Pagine

giovedì 19 dicembre 2019

VENDEMMIA 2019 IN LANGA: «MENO PRODUZIONE MA VINI DI GRANDE EQUILIBRIO» CRESCONO RICHIESTA E IMBOTTIGLIATO DI BAROLO, BARBARESCO E LANGHE NEBBIOLO



BILANCIO DI FINE ANNO ANNO DEL CONSORZIO DI TUTELA BAROLO BARBARESCO ALBA LANGHE E DOGLIANI. IL LANCIO DELLE NUOVE ANNATE A GRANDI LANGHE IL 27 E 28 GENNAIO 2020 AD ALBA
Bisognerà aspettare gli ultimi dati per avere un bilancio definitivo, ma si può già dire che anche in Langa la vendemmia 2019 fa registrare un lieve calo di produzione: dalle colline del Barolo e Barbaresco fino a Dogliani, passando per Alba, «per tutte le varietà e di conseguenza tutte le denominazioni, si constata un lieve calo di produzione a beneficio della qualità e dell’equilibrio». Lo rilevano i tecnici del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani nell’analisi dell’annata appena conclusa. Un andamento che rispecchia la situazione generale tra i vigneti del Piemonte, dove la produzione di vino è stimata in calo del 10%. Se da una parte cala la produzione, dall’altra cresce invece l’imbottigliato di Barolo, Barbaresco e la denominazione Langhe. Al 30 novembre 2019, il Barolo si attesta a 10.160.000 bottiglie, 840 mila in più rispetto allo stesso periodo 2018 (+9%); anche il Barbarescofa un +9% nei primi 11 mesi dell’anno con 3,5 milioni di bottiglie, in crescita di 296 mila. Continua l’exploit del Langhe Nebbiolo con 6,8 milioni di bottiglie, 800 mila in più in un solo anno, in percentuale +14%.
Per quanto riguarda le nuove annate in uscita nel 2020, ad oggi, si può immaginare solo un potenziale in bottiglie: sono 14 milioni per il Barolo 2016; 4,5 milioni per il Barbaresco 2017; 5,6 mila per il Langhe Nebbiolo2018; 2,8 milioni per il Dogliani 2018; 982 mila per il Diano d’Alba 2018.
 Dopo una vendemmia positiva come quella appena conclusasi, possiamo aspettarci vini eleganti ed equilibrati. Nel frattempo, ci prepariamo a presentare le nuove annate delle nostre DOCG e DOC con due appuntamenti imperdibili”, ha spiegato il presidente del Consorzio di Tutela Matteo Ascheri.
La prima occasione per assaggiarle in anteprima sarà a Grandi Langhe 2020, la due giorni di degustazione delle nuove annate di Docg e Doc di Langhe e Roero in programma il 27 e il 28 gennaio ad Alba. L’evento riservato agli operatori professionali che potranno assaggiare le etichette di 206 cantine. La manifestazione sarà in un'unica location, il Palazzo Mostre e Congressi, e gli spazi espositivi saranno suddivisi in base ai Comuni di provenienza delle cantine. È possibile accreditarsi direttamente sul sito www.grandilanghe.com
Successivamente il Consorzio si sposterà a New York con oltre 200 produttori, per il primo Barolo&Barbaresco World Opening.
Sono circa 10 mila gli ettari di vigneti delle denominazioni tutelate dal Consorzio (Barolo, Barbaresco, Dogliani, Dolcetto di Diano d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe, Dolcetto d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Verduno Pelaverga, Alba) così suddivisi: Barolo 2149 ettari; Barbaresco 763; Dogliani 846; Diano d’Alba 236; Barbera d’Alba 1610; Nebbiolo d’Alba 949; Dolcetto d’Alba 1092; Langhe 1905 ettari (di cui 606 Langhe Nebbiolo). Vengono prodotte in tutto circa 60 milioni di bottiglie. In estate, il Consorzio di Tutela aveva annunciato lo stop di tre anni agli impianti di nuove vigne destinate alla produzione di Barolo.
VENDEMMIA 2019 IN LANGA: ANALISI TECNICA
A differenza della scorsa annata particolarmente precoce, l’annata 2019 sarà ricordata per essersi sviluppata in modo decisamente più consueto. La campagna agraria è iniziata a rilento a causa del protrarsi della stagione invernale fino al mese di febbraio, con conseguente ritardo di quella primaverile, che ha portato a un periodo di piogge e basse temperature fino alla metà di marzo. Ciononostante, la ripresa vegetativa è stata regolare: le abbondanti piogge del mese di aprile hanno causato da un lato un avvio a rilento, ma dall’altro hanno portato un notevole accumulo idrico nel suolo, compensando anche le scarse precipitazioni invernali. Il tempo instabile con temperature medie non elevate è proseguito per tutto il mese di maggio confermando un posticipo di circa due settimane rispetto all’andamento vegetativo degli ultimi anni, ma in linea con un andamento più tradizionale. Le temperature alte del mese di giugno, unite alla disponibilità idrica del suolo, hanno creato le condizioni per un rapido sviluppo vegetativo e questo ha richiesto molta attenzione da parte di viticoltori per arginare eventuali problemi fitosanitari. Il periodo più caldo della stagione è stato registrato tra l’ultima settimana di giugno e la prima di luglio, seguito da giorni in cui si sono viste temperature più miti alternate a eventi piovosi. Al termine del mese di luglio si è registrata la seconda ondata di calore dell’estate, terminata con eventi temporaleschi anche intensi, ma non dannosi per la vite; la parte restante della stagione estiva è trascorsa all’insegna di un clima mite con precipitazioni sporadiche e regolari che hanno impegnato i viticoltori nella conduzione del vigneto dal punto di vista sanitario. Il mese di settembre è iniziato con l’unico fenomeno grandinigeno registrato in Langa: il 5 infatti si è abbattuto sul nostro areale il temporale più intenso della stagione con annessa grandine, che ha causato danni anche ingenti su porzioni di territorio limitati. Possiamo affermare che il danno è stato pesante ma fortunatamente, da un punto di vista di territorio, abbastanza circoscritto a due aree sulle colline attorno alla città di Alba lasciando fuori il grosso delle aree di Barolo, Barbaresco e Dogliani.
La vendemmia è iniziata attorno alla metà di settembre con i vitigni a bacca bianca, per proseguire senza interruzioni con il Dolcetto, la Barbera e per ultimo il Nebbiolo. Per tutte le varietà e di conseguenza tutte le denominazioni abbiamo constatato un lieve calo di produzione a beneficio della qualità e dell’equilibrio. I bianchi si presentano con gradazioni alcoliche buone e livelli di acidità leggermente più alti rispetto alla media degli ultimi anni, fattore che dovrebbe però garantire la freschezza e la persistenza dei profumi. I dolcetti, vendemmiati per lo più attorno al 17 settembre, si presentano molto bene dal punto di vista fenolico e dell’accumulo zuccherino; anche il quadro acido lascia presagire vini dal potenziale molto elegante, con punte di eccellenza nel doglianese. L’estate con picchi caldi ma con medie nella norma per quanto riguarda il nostro areale viticolo, ha consentito al Barbera di giungere a vendemmia con livelli fenolici ottimali, potenziali alcolici leggermente inferiori rispetto allo scorso anno ed una situazione di acidità importante; ed è forse la varietà che, insieme al nebbiolo, lascia trasparire maggiormente la differenza di posizione dei vigneti. Il Nebbiolo è stato vendemmiato nella seconda parte del mese di ottobre e anche i suoi parametri analitici si presentano “classici”, ovvero buon tenore zuccherino e ottimo quadro polifenolico adatto ad assicurare vini di struttura con potenziali di invecchiamento molto alti. In particolar modo si nota un alto accumulo di antociani e quindi si attendono vini dotati di un ottimo colore, soprattutto in considerazione delle sue caratteristiche genetiche. In conclusione l’annata che abbiamo portato in cantina la possiamo definire tradizionale, con una produzione di qualità nonostante il lieve calo quantitativo rispetto all’anno precedente.

NUOVO LOGO UNITARIO PER LANGHE MONFERRATO ROERO




Presentato all’Assemblea annuale dei soci, che hanno approvato il bilancio di previsione all’unanimità

Nel 2020 bando per il nuovo sito web www.visitLMR.it, si punta sui settori Lusso, Famiglie, Outdoor e Formazione

                                                 
Si è svolta il 18 dicembre, per la prima volta ad Asti nella Sala Pastrone del teatro Alfieri, l’assemblea annuale dei soci dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, riuniti da statuto per approvare il piano delle attività e il bilancio di previsione 2020, votati all’unanimità.


Tra gli argomenti esposti alla platea dal presidente dell’Ente Luigi Barbero, insieme al direttore Mauro Carbone affiancati dal presidente del collegio sindacale Angelo Dabbene, è stato presentato il nuovo logo, che identifica il nuovo Ente costituito lo scorso agosto.
Langhe Monferrato Roero sono uniti non solo da un’attività integrata di promozione di un'unica destinazione turistica,
“The Home of BuonVivere”(La Casa del buon vivere), ma dalla nuova immagine che è un pittogramma astratto, che stilizza linee e forme che caratterizzano i tre territori, ognuno con un proprio colore, ma che insieme richiamano l’armonia delle colline.

Annunciato il nuovo indirizzo del futuro sito web, www.visitLMR.it, per il quale sta per partire un apposito bando di programmazione.

L’Ente Turismo LMR si occupa del posizionamento della destinazione turistica, attività mirata per fare in modo che quando una persona pensa a una vacanza, possa arrivare a immaginarla tra le colline patrimonio Unesco. La competitività dell’offerta è un altro aspetto molto importante del lavoro dell’Ente, per fare in modo che l’offerta turistica piaccia e possa essere all’altezza delle aspettative del mercato di riferimento. In media i turisti che visitano il territorio sono 1,5 milioni l’anno e oltre la metà sono stranieri.
Una delle sfide da affrontare resta quella dei trasporti, ancora deficitari. Infine,fondamentale è la focalizzazione del target, perché se si pensa solo al numero dei soggiornanti si commetterebbe un errore, occorre infatti ragionare sul turismo sostenibile, ottimizzando l’esistente.

«Il bilancio che è stato approvato è prudenziale – ha spiegato il presidente dell’Ente Turismo Luigi Barberoma siamo certi che, con la nuova programmazione per il prossimo anno, potremmo accedere a nuovi bandi di finanziamento, anche creando aggregazioni di progetti e luoghi, per fare crescere il nostro territorio». «Il ruolo dell’Ente – ha ricordato il presidente Luigi Barberoè creare opportunità di mercato per gli operatori turistici che vivono e lavorano in Langhe Monferrato Roero. L’Ente è una società sempre più strategica e importante per l’area turistica in cui opera. L’unione delle Atl di Alba e Asti, iniziativa unica in Piemonte nata recependo la legge Madia di riforma, guarda al futuro evitando campanilismi. Il turismo è sempre più strategico non solo per il nostro territorio, ma per il Piemonte e l’Italia. Siamo una realtà turistica sempre più conosciuta e apprezzata, tanto da aver portato l’Enit a sceglierci come testimonial per un’importante campagna di promozione del turismo italiano nel mondo».

Nel 2019 l’Ente Turismo LMR ha contattato oltre 300 testate giornalistiche nazionali e internazionali, metà delle quali sono state ospitate in zona soprattutto durante l’autunno, le restanti sono state raggiunte.
Tra le attività su cui si sta puntando, il Turismo del Lusso, quello d’alta gamma sempre più interessato al territorio e in cerca di esperienze autentiche.
Quest’anno è stato messo online il nuovo sito web www.LMRprecious.it insieme alla Toscana. Un’iniziativa di promozione inedita e tra le poche in Italia realizzate dagli operatori turistici delle due Regioni. Un altro target di riferimento su cui si sta lavorando è quello del Turismo per le Famiglie, per sviluppare l’offerta che integri attività e iniziative adatte non solo a un pubblico adulto. Il Turismo all’aria aperta, Outdoor è un altro importante settore di lavoro, per il quale si sta rinnovando il registro incoming.
Tra le attività in itinere, oltre alla consolidata partecipazione a fiere ed eventi nazionali e internazionali, c’è l’avvio di un programma inedito di Formazione per gli operatori, per avviare nuove forme di dialogo col tessuto economico locale. Saranno avviati anche lavori di ristrutturazione degli uffici turistici di Alba e Asti, per dotarli di maggior funzionalità e di un’immagine unitaria, mentre sta proseguendo il censimento degli Iat territoriali, per creare una nuova rete integrata.

I numeri dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero 2019

158 soci
211 Comuni su un territorio di oltre 400 mila abitanti
Oltre 20 mila posti letto
1500 strutturecirca

il cda dell'Ente Turismo Langhe Monferraro Roero


sabato 7 dicembre 2019

DAI VIGNETI DEL SUD PIEMONTE AL RISO DELLO YUNNAN Guarda alla Cina l’alleanza tra UNITO e Sito UNESCO Langhe-Roero e Monferrato








Venerdì 6 dicembre  2019 nel Salone del Rettorato (Via Verdi 8, Torino), Stefano Geuna, Rettore Università degli Studi di Torino e Gianfranco Comaschi, Presidente dell'Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato – ente gestore del Sito UNESCO -  hanno firmato il primo accordo di collaborazione che permetterà di sviluppare una roadmap di progetti di ricerca e scambi culturali e con studenti e docenti provenienti dall'Università della Repubblica Popolare Cinese sui temi della tutela e conservazione del paesaggio rurale e culturale. 
Il protocollo prende lo spunto dal Gemellaggio tra il sito UNESCO del Sud Piemonte e il sito UNESCO Terrazzamenti del Riso di Honghe Hani, nella provincia cinese dello Yunnan. L’accordo è  inserito nel Memorandum Internazionale “La Nuova Via della Seta” siglato a marzo in occasione della visita in Italia del Presidente delle Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping.

I Terrazzamenti del Riso di Honghe Hani sono  diventati patrimonio Unesco nel marzo 2013, i Paesaggi vitivinicoli piemontesi nel giugno 2014.
Le vicinanze culturali e storiche tra le due aree, pur geograficamente lontane, sono particolarmente significative. Il sito piemontese, 87 mila ettari distinti in 5 aree viticole più il Castello di Grinzane Cavour, è una testimonianza unica per la storia della viticoltura, della vinificazione e dell’intera gamma dei processi tecnici ed economici che caratterizzano la regione da secoli.
La contea di Yunnan è nota per i suoi meravigliosi campi di riso terrazzati che scendono dai pendii dei Monti Ailao fino alle rive del Fiume Hong, il Fiume Rosso. Si tratta di un paesaggio dalle straordinarie forme geometriche che si estende per più di 16mila ettari, tra specchi d’acqua e terrazze sospese. E’ il frutto del lavoro del popolo Hani che nel corso di 1300 anni ha sviluppato un complesso sistema di canali per portare l’acqua dalle cime boscose delle montagne fino ai campi terrazzati, creando anche un sistema di agricoltura integrata che ha il suo focus nella produzione di riso rosso.


“La finalità del gemellaggio”spiega Gianfranco Comaschi presidente dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato “ è dare impulso allo sviluppo dei due siti Unesco, favorendo la cooperazione nei settori del turismo culturale e creativo, dell’agricoltura, dell’economia, del commercio, e della sostenibilità. In molti di questi ambiti riteniamo strategico il supporto dell’Università di Torino che vanta competenze di altissimo livello apprezzate e riconosciute a livello internazionale”.
  
Prima tappa delle attività messe in atto con il protocollo la Missione Istituzionale, organizzata con il supporto del Consolato Generale d'Italia a Chongqing, che porterà dall'11 al 14 dicembre una delegazione piemontese dell’Associazione e dei ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Ateneo nei territori dello Yunnan. Una tre giorni in cui si lavorerà per la realizzazione di progetti di collaborazione culturale, di ricerca scientifica e di sviluppo di didattica innovativa.

In questo quadro culturale di grande interesse a livello internazionale” dichiara il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna “il nostro Ateneo offrirà nella collaborazione con l'Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, competenze ed esperienze di grande rilevanza nei diversi ambiti disciplinari (umanistici e scientifici) e tra questi, in particolare, le proprie conoscenze su temi di grande eccellenza della nostra Università, quelli cioè del paesaggio agrario, delle tecniche agronomiche innovative nelle coltivazioni della vite e del riso e delle industrie agrarie nelle produzioni enologiche”.

L’intesa siglata a Torino punta a sviluppare un laboratorio di “best practices”che potranno essere adottate dai siti UNESCO a livello nazionale e internazionale. Roberto Cerrato (site manager dei Paesaggi Vitivinicoli) e il professor Marco Devecchi (DISAFA UNITO) seguiranno operativamente  lo sviluppo dell’accordo.
E’ intervenuta alla Cerimonia SHU Luomei,  consigliere delegato al Commercio del Consolato generale della Cina a Milano.


FOTO:


La stretta di mano che suggella l’intesa, da sinistra Gianfranco Comasche e Stefano Geuna



 Alla firma del protocollo, da sinistra: Roberto Cerrato (direttore del Sito UNESCO), Gianfranco Comaschi (presidente dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato), Stefano Geuna (Rettore dell’Università di Torino), Marco Devecchi (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari dell’Università di Torino), Silvana Nicola (responsabile relazioni internazionali Disafa Unito), Vittorino Novello (Disafa Unito)



Docenti universitari e ospiti istituzionali alla presentazione del protocollo d’intesa, a capo tavola (a sinistra) SHU Luomei, Consigliere al Commercio del Consolato Generale della Cina a Milano.



                       

  

mercoledì 4 dicembre 2019

ANTEPRIMA DELLA BARBERA D'ASTI Docg 2019 - Lunedì 9 dicembre, con il meeting di degustazioni Coldiretti valuta l'annata



Diciottesima edizione, con la partecipazione straordinaria di Riccardo Cotarella
Un evento spettacolare: saranno servite oltre 4.000 degustazioni

Un evento esclusivo, unico, spettacolare e che ha ormai raggiunto la maggiore età. Torna per il diciottesimo anno consecutivo l'”Anteprima della Barbera d'Asti Docg”. Il meeting di degustazioni, organizzato da Coldiretti Asti, si terrà lunedì prossimo, 9 dicembre, al “Centro Culturale Cittadino San Secondo” di Asti in via Carducci 22, a partire dalle ore 17.


E per festeggiare al meglio i 18 anni, l'Anteprima si fa anche un regalo, con un ospite d'eccezione, esperto di caratura mondiale, il presidente nazionale degli enologi Riccardo Cotarella (nella foto).
Ma come si preannuncia dunque l'annata 2019? Come potrà accoglierla il consumatore? Quali potranno essere le strategie vincenti sui mercati? Con l'annuale “Anteprima della Barbera d'Asti Docg”, Coldiretti Asti e il Centro Studi Vini del Piemonte (con sede e laboratorio analisi accreditato a San Damiano d'Asti) cercheranno di rispondere a queste domande insieme ai maggiori esperti in enologia.

L'annata viticola della barbera è stata caratterizzata da un andamento climatico molto diversificato anche rispetto a territori uniformi e attigui, addirittura su uno stesso vigneto con lunghi filari si sono ottenute uve con caratteristiche diverse. Una particolarità che potrebbe trasformarsi in un ulteriore appeal per i consumatori che sanno apprezzare la versatilità del vino più prodotto in Piemonte.

I vini si preannunciano quindi particolarmente interessanti con gradazioni notevoli e caratteristiche tutte da scoprire di zona in zona.
“Non possiamo nascondere - evidenzia il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – anche la nostra personale curiosità di capire, attraverso il raffronto fra diverse zone produttive, quale possa essere l'effettiva consistenza di quest'annata. In questi ultimi anni, anche grazie al progetto “Barbera Amica” e a una serie di annate particolarmente fortunate, Coldiretti ha dimostrato come la qualità possa dare la giusta remunerosità ai viticoltori. La mia impressione – rileva Reggio – è che con quest'annata saranno premiati i vignaioli che hanno saputo lavorare bene in vigneto, scegliere le uve migliori e che ora non stanno lasciando nulla al caso nella vinificazione”.
La regia dell'iniziativa sarà dell'enologo Secondo Rabbione, responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte, che questa settimana, proprio in prossimità dell'evento, svolgerà le analisi chimico-fisiche ed organolettiche dei campioni di vino da portare all'Anteprima: “Anche per questa edizione – rileva Rabbione – l'Anteprima Barbera sarà una grande occasione di confronto fra le varie zone dell'Astigiano. Ovviamente non si tratta di una competizione, ma dell'occasione di esplorare i confini territoriali per avere una visione maggiormente chiara sulle peculiarità di questo importante vino. Questa possibilità è data grazie alle consulenze eseguite dal Centro studi vini”.
L'Anteprima Barbera si svolge nel momento topico della vinificazione, per avere i giusti indizi nell'ultima fase di affinamento nelle cantine. Non mancheranno quindi gli spunti di discussione fra i tecnici, gli stessi vignaioli, gli operatori del settore e i giornalisti invitati al meeting di degustazione.
“Quest'anno – rivela Diego Furia, direttore di Coldiretti Asti – saremo onorati dalla partecipazione del presidente nazionale di Assoenologi e avremo anche l'altra importante novità della partecipazione di alcuni ristoratori e enotecari che potranno così arricchire le proprie conoscenze sull'annata e orientare meglio i consumatori”.
Naturalmente i vini presi in considerazione per l’”Anteprima” riguarderanno, a campione, il territorio delle denominazioni di origine e potranno essere messi a confronto con l’esperienza  maturata in 17 edizioni. L’incontro-degustazione, come ogni anno, sarà condotto dal Prof. Vincenzo Gerbi del Disafa Università di Torino tra i maggiori esperti di viticoltura ed enologia a livello mondiale, con il contributo di Secondo Rabbione e, come detto, la partecipazione straordinaria di Ricardo Cotarella.
L'iniziativa sarà sicuramente molto coinvolgente, potendo contare, oltre ai consueti campioni della nuova annata, anche in un confronto a consuntivo dell'annata precedente.
I campioni dei vini annata 2019 saranno una ventina, tutti rigorosamente proposti anonimi all’assaggio, ovvero senza indicare il produttore, ma con la sola zona di provenienza, facendo un raffronto con quanto evidenziato dall'Anteprima Barbera dell'anno passato e verificare così se le aspettative siano state effettivamente confermate. Questo permetterà di esemplificare il percorso di vinificazione a tutto vantaggio dei vignaioli.


lunedì 2 dicembre 2019

PIEMONTE: VINO IN CALO, MA LA VENDEMMIA 2019 OTTIENE QUATTRO STELLE



I DATI E L’ANALISI DELL’ANNATA APPENA CONCLUSA PRESENTATI AD ANTEPRIMA VENDEMMIA DA REGIONE PIEMONTE E VIGNAIOLI PIEMONTESI AD ACQUI TERME. SI STIMA UN CALO DI ETTOLITRI DEL 15% RISPETTO AL 2018
È stata più avara d’uva rispetto al 2018, ma la vendemmia 2019 in Piemonte va premiata con le Quattro Stelle.Questa l’analisi fatta da enologi, agronomi e giornalisti di settore in Piemonte Anteprima Vendemmia 2019, l’annuale pubblicazione curata da Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte in cui si analizzano dati tecnici e valutazioni sulla vendemmia appena passata e sull’andamento economico generale del comparto vitivinicolo. Un lavoro che Vignaioli Piemontesi porta avanti dal 1992, raccogliendo minuziosamente i dati regionali di maturazione delle uve e dell’andamento climatico in varie zone vitivinicole del Piemonte e svolgendo un’attività di coordinamento di tutti i tecnici viticoli e agronomi presenti sul territorio. L’ultima pubblicazione è stata presentata a Villa Ottolenghi, ad Acqui Terme.
Un 2019 vitivinicolo che si classifica dunque tra l’ottimo e l’eccellente, nonostante sia stata  l’“annata dei record meteorologici”: dall’anticipo del germogliamento legato all’andamento record caldo e asciutto dell’inverno alla super escursione termica nel mese di marzo, dal ritorno di freddo “storico” a maggio inoltrato alle punte estreme di temperature massime di fine giugno.
L’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte MarcoProtopapa fa la sua analisi: «Occorre essere consapevoli che abbiamo un territorio dalle infinite potenzialità, di grande bellezza ma anche di estrema fragilità che dobbiamo gestire, preservare e tutelare nel miglior modo possibile. Le ultime avversità atmosferiche hanno messo in risalto molte criticità del nostro territorio: dobbiamo trovare soluzioni per incentivare il ritorno a una manutenzione puntuale dei terreni specie di quelli non più interessati da colture onde prevenire gravi danni strutturali che rovinano i raccolti e che richiedono poi enormi impegni economici per i ripristini».
Il presidente di Vignaioli Piemontesi Giulio Porzio aggiunge: «Tutto gira attorno a tre temi: sostenibilità, reddito, dimensioni. Sostenibilità è il grande tema di oggi e del futuro, a cui è collegata la fondamentale gestione del territorio che è sempre stata fatta dai nostri viticoltori. Ma se non garantiamo loro il reddito minimo per sopravvivere, i risultati sono quelli che abbiamo visto con il maltempo delle ultime settimane: smottamenti, frane, allagamenti. Altra riflessione va fatta sulle dimensioni delle aziende vitivinicole piemontesi. Piccolo è bello, ma ci limita. Non abbiamo la capacità di fare massa, né investimenti economici».
Il giornalista Giancarlo Montaldosi è soffermato, poi, sugli aspetti legati all’economia del Piemonte vitivinicolo 2019. In genere, le dinamiche di mercato vedono l’ulteriore potenziamento dei vini piemontesi nel contesto mondiale conclude Il primo dato da evidenziare è quello sulla superficie vitata: «Dopo parecchi anni di flessioni, nel 2017 la tendenza si è invertita – rileva Montaldo - grazie al fatto che il vigneto piemontese ha ricominciato a mettere a dimora nuovi ettari. La tendenza è proseguita anche nel 2018 e si sta confermando anche nel 2019». Guardando ai numeri, negli ultimi sette anni (2013 - 2019), il vigneto piemontese ha evidenziato un andamento sostanzialmente stabile e con una situazione di incremento nella fase finale. Nel 2013 la superficie vitata piemontese disponeva di 44.169 ettari, nel 2014 di 43.893, nel 2015 di 43.553, nel 2016 di 43.500, nel 2017 di 44.202, nel 2018 di 44.449 e nel 2019 di 44.677 ettari (dato aggiornato al 21 novembre 2019). In particolare crescono gli autoctoni rari: in dieci anni, tra il 2008 e il 2018, la superficie occupata da queste varietà è passata da 1.487,50 ai 1.962,38 ettari. L’aumento è stato di quasi 475 ettari, pari al 31,92%.

I DATI DELLA VENDEMMIA 2019
Ricordiamo in sintesi quali sono i dati della vendemmia 2019: germogliamento precocissimo con un avvio di stagione freddo e con piovosità elevata, a cui sono seguite fasi climatiche alterne con picchi di calore a fine giugno. La raccolta delle uve è tornata nella normalità, tra settembre e ottobre inoltrato. Tra i vigneti del Piemonte, la produzione di vino è stimata in calo del 15%: ad oggi sonooltre 2,2milioni gli ettolitri dichiarati ma il bilancio finale si potrà fare solo dopo il 15 dicembre, data in cui si chiudono le denunce di vendemmia.In Italia la produzione è stata intorno ai 46 milioni di ettolitri (-16% sul 2018).
La vendemmia comunque soddisfa per la qualità: dalle analisi e valutazioni svolte costantemente dal servizio tecnico di Vignaioli Piemontesi, coordinato da Daniela Tornato e Michele Vigasioe dall’enologo Giampiero Gerbi, molti vitigni sono collocati in vetta della classifica. Il risultato migliore è per l’Arneis, vicino all’eccellenza con quattro stelle e mezzo, a cui segue il Nebbiolo di Langhe e Roero e dell’Alto Piemonte, Ruché, Grignolino, Favorita, Chardonnay che si aggiudicano4 stelle.Gli altri vitigni stanno nella sfera del buono/discreto.
Le aziende vitivinicole in Piemonte sono circa 18.000 su 67.000 totali, mentre gli ettari vitati sono in crescita e hanno raggiunto quota 44.667.La congiuntura economica in stallo del Piemonte non tocca il settore dell’agrolimentare a cui fa riferimento anche il vino: secondo gli ultimi dati divulgati da Unioncamere Piemonte, il settore alimentare cresce del 2,7%.Si stima una riconferma intorno al 1 miliardo di euro il valore dell’export di vino piemontese.
Un export che interessa circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% nei paesi comunitari e il 30% nei paesi extra Ue. I principali paesi importatori sono Germania, Gran Bretagna, USA, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone.
Le aziende vitivinicole piemontesi hanno investito circa 23 milioni di euro la promozione Ocm sui mercati dei Paesi terzi per l’internazionalizzazione e l’exportper la campagna 2018/2019, di cui la Regione ha stanziatorisorse per 8,5milioni di euro.
Il 33% della produzione vitivinicola in Piemonte arriva dal mondo della cooperazione: 37 cantine cooperative piemontesisono associate e rappresentate da Vignaioli Piemontesi con 6.242 aziende vitivinicole.

La pubblicazione completa di Anteprima Vendemmia
2019 è anche scaricabile gratuitamente online andando sul  sito 
www.vignaioli.it

DATI E VALORI DEL PIEMONTE VITIVINICOLO NEL 2019
 
  • 44.667 ettari di vigneto, (circa il 7% del vigneto Italia), che comprendono i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, riconosciuti dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
 
  • Nel 2019 la produzione di vino è stimata in calo del 15%: ad oggi sono oltre 2,2 milioni gli ettolitri dichiarati ma il bilancio finale si potrà fare solo dopo il 15 dicembre, data in cui si chiudono le denunce di vendemmia.La produzione nazionale è di 46 milioni di ettolitri (- 16% sul 2018).
 
  • 18.000 le aziende agricole a indirizzo vitivinicolo.
 
  • 280 imprese industriali produttrici di vini e distillati con circa 3.300 addetti.
 
  • 54 Cantine cooperative con circa 12.000 soci (rappresentano circa 1/3 della produzione vitivinicola regionale)
 
  • Si stima una riconferma intorno al1 miliardo di euro il valore dell’export di vino; tale valore rappresenta circa il 22% dell’export agroalimentare piemontese e circa il 18% dell’export vini nazionale.  Il Piemonte esporta circa il 60% del vino. Il Piemonte esporta circa il 60% del vino. Il 70% viene assorbito dai Paesi UE, il restante 30% dai Paesi extra UE.
 
  • 19 vini a docg (calcolando l’Asti e il Moscato d’Asti, il Roero e il Roero Arneis) e 42 doc (su 73 docg e 332 doc nazionali), il più alto numero tra le regioni, che coprono circa l’85% della produzione regionale; quasi tutta di vitigni autoctoni storici. A bacca bianca: Arneis, Cortese, Erbaluce, Favorita, Moscato Bianco; a bacca rossa: Barbera, Bonarda, Brachetto, Dolcetto, Freisa, Grignolino, Malvasia, Nebbiolo, Ruché, Pelaverga
 
  • 14 tra grandi e piccoli Consorzi di Tutela che coprono tutte le doc e docg. 2 grandi Associazioni produttori; un consorzio per la promozione, Piemonte Land of Perfection, costituito dai principali Consorzi di tutela dei vini. 
 
  • 14 Enoteche Regionali e 33 Botteghe del Vino, riconosciute con legge regionale n. 37/80, che rappresentano circa 4.300 produttori espositori; che ospitano mediamente 1.000.000 di visitatori all’anno (metà dei quali stranieri), che saranno oggetto di riforma con la Legge Regionale 1/2019.
 
  • 7 Strade del Vino riconosciute
 
  • 8,5 milioni di euro le risorse assegnate dalla Regione Piemonte nell'annualità 2019/2020 alla misura promozione sui mercati dei Paesi terzi dell’OCM Vino per l’internazionalizzazione e l’export delle aziende vitivinicole piemontesi.
 
  • quasi 4 milioni di euro le risorse assegnate nel 2019 attraverso la Misura 3 del PSR a sostegno dei più importanti eventi di promozione dei vini di qualità piemontesi, tra cui il Vinitaly di Verona e il Prowein di Düsseldorf.
  
  • 5.036.241milioni di euro le risorse assegnate dalla Regione Piemonte alla misura ristrutturazione e riconversione vigneti dell’OCM Vino per l'impianto e la modernizzazione delle superfici vitate.


TRE VINI PER TRE PANETTONI AL VINO SABATO 7 DICEMBRE ALLE 16.30 A COCCONATO, SPAZIO COCCHI



Roberto Bava (Cocchi) e Andrea Bagnasco (Albertengo Panettoni) racconteranno i segreti dell’abbinamento perfetto




Tre vini per tre panettoni al vino: questo il titolo e il programma dell'incontro che si svolgerà allo spazio Cocchi di Cocconato (via Stazione 2) sabato 7 dicembre a partire dalle 16.30.

Con Roberto Bava (Giulio Cocchi) e Andrea Bagnasco (Albertengo Panettoni) si degusteranno tre panettoni al vino accompagnati da tre vini di Giulio Cocchi e Bava.

Ecco allora il nuovissimo panettone al Vermouth di Torino Cocchi in abbinamento allo Storico Vermouth di Torino, il panettone al Brachetto d'Acqui con il Brachetto d'Acqui Docg Cocchi e quello al Moscato da assaggiare insieme al Moscato d'Asti Docg Bava per un’esperienza alla scoperta dei segreti del lievitato natalizio e dell'incontro perfetto con il vino, sia come ingrediente sia in abbinamento.

L'ingresso è libero fino a esaurimento posti. 

"Abbiamo collaborato con Albertengo, specializzato da ormai 30 anni nella produzione di panettoni al vino, per arrivare a questa nuova ricetta molto speciale per il nostro panettone al Vermouth di Torino - dice Francesca Bava, responsabile marketing di Cocchi -. Per questo siamo lieti di ospitare questo evento, in cui racconteremo insieme come nasce un panettone, e assaggeremo gli abbinamenti migliori per arrivare preparati al Natale".

PANETTONE AL VERMOUTH DI TORINO: PRODUZIONE E NOTE DI DEGUSTAZIONE - Lo Storico Vermouth di Torino è protagonista di uno speciale panettone nato da una collaborazione tra Giulio Cocchi e Albertengo, due grandi espressioni della tradizione enogastronomica piemontese per un dolce unico.

Il risultato è un panettone raffinato e fragrante, con scorze di limone e arancia candite al Vermouth Cocchi e decorato con una glassa di “Nocciola Piemonte IGP” e mandorle. Nel soffice impasto, l’avvolgente aroma di spezie, il fresco tono di zenzero e la nota delicata di alcune gocce di cioccolato richiamano il profilo aromatico del Vermouth rendendo ricco e sorprendente questo panettone.
La ricetta prevede l’utilizzo di lievito madre, una lievitazione di 48 ore e solo ingredienti di prima scelta: dal burro alle uova italiane di galline allevate a terra, dall’uvetta ai canditi, senza conservanti.
Da assaporare in compagnia di un bicchiere di Storico Vermouth di Torino freddo con l’immancabile scorzetta di limone. 

DOVE ACQUISTARLO - Il Panettone al Vermouth di Torino Cocchi si può acquistare nei migliori gourmet shop e nell’Enoteca nella cantina di Cocconato (Asti), in via Stazione 2. Per ulteriori informazioni scrivere a cocchi@cocchi.com 

STORICO VERMOUTH DI TORINO COCCHI - Da anni Cocchi propone idee insolite per sondare nuovi e affascinanti accompagnamenti per il suo Vermouth di Torino, campione delle classifiche di settore nel mondo: cioccolato, formaggi, gelato, intere cene firmate da chef di grido che hanno il Vermouth di Torino come protagonista.
Il Vermouth di Torino Cocchi ha saputo catalizzare l’attenzione dei barman internazionali inaugurando un felice rinascimento dell’intera categoria.
La ricetta tradizionale dello Storico Vermouth Cocchi, formulata nell’Ottocento ad Asti, prevede l’uso di erbe come la china e il rabarbaro per tingere leggermente di ambra il bel vino chiaro, insieme allo zucchero imbiondito che, con il colore, dona anche una nota speciale “croccante” al gusto e arrotonda tutti i sentori amari. Tra le erbe e spezie aromatizzanti sono protagonisti l’artemisia e gli agrumi che con la china donano equilibrati toni amaricanti in finale.
Il gusto complesso del Vermouth Cocchi, caratterizzato da vibranti note di cacao e arancio amaro e da sentori lievemente balsamici si sposa a quello altrettanto ricco del panettone.


GIULIO COCCHI
APERITIVI A BASE DI VINO E BOLLICINE CENTO PER CENTO PIEMONTESI: DAL 1891 VERMOUTH E SPUMANTI TRADIZIONALI DELL’ASTIGIANO

Barolo Chinato, Vermouth di Torino, Aperitivo Americano e bollicine metodo classico piemontesi di Alta Langa Docg: tutti i prodotti Cocchi sono a base di vino e le ricette sono quelle di una volta, codificate alla fine dell’Ottocento sulla base dalle intuizioni dello stesso Giulio Cocchi.
Ciò che definisce lo stile Cocchi è la semplicità insieme all’autenticità: la qualità del vino e degli ingredienti, l’esperienza tecnica centenaria e una passione e una creatività che non sono mai venute meno negli anni.
Dal fondatore Giulio Cocchi la piccola casa vinicola ha ereditato un’inesauribile vivacità e una ricerca qualitativa che la porta a essere conosciuta e apprezzata in tutti e cinque i continenti.




domenica 1 dicembre 2019

Sabato 7 dicembre debutta il Nizza Docg Riserva "Angelo Brofferio" della Cantina Sei Castelli



«Il Nizza Docg Riserva Angelo Brofferio rappresenta il punto di arrivo del nostro percorso di rinnovamento, un prodotto che esprime la storia e la vocazione vinicola di eccellenza di tutto il nostro territorio Patrimonio dell’Umanità».
Così Andrea Ghignone, Presidente della Cantina Sociale Barbera Sei Castelli, annuncia la prima etichetta di Nizza Docg Riserva annata 2016, un vino dedicato a una figura di rilievo  del Risorgimento italiano come Angelo Brofferio, nato a Castelnuovo Calcea nel 1802.
«Il nostro obiettivo è quello di veicolare un’immagine del territorio che, oltre alle eccellenze vinicole, sia legata a un patrimonio storico e culturale di massimo rilievo – spiega Ghignone – Dedicare un vino come il Nizza a Brofferio, che nacque proprio sulle nostre colline, incarna esattamente questo spirito, quello di coniugare la storia con i nostri i prodotti enologici più rappresentativi e identitari».


 litografia del 1867 

La presentazione al pubblico del Nizza Docg Riserva è in programma sabato 7 dicembre alle ore 10,30 nel Museo “Mèritorn” dedicato a Brofferio (Piazza Castello 1, Castelnuovo Calcea). Alla tavola rotonda, durante la quale si discuterà intorno al vino e alla figura di Angelo Brofferio parteciperanno  Mons. Vittorio Croce, la Prof.ssa Laurana Lajolo, il Sindaco di Castelnuovo Calcea Roberto Guastello, il Presidente di Barbera Sei Castelli Andrea Ghignone, il Direttore Barbera Sei Castelli Enzo Gerbi, il Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato Filippo Mobrici, il Presidente Associazione Produttori del Nizza Gianni Bertolino. Presente anche Sergio Brofferio, pronipote di Angelo.

«La nostra cantina ha caldeggiato da subito l’idea di definire delle sottozone per la Barbera d’Asti, strategia che nel tempo ha portato a ottenere la denominazione Nizza – ricorda Enzo Gerbi, Direttore della Cantina Sociale Sei CastelliL’etichetta Riserva Angelo Brofferio, che sarà in vendita proprio da sabato 7 dicembre, è caratterizzata da un affinamento in legno di 13 mesi, con conseguente affinamento in bottiglia per altri 15 mesi. Un processo che consente al vino, ottenuto da uve Barbera in purezza, di raggiungere la massima espressione qualitativa. Quella di Nizza Riserva è la prima annata, ma i risultati ci fanno pensare a interessanti e sensibili proiezioni di crescita per il futuro».

Al termine della presentazione degustazione di Nizza Docg Riserva Angelo Brofferio e buffet a cura della Pro Loco CastelneuvBrisò.





venerdì 29 novembre 2019

IL TERRITORIO DI LANGHE MONFERRATO ROERO PROTAGONISTA DELLA CAMPAGNA DI PROMOZIONE DELL’ITALIA NEL MONDO A CURA DELL’AGENZIA NAZIONALE DEL TURISMO (ENIT)




Le Langhe Monferrato Roero nel mondo: USA, Londra, Berlino, Barcellona, Varsavia, Monaco, Amsterdam, San Paolo e Argentina.

All'interno della campagna leisure 2019 dell'Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT) è stata inserita un’immagine del territorio di Langhe Monferrato Roero. La scritta “Langhe-Monferrato-Roero, Piedmont” e l'immagine del territorio sta facendo il giro del mondo. La headline - che è stata tradotta nelle diverse lingue di mercato - recita "Vivi la bellezza di brindare alla vita. Sei in Italia".

L’immagine rientra all'interno della campagna leisure "A beauty to treasure", che è stata lanciata nel 2019 dall'ENIT. La scelta delle immagini permettono di dare una visione non scontata ma nel contempo spettacolare del territorio italiano mentre, dal punto di vista dei contenuti, la campagna presenta una headline fortemente legata al visual.

Questo soggetto particolare si è rivelato uno dei più popolari e importanti della campagna in quanto permette di veicolare il tema dell'enogastronomia e quello del patrimonio dell'UNESCO, accostandolo, semanticamente, ad un copy estremamente positivo.

La comunicazione è stata anche rafforzata da accenni al tartufo ed alla sua importanza in due prodotti multimediali dell'ENIT: un video leisure ed un video dedicato al patrimonio UNESCO, sempre dell'Agenzia, che sono stati proiettati in numerosissime occasioni, in primis lo scorso WTM di Londra.

Tra gli altri momenti di divulgazione del territorio di Langhe Monferrato Roero dell’ENIT ricordiamo: la campagna OOH in Argentina, la campagna Westmister a Londra, la campagna Time Square – American Eagle a NYC, la brandizzazioni taxi WTM a Londra, la promozione in aeroporto di Monaco, la promozione in aeroporto Schipol di Amsterdam, la campagna OOH B2C TTWarsaw di Varsavia, la campagna MarkthalleNeun di Berlino, la campagna Shottenring di Vienna, la promozione in aeroporto El Prat di Barcellona, la promozione nella stazione Railway Heathrow di Londra, la promozione al metropolitan San Paolo di San Paolo.

Grazie alla connessione con il mondo del food, in aggiunta, il soggetto che vede protagoniste le colline di Langhe Monferrato Roero, è stato usato anche in alcune delle attività di comunicazione legate alla Settimana della cucina italiana nel mondo. In aggiunta, la presenza dell'hashtag #treasureitaly permette di estendere all'area pubblicizzata l'idea centrale della comunicazione ENIT, ovvero di un patrimonio come un tesoro da custodire, tesaurizzare e da fruire in maniera sostenibile, accortezze ancora più vere come nel caso di un territorio prezioso qual è quello dell'area in questione.

lunedì 25 novembre 2019

“ORO INCENSO MIRRA – PRESEPI NEL MONFERRATO” IV EDIZIONE: LA MANIFESTAZIONE IN DIECI COMUNI DEL MONFERRATO ASTIGIANO



Dall’8 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020,
1200 presepi tra Albugnano, Aramengo, Camerano Casasco, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Cocconato, Grana, Monale, Montegrosso d’Asti e Schierano frazione di Passerano Marmorito


Quarta edizione per Oro incenso mirra – Presepi nel Monferrato, rassegna presepistica organizzata dall’omonima associazione che coinvolge dieci comuni dell’Astigiano in un percorso ideale tra oltre 1200 rappresentazioni della Natività.

Dall’8 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020 la manifestazione legherà Albugnano, Aramengo, Camerano Casasco, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Cocconato, Grana, Monale, Montegrosso d’Asti e Schierano in un ricco calendario di mostre, eventi e appuntamenti dedicati al Natale.

Dice Silvia Colpani, presidente dell’associazione Oro incenso mirra – Presepi nel Monferrato: “Alcuni tra i borghi più belli del Monferrato hanno scelto di unire risorse, creatività e intenzioni per svelare e promuovere un volto inedito del territorio della nostra provincia: l’incanto dell’atmosfera natalizia tra le nostre colline, resa ancora più calda dalle tante diverse rappresentazioni della Natività disseminate sul territorio. Tra capolavori e versioni rare, presepi piccolissimi e presepi grandissimi, prove d’artista, materiali insoliti, collezioni provenienti da ogni parte del mondo, la rassegna si rinnova e cresce anno dopo anno. In questa nuova edizione anche il comune di Castagnole delle Lanze è entrato nella squadra portando “in dote” un’offerta di oltre 200 nuovi presepi”.


L’EDIZIONE 2019/2020 – Come negli anni passati, ognuno dei paesi coinvolti declinerà il tema dell’iniziativa con un’offerta presepistica e di eventi collaterali.


Albugnano
Nella conca di Vezzolano si trova un gioiello dell’arte romanica, la Canonica di Santa Maria, cosiddetta Abbazia di Vezzolano. In questa imperdibile cornice si trova il singolare presepe della restauratrice Anna Rosa Nicola. L’opera saprà stupire con nuovi dettagli, scorci di vita quotidiana in miniatura, una rappresentazione veritiera dei mestieri più originali e talvolta dimenticati. Da non perdere anche il centro storico di Albugnano e il suo Belvedere, balcone sul Monferrato alla ricerca dei tipici addobbi natalizi sparsi per il paese.

Aramengo
Il Comune di Aramengo - in collaborazione con Anna Rosa Nicola, l’artista Giorgio Franco e il Centro Francescano Culturale Rosetum presenta la mostra “Presepe… che meraviglia”. Un percorso di 18 paesaggi attraverso i quali ci si inoltra nei diversi significati degli elementi che compongono il presepe. In frazione Marmorito, piazza del Peso, sarà allestito il presepe realizzato dalla comunità di Marmorito.

Camerano Casasco
Sotto i voltoni in tufo delle cantine del castello, vicino all’antico forno comunale del 1700, si può visitare il presepe meccanico degli antichi mestieri costruito dallo scultore Gennaro Cosentino; frutto di 25 anni di lavoro, del presepe fanno parte circa 40 statue in legno, animate dal meccanismo di decine e decine di motori elettrici che lo stesso Cosentino ha progettato. Nei giorni di apertura del presepe è possibile visitare anche i preziosi stucchi dei maestri Luganesi (1650 circa) nella chiesa parrocchiale recentemente restaurati. Nella ex chiesa parrocchiale del borgo medievale di Casasco sarà allestito un presepe con statue originali del 1700.


Castagnole delle Lanze
Entra da questa edizione nel circuito di Oro incenso mirra – Presepi nel Monferrato anche Castagnole delle Lanze dove sarà possibile visitare circa 200 presepi realizzati con materiali poveri e semplici che richiamano prodotti e tradizioni del territorio. Nel borgo storico del paese si potranno infatti ammirare gli originali allestimenti realizzati dai volontari dell’Associazione Culturale Torre del Conte Paolo Ballada di Saint Robert, insieme ai residenti di Castagnole delle Lanze, compresi i bambini e alcuni artigiani locali. È d’obbligo la tappa al parco della Rimembranza: ad accogliere i visitatori il presepe a misura d’uomo.


Castagnole Monferrato
Nelle cantine della settecentesca Tenuta La Mercantile saranno allestiti diversi presepi. In particolare, da non perdere il Presepe del Vino: opera di Marco e Piera Roggero e di Stefano Parodi è un presepe ispirato alla vendemmia e alla commedia dialettale “Gelindo ritorna”; il paese di Castagnole è protagonista del presepe fatto dagli ospiti della Casa di Riposo “Coniugi Valpreda Capitolo” coordinati da Betty Pavese. Saranno esposti anche circa 200 altri presepi e la nuova realizzazione del presepe all’uncinetto di Carla Fresia. È ambientato tra gli antichi romani l’originale presepe di Roberto Grillo. Coordinamento di Fulvio Durando.
Per tutto l’arco della rassegna si potrà degustare il Ruché di Castagnole Monferrato.


Cocconato
Nel paese riconosciuto ufficialmente tra “I Borghi più Belli d’Italia” si potranno visitare le nuove creazioni tra circa 150 presepi esposti negli angoli caratteristici del centro storico e tra i punti panoramici con una suggestiva illuminazione notturna.
Nel Salone Comunale nel Cortile del Collegio si terrà la mostra “Presepi d’Artista”: rappresentazioni artigianali di maestri presepisti sempre curiose e Interessanti come il presepe con 40 movimenti a cui Maurizio Longobardi lavora dal 2014, il nuovo allestimento dell’ormai celebre presepe all’uncinetto di Adriana Gandini, le realizzazioni più recenti dei presepisti del gruppo “Artigiani del Presepe Torino” (Antonio Aiello, Adriano Gatto, Roberto Niglio, Pierluigi Calogiuri), il presepe di don Renato Della Costa e Beppe Puglia, il pezzo unico intagliato in legno dell’artista polacco Jan Laonczack, la nuova versione del presepe in foglie di mais di Paola Bonetto, le originali creazioni di Antonella Armosino (in setacci di varie dimensioni con diversi cereali, in rilievo su piatti di ceramica, in quadro con sabbie di fiume).
A grandezza naturale poi il bel presepe animato realizzato da artisti cocconatesi e illuminato nelle ore notturne: ogni anno nuovi personaggi disposti lungo la scalinata e tutt’intorno alla chiesa di Santa Maria della Consolazione.
L’apicoltore Francesco Collura e il suo allievo Marco Roati proporranno una decina di arnie in cui diversi artisti creeranno presepi ispirati al lavoro delle api; altri presepi saranno realizzati nelle arnie dai ragazzi della IV elementare della scuola di Cocconato, guidati dal Gruppo Artigiani del Presepe Torino, e verranno posizionati lungo il percorso di visita nella “via delle api”.

Grana
Il prezioso presepe realizzato da Nino Di Muzio, oggi gestito dal figlio Cristiano, è esposto nei locali sottostanti la Chiesa in piazzetta Maria Ausiliatrice.  La tecnica è artigianale: alcune statue sono costruite a mano, con resina e stoffa. Il presepe occupa circa 100 metri quadri, con 380 personaggi e due sinagoghe in legno, oltre a un castello, il palazzo di Erode, varie abitazioni.  Davanti al presepe, la rievocazione dell’Annunciazione, dei profeti e un piccolo villaggio con il vecchio mulino ad acqua. Suggestivi giochi di luce scandiscono i momenti dell’alba, del giorno, del tramonto e della notte.


Monale
Il percorso parte dal presepe realizzato da Remo Marangon - le cui statue, ad altezza naturale, ritraggono alcuni dei concittadini monalesi - e arriva fino al castello. Si possono ammirare anche le statue di terracotta prodotte dai cittadini di Monale nei corsi guidati dall’artista Martino Canavese.  La mostra si conclude con il presepe intagliato nel legno da Canavese, dove la Sacra Famiglia è a grandezza naturale.  Oltre 100 presepi provenienti da tutto il mondo sono esposti nel Salone Polivalente.


Montegrosso d’Asti
Il grande presepe meccanico interamente costruito a mano da Maurizio Nanni e curato nei particolari con personaggi in movimento e la scena scandita dalle diverse fasi del giorno e della notte sarà esposto fino al 26 gennaio nell’edificio “Scalo Ferroviario” adiacente alla stazione. Ambientati in due vagoni storici si potranno visitare anche diversi presepi tra i quali quelli realizzati dalle scuole dell’Istituto Comprensivo di Montegrosso d’Asti.  

Schierano, frazione di Passerano Marmorito
A partire dal 2010 Schierano espone presepi per le strade del paese come messaggio francescano di pace, fede e tradizione.  Ogni anno i presepi, creati dagli abitanti, aumentano e ora raggiungono il numero di 250 circa.
Vengono esposti davanti alle chiese, alle porte delle case e sulle finestre, nei vicoli e lungo la strada principale che attraversa il caratteristico paese.  La loro illuminazione notturna crea un’atmosfera natalizia calda e affascinante.  I presepi, realizzati con semplicità e materiali naturali, sono dedicati a papa Francesco e al suo trisnonno Giuseppe Bergoglio nato a Schierano nel 1816.

IL CONCORSO SU INSTAGRAM – Dall’8 dicembre partirà un contest fotografico su Instagram in collaborazione con community di @ig_piemonte: gli scatti dovranno rappresentare i presepi, anche viventi, presenti ad Albugnano, Aramengo, Camerano Casasco, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Cocconato, Grana, Monale, Montegrosso d’Asti, Schierano e dovranno essere pubblicate con l’hashtag #presepimonferrato19 e il geotag indicante la località del presepio.  
Saranno valide le foto inedite postate su Instagram fino al 6 gennaio. 
I tre scatti maggiormente significativi saranno selezionate da una giuria tecnica e premiate con vini, salumi e il medaglione della rassegna. 
Organizzazione: @presepimonferrato 

Media Partner: @ig_piemonte @ig.asti @ig_langheroeromonferrato


SITO INTERNET: www.presepinelmonferrato.it
PAGINA FACEBOOK: @oroincensomirra
PAGINA INSTAGRAM: @presepimonferrato
HASHTAG: #presepimonferrato19