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martedì 21 aprile 2020

TERRESACRE – il Molise nel bicchiere (di Fabrizio Salce)




Mentre scrivo c’è un tiepido sole primaverile, guardo attraverso la finestra che dà sul retro della casa e penso a mio padre che mi ha lasciato tre anni fa.
Mio padre aveva un amico, un vero amico, che grazie a Dio è ancora vivo e che, come mio padre, era arrivato a Torino alla fine degli anni 50: nel 1959.
Anni di immigrazione, di rilancio del paese, di lavoro e sacrifici, di affetti lasciati e tante speranze. Anni duri, lavoro e stringere i denti. Michele classe 1942, l’amico di papà, era ed è ancora un artista: è un ciabattino straordinario

.
E’ una delle persone più belle che io abbia avuto la fortuna e l’onore di conoscere. Michele è figlio di una terra magica, ancora da scoprire, da conoscere e respirare, vivere e gustare. Michele è molisano.

Il Molise, la terra degli Osci, gli antichi abitanti della regione ai quali subentrarono i Sanniti.  Il nucleo principale dei Sanniti era chiamato Pentri ovvero il popolo delle montagne, radicato e attaccato alla propria terra.
Poi arrivarono i romani che testarono di persona la caparbietà dei Sanniti, ci misero infatti 50 anni per sconfiggerli. Il termine “Osco” è però rimasto, così come “Pentro” e li ritroviamo nel mondo del vino molisano, un mondo antico di secoli, fatto di vini pregiati e variegati, di vitigni internazionali e autoctoni.Il Molise, con le sue bellissime colline, i tanti corsi d’acqua (Volturno, Biferno, Trigno, Cigno, Fortore), le due province Campobasso e Isernia.

Una viticoltura antica che ritrovo oggi con grande piacere a Montenero di Bisaccia in provincia di Campobasso e più precisamente in Contrada Montebello sui 35 ettari di una cantina devota al vino: cantina Terresacre. Parlo di una realtà produttiva nata nel 2006 che lavora nel rispetto della tradizione vitivinicola di questa terra, attraverso la conoscenza della vite e dei suoi piccoli grandi segreti. Il rispetto del tempo che la natura impone, il clima ottimale, il posizionamento dei vigneti che respirano il mare Adriatico a 270 metri. I vitigni Tintilia, Falanghina, Montepulciano, Trebbianoe l’opera dell’uomo sono ingredienti che sapientemente miscelati regalano vini di altissimo livello.

La modernità della cantina Terresacre rappresenta una delle più interessanti strutture produttive del panorama vitivinicolo della regione. Il minuzioso lavoro legato alla severa selezione delle uve e l’attenzione che viene dedicata ad ogni passaggio della filiera produttiva hanno consentito all’azienda di produrre delle autentiche perle enologiche.


Vini come il Tintilia, vitigno autoctono (Sinonimo del Bovale Grande Nero) decisamente interessante, dal colore rosso rubino a volte con riflessi violacei, dal profumo intenso e gradevole e con sapore armonico e morbido. Due versioni di Tintilia DOC di cui una che matura per 12 mesi in barriques di rovere francese selezionate e l’altra ottenuta da uve di antichi vigneti. Un vino che mi piace molto da abbinare ad un buon formaggio pecorino, ai salumi tipici molisani come losfarriccioe il sagicciotto o ad alcune ricette della tradizione: cavatelli al ragù, maiale ai peperoni e torcinelli.

Un altro grande vitigno di casa Terresacre è la Falanghina, un’uva dalla lunga storia secolare molto amata dagli antichi romani. Ed ecco allora Oravera DOC. E’ un vino prodotto con uve da vigneti selezionati dove si opera per ottenere la massima qualità. Affina 6 mesi in barriques di rovere francese riposando sui propri lieviti. 
Poi, come per il Tintilia DOC, un’altra espressione di Falanghina DOC che raggiunge una grande personalità e una piacevolissima aromaticità: entrambe sono decisamente da gustare. La Falanghinaè un vino elegante che si presta ad invecchiare nel tempo, dal colore bianco paglierino, con un profumo delicato e il sapore armonico. Si sposa con il pesce, anche di acqua dolce, con il caciocavallo e il tipico nirvi e musse preparato con il musetto di vitello. Chiaramente straordinario anche come aperitivo.

Ma Terresacre è un’autentica girandola di espressioni, un carosello di vini per differenti ed esigenti wine lovers. Segnalo un grande Montepulciano denominato Rispetto DOC e che affina 18 mesi in accuratebarriques e sempre a base Montepulciano Neravite DOC. Il Montepulciano col passare del tempo diventa di un colore inebriante, un vino rosso acceso tendente al granato. L’intenso profumo caratteristico, secco al palato molto armonico e con un lieve sentore di tannini. Ottimo con i salumi locali, i formaggi, il coniglio e il famoso piatto cacio e uova.
Se amate i vini rosati Terresacre propone Rosavite IGT da uve Montepulciano. Fruttato, profumato, fresco ed elegante. Personalmente amo i rosati come aperitivo ma è indiscutibile che siano vini tutto pasto e che negli ultimi anni stiano riscuotendo un successo senza precedenti. Concludo con Orovite DOC un delizioso Trebbiano dalla grande complessità olfattiva e gustativa ottimo con i fusilli, i maccheroni e la mozzarella.

Sono vini che vi consiglio di assaggiare al più presto perché meritano la vostra attenzione. Nota molto positiva anche per chi ha concepito le etichette che trovo piacevolmente semplici, giovani, moderne e di facile intuizione. L’etichetta per una bottiglia di vino è pur sempre come il vestito per una bella signora!

Terresacre è anche 25 ettari di oliveto, ma del pregiato olio che produce ve ne parlerò in un’altra occasione, così come sarà ancora un piacere presentarvi Il Quadrifoglio ovvero l’agriturismo. Camere e appartamenti, confort ed eleganza, sapori tipici e i pregiati vini della cantina, il tutto immerso in un vero tesoro che si chiama Molise: come mi ha sempre detto Michele l’amico di papà.



                                                                                                                                       Fabrizio Salce


 La cantina di "Terresacre" 


sabato 18 aprile 2020

La terza edizione del Forum si presenta in versione digitale. #foodwineTF20



Food & Wine Tourism Forum 2020
L’evento di aggiornamento e riflessione sulle sfide
 del turismo enogastronomico dedicato al pubblico nazionale.
Turismo del Gusto e fase 2:quali strategie per affrontare le nuove sfide è il tema
 del primo appuntamento in programma il 21 aprile. I relatori sono Maria Elena Rossi, direttore Marketing e Promozione dell’Enit e Antonio Pezzano, editor Officina Turistica

Webinar: incontri a sostegno degli operatori di
Langhe Monferrato Roero


La terza edizione del Food & Wine Tourism Forum, l’evento di aggiornamentoe riflessione sulle sfide del turismo enogastronomico organizzato dall’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, con la direzione scientifica di Roberta Milano,si presenta in versione digitale. Le cinque conference hannol’obiettivo di affrontare tematiche legate al turismo enogastronomicotra sostenibilità, design, innovazionee comunicazione.

Gli argomenti su cui il forum si pone delle domande e a cui cerca di trovare qualche risposta vanno dagli scenari possibili all’importanza del data-driven marketing, dagli sviluppi del food delivery al ripensamento totale del design dell’esperienza enogastronomica, dai nuovi bisogni alla creatività, e da una visione globale ai piccoli esempi di resilienza. Gli appuntamenti hanno cadenza settimanale, tutti i martedì a partire dal 21 aprilealle ore 11.
Il primo appuntamento del 21 aprile vedrà la partecipazione del direttore Marketing e Promozione dell’Enit, Maria Elena Rossi, e Antonio Pezzano, editor Officina Turistica.
Titolo del webinar: “Turismo del Gusto e fase 2: quali strategie per affrontare le nuove sfide.”

Parallelamente al Forum, l’Ente Turismo LMR organizza dieci webinar dedicati agli operatori di Langhe Monferrato Roero. Ancora più del solito, un territorio turistico ha bisogno di ricevere un sostegno per affrontare al meglio una crisi come quella che stiamo vivendo. A partire dal 24 aprile, ogni venerdì alle ore 11, ci saranno appuntamenti dedicati ai principali strumenti, alle piattaforme di comunicazione digitale, instagram, facebook, video, foto, piani editoriali, e al ridisegnodei servizi nel turismo e nella ristorazione.

Il forum di quest’anno mantiene lo stesso posizionamento, lo stesso metodo, comprendere, confrontarsi, imparare e agire, ma il format si è adeguato al momento storico che stiamo vivendo: a partire dalla formula settimanale al file rouge delle conference dedicate alle grandi domande del momento, legate all’emergenza del Coronavirus; quando e come ripartiremo; quanto profondo sarà il cambiamento nel modo di viaggiare; come modificare il prodotto e la comunicazione, con esperti nazionali e internazionali.

Il tema principale dell’edizione 2020 che l’organizzazione aveva scelto per l’evento di Grinzane Cavourera la “Sostenibilità”. Oggi viene maggiormente confermato. È proprio questo il momento per ripensare al Turismo che vogliamo essere facendo scelte strategiche importanti per scegliere nuovi modelli di sviluppo.Gli effetti della social distance nel settore ricettivo a quelli della ristorazione dovranno essere affrontati per evitare di trovarsi impreparati.
L“Innovazione”rimane al centro dell’attenzione perché rimane la via più significativa: innovazione non solo tecnologica ma anche nella visione, nel metodo e nelle attività.Infine, come sempre, l’obiettivo ultimo del Forum è il rafforzamento reciproco tra turismo e enogastronomia, due settori intimamente legati per il turista ma, troppo spesso, autonomi nei percorsi di sviluppo strategici.

“Siamo in un periodo di grandi sfide in cui la priorità è supportare il rilancio del turismo durante la crisi del Coronavirus – dichiara Luigi Barbero, Presidente dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero -L’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero vuole rispondere innanzitutto garantendo informazioni alla filiera, riguardo l’andamento internazionale, le novità del mercato turistico, le necessità di innovazione dell’offerta. Il Food and Wine Tourism Forum risponderà a queste esigenze, supportando gli operatori nell’uscita dalla crisi attraverso un contatto costante con tutti gli attori e la veicolazione di informazioni di qualità”

Roberta Milano, direttore scientifico del F&WTF afferma:“Dobbiamo immaginare un futuro che è oltre ogni immaginazione, un futuro in cui probabilmente dovremo riempire di nuovi significati le parole turismo, esperienza,convivialità, accoglienza.

La partecipazione alle conference nazionali e ai webinar dedicati agli operatori turistici di Langhe Monferrato Roero è gratuita, ma occorre iscriversi sul sitofoodwinetourismforum.it.


Per info
Ente Turismo Langhe Monferrato Roero
0173 35833


venerdì 17 aprile 2020

Viaggi in detrazione fiscale. Una cura per l’enoturismo e l’Italia dei piccoli Comuni



La proposta dei sindaci delle 430 "Città del Vino"
Lanciata anche l’iniziativa #iobevoitaliano

Mentre si valutano le modalità di ripartenza economica e sociale e si fanno ipotesi sulle prossime vacanze estive, se le faremo, dai sindaci delle Città del Vino arriva una proposta per riaprire i territori e far ripartire anche l’enoturismo, appena possibile. 

L’Associazione Nazionale propone la detraibilità fiscale delle spese per i viaggi degli italiani nel Paese, alla stregua di quanto accade con le spese mediche e sanitarie.
Non appena sarà possibile e nel rispetto delle misure di distanziamento sociale previste – sottolinea Città del Vino - il desiderio di muoversi, viaggiare e riavvicinarsi alla “normalità” si diffonderà velocemente; si spera, già in estate,di fare una vacanza diversa nei nostri tanti e differenti territori.

“Attendiamo le decisioni del governo per riorganizzare la vita sociale, i servizi, le attività e la riapertura dei nostri territori all’enoturismo, nel rispetto delle misure di tutela della salute pubblica – premette il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon -. Nell’ottica del rilancio crediamo che poter detrarre fiscalmente le spese di viaggio e soggiorno, debitamente documentate, così come facciamo per le spese mediche incentiverebbe l’enoturismo e darebbe un contributo importante di solidarietà economica alla filiera e alle economie dei territori.
Il provvedimento dovrebbe affiancare le iniziative del Governo per sostenere l’economia e le imprese. Il made in Italy– conclude Zambon - va tutelato prima che sia troppo tardi: l’agricoltura e il turismo sono due dei tanti pilastri dell’identità, del benessere e della bellezza italiana”.

#iobevoitaliano

E’ questo il messaggio che Città del Vino lancia sul web a sostegno delle aziende vitivinicole, custodi dei nostri territori enoturistici, che a causa dell’emergenza provocata dal covid-19 stanno vivendo una forte crisi economica e finanziaria, dovuta al ridimensionamento e  alla riorganizzazione delle vendite e alla chiusura dei ristoranti e della filiera dell’accoglienza. 

L’invito a diffondere il messaggio #iobevoitaliano, nel rispetto del consumo moderato e consapevole, va a sostegno delle aziende vitivinicole e del loro importante contributo indiretto al mantenimento dei paesaggi italiani del vino. A questo invito si aggiunge, come stanno facendo anche altri Comuni, la campagna #iobevoirpino lanciata dagli Ambasciatori delle Città del Vino dell’Irpinia, in provincia di Avellino.
Seguendo le disposizioni delle autorità sanitarie dobbiamo restare a casa ancora per qualche settimana, ma anche tra le mura domestiche possiamo godere di un buon vino italiano Doc e Docg e magari comprare più vino dei nostri territori da piccole e medie cantine di qualità che in questo momento hanno bisogno di un aiuto concreto; aziende vitivinicole che molto spesso offrono accoglienza enoturistica, quindi doppiamente penalizzate dalla crisi legata all’emergenza sanitaria.



mercoledì 8 aprile 2020

Pasqua: non rinunciamo ai piatti della tradizione. Anche nell'Astigiano l'eccellenza della carne di Capretto 100%



 Almeno un milione di persone tra italiani e stranieri sono costretti quest’anno a rinunciare alla tradizionale gita per il pranzo nelle strutture agrituristiche tra Pasqua e Pasquetta, ma alla cucina tipica del periodo non si rinuncia

Ecco che tra i piatti non può mancare la carne ovicaprina cucinata in vari modi: dall’agnello al forno al capretto alla brace, fino al cosciotto di agnello con le castagne e allo spezzatino di pecora.
In Piemonte la filiera ovina conta 122 mila capi per oltre 2 mila aziende, quella caprina più di 67 mila capi e oltre 3 mila aziende.


“Con il nostro Consorzio, insieme a Coldiretti Piemonte e ARAP, un anno fa, è nato il capretto 100% Piemonte ed è stato presentato il marchio che identifica la carne di capretto e di capra piemontese secondo un disciplinare che individua in modo certo la provenienza: intero territorio regionale, allevato da imprese singole o associazioni aderenti al Consorzio – spiega Simone Grappiolo (nella foto) , astigiano e presidente del Consorzio Allevatori Caprini del Piemonte –. Questo ci consente di avere una grande forza: l’alta qualità di un prodotto unico di cui possiamo assicurare la tracciabilità al consumatore”.

Il capretto Piemonte viene allevato per 60 giorni ed ha un peso variabile da 11 a 16 Kg. La carne è delicata, gustosa e facilmente digeribile grazie ad un basso contenuto di grassi.


"Prediligere la carne ovicaprina piemontese deve essere un obiettivo primario in questo periodo di forte consumo in vista della Pasqua, ma non soltanto. Col marchio identificativo, oltretutto, siamo in grado di offrire un prodotto che porta con sé il legame col territorio e dà valore al lavoro svolto dagli allevatori – spiegano Marco Reggio presidente di Coldiretti Asti e Diego Furia Direttore -.
Quello ovicaprino e, purtroppo, non solo, è un comparto che vede sul mercato prodotti importati da tutto il mondo per questo dobbiamo ancor più difendere ed incentivare il consumo delle nostre produzioni anche tramite l’attività che porta avanti il Consorzio che rappresenta, oltre ad un importante strumento di promozione sul territorio, il volano per far crescere economicamente il comparto, aumentare la qualità delle produzioni e tutelarle attraverso la difesa delle denominazioni, sia a livello nazionale sia europeo”.