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giovedì 9 ottobre 2025

IL PRIMO NEBBIOLO TRE BICCHIERI DEL NORD ASTIGIANO È SERRE DI SAN PIETRO MONFERRATO DOC NEBBIOLO SUPERIORE 2022 DI BAVA


 



UN VINO TRA I PIÙ IDENTITARI DELL’AZIENDA MONFERRINA, 

CHE NASCE NEL VIGNETO STORICO DELLA FAMIGLIA A COCCONATO

 

Riconoscimento per Bava di Cocconato, nel Monferrato astigiano: Serre di San Pietro Monferrato DOC Nebbiolo Superiore2022 ha conquistato i Tre Bicchieri della Guida Vini d’Italia 2026 del Gambero Rosso, il massimo punteggio assegnato da una delle più autorevoli pubblicazioni enologiche italiane.

 

Un premio significativo, per uno dei vini più identitari: Serre di San Pietro, il Nebbiolo al centro del Piemonte, nasce infatti a Cocconato, dal vigneto storico dei Bava, sulla collina di Cadodo, dove la famiglia vive e coltiva la terra da 13 generazioni. 
L’area di Cocconato e la sequenza panoramica dei bricchi delle Serre hanno una lunga tradizione nella produzione di Nebbiolo: proprio per questo, sul finire degli anni ’90, sono stati reimpiantati i vigneti, scelta premiata in seguito dal riconoscimento della denominazione d’origine Monferrato DOC Nebbiolo nel 2018.

 

Questo vino esprime il carattere e la fragranza dei grandi rossi del territorio: colore rosso rubino luminoso, profumi floreali di viola e rosa selvatica che si intrecciano a note fruttate e a leggere sfumature boisé. Al palato, eleganza e struttura si fondono con freschezza e persistenza, restituendo un Nebbiolo che si ricorda per la sua finezza.

 

I Tre Bicchieri per il nostro Serre di San Pietro premiano la nostra visione di un vino che nasce da un territorio straordinario e che, pur fuori dalle denominazioni più blasonate, riesce a imporsi per qualità e carattere. Il successo del Serre di San Pietro Monferrato Nebbiolo testimonia l’evoluzione di un progetto enologico che da generazioni porta avanti la filosofia Bava: produrre vini che raccontano il Piemonte con autenticità, equilibrio e personalità” commenta Francesca Bava, responsabile marketing dell’azienda.

 


 

Monferrato Nebbiolo DOC firmato Bava: una storia che inizia da lontano

La famiglia Bava risiede nella zona di Cocconato almeno dall’inizio del 1600, e già allora la cascina di famiglia, ca’ Traversa, era circondata da vigneti.

Al tempo si produceva vino per proprio consumo, insieme ad altri prodotti dei campi. Il vino veniva conservato in botti nelle cantine sotterranee della cascina, e imbottigliato nelle grandi annate e per le occasioni da ricordare.

 

Così, nel racconto di Piero Bava, vino, territorio e famiglia si intrecciano:

 

Un tempo – ricorda Piero Bava – quasi tutti a Tuffo avevano un pezzetto di terra; la parte alta delle colline veniva coltivata a vite. Già nel Settecento, la famiglia Bava aveva terreni di proprietà sui bricchi delle Serre, un punto panoramico della frazione da cui si vedono chiaramente l’arco alpino e il Monviso, sul crinale dell’antica Strada delle Serre. A inizio Novecento la famiglia si spostò nel fondovalle, accanto alla ferrovia, dove fu fondata la cantina che ancora oggi, a distanza di un secolo, è sede dell’azienda”.

Dalle finestre dalla cantina si scorge, in piena luce sulla collina di fronte, la storica vigna di fianco alla chiesa del borgo, nella stessa posizione descritta da una rara mappa catastale del 1790 (tra le poche completate durante il regno sabaudo) che reca il medesimo toponimo, Cadodo, indicato già allora come di proprietà della famiglia.

Proprio dalla chiesetta di Tuffo, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, deriva il nome che abbiamo deciso di dare a questo vino, proveniente da una vigna incastonata tra la Strada delle Serre e il sagrato della Chiesa di San Pietro e Paolo: così è nato il Serre di San Pietro.

Prima vendemmia: 2019.

 

                                                                         il vigneto


 

                                    BAVA – AZIENDA VITIVINICOLA E DI INVECCHIAMENTO

 

 

Nei vigneti Bava si snoda il racconto di un equilibrio tra natura e sostenibilità. Gli sfalci d’erba e i tralci potati nutrono il suolo, i pali che sorreggono le viti provengono esclusivamente da foreste rinnovabili, mentre l’inerbimento naturale tra i filari protegge la biodiversità e previene l’erosione del terreno, eliminando la necessità di diserbanti.

Questa attenzione alla terra è il filo conduttore di una storia che affonda le sue radici a Cocconato, tra le colline del Monferrato astigiano. Qui, la famiglia Bava coltiva la vite da quattro secoli e, nel 1911, ha dato forma concreta alla propria visione, costruendo la prima cantina.
Più di 110 vendemmie hanno scandito il percorso della famiglia, con sei generazioni che hanno custodito e innovato il sapere vitivinicolo. Le Barbere Bava, espressione autentica di questo territorio, hanno conquistato mercati internazionali, portando con sé la qualità e il carattere delle colline piemontesi.  La produzione comprende anche Nebbiolo, Barolo, diversi vini aromatici come il Ruché, il Moscato d'Asti, la Malvasia di Castelnuovo don Bosco, con un focus sui vitigni autoctoni.

Oggi la proprietà si estende tra il Monferrato e le Langhe, con cinquanta ettari di vigneti e venti tra prati e boschi spontanei. La terra è coltivata con la stessa sensibilità di un tempo, nel rispetto dell’ambiente e con una visione sostenibile aperta verso il futuro.

 

 

www.bava.com | @bavawinery

 



 
 

mercoledì 1 ottobre 2025

“Etna’s Wine Women – Le figlie del vulcano” è il nuovo short film prodotto da Italy Wine Tv

 


Menzione d’onore all’opera dedicata alle Donne dell’Etna DOC al Wine Spectator Video Contest 2025

 

S’intitola “Etna’s Wine Women – Le figlie del vulcano”, è prodotto da Italy Wine Tv e ha ricevuto la Menzione d’Onore al Wine Spectator Video Contest 2025, la competizione internazionale promossa dalla prestigiosa rivista americana dedicata al settore vitivinicolo.

 

Un riconoscimento speciale che premia la creatività, l’originalità e la forza del racconto visivo. La giuria tecnica ha voluto sottolineare la qualità del filmato: storytelling, impatto visivo e valore del messaggio, considerandolo meritevole e degno di nota, anche se non tra i vincitori ufficiali. Un segnale forte dell’apprezzamento ricevuto a livello internazionale, che porta l’Etna e le sue protagoniste in primo piano sulla scena mondiale.

 

Lo short film Etna’s Wine Women – Le figlie del vulcano, prodotto da Massimo Gavello e Rodolfo Carrara per Italy Wine TV in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini Etna DOC, sarà disponibile online a partire dal 1° ottobre 2025 in anteprima sul sito https://www.etnaswinewomen.com/ 

 

Direzione, regia e riprese sono di Vladimir Di Prima e Alfio Vecchio di FilmKam Catania.

Etna’s Wine Women racconta l’alchimia che lega il vulcano alle sue figlie: donne che trasformano la nuda roccia in vigne, raccolgono l’eredità del fuoco e della pietra e custodiscono nella loro opera quotidiana la memoria della lava e la grazia della viticoltura. È un viaggio tra paesaggi estremi e fertili, tradizione e innovazione, resilienza e passione.

 

Il progetto vede come partner l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, il Consorzio Tutela Vini Etna DOC e la Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna, che con questo film celebrano il legame profondo tra il vulcano e le donne che ogni giorno ne raccontano l’identità attraverso il vino.




Protagoniste donne che incarnano l’anima del vulcano e il futuro del vino etneo:

 

Gina Russo (Cantine Russo – Presidente Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna)

Manuela Seminara (Tenute Ballasanti)

Irene Badalà (Azienda Agricola Irene Badalà)

Aurora Ursino (Agronoma – Le Donne del Vino)

Maria Carella (Enologa Nicosia – Enologa dell’anno Premio All Food Sicily 2024 - Le Donne del Vino)

Marika Mannino (Direttrice Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna)

Maria Gambino (Vini Gambino)

Federica Milazzo ( Sommelier - Miglior Sommelier di Sicilia 2022 )

Elisa Vasta (Vini Gambino)


Francesco Cambriapresidente Consorzio Etna Doc spiega: «Questo film ci rende particolarmente orgogliosi perché mette al centro il legame straordinario tra il nostro territorio e le donne che lo rappresentano con competenza, passione e visione. La tradizione del lavoro femminile nelle vigne sull’Etna è lunghissima: da sempre, chi lavora in campagna è donna. Il legame tra la viticoltura e la figura femminile affonda le radici nella storia etnea e oggi si rinnova con nuove energie e professionalità. Il Consorzio ha creduto e sostenuto questo progetto che porta al territorio una visibilità internazionale di grande valore: un’occasione per raccontare al mondo l’unicità dell’Etna doc, capace di coniugare natura, storia e innovazione».

 

«Questa partnership incarna appieno lo spirito delle Donne del Vino – sottolineano Daniela Mastroberardino, presidente nazionale delle Donne del Vino e Roberta Urso, delegata della Sicilia -: fare rete, unire competenze ed energie per valorizzare il ruolo femminile in un comparto in continua evoluzione. L’Etna, con la sua forza e unicità, diventa il simbolo di un racconto più ampio, che parla di territori, identità e passione».

 

Gina Russo, presidente Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna commenta: «La Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna è orgogliosa di partecipare a un progetto che racconta la nostra identità attraverso la voce delle donne, custodi di tradizione e innovazione, interpreti autentiche della cultura del vulcano. Le donne sono sempre state al centro della famiglia e dell’accoglienza, ed è anche grazie a questo ruolo che oggi riescono a raccontare l’Etna in modo autentico. È un invito a scoprire il vulcano con i suoi paesaggi, i suoi sapori e la sua straordinaria umanità».

 

FILMATO SCARICABILE

https://vimeo.com/langhetv/review/1122220687/5dfcc177d7

 

POSSIBILITA’ DI “EMBED”

https://vimeo.com/1122220687?share=copy#t=0

 

KIT STAMPA COMPLETO

https://drive.google.com/drive/folders/1hZ5wkm2tRp4CtlVW_xFWjxxC_McKkZmH?usp=sharing

 

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