Pagine

giovedì 28 marzo 2019

A UVANTICA STORICA VERTICALE DI UVALINO UCELINE, VINO RARO DELL’ANTICO PIEMONTE



DOMENICA 31 MARZO A VIARIGI (ASTI) DEGUSTAZIONE DELLO STORICO VITIGNO COLTIVATO DA CASCINA CASTLÈT A COSTIGLIOLE D’ASTI. L’ETICHETTA SARÀ PRESENTE A VINITALY 2019

 

È una verticale storica di Uvalino Uceline di Cascina Castlèt, quella in programma domenica 31 marzo, alle 12, a Uvantica, l’evento sui vitigni rari e quasi scomparsi ospitato alla Locanda del Monacone di Viarigi (Asti). Cinque le annate in degustazione: 2006, 2008, 2009, 2011 e 2012.

Per Mariuccia Borio, produttrice di Costigliole d’Asti, una scommessa vinta: oggi produce circa 5 mila bottiglie di quel vitigno oramai raro ma un tempo assai diffuso tra i filari dell’Astesana, in Piemonte. Da anni Cascina Castlèt, crede e finanzia la ricerca universitaria per custodire e tramandare la coltivazione di Uvalino sulle colline di Costigliole. Una ricerca che dura da quasi 30 anni.
«L’Uvalino ha sempre fatto parte della mia vita. Pe noi bambini, la raccolta dell’Uvalino era una festa – racconta Mariuccia Borio - Nel 1992 impiantai il primo filare. Oggi ho circa un ettaro e mezzo di uvalino, in due vigneti. La prima annata in commercio fu la vendemmia 2006: uscì nel 2009. Oggi ne produco circa 5 mila bottiglie. È un vino che deve essere apprezzato con qualche anno d’età».

grappolo di Uvalino
Una ricerca che è stata un importante investimento economico, ma soprattutto di credibilità. Dalla vendemmia 1995, inizia la collaborazione con l’Istituto sperimentale per l’Enologia di Ast. Il progetto fu presentato nel giugno 2003 in occasione del VII International Symposium of Oenology di Arcachon, organizzato dall’Università di Bordeaux, dove vennero presentate le più importanti ricerche europee in campo vitivinicolo.
L’iter burocratico per rendere l’uvalino un vitigno riconosciuto e permesso è durato alcuni anni. Il 16 luglio 2002 la Gazzetta ufficiale sentenzia la rinascita dell’uvalino che viene inserito come varietà riconosciuta. Sul sito www.cascinacastlet.com , è pubblicato un approfondimento.

L’UvalinoUceline 2012 si potrà anche degustare al Vinitaly nello stand di Cascina Castlèt al Padiglione 10 Stand L3. Altri vini in assaggio: Vespa Barbera d’Asti docg 2017 e 2018, Litina Barbera d’Asti Superiore docg2016, PassumBarbera d’Asti Superiore docg 2016, Policarlo Monferrato Rosso 2016, Ataj Chardonnay doc 2018, Castlètrosé 2018, Goj Barbera del Monferrato frizzante doc 2018, Moscato d’Asti docg 2018, Avié Moscato Passito 2012.

LA STORIA DELL’UVALINO.  Era la bottiglia più preziosa da regalare al dottore, al podestà, al farmacista e al prete: un vino di lusso per far bella figura. Poco di scritto è rimasto su questo vino, ma le testimonianze orali permettono di attestare la sua presenza in Piemonte almeno dagli ultimi anni dell’Ottocento. Da quell’epoca, risulta diffuso in tutta l’Astesana meridionale, con il cuore nella zona di Costigliole d’Asti. Si può dire che fino a una cinquantina d’anni fa in tale area non esistesse azienda agricola, per quanto piccola, che non destinasse all’Uvalino almeno un paio di filari dei propri vigneti. Le caratteristiche varietali dell’uva in questione portano a escludere che si tratti di un vitigno forestiero importato e acclimatato in tempi recenti, o comunque nel corso dell’Ottocento. Veniva utilizzato in purezza e passito soltanto dalle famiglie più illustri e abbienti, e si connotava così con un segno di distinzione. Avere qualche bottiglia di Uvalino in casa era un segno di benessere, oggi diremmo uno status symbol.

bottiglia di "Uceline"
IL NOME. L’Uvalino di Cascina Castlèt si chiama Uceline. Il nome non è scelto a caso, ma dopo una approfondita ricerca dello storico Gianluigi Bera: con esso agli inizi del Seicento, nella collina torinese e in Astesana, si designavano uve a maturazione talmente tardiva da essere vendemmiate quando le viti avevano perso tutte le foglie, al punto che gli uccelli se ne cibavano largamente.

L’ETICHETTA. L’etichetta è stata realizzata da Giacomo Bersanetti, Sga Wine Design, che ha firmato tutte le etichette dell’azienda.  È il volo di un piccolo stormo di uccelli che partono per terre lontane dopo lavendemmia o tornano con la primavera dopo aver passato l’inverno nelle terrecalde d’Africa. Le lettere del nome Uceline si animano fino a ricreare un volo di uccelli. La soluzione quasi surreale della serigrafia, realizzata direttamente su vetro, si esprime con il colore giallo terra delle sabbie astesane dove cresce l’uvalino.

L’AZIENDA. Trenta ettari di vigna che racchiudono un sogno diventato progetto, un progetto che nasce da due idee semplici: rispettare la natura ed essere al passo con la tecnologia. Questa è Cascina Castlèt. Da sempre i Borio coltivano la loro proprietà con vitigni autoctoni, quelli che più parlano della famiglia, Barbera, Moscato, Uvalino, Nebbiolo, ma negli anni hanno scommesso anche su Cabernet Sauvignon e Chardonnay.Nascono così i vini Cascina Castlèt, da uve risolute e con nomi coraggiosi, Passum, Policalpo, Avié, Litina, Goj, Ataj e Uceline. Ogni nome racchiude una storia, un racconto, un piccolo aneddoto della famiglia e del territorio.La cantina di Cascina Castlèt ha due anime: una vecchia cantina, interrata e al cui interno ci sono presenti grandi botti in rovere da 34 ettolitri, e un nuovo locale di affinamento, con barrique e tonneaux, macchine moderne e sofisticate, linea di imbottigliamento automatizzata, acciaio. Tutto questo vuole essere coerente con il principio che coniuga il rispetto della natura e l’essere al passo con la tecnologia, in ogni fase di vinificazione. L’azienda produce energia pulita con un impianto fotovoltaico e utilizza un moderno impianto di fitodepurazione naturale delle acque reflue di cantina.I vini vengono bevuti in tutto il molto: da New York a Tokyo, da Oslo a Sidney fino alla Nuova Caledonia. Il posto più lontano è l’isola di Bonaire, nelle Antille Olandesi.

 

 

mercoledì 27 marzo 2019

PRODUTTORI IN LANGA, UN NUOVO PROGETTO SI PRESENTA ALLA FESTA DEL DOLCETTO 2019



 DAL 5 AL 7 APRILE TORNA L’EVENTO DI PRIMAVERA ALLA COOPERATIVA DI CLAVESANA (CN). NOVITÀ CON IL LANCIO DELLE DUE NUOVE LINEE DI VINI «TERRA» E «MITO»

È un progetto nuovo ma con una storia lunga 60 anni e si presenta in occasione della Festa del Dolcetto 2019, in programma dal 5 al 7 aprile: sono i Produttori in Langa, un gruppo di coraggiosi viticoltori di Clavesana, comune nelle Langhe Sud Occidentali, che nel 1959 si sono uniti per perseguire un obiettivo condiviso. Oggi sono 230 e coltivano 380 ettari di vigne in collina, tra i 200 e i 550 metri sul livello del mare.

Produttori in Langa èun progetto che nasce dall’esigenza di cambiamento: «Abbiamo ascoltato la necessità dei più giovani, di chi domani continuerà a lavorare la terra – spiega Giovanni Bracco, presidente Produttori in Langa –. La nuova generazione sente il bisogno di un profondo rinnovamento, a cui si accompagnano nuove scelte in vigna e in cantina. A noi spetta il compito di capire e accompagnarli».
Così si continua a produrre Dogliani, con l’uva storica - il dolcetto -ma con selezioni più rigorose in vigna e vinificazioni più moderne. Da tempo è stata intrapresa una strada che porta a una sempre maggiore diversificazione: accanto a dolcetto e barbera, si coltivano altri vitigni. Ilnebbiolo, ma anche lo chardonnay e il pinot nero, scommettendo sul futuro dell’Alta Langa come spumante di altissima qualità.

Il progetto sarà presentato in contemporanea anche a Vinitaly 2019, dal 7 al 10 aprile a Verona: i Produttori in Langa sono al Padiglione 10 Stand H2.

FESTA DEL DOLCETTO 2019: IL PROGRAMMA

Venerdì 5 Aprile – Aperitivo e cena in Cantina
Dalle 19 esperienza gastronomica conviviale con degustazione di una selezione di vini con i prodotti del territorio. Partner della serata i Consorzi di tutela dei formaggi Bra DOP e del Raschera DOP e la salumeria dell’azienda agricola Mario Fia di Belvedere Langhe. La preparazione e il servizio saranno a cura dell’Istituto alberghiero “G. Giolitti” di Mondovì. Durante la serata presentazionedella nuova linea di prodotti dedicata alla ristorazione.Accompagnamento con musica dal vivo.
Sabato 6 Aprile - Trekking per i sentieri di Clavesana

Alle 9, partenza dalla Cantina per un percorso panoramico attraverso i vigneti di dolcetto (durata prevista 2 ore): si raggiungerà l’ex scuola elementare delle Surie, sede di rappresentanza della cooperativa, dove vi sarà la possibilità di pranzare insieme. Ritorno in bus. Costo: 20 euro (camminata + pranzo) a persona.Prenotazione entro il 04/04 allo 0173790451 o manuela@inclavesana.it. Dalle 9 alle 18, degustazione di vini al wine shop.

Domenica 7 Aprile - Grande festa in cantina
Dalle 9, apertura simbolica della prima bottiglia di Dolcetto della nuova annata. Assaggi a buffet preparati dagli allievi dell’Istituto alberghiero “G. Giolitti” di Mondovì per accompagnare le degustazioni del Dogliani 2018. Durante la giornata saranno organizzati giochi e laboratori a tema per i bambini. Dalle 14,30, intrattenimento musicale con l’Orchestra Loris Gallo. Dalle 9 alle 18, degustazione di vini al wine shop.

DUE NUOVE LINEE DI VINI: TERRA E MITO
I Produttori in Langa firmano due linee di vini: la linea Terra e la linea Mito.

La linea Terra è l’interpretazione del vino quotidiano, immediato, piacevole, conviviale ed espressione profonda di questa parte di Langa. Le etichette sono ispirate al lavoro contadino: su ognuna un oggetto che quotidianamente il viticoltore utilizza o utilizzava in vigna e in cantina. Forbicioni, trattore, il vecchio torchio in legno, la damigiana, gli stivali.

La linea Mito è un vino che nasce dalle uve selezionate nei vigneti con le migliori esposizioni. La M di Mito che rimanda alla forma delle colline, alla simmetria dei filari, all’eleganza di un paesaggio.

IL NOME E LE SCELTE GRAFICHE
Produttori in Langa identifica un gruppo di viticoltori che coltivano i loro vigneti sulla destra del Tanaro, fiume che attraversa e caratterizza il paesaggio di queste colline vitate, dichiarate Patrimonio dell’Umanità Unesco. Un’area collinare che si distingue per la sua biodiversità: accanto ai filari, ci sono campi coltivati, prati e boschi. Una varietà di colture che è e sarà sempre più un valore. Nei boschi di questa parte di Langa nasce il prezioso tubermagnatum pico, il tartufo bianco d’Alba. Il logo dei Produttori in Langa rappresenta il fiume Tanaro. Di là e di qua dal fiume, le vigne dei soci. Ricorda anche un grappolo d’uva simbolicamente color oro, per indicare la preziosità della terra e dei suoi frutti.

 

PRODUTTORI IN LANGA | NUMERI

27 aprile 1959 data di nascita (32 soci fondatori)

230 soci attuali

380 ettari

200 - 550 metri l’altitudine dei vigneti

2,5 milioni di bottiglie

Uve coltivate: dolcetto, barbera, nebbiolo, chardonnay, pinot nero.

 

 

 

martedì 26 marzo 2019

Buona e sana: è la Robiola di Roccaverano D.O.P.


 

Che la Robiola di Roccaverano sia buona è un dato di fatto confermato dai tanti consumatori in costante aumento, ma che al contempo sia anche un prodotto estremamente sano è stato caldamente sottolineato dagli enti preposti ai controlli tecnici sanitari sull’intera filiera produttiva sabato 23 marzo ad Asti nella prestigiosa cornice di Palazzo Mazzetti. L’occasione si è presentata nel contesto dell’evento: “Robiola di Roccaverano D.O.P. – dalla molecola alla tavola” una storia tra tradizione e innovazione.

 Mariagrazia Blengio
L’incontro astigiano (nella doto sopra i relatori). voluto dal Consorzio di Tutela della Robiola e curato dalla Dott.ssa Mariagrazia Blengio, è stato improntato sulla ricerca, legata all’interessamento del mondo accademico, verso il delizioso formaggio caprino. La Dott.ssa Blengio, laureata in Scienze Biologiche indirizzo Fisiopatologico presso l'Università del Piemonte Orientale "A. Avogadro" il 27 marzo 2002 proprio con una tesi sulla Robiola si è dunque attivata in merito rintracciando altritre lavori analoghi.
Ho iniziato la ricerca dalla facoltà dove mi sono laureata e ho recuperato tre tesi. Ho letto i lavori e ho notato che si basavano sugli stessi produttori ed erano tutti collegati fra loro. Da questo punto di partenza ho cercato di riassumere e fare una presentazione basata su tutti i risultati ottenuti nelle quattro tesi”.

L’esistenza di ulteriori tesi non è da escludere, motivo per cui nei mesi a venire la Dott.ssa Blengio lavorerà ancora in tal senso, mentre un pensiero particolare va alla Dott.ssa Gallareto che non è più con noi.

Le quattro tesi della presentazione

TRADIZIONE E GLOBALIZZAZIONE NELLA PRODUZIONE DELLA ROBIOLA DI ROCCAVERANO PARAMETRI MICROBIOLOGICI E SENSORIALI A CONFRONTO

     (Dott. Gallareto Federica aa 2000/2001)

VALUTAZIONI DELLE CARATTERISTICHE DELLA ROBIOLA DI ROCCAVERANO DI PRODUZIONE ARTIGIANALE E INDUSTRIALE:PARAMETRI IGIENICO SANITARI E MICROBIOLOGICI A CONFRONTO

    (Dott. Blengio Mariagrazia aa 2001/2002)

METODI TRADIZIONALI E MOLECOLARI PER LA CARATTERIZZAZIONE MICROBIOLOGICA DI UN PRODOTTO TIPICO LOCALE:LA ROBIOLA DI ROCCAVERANO

     (Dott. Carlucci Silvia aa 2003/2004)

METODI CLASSICI E MOLECOLARI PER CARATTERIZZARE MICROBIOLOGICAMENTE UN PRODOTTO LOCALE:LA ROBIOLA DI ROCCAVERANO

     (Dott. Carena Debora 2003/2004)



Molti i temi trattati nella presentazione a partire dal cambio del disciplinare di produzione della Robiola avvenuto nel 2006 e che ha rimosso il vecchio disciplinare risalente al 1979 imponendo ai produttori regole ben più rigide e severe. Una scelta di saggezza, evidenziata anche dall’Assessore della Regione Piemonte all’Agricoltura Giorgio Ferrero presente all’incontro, che ha straordinariamente elevato la qualità del formaggio. Poi le visite ai produttori, le analisi visive, microbiologiche, chimiche, la ricerca delle attività decarbossilante, la valutazione del latte utilizzato, l’identificazione dei batteri decarbossilanti, per arrivare alle degustazioni finali passando per una lunga serie di analisi tecniche.

A fare da cornice al lavoro della Dott.ssa Blengio all’evento altri relatori di prim’ordine: la Dott.ssa Maria Cristina Gerbi, Dirigente Veterinario ASL Asti, che nel suo intervento ha sottolineato il grande lavoro di controllo svolto negli anni, lavoro che non ha mai portato a esiti non congrui ad una corretta produzione e al rispetto delle regole.

Il Dott. Antonio Quasso, Dirigente Veterinario ASL Asti, che ha ricordato come già dalla fine degli anni 60 nell’aerea territoriale di Roccaverano, prima in Italia, si iniziò a lavorare con gli animali al fine di offrire a loro il giusto benessere. Un passaggio importante dal quale è emersa l’intelligenza e la lungimiranza dei tecnici veterinari di allora. L’uomo, l’ambiente e gli animali sono i tre elementi essenziali per un giusto equilibrio di vita; e poi solo gli animali che vivono bene danno il latte migliore. Anche il Dott. Quasso si è espresso in modo molto positivo nei confronti dei produttori e del loro lavoro.

 Giorgio Calabrese
Una nota tecnica da esperto nutrizionista ma anche da simpatico uomo di palcoscenico, come siamo abituati a vederlo in televisione, l’ha data il Prof. Giorgio Calabrese, astigiano di adozione ormai da oltre 40 anni. Nelle sue parole ancora una volta si è potuto constatare che stiamo parlando di un formaggio caprino molto buono, sano, prodotto con grande serietà nel rispetto delle normative. Un formaggio, la Robiola di Roccaverano, che ha poco colesterolo, che fa bene ai giovani e ai meno giovani, che può benissimo sostituire a pranzo o a cena la carne.

In chiusura di evento Elio Siccardi, delegato Onaf di Asti, ha ricordato come durante l’ultima Festa della Robiola di Roccaverano nella ambito della Fiera Carrettesca, tutte le Robiole degustate ed esaminate abbiamo ottenuto punteggi decisamente elevati da parte degli esperti assaggiatori.

All’incontro ha preso parte il Presidente del Consorzio di Tutela della Robiola di Roccaverano D.O.P. Dott. Fabrizio Garbarino che ha gestito gli interventi dei relatori subito dopo i saluti del padrone di casa: la Fondazione CRAsti nella persona del suo Presidente Mario Sacco che, da grande estimatore della Robiola, si è fatto promotore di una proficua collaborazione per il rilancio di questo importante prodotto e del suo territorio. In sala, tra il pubblico, presente anche Evanzio Fiandino Presidente di Asso Piemonte DOP & IGP.

 
http://www.robioladiroccaverano.com

 

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE IN VIGORE DAL2006

Latte esclusivamente crudo

Percentuali latte definite

Razze definite

Obbligo del pascolo da marzo a novembre

Divieto di utilizzo mangimi OGM

No insilati

Minimo l'80% dell'alimentazione animale deve provenire dal territorio

 

lunedì 25 marzo 2019

UNESCO: I paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sono gemellati con le risaie cinesi dello Yunnan


L’accordo ufficializzato sabato davanti ai Presidenti XiJinping e Giuseppe Conte

 Il patto favorirà gli scambi culturali, turistici ed economici

 

 
I Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sono ufficialmente gemellati con i Terrazzamenti del Riso di HongheHani, nella regione cinese dello Yunnan. I due siti iscritti alla World Heritage Unesco hanno firmato l’accordo venerdì a Palazzo Barberini, nell’ambito della seconda Assemblea del Forum Culturale Italia Cina.
L’evento, inserito nella visita di Stato del Presidente cinese XiJiping, ha visto la partecipazione di oltre 200 delegati in rappresentanza del patrimonio cuturale, dei settori arte, cinema, spettacolo, delle industrie creativi e del turismo. Per il Governo italiano erano presenti i ministri Alberto Bonisoli (Mibact) e Gian Marco Centinaio (MIPAF), per il Governo cinese il ministro della Cultura LuoShugang.
L’Associazione che tutela i Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato è intervenuta ai  lavori con il presidente Gianfranco Comaschi. Al suo fianco c’era il direttore tecnico Roberto Cerrato che ha coordinato il tavolo operativo del progetto di gemellaggio tra 12 siti Unesco italiani e altrettanti siti cinesi.  La città di Verona e i Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sono i capofila dell’intesa che si è ufficializzata oggi.
Il memorandum è stato ufficializzato sabato 23 marzo a Villa Madama, alla presenza del Presidente della ReppublicaPopolare Cinese XiJinping e del Presidente del Governo italiano Giuseppe Conte.

Commenta Gianfranco Comaschi: “Dal 22 giugno 2014 quando il nostro sito è stato iscritto nella prestigiosa World Heritage List UNESCO quale 50° sito Italiano -  abbiamo realizzato tanti progetti condividendoli con il territorio, ma senza dubbio la firma dell’accordo con la regione di Yunnan inserita nel Memorandum Italia-Cina ci proietta in una dimensione internazionale, apre orizzonti nuovi. E’ uno stimolo per tutti noi, una sfida che portiamo sul territorio di Langhe, Roero e Monferrato con la certezza che verranno accolte con grande serietà le opportunità offerte dal gemellaggio”.

I Terrazzamenti del Riso di HongheHani sono stati diventati patrimonio Unesco nel marzo 2013, i Paesaggi vitivinicoli piemontesi nel giugno 2014.

Le vicinanze culturali e storiche tra le due aree, pur geograficamente lontane, sono particolarmente significative. Il sito piemontese, 87 mila ettari distinti in 5 aree viticole più il Castello di Grinzane Cavour, è una testimonianza unica per la storia della viticoltura, della vinificazione e dell’intera gamma dei processi tecnici ed economici che caratterizzano la regione da secoli.

La contea di Yunnan è nota per i suoi meravigliosi campi di riso terrazzati che scendono dai pendii dei Monti Ailao fino alle rive del Fiume Hong, il Fiume Rosso. Si tratta di un paesaggio dalle straordinarie forme geometriche che si estende per più di 16mila ettari, tra specchi d’acqua e terrazze sospese. E’ il frutto del lavoro del popolo Hani che nel corso di 1300 anni ha sviluppato un complesso sistema di canali per portare l’acqua dalle cime boscose delle montagne fino ai campi terrazzati, creando anche un sistema di agricoltura integrata che ha il suo focus nella produzione di riso rosso.

I temi del gemellaggio

“La finalità del gemellaggio – spiega Gianfranco Comaschi presidente dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato – è dare impulso allo sviluppo dei due siti Unesco, favorendo la cooperazione nei settori del turismo culturale e creativo, dell’agricoltura, dell’economia, del commercio, e della sostenibilità. Saranno coinvolti nelle varie attività il mondo della ricerca, le università, le istituzioni scolastiche, i distretti industriali”.

Nell’ambito del turismo i due siti Unesco promuoveranno scambi culturali, seminari e convegni, progetti di ricerca e di studio su argomenti di comune interesse, condivideranno i materiali divulgativi e pubblicitari per favorire la conoscenza delle rispettive peculiarità.

 “Avremo occasione di coinvolgere esperti del settore, docenti, ricercatori e studenti delle università italiane e cinesi con cui sono già stati avviati contatti nel corso della missione effettuata a gennaio, in preparazione del gemellaggio”, spiega Roberto Cerrato, site manager dei Paesaggi Vitivinicoli.

Un’attenzione particolare sarà dedicata all’economia agricola, punto di contatto tra i due siti. Verrà realizzato un “laboratorio permanente” di studio con l'obiettivo di definire "best pratices" sulla gestione del territorio e in ambito agroalimentare. In questo contesto l’Associazione punta a coinvolgere, tra gli altri, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, i corsi di laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie, Tecnologie Alimentari e della Viticultura e dell'Enologia, e l'Istituto di Istruzione Superiore di Stato "Umberto I" di Alba.

“La condivisione delle informazioni e lo sviluppo delle relazioni internazionali sarà orientato a favorire la partecipazione attiva ad eventi e manifestazioni legate alla cultura e alla tradizione dei territori, di tipo artigianale e commerciale”, sottolinea il presidente Comaschi.

Si lavorerà anche per promuovere le relazionitra i distretti industriali delle due regioni.

Un capitolo dell’accordo impegna inoltre le parti ad adottare politiche attive sul fronte della sostenibilità (gestione dei rifiuti, mobilità, risparmio energetico) in linea con l’Agenda Onu 2030.

L’accordo digemellaggio ha un orizzonte temporale di cinque anni e potrà essere riconfermato per garantire la realizzazione e la continuità degli obiettivi proposti.

Incontri al Quirinale e con il premier Conte

L’assemblea del Forum culturale Italia-Cina è stata preceduta da un incontro al Quirinale con il presidente Sergio Mattarella e il presidente della Repubblica popolare cinese XiJinping.
Nel saluto di benvenuto Mattarella ha dichiarato “sono lieto che, sulla base di un percorso inaugurato in occasione del nostro incontro a Pechino due anni addietro, si avviino due gemellaggi fra siti UNESCO italiani e cinesi. L’Italia è una delle principali mete per il turismo cinese, con una tendenza in costante crescita negli ultimi anni. Il 2020 – e mi fa piacere che l’annuncio avvenga in occasione della gradita visita di Stato del Presidente XiJinping – sarà l’Anno della cultura e del turismo tra Italia e Cina, a conferma dell’interesse che i nostri due popoli nutrono l’uno per l’altro”.
Nell’intervento pubblicato il 20 marzo sul “Corriere della Sera”, il presidente XiJinping ha sottolineato: “Siamo pronti, insieme alla controparte Italiana, a stringere ancora di più i contatti in ambito umanistico-culturale. Cina e Italia, in quanto Paesi che detengono il maggior numero di siti Unesco al mondo, vantano ricchissime risorse turistiche e culturali. I due Paesi devono rafforzare i gemellaggi tra i loro siti Unesco e incoraggiare la co-organizzazione di mostre d’arte ed esposizioni dei patrimoni culturali, la co-produzione di opere cinematografiche e audiovisive da parte degli istituti e organizzazioni culturali. Dobbiamo consolidare l’insegnamento delle nostre lingue, promuovere gli scambi tra persone in modo da apportare un nuovo e maggiore contributo alla diversità culturale mondiale e all’incontro, all’apprendimento reciproco tra universi culturali diversi”.
Il Forum Italia-Cina

Il Forum Culturale Italia Cina, coordinato a livello nazionale da Francesco Rutelli, è una piattaforma di dialogo inter-istituzionale, istituito dai Governi della Repubblica Italiana e della Repubblica Popolare Cinese con l’obiettivo di promuovere la cooperazione fra i due paesi in ambito culturale. Opera come tavolo di collaborazione permanente nel rispetto dei principi di reciprocità e beneficio, in conformità agli accordi bilaterali e agli obblighi internazionali.

 


 
Foto 2–PALAZZO BARBERINI, Roma, 22 marzo 2019 - La firma del gemellaggio tra i Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e i Terrazzamenti del riso di HongheHani nella regione cinese dello Yunnan

Al tavolo. da sinistra: Yang Decong Capo dipartimento della Provincia dello Yunnan e Gianfranco Comaschi presidente Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato

Alle spalle dei firmatari LuoShugang, Ministro della Cultura del Governo cinese con due funzionari, Lucia Borgonzoni sottosegretario ai Beni Culturali, Francesco Rutelli coordinatore nazionale del Forum Culturale Italia-Cina e Roberto Cerrato direttore site manager Paesaggi Vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato

 


 

venerdì 22 marzo 2019

CASTELLO DI COSTIGLIOLE D’ASTI il racconto e la cultura del territorio, con molte iniziative programmate




Il Castello di Costigliole d’Asti ricopre, da un punto di vista storico e architettonico, un ruolo di primaria importanza nell’identità culturale del Monferrato.

Il Comune di Costigliole d’Asti, dopo 5 anni di restauri, ha riaperto il sito (il 29 aprile 2016), con lavori di recupero, riqualificazione e restauro di porzioni dello stesso da destinarsi a spazi espositivi, attività, laboratori artigianali in temi legati ai prodotti locali ed al loro impiego storico e contemporaneo in cucina, nella nutraceutica, nel benessere e nella cosmetica.
Il tutto per restituirlo alla collettività, come luogo di arte, di cultura, porta d’accoglienza per visitatori e cittadini, in modo da offrire valore aggiunto all’eccellenza di luoghi, tradizioni e natura di questo spicchio di terra riconosciuto “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” dall’Unesco.  Ed attivando la realizzazione del Museo del Territorio e la reinterpretazione del giardino storico.
A prova di tale centralità, al momento il Castello ospita l’ICIF - International CulinaryInstitute for Foreigners e il Consorzio della Barbera d’Asti e vini delle Langhe e del Monferrato.
 
Il progetto "Castello di Costigliole d’Asti, il racconto e la cultura del territorio", in corso di attuazione da ottobre dello scorso anno,è sostenuto dalla Compagnia di San Paolo (sponsor principale) attraverso il bando "I luoghi della cultura 2018”; esso intende mettere a sistema le realtà e attività incentrate nel Castello, restaurando ulteriormente una parte dello stesso per creare un punto d’incontro che sia in grado di aprire il più possibile la struttura verso i pubblici esterni, dai turisti ai residenti del territorio.
E' promosso dal Comune di Costigliole d'Asti in partnership con il Teatro degli Acerbi e l'Associazione CRAFT.
La valorizzazione del castello verte su tre assi principali, funzionali all’obiettivo progettuale, l’organizzazione della gestione attraverso strategie efficienti, l’animazione degli spazi restaurati tra arte e eccellenze del territorio sul tema dello storytelling territoriale, la creazione di una start-up turistica che porti innovazione ed economia all’interno della struttura.
Varie le azioni previste, che si compiranno entro la primavera 2020, e che andranno a costituire un "biglietto da visita" unico ed irripetibile per il sito e per il territorio circostante.
 
Aggiungi didascalia
Sono previste in primis da parte del Comune alcune opere di restauro al piano nobile nella manica nord est, ove attualmente si svolge già gran parte dell’attività espositiva e culturale, per un ulteriore leggero intervento di completamento architettonico (progetto Marco Maccagno Architettura & Territorio): esse sono nella fase della progettazione esecutiva per complessivi € 58.000,00.
Nel mese di febbraio, quale azione di innovazione tecnologica e fruizione,  sono state fornite ed installate le attrezzature necessarie alla realizzazione di impianto audio presso le sale espositive del piano nobile del Castello che consente di rendere ideale e  implementare l'utilizzo delle stesse per lo svolgimento degli eventi programmati (€. 9824,00 oltre IVA).
Inoltre le molteplici azioni di valorizzazione, cuore di questo progetto.
Tra le prossime, importanti mostre di artisti (di arte contemporanea e fotografiche di racconto visivo del territorio) ed un’attività culturale “importante” sviluppata con collaborazioni dal Teatro degli Acerbi e legata al concetto di narrazione del territorio e dei suoi valori attraverso il teatro popolare di ricerca.
Dal 30 marzo al 30 giugno nelle suggestive sale del piano nobile, in collaborazione con l'Associazione Costigliole Cultura, sarà allestita la mostra "Massimo Bertolini - Magma - il destino della forma e la scultura come impronta del nostro divenire".
Lo scultore toscano Massimo Bertolini presenterà opere eseguite con una vasta gamma di materiali (marmo, legno, ferro, corda e corden) negli ultimi anni. La personale si sviluppa in sette sezioni e presenta, inoltre, alcune sale dedicate a disegni e documentazione relativa a importanti momenti e avvenimenti artistici recenti che lo hanno visto protagonista.
Domenica 14 aprile, in occasione del Treno storico del Monferrato e delle Langhe,  per i turisti e visitatori del maniero, saranno organizzate varie attività culturali ed enogastronomiche tra cui "Cantar mia Terra"con la nota musicista Simona Colonna e Patrizia Camatel, a cura del Teatro degli Acerbi.
Nel progetto  anche azioni finalizzate all'allestimento museale delle sale e fruizione "creativa" degli spazi e lo sviluppo di una strategia di comunicazione per raccontare il “sistema” Castello e le sue attività ed aprirlo ad una collettività più allargata e con intenti turistico culturali.
 
 
 
 
 

giovedì 21 marzo 2019

Nasce nel borgo di Moasca il “Muretto del Nizza”,punto di partenza per escursioni enoturistiche


 
Le Colline del Monferrato sono dal 2014 state elette dall’Unesco a Patrimonio dell’Umanità, e questo riconoscimento naturalmente ha dato vita a una serie di iniziative di recupero e ripristino del territorio in modo da renderlo sempre più fruibile dal punto di vista turistico.

Aggiungi didascalia
Per questo l’Amministrazione Comunale di Moasca, guidata dal sindaco Andrea Ghignone(nella foto), ha deciso l’anno passato di abbattere la torre dell’acqua che si trovava proprio vicino allo splendido castello che domina il borgo e al suo posto erigere un muretto che sarà il punto di partenza per escursioni enoturistiche nei vigneti circostanti, dove appunto nasce la Barbera che poi diventa Nizza Docg.

Il muretto sarà a breve abbellito da tante mattonelle di ceramica ognuna delle quali riporterà le etichette delle aziende che fanno parte dell’Associazione Produttori del Nizza. Contemporaneamente nascerà il sentiero che permetterà ai turisti di immergersi nello splendido paesaggio vitato di Moasca. Il percorso sarà facilmente percorribile anche per la presenza di una scala con alzate in legno nel punto di maggiore pendenza e di una staccionata sempre in legno a protezione degli enoturisti. Le due aziende i cui vigneti si trovano lungo il percorso stanno organizzando due punti di degustazione e accoglienza degli enoturisti.

Il percorso tra i vigneti è finanziato dal Gal Terre Astigiane nell’ambito di un bando del Programma Leader che sostiene appunto gli investimenti di miglioramento delle infrastrutture turistiche e ricreative su piccola scala e la sua progettazione è stata affidata all’architetto Marco Maccagnodell’omonimo studio di Buttigliera d’Asti.

Sostenuto dall’Associazione Produttori del Nizza e dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, il Muretto del Nizza e il percorso attrezzato saranno pronti a fine giugno e dunque a inizio stagione turistica, e l’amministrazione comunale di Moasca è certa che l’iniziativa aiuterà anche la promozione delle altre tipicità locali e sarà un punto di riferimento per un turismo slow e attento al territorio in ogni suo aspetto.

 

Il Muretto del Nizza sarà presentato ufficialmente al Castello di Moasca il 30 marzo prossimo alle ore 18 alla presenza del sindaco Andrea Ghignone, dell’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero, del presidente dell’Associazione Produttori del Nizza Gianni Bertolino e del presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato Filippo Mobrici.

 

 

 

 

 

sabato 16 marzo 2019

LA “PRIMA DELL'ALTA LANGA” 2019


 
LA “PRIMA DELL'ALTA LANGA” 2019
IN DEGUSTAZIONE PER OPERATORI E GIORNALISTI TUTTE LE CUVÉE DEI PRODUTTORI DEL CONSORZIO AL CASTELLO DI GRINZANE CAVOUR (CUNEO) IL 1° APRILE

Aggiungi didascalia
Mancano poco più di due settimane alla Prima dell’Alta Langa: l’evento annuale organizzato dal Consorzio Alta Langa e riservato a operatori, ristoratori, enotecari e giornalisti tornerà infatti lunedì 1° aprile al Castello di Grinzane Cavour (Cuneo).

Dopo il successo della scorsa edizione, il grande tasting coinvolgerà quest’anno 23 produttori – 5 in più dell’anno passato - e tutte le rispettive cuvée per un totale di oltre 50 etichette tra bollicine di Alta Langa bianche, rosate, riserve, grandi formati, in degustazione dalle 10 alle 19.
Ci saranno le case storiche che hanno dato vita al progetto Alta Langa ormai tre decadi fa (Banfi, Giulio Cocchi, Enrico Serafino, Fontanafredda, Gancia, Tosti) ma anche i produttori che hanno unito le forze in questi anni contribuendo con il loro lavoro a strutturare sempre di più la denominazione (Avezza, Bera, Paolo Berutti,
Agricola Brandini
, Bretta Rossa, Colombo Cascina Pastori, Roberto Garbarino, Germano Ettore, Giribaldi, Pianbello, Contratto, Marcalberto) insieme alle “new entry” Araldica, Ca’ du Sindic, Coppo, Pecchenino, Rizzi.

 

La Prima dell’Alta Langa è l’evento di punta organizzato dal Consorzio - dice il presidente Giulio Bava -. Un appuntamento atteso per un vino che sta facendo parlare di sé in Italia e all’estero. L’Alta Langa Docg, con il suo milione e 300mila bottiglie dalla vendemmia 2018, è entrata a pieno titolo tra le denominazioni di riferimento per le bollicine nazionali”.

 

IL CONSORZIO ALTA LANGA - Quello dell’Alta Langa Docg è oggi un Consorzio molto attivo: conta più di 100 soci complessivamente tra famiglie di viticoltori e produttori attivi e coinvolti nello sviluppo di un vino, di una denominazione e di un territorio. Tutti legati da una grande scommessa: quella di un vino che non sarà pronto prima di sei anni dall’impianto e che per questo deve necessariamente essere un vino importante. Innamorati delle loro terre, i soci del Consorzio hanno avviato e difendono una viticoltura sostenibile e armonica al delicato, biodiverso tessuto dell’Alta Langa e dei suoi valori, rispettandone i ritmi naturali.

I NUMERI DELL’ALTA LANGA - L’Alta Langa è un vino che non permette speculazioni né tantomeno numeri giganti: tutto parte dal vigneto ed è lui a comandare.  Oggi i soci del Consorzio sono più di 100, tra viticoltori, i 25 produttori che già vendono Alta Langa e gli altri che stanno per uscire con le loro cuvée.
Il vigneto cresce nelle superfici in modo regolato: 40 ettari originali provenienti dalla sperimentazione ai quali si sono aggiunti nel tempo nuovi impianti per arrivare al dato aggiornato a oggi di 280 ettari di vigneto suddiviso in 130 ettari in provincia di Asti, 130 in provincia di Cuneo e 20 in provincia di Alessandria. Sono il risultato di una crescita ordinata e condivisa; nella scorsa vendemmia sono stati prodotti 1.500.000 chilogrammi di uva pari a 1.300.000 bottiglie.
Con i nuovi impianti in produzione e con quelli previsti nei prossimi due anni si avrà un vigneto totale di 350 ettari, pienamente produttivo entro il 2022.

 

venerdì 15 marzo 2019

Vini eroici. Aperte le iscrizione del Mondial des vins Extrêmes 2019, il concorso enologico internazionale del Cervim alla 27esima edizione


 
La selezione si terrà in Valle d’Aosta dall’11 al 13 luglio

 
E’ l’unica manifestazione enologica mondiale interamente dedicata ai vini prodotti in zone caratterizzate da viticolture eroiche. Sono aperte le iscrizioni per la 27esima edizione del “Mondial des vins Extremes” il Concorso enologico internazionale organizzato dal Cervim in collaborazione con l’Assessorato al Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni Culturali della Regione Autonoma Valle d’Aosta, l’Associazione Viticoltori Valle d’Aosta (Vival VdA) e l’Associazione Italiana Sommelier – Sezione Valle d’Aosta, con il patrocinio dell’O.I.V. (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin). Il concorso autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, fa parte di VINOFED, la Federazione dei Grandi Concorsi enologici, che raggruppa 17 tra i più importanti concorsi internazionali.
Aggiungi didascalia
 
Il presidente Cervim, Gaudio (nella foto): «Un evento di riferimento nel panorama vitivinicolo internazionale»

Le selezioni dei vini, da parte di commissioni composte da enologi e tecnici internazionali, avranno luogo in Valle d’Aosta dall’11 al 13 luglio.

Le iscrizioni dei vini possono essere già fatte online, fino al 30 giugno 2019, tramite il sito www.mondialvinsextremes.com

«Il Mondial des Vins Extrêmes – sottolinea il presidente Cervim, Roberto Gaudio -, alla 27esima edizione è un evento di riferimento nel panorama vitivinicolo internazionale. Un concorso che valorizza ed esalta autentiche isole della biodiversità viticola, oltre a salvaguardare dei paesaggi unici. La crescita costante dei partecipanti e dei vini iscritti al Concorso, anno dopo anno, va in parallelo con la grande e crescere qualità dei vini eroici sempre più apprezzati dai winelovers e consumatori in Italia ed a livello internazionale.

 

I vini ammessi - Sono ammessi al Mondial des Vins Extrêmes 2019 soltanto i vini prodotti da uve di vigneti che presentano almeno una delle seguenti difficoltà strutturali permanenti: - altitudine superiore ai 500 m s.l.m., ad esclusione dei sistemi viticoli in altopiano; - pendenze del terreno superiori al 30%; - sistemi viticoli su terrazze o gradoni; - viticolture delle piccole isole. La particolarità del Mondial des Vins Extrêmes è dovuta principalmente alla varietà dei vini in degustazione, prodotti per lo più da vitigni autoctoni, caratterizzati da terroir unici che segnano indelebilmente i profumi e i sapori e che rendono questo Concorso unico nel panorama dei concorsi enologici mondiali. Questa particolarità richiama l’interesse degli esperti che numerosi ogni anno si candidano per partecipare alle selezioni, che come ogni anno si tengono in Valle d’Aosta nel mese di luglio.

 

Al termine delle degustazioni viene stilata la classifica finale, in base al punteggio acquisito, i premi vengono suddivisi in Gran Medaglia d’Oro, Medaglia d’Oro e Medaglia d’Argento, oltre a ulteriori premi speciali. Il “Premio Speciale CERVIM 2019” che verrà assegnato all’azienda di ogni Paese (rappresentato da almeno 5 cantine) che ottiene il miglior risultato; il “Gran Premio CERVIM” sarà assegnato al vino che ha ottenuto il miglior punteggio assoluto; il Premio “CERVIM Eccellenza 2019” verrà attribuito al miglior vino di ogni Paese partecipante con almeno 8 cantine iscritti; il Premio “CERVIM Futuro” verrà attribuito all’azienda under 35 anni.

Quindi il Premio “CERVIM Bio”; “Piccole Isole”; Donna Cervim” ed il Premio “Mondial des Vins Extrêmes 2019” che verrà attribuito alla zona viticola o regione che presenti al Concorso il maggior numero di campioni. Infine è previsto il Premio “Originale” che verrà assegnato al miglior vino prodotto con uve provenienti da vigneti a piede franco.

 

Tutte le informazioni ed il regolamento per partecipare sono disponibili sul sito dedicato al concorso www.mondialvinsextremes.com