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lunedì 30 novembre 2015

AMMASSO: IL NETTARE DI SICILIA


 
                                                    

Un vino che racconta il mare, la terra, la storia di Sicilia

È questo l’Ammasso, la punta di diamante della produzione Barone Montalto, frutto di una sfida importante, di una lunga e accurata ricerca


 
Ottenuto da uve leggermente appassite in pianta di Nero d'Avola, Nerello Mascalese, Merlot e Cabernet Sauvignon coltivate nella zona della valle del Belice, già dal nome questo vino racconta una precisa scelta: quella di essere testimone del proprio territorio.

Il termine ammasso indica una ancestrale tecnica di ammostamento che ancora oggi viene praticata sulle migliori partite di uva della Sicilia. Un metodo che  la Barone Montalto pratica attraverso quattro fasi, che vanno dalla selezione delle uve alla vinificazione, passando per un periodo in cui le uve raccolte vengono poste in "fruttaia" per il processo dell'appassimento.

A questo segue la vinificazione in pigiatrice, per garantire il più alto livello qualitativo.

Ne deriva un vino rosso importante, morbido ed avvolgente. Un prodotto opulento, potente ma finemente equilibrato, che riporta nel calice tutti i profumi dell’isola in cui nasce.

L’annata 2015, in particolare, ha permesso un livello di maturazione ottimale che fa prevedere un altissimo livello qualitativo, con aromi sviluppati e un perfetto equilibrio tra acidità e freschezza, come dimostrano i primi assaggi. Tutte le varietà hanno espresso in appassimento le loro caratteristiche migliori e, sin dall’anteprima di botte, si riconosce al naso quella potenzialità che farà dell’Ammasso Barone Montalto 2015 un vino da ricordare.
 

Per maggiori informazioni : www.baronemontalto.it

VARIETÀ'

Nero d'Avola, Nerello Mascalese, Merlot, Cabernet Sauvignon.

ALC. VOL   14,5°

AREA DI PRODUZIONE
Coltivazione e vinificazione vengono effettuate in Sicilia, nella zona della valle del Belice, sulle colline circostanti l'area di Santa Ninfa.

TERRENO
Terreni superficiali di medio impasto a prevalente componete argillo calcarea, buon contenuto di sostanza organica e di ferro.

NOTE DEGUSTATIVE
Il vino ottenuto da parziale appassimento sulla pianta, risulta opulento, potente ma finemente equilibrato.

Le note candite si avvolgono a quelle tostate regalando al palato pienezza e sensualità. Servire tra i 14 e i 16 C°.



Il migliore abbinamento? Lasciatevi guidare dai vostri sensi…


 

 

 

venerdì 27 novembre 2015

CAMP GROS MARTINENGA TRA I 100 BEST WINES OF THE YEAR

IL BARBARESCO CAMP GROS MARTINENGA 2008DI MARCHESI DI GRESY E’ TRA I 100 BEST WINES OF THE YEAR DELLA RIVISTA WINE & SPIRITS
Il fiore all’occhiello della prestigiosa azienda di Barbaresco ha inoltre ottenuto il titolo di “Best Piedmont Red”
 
Barbaresco, novembre 2015 – Sull’edizione invernale della rivista americana Wine&Spirits il   Barbaresco Camp Gros Martinenga 2008 delle Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy è stato inserito tra i 100 Best Wines of The Year, ottenendo in sede di degustazione un punteggio di 95/100.
 Quest’anno nella redazione newyorkese di Wine&Spirits sono stati degustati più di 15.200 vini, di cui solo 4.647 consigliati. Fra questi, i critici della rivista hanno selezionato i 100 vini più memorabili, tra cui spicca il Barbaresco Camp Gros Martinenga 2008 definito Miglior Rosso Piemontese (Best Piedmont Reds).
Il Barbaresco Camp Gros Martinenga è il fiore all’occhiello dell’azienda Marchesi di Gresy. Prodotto solo nelle migliori annate, questo vino nasce da un piccolo appezzamento di Martinenga, menzione geografica di cui l’azienda detiene il monopolio. Qui si concentra il meglio in termini di esposizione, microclima e terreno, con uve che donano al vino le caratteristiche di un grande Barbaresco, all’apice tra complessità ed armonia.
 Essere inseriti tra i 100 Best Wines of the Year da una rivista autorevole e prestigiosa come Wine&Spirts è un traguardo che ci gratifica molto, soprattutto ora che il Camp Gros è diventato riserva, ufficialmente con l’annata 2010.” - spiega il Marchese Alberto Di Gresy, titolare delle Tenute Cisa Asinari - “Questo importante riconoscimento testimonia che il nostro lavoro di parcellizzazione del vigneto Martinenga è in grado di produrre vini con identità uniche, che speriamo possano continuare ad emozionare gli appassionati di vino di tutto il mondo.”

 
 
 
 
Alberto Di Gresy 

mercoledì 25 novembre 2015

Govone: “ VINO AL VINO" nel Magico Paese di Natale dal 29 novembre al 20 dicembre


 

Langhe, Monferrato, Roero.

Tre territori, tre culture differenti, un solo “filare” che tesse ed intreccia i confini naturali di un territorio immenso.
Dal 29 novembre al 20 dicembre “Vino al Vino” degustazioni guidate dei vini più rappresentativi del territorio.
 
Le degustazioni si terranno nei laboratori de “Le Officine” nel Castello di Govone, durante l’evento Il Magico Paese di Natale

“Vino al Vino” è un progetto per raccontare le Langhe, il Monferrato ed il Roero attraverso il vino, la sintesi assoluta per narrare la storia e le tradizioni di queste terre.

“Vino al Vino” trova spazio nell’ambito de Le Officine, progetto che porta la firma di Manuela Viglione, dove prendono vita laboratori creativi che nascono nel contesto della Magia del Food per suscitare emozioni legate al cibo ed alla famiglia.

Ai laboratori “Il pane di famiglia”, dove il pane è alimento insostituibile, genuino e sincero, si affianca “Vino al vino” la cui direzione artistica è stata affidata a Laura Gobbi, esperta di marketing territoriale.
““Pane al pane e vino al vino”, espressione schietta delle nostre tradizioni, dalle quali il vino non può prescindere, inteso non solo come bevanda, ma vissuto e scoperto come vero e proprio alimento.”

Un laboratorio creativo dove la genialità, la trasformazione e le esperienze nascono nelle vigne, si trasformano nelle cantine e si esprimono in un bicchiere attraverso i racconti dei produttori.

Produttori lungimiranti, donne infaticabili, storie di incredibili personaggi che hanno contribuito a rendere il Piemonte, la terra indiscussa di grandi vini.

Antichi saperi che diventano grandi realtà.

“Far conoscere i vini delle Langhe, del Monferrato e del Roero, ai tanti turisti attratti durante il periodo natalizio nel castello di Govone, che per un mese si trasforma in un paese incantato, è
una grande vetrina per promuovere il territorio ed il Piemonte,  far conoscere i nostri prodotti non solo agli appassionati ma anche e soprattutto alle famiglie intese come radici del nostro sapere e del nostro essere in divenire”
Pierpaolo Guelfo
Direttore artistico del Magico Paese di Natale
Il sole cocente delle lunghe giornate estive, le nebbie intense degli autunni a caricare il terreno, i colori corposi delle primavere, il silenzio delle bianche distese invernali, un paesaggio in continua trasformazione. Fermo, austero ma col cuore in continuo moto perpetuo. Tutto questo è Langhe, Roero, Monferrato, e tutto questo lo si può vivere degustando un vino che diventa una vera e propria esperienza sensoriale.
Il calendario degli appuntamenti è stato concepito con una linea guida ben precisa: parlare di tre territori, tre culture differenti un solo “filare” che tesse ed intreccia i confini naturali di un panorama immenso.

Presenti i Consorzi come quello del Barbera d’Asti DOCG e dell’Asti DOCG, ma anche piccoli produttori, cantine storiche e giovani imprenditrici del vino naturale, fuori classe come Walter Massa e le Donne del Vino.
Altro momento importante sarà la presentazione delle 6 etichette vincitrici del Marengo DOC, premio storico istituito dalla Camera di Commercio della provincia di Alessandria, che ormai da più di quarant’anni seleziona i migliori vini alessandrini.

A guidare le degustazioni esperti enologi che spiegheranno non solo il vino, ma racconteranno le storie incredibili di chi, quel vino, lo produce.

Le degustazioni sono gratuite e solo su prenotazione (max 30 partecipanti), i vini saranno serviti in bicchieri di vetro per rendere al massimo ogni caratteristica del vino
È possibile prenotarsi alle degustazioni dal sito www.ilpaesedinatale.com      nella sezione eventi

 
PROGRAMMA DEGUSTAZIONI SUL SITO

 

martedì 24 novembre 2015

"CRUDITE' Olio ExtraVergine di Oliva 100% italiano



La Selezione Olio Fausone  che propone questo Extravergine di alta qualità, ha la propria sede commerciale a Canelli (At)
E' molto antico il legame che unisce il Piemonte alla confinante Liguria in ambito di interscambi culturali ed enogastronomici.
La millenaria "Via del Sale" collegava le due regioni attraversando  le montagne che le separano, percorse lentamente con asini e muli carichi di merci . In Piemonte oltre al sale, prezioso nei secoli passati soprattutto per conservare i cibi, arrivavano tra l'altro le acciughe e naturalmente l'olio di oliva.
Verso la Liguria partivano il vino, formaggi e altri prodotti agroalimentari  piemontesi.
La cucina storica e tradizionale piemontese attinse rapidamente da questi contatti  ingredienti divenuti protagonisti di numerosi piatti regionali tuttora presenti.
La "bagna càuda" ne rappresenta  l'esempio più noto, essendo a base di olio d'oliva , acciughe ed aglio. Un piatto "simbolo" della tradizione gastronomica piemontese, che invita ad un piacevole  rito collettivo e negli ultimi anni è oggetto di un meritato rilancio, dopo un periodo in cui era un po'  diminuita l'offerta da parte della ristorazione. Molti piatti della cucina storica piemontese, come ad esempio la carne cruda battuta al coltello o a fettine sono arricchite da sempre da un olio di oliva selezionato.

L'olio d'oliva è il condimento principe della cucina e della "dieta  mediterranea", considerata la migliore in assoluto per la salute a tavola,

La Selezione Olio Fausone prosegue idealmente questo antichissimo rapporto. Presente sul mercato da molti decenni, è  oggi rappresentata da Stefania Fausone figlia di Giovanni Fausone, che inizio' l'attivita' nel 1948. La sede commerciale si trova a Canelli (AT) e il frantoio nel quale viene confezionato l'olio si trova ad Imperia (IM); per garantire il massimo della qualita' e della freschezza si e' deciso di imbottigliare mensilmente l'olio, riducendo al minimo le soste in magazzini o depositi.
 
L'Olio ExtraVergine "Crudité" che ho degustato con molto piacere, è ottenuto per frangitura in molazze di granito con estrazione a freddo da Olive 100% italiane garantite, giunte a media maturazione. E' lavorato a freddo e confezionato mosto (non filtrato) dopo semplice decantatura in pila interrata.

E' un Olio dal sapore vivace e fresco, presenta un  bel colore giallo con sfumature al verde. Profumo caratteristico, piacevole e persistente, con note di carciofo.

L'olio "Crudité" è raccomandato soprattutto per il celebre e gustoso "pinzimonio" per condire le verdure crude come sedani, finocchi, ravanelli, insalate, carciofi,cipolline, carote, pomodori .....ma è perfetto in generale per tutti gli utilizzi  "a crudo".

Disponibile in simpatiche  bottiglie da 50 cl. e da 75 cl. "old style" che dispongono entrambe di tappo meccanico e tappino in sughero versatore allegato in omaggio ad ogni bottiglia.

PRODOTTO A FREDDO. SELEZIONATO E CONFEZIONATO NELLO STABILIMENTO DI IMPERIA ONEGLIA (IM) ITALY, DOPO SEMPLICE DECANTATURA NATURALE

 Molti altri interessanti prodotti, acquistabili  on-line

 
 

 Sul sito web si possono ottenere tutte le informazioni  utili, visionare il  catalogo di Olio ExtraVergine di Oliva varietà Taggiasca Cultivar e Monocultivar, Olio ExtraVergine di Oliva alta qualità italiana e Olio di Oliva selezionato ed acquistare on-line. Il contributo spese di spedizione si azzera se l'ordine sara' di almeno 99 euro iva compresa.

Tutti le varianti di "Olio Fausone" e i vasetti di prodotti tipici sono subito disponibili in pronta consegna: le bottiglie sono acquistabili a  scelta nei formati 50cl, 75cl e 1 litro.

Le bottiglie di "Oro Taggiasco" e di "Mosto Stellato" sono ricoperte da una speciale pellicola che protegge l'Olio dalla luce garantendone nel tempo le qualita' naturali. Il "Cult Taggiasco" (l'altro Olio Fausone di altissima qualita') e' disponibile in bottiglia verde oscurata con capsula sul top.
www.oliofausone.com

Le bottiglie e i vasetti in vetro vengono spediti all'interno di speciali confezioni protettive a prova di urto.

FAUSONE FOOD
di Stefania Fausone
Sede e Uffici: Viale Italia,73 - 14053 - Canelli (AT)
Tel. (+39) 333.87.37.263

E-mail:  b2b@oliofausone.com  

 

                                                               Stefania Fausone
 

martedì 17 novembre 2015

ONAV: CONOSCERE PER SCEGLIERE


 
L’arte della degustazione come valore e  patrimonio professionale dei soci ONAV.

 

Un mercato in continua evoluzione, che detta cambiamenti anche nello stile di vita e nell’approccio al consumo. Una trasformazione delle abitudini del consumatore che oggi rende necessaria una profonda trasformazione della figura dell’assaggiatore di vino, anche alla luce delle nuove richieste del mercato.

 

Per rispondere a questa esigenza si è tenuto sabato 14 novembre a San Quirico d’Orcia (Si) nella splendida sede di Palazzo Chigi, il Congresso Scientifico ONAV dal titolo tema Obiettivi della valutazione dei Vini”,  argomento di rilievo per tutti gli assaggiatori. Capire quali sono i fattori che guidano alla scelta e come la percezione del gusto interviene nella valutazione, sono infatti le basi per chi si fa portavoce dell’arte della degustazione.

 

Il primo Congresso Scientifico organizzato sotto la presidenza Vito Intini ha visto riuniti nomi prestigiosi del settore enologico che attraverso i loro interventi hanno dato una nuova lettura della valutazione del vino.

 

Dopo il saluto del sindaco di San Quirico d’Orcia Valeria Agnelli, che ha voluto ricordare come il vino rappresenti in toto la cultura e la tradizione italiana, si è entrati subito nel vivo della discussione con l’intervento del presidente ONAV Vito Intini, che ha posto l’accento sui nuovi approcci al consumo. Negli ultimi anni si è infatti registrato un generale calo dei consumi nei Paesi con consumo tradizionale, specialmente in Italia (-0,4% anno), Spagna (-0,25% anno) e Cile (-,15% anno). In  Francia il calo è minore (-0,2% anno) per la semplificazione, la promozione e la conoscenza del prodotto ma anche in questo caso il dato rimane negativo. Un’osservazione attenta ed accurata del mercato e delle sue aspettative si rende dunque necessaria per comprendere quali sono gli aspetti fondamentali che un degustatore deve tenere in considerazione nella valutazione di un prodotto. Da questa analisi è quindi emerso che gli aspetti più importanti per il consumatore sono: rapporto qualità prezzo; naturalità; legame al territorio; gusto equilibrato ed armonico; adattabilità al cibo. Tutti aspetti che i degustatori dovranno tenere ben presenti nei loro futuri giudizi.

 

La parola è passata quindi al giornalista Daniele Cernilli, che ha approcciato il tema della degustazione dal punto di vista filosofico, analizzando cosa è cambiato nel modo di rapportarsi al vino. Questo prodotto da alimento è divenuto infatti, in brevissimo tempo, un elemento edonistico. Un cambiamento iniziato a partire dagli anni ’80 con il miglioramento delle tecnologie enologiche.

Oggi si è aperto un nuovo scenario, con vini di buona qualità a prezzi molto competitivi, attuando nel contempo un cambiamento nel linguaggio del vino. L’epoca del sussiegoso sommelier è difatti terminata, e gli “interpreti” del vino devono saper presentare un prodotto non solo con temi umanistici ed emozionali ma anche con solide basi scientifiche

Si sta quindi andando verso una  comunicazione più semplice, in cui la terminologia deve essere efficace. In questo diventa fondamentale la figura dell’analista sensoriale ONAV, che è un assaggiatore tecnico e parla al consumatore con cognizione di causa, fornendogli tutti gli strumenti utili per capire, imparare e farsi una propria idea .

 

Osvaldo Failla, dell’Università degli studi di Milano, ha focalizzato invece l’attenzione sul vino inteso come patrimonio culturale da promuovere. Un lascito che è al tempo stesso materiale ed immateriale. La vite ha infatti origine nel territorio caucasico ma è in Europa che assume un valore culturale ed economico, producendo reddito e svolgendo un ruolo di presidio paesaggistico e di sviluppo rurale. Preservare questo patrimonio per le generazioni future diventa quindi necessario, ed in questo l’assaggiatore avrà una grande responsabilità: trasferire questi valori culturali ai consumatori per mantenere il vino “accessibile”, preservandone il legame con il territorio.

 

La parola è quindi passata a Vincenzo Gerbi, dell’Università degli Studi di Torino e presidente del Comitato Scientifico ONAV, che in apertura d’intervento ha puntualizzato come il vino sia protagonista di molta comunicazione ma con alcune forti contraddizioni. Ad esempio si parla delle sostanze “buone” contenute nel vino (antiossidanti come fenoli e resveratrolo), ma al contempo si assimila il vino ad una droga; oppure si dice che il vino è un prodotto troppo caro ma poi si invita il consumatore a diffidare di vini economici. In questo panorama il degustatore deve perciò conoscere vitigni, tecnologie, zone viticole, storia della vite e del vino ed usare le proprie competenze per divulgare uno stile di vita in cui l’assaggio diventa uno strumento di attenzione verso i gesti quotidiani ed un modo per affinare la capacità di scelta. Deve quindi sviluppare un lessico  completo e oggettivo, ricco di accostamenti che aiutino la memorizzazione, addestrandosi con curiosità e misurando frequentemente le proprie capacità.

 

Luigi Moio, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha invece analizzato tecnicamente la percezione del gusto e degli aromi. Nella degustazione la valutazione è infatti polisensoriale con tutti i 5 sensi coinvolti; è perciò difficile scomporre il vino durante l’assaggio. Il punto è comprendere come rendere più semplice tutto ciò, perché la degustazione del vino non è un’azione statica ma dinamica, in cui le curve di dominanza temporale delle sensazioni (DTS) consentono di valutare simultaneamente singoli attributi sensoriali del vino. Esiste infatti  una successione temporale della dominanza degli attributi sensoriali. La tecnica DTS diventa dunque uno strumento necessario per la valutazione del profilo sensoriale di un prodotto, tramite cui è possibile fare un’indagine approfondita ed anche una discriminazione territoriale del vino.

 

Infine Francesco Iacono, enologo, ha portato il punto di vista di chi viene sottoposto ai giudizi della critica, domandandosi cosa il produttore può fare per rendere il proprio vino più gradito ai giudici. Il vino entra infatti in relazione con i sensi e con la memoria e possono essere utilizzati diversi tipi di giudizio. Kant parlava di giudizio soggettivo e oggettivo: assoluto (buono, gradevole...) oppure relativo se collegato alla memoria (più di, in confronto a…). L’uomo però esprime il giudizio liberamente, ed anche il produttore di vino, che volontariamente si espone ad una critica, deve tenerne conto. La deontologia del bravo degustatore impone quindi il saper giudicare senza  alcun condizionamento.

 

In chiusura dell’incontro è emerso come sia necessario per i soci ONAV riscoprire le vere motivazioni dell’assaggio, riflettendo sull’importanza  del loro ruolo e sulle loro potenzialità. La finalità di un assaggiatore rimane infatti quella di diventare uno “strumento” di corretta comunicazione del vino, un giudice imparziale che sappia essere un tramite credibile e competente tra la realtà e ciò che del vino si racconta.

 

A conclusione dell’intenso programma di approfondimento dedicato ai soci ONAV, domenica 15 novembre si è svolta anche la Giornata dell’Assaggiatore, momento di incontro, confronto e crescita per tutti i componenti dell’Associazione. L’appuntamento è terminato con le degustazioni guidate, a cura di Alessandra Ruggi, Vito Intini e Daniele Cernilli,  di prestigiosi vini della provincia di Siena delle aziende Il Colombaio di Santa Chiara, Boscarelli, Castello di Volpaia di G. Stianti, Donatella Cinelli Colombini - Fattoria del Colle e Casanova di Neri.

Un appuntamento che ha visto anche la partecipazione alla degustazione dei produttori Giacomo Neri e Donatella Cinelli Colombini che, con la loro presenza, hanno testimoniato, ancora una volta, la fiducia delle aziende vinicole nei confronti di ONAV.

 

 

ONAV: nasce ad Asti nel 1951 su iniziativa della Camera di Commercio di Asti per l’esigenza, già allora sentita, di rendere disponibile un corpo di Assaggiatori affidabili, specificatamente preparati ed esaminati, atti a svolgere questa delicata ed impegnativa funzione. All'Assaggiatore sono richiesti un complesso di doti naturali, di specifiche conoscenze tecniche ed un addestramento, ai quali si deve ricorrere quando si voglia ottenere un giudizio oggettivo, significativo e completo sulla qualità del vino.

 

 

 

venerdì 13 novembre 2015

PROSEGUE IL LAVORO DEL COMITATO ORGANIZZATORE DELL’ADUNATA ALPINI ASTI 2016. SCELTI MANIFESTO E MEDAGLIA UFFICIALE


 

L’EVENTO E’ IN PROGRAMMA DAL 13 AL 15 MAGGIO. GLI ALPINI GESTIRANNO LA TORRE TROYANA CON L’ASSOCIAZIONE ASTIGIANI

Prosegue il lavoro strategico del COA, il Comitato organizzatore dell’89° Adunata Nazione Ana di Asti 2016. Si è riunito nei giorni scorsi per preparare al meglio l’evento e l’ospitalità di centinaia di migliaia di alpini che arriveranno ad Astidal 13 al 15 maggio 2016. Intanto, sono stati scelti manifesto e medaglia ufficiali della manifestazione.
Il Comitato organizzatore dell’Adunata
Sono mesi di grande fervore ad Asti per preparare il terreno all’Adunata 2016. Un lavoro silenzioso che il Coa concerta con il territorio: Comune, Provincia, Regione, ma non solo.
C’è chi si occupa dell’assegnazione aree e alloggiamenti collettivi, chi dell’allestimento dei campi alpini. Altri che lavorano per rendere efficaci servizi e accoglienza.
“La macchina organizzativa è avviata – dice Luigi Cailotto, presidente Coa - ora andiamo a stringere alleanze con la città: commercianti, organizzazioni, cittadini, consorzi, Fondazione e banca, aziende private e associazioni di categoria”. L’idea di fondo è una: “Costruire una squadra per fare una grande Adunata, in una città che già ospitò l’evento nel 1995, dopo i giorni tragici dell’alluvione del 1994”.
Il presidente Ana Asti Adriano Blengio ha annunciato che “sarà piazza del Palio a ospitare la Cittadella degli Alpini allestita dal Comando Truppe Alpine e gestita dalla Brigata Taurinense. L’Enofila potrebbe diventare uno spazio mostre, mentre insieme all’Associazione Astigiani gli alpini di Asti gestiranno la Torre Troyana, simbolo della città. Presenteremo una proposta di gestione annuale al Comune”.
Giuseppe Bonaldi, coordinatore nazionale di Protezione Civile, sta orchestrando il piano sanitario con tutta l’équipe astigiana del 118.
Il manifesto e la medaglia ufficiali dell’Adunata Alpini Asti 2016
Intanto sono stati scelti manifesto e medaglia dell’89a Adunata Nazionale Ana. I vincitori sono rispettivamente lo studio grafico “I Buoni motivi” di Ponte nelle Alpi (Belluno) e Donato Zanolo di Prato Sesia (Novara).
Il manifesto, presentato dallo studio “I Buoni motivi”,è associato a due concetti guida: “La rettitudine dell’alpino, caratterizzata dalle linee rette, e la lungimiranza dell’Associazione Nazionale Alpini. Le linee rette narrano la determinazione e il coraggio di superare anche le salite più impervie e difficili. Sono doti che, anche oggi, distinguono un alpino. Lo stile grafico è volutamente essenziale, perché essenziale, pura e senza fronzoli è l’anima dell’alpino. Il logo dell’Ana, nappina a penna, sono l’elemento fortemente rappresentativo dell’Associazione ed è stato stilizzato, rendendolo protagonista del messaggio”.
Anche sul recto della medaglia, il novarese Donato Zanoloha disegnato un’impronta fortemente stilizzata della penna alpina. Nel verso riproduce il logo dell’Associazione, lo stemma del Comune di Asti e la data della manifestazione.
I vincitori sono stati scelti tra oltre cento elaborati, inviati da tutt’Italia alla sede nazionale Ana, a Milano. I bozzetti, esaminati da una Commissione presieduta dal consigliere nazionale Renato Genovese, sono stati votati dal Consiglio direttivo nazionale.
 
Eventi di Aspettando l’Adunata 2016
Il calendario degli eventi “Aspettando l’Adunata 2016” prosegue il 18 dicembre con un concerto al Teatro Alfieri di Asti: dalle 20,30, si esibirà il coro Ana Vallebelbo (35 coristi diretti da Sergio Ivaldi) che presenterà un repertorio introduttivo dell’Adunata. Sul palco la cantante Valentina Grautier che canterà “Oltre il buio”, brano dedicato all’animo della donna durante la guerra. Chiuderanno il concerto il coro “Clericalia et Alia” e la banda La Tenentina di Tigliole, diretta da Daniele Pasciuta.
Altro evento il 17 marzo 2016 per i 155 anni dell’Unità d’Italia: si festeggia con un concerto della banda cittadina Cotti e 200 ragazzi delle scuole che ripercorreranno i 155 anni di storia in musica.
Il Coa dell’89a Adunata Nazionale Ana è composto da: Luigi Cailotto(presidente), Adriano Crugnola (vice presidente e direttore generale Ana), Fabrizio Pighin(sezione Ana Asti e vice presidente nazionale Ana), Adriano Blengio(presidente Ana Asti), Alessandro Agostinuccie Fernando del Raso (sezione Ana Asti), Antonio Costarella (tesoriere), Roberto Migli (responsabile amministrativo – revisore dei conti nazionale), Giuseppe Bonaldi(coordinatore nazionale di Protezione civile), Gian Luigi Porro (delegato Sindaco di Asti), Vincenzo Calvo (delegato Presidente Provincia di Asti), Guido Vercellino (Servizi Ana srl), Mariano Speafico(presidente Servizi Ana srl). Presente anche Luciano Conterno, direttore di Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale, delegato della Regione Piemonte.
Altre info: 0141 531018, info@asti2016.it, www.asti2016.it
 

 
riunione del comitato organizzatore
 

martedì 10 novembre 2015

PRESENTATA LA TERZA EDIZIONE DEL BAGNA CAUDA DAY


 
IL 20, 21 E 22 NOVEMBRE 2015 IN OLTRE 100 LOCALI E 12 MILA POSTI DA ASTI AL GIAPPONE. SI CHIEDERA’ IL RICONOSCIMENTO UNESCO PER IL PIU’ TIPICO PIATTO PIEMONTESE

Il Bagna Cauda Day

è solo per chi non ha la puzza al naso

 

La Bagna Cauda tra i beni immateriali da tutelare come Patrimonio dell’Umanità.  Non solo paesaggi e vigneti, ma anche un piatto profondamente radicato nella storia e nella cultura piemontese. La richiesta all’Unesco, che ha già riconosciuto altri valori culinari come la pizza e la dieta mediterranea, partirà da Asti nei giorni del Bagna Cauda Day in programma il 20, 21 22 novembre 2015.
E’ stato annunciato alla conferenza stampa di presentazione della terza edizione dell’evento, ospitata al Mercato Coperto di Asti che quest’anno diventerà Bagna Cauda Market. Tante le novità e le iniziative collaterali di questa edizione che vede la partecipazione di oltre 100 ristoranti, locali, cantine storiche e vinerie con una capacità di oltre 12.000 posti. In tutti i locali prezzo fisso di 25 euro e vino proposto a 8 euro a bottiglia.
Sergio Miravalle, direttore della rivista Astigiani, che promuove la tre giorni cauda ha ricordato che il dossier da presentare all’ Unesco sarà studiato e promosso d’intesa con l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo.
Il presidente Consorzio Mercato Coperto Nicola Rabbione e la sua vice Monica Monticone hanno accettato la sfida di trasformare il mercato, fondato nel 1925, in un luogo vivo e aperto alla gastronomia di qualità, come accade a Barcellona, Budapest, Lione e in alte città europee.
Il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato Filippo Mobrici ha invitato tutti al Barbera Kiss, il coraggioso e ironico bacio di mezzanotte che si terrà venerdì e sabato in piazza San Secondo e in tutti i locali e le piazze dove si ritroveranno i bagnacaudisti.
Nizza Monferrato alleata del BCD: il 14 e 15 novembre farà un’anteprima nel foro Boario. Gli assessori comunali di Nizza Arturo Cravera e Walter Giroldi hanno parlato della specialità del cardo gobbo, tipica di Nizza, la verdura principe di ogni bagna cauda che si rispetti. 
Quest’anno ci sarà anche una commissione di saggi e assaggiatori, capitanata dal patron della ristorazione astigiana Piero Fassi, che valuterà la congruenza alla tradizione delle bagna cauda proposta nei numerosi locali. Con lui anche il gastronomo Roberto Giannino e altri appassionati di cucina astigiana.
Luca Mogliotti, presidente dell’Associazione Ristoratori astigiani ha auspicato un più ampio coinvolgimento della ristorazione a tutti i livelli ricordando che la bagna cauda è un piatto sorprendente che piace moltissimo anche ai giovani.
Il sindaco di Asti  Fabrizio Brignolo  ha notato che in solo tre edizioni il Bagna Cauda Day sta diventando un appuntamento  molto amato e vissuto dagli astigiani e da tanti forestieri .
Andiamo per ordine.
Le date: 20, 21 e 22 novembre 2015
Il Bagna Cauda Day 2015 è schierato, la festa che celebra il tipico piatto piemontese si celebrerà il 20, 21 e 22 novembre. I primi fujot saranno accesi venerdì a cena, poi sabato e domenica a mezzogiorno e a cena.
 
Cento locali e più di diecimila posti
Sono oltre diecimila il totale dei posti nei ristoranti, dai più blasonati stellati alle rustiche osterie alle cantine storiche. Partendo da Asti, nel corso delle tre edizioni l’evento, organizzato dall’associazione “Astigiani” è arrivato a toccare gran parte del Piemonte, oltre a varie località in Italia e all’estero, da New York a Bruxelles, in Giappone e perfino a Tonga, nel centro del Pacifico.
L’idea del Bagna Cauda Day si allarga dal Monferrato alle Langhe al Roero e arriva in molte regioni italiane: dalla Liguria al Veneto, dalla Toscana alla Valle d’Aosta.
Sono confermate ad Asti, oltre a decine di ristoranti e osterie, le storiche cantine di Palazzo Gazelli, quelle della Casa del Popolo Santa Libera, il salone ottocentesco della Fratellanza dei Militari in congedo e il Diavolo Rosso. E’ stata annunciata anche l’adesione di una nuova cantina che si apre sulla suggestiva piazza Cattedrale
L’elenco dei cento locali aderenti sarà pubblicato sulle mappe e in anteprima su www.bagnacaudaday.it e www.astigiani.it.
Le prenotazioni già aperte si raccolgono direttamente nei locali indicati.
Ci sono anche alberghi e agriturismo convenzionati nell’operazione “Bagna Cauda Nanna”
 
Tovaglioni e palloncini
La formula rimane la stessa: 25 euro a testa per una abbondante bagna cauda, con verdure crude e cotte a volontà, dolce e caffé. Il vino è al prezzo promozionale di 8 euro a bottiglia. Anche quest’anno i commensali riceveranno il tovaglione in stoffa, per questa edizione illustrato dal pittore canellese Giancarlo Ferraris, presente alla conferenza stampa, che ha interpretato il motto “La Cauda è musica”.
Molte le altre novità dell’edizione 2015, a partire dall’ironico palloncino “soffia e sorridi” realizzata d’intesa con la Simply che sarà offerto con il nuovo “Libretto di circolazione” con la ricetta, storia e le testimonianze d’autore della bagna cauda.
 Confermato anche il kit del dopo bagna cauda con magnesia, dentifricio “Baciami subito”, cioccolatini, ecc
 
Bagna Cauda Market al mercato coperto
Cresce il Bagna Cauda Market, che quest’anno trova spazio sotto le storiche volte del Mercato Coperto di piazza Libertà. Qui i banchi del mercato proporranno verdure di stagione, olio extravergine, pane, acciughe per preparare la bagna cauda a casa. Ci saranno anche offerte e ospiti speciali. Un’alleanza strategica tra il mercato coperto e il Bagna Cauda Day, a novant’anni dalla fondazione della storica struttura che vuole tornare ad essere un punto di incontro e confronto del commercio di qualità astigiano.
E il mercato coperto si apre anche alla bagna cauda vissuta: la sera di sabato 21 novembre e la domenica 22 a mezzogiorno al centro del mercato saranno allestiti tavoloni e servita una bella bagna cauda preparata d’intesa tra i titolari dei banchi del mercato e gli esperti cuochi della Pro Cortanze.
 
Bagna Cauda (super)market
E’ stato siglato anche un accordo con 3A Simply, per la promozione del Bagna Cauda Day e dei prodotti di qualità e certa origine legati alla bagna cauda nei supermercati del gruppo che ha la sede centrale nell'Astigiano, ma ha decine di punti vendita in tutto il Piemonte. Sarà 3A a sponsorizzare l’ironico palloncino “soffia e sorridi” in omaggio a tutti i bagnacaudisti.
 
A Nizza e Moncalvo
Un’altra bella alleanza è quella con Nizza Monferrato, capitale dei “cardologi” produttori del famoso cardo gobbo, la verdura regina di ogni bagna che si rispetti. La città ospiterà in esclusiva l’anteprima del Bagna Cauda Day durante i due giorni di “Nizza è Bagna Cauda”, il 14 e 15 novembre. Qui il piatto sarà servito nel bel ex Foro Boario di piazza Garibaldi, d’intesa tra il Comune e la Pro Loco nicese, accompagnato dal “Nizza” la super barbera. Le condizioni non cambiano: sempre 25 euro a testa, tutto compreso e anche qualcosa di più in omaggio.
Il Bagna Cauda Day sta arrivando anche a Moncalvo, dove la giovane pro loco ospiterà l'evento la sera di sabato 21 novembre, nella bella sede di Palazzo Testafochi. Una bagna cauda speciale a chilometro zero anche con l’olio extravergine prodotto a Patro dall’azienda di Pietro e Valentino Veglio. 
 
Il bacio a mezzanotte e il premio a selfie e foto
Venerdì e sabato a mezzanotte ritorna il "Barbera Kiss", il bacio di mezzanotte in piazza San Secondo per tutti i bagnacaudisti. Quest’anno su Instagram si potrà partecipare al contest #baciamisubito: una giuria sceglierà le foto più belle del Barbera kiss. I vincitori saranno premiati con cantinette special edition offerte dal Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato.
 
Bagna Cauda Movie
Nasce “Bagna movie” film d’autore a contenuto gastronomico, da condividere con i compagni di tavola senza la paura di disturbare con aliti pungenti i vicini di posto.
Una curiosa rassegna notturna venerdì 20 e sabato 21, venti minuti dopo la mezzanotte (in pratica nelle prime ore del 21 e 22, dopo il “Bagna Cauda Kiss” di piazza San Secondo). Al al cinema Splendor di Asti, via Vassallo 4, andranno in onda rispettivamente “La cena dei cretini” ironica pellicola francese di Francic Veber, il sabato notte “Il Pranzo da Babette” (di Gabriel Axel, tratto da un racconto di Karin Blixen e vincitore di un Premio Oscar). Il pomeriggio di sabato 21 alle ore 17 per i più piccoli e non solo il simpatico antipasto cinematografico con “Ratatouille” (delizioso cartone animato della Pixar).
Ingresso 5 euro.
 
La Bagna Cauda fa bene
 
Il Bagna Cauda Day è anche solidarietà: così da una parte si sostiene il progetto Slow Food degli Orti in Africa. Dall’altro con le Donne del Vino del Piemonte e l'Asl di Asti si venderanno bottiglie del cuore per ricordare Maria Luisa Fassi, la tabaccaia astigiana scomparsa tragicamente a luglio.
Le socie hanno donato la collezione storica di bottiglie di Langhe rosso 2004 per raccogliere fondi e contribuire all'acquisto di un ecocardiografo per l'Ospedale di Asti. Antonio Guarene ha disegnato l'etichetta. Le bottiglie sono in vendita al Mercato Coperto nell’enoteca di Monica Monticone.
 
SCHEDA
La Bagna Cauda è un piatto della memoria collettiva piemontese, conosciuto anche fuori regione e portato nel mondo dagli emigranti. 
Un “mangiare” che nella sua sostanziale semplicità esalta la convivialità. 
Un piatto definito povero, e invece ricco di umanità e storia,  gusto e passione.
 
Il Bagna Cauda Day è da vivere intensamente, lontano dalla ridondante pesantezza di certi riti culinari o dall’innaturale svilimento della tradizione con assaggini senza coraggio. 
La Bagna Cauda va vissuta per intero: ha bisogno di tempo e rispetto per essere gustata e capita nella sua essenza e nella sua forza. 
Il Bagna Cauda Day è festa autentica, gagliarda, per chi non teme poi l’afrore dell’aglio e non si perde nei meandri delle mode gastronomiche del momento.
Il Bagna Cauda Day è aperto a tutti: giovani e anziani, uomini e donne. Lo possono vivere i neofiti alla ricerca dell’emozione vera di un piatto possente e chi non vuole perdere il gustoso filo 
della tradizione. Siate gente giusta che ama la buona tavola, le cose semplici, il piacere dell’incontro, della chiacchiera e della condivisione.
Il Bagna Cauda Day è per chi non ha la puzza al naso.