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giovedì 26 settembre 2019

12° Festival Internazionale del Cibo di Strada A Cesena dal 4 al 6 ottobre nel cuore del centro storico


 

International Street Food Festival

 Tante novità e un premio per lo street food di qualità

 

Torna in Piazza del Popolo a Cesena da venerdì 4 ottobre a domenica 6 ottobre il Festival Internazionale del Cibo di Strada, la kermesse gastronomica “cult” che attira ogni anno in città circa 100.000 visitatori. Diverse saranno le novità di questa 12° edizione del Festival, che si svolgerà come sempre nel cuore del centro storico, dalle ore 12 fino a tarda notte.

A cominciare dal premio “Gianpiero Giordani Street Food Award”, intitolato al suo ideatore e animatore, scomparso prematuramente lo scorso inverno. Per la prima volta una giuria composta da esperti e da firme del giornalismo gastronomico, come Licia Granello de La Repubblica e Pina Sozio, curatrice della Guida Street Food di Gambero Rosso, eleggeranno il migliore cibo di strada presente al Festival.

Da Milano parteciperà per la prima volta il più importante distretto di streeet food della Chinatown di Milano con la Ravioleria Sarpi che con i suoi ravioli cinesi realizzati a vista, con prodotti provenienti da aziende agricole italiane di pregio sta facendo impazzire il capoluogo meneghino.

Altra novità di questa edizione il Consorzio di Recco in rappresentanza della Liguria, che proporrà La Focaccia col formaggio del Consorzio di Recco. La Focaccia di Recco, con l’ottenuta tutela europea nel 2015, è entrata nell’Olimpo della produzione agroalimentare europea, diventando uno dei prodotti d’eccellenza che rappresentano l’Italia nel mondo” ed il Consorzio, suo ambasciatore nel mondo, ne porta la storia e tradizione ai grandi eventi, dove con la produzione a vista della focaccia col formaggio, ne fa apprezzare al vasto pubblico il sapore, la fragranza e l’inconfondibile profumo. 

Sarà una sfida amichevole!”, dichiara Vittorio Castellani, presidente della giuria e curatore della sezione internazionale. Le 30 delegazioni in rappresentanza delle diverse regioni italiane, Paesi del Mondo e Food truck verranno così messe a confronto. “Con Gianpiero ne parlavamo da tempo. L’intento è quello di tenere alta quella qualità che ha sempre caratterizzato il Festival” sottolinea il giornalista “gastronomade”.

 Piazza del Popolo ospiterà gli stand con le proposte di street food nazionale e internazionale, in tutto verranno allestite oltre 20 isole gastronomiche. Protagoniste saranno le diverse Regioni italiane, presenti con i loro cibi da strada più sfiziosi, dall’Abruzzo alla Sicilia, dalle Puglie alla Toscana, fino alle Marche, alla Campania, e naturalmente l’Emilia-Romagna. Molti saranno anche i Paesi ospiti che proporranno specialità di street food dal Messico all’India, dalla Grecia al Giappone, fino al Marocco, alla Cina, al Perù e all’Argentina, solo per citarne alcuni. Sempre in Piazza del Popolo sarà presente anche uno spazio dedicato a Cesena Senza Glutine.

 

In parallelo si svolgerà lo Street Art Fest, una rassegna di concerti e spettacoli in Piazza della Libertà, dove verrà anche allestita un’area dedicata ai foodtruck con una decina di postazioni. Al Mercato Coperto l’area dedicata agli showcooking, animata dal giornalista gastronomade Chef Kumalé, dove si alterneranno alcuni degli ospiti, per raccontare le loro specialità. Sempre al Mercato Coperto, tutti i corner della ristorazione proporranno cibi di strada in una sorta di gemellaggio con il Festival.

Non mancheranno le birre artigianali, i vini del territorio e tante bevande provenienti dai Paesi partecipanti, né le eccellenze del gelato al latte e alla panna della Centrale del Latte di Cesena, e la Bottega del Caffè del Mondo.

 

“Cesena si riconferma così, ancora una volta, capitale del cibo di strada di qualità – afferma il direttore della Confesercenti Cesenate, Graziano Gozi – È qui infatti che dal 2000 si svolge la prima e più autentica manifestazione votata a questa particolare forma di cibo popolare! A ribadire l’importanza della manifestazione, domenica 6 ottobre, mattina e pomeriggio, ci sarà il mercato ambulante straordinario e ci auguriamo che le attività commerciali del centro storico possano beneficiare dei tanti visitatori provenienti da tutta Italia”.

 

Il Festival è organizzato da Confesercenti Cesenate, Slow Food Cesena, Eventi in Itinere, in collaborazione con Confesercenti Emilia-Romagna, Fiesa, Ebipan, Fiepet, Tipico a Tavola, Touring Club Italiano, Coop 3.0, Credito Cooperativo Romagnolo, Atr, Bia Couscous, Casa Spadoni, Cesena Today, Radio Bruno, Matilde Studio, Aidoru Associazione, con il patrocinio del Comune di Cesena, dell’Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna, ed Emilia-Romagna Terra con l’Anima.

 

Il Festival è Plastic Free e Palm Oil Free e aiuta la sostenibilità ambientale grazie a Eco Zema, Pieri Group e Mito Sistema Ambiente.

 

L’accesso all’area del Festival è libero, senza biglietto d’ingresso.

 

PROGRAMMA

 

LA COOL-TURA DEL CIBO DI STRADA

Mercato Coperto (ingresso libero)

 

Evento speciale: “GIANPIERO GIORDANI STREET FOOD AWARD 2019

Sabato 5 ottobre, ore 10h30

Piazzetta del Mercato Coperto

 

Incontro pubblico di presentazione del concorso intitolato a Gianpiero Giordani, ideatore e animatore del Festival, scomparso prematuramente lo scorso inverno.

Intervengono: Vittorio Castellani aka Chef Kumalè, Luca Toni (Slow Food), Licia Granello (La Repubblica), Pina Sozio (Gambero Rosso), Giancarlo Banchieri (Fiepet), Gian Paolo Angelotti (Fiesa), Marco Dalla Rosa (Facoltà Scienze dell'Alimentazione), Davide Buratti (giornalista) in qualità di membri della giuria del premio.

 

EAT THE STREET  GLI SHOWCOOKING CON GIORNALISTA “GASTRONOMADE” CHEF KUMALÈ

Piazzetta del Mercato Coperto

 

Venerdì 4 ottobre, ore 21h00

Baozi, Jiaozi e Dim Sum i ravioli dalla cucina cinese alla chinatown di Milano

Talk food & Showcooking con Agié della Ravioleria Sarpi & il giornalista “gastronomade” Chef Kumalé. Ingresso libero con degustazione fino ad esaurimento dei posti

 

 

Domenica 6 ottobre, ore 11h00

Le Arepas de rejna pepiada, le “tigelle” venezuelane di farina di mais che facevano impazzire miss Mondo

Talk food & showcooking con “Ruggero l’arepero” di Arepa’z Milano e il giornalista “gastronomade” Chef Kumalé.  Ingresso libero con degustazione fino ad esaurimento dei posti

 
I corner del Mercato Coperto e il Festival!

Durante le tre giornate della manifestazione, sempre al Mercato Coperto, tutti i corner della ristorazione proporranno originali e specifici cibi di strada!

 

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA

Tel 0547 622605



Facebook @festivalcibodistrada


 

 

 

mercoledì 25 settembre 2019

ASSAGGIA LA LIGURIA, LA KERMESSE DEI PRODOTTI DOP DEL TERRITORIO, ALLA FESTA DEL TARTUFO DI MILLESIMO DAL 26 AL 29 SETTEMBRE

 

Un programma dei Consorzi di Tutela del Basilico Genovese DOP e dell’Olio DOP Riviera Ligure, insieme all'Enoteca Regionale.
Assaggia la Liguria è la kermesse ufficiale dei prodotti agricoli a Denominazione d’Origine del nostro territorio, che racconta, insieme, i tre sapori simbolo della nostra terra: Basilico Genovese D.O.P, Olio DOP Riviera Ligure e vini DOP liguri. Un programma di comunicazione armonico che offre la possibilità ai consumatori e agli operatori del settore di conoscere le storie di questi prodotti e i valori che la DOP mantiene lungo la filiera produttiva, offrendo il piacere di un cibo inimitabile che rivela la storia e la cultura del territorio.
Show a tema, laboratori, anche per bambini, e un Infopoint con degustazioni guidate. Dal mito della preparazione del pesto al mortaio con Basilico Genovese DOP alla scoperta e degustazione guidata dell’Olio DOP Riviera Ligure nelle sue tre menzioni geografiche e dei vini liguri DOP, lo spazio Assaggia la Liguria offrirà un viaggio nelle eccellenze certificate, illustrandone i migliori accostamenti e utilizzi in cucina.


Spazio Assaggia la Liguria
  • DESK INFOPOINT
  • CORNER VENDITA PROMOZIONALE PRODOTTI DOP
  • SPAZIO LABORATORI

PROGRAMMA EVENTI

Laboratori “Assaggia la Liguria” (durata 45 min)

Venerdì 27/9
ore 10,30: Gli ingredienti segreti del pesto alla genovese / FAMILY LAB
ore 15,30: Laboratorio di pesto al mortaio e scoperta del Basilico Genovese DOP

Sabato 28/9
ore 11,30: Laboratorio di degustazione dell’olio DOP Riviera Ligure
ore 18,30: Gli ingredienti segreti del pesto alla genovese / FAMILY LAB
Domenica 29/9
ore 11,30: Facciamo il gioco dell’olio della Liguria?/ FAMILY LAB
ore 18,30: Laboratorio di degustazione dei vini liguri DOP
 
Sabato 28/9 ore 16.30 e Domenica 29/9  ore 16.45 in Piazza Italia
ASSAGGIA LA LIGURIA SHOW
Basilico Genovese DOP, Olio DOP Riviera Ligure e vini liguri DOP in scena
Dal mito della preparazione del pesto al mortaio alla scoperta e degustazione, per conoscerne storia e segreti delle nostre eccellenze e guidare gli abbinamenti in cucina.


Assaggia la Liguria è un programma dei Consorzi di Tutela del Basilico Genovese D.O.P e dell’ Olio DOP Riviera Ligure insieme all’ Enoteca Regionale della Liguria, con il sostegno dalla Regione Liguria  e del FEASR dell’Unione Europea – PSR 2014/20 Domanda n. 84250170820 Progetto “ASSAGGIA LA LIGURIA 2019/20.” ai sensi della Misura 3.2 “Sostegno per attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno”

CONTATTI:
assaggialaliguria.it  anche su 
basilicogenovese.it  *  oliorivieraligure.it  *  enotecaregionaleliguria.it  
 
per i loghi ufficiali: http://assaggialaliguria.it/branding/

 

LA PRIMA DELL’ALTA LANGA A MILANO LUNEDÌ 21 OTTOBRE A PALAZZO SERBELLONI SI POTRANNO DEGUSTARE TUTTE LE CUVÉE DEL CONSORZIO


 
Arriverà a fine ottobre a Milano “La Prima dell’Alta Langa”, la grande degustazione di tutte le cuvée dei soci del Consorzio Alta Langa riservata - su invito e tramite registrazione - a un pubblico selezionato di giornalisti e operatori del settore horeca

 
L’evento si svolgerà lunedì 21 ottobre dalle 10 alle 19 nello storico Palazzo Serbelloni, in corso Venezia 16, e porterà all’attenzione del pubblico tutte declinazioni delle “alte bollicine piemontesi” di Alta Langa: bianco, rosato, brut, pas dosé, riserva, grandi formati.
Dopo il successo delle prime due edizioni piemontesi, che hanno attirato al Castello di Grinzane Cavour (Cuneo) oltre 1500 addetti ai lavori provenienti in gran parte dal Nord Ovest, il Consorzio Alta Langa ha deciso di organizzare l’evento nella capitale meneghina per favorire l’incontro in particolare con gli operatori del Centro-Nord.
Dichiara Giulio Bava, presidente del Consorzio: "Oggi l'Alta Langa è tra i vini piemontesi che destano maggior interesse: il mercato sta premiando il lavoro che stiamo facendo sulla denominazione con una domanda che supera sempre l'offerta e la produzione sta via via aumentando. Nella vendemmia in corso, che è iniziata il 18 agosto scorso per le uve Pinot nero e sta proseguendo in questi giorni per le uve Chardonnay, sono operativi anche gli ultimi ettari impiantati, 130 in più rispetto al 2018. Un ottimo risultato". "Milano è un luogo d’elezione per il confronto con gli estimatori delle migliori bollicine, italiane e straniere - prosegue Bava -: con La Prima dell’Alta Langa a Milano vogliamo consolidare e allargare la conoscenza della denominazione nella ristorazione nazionale".
L'Alta Langa si conferma un vino di qualità, che non ammette scorciatoie di sorta e vede la collaborazione di tutta la filiera, con i viticoltori in primo piano. Il prossimo obiettivo è quello di tre milioni di bottiglie attese dalla vendemmia 2021.
 

“La Prima dell’Alta Langa” è la grande degustazione di tutte le cuvée del Consorzio Alta Langa riservata a unicamente a giornalisti e operatori del settore horeca.
30 case produttrici presenti, 60 etichette in assaggio.

È necessario iscriversi (
https://www.altalangadocg.com/la-prima-dellalta-langa-milano/)  fino a esaurimento posti), stampare e presentare all'accredito il pass nominale e personale generato dal sistema.Per informazioni: Mail: eventi@altalangadocg.com   / Tel: 349 4579282


I partner del Consorzio Alta Langa sono Eurostampa e Verallia.

giovedì 19 settembre 2019

Noi le chiamiamo Chiocciole 2019 - Torna a Cherasco dal 27 al 30 settembre il più grande festival dedicato all'Elicicoltura

 



Elicicoltura oggi: Chiocciola Metodo Cherasco adottato in 14 Paesi del Mondo


Oggi sono 870 gli allevamenti elicicoli sul territorio italiano. Di questi 550 seguono il Disciplinare Chiocciola Metodo Cherasco. A lanciare la sfida è stato tre anni fa Simone Sampò, presidente dell'Associazione Nazionale Elicicoltori e direttore dell'Istituto Internazionale di Elicicoltura. Alla base del Disciplinare c'è un metodo di allevamento a ciclo naturale all'aperto, l'alimentazione solo a base di vegetali, la migrazione naturale. Chiocciola Metodo Cherasco rientra a pieno titolo nell'economia circolare, nulla diventa rifiuto ma tutto è utile ed utilizzato, creando economie parallele a quella principale, in un'ottica di rispetto ambientale e garanzia del prodotto.

Il volume di affari annui legato al mondo elicicolo italiano è di circa 220 milioni e sono oltre 9.200 gli addetti nell'indotto.

L'80% delle chiocciole che arrivano sul mercato è ancora appannaggio delle chiocciole di raccolta, ovvero animali che vengono raccolti e non allevati. Questo comporta l'impossibilità di controllare la materia prima che può essere contaminata perchè cresciuta in terreni non soggetti a controlli e a farne le spese è anche la carne che presenta caratteristiche organolettiche basse dovute alla mancanza di controllo su età dell'animale e alimentazione. Per colmare il gap di produzione da chiocciole di allevamento, quindi garantite e sicure, servirebbero ancora 3.500 ettari adibiti a produzione.

La bontà del Metodo Chiocciola Cherasco è riconosciuto anche dall'incremento negli anni del suo valore: nel 2010 era di 3 euro al chilo, salito nel 2019 a 5,50.

Chiocciola Metodo Cherasco non viene utilizzato solo in Italia ma ha ben presto varcato i confini ed oggi sono 14 i Paesi nel mondo che lo adottano: Libano, Spagna, Grecia, Marocco, Tunisia, Malta, Giordania, Georgia, Ungheria, Bulgaria, Francia, Croazia, Serbia, Australia.


Tanti appuntamenti per quattro giorni all'insegna della Chiocciola Metodo Cherasco

Dal 27 al 30 settembre 2019 Cherasco sarà invasa dal popolo delle chiocciole con il 48° Incontro internazionale di elicicoltura e il 14° Festival della chiocciola in cucina. Saranno quattro giorni dedicati interamente all'economia circola della Chiocciola e caratterizzati da momenti formativi, convegni, visite guidate, enogastronomia, cosmetica, e tanto altro.

I momenti principali per quanto riguarda la parte più tecnica saranno sabato 28 settembre con la Giornata Informativa, domenica 29 con il convegno tecnico scientifico, il villaggio del Benessere di S'Agapò, la dimostrazione dell'estrazione della bava con MullerOne. Tante poi le proposte gastronomiche, dalla cena "a quattro mani" al pranzo popolare per arrivare alla "cena stellata".

Durante la quattro giorni saranno presenti delegazioni da tutto il mondo, dal Marocco alla Cina alla Georgia.


Il 48° Incontro Internazionale di Elicicoltura


Sabato 28 settembre dalle 9 alle 12,30 e dalle 14 alle 16,30 al Palachiocciola, in piazza degli Alpini, si svolge la Giornata informativa, un momento che vuole offrire ai partecipanti una panoramica completa sul mondo dell'Elicicoltura 2.0. Verranno affrontati tutti i passaggi teorici e tecnici per l'avvio di un allevamento secondo il Disciplinare Chiocciola Metodo Cherasco. La prenotazione è obbligatoria: info@istitutodielicicoltura.com, 0172 489382, 317 3900615.


Durante le quattro giornate sarà possibile approfondire il processo dei estrazione cruently free della bava attraverso il macchinario MullerOne e ascoltare la testimonianza di numerosi elicicoltori che adottano il Metodo Chiocciola Metodo Cherasco.

Il sabato e la domenica sarà possibile la visita guidata presso l'Accademia della Chiocciola, sede degli impianti di formazione didattica sul campo e presso l'allevamento Il Giardino della Lumaca di frazione Veglia di Cherasco.

Domenica 29 settembre dalle 10 alle 12.30, al Palachiocciola, si terrà il Convegno scientifico, un'occasione per addetti al settore ma anche per chi vuole approfondire l'argomento, dove illustri relatori affronteranno temi legati all'agronomia e alla zootecnia, all'alimentazione, proprietà nutrizionali, bava di lumaca e sue applicazioni, mercato del food e della cosmetica. In cattedra saliranno Giusto Giovannetti, direttore scientifico del Centro Culture Sperimentali, Claudio Trapella e Roberta Brizio, professori del Dipartimento di Chimiche Farmaceutiche all'Università di Ferrara, Andrea Corradini, cosmetologo, Franco Fassio, ricercatore in Eco Design e Systemic Design, direttore scientifico del Circular Economy for Food Hub dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Paola Cogoni, biologo, responsabile del laboratorio di mircobiologia alimenti e acq1ue dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna. Il convegno è ad ingresso libero. Durante la mattinata saranno annunciati anche i vincitori del Premio Giornalistico Chiocciola Metodo Cherasco presieduto da Fabrizio Salce, che giunge alla sua seconda edizione.

Sabato 28 e domenica 29 in piazza degli Alpini saranno presenti per tutta la giornata vari stand che permetteranno al visitatore di approfondire aspetti specifici dell'elicicoltura: quello dell'Istituto Internazionale di Elicicoltura per tutte le informazioni su Chiocciola Metodo Cherasco e acquistare libri e tutorial, quello di Lumacheria Italia che propone la linea food, quello di Mullerone dove assistere al processo di estrazione della bava, quello di S'Agapò Cosmetici e il Villaggio del Benessere dove saranno presenti tutti i prodotti della linea S'Agapò, E-Time e Wine Therapy e dove poter effettuare trattamenti viso e corpo.

La manifestazione offre anche uno spazio didattico per i più piccoli con il progetto F-Helicicultura, uno spazio dedicato ai bimbi con laboratori didattici mirati.

Sarà presente anche lo stand del Monsignor Signori di Fossano, struttura con la quale l'Istituto di Elicicoltura collabora da due anni e che permette di offrire ai pazienti percorsi di pet therapy.

Anche l'associazione Cambalache di Alessandria sarà presente per illustrare il progetto "@MyJob Formazione e occupazione nell'elicicoltura per una cultura rispettosa di uomini e ambiente".




La proposta gastronomica del Festival: Chiocciola Metodo Cherasco protagonista in tavola
immagine della precedente edizione


L'appuntamento dedicato all'elicicoltura offre anche tanti appuntamenti gastronomici dove la chiocciola Metodo Cherasco è protagonista in tavola, cucinata nei modi più svariati dalle sapienti mani dei cuochi.
Si inizia venerdì 27 settembre alle 20 nel padiglione di piazza degli Alpini con "La cena a quattro mani". Ai fornelli Gabriele Santolin e Marco Falco, con la partecipazione della cittadina di Segno, proporranno un menu di tutto rispetto: bruschetta di chiocciole al verde, chiocciole al curry, risotto lime e chiocciole allo zafferano, chiocciole alla Borgogna, chiocciole alla cheraschese, chiocciole alla maniera di Segno per terminare con il dolce tir5amisù all'amaretto. Costo: 30 euro (bevande escluse).

La proposta gastronomica continua sabato 28 settembre alle 12,30 con "Il pranzo popolare" che prevede chiocciole fritte con salsa aiolì, risotto lime e chiocciole allo zafferano, chiocciole al sugo di campagna, tiramisù con amaretto. Il costo è di 18 euro (bevande escluse).

Si continua alla sera del sabato, dalle 20, con "Il menù del Festival": bruschetta di chiocciole al verde, chiocciole grigliate con gazpacho e burrata, chiocciole fritte con salsa aiolì, risotto lime e chiocciole allo zafferano, chiocciole alla Borgogna, chiocciole alla maniera di Segno, tiramirù con amaretto. Costo: 30 euro (bevande escluse).

Domenica 29 settembre alle 12,30 torna il Menù del festival. Costo: 30 euro (bevande escluse). Alla sera, dalle 20 la "Cena stellata" curata dagli "stellati" Francesco Oberto e Fabrizio Tesse che propongono Battuta al coltello, chiocciole e salsa aiolì, Insalata di chiocciole, guacamole e manioca croccante, Chiocciole in umido con cous cous allo zafferano, Risotto aglio nero fermentato, chiocciole e scorza di limone, Rombo, chiocciole, bagna caoda, acetosella, Panna cotta, frutta e verdura, chiocciole al naturale. Costo: 50 euro (vini abbinati).

Ultimo giorno di Festival sarà lunedì 30 settembre: tutti a tavola alle 20 per degustare nuovamente il "Menu del Festival".

Tutti gli appuntamenti a tavola prevedono anche la possibilità di un menù alternativo (Battuta di carne cruda, vitello tonnato, insalata bergera, flan di verdure con fonduta, risotto alla parmigiana con lime e zafferano, brasato al Barolo con purè, tiramisù con amaretto) e un menù bimbi (prosciutto cotto, penne al pomodoro, Milanese con patatine fritte, tiramisù con amaretto)


Per tutti gli appuntamenti a tavola è obbligatoria la prenotazione
0172 489382, 371 3900615, 391 7718102.

prenotazionigastronomiche@istitutodielicicoltura.info




Tanti eventi collaterali per rendere uniche le giornate del Festival. Ospite d'eccezione Samuel dei Subsonica


Il Festival della Chiocciola non è solo enogastronomia. Accanto agli appuntamenti a tavola sono in programma tante iniziative. La serata di venerdì 27 settembre, che vedrà la partecipazione di Sonia De Castelli, sarà allietata dalla prima edizione di Miss Chiocciola. A condurre la serata è Elisa Muriale. Dalle 22 si balla con dj set.


Il sabato pomeriggio la piazza degli Alpini si animerà di musica e bastoni volanti con lo spettacoli di danza de "Il Sole a Mezzanotte" e l'ASD Twirling Cherasco.

Domenica 29 settembre dalle 9 le vie del centro storico saranno invase dalle bancarelle del Mercato della Terra dove si potranno trovare le eccellenze del territorio. Dalle 10,30 la parata spettacolare con banda, sbandieratori, atleti, cheerleaders, partiranno dalla piazza del Comune per arrivare in piazza degli Alpini, vero cuore della kermesse. La domenica pomeriggio Cherasco si anima per le strade con artisti, trampolieri, maghi, giocolieri, truccabimbi, mangiafuoco, musica. Un mix di spettacoli coinvolgenti che faranno divertire tutti, grandi e piccini. Durante la cena si potrà assistere allo spettacolo di danza curato da Essenza Danza. Alle 22 a rallegrare la serata ci sarà il concerto di Leo Proglio, mentre il gran finale del lunedì è in compagnia di "Bacia Me Stupida".

Grande attesa per l'ospite d'onore della manifestazione, Samuel dei Subsonica, giudice di XFactor che allieterà con il suo dj set la domenica sera. Samuel sarà protagonista anche al pomeriggio, alle 18. di una simpatica e coinvolgente "doppia intervista", una faccia a faccia con il presidente dell'Ane Sampò in cui si sveleranno piccole curiosità dei due protagonisti.

Durante la manifestazione sarà possibile partecipare anche agli show cooking curati dagli stellati Francesco Oberto e Fabrizio Tesse e ai laboratori di degustazione "Vino e chiocciole" e "Chiocciole e birra".



La Snailtherapy Experience, presentazione in prima mondiale

Nel Villaggio del benessere si trova la grande novità 2019: la Saniltherapiy Experience, ultima innovazione nel campo del massaggio. I fisioterapisti Marek Rozum e Dominilla Rozum, con il presidente dell'Ane Simone Sampò, hanno ideato un metodo di trattamento mai utilizzato prima: la combinazione di un massaggio stimolante del meridiano con lumache vive. Attivando il sistema del meridiano umano attraverso vari stimoli come il semplice tocco, le tecniche di spillatura, i diversi effetti della pressione dei gusci di lumaca vuoti e il posizionamento naturale delle lumache vive su punti specifici di agopuntura si attiva il flusso di energia. I meridiani sono una fitta rete di collegamento. Quando questi svolgono correttamente il loro compito l'uomo gode di buona salute. Ogni meridiano è associato ad un organo specifico. Posizionare le lumache e andare ad intervenire su punti specifici equivale ad ottenere un benessere mirato, dove è necessario. Non si interviene più sul generico, ma si individuano i punti critici, quelli in cui è necessaria l'attivazione e su questi si agisce. Una delle particolarità di questo nuovo metodo è senza dubbio l'uso del guscio delle chiocciole che diventa protagonista dell'intervento. Il sabato e la domenica sarà possibile conoscere da vicino ed approfondire con gli specialisti questo tipo di massaggio, unico al mondo.



Il tradizionale Festival chiude il sipario e dà appuntamento all'Helix Fest 2020

L'appuntamento 2019 sarà l'ultimo tradizionale Festival della Chiocciola che non si ferma e fa un balzo avanti: l'economia circolare si sviluppa e diventa elicoidale.

La chiocciola è un animale curioso, la sua spirale evoca apertura. Proprio dall'osservazione di questo particolare nasce lo sviluppo dell'economia circolare che diventa elicoidale: non solo nulla viene buttato, ma ciò che per altri è rifiuto, diventa risorsa ma la spirale, non è infinita, ma volge verso un'apertura. Se si applica questa particolarità all'elicicoltura ecco che ogni allevamento si apre verso nuovi microcosmi che a loro volta genereranno altri microcosmi, creando una rete dove ogni punto diventa importante per sè stesso ma anche promotore di altro. Ogni punto della rete è esempio di economia circolare ma allo stesso tempo diventa economia elicicoidale.

Così nasce l'idea che troverà nell'Helix Fest 2020 il suo nuovo punto di inizio, un'elicicoltura che trae esempio dal passato ma che si apre al futuro, continuamente in movimento, volto verso un'economia sempre più aperta e in crescita, un concetto che estrae valori, li nutre, li amplifica. Helix Fest sarò un evento inclusivo che saprà parlare a tutti, grandi e piccini, un insieme di esperienze coinvolgenti, di opportunità di lavoro, di scambio e incontro fra aziende. Un format innovativo per guardare sempre di più al futuro, tenendo sempre ferme le basi di un'economia che rispetti l'ambiente, i valori, la cultura, le tradizioni, il lavoro, offrendo una concezione in continua evoluzione.
 
 

L'Helix Fest sarà quindi caratterizzato da specifiche aree, dal benessere al cibo sostenibile e vini naturali, dal lavoro alla festa. "E' sicuramente una grande scommessa spiega il presidente dell'Ane Simone Sampò (nella foto) ma il mondo dell'elicicoltura, come abbiamo dimostrato in questi tre anni, non può fermarsi al sapere di oggi. Deve continuare ad aggiornarsi e proporre nuove opportunità, in linea con i nostri valori base ma sempre con lo sguardo volto al futuro, aprendo le porte ad esperienze diverse, ad una sinergia sempre più consapevole, a farsi promotore di un modello che è vincente per un benessere generale in tutti i campi dell'economia, del vivere sociale, dell'arte. Quello del 2020 sarà un appuntamento nuovo, completamente rinnovato dove l'elicicoltura 2.0 sarà uno dei tasselli, quello veicolante, esempio da esportare in tutti gli altri settori. Ci saranno musica con grandi concerti, mostre d'arte, narrazione orale, artisti di strada, si parlerà di lavoro ma anche di benessere ed enogastronomia e tanto altro ancora. Il tutto in un'ottica di autosostenibilità. ".


Tutte le informazioni sul Festival

Per informazioni: 0172 489382, 371 3900615, 391 7718102





Instagram: istitutoelicolturacherasco
Facebook: Istituto Internazionale Elicicoltura di Cherasco




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


mercoledì 18 settembre 2019

ALBERTENGO PANETTONI ALLA XII EDIZIONE DI CHEESE A BRA:IN DEGUSTAZIONE UN GOLOSO TRIS DI PANETTONI AL VINO



 

Albertengo Panettoni sarà presente alla XII edizione di Cheese, a Bra (Cuneo), dal 20 al 23 settembre con una selezione dei suoi panettoni
 

In degustazione nello stand Albertengo, all’interno del Cortile delle Scuole Maschili in via Marconi, un goloso tris di panettoni al vino, due dei quali rappresentano la novità in vista del Natale 2019.

Si tratta del Panettone al Vin Santo, del Panettone al Brachetto d’Acqui e di quello al Moscato, specialità nate dall’incontro tra il soffice impasto del panettone Albertengo e - rispettivamente - l’intenso e aromatico Vin Santo Santa Cristina Valdichiana Toscana Doc 2014, il dolce e profumato Brachetto d’Acqui Docg di Giulio Cocchi e l'alta qualità del vino Moscato.

 

ALBERTENGO PANETTONI - Maestri dell’arte bianca già dalla fine dell’Ottocento, gli Albertengo sfornavano pane fresco ogni mattina per gli abitanti di Torre San Giorgio, in provincia di Cuneo, in un’antica panetteria ai piedi del Monviso.

Negli anni Cinquanta del secolo scorso Domenico Albertengo, che aveva ereditato il mestiere dai suoi nonni, intuì che era arrivato il momento di aggiungere qualcosa di nuovo alla produzione di famiglia e iniziò a preparare i suoi primi panettoni alla piemontese: nel soffice impasto del panettone Albertengo, la grande conoscenza dell’arte della panificazione, dei segreti della lievitazione naturale e dell’importanza di materie prime di qualità rappresentarono fin da subito le chiavi di un successo straordinario; i riconoscimenti non si fecero attendere.

Oggi questa tradizione è portata avanti dai figli di Domenico, Livia e Massimo: con circa un milione e mezzo tra panettoni e colombe prodotte ogni anno, Albertengo sa riunire la sapienza della pasticceria artigianale ai metodi di lavorazione e alla garanzia di qualità di una grande azienda moderna.

Albertengo è specializzato nella produzione di maxi formati del Panettone Classico da 5, 10 e 20 chili e nell’ormai trentennale produzione di panettoni al vino.

Tra le novità del 2019, il Panettone al Vin Santo, quello al Brachetto d’Acqui, il Panettone ai Marrons Glacés e quello alla mela.

il maxi panettone Albertengo da 20 kg.

lunedì 16 settembre 2019

Vini dell’Etna, sorsi di “Lava” - percorsi e suggestioni da Fabrizio Salce


Il vulcano, il mare, il sole, il vento, la fatica dell’uomo: il “Vino”. Il mio ritorno in Sicilia ripartendo proprio da dove l’avevo lasciata. Ero stato a Paternò, vicino a Catania, per girare un servizio televisivo sull’estrazione e la lavorazione della pietra lavica e adesso, ancora con i respiri dell’Etna ad accompagnarmi, affronto un nuovo viaggio tra vigne e vini, curiosità e sapori, amici cari e una magica terra. La prima tappa del mio percorso la vivo tra il parco dell’Etna e il parco fluviale dell’Alcantara in località Passopisciaro nel Comune di Castiglione di Sicilia.

Qui con grande piacere incontro Franco, Gianni e Giusy Calcagno che dal 2006, primo anno di imbottigliamento, producono vini dalla marcata espressione del territorio dovuta soprattutto al clima e alla posizione geografica. I vitigni sono quelli tipici di questo lembo di Sicilia: Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante (nella foto i grappoli). I vini, Etna Rosso, Etna Bianco, Etna Bianco Superiore, Etna Rosato, sono particolarmente gradevoli, i rossi, pur essendo lavorati con le stesse tecniche sia in vigna che in cantina, pur avendo le stesse percentuali delle uve, risultano decisamente diversi tra loro. Ma è normale e sarà il “laitmotiv” che troverò in ogni cantina che visiterò, perché qui, sul vulcano, basta spostarsi di qualche metro per avere un diverso “terroir” una condizione unica dovuta dalle differenti colate laviche che si sono succedute nei secoli.

Mi sposto e scendo a sud del parco dell’Etna per raggiungere il Comune di Trecastagni; qui a 760 metri di altezza mi reco in contrada Càrpene, una delle 133 contrade etnee dove si producono vini Doc, lungo la Strada dei Vini dell’Etna. Ad attendermi ci sono Sebastiano, mamma Santina e papà Saro.
Anche in quest’altra azienda a carattere famigliare passeggio tra i filari che sono posizionati vicino ai boschi su terreni formatisi dal disfacimento della lava, inseriti in un contesto ambientale in cui la forte escursione termica tra il giorno e la notte favorisce la maturazione delle uve. Nelle vicinanze delle vigne il Monte Gorna dal quale prende il nome l’azienda e filari anche di Catarratto un altro vitigno tipico di questa terra. Assaggio i vini abbinati ai sapori locali dei piatti preparati da Santina: caponata, zucchine in agrodolce, involtini di maiale, parmigiana, timballo di anelletti e altro ancora. Un delizioso intreccio tra amicizia, ottimo cibo e vini decisamente interessanti.


Per queste mie giornate siciliane faccio base a Milo, città del vino e della musica, l’ho scelta perché proprio in concomitanza con il mio viaggio in città va in scena la 39esima edizione di “ViniMilo”.
E’ una manifestazione importante che abbraccia il mondo del vino nella totalità delle sue sfumature ma che propone in parallelo tanti appuntamenti ludici, culturali e informativi. Ed ecco dunque che durante l’evento vengono proposte degustazioni, cene, un motoraduno, focus, tavole rotonde, momenti gastronomici e musicali. Milo, Comune autonomo dal 1955, è un apprezzato centro di villeggiatura che annovera tra i suoi residenti del passato il pittore Roberto Rimini e il professore Salvatore Citelli, mentre tra i più recenti artisti come Franco Battiato e Lucio Dalla.
Il giorno dopo mi alzo di buon ora perché il programma di “ViniMilo” propone un saluto al sole che nasce e al nuovo giorno in un modo particolarmente piacevole: sulla piazza Belvedere da dove si vede il mare e la Calabria, mentre il sole sorgerà, il grande chitarrista classico Massimo Scattolin (nella foto) si esibirà in concerto.
Si saluta l’apertura della manifestazione sulle note di musiche interpretate a grandissimi livelli di bravura. A ruota una degustazione di pane, olio e vini del territorio. Tra i tanti appuntamenti in programma a “ViniMilo” anche i vini da “Terre Estreme” ovvero quei vini prodotti in ambienti particolarmente difficili come la montagna, le piccole isole, i terreni impervi, dove la fatica dell’uomo viene amplificata dalle difficili condizioni territoriali. Per questo momento a Milo sono presenti vini di varie cantine provenienti da differenti regioni d’Italia, dal Piemonte al Veneto, dalla Campania alla Toscana, dal Friuli alla Liguria.


La giornata, iniziata dunque con la musica per le orecchie, prosegue con quella per il palato. E’ a Sant’Alfio che trovo le vigne di Fabio e Novella delle Tenute di Nuna. I filari sono stati impianti su di un lembo di terra bonificata dell’eruzione del 1971. Il vigneto è molto ordinato e il loro Etna Bianco mi piace moltissimo.

Prima di raggiungere un’altra realtà produttiva mi regalo una parentesi con un vecchio albero. Lo chiamano il Castagno dei 100 cavalli, è un albero plurimillenario, la sua età infatti si aggira tra i 3600 e i 4000 anni. La leggenda narra che la regina Giovanna I d’Angiò si riparò sotto il castagno con 100 cavalieri che aveva al seguito. Il vecchio albero venne dichiarato Monumento nazionale nel 1965 e nel 2006 l’Unesco lo ha definito Monumento messaggero di pace. Lo trovate, come le Tenute di Nuna, nel Comune di Sant’Alfio.

E’ tempo di muoversi e visitare una storica cantina: Barone di Villagrande di Marco Nicolosi. Qui la storia affonda le radici alla fine del 600 e arriva ai giorni nostri. Oltre ai vigneti che mi ricordano un grande anfiteatro, visito la grande bottaia e gli spazi dedicati all’ospitalità. L’azienda dispone di 4 camere immerse in una deliziosa cornice e arricchite da una splendida piscina affacciata sulle vigne. I vini possono essere degustati in abbinamento alla cucina e il personale è decisamente cordiale e gentile. Il Wine Resort è situato nel Comune di Milo ma la proprietà ha anche vigne sull’isola di Salina dove ebbi il piacere di recarmi in passato.

Il viaggio prosegue tra cantine, vini, momenti di “ViniMilo”, ottime pause gastronomiche e la piacevole compagnia di buoni amici. Per assaggiare qualcosa di frizzante raggiungo le cantine di Antonino Destro nel Comune di Randazzo. Sono dunque nella parte più a nord del parco dell’Etna ad una altitudine di circa 750 metri. Antonino produce vari vini, sempre i con le uve autoctone che ho già menzionato, e una parte della produzione è dedicate a quelle che ormai comunemente si definiscono bollicine. Mi godo la piacevolezza delle vigne su diversi strati di terreno lavico, scatto delle foto, sento il sole e il profumo della terra. Poi visito la cantina e degusto i vini, lo faccio assaporando formaggi e salumi, pomodori secchi sott’olio, olive e buon pane. Ascolto la storia del lavoro di Antonino. Quanto si dovrebbe scrivere su queste persone, queste famiglie, questa terra di lava, questo vulcano tanto temuto e tanto amato!

uva Neretto
Prima di lasciare la bella Sicilia mi regalo ancora una tappa, questa volta non più legata al vino ma al latte: il latte d’asina. Nel Comune di Giarre la dottoressa Concetta Torrisi da alcuni anni lavora con le asine di razza Ragusana, una razza in via di estinzione, produce il latte che viene utilizzato sia per alimentazione umana che per il comparto della cosmetica. Trovo circa 80 capi in allevamento e ho il piacere di assistere alla fase della mungitura. L’asina produce poco latte al giorno motivo per cui, per via delle sue caratteristiche organolettiche, è molto prezioso. Per pranzo mi viene proposto uno strepitoso stufato d’asino e dei maccheroni casalinghi conditi con il sugo dello stracotto. Non posso certo rifiutare!

Ci sono tornato, ne avevo voglia. La cara Sicilia tanto diversa da zona a zona, con i suoi contrasti, la sua storia, le sua tradizioni e la sua gente. Il vulcano, sempre attivo, sempre in evoluzione, i vini dell’Etna, piacevoli espressioni enologiche che nascono dalla lava e dalla fatica dell’uomo.

Fabrizio Salce

L'autore di questo reportage  è un  esperto giornalista televisivo e della carta stampata  che conosco ed apprezzo da molti anni. Come me è sempre stato particolarmente attento all'enogastronomia di qualità, per questo pubblico molto volentieri questo articolo (a.s.)