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martedì 28 giugno 2022

Sul “Palco tra le Vigne” di Castiglione Tinella(Cn) la grande voce di Antonella Ruggiero

 


Una bella notizia per gli appassionati di musica e per l’affezionato pubblico della rassegna musicale “Un Palco tra le Vigne”: dopo due anni di stop si riaccendono i riflettori sul palco nella suggestiva Villa Fogliati; il programma 2022, si porta dietro un significativo valore di ripartenza, una sorta di saluto e di augurio rivolto a tutti, che gli organizzatori hanno voluto interpretare con tre concerti di alto livello musicale come è sempre stato, con al centro una grande stella che brilla: lo spettacolo di Antonella Ruggiero, grande voce italiana che non ha certo bisogno di presentazioni.

 

Il programma 2022 è quindi una sorta di regalo che vogliamo farci, una soddisfazione che ci meritiamo per ciò che le nostre vite hanno dovuto e devono attraversare; un progetto reso possibile grazie soprattutto al contributo di alcune grandi aziende che conosceremo, insieme alla Fondazione CRC, al Comune e a tutte le associazioni che operano sul territorio.

Si inizierà lunedì 11 luglio alle ore 21.30, quando sul palco saliranno i Magasin du Cafè con il loro “Piazzolla Portrait” e sprazzi di world music; lunedì 18 luglio accoglieremo la grande voce di Antonella Ruggiero accompagnata da Roberto Olzer al pianoforte in “Concerto Versatile”: lunedì 25 luglio gli Accordi Disaccordi proporranno la loro musica gipsy contaminata da jazz e swing nel concerto “Hot Club Torino”.


                                                                      Magasin  du Cafè 


                                                                    Accordi e Dissacordi 


L’ingresso ai concerti del 11 e 25 luglio ha un costo di 7 euro e comprende anche un buffet-degustazione finale di vini e distillati; per assistere al concerto del 18 luglio di Antonella Ruggiero l’ingresso costa 18 euro e ha posti abbastanza limitati, vista la suggestiva intimità della location.

 

Dal giorno 27 giugno è iniziata la prevendita obbligatoria dei posti a sedere per il concerto di Antonella Ruggiero, e facoltativamente anche per gli altri due concerti.

INFO E PRENOTAZIONI: Tel. 329.0494380 – E-mail: contessadicastiglionetinella@gmail.com

Sul sito web www.comunecastiglionetinella.it  presto il programma completo della rassegna 2022.

domenica 26 giugno 2022

Nel gorgo fenogliano – Serata di parole e musica a Canelli (At) , Martedì 5 luglio, per il centenario di Beppe Fenoglio


Beppe Fenoglio aveva grande famigliarità con Canelli, dove aveva due carissimi amici quali l’avvocato Giovanni Drago, suo compagno di studi al Liceo Govone di Alba, e il farmacista Nino Bielli, col quale tornò in treno da Roma dopo l’8 settembre 1943.

I ricordi di Drago e Bielli sono raccolti nelle interviste contenute nel film documentario Una questione privata (Vita di Beppe Fenoglio), di Guido Chiesa, dove fa anche capolino una fotografia di Fenoglio che porta in braccio una piccolissima Anna Bielli, figlia di Nino.

Canelli è inoltre al centro del romanzo Una questione privata e ricorre spesso negli Appunti partigiani ’44-‘45, in cui il partigiano canellese Giuseppe Berta, detto il Moretto, ha un ruolo di rilievo.

Proprio a Canelli, l’Associazione Memoria Viva e la Biblioteca Civica Monticone celebreranno il centenario della nascita di Beppe Fenoglio con una serie di eventi, il primo dei quali ha come titolo Nel gorgo fenogliano – Serata di parole e musica.

Martedì 5 luglio, alle ore 21, nella suggestiva cornice del cortile dell'Enoteca Regionale di Canelli e dell'Astesana, lo scrittore e critico letterario Demetrio Paolin ci guiderà alla scoperta di alcuni racconti dell’autore albese, primo tra tutti Il gorgo, da molti considerato il miglior racconto del Novecento italiano, che sarà il fulcro della serata.

Altri racconti quali Un giorno di fuoco, Ferragosto e La malora saranno ripercorsi attraverso la musica e la scrittura del cantautore Mauro Carrero, che nel 2017 ha pubblicato Jose e Davide - Un racconto in 9 canzoni liberamente ispirate alla sceneggiatura di Beppe Fenoglio (Nota Editore/Fondazione Ferrero).

La canellese Sara Riccabone, che per l’occasione rientrerà dallo Hampshire (Inghilterra) dove attualmente lavora e studia, condurrà la serata, che sarà arricchita dalle letture di Diego Ghilotti, attore lombardo trapiantato di recente a Canelli.

L'incontro, a ingresso libero, è organizzato da Memoria Viva Canellie Biblioteca Civica Gigi Monticone, col patrocinio del Comune di Canelli e la collaborazione di Centro Studi Beppe Fenoglio, Unitre Nizza-Canelli, Enoteca Regionale di Canelli e dell'Astesana, Osteria dei Meravigliati, Anpi Canelli, Lions Nizza-Canelli, Portami via festival.

 BIO

Demetrio Paolin, nato a Canelli nel 1974 e cresciuto a Castell’Alfero, vive e lavora come insegnante a Torino. Ha pubblicato i romanzi Il mio nome è Legione (Transeuropa, 2009), Conforme alla gloria (Voland, 2016), selezionato tra i dodici finalisti del Premio Strega, e Anatomia di un profeta (Voland, 2020). Ha inoltre pubblicato i saggiUna tragedia negata. Il racconto degli anni di piombo nella narrativa italiana (il Maestrale, 2008) e Non fate troppi pettegolezzi (LiberAria, 2014) e diversi studi critici su Primo Levi. Collabora con il “Corriere della Sera”. Nel 2018, ha messo in scena con l’attore canellese Andrea Bosca uno spettacolo sul linguaggio scientifico nell’opera di Primo Levi.

Mauro Carrero, nato a Torino nel 1978, cresce a Garessio (CN) e intorno ai vent'anni si trasferisce nelle Langhe, prima a Neviglie poi a Mango. Ha studiato chitarra e pianoforte. Laureato in Lettere, ha sostenuto esami in Storia della Musica, Popular Music ed Etnomusicologia. Ha suonato in diverse formazioni rock e si è parallelamente dedicato alla canzone d’autore. Nel 2017 ha pubblicato Jose e Davide - Un racconto in 9 canzoni liberamente ispirate alla sceneggiatura di Beppe Fenoglio (Nota Editore/Fondazione Ferrero). Del suo secondo album, Marelanga (Pdb 2019), il professore Guido Michelone ha scritto sulle pagine del Manifesto: "Senza azzardare paragoni ingombranti, ma per molti versi oggi il cantautore albese, con voce e chitarra, esprime ciò che fecero a metà Novecento Beppe Fenoglio e Cesare Pavese nella letteratura". Il suo terzo disco, Nagira (2022), può essere definito in buona parte un album di World Music, per varietà stilistica e influenze. Concepito durante il periodo della quarantena vuole essere un omaggio al viaggio immaginario consentito dalla fantasia

                                           Immagine del 2018 di un appuntamento culturale con
                                                     Demetrio Paolin e il noto attore canellese Andrea Bosca  

                                                           
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martedì 21 giugno 2022

Immersioni di gusto nel verde: riparte “Aria di San Daniele Pic-nic”

 


 

L’iniziativa in tre tappe, promossa dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele e che si svolgerà nel mese di luglio 2022, toccherà alcune dimore storiche e ville delle città di Roma, Milano e Torino.

Nel mese di luglio prenderà il via la nuova edizione di “Aria di San Daniele Pic-nic”. La kermesse enogastronomica, promossa dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele, farà tappa in tre meravigliose location d’Italia immerse nel verde dove, tra sapori tutti da scoprire, natura e cultura, sarà possibile degustare il Prosciutto di San Daniele, conoscendone la produzione e le origini.

L’evento, aperto al pubblico e solo su prenotazione, farà tappa nei parchi e nei giardini di tre ville e dimore del Bel Paese, che faranno da suggestiva cornice alle serate dell’evento. Il primo appuntamento di “Aria di San Daniele Pic-nic” si terrà mercoledì 6 luglio a Roma, a Villa Rosantica, una dimora storica circondata da un variopinto parco che ospita un roseto con specie antiche, giardini di agrumi, ulivi e melograni, un laghetto e rovine romane. La seconda tappa avrà luogo a Milano, mercoledì 13 luglio, a Spazio Parco Milano, un’antica cascina ristrutturata situata alle porte della città meneghina affacciata su un immenso giardino. Il terzo e ultimo evento è in programma per mercoledì 20 luglio a Villa Sassi, a Torino, una villa risalente al Seicento frequentata, in passato, anche da Camillo Benso conte di Cavour.



Coloro che parteciperanno a “Aria di San Daniele Pic-nic” riceveranno, al loro arrivo, un cestino da pic-nic per due persone con prodotti tipici del territorio, alcune bevande e una selezione di Prosciutto di San Daniele. Per godere al meglio dell’esperienza e riscoprire il piacere di passare del tempo all’aria aperta, i partecipanti potranno accomodarsi nelle postazioni a loro riservate dotate di un plaid sistemato sui prati delle location.

“Aria di San Daniele Pic-nic” si inserisce al termine della prima parte di “Aria di San Daniele”, il tour gastronomico itinerante che porta per tutta Italia il Prosciutto di San Daniele. Nelle cinque tappe, che hanno toccato le città di Roma, Torino, Bergamo, Milano e Verona, sono andati in scena ventisette differenti eventi e, durante undici di questi, i locali ospitanti hanno proposto piatti inediti realizzati con il San Daniele. Circa 2.600 sono stati, invece, i partecipanti, molti dei quali hanno preso parte a tutte le serate svoltesi nella medesima città come segno di apprezzamento. A tutto questo si sono aggiunti i tre eventi Esperienza di San Daniele, rivolti a oltre cento operatori del settore Ho.Re.Ca. Aria di San Daniele proseguirà nel Centro-sud del Paese nella seconda metà dell’anno facendo tappa nelle principali città, tra cui Bari, Napoli e Palermo.

I Pic-nic sono a numero chiuso e gli ospiti potranno partecipare solo tramite prenotazione online sul sito https://eventi.prosciuttosandaniele.it/aria-di-san-daniele/ 



mercoledì 8 giugno 2022

NASCE «L’ANELLO FORTE», VITICOLTRICI DELLE LANGHE PER UN’ECONOMIA CIRCOLARE E PULITA

 


È STATA PRESEN TATA A MONFORTE D’ALBA LA NUOVA ASSOCIAZIONE FORMATA DA 14 DONNE: «NELLE NOSTRE CANTINE RICICLIAMO E RIUTILIZZIAMO TUTTI GLI SCARTI DI LAVORAZIONE»

 

 

Coltivano la vigna, producono vino e sono sensibili ai temi ambientali: nelle loro aziende riciclano e riutilizzano tutti gli scarti di lavorazione. È la nuova associazione L’Anello Forte, fondata da 14 donne imprenditrici vinicole di Monforte d’Alba, nelle Langhe, di cui la metà ha meno di 35 anni. Il loro obiettivo è creare «una virtuosa economia circolare di prossimità, mantenendo la memoria contadina che non ha mai sprecato nulla».

La nuova Associazione senza scopo di lucro ha fatto il suo debutto il 4 giugno 2022 in occasione di Spazzamondo e della degustazione di Barolo annuale organizzata da Barolo Boys, ma è nata ufficialmente il 30 gennaio 2021 nella cantina Domenico Clerico.

«Dal 2018 lavoriamo a progetti di economia circolare – ricorda Sara Vezza, produttrice di vino e presidente del gruppo - che riguardano tutti i materiali che nelle cantine sono arrivati a fine ciclo, come la plastica, carta e cartone, e i tappi. Sentiamo l’urgenza di non sprecare risorse, di immaginare un futuro possibile per le generazioni che verranno, di declinare la sostenibilità in ogni suo aspetto, di affrontare la complessità dell’economia circolare, di mantenere viva la memoria di chi ci ha preceduto».

Insieme a Sara Vezza, fanno parte dell’associazione Marta Alessandria, Laura Clerico, Alda Conterno, Noemi Conterno, Mirella Manzone, Isabel Oberlin, Tiziana Parusso, Giulia Poggi, Silvia Pressenda, Cecilia Rocca, Lorena Sanso e Giuliana Viberti.

La prima iniziativa realizzata da L’Anello Forte è una scatola per le bottiglie di vino interamente fatta con scarti prodotti nel Comune di Monforte d’Alba: «Grazie alla collaborazione con FAG, azienda di packaging di Dogliani, e Osson che si occupa di recupero dei materiali – spiega Vezza - siamo riusciti a realizzare il sogno di produrre scatole per il trasporto del vino con cartone riciclato dalle nostre colline. È totalmente riciclabile e conforme alla nostra filosofia».

Altro progetto che sta coinvolgendo tutta la comunità di Monforte è il recupero dei tappi di sughero, che vengono poi conferiti alla comunità Arti e Mestieri e destinati a una nuova vita nel settore edilizio.

«Stiamo ora lavorando per riutilizzare anche le vinacce e gli scarti organici della vigna e delle lavorazioni in cantina e soprattutto della plastica – annuncia la presidente - Tutto questo è successo grazie a una persona che ha illuminato le nostre vite: Maria Bianucci, giornalista, concittadina, che ci ha sempre spronati verso un’ottica di sostenibilità e responsabilità sociale. Maria non è più con noi fisicamente ma continua a vivere nei progetti che abbiamo condiviso e che portiamo avanti».

Grazie a Maria Bianucci è nato il Premio RewineDesign nel 2018 in collaborazione con l’Istituto Europeo Design Torino. Con il suo supporto il Comune di Monforte ottiene ogni anno il riconoscimento Spighe Verdi.

L’Anello forte è un libro di Nuto Revelli (1919-2004), scrittore e partigiano cuneese, in cui racconta la campagna piemontese del dopoguerra attraverso la voce delle donne. Fu pubblicato da Einaudi nel 1985. Il figlio Marco e l’editore hanno concesso all’associazione di utilizzare il nome. Altre info: www.lanelloforte.it

martedì 7 giugno 2022

GRAN MEDAGLIA D’ORO ALL’UVALINO UCELINE 2015, TRA I 18 VINI TOP DEL CONCOURS MONDIAL DE BRUXELLES


  PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO ALL’ETICHETTA DI CASCINA CASTLÈT: UN VITIGNO RARO CON UNA LUNGA STORIA. L’AZIENDA HA INVESTITO IN RICERCA PER RIMPIANTARLO E FARLO RISCOPRIRE

All’Uvalino Uceline 2015 è stata assegnata la Gran Medaglia d’Oro del Concours Mondial
de Bruxelles 2022
, una delle competizioni vinicole più prestigiose al mondo che è andata in scena a Rende, in Calabria, dal 19 al 21 maggio. L’etichetta di Cascina Castlèt è stata selezionata tra i 18 vini top italiani. È l’unico vino piemontese premiato.

Per Mariuccia Borio, produttrice di Costigliole d’Asti (foto sopra) , una scommessa vinta: oggi produce circa 5 mila bottiglie di quel vitigno oramai raro ma un tempo assai diffuso tra i filari dell’Astesana, in Piemonte.
Da anni Cascina Castlèt, crede e finanzia la ricerca universitaria per custodire e tramandare la coltivazione di Uvalino sulle colline di Costigliole. Una ricerca che dura da più di 30 anni. Una ricerca che è stata un importante investimento economico e di credibilità.

«Una soddisfazione che un vitigno raro, prossimo a scomparire, sia oggi riconosciuto tra i grandi vini – commenta Mariuccia Borio – È il vitigno del mio cuore: l’uvalino ha sempre fatto parte della mia vita. Pe noi bambini, la raccolta dell’Uvalino era una festa. Nel 1992 impiantai il primo filare. Oggi ho circa un ettaro e mezzo di uvalino, in due vigneti».

Dalla vendemmia 1995, inizia la collaborazione con l’Istituto sperimentale per l’Enologia di Ast. Il progetto fu presentato nel giugno 2003 in occasione del VII International Symposium of Oenology di Arcachon, organizzato dall’Università di Bordeaux, dove vennero presentate le più importanti ricerche europee in campo vitivinicolo.

L’iter burocratico per rendere l’uvalino un vitigno riconosciuto e permesso è durato alcuni anni. Il 16 luglio 2002 la Gazzetta ufficiale sentenzia la rinascita dell’uvalino che viene inserito come varietà riconosciuta.   

La prima annata in commercio fu la vendemmia 2006: uscì nel 2009. Oggi sono circa 5 mila bottiglie. È un vino che deve essere apprezzato con qualche anno d’età.

La storia dell’Uvalino

Era la bottiglia più preziosa da regalare al dottore, al farmacista e al prete: un vino di lusso per far bella figura. Poco di scritto è rimasto su questo vino, ma le testimonianze orali permettono di attestare la sua presenza in Piemonte almeno dagli ultimi anni dell’Ottocento. Da quell’epoca, risulta diffuso in tutta l’Astesana meridionale, con il cuore nella zona di Costigliole d’Asti. Si può dire che fino a una cinquantina d’anni fa in tale area non esistesse azienda agricola, per quanto piccola, che non destinasse all’Uvalino almeno un paio di filari dei propri vigneti. Le caratteristiche varietali dell’uva in questione portano a escludere che si tratti di un vitigno forestiero importato e acclimatato in tempi recenti, o comunque nel corso dell’Ottocento. Veniva utilizzato in purezza e passito soltanto dalle famiglie più illustri e abbienti, e si connotava così con un segno di distinzione. Avere qualche bottiglia di Uvalino in casa era un segno di benessere, oggi diremmo uno status symbol.

Il nome

L’Uvalino di Cascina Castlèt si chiama Uceline. Il nome non è scelto a caso, ma dopo una approfondita ricerca dello storico Gianluigi Bera: agli inizi del Seicento, nella collina torinese e in Astesana, si designavano uve a maturazione talmente tardiva da essere vendemmiate quando le viti avevano perso tutte le foglie, al punto che gli uccelli se ne cibavano largamente.

L’etichetta

L’etichetta è stata realizzata da Giacomo Bersanetti, Sga Wine Design, che ha firmato tutte le etichette dell’azienda. 
È il volo di un piccolo stormo di uccelli che partono per terre lontane dopo la vendemmia o tornano con la primavera dopo aver passato l’inverno nelle terre calde d’Africa. Le lettere del nome Uceline si animano fino a ricreare un volo di uccelli.
La soluzione quasi surreale della serigrafia, realizzata direttamente su vetro, si esprime con il colore giallo terra delle sabbie astesane dove cresce l’uvalino.

Cascina Castlèt: chi siamo

Oltre trenta ettari di vigna che racchiudono un sogno diventato progetto. Un progetto che nasce da due idee semplici: rispettare la natura ed essere al passo con la tecnologia. Questa è Cascina Castlèt. Siamo a Costigliole d’Asti, sulle colline tra Langa e Monferrato. Un sogno realizzato per l’imprenditrice vitivinicola Mariuccia Borio.

Da sempre i Borio coltivano la loro proprietà con vitigni autoctoni, quelli che più parlano della famiglia, Barbera, Moscato, Uvalino, Nebbiolo, ma negli anni hanno scommesso anche su Cabernet Sauvignon e Chardonnay.

Nascono così i vini Cascina Castlèt, da uve risolute e con nomi coraggiosi, Passum, Policalpo, Avié, Litina, Goj, Ataj e Uceline. Ogni nome racchiude una storia, un racconto, un piccolo aneddoto della famiglia e del territorio.

La cantina di Cascina Castlèt ha due anime: una vecchia cantina, interrata e al cui interno ci sono presenti grandi botti in rovere e un nuovo locale di affinamento, con barrique, tonneaux e macchine moderne.  L’azienda produce energia pulita con un impianto fotovoltaico e utilizza un moderno impianto di fitodepurazione naturale delle acque reflue di cantina.

Tutto questo vuole essere coerente con il principio che coniuga il rispetto della natura e l’essere al passo con la tecnologia, in ogni fase di vinificazione. Da pochi mesi è nato anche il nuovo wine shop con ampi spazi per l’accoglienza e la degustazione.

I vini vengono bevuti in tutto il mondo: da New York a Tokyo, da Oslo a Sydney fino alla Nuova Caledonia e alle Antille Olandesi.

 

lunedì 6 giugno 2022

Va in scena l’Alta Langa Outdoor Festival - 25 e 26 giugno a Camerana, in località San Giovanni Belbo



 Va in scena l’Alta Langa Outdoor Festival

Sabato 25 e domenica 26 giugno, l’Unione Montana Alta Langa porta in scena l’edizione 2022 dell’”Alta Langa Outdoor Festival”: due giorni di eventi dedicati all’outdoor, alla natura e al benessere tra boschi, prati e sentieri sulle colline dell’Alta Langa, un intimo contatto con la natura attraverso numerose e diverse attività.

Il programma ha inizio sabato 25 giugno alle ore 9.30 con il Trekking alle sorgenti del Belbo, con avvicinamento al Nordic WalkingYoga nel bosco, Mountain Bike e E-mtb per esperti; alle 10 scuola di Mountain bike per bambini, Mountain bike e E-bike per tutti ed escursioni a cavallo sui sentieri.

Alle ore 10.30 è previsto il convegno “Ripensare il futuro del turismo in Alta Langa”, e poi il “Battesimo della sella” per i bambini; nel pomeriggio, alle 14.30, nuovo trekking alle sorgenti del Belbo e si ripete il programma della mattinata con in più l’escursione alla ricerca delle erbe spontanee; alle 17 Yoga nel bosco, alle ore 18 “Plin party” e alle 21 la giornata termina con musica dal vivo.

Domenica 26 giugno dalle ore 9.30 Trekking alla scoperta delle erbe spontanee, poi il programma si sviluppa con gli stessi numerosi contenuti della mattinata del giorno precedente, a cui si aggiunge, alle 10.30, la Caccia al tesoro in E-bike.

Questo intenso programma di attività che si sviluppa e si ripete per due giorni, si svolge a Camerana, in località San Giovanni Belbo con partecipazione gratuita per tutti ma con l’obbligo della prenotazione: www.feelaltalanganatureturismo@unionemontanaaltalanga.com 
oppure  telefonando al 334.7793333.