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sabato 28 maggio 2016

FESTIVAL PASSEPARTOUT 1936- 2016: IL CONSENSO, LA MENZOGNA E LA GUERRA

  Palazzo Alfieri, una delle sedi principali del Festival

Il festival Passepartout giunge alla tredicesima edizione e si terrà ad Asti dal 4 al 12 giugno.  Ogni anno la rassegna mette a confronto l’anno in corso con uno della storia nel quale, come in uno specchio, si riconoscano, a vari livelli, analogie utili a capire il presente e a intuire il futuro, con l’aiuto dei maggiori storici, giornalisti e scrittori. Per questa edizione l’anno oggetto di riflessione sarà il 1936. Da qui il titolo “1936-2016: il consenso, la menzogna e la guerra”


La sfida è riflettere e fare luce sui complessi rapporti tra informazione e potere, tra mezzi di comunicazione e acquisizione del consenso, a partire da guerre apparentemente lontane (ma quanto mai vive nell’immaginario collettivo) per giungere ai tanti conflitti che assillano il nostro presente. Passepartout affronta queste tematiche ospitando lo scrittore e filosofo di fama internazionale Fernando Savater, Luciano Violante, protagonista della scena politica, nomi di punta del giornalismo italiano come Maurizio Molinari, Paolo Flores D’Arcais, Ferruccio De Bortoli, Sergio Romano, Bernardo Valli, Angelo Del Boca, Stefano Bartezzaghi, Giorgio Simonelli, Francesca Paci e Darwin Pastorin, i rappresentanti del mondo accademico Vito Mancuso, Walter Barberis, Luigi Bonanate e Lucio Caracciolo, il campione olimpico Livio Berruti, l’esperto di web marketing Franz Russo, per arrivare al maestro del cinema Marco Bellocchio. E sarà proprio il cinema la grande novità dell’edizione 2016 di Passepartout, con la proiezione ogni sera di un film per approfondire i temi trattati.

Altra novità di questa edizione sono i quattro appuntamenti pomeridiani con altrettanti studiosi:   la filosofa Tiziana Andina, gli storici dell’età contemporanea Mauro Forno e Mario Renosio, e lo scenografo e pittore Ottavio Coffano declineranno il tema del festival nei rispettivi ambiti di studio. 

Passepartout è organizzato dalla Biblioteca Astense Giorgio Faletti  con l’appoggio della Città di Asti e della Regione Piemonte. Il direttore scientifico è Alberto Sinigaglia.

Con la conquista dell’Etiopia nel 1936 il regime fascista raggiunge l’apice del consenso popolare. Perfino nell’ambiente dei fuoriusciti, intellettuali e politici, in molti plaudono all’impresa di Mussolini. Un uso accorto di stampa, radio e cinema a fini propagandistici, con il controllo politico su tutti i mezzi di comunicazione, porta a compimento il processo di “omologazione” del paese, con lo scopo di orientare l’opinione pubblica, esaltando la missione nazionale. Il 1936 è l’anno della guerra di Spagna, della morte di Garcia Lorca, delle alleanze di Francisco Franco con fascisti e nazisti, che porteranno al bombardamento tedesco di Guernica e al capolavoro di Pablo Picasso. Nello stesso anno le Olimpiadi di Berlino segnano l’apoteosi della grande macchina propagandistica messa in funzione dal regime nazionalsocialista: con la geniale propaganda fotografica e cinematografica di Leni Riefenstahl, un evento sportivo si trasforma in uno strumento di battaglia ideologica. Il 1936 è anche  l’anno del Fronte popolare a Parigi e delle prime purghe staliniane in Unione Sovietica. Nel 1936  escono “Via col vento”di Margaret Mitchell, uno dei romanzi più famosi della letteratura mondiale, e “Tempi moderni” di Charlie Chaplin, pietra miliare della storia del cinema.

Uno scenario di guerre locali prelude allo scoppio del grande conflitto mondiale: non sono poche le analogie con le guerre “molecolari” del nostro presente, raccontate con gli stessi mezzi di comunicazione di allora e amplificate da nuovi media, dalla televisione ai social network, che sembrano aver realizzato il mito e l’incubo della connessione globale e costante.

Ai notiziari dell’Istituto Luce si sostituiscono metodi di diffusione di notizie  alla velocità della luce (letteralmente), capaci di raggiungerci ovunque, con i “tweet” a sostituirsi ai comizi e un’abbondanza di filmati e foto a portata di click a contribuire non solo all’informazione ma spesso, purtroppo, anche alla disinformazione.

Il fatto che un candidato alla presidenza degli Stati Uniti poche settimana fa durante un comizio abbia citato Mussolini  (scatenando fotomontaggi e caricature con l’elmo del duce che hanno fatto il giro del mondo) è una prova clamorosa delle affinità tra epoche apparentemente tanto diverse. Il populismo, la ricerca del consenso e le scelte politiche fatte dai singoli stati per interessi interni, o personali ed elettorali, stanno allontanando l’Europa dalla sua idea fondativa.  Mentre la guerra, che speravamo essere solo un ricordo, è una realtà fatta di molte guerre combattute sui campi di battaglia, oltre che di guerre che con, metodi diversi, colpiscono il cuore delle nostre città.

Programma:
Passepartout ha abbandonato da tempo l’abusato modello talk show a vantaggio della lectio magistralis, invitando ospiti di alto profilo a parlare su un tema specifico in incontri serali o pomeridiani. Passepartout si sforza in questo modo di trovare una strada nuova, alternativa ai dibattiti e tuttavia coinvolgente, per permettere un maggiore approfondimento dei temi affrontati.

Gli incontri serali avranno luogo nel cortile della Biblioteca Astense in via Goltieri 3 a.

Venerdì 3 giugno

ore 21 - Palazzo Alfieri

Anteprima Passapartout

FRANCO RABINO con LAURA CALOSSO presentano

RIVOLUZIONARIE: fotografia e militanza politica di Gerda Taro, Tina Modotti e Leni Riefenatahl

 
abato 4 giugno

Ore 18 Inaugurazione mostra Alberto Toscano (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri, corso Alfieri)

Passepartout ospita una prestigiosa mostra di giornali del 1936, italiani, francesi e spagnoli, dalla collezione di Alberto Toscano: giornalista e saggista, nella sua lunga carriera ha collaborato con numerose testate come La Gazzetta del Popolo, Paese Sera, L’Indipendente, L’Unità e ItaliaOggi. Dal 1994 è stato corrispondente da Parigi per vari media. È stato insignito nel 2004 dal presidente Jacques Chirac del titolo di cavaliere dell'Ordine nazionale del merito della Repubblica francese e nel 2013 dal presidente Giorgio Napolitano del titolo di cavaliere dell'Ordine del merito della Repubblica italiana. È collezionista di giornali antichi francesi e italiani, che sono stati in parte donati al Musée des Invalides di Parigi. La sua mostra “Francia-Italia: i giornali della Grande Guerra”, inserita nelle celebrazioni del centenario  della Prima Guerra Mondiale, ha fatto tappa ad Asti durante la scorsa edizione di Passepartout. È attualmente presidente del Club della stampa europea di Parigi.

Ore 21 Luciano Violante: La menzogna, il consenso, la guerra

Docente e politico, Luciano Violante in Parlamento ha fatto parte della commissione d’inchiesta sul caso Moro e, in seguito, è stato presidente della Commissione parlamentare antimafia dal 1992 al 1994. Durante la sua Presidenza alla Camera dei deputati, dal 1996 al 2001, è stata introdotta una delle più importanti revisioni del Regolamento della Camera degli ultimi decenni, quella approvata dall'Assemblea nel 1998.

Oltre a proseguire la carriera politica, è stato professore ordinario di istituzioni di diritto e procedura penale presso l’Università di Camerino ed editorialista del quotidiano “Il Riformista”. Ha pubblicato oltre trenta libri.

Domenica 5 giugno

 Ore 18 Maurizio Molinari e Ferruccio De Bortoli: Terrorismo e migrazioni, la storia accelera nel Mediterraneo (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)

Giornalista e scrittore, dal gennaio del 2016 Maurizio Molinari è direttore del quotidiano La Stampa, con il quale collabora dal 1997: dopo aver lavorato alla redazione romana, è stato  corrispondente prima da New York e poi da Bruxelles e Gerusalemme. Ha collaborato anche con altre testate, anche televisive, e tra i numerosi libri da lui scritti spiccano “Il califfato del terrore” del 2015, definito da Roberto Saviano come “il libro che tutti dovremmo leggere”, e “Jihad. Guerra all’Occidente”.

Ferruccio De Bortoli è stato per due volte direttore del Corriere della Sera, con il quale attualmente collabora come editorialista, e anche direttore del Sole 24 Ore. Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, vola New York per chiedere ad Oriana Fallaci di tornare a scrivere articoli dopo un silenzio durato undici anni: il 29 settembre sul Corriere uscirà l’articolo “La rabbia e l’orgoglio”, al quale seguirà l’omonimo libro della giornalista e scrittrice. Dal 2015 è Presidente dell'Associazione Vidas di Milano e presidente della casa editrice Longanesi. 

 
Ore 21 Marco Bellocchio e Fulvia Caprara: Vincere!

Regista cinematografico pluripremiato, Marco Bellocchio nel 1967 si è aggiudicato il Leone d'argento per la regia alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per il film “La Cina è vicina”. Nel 1991 ha vinto l'Orso d'argento, gran premio della giuria al Festival internazionale del cinema di Berlino, per il film “La condanna”.

Nel 1999 è stato insignito con un premio d'onore per il contributo al cinema al Festival cinematografico internazionale di Mosca, nel 2011 gli è stato conferito il Leone d'oro alla carriera alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
A coordinare l’incontro Fulvia Caprara, giornalista professionista presso il quotidiano La Stampa dove si occupa principalmente di cinema, ma anche di libri, cultura e televisione. 
Ha collaborato al magazine della Stampa, Specchio. Ha fatto parte , dal 2004, per quattro edizioni, del comitato di selezione della Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia diretta da Marco Muller.  Ha scritto saggi per l’Almanacco Guanda su fenomeni cinematografici e televisivi. È vicepresidente del Sindacato Giornalisti Cinematografici Italiani, che si occupa, tra le altre, numerose attività, di assegnare i Nastri d’Argento al cinema italiano.

Lunedì 6 giugno

Ore 18 Tiziana Andina: Esiste ancora l’aura nell'arte? (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)

Filosofa e accademica, Tiziana Andina insegna filosofia teoretica all’Università di Torino. Interessata ai problemi posti dall’ontologia delle opere arte, studia la filosofia del critico d’arte americano Arthur Danto, a cui dedica una monografia edita in italiano e in inglese. È co-direttrice della rivista "Brill Perspectives in Art and Law" e della collana "Analytic Aesthetics and Contemporary Art". Collabora con il magazine d'arte "Artribune" e con il magazine d'arte newyorkese "The Brooklyn Rail".

Ore 21 Lucio Caracciolo: Siamo in guerra?

Laureato in filosofia all'Università La Sapienza di Roma, Lucio Caracciolo dirige la rivista italiana di geopolitica Limes, che ha fondato nel 1993, e la Eurasian Review of Geopolitics Heartland, nata nel 2000. È considerato uno dei massimi esperti italiani di geopolitica. È membro del comitato scientifico della Fondazione Italia USA. Come docente ha insegnato Geografia politica ed economica all'Università degli studi Roma Tre, ed ha tenuto in varie istituzioni seminari e master in geopolitica.

 
Martedì 7 giugno

Ore 18 Mauro Forno: Le “guerre” dei Cattolici (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)

Mauro Forno insegna Storia del giornalismo e della comunicazione politica e Storia dei media e del giornalismo nell'Università di Torino. Ha dedicato molte sue ricerche alla storia del fascismo, del movimento cattolico e del giornalismo dell'Ottocento e del Novecento. Tra le sue più recenti pubblicazioni: “1945. L'Italia tra fascismo e democrazia”, “A duello con la politica”, “Tra Africa e Occidente”.

Ore 21 Darwin Pastorin, Livio Berruti, Giorgio Simonelli: Sport e menzogna da Berlino a oggi

Editorialista e giornalista per numerosi settimanali e mensili, Darwin Pastorin dal 2006 è direttore della testata LA7 Sport. Dal 2009, ricopre il ruolo di direttore responsabile dell'emittente piemontese Quartarete e dal 2012 è direttore responsabile del canale tematico Juventus Channel della piattaforma satellitare Sky.

Livio Berruti, campione olimpico dei 200 metri piani alle XVII Olimpiadi di Roma 1960, fu soprannominato "l'angelo" per la leggerezza della falcata, e continua a essere un modello di tecnica di corsa veloce. Il 26 febbraio 2006 è stato portatore della bandiera olimpica nel corso della cerimonia di chiusura dei XX Giochi olimpici invernali, tenutisi a Torino.

Giorgio Simonelli insegna Storia della radio e della televisione e Giornalismo radiofonico e televisivo all’Università Cattolica di Milano, dove dirige anche il Master in Comunicazione e marketing del cinema. Collabora con riviste e quotidiani, oltre a scrivere libri su eventi televisivi, in particolare quelli sportivi.

 
Mercoledì 8 giugno

Ore 18 Mario Renosio: “Oggi in Spagna, domani in Italia!”:  piemontesi sui due fronti (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)

 Mario Renosio, direttore dell’Israt, ha pubblicato saggi e articoli e curato percorsi didattici di storia locale sulla società contadina, sulla storia del movimento partigiano, della deportazione, dei partiti politici e dei movimenti sindacali nell’Astigiano, sul terrorismo e sulla lotta armata in Italia. Per l’Israt è autore o coautore di numerosi volumi, oltre che co-curatore dell’allestimento di vari progetti museali.

 
Ore 21 Angelo Del Boca, Bernardo Valli, Francesca Paci: Medio Oriente, i confini ridisegnati

 Scrittore, giornalista e storico, Angelo Del Boca fu il primo studioso italiano a denunciare le atrocità compiute dalle truppe italiane in Libia e in Etiopia, anche ricorrendo a bombardamenti aerei su centri abitati e talora persino all'impiego di armi chimiche oppure alla creazione di campi di concentramento o ricorrendo alle deportazioni. Per le sue denunce è stato per anni contestato dalla stampa conservatrice e dalle associazioni di reduci e di profughi dall'Africa. Vive a Torino e dirige la rivista di storia contemporanea “I sentieri della ricerca”.

Giornalista e scrittore, Bernardo Valli ha collaborato con il Giorno e il Corriere della Sera come corrispondente estero, raccontando eventi storici come la guerra del Vietnam e la rivoluzione Komehinista in Iran. In seguito ha ricoperto il ruolo redattore capo della sede francese di Repubblica ed è stato inviato speciale per La Stampa. Nel 1998 ha ricevuto il Premio Saint Vincent per il giornalismo per aver dato lustro alla categoria. Il suo ultimo libro, “La verità del momento”, edito nel 2014 da Mondadori, raccoglie una vasta scelta di articoli e reportages nell'arco di quasi sessant'anni e apparsi sui principali quotidiani, preceduti da una serie di riflessioni sui radicali cambiamenti che hanno investito la professione del reporter, e, in particolare, del corrispondente di guerra.

 Francesca Paci è corrispondente del quotidiano La Stampa a Londra. Tra i maggiori esperti sul Medio Oriente, ha vinto prestigiosi premi giornalistici ed ha scritto due libri sull'islam italiano, “L’Islam sotto casa” e “Islam e violenza”, oltre a collaborare anche con la “think tank” italiana indipendente Vision.

Giovedì 9 giugno

Ore 18 Ottavio Coffano: Il grido di Guernica (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)

Nato ad Asti nel 1943, Ottavio Coffano  svolge attività di scenografo e pittore in Italia e all’estero. Ha insegnato scenografia all’Accademia di Brera, all’Accademia Albertina di Torino e all’Università Complutense di Madrid. Negli ultimi anni a Torino ha insegnato letteratura e filosofia del teatro. Collabora come scenografo con la casa di produzione cinematografica Siècle di Parigi.

 
Ore 21 Vito Mancuso: Dittatura politica e dittatura spirituale

 Vito Mancuso, teologo, è stato docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano dal 2004 al 2011, e tra il 2013 e il 2014 è stato docente di Storia delle dottrine Teologiche presso l'Università degli Studi di Padova. I suoi scritti hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico, vendendo oltre centomila copie con traduzioni in altre lingue. Il suo pensiero è oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche, sia in campo etico sia in campo strettamente dogmatico.

Venerdì 10 giugno

Ore 18 Franz Russo: La ricerca del consenso sui social media (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)

Esperto di web marketing e comunicazione, Franz Russo cura il blog InTime, considerato uno dei siti indispensabili per essere sempre aggiornati sull’evoluzione di internet e dei nuovi media, a partire dai social network e dal ruolo primario che ormai rivestono nella società.

Ore 21 Fernando Savater: L’eterno ritorno della Guerra Civile

Filosofo e scrittore, Fernando Savater è uno dei più noti intellettuali spagnoli di oggi, dal pensiero libertario e anticonformista. È stato docente di Filosofia per più di trent'anni nei Paesi Baschi e presso l'Universidad Complutense di Madrid. Il suo libro "Etica per un figlio" ("Ética para Amador") lo ha reso celebre in tutto il mondo. Ha scritto oltre cinquanta opere, dai saggi politici a quelli letterari e filosofici, passando per la narrativa e il teatro.

Sabato 11 giugno

Ore 18 Stefano Bartezzaghi: Buon senso, non senso, consenso e “Mi consenta!” (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)

Scrittore e giornalista, Stefano Bartezzaghi dal 1987 cura rubriche sui giochi, sui libri, sul linguaggio: collabora con il quotidiano La Repubblica per la rubrica "Lessico e Nuvole". Dal 2010 è docente allo IULM - Libera Università di Lingue e Comunicazione di Milano, dove insegna Teorie della creatività e Semiotica, oltre a dirigere il Master in Giornalismo. È presente anche su Rai Radio 2, Rai Radio 3 e R101 dove, nella trasmissione "Stile Libero",  cura la rubrica "Parole Parole" dove si occupa di far tornare in corso i termini dimenticati dalla lingua italiana.

Ore 21 Walter Barberis: Le menzogne del testimone. Emozione e ragione

 Professore ordinario di Storia moderna e presidente della casa editrice Einaudi, Walter Barberis è titolare della cattedra di Metodologia della ricerca storica presso il Dipartimento di Studi Storici dell'Università di Torino.  Entrato nella redazione della casa editrice Einaudi nel 1975, ha avuto successivamente la responsabilità degli studi di storia, quindi delle “Grandi Opere” e infine dell'intera “Saggistica”. Dal 1997 al 2012 ha ricoperto la carica di Segretario generale; è stato nominato Vice Presidente nel 2012 e Presidente nel 2014. Collabora con il quotidiano La Stampa.

Domenica 12 giugno

Ore 11 Sergio Romano: Gli equivoci delle guerre umanitarie. Dalla guerra fredda all'era di Bush e Obama (ex biblioteca, Palazzo Alfieri)

Graditissimo ospite fisso di Passepartout, Sergio Romano è storico, scrittore, giornalista e diplomatico. Entrato alla Farnesina nel 1954, dopo quattro anni trascorsi a Roma viene assegnato all'ambasciata d'Italia a Londra. Dal 1968 al 1977 è primo consigliere a Parigi e in Francia. Dopo essere rientrato al ministero degli Esteri come direttore generale delle Relazioni culturali, è nominato ambasciatore presso la NATO dal 1983 al 1985. Conclude la sua carriera diplomatica nel 1989 come ambasciatore a Mosca. Si dedicherà in seguito all’insegnamento e alla scrittura, collaborando con numerose testate. È autorevole editorialista del Corriere della Sera, dove cura la rubrica delle lettere che fu di Indro Montanelli.

Ore 18 Luigi Bonanate: Come Dalì, Mirò e Picasso intuirono la guerra (ex sede della biblioteca, Palazzo Alfieri)

 Luigi Bonanate è professore ordinario di Relazioni internazionali, oltre che socio corrispondente dell'Accademia delle Scienze e direttore del Centro studi di scienza politica Paolo Farneti. Ha partecipato a convegni internazionali e tenuto conferenze principalmente nel mondo  ispanico.

I suoi scritti sono tradotti in inglese, francese, spagnolo e russo. È editorialista di giornali quotidiani su temi come la politica estera, italiana e americana, sull'Unione Europea, sulla teoria democratica, sul terrorismo e la guerra.

 Ore 21 Paolo Flores D’Arcais: La democrazia nemica della democrazia

 Filosofo, giornalista e ricercatore universitario italiano, Paolo Flores D’Arcais dal 1986 è direttore della rivista MicroMega. Laureato in Filosofia all’Università La Sapienza di Roma e attivo in politica sin dalla giovinezza, ha militato nel PCI per quattro anni (1963-67) prima di essere protagonista del Sessantotto romano. Negli anni ha appoggiato e criticato la sinistra italiana, prendendo spesso posizione contro le linee ufficiali di partiti e governi; già promotore dei “girotondi”, è autore di numerosi libri. È stato, fino al 2009, ricercatore universitario di filosofia morale presso all'Università di Roma La Sapienza. Collabora con Il Fatto Quotidiano, El Pais e Gazeta Wyborcza. 

Proiezione di film a tema in collaborazione con il Circolo Cinematografico Sciarada (tutte le sere, al termine degli incontri, nella ex sede della biblioteca a Palazzo Alfieri):

Sabato 4 giugno: Tempi moderni di Charlie Chaplin

Domenica 5 giugno: Vincere! di Marco Bellocchio

Lunedì 6 giugno: The atomic cafè di Pierce Rafferty, Kevin Rafferty e Jayne Loader

Martedì 7 giugno: Race – Il colore della vittoria di Stephen Hopkins

Mercoledì 8 giugno: Il figlio dell’altra di Lorrain Lévy

Giovedì 9 giugno: Going clear: Scientology e la prigione della fede di Alex Gibney

Venerdì 10 giugno: Olympia di Leni Riefenstahl

Sabato 11 giugno: Quinto potere di Sidney Lumet

Domenica 12 giugno: No – I giorni dell’arcobaleno di Pablo Larrain

 

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

 

Sabato 11 giugno ore 9-13, Aula Magna, Uni-Astiss Polo Universitario Asti Studi Superiori Workshop “Condividere per comunicare: il ruolo dei social media nell’evoluzione del mestiere di giornalista” con Franz Russo (incontro valido per i crediti formativi degli iscritti all’Ordine dei Giornalisti)

Facebook, Twitter e Instagram sono solo alcuni dei nuovi strumenti di condivisione che sono diventati indispensabili a tutti e che hanno cambiato il modo di comunicare con gli altri. È inutile negare che i social media hanno ormai un ruolo chiave anche nel modo di fare giornalismo, affermandosi come strumenti con uno straordinario potenziale, ma, se non se ne conoscono la grammatica e le modalità d’uso, questo potenziale può rivelarsi quasi distruttivo. All’indomani del debutto degli Instant Articles su Facebook, nuovo capitolo di una rivoluzione che non conosce sosta, Franz Russo, blogger ed esperto di web marketing, ci accompagnerà nel mondo dei social media, per capire il presente della comunicazione e non temerne il futuro.

 


 


 


 


Fernando Savater e Marco Bellocchio, due noti personaggi tra i tanti che prenderanno parte agli incontri

 

giovedì 26 maggio 2016

MONDIAL DES VINS EXTREMES,APERTE LE ISCRIZIONI PER IL CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE

 

Cambia veste e nome il Concorso enologico del Cervim. Scadenza iscrizioni fissata per l’1 luglio Il presidente Cervim, Gaudio: «Selezione unica al mondo grazie a vini espressione della viticoltura eroica»

 
Al via le iscrizioni per “Mondial des vins Extremes” il Concorso enologico internazionale organizzato dal Cervim, il Centro di Ricerca e Valorizzazione per la Viticoltura Montana, in collaborazione con l’Assessorato Agricoltura della regione Autonoma Valle d’Aosta, la Vival (Associazione Viticoltori Valle d’Aosta) e la sezione AIS Valle d’Aosta, con il patrocinio dell’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin) e la relativa autorizzazione del Ministero alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. La scadenza per le iscrizioni è fissata per il 1 luglio.
 
Si tratta dell’unica manifestazione enologica mondiale dedicata ai vini prodotti in zone caratterizzate da viticolture eroiche. «Il Mondial des Vins Extrêmes è il nuovo nome – sottolinea il presidente Cervim, Roberto Gaudio -, che l’Organizzazione ha deciso di dare al Concorso Internazionale dei Vini di Montagna, che per 23 anni, ha selezionato e valorizzato i vini prodotti in zone caratterizzate da viticoltura estrema, con l’obiettivo di promuovere e salvaguardare le produzioni di piccole aree vitivinicole che si caratterizzano per storia, tradizione e unicità. Il nome è stato scelto al fine di evocare meglio il concetto, relativo alla provenienza e alla particolarità dei vini che vengono selezionati al Concorso».
 
Si tratta di autentiche “isole della biodiversità viticola“ che, però – spiega il Cervim -, corrono il rischio di scomparire a causa degli alti costi di produzione (la coltivazione di un vigneto in queste zone costa dieci volte di più di un vigneto in pianura). Il Concorso, nelle precedenti edizioni ha visto crescere negli anni l’interesse da parte delle aziende, infatti la media dei vini iscritti ha superato le 600 etichette, provenienti da una decina di Paesi, fra questi anche paesi enologici ‘particolari’, come Armenia, Kazakhstan e Turchia.
 
I vini ammessi al Concorso - Sono ammessi al Mondial des Vins Extrêmes soltanto i vini prodotti da uve di vigneti che presentano almeno una delle seguenti difficoltà strutturali permanenti: altitudine superiore ai 500 m s.l.m., ad esclusione dei sistemi viticoli in altopiano, pendenze del terreno superiori al 30%, sistemi viticoli su terrazze o gradoni e viticolture delle piccole isole.
 
La particolarità del Mondial des Vins Extrêmes è dovuta principalmente alla varietà dei vini in degustazione, prodotti per lo più da vitigni autoctoni, caratterizzati da terroir unici che segnano indelebilmente i profumi e i sapori e che rendono questo Concorso unico nel panorama dei concorsi enologici mondiali. Questa particolarità richiama l’interesse degli esperti che numerosi ogni anno si candidano per partecipare alle selezioni, che come ogni anno si tengono in Valle d’Aosta, quest’anno dal 14 al 16 luglio 2016.
 
Al termine delle degustazioni viene stilata la classifica finale, in base al punteggio acquisito, i premi vengono suddivisi in Gran Medaglia d’Oro, Medaglia d’Oro e Medaglia d’Argento, oltre a ulteriori premi speciali destinati al miglior vino e alla miglior cantina per Paese partecipante, il miglior vino in assoluto, il miglior vino biologico e biodinamico, il miglior Giovane produttore (al di sotto dei 35 anni), la miglior Donna produttrice e infine uno destinato alla Regione viticola partecipante con il maggior numero di vini.
 
La cerimonia di premiazione, l’esposizione e la degustazione dei vini premiati (aperta al pubblico), avrà luogo a Palazzo Giureconsulti in piazza Duomo a Milano, sabato 12 novembre 2016.
 
Tutte le informazioni ed il regolamento per partecipare sono disponibili sul sito del Cervim: www.cervim.org
 

mercoledì 25 maggio 2016

"LEMIEPERLE" Metodo Classico da uve grignolino, firmato da "La Scamuzza" di Vignale M.to

 La famiglia Zavattaro-Bertone brinda con LEMIEPERLE
 
PRESENTATA LA NUOVA ETICHETTA “LEMIEPERLE” PRODOTTA IN 1221 BOTTIGLIE DALL’AZIENDA LA SCAMUZZA DI VIGNALE MONFERRATO
In epoca antica, ma anche più di recente,  la spumantizzazione del Grignolino è stata applicata da alcuni produttori, ma sono sempre interessanti nuove applicazioni come questa attuata, in pieno Monferrato, che di questo vitigno autoctono è la culla.
Si tratta di una piccola produzione di 1221 bottiglie, 100 magnum e una scommessa di territorio della vignaiola Laura Zavattaro: ecco così nascere  le nuove bollicine Metodo Classico Lemieperle firmate dall’azienda vitivinicola La Scamuzza di Vignale Monferrato (Alessandria). 
La particolarità è che vengono prodotte con Grignolino, uve che tradizionalmente si vinificano in rosso. È il vino che Gino Veronelli chiamava “l’anarchico testabalorda” per quel carattere spigoloso dovuto ai suoi spiccati tannini. Lo stesso carattere che ama Laura, vignaiola e donna del vino, che da sempre scommette sul Grignolino. Il suo “Tumas” esce di cantina dopo tre anni: oggi in commercio c’è il 2013. La nuova etichetta Lemieperle, disegnata da Luciano Bobba, è stata presentata con una festa in cantina.
Volevo un vino importante da dedicare alle mie due perle, le mie figlie Carlotta e Matilde – dice Laura - negli anni ho investito sul Grignolino e così che, insieme a mio marito Massimo e al mio enologo Mario Ronco, abbiamo pensato a una bollicina Metodo Classico. Per me, è un  esperimento perfettamente riuscito”.
La prima vendemmia nel 2012: “È stato 34 mesi sui lieviti ma la nostra idea è di lasciarlo anche di più. Ora mi piacerebbe pensare a un vino da dessert con uve autoctone del Monferrato”. Laura aggiunge: “I risultati importanti si raggiungono con accanto persone importanti: le mie figlie, mio marito, la nonna, gli altri nonni che non ci sono più ma anche Luigi Castellaro, il nostro fattore ora in pensione, e lo nostra Anna Scifo, persona di fiducia di casa”.
Oltre a Tumas e Lemieperle, La Scamuzza firma anche Baciamisubito Barbera del Monferrato, Vigneto della Amorosa Barbera del Monferrato Superiore e un Monferrato Rosso Bricco San Tomaso.
A festeggiare la nuova etichetta anche un lieto evento nella scuderia dell’azienda: è nata una puledrina e l’hanno battezzata Cuvé Rosé.
L’AZIENDA. L'azienda agricola La Scamuzza nasce nel 1971 quando Carlo Bertone acquistò 40 ettari di terreni coltivati a cereali dalla famiglia Barozzi, allora proprietaria della Tenuta Bordona di Fubine. Il primo vigneto fu impiantato nel 1973: quasi un ettaro a 222 metri sul livello del mare con barbatelle di Barbera, Grignolino e Freisa. Il primo vino che si ottenne fu il Baciamisubito, ma per i primi anni fu utilizzato per il consumo familiare e tra amici. Nel 1988, si iniziò a ristrutturare la cantina sostituendo le botti di legno con vasi vinari di vetroresina e acciaio. Oggi La Scamuzza ha poco più di quattro ettari di vigne e produce circa 15 mila bottiglie.
 
 Laura Zavattaro con l'enologo Mario Ronco

56° RADUNO NAZIONALE SUONATORI DI CAMPANE - il 4 e 5 giugno a MOMBARUZZO (At)




Week-end di festa a Mombaruzzo per il Raduno Nazionale
Suonatori di Campane. Confagricoltura Asti partner ufficiale
dell'atteso evento

E’ la prima volta che il Piemonte ospita l’evento che raccoglie annualmente la passione dei suonatori provenienti da tutta Italia.
La manifestazione è organizzata dall’Associazione no profit Campanari del Monferrato, che ha come obiettivo la tutela delle campane e dell’arte campanaria del Monferrato, con la collaborazione del Comune di Mombaruzzo e della Federazione Nazionale Suonatori di Campane.
Confagricoltura Asti sarà partner ufficiale dell'evento che annovera tra gli organizzatori  Nicoletta Candelo, presidente Agriturist Asti.

La manifestazione ha il patrocinio della Regione Piemonte e del Consiglio Regionale del Piemonte, delle Province di Asti ed Alessandria, dei Comuni di Mombaruzzo, Fontanile, Asti, Alessandria, Canelli, Nizza Monferrato, Acqui Terme e dell'Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e  Consorzio Asti DOCG.


Lo scopo dell’inedito evento per la zona,  è quello di avvicinare il maggior numero di persone allo storico mondo del suono manuale delle campane al fine di consolidare la tradizione e promuovere gli usi e i costumi del suono a tastiera, sinfonie che conservano intatto il fascino e la tradizione musicale del luogo. Nell’era moderna le varie associazioni di suonatori di campane hanno deciso di riunirsi annualmente, ogni anno con una location diversa: l’edizione 2015 è stata ospitata a Verona.

Il panorama è in costante evoluzione e in particolare dal 2008 si è osservato un forte incremento dei campanari più giovani grazie all’utilizzo di internet e l’interscambio di notizie sulla riscoperta di campanili manuali e la riconversione di campanili automatizzati al “doppio sistema”.
Campane sì, ma non solo. Al termine delle suonate, sabato 4 giugno è in programma un aperitivo in musica sulla terrazza panoramica organizzato da Osteria La Marlera e accompagnato dai vini della Cantina Tre Secoli di Mombaruzzo.
Il programma della due giorni a Mombaruzzo prevede inoltre un percorso del gusto ed enogastronomico che valorizzi i prodotti tipici delle nostre colline. Saranno presenti servizi per i collezionisti come l’annullo filatelico postale temporaneo con cartoline celebrative dell'evento e bustine di zucchero da collezione a tiratura limitata ideate appositamente per la manifestazione. E’ prevista la realizzazione di amaretti del campanaro e si potrà stimare la grande campana di torrone.
I turisti più esigenti potranno anche destreggiarsi tra mostre fotografiche, quadri e musei, conoscere la storia di alcune fonderie che esporranno i loro manufatti e visitare i palazzi storici del paese con guide; sarà possibile, altresì, visitare la cantina di Pico Maccario, con servizio di navetta e gli amici dei quad accompagneranno per le strade più suggestive ed inesplorate.
Il tutto al suono degli splendidi dieci concerti di campane che saranno dislocati per tutto il paese.
Il programma completo dell’evento è disponibile sul sito www.campanaridelmonferrato.it   
L’Associazione Campanari del Monferrato ha recentemente partecipato all’89° Adunata degli Alpini ad Asti onorando il passaggio delle penne nere con suonate dal campanile della chiesa di San Pietro, sul sagrato dove gli alpini hanno terminato la parata.
 
 Nicoletta Candelo, presidente Agriturist di Asti
 

giovedì 19 maggio 2016

CANELLI IN CARTOLINA 1900-1950, storia per immagini di una città operosa



Pubblicazione di grande interesse storico e culturale,   fresca di stampa, che riporta trecento cartoline di Canelli nel periodo 1900-1950, curata e realizzata da Alessandro Fabiano, con il patrocinio del Comune, ricavata dalla straordinaria collezione privata del canellese Alberto Pistone.

Il libro, di grande formato, edito da ‘Soluzioni Stampa’ di Canelli, ha avuto in questa prima edizione, una tiratura limitata a sole cento copie, disponibili nelle librerie di Canelli. Molto probabilmente, dato il successo immediato, verrà realizzata una nuova tiratura con possibilità di prenotazione rivolgendosi direttamente all'editore. I tanti canellesi che sono emigrati in Italia ed all'estero per ragioni di lavoro e tutti gli altri interessati,  potranno richiedere l'opera, che verrà inviata ove indicato.

Attraverso le immagini delle cartoline emerge la vita della Canelli della prima metà del secolo scorso: non solo la bellezza delle vie e dei palazzi, ma le abitudini di vita, la trasformazione del paese da rurale a centro di primaria importanza produttiva.

Le 160 pagine del libro raccolgono 300 cartoline che rappresentano tutto il cinquantennio: strade, piazze, viali, chiese, la stazione ferroviaria, alberghi, fabbricati, il ponte, l’Ala, il teatro Balbo. Ci sono anche immagini di eventi e persone: le alluvioni  del 1926 e del 1948, i mercati, personaggi come Giovanbattista Giuliani, l’avv. cav. Giovanni Saracco, il sen. Vincenzo Bertolini, la maschera locale Blincin con la sua “esaltazione al trono” durante il Carnevale.
Vi sono poi cartoline che ritraggono le aziende canellesi e momenti della loro attività produttiva, grazie alle fotografie di ottimi fotografi attivi nel periodo come Gianbattista Giamelli e Tommaso Rossì Casè:  l’azienda Gancia e l’imbottigliamento (1900 ca), Contratto (1905), Distilleria Bocchino, Zoppa, Cremona (torroni e altri dolciumi), Luigi Bosca (1908 ca), Narice, Cyrano, Jano (turaccioli), Cavalla, Torielli (fornaci), Musso e Penna (costruttori), Bistagnino (molino), Giovine, Cooperativa Bottai (1916), Pavarallo (botti)Scavino, Cortese, Colombano &Chiarle (Autobus Pullman 1931), Albergo Croce Bianca, Riccadonna, Robba, Campini (fabbrica carri – 1922), Gherzi, Cantono Fogliati, BaNo, Giovanni Bosca, Vola (cemento, gesso), Ponti (lattoniere), Friges (industria frigoriferi), Riccardi (lattoniere idraulico), Ferrari (Marsala), La Canellese.
Attraverso le immagini, molte della quali decisamente rare,  scorre davanti agli occhi una Canelli che passa, gradualmente, da un mondo sostanzialmente agricolo all’industria, con l’evoluzione del ruolo femminile (donne nei filari delle vigne, nelle cantine vinicole, a passeggio e in bici nei viali) e della vita socio-culturale (feste, teatro).
 
Il volume diventa  di conseguenza importante testimonianza storica e base per una ricerca socioeconomica di un centro che già nel 1901 contava 7.428 - un numero rilevante per l'epoca, motivato sicuramente dalle tante attività produttive che già ospitava.

CANELLI IN CARTOLINA 1900-1950, storia per immagini di una città operosa
Formato 21,5x30 cm
Pag. 160
Rilegato in brossura con sovracoperta
Prezzo: 25€
SOLUZIONI STAMPA
Via I° Maggio,57
14053   CANELLI  AT
Tel. 0141 823816  - 3928729313 (Alessandro Fabiano)
E-mail   
info@soluzionistampacanelli.it 
 
 Due delle cartoline riprodotte nel libro, che ritraggono le strade dei primi '900 solcate solo da carri e pedoni