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giovedì 28 dicembre 2017

958 SANTERO conquista la Capitale- Tuffo di Capodanno a Roma per Mister Ok




 
Sarà firmato 958 SANTERO, il marchio delle bollicine “made in Piemonte”, il tuffo inaugurale nel Tevere di Mister Ok, all’anagrafe Maurizio Palmulli, bagnino temerario di Ostia che ogni primo giorno di gennaio, appena dopo mezzogiorno, ormai da decenni, saluta il nuovo anno con un salto dal ponte Cavour, a Roma, direttamente nelle acque del fiume della Capitale.

Quello del 1 gennaio 2018 sarà il trentesimo tuffo per Palmulli, un traguardo importante sottolineato dalla collaborazione con 958 SANTERO le cui fresche bollicine colmeranno i calici della folla che assisterà all’impresa. Saranno fatti brindisi con gli spumanti 958 SANTERO, con la novità Asti Secco docg in testa. 



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La tradizione ripresa da Palmulli, che con il suo tuffo è comparso anche nel film La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, si rifà al 1946 quando il belga Rick De Sonay iniziò a tuffarsi nel fiume Tevere per festeggiare il suo compleanno.


La sfida del bagnino di Ostia ha anche un significato etico e morale: «Ho sempre dedicato questo tuffo a chi non è più tra noi e a chi è meno fortunato» ha dichiarato in alcune interviste Palmulli.


Collaborando all’evento romano di Mister Ok 958 SANTERO conferma la sua vocazione di brand abbinato a manifestazioni di grande impatto popolare e mediatico, in piena assonanza con lo spirito innovativo ed esclusivo dei suoi spumanti.



web: www.santero.it
Facebook: SanteroWines
Instragram: @santerowines
Youtube: santero wines






mercoledì 20 dicembre 2017

Una lezione su Barolo e Barbaresco nell’isola di Taiwan


 
Promossa dal Consorzio di tutela, è stata condotta dalla
 giornalista Xiaowen Huang insieme ai colleghi Christian
 Eder e Alessandro Masnaghetti: 50 cantine coinvolte

Le Langhe protagoniste dell’Italian Wine Week, evento ospitato dal 12 al 15 dicembre a Taipei, la capitale dell’isola di Taiwan. Il Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani ha organizzato un seminario dedicato a buyer, giornalisti e operatori del settore vino per approfondire la conoscenza sulle Menzioni Geografiche del Barolo e del Barbaresco.

All’iniziativa hanno aderito più di 50 cantine vitivinicole. La speciale lezione è stata organizzata e condotta dalla giornalista XiaowenHuang, autrice del web site e blog www.barololibrary.com. È stata supportata dai giornalisti Christian Eder e Alessandro Masnaghetti.
 
 
Il Consorzio si prepara a un altro anno intenso di eventi, fiere e iniziative. I produttori saranno a Vini Sud a Monpellier, Francia (18-19-20 febbraio 2018); Prowein di Dusseldorf, Germania (18-20 marzo 2018);Vinitaly, Verona (dal 15 al 18 aprile); London Wine Fair a Londra (21-22-23 maggio 2018); Vinexpo Hong Kong (dal 29 al 31 maggio 2018); Wine and SpiritsFair a Hong Kong (8-9-10 novembre 2018) e Prowein China di Shanghai (dal 13 al 15 novembre 2018). La partecipazione alle fiere saranno nelle collettive con il Consorzio Piemonte Land of Perfection. Altro impegno sarà all’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, Barolo e Barbaresco in programma a inizio novembre a Grinzane Cavour e Hong Kong.
Il Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, guidato dal presidente Orlando Pecchenino, conta 517 aziende vitivinicole associate che coltivano 10 mila ettari di vigneti. La produzione totale è di 65 milioni di bottiglie. Dieci le denominazioni tutelate (Barolo, Barbaresco, Dogliani, Dolcetto di Diano d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe, Dolcetto d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Verduno Pelaverga, Alba). 
 

LA PRIMA GUIDA PER ACQUISTARE IL RISO IN CASCINA Ma anche riconoscerlo e cucinarlo in 100 modi.

 
Il titolo è importante: Il Libro del riso italianoDalla risaia al piatto  (prezzo: € 17,90; pagine 320) e fa parte della collana i Libri del Golosario che il giornalista Paolo Massobrio dirige per Cairo editore  
 
Gli autori, Valentina Masotti e Massimo Biloni, una sommelier del riso esperta in comunicazione e marketing, e un agronomo, che è stato anche consulente per il settore presso il Ministero dell'Agricoltura, hanno trattato l'argomento "riso" in modo ricco ed esauriente, attraverso un racconto semplice e divulgativo, illustrato da immagini a colori e infografiche chiarificatrici. Le seconda parte del libro comprende poi un ricco ricettario  e una guida all’acquisto del “riso in cascina”, con gli indirizzi di oltre 130 produttori in tutta Italia, ma andiamo con ordine...
 
 
Dopo la prefazione di Paolo Massobrio, il libro si apre con un quadro generale sul lavoro dei produttori, in cui si racconta la coltivazione del riso nel mondo e in Italia e le lavorazioni che il cereale subisce per poter essere immesso sul mercato. Dopo averci fatto conoscere il paziente lavoro che c'è dietro ogni chicco, gli autori ci guidano ad apprezzare al meglio il prodotto che acquistiamo con consapevolezza e anticipando essi stessi le nostre domande.
Cosa si intende per riso biologico? Come riconoscere il vero riso Made in Italy? Come riconoscere i difetti del riso a prima vista? Perché esistono varietà di riso diverse? E quali sono le varietà più indicate per ottenere un certo piatto?
 Quindi il racconto si spinge fino a descriverci il lavoro dei sommelier del riso, che giudicano attraverso l'analisi sensoriale le diverse varietà di riso valutandole, come si fa per un vino, con la vista, l'olfatto e l'assaggio (post cottura).
 
Alla degustazione segue quindi una ricca sezione dedicata alla cucina: ai principali metodi di preparazione e alla scelta delle varietà di riso adatte ai diversi usi. Il discorso si esemplifica in un ricettario che stupirà il lettore per la poliedricità dei piatti proposti. 100 ricette di cuochi celebri e food blogger d’ogni parte d’Italia, che ben riassumono la versatilità in cucina di questo cereale. I piatti proposti spaziano da quelli della tradizione come la paniscia di Novara o il Sartù di riso alla romana, alle preparazioni fusion più innovative come le Chips di riso Venere o il Sushi donuts. Ci sono oltre trenta tipi di risotti diversi, dal vegetarianissimo lavanda, erbette e Champagne a quello con i fegatini al Marsala. Seguono calde minestre e zuppe per l'inverno; fresche e originali insalate di riso per l'estate; ricette varie di arancini e altri street food, ricette preparate con la farina di riso e dolci golosi a chiudere il menù, come la torta di riso bolognese, cosicché come scrive Massobrio nella sua prefazione - dopo aver anche solo scorso le pagine di questo libro, chiunque avrà il desiderio di fare almeno 5 piatti che mai gli erano venuti in mente".
 
Dopo la preziosa guida ai produttori che lo commercializzano direttamente in Italia, chiude l'opera il medico nutrizionista Federico Francesco Ferrero, autore del quinto libro della collana L’apericena non esiste, con una postfazione sulle qualità nutrizionali del cereale che “sfama” ogni giorno quasi metà della popolazione mondiale.
 
GLI AUTORI
 
Valentina Masotti, consulente in comunicazione nel settore agroalimentare, dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, conseguita all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha unito la passione per l’enogastronomia con le competenze professionali. È stata responsabile Marketing e Comunicazione per il marchio Riso Venere, coordinando lo sviluppo della filiera produttiva. Ha conseguito il diploma di Sommelier del riso con il Centro Studi Assaggiatori di Brescia, collabora con Il Giornale, nella sezione web “Lorenzo Vinci”, con una rubrica dedicata al riso e cura il proprio blog “Ricette e Racconti di riso”.
 
 

Massimo Biloni, consulente agronomo specializzato sul riso, si è laureato presso l’Università di Scienze Agrarie di Milano, ha frequentato la Wageningen Agricultural University in Olanda e ha ottenuto il dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha iniziato la sua carriera come responsabile del Dipartimento di Miglioramento Genetico dell’Ente Nazionale Risi. In seguito è stato direttore generale di SA.PI.SE. a Vercelli e rappresentante nazio- nale del Gruppo Riso in Assosementi a Bologna. Ha svolto diversi compiti al Tavolo di filiera riso presso il ministero dell’Agricoltura e presso ESA (European Seed Association) a Bruxelles. Recentemente ha fondato Acquaverderiso, la prima società in Italia specializzata nell’analisi sensoriale applicata al riso.


     

 
                                         

 

lunedì 18 dicembre 2017

Iniziata la campagna promozionale dell'Olio extravergine di oliva Riviera Ligure DOP e del Basilico Genovese DOP cofinanziata dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali


 
                           

 

È in corso la campagna promozionale Olio&Basilico, promossa dai Consorzi di Tutela dell’Olio Riviera Ligure DOP e del Basilico Genovese DOP, cofinanziata dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali con il contributo D.M.58678 del 26 luglio 2016
 


            A  partire da dicembre 2017, e nel corso di gennaio 2018, le emittenti regionali liguri, lombarde e piemontesi sensibili alle tematiche enogastronomiche, culturali e turistiche sono state coinvolte nell’azione di informazione al largo pubblico sugli intenti della campagna, mediante la programmazione nei propri palinsesti di uno spot audiovisivo promozionale di 20 secondi. Le televisioni coinvolte sono quelle di Telelombardia, Antenna 3, Telecupole, Videogruppo, Telegenova, Telecity Liguria, Telenord e Imperia TV, anche con le loro piattaforme digitali.

Una campagna congiunta vuol dire volontà di collaborazione allo scopo di rafforzare la visibilità dei prodotti. Si sviluppa una stretta strategia già in essere dal 2012 la quale risiede nel fatto che Olio Riviera Ligure e Basilico Genovese sono le uniche denominazioni di origine protetta della Liguria del settore food. Insieme danno vita alla più famosa salsa al mortaio, il pesto. Si uniscono le forze per raggiungere gli stessi obiettivi nel Nord Ovest italiano:
 
  • migliorare la conoscenza delle due DOP liguri, l’olio Riviera Ligure e il Basilico Genovese, divulgandone le principali caratteristiche
  • sostenere il turismo enogastronomico e culturale nella regione Liguria
  •            
    Assaggia la Liguria… quella vera

    Il concept della campagna di comunicazione ha un impatto immediato e intende promuovere la qualità dei prodotti DOP liguri, legati al territorio che li genera e a produttori tenaci e depositari di un sapere secolare. Lo stile rapido ed incisivo dello spot audiovisivo intende sottolineare le peculiarità uniche dell’Olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure e Basilico Genovese DOP come prodotto legato al territorio per raggiungere il grande pubblico dei consumatori in ambito regionale - Liguria, Piemonte, Lombardia -, gli operatori del settore gastronomico e della ristorazione, il turista enogastronomico, il turista culturale, il settore del benessere.

    Carlo Siffredi, Presidente del Consorzio di Tutela dell'Olio Riviera Ligure DOP ne è convinto: "Con questa campagna promozionale intendiamo far capire l'importanza del marchio comunitario della Denominazione di Origine Protetta anche nel settore degli oli di oliva. E il DOP Riviera Ligure è sicuro e buono con la doppia garanzia di tracciabilità e qualità. Ed è anche sinonimo di paesaggio, di uomini, di cultura, di tradizioni, di ambiente. È presente nella Grande Distribuzione, ma chiedetelo nei ristoranti e, nei negozi di gastronomia. Le bottiglie sono immediatamente riconoscibili dal collarino giallo numerato del Consorzio”.

    Sullo stesso piano si pone anche Mario Anfossi, Presidente del Consorzio di Tutela, del Basilico Genovese DOP, da lui visto come “emblema gastronomico della Regione, richiamo culturale, riflesso di una immagine agricola costiera che sa di sole e di mare, particolare, eccellente, in una parola unico. Insieme all’olio Riviera Ligure DOP coinvolgiamo tutti gli operatori della filiera, gli addetti ai lavori della gastronomia e ovviamente il pubblico. Tutti possono comprendere le caratteristiche proprie del Basilico Genovese DOP e la sua intima origine produttiva legata al territorio, il suo profumo, il suo sapore, celebri nel mondo”.

    Non resta che degustare la qualità, il valore, la tradizione, l’identità, il lavoro rappresentati dai due marchi DOP dell'Olio Riviera Ligure e del Basilico Genovese.
     

                        








   

domenica 17 dicembre 2017

«Caro Papa Francesco, buon Natale con il Dolcetto delle Langhe»


 

Inviato omaggio al pontefice dal Consorzio di tutela del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani con le Botteghe del Vino di Diano d’Alba e Dogliani

 

Auguri speciali a Papa Francescoda parte dei vignaioli che coltivano e producono Dolcetto in Langa. Un pacco dono con più di cento bottiglie di Dolcetto d’Alba doc, Diano d’Alba docg e il Dogliani docg è partito questa mattina da Alba con un corriere espresso. Destinazione: Domus SanctaeMarthae, Casa di Santa Marta, nella città del Vaticano. La residenza del pontefice.  L’iniziativa è dal Consorzio di tutela del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani con le Botteghe del Vino di Diano d’Alba e Dogliani.
 
«Questa nostra iniziativa – spiega Orlando Pecchenino (nella foto), presidente del Consorzio - nasce dopo la visita in San Pietro per consegnare al papa il Tartufo Bianco d’Alba da parte della delegazione albese composta dal sindaco Maurizio Marello, dal vescovo Marco Brunetti, dall’assessore Fabio Tripaldi e dalla presidente dell’Ente Fiera internazionale del Tartufo Liliana Allena. Al ritorno hanno riferito che papa Francesco, dopo aver annusato con curiosità il tartufo, ha esclamato: “Questo è ottimo, ma io di Alba apprezzo anche il Dolcetto!”. Con i produttori di Dolcetto abbiamo pensato di inviargli un piccolo omaggio con una selezione di bottiglie che potranno essere utilizzate per le sue cene di beneficenza in Casa Santa Marta». 

La cantinetta contiene le varie espressioni in cui viene coltivato il Dolcetto in Langa ed è accompagnata da una lettera del vescovo di Alba monsignor Brunetti.
«Voglia accettare Sua Santità questo piccolo dono di Natale con gli auguri da parte di tutti i vignaioli del Consorzio di tutela del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. Sia il Dolcetto emissario di un augurio speciale per un sereno Natale e un nuovo anno di pace e di serenità».
In Langa vengono prodotte oltre 13 milioni di bottiglie di Dolcetto coltivato in 2360 ettari di vigneti. Sono più di 600 le aziende che lo producono: 90 per il Dogliani docg, 52 per il Diano d’Albadocg e 506 per Dolcetto d’Alba doc.

 

 

venerdì 15 dicembre 2017

“L’ingrediente della felicità”:tra cioccolato e vini aromatizzati si presenta da Cocchi il nuovo libro di Clara e Gigi Padovani


 

 Domenica 17 dicembre alle 16, nel nuovo spazio degustazione Cocchi in via Stazione 2 a Cocconato, si presenterà il libro di Clara e Gigi Padovani “L’ingrediente della felicità. Come e perché il cioccolato può cambiarci la vita” (Centauria)
 

Partecipano Roberto Bava, presidente Istituto del Vermouth di Torino e Giorgio e Bruna Peyrano, titolari della Cioccolateria Peyrano di Torino.

 

A seguire golosa degustazione di cioccolato Peyrano in abbinamento ragionato con i Vermouth e il Barolo Chinato Cocchi.

 

"Oggi non si “mangia” il cioccolato. Lo si degusta, come si fa con un buon vino. Si vanno a ricercare i monorigine e si provano gli abbinamenti più adatti, dai rhum al Barolo Chinato ai tè.

È usato come ingrediente nei piatti non solo dolci di grandi chef, si spalma in creme vellutate per colazione o merende, addirittura si “sniffa”…

Circa vent’anni fa, quando abbiamo incominciato a occuparci di questa delizia per il palato, tanto da essere definiti la “coppia fondente” del food writing, pochi conoscevano il magico mondo della lavorazione del cioccolato, la sua storia millenaria e il piacere di degustare con sapienza cioccolatini e napolitaine".

 


Così Clara e Gigi Padovani scrivono nel primo capitolo del loro ultimo libro “L’ingrediente della felicità. Come e perché il cioccolato può cambiarci la vita”.

 

È stato definito la “Bibbia” per il gourmet o per il neofita del Cibo degli Dei, con curiosità, storia, tecniche di degustazione e pagine letterarie.

 

"Nel nuovo spazio degustazione Cocchi a Cocconato  - dice Gigi Padovani - presenteremo domenica pomeriggio il volume con due protagonisti dei nostri primi incontri di molti anni fa dedicati alla cultura del cioccolato: Roberto Bava, produttore di vino e tra i fondatori della Compagnia del Cioccolato, e Bruna e Giorgio Peyrano, della storica maison cioccolatiera di Torino".

 
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.


Giulio Cocchi Spumanti Srl

via Liprandi, 21 – 14023 Cocconato – Asti
Telefono:+39 0141 907083+39 0141 600071
Per informazioni: cocchi@cocchi.com
Export: export@cocchi.com
 
 
 
 

giovedì 14 dicembre 2017

ALTA LANGA DOCG: SI CHIUDE UN 2017 DI EVENTI


 ATTIVITÀ E CONFERME PER LE ALTE BOLLICINE PIEMONTESI
Si sta chiudendo un anno ricchissimo di eventi, attività e progetti per il Consorzio Alta Langa.

Alla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, le Alte Bollicine del Piemonte sono state Official Sparkling Wine e hanno avuto un proprio spazio nella Grande Enoteca della manifestazione. Durante i Foodies Moments sono stati molti e di rilievo gli incontri con chef di primo piano aperti dall’Alta Langa Docg.

Tra gli show cooking di Pasquale Laera, Luca Zecchin, Andrea Berton, Andrea Larossa, Michelangelo Mammoliti, Eugenio Boer, Cristina Bowerman, Stefano Paganini, Federico Gallo, Marco Giacosa, Marco Stabile, Ugo Alciati, Giampiero Vento, Luigi Taglienti, Mariuccia Roggero, Damiano Nigro, Davide Palluda, Christian Milone, Flavio Costa, Massimiliano Musso, Walter Ferretto, Francesco Oberto, Andrea Ribaldone, Davide Oldani, Massimo Camia, Marc Lanteri, Andrea Larossa e gli incontri con gli ospiti, tutti gli appuntamenti dell’Alba Truffle Show hanno visto protagonista l’Alta Langa Docg.
Sempre con Alta Langa Docg si è brindato alla vittoria di Martino Ruggieri alla Selezione Italiana del Bocuse d’Or e in occasione dell’Ultimate Truffle Dinner, il charity dinner nato per sostenere il progetto «Breathe the Truffle» la campagna di crowdfunding per tutelare l’ambiente naturale del Tartufo Bianco d’Alba.

L’Alta Langa Docg ha dimostrato la propria vocazione gastronomica anche nel mese di settembre, quando un’ampia Alta Langa Lounge è stata allestita a Bra, a Cheese, tra i banchi del mercato dei produttori e affinatori di formaggio.  Anche in questo caso le bollicine di Alta Langa sono state Official Sparkling Wine della manifestazione.
In luglio, il Consorzio ha confermato la propria adesione al Progetto Vino del festival agrirock di Collisioni a Barolo e, oltre a ospitare nella propria Lounge in piazza del Municipio degustazioni e incontri, ha presentato le couvée dei produttori a giornalisti ed esperti di tutto il mondo nel corso di in un seminario dedicato.

IL PATTO CON LA TERRA –  Il Consorzio Alta Langa ha avviato quest’anno un progetto di studio e ricerca sulle radici storiche e antropologiche più profonde delle alte terre di Langa che sarà condotto insieme al rettore emerito dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo Piercarlo Grimaldi.
Le linee e i principi di questo progetto sono simbolicamente enunciati in un “Patto con la Terra” che il professor Grimaldi descrive così: Le alte terre del Piemonte meridionale rappresentano e distinguono quella morfologica parte di colline che si stagliano e definiscono l’orizzonte di uno dei più straordinari paesaggi contadini dell’umanità. Su queste terre si conserva e vive ancora una natura antropizzata con educazione, percorsa in punta di piedi dai nostri progenitori, testimoni di tradizioni, gesti e parole che le colline più basse non sempre hanno patrimonializzato con la stessa cura.
A partire da queste ragioni, quelle dei nostri padri, il Consorzio Alta Langa, che ha avviato una viticoltura sostenibile e armonica al delicato biodiverso tessuto di queste colline, vuole impegnarsi in un patto di fiducia e di onestà.
Una sincera quanto robusta stretta di mano con questa terra, al fine di contribuire alla custodia delle colline alte e dei loro valori, nel rispetto e valorizzazione dei ritmi costitutivi delle stagioni e delle lune.
Un patto volto a recuperare le scansioni rituali del calendario contadino della tradizione, che nel tempo del risveglio, della maturazione e del sonno del ciclo agrario ritrova le ragioni più profonde per ri-conoscere le buone pratiche del vivere insieme che sono a fondamento della comunità contadina.
Un immateriale patto solidale e sincero: un forte, onesto impegno, volto a rispettare e a custodire queste colline, affinché ritorinono a una nuova vita produttiva e affettiva nel rispetto di un certo sguardo ecologico, che solo chi ama e lavora la terra con riguardo e coscienza sa conservare e trasmettere per il futuro delle nuove generazioni dell’Alta Langa che verrà.
Il rapporto tra il Consorzio e il professor Grimaldi si è instaurato grazie alla collaborazione con Eurostampa che si è attivata per lo studio e la realizzazione di un’etichetta ad alti contenuti tecnologici e ispirata ai contenuti del Patto con la Terra che veste le bottiglie di Alta Langa istituzionali del Consorzio.

DENOMINAZIONE IN CRESCITA – Non sono bastati il gelo primaverile e la siccità estiva per compromettere la crescita dell’Alta Langa Docg: l’aumento degli impianti ha assicurato infatti la conferma dei numeri della precedente vendemmia (circa un milione di bottiglie) con prospettive che porteranno al raddoppio dei volumi produttivi entro il prossimo biennio.

CONSORZIO ALTA LANGA - L'Alta Langa Docg è lo spumante brut di qualità del Piemonte. Le bollicine di Alta Langa sono bianche o rosé, brut o pas dosé e hanno lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: 30 mesi che diventano 36 per le riserve.
Una denominazione ancora piccola, ma con una storia molto lunga: fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, nelle “cattedrali del vino” del Canellese, fin dalla metà dell’Ottocento.

L’Alta Langa Docg nasce in un bel paesaggio vitivinicolo che si situa alla destra del fiume Tanaro e che interessa le alte colline (minimo 250 metri slm) di 146 comuni tra Cuneese, Alessandrino e Astigiano: un territorio che vede le cime innevate delle Alpi e respira il mare.

Quello dell’Alta Langa Docg è oggi un piccolo Consorzio che funziona molto bene: conta 90 soci viticoltori e 20 produttori attivi e coinvolti nello sviluppo di un vino, di una denominazione e di un territorio.

Tutti legati da una grande scommessa: quella di un vino che non sarà pronto prima di sei anni e che per questo deve necessariamente essere un vino importante.

Altre INFO e contatti sul sito del Consorzio www.altalangadocg.it
spettacolari vigneti nell'Alta Langa astigiana a Bubbio

lunedì 11 dicembre 2017

PALAZZO MAZZETTI AD ASTI PRESENTA IMPORTANTI OPERE DELLA COLLEZIONE DE BENEDETTI


 
Dal 12 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018 una delle sale espositive di Palazzo Mazzetti accoglie dipinti antichi e moderni donati alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti  nel 2016 da Paolo e Maria De Benedetti
 
Tra le tele esposte sono presenti la “Santa Prassede”, bellissima copia seicentesca di ambito fiorentino tratta dall’opera di Simone Pignone (Firenze1611 –  1698), tele di soggetto sacro e ritratti di ambito genovese, emiliano e  lombardo. La pittura di genere è rappresentata inoltre dalla veduta settecentesca del tedesco Jan Vollerdt (Lipsia1708 – Dresda27 luglio 1769), mentre il   “Paesaggio con cascina e vigneto” datato 1933 reca la firma dell’artista astigiano Giuseppe Manzone (1887-1983).

Paolo De Benedetti, considerato tra i principali biblisti italiani, insegnò Giudaismo all’Università di Milano e l’Antico Testamento agli Istituti di scienze religiose di Urbino e Trento. Fu direttore editoriale della Bompiani Paolo negli anni in cui furono condirettori Mario Spagnol, Umberto Eco e Sergio Morando.

Di Spagnol, Maria De Benedetti ricorda, tra l’altro, il suo straordinario talento nel reperimento di oggetti e opere d’arte, qualità assai apprezzata dalla madre dei fratelli De Benedetti. Gran parte delle tele furono acquisite da Paolo e Maria grazie ai consigli e alle segnalazioni di Spagnol, tra cui quelle raffiguranti personaggi legati alla vita quotidiana di ambito lombardo o, più specificatamente bergamasco, un genere molto amato dai De Benedetti.

Altri dipinti furono acquistati tramite le frequentazioni di piccole botteghe di antiquariato di una Milano ormai scomparsa, tra cui il negozio-laboratorio di Cristini. Si trattava un luogo considerato pieno di fascino, un “piccolo mondo antico” carico di bellezza, intimo e quindi in sintonia con l’animo dei fratelli De Benedetti.

 

Giulio Cesare Procaccini (Bologna, 1574 – Milano, 1625) (attr.), primo quarto del secolo XVII, La Maddalena in meditazione, olio su tela, cm 72 x 58


Pittore toscano (?), Santa Prassede, seconda metà del sec. XVII, olio su tela, cm 83,5 x 73,5



Pittore napoletano, fine XVII-inizio sec. XVIII, Madonna con Bambino, olio su tela, cm 64 x 51

Pittore emiliano (Benedetto Gennari ?, Cento, 1633 – Bologna, 1715), seconda metà del secolo XVII, Santa Caterina martire, olio su tela, cm 39,5 x 31,5


Giacomo Ceruti (Brescia, 1700-1768) (attr.), Ritratto di un giovane prelato, metà del secolo XVIII, olio su tela, cm 101,5 x 84,5


Jan Vollerdt (Lipsia, 1708 – Dresda, 1769) (attr.), Paesaggio, metà del secolo XVIII, olio su tela, cm 38 x 28,5


Giuseppe Manzone (Asti, 1887-Torino, 1983), Cortile di cascina con vigneto, 1933, olio su tela, cm 68 x 73


Informazioni e prenotazioni sul sito www.palazzomazzetti.it
 

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