Pagine

martedì 27 aprile 2021

Il piccolo/grande mondo della ROBIOLA DI ROCCAVERANO DOP è costantemente attivo: LE NEWS

 


Qualche informazione dal mondo della Robiola di Roccaverano DOP: la Scuola

La Scuola della Roccaverano (foto) a partire dal Primo Maggio terrà le porte aperte e per tutto il mese rimarrà tale il sabato e la domenica. Nel mese di giugno sarà invece operativa dal giovedì alla domenica. La domenica ci sarà sempre presente un produttore aderente al Consorzio di Tutela con le sue Robiole a disposizione per il pubblico; mentre durante le altre giornate la presenza sarà a cura della responsabile della promozione. Presso la Scuola della Roccaverano, ambientata all’interno della vecchia Scuola Elementare e situata sulla piazza del delizioso Comune della langa astigiana di Roccaverano, non solo si possono acquistare le Robiole ma avere anche tutte le informazioni sull’intera filiera produttiva e sul territorio di produzione. Non dimentichiamo che parliamo di un anfratto di Piemonte, parte in provincia di Asti e parte in quella di Alessandria, decisamente ricco di scorsi panoramici, testimonianze storiche e sapori unici.





Il pettirosso Rob-In torna a volare

Anche il progetto del pettirosso Rob-In torna a spiegare le ali nel vento di langa. Sono state calendarizzate 4 degustazioni, presso la Scuola, il terzo sabato del mese a partire da giugno. Solo quello di settembre con molta probabilità sarà spostato per via del ritorno anche della grande kermesse dedicata ai formaggi di Bra, ovvero Cheese. Rob-In coinvolge altre produzioni locali di qualità: Vino, Vermouth Torino, Salumi, Cereali, Ceci, Nocciole, Miele, Zafferano e Dolci, motivo per cui le degustazioni saranno decisamente interessanti.

La finalità del pettirosso è proprio quella di promuovere una terra che in buona parte coincide con il territorio della “Unione Montana Langa Astigiana Val Bormida” e della “Langa Astigiana tra Monferrato, Appennino Ligure e Alpi”, un comprensorio molto vasto ma morfologicamente e dal punto di vista paesaggistico decisamente simile e unito e con un’alta vocazione agricola. La Robiola di Roccaverano DOP è il motore di questa iniziativa che purtroppo per la pandemia ha subito una battuta d’arresto. C’è però sempre tutta l’intenzione e la voglia di continuare a volare, in un volo libero e gustoso.



Ancora Robiole in beneficienza

Così come è già successo nei mesi passati il Consorzio di Tutela ha pensato di donare 40 Robiole al Centro Vaccinale di Acqui Terme (AL).




sabato 17 aprile 2021

La nuova era della viticoltura Il progetto NOVIAGRI apre una porta sul futuro «Le parole d’ordine: sostenibilità, rispetto ambientale, riduzione dei costi»

Per la viticoltura si tratta della più grande novità meccanica dell’ultimo mezzo secolo e il Monferrato, territorio Patrimonio dell’Umanità Unesco, diventa un attore pionieristico che procede nella direzione della sostenibilità.

 Il progetto NOVIAGRI (New application Of Vegetation Indexes in AGRIculture), fortemente voluto e promosso dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, porterà le risorse per la realizzazione di un prototipo meccanico di atomizzatore da impiegare in vigna.Una macchina che servirà a limitare la dispersione di prodotto fitosanitario in fase di trattamento dei vigneti, con un sofisticato sistema tecnologico che incontra ottimizzazione del lavoro e basso impatto ambientale.

 


«Il ruolo del Consorzio in questo progetto è attivo e concreto – dichiara Filippo Mobrici, Presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato–Siamo orgogliosi di essere gli apripista di un’iniziativa lungimirante e originale che contribuisce a sviluppare una grande innovazione per la viticoltura. In primo luogo per il suo carattere altamente sostenibile, poi perché apre uno spaziodi riduzione dei costi e di risparmio.Abbiamo costruito, passo dopo passo, i passaggi per giungere a questo importante risultato; abbiamo indirizzato la ricerca e le sue applicazioni partendo dalla conoscenza del nostro territorio e del lavoro dei nostri viticoltori. Continueremo a essere presenti con attenzione e a seguire ogni momento della realizzazione del prototipo, fiduciosi che il progetto possa presto avere un respiro ancora maggiore e diventare una realtà fattuale e fruibile dalle aziende, nel segno della sostenibilità e del rispetto ambientale».

In concreto il progetto, finanziato interamente dalla Regione Piemonte, è finalizzato a realizzare una macchina irroratrice a gestione automatica della distribuzione. Cioè un macchinario che, attraverso sensori regolati da un sistema di visione e telecomunicazioni, potrà circoscrivere, gestire, orientare o interrompere i flussi e l’erogazione di prodotto fitosanitario sui filari e sulle foglie, limitandone al minimo la dispersione in terra o nell’aria e producendone un conseguente risparmio stimato attorno al 40%. Ma anche risparmio idrico, stimato attorno al 20%. A livello tecnico, infatti, la struttura della macchina sarà caratterizzata dalla separazione dei serbatoi. Questo consentirà di dividere acqua e prodotto fitosanitario, oggi miscelati assieme, determinando due implicazioni sostanziali: quella di conservare gli eventuali esuberi e quella di gestire lo smaltimento in maniera differenziata e meno impattante, considerata appunto la separazione degli elementi.

 

***

«Ho accettato di partecipare a questo progetto, che giudico pionieristicoe ambizioso, perché è una novità mondiale che coniuga concretezza, innovazione e creatività– spiega l’IngegnerGiancarlo Spezia, titolare dell’omonima azienda depositaria del marchio Tecnovicte incaricata di realizzare il prototipo – Il principio del progetto, che apre una nuova frontiera nella sostenibilità in viticoltura, è quello di realizzare una macchina che, invece di recuperare il prodotto fitosanitario, punta a evitarne direttamente la dispersione attraverso un sistema intelligente di visione, limitando in modo sostanziale l’impatto ambientale. I margini di diffusione per il futuro sono promettenti e non escludiamo che simili tecnologie possano avere una declinazione anche in altri settori dell’agricoltura».

Il prototipo sarà inoltre integrato da una App per smartphone che fornirà informazioni per il settaggio e da un sistema di riconoscimento ottico per mezzo di immagini multispettrali ottenute con voli e droni aerei. Quest’ultimo aspetto consentirà a agricoltori e tecnici di individuare la posizione e il numero di piante infette presenti nel vigneto,permettendo così di rilevare prontamente problemi di flavescenza dorata, mal dell’esca o virosi. L’output del sistema (DDS,Decision Support System) restituirà una mappa del vigneto compresa di indicazioni relative a due rilievi: dove si trovano le piante malate e da che cosa sono affette. Ciòconsentirà infine di redigere un protocollo di lotta il più mirato possibile e finalizzato a limitare l’ulteriore diffusione della patologia.

«Ilprogetto si inserisce coerentemente nel solco delle strategie che puntano, anche a livello comunitario, a sviluppare soluzioni innovative nella sostenibilità in agricoltura– ricorda Paolo Balsari, Professore Ordinario di Meccanica Agraria all’Università di Torino– Per quanto concerne la viticoltura, oggi oltre l’80% di prodotto impiegato nei trattamenti non raggiunge il bersaglio, determinando un ingente danno economico e ambientale. L’obiettivo del progetto NOVIAGRI è quello di ottimizzare le applicazioni e l’utilizzo di fitofarmaci in modo da scongiurare gli sprechi. L’Università di Torino affiancherà la progettazione del prototipo in tutte le sue fasi, dalla messa a punto delle componenti alla valutazione della loro efficacia. Siamo convinti che questa soluzione possa avere un ampio respiro in futuro: perché la sostenibilità deve essere trasversale e riguardare, allo stesso tempo, ambiente, economia e lavoro».

Un’innovazione concreta, dunque, che incontra la necessità di adottare strategie a basso impatto ambientale e, per estensione, apre nuovi spazi di interesse economico e turistico. In primo luogo per le eventuali declinazioni che questo prototipo può avere in altre colture; e poi perché, attraverso il vino e la viticoltura, il progetto trasforma il territorio in una regione sempre più attenta alla produzione ecosostenibile e alla natura, dove impresa e agricoltura concorrono a tutelare la salute del territorio senza sacrificare una produzione importante come quella enologica. La quale, per tradizione e vocazione, rappresenta una massima espressione del made in Italy nel mondo.

 

***

 «Si tratta di un importante progetto di ricerca e sviluppo che coinvolge più enti, con il Consorzio come capofila, mirato a sviluppare nuove tecniche di coltivazione a sostegno del settore vitivinicolo del Monferrato – commenta Marco Protopapa, Assessore all’Agricoltura della Regione PiemonteAbbiamo bisogno di iniziative come queste, basate sull’agricoltura sostenibile a tutela del nostro territorio e dell’ambiente, che offrano nuovi strumenti ai nostri viticoltori piemontesi, anche ai piccoli produttori, per continuare a produrre vini di qualità di cui il Piemonte ha un’ampia offerta. Requisito fondamentale per essere competitivi sui mercati».

Molti i partner coinvolti nell’elaborazione e nello sviluppo del progetto:

 

-       Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato

-         Regione Piemonte

-         Università degli Studi di Torino (Disafa, Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari)

-         Spezia srl(Pmi)

-         Azienda Agricola Barbero Enrico (Azienda Agricola)

-         Azienda Agricola Domanda di Domanda Eleonora (Azienda Agricola)

-         Azienda Agricola Ivaldi Dario di Ivaldi Andrea (Azienda agricola)

-         Azienda Agricola Laiolo Davide (Azienda agricola)

-         Azienda Agricola Quasso Marco (Azienda agricola)

-         Bersano Vigneti (Azienda agricola)

-         Cascina Rey di Monticone Monica (Azienda agricola)

-         Csp – Innovazione nelle Ict (Istituto di Ricerca)

-         Greensharp (Pmi)

-         Michele Chiarlo (Azienda agricola)

-         Novelli Simone (Azienda agricola)

-         P.a. Giacoppo Salvatore (Consulente agronomo)

-         Vassallo Delfino & P. (Pmi)

Con oltre 66 milioni di bottiglie e più di 11 mila ettari vitati, pari a circa il 30% della superficie a Doc e Docg del Piemonte, il Consorzio tutela 13 denominazioni, 4 Docg (Barbera d’Asti, Nizza, Ruchè di Castagnole Monferrato e Terre Alfieri) e 9 Doc (Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato e Piemonte).

 

 

 

 

 

mercoledì 14 aprile 2021

PICCOLO DERTHONA: piccolo si, ma già Grande!!! Il nuovo vino Timorasso della Cantina di Tortona

 


Ora di pranzo. La cameriera si allontanò furtivamente quando i commensali incominciarono a parlare di vino. La donna non era molto sicura di conoscere tutti i nomi delle bottiglie accuratamente stivate nella cantina dell’albergo e temeva di fare brutta figura. Certo, aveva seguito dei corsi, delle degustazioni prima di essere assunta nel prestigioso locale, ma i quattro personaggi seduti al tavolo davano tutta l’impressione di essere degli esperti in materia. Si riavvicinò e tirò un lungo sospiro di sollievo quando udì il più giovane dire che avrebbe bevuto con grande piacere un bianco piemontese: un Timorasso.

Si, quel vino lo conosceva molto bene e non solo, perché ne era arrivata da pochi giorni una nuova espressione direttamente dalla Cantina di Tortona. Sorrise ai clienti e forte della consapevolezza di essere preparata si permise di consigliarla in quanto, nell’assaggiarlo, lo aveva trovato un Timorasso delizioso, profumato, fresco e decisamente interessante.

Ideale per il pranzo, ma anche come aperitivo o semplicemente per un gradevole momento in compagnia di buoni amici. E’ il “Piccolo Derthona” ovvero la nuova proposta enologica della Cantina di Tortona, un vino per il quale si procede alla raccolta manuale delle uve intorno al 20 di settembre. Per la criomacerazione occorrono 6 ore in atmosfera inerte, mentre la fermentazione avviene a temperatura controllata. Seguono poi 6 mesi di affinamento su fecce fini costantemente risospese e, naturalmente, stiamo parlando di uva Timorasso 100%.

Il Timorasso è un nobile storico vitigno, simbolo per eccellenza dei Colli Tortonesi, quei colli in cui i terreni ricchi di argille arenacee terziarie originate dalla formazione di Zebedassi, sono il suo ambiente prediletto. Il “Piccolo Derthona” si contraddistingue per il colore paglierino carico e al naso si presenta fruttato e minerale, si distinguono i profumi di albicocca e ananas e si percepisce la pietra focaia.

Al palato è decisamente pieno, avvolgente, equilibrato e la sua freschezza è lunga e piacevole. Conserva tutta l’importanza del Timorasso unita ad ampie note di gentilezza e semplicità. Si potrebbe dire che è un Timorasso giovane, meno impegnativo rispetto ai più classici che richiedono invecchiamenti più pronunciati; così come lo si potrebbe definire un vino più vocato alla facile beva, ma in realtà, e questo sorprende chi lo assaggia, è un grande Timorasso ottimo in svariate occasioni.


Il “
Piccolo Derthona” rientra nella collezione Torre della Cantina di Tortona e ci auspichiamo in tutta sincerità che venga abbracciato e selezionato da tutti coloro che amano bere bene, anche in modo più sottile ma pur sempre raffinato.

Il Timorasso è veramente un prezioso vino bianco del Piemonte al punto che i colleghi giornalisti della stampa tedesca lo hanno definito il “Barolo Bianco”. E non solo, il “Barolo Bianco” ha stimolato proprio chi produce Barolo nelle Langhe ad investire nelle terre dei celebri Colli Tortonesi per produrre il grande bianco.

Oggi non ci dilunghiamo su altri temi, sia pure molto importanti e di notevole soddisfazione per noi, con gioia invece comunichiamo che c’è il “Piccolo Derthona” che attende di essere conosciuto ed apprezzato, bevuto ed abbinato a piatti sfiziosi e lo facciamo proprio nell’anno del 90esimo compleanno della Cantina. Ma di questo traguardo storico ve ne parleremo nel prossimo futuro con altre sorprese, novità ed iniziative legate alla grande Festa che stiamo progettando.

La Cantina di Tortona, Vignaioli del Tortonese dal 1931, è oggi una realtà che conta circa 180 soci operativi su 280 ettari, produce oltre 400 mila bottiglie all’anno e poi vino in bag in box e, come dalla nascita, vino sfuso. Non solo Timorasso, ma anche Barbera, Cortese, Dolcetto, Bonarda, Croatina, Favorita, Chardonnay, Cellerina ed altri ancora.

Siamo una Cantina che continua a lavorare per valorizzare vino e territorio, storia e tradizioni, innovazione e modernità. Grazie di tutto cuore a coloro che ci daranno voce con le proprie pubblicazioni perché pensiamo anche noi che: senza comunicazione non c’è informazione. Buon Timorasso a tutti.

 

Cantina di Tortona

Via Muraglie Rosse, 5 15057 Tortona (AL) Italia

www.cantinaditortona.it




martedì 13 aprile 2021

Braida dà il benvenuto alla primavera 2021 piantando un bosco di querce a Rocchetta Tanaro (Asti)

 


 



Le piante di rovere - 146 esemplari di Quercus Sessilis provenienti dal dipartimento francese dell’Allier -  sono state collocate dalla squadra Braida in località Montebruna, appena sotto la vigna, in un appezzamento di terra di un ettaro e mezzo di estensione. Gli alberi impiegheranno tra i 100 e i 150 anni a crescere.

 

Spiegano Raffaella e Giuseppe Bologna“L’anno scorso, in questo periodo, piantavamo una vigna sulla collina dell’Asinara. Un gesto che, in pieno lockdown, mentre tutti erano immobilizzati, tra paura e incertezza, stupì molto per il messaggio di speranza che portava con sé.

Quest’anno rilanciamo e mettiamo a dimora le querce: saranno i nostri figli e i nostri nipoti a godere a pieno del risultato di questo lavoro.  È un sogno che accarezzavamo da molto tempo.

Da un lato, questo progetto si intreccia coerentemente alla storia aziendale di Braida, perché proprio sull’uso sapiente della barrique si basò nel 1982 l’intuizione di Giacomo Bologna che, modellando quel vino così carico di polifenoli e acidità, riuscì a rivoluzionare la percezione della Barbera, valorizzandola. Dall’altro, mette l’accento sulla grande importanza che ha per noi il distretto enologico astigiano e piemontese: in una filiera realmente corta, si producono non solo ottime uve ma anche le migliori botti (proprio il mastro bottaio Gamba di Castell’Alfero ci ha assistiti nella scelta delle piante di Quercus Sessilis) e i principali impianti dell’enomeccanica. E chissà, perché no, adesso anche i legni”.


giovedì 8 aprile 2021

Arrostini, arrosticelli…ARROSTICINI Dall’Abruzzo con amore: gli ARROSTICINI si acquistano anche on line (di Fabrizio Salce)

 

Lo scorso anno in un articolo definii Maurizio e Agnese: il “Re” e la “Regina” degli Arrosticini. Lo feci con estrema convinzione e oggi con altrettanta fermezza ribadisco il concetto. Lo faccio perché Maurizio Cutropia e Agnese Volpone, marito e moglie dal 2002, non solo sono due belle persone, ma anche perché i loro Arrosticini sono una vera prelibatezza. Simboli indiscussi della Regione Abruzzo gli Arrosticini, come tutte le ricette che appaiono semplici a prima vista, richiedono un’ottima esperienza in materia e che nulla venga lasciato all’improvvisazione durante la loro lavorazione

Non mi dilungo sulla storia del celebre spiedino, ne ho già scritto allora, ci tengo invece ricordare che Maurizio e Agnese li realizzano esclusivamente con carni pregiate di alta qualità di ovini adulti allevati secondo regole precise e ferree. La carne, tagliata a cubetti e infilata nel legno, viene alternata da grasso nobile, mentre per la cottura si utilizza il carbone tipo cannellino che dona ai bocconcini morbidezza e fragranza conferendone un sapore unico e particolarmente avvolgente.


Ecco perché gli Arrosticini del “Re” e della “Regina” sono straordinari, perché rispecchiano tutte le caratteristiche di un prodotto popolare, artigianale, rispettoso delle sue origini: dalla selezione delle pecore, solo razze autoctone alimentate in modo naturale senza mangimi o derivati, fino alla cottura sulla canalina.

Ma per gustarmeli devo per forza raggiungere Maurizio e Agnese in Abruzzo? E qui viene il bello dei nostri due Monarchi. Se volete cuocerveli e gustarveli direttamente a casa potete tranquillamente andare sul loro sito www.bracevia.it e ordinarli on line. Non solo, potrete anche acquistare tutto l’occorrente più idoneo proprio per la cottura a regola d’arte dei pregiati Arrosticini. Inoltre, se oltre agli arrosticini desiderate altri tagli di carne ovina, potrete scegliere tranquillamente cosa acquistare.

  
La consegna sul territorio nazionale avviene dal Martedì al Venerdì entro le 24/48 ore dalla spedizione. Per le consegne in Sicilia, Calabria e Sardegna occorrono 48/72 ore dal giorno di spedizione. Dal 2021 sono stati ampliati i giorni di consegna e inserito anche il Sabato.

Grazie alla spedizione con Kit refrigerati la carne viene custodita all’interno di scatole di polistirolo adatte a preservarne la catena del freddo, inoltre ghiaccio in gel e scatola contenente la carne per evitare ogni tipo di contaminazione e prolungarne la durata in frigorifero.

E allora sbizzarritevi con: hamburger, costolette, tagliata, entrecôte, bistecchine di castrato tutto rigorosamente di carne ovina. E poi, sempre sul sito, trovate i Kit Composti di Bracevia, così avrete la possibilità di ordinare più specialità con un trattamento di riguardo.

Tornando ai nostri Arrosticini, prodotto tipico della tradizione pastorale e transumante dei popoli abruzzesi e senza dubbio uno dei primi cibi di strada della tradizione italiana, Maurizio e Agnese li propongono in differenti versioni: quelli di fegato, cipolla e peperoncino, i classici e quelli fatti a mano. Credetemi, tutti deliziosi, morbidi, saporiti e stuzzicanti.


Sul sito, oltre a trovare tutte le informazioni sui prodotti, sui costi, sugli accessori per la cottura, sui tempi e sulle modalità di consegna, avrete inoltre anche la possibilità di dialogare con Bracevia via mail o, se preferite, tramite WhatsApp. In poche parole: non manca nulla.

Maurizio ed Agnese da molto tempo partecipano ai grandi eventi di piazza più importanti della penisola dove il cibo di strada è una presenza gradita e insostituibile. Fiere, sagre, saloni, eventi e manifestazioni, con il loro stand e con la loro simpaticissima Fiat 500 che si trasforma in supporto per le canaline della cottura e con la quale raccontano l’Abruzzo. Per questa tematica purtroppo dobbiamo ricordare il momentaneo fermo per via della pandemia da Covid. Ricordo però anche il servizio Catering per aziende, privati e, perché no, per i matrimoni. Non si esclude poi di parlare presto di “Franchising” ma tutto avverrà a suo tempo.

                                                  tre tipi  differenti di arrosticini 

Oggi invece dal sito possono acquistare le famiglie ma anche i ristoratori, motivo per cui, se avete un’attività ricettiva come trattoria, ristorante, agriturismo o simile, Bracevia può effettuare forniture di prodotti con prezzi riservati. E, molto importante, con la certezza che nel raggio di 30 km dall’ubicazione dell’attività interessata, al fine di garantire l’esclusiva dei prodotti Bracevia a tutta pecora, non verranno forniti gli stessi prodotti ad altre attività attinenti a quella in oggetto.

Non mi dilungo oltre, ricordo invece cosa scrisse uno degli Abruzzesi storici più conosciuti, Gabriele D’Annunzio: “gli Arrosticini altro non sono che Il Piacere”. E allora non fatevelo mancare: basta un click per il puro piacere d’Abruzzo.

www.bracevia.it

                                           La "500" speciale di Bracevia