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venerdì 31 marzo 2017

IL NIZZA DOCG A TEATRO - SPAZIO KOR di Asti


 

                         SPAZIO KOR DEDICA IL FOYER AL NIZZA DOCG
Tra i tanti, prestigiosi contatti, generati negli anni, spicca quello con lo Spazio Kor, progetto nato ad Asti, all'interno della splendida chiesa sconsacrata settecentesca di San Giuseppe,per promuovere una nuova esperienza culturale e affermatasi come punto di riferimento a livello nazionale per la ricerca e l’innovazione in ambito teatrale.

La condivisione di un comune ideale di valorizzazione del territorio e la voglia di rinforzare il connubio virtuoso tra arte e vino, ha portato Spazio Kor alla decisione di dedicare ai produttori del Nizza un allestimento nel foyer del teatro. Si tratta di un progetto ambizioso, che vede per la prima volta nell’Astigiano dedicare a un vino e ai suoi produttori uno spazio all’interno di un teatro, finalizzato a condividere con il pubblico le varie esperienze del territorio così da condividerlo, “costruirlo” assieme e conservarlo.

Il progetto, studiato con lo stesso Spazio Kor, l’Associazione dei Produttori del Nizza e l’Assessore regionale ad Agricoltura Giorgio Ferrero, è stato curato dall’Associazione C.R.A.F.T. (Centro Ricerca Arte Formazione Teatro) e l’Associazione Produttori del Nizza; in partnership con il Comune di Asti, il Teatro degli Acerbi e con il supporto di della Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando di Valorizzazione dei Beni Culturali.

L’APERTURA AL NIZZA

Visto il notevole passaggio di spettatori, di varia provenienza e diverse face di età, durante la ricca stagione teatrale dello Spazio Kor e nel periodo estivo dei festival, l’obiettivo è stato quello di creare all’interno del Foyer del teatro uno spazio-corner dedicato al Nizza, apertura del progetto Open al territorio che lo circonda.

Il foyer, locale di circa 100mq tra sala e museo (foto sotto), verrà ridisegnato grazie all’idea di un artistavincitore della call internazionale, in scadenza a metà aprile, e guidato dallo scenografo Francesco Fassone, che stanno lavorando per rendere il luogo disponibile non solo per i momenti di attesa degli spettacoli, ma anche prevedendo un’apertura regolare che consenta di studiare e conoscere il teatro anche grazie alla presenza di una biblioteca dedicata, la connessione internet e uno spazio espositivo.
In questo contesto, verrà creata un’installazione-corner dedicata al territorio circostante (il Nizza), che presenti le caratteristiche eccellenti di questo vino e serva da punto di degustazione di alcuni prodotti locali.
 foto di gruppo di alcuni dei produttori

I produttori aderenti al progetto potranno presentare i loro prodotti al pubblico con piccole degustazioni e aperitiviorganizzati durante le serate di spettacolo. La funzione del corner è proprio quella di rivelarsi sia un punto di sbicchieramento del Nizza, sia un angolo di degustazione immersivain cui ritagliarsi un attimo di tranquillità per concentrarsi sulle caratteristiche e le emozioni suscitate del vino.
Una volta concluso l’assaggio, gli spettatori saranno invitati a lasciare un commento sulle sensazioni sperimentate, creando una sorta di traccia-archivio delle emozioni del Nizza.
Tale memoria potrà essere lo spunto per successive suggestioni o contaminazioni tra teatro e vino che caratterizzeranno la collaborazione tra Spazio Kor e Associazione del Nizza.

 

Ancora una volta, dunque, l’Associazione Produttori del Nizza si pone all’avanguardia nel comunicare i propri valori e nell’operare in sinergia con il territorio e, in particolare, con la città di Asti,fulcro di tanti possibili percorsi culturali di assoluto prestigio.Le etichette dei vini presenti allo Spazio Kor, infatti, non potranno che creare interesse intorno al Nizza e regalare un’emozione che attiri lo sguardo verso i nostri magnifici territori.
Questo è quello che significa avere una cultura dell’accoglienza moderna, aperta a ogni opportunità che aiuti a sfruttare le potenzialità ancora inespresse del Monferrato e dell’Astigiano.
Solo la sinergia con le altre realtà del territorio e l’unione di forze e di intenti può aiutarci in questo percorso virtuoso di accoglienza e condivisione, che da 20 anni, ormai, il Nizza ha saputo sviluppare e continua a tenere fermamente come principale obiettivo.
"Sono certo che questo progetto porterà ancor più valore alla nostra produzione, veicolando, in particolar modo, il messaggio che, a pochi chilometri da Asti, si possono visitare i nostri meravigliosi vigneti, patrimonio dell’Umanità", ricorda il presidente dell'associazione Gianni Bertolino.


 

giovedì 30 marzo 2017

AL VIA LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE ALBEISA B.O.C.G.



 

L’Associazione Albeisa si rifà l’immagine portando la storica bottiglia Albeisa al centro di una campagna di comunicazione internazionale che sarà presentata in occasione del Vinitaly

 

Albeisa B.O.C.G., l’inimitabile bottiglia nata per custodire l’unicità dei vini albesi, si fa protagonista di una campagna di comunicazione volta a celebrare l’indissolubile legame tra i pregiati vini delle Langhe e il loro straordinario territorio di origine.  Questo il messaggio che l’Unione produttori vini albesi che ad oggi vede più di 300 soci, lancerà in occasione del Vinitaly, uno dei più famosi saloni del vino in programma dal 9 al 12 aprile a Verona.

 «Finora le attività promosse da Albeisa si sono concentrate sulla promozione dei vini del territorio delle Langhe, dando vita a eventi di rilievo come l’anteprima internazionale per la stampa Nebbiolo Prima» racconta Alberto Cordero di Montezemolo, presidente dell’Unione produttori vini albesi. «Al centro della nostra nuova campagna comunicativa, invece, c’è proprio la bottiglia in sé, la sua storia e i valori che rappresenta per i produttori che la utilizzano».

 
Giocando sull’acronimo B.O.C.G. (Bottiglia di Origine Controllata e Garantita), gli assi portanti della campagna saranno appunto il rispetto del territorio, la qualità e la garanzia del prodotto. L’obiettivo è far sì che il consumatore associ sempre più automaticamente la bottiglia Albeisa al territorio delle Langhe, dando vita a un inscindibile trait d’union tra i vini e il luogo da cui prendono vita. Si svilupperà attraverso l’aspetto digital su sito e social network, oltre a una nuova campagna adv e di sensibilizzazione verso il consumatore in primis ma anche verso i giornalisti, gli operatori e gli opinion leader sia in Italia che all’estero. 
Si rivolgerà infatti ad un pubblico sempre più attento e giovane. Come rilevato da uno studio condotto da Nomisma Wine Monitor e presentato a Bologna lo scorso venerdì, per i Millenials il packaging risulta essere oggi uno dei principali driver di scelta nell’acquisto e nel consumo del vino. I dati indicano infatti che il 70% dei Millennials italiani è attratto da bottiglie con design innovativo o particolare.

La bottiglia ALBEISA nasce sul finire del 1700 per volontà dei produttori dell’albese che desideravano avere una bottiglia unica per i propri vini. Nel 1973 la produzione della bottiglia viene regolamentata tramite un preciso Statuto messo in atto per disciplinare e controllare l’utilizzo del contenitore. Il suo utilizzo è tutelato dall’ “Associazione Produttori Vini Albesi” che ne indica la possibilità di impiego e fornisce un dettaglio sulle varietà e le DOC/DOCG che essa può contenere.



la gamma completa delle bottiglie "albeisa"

giovedì 23 marzo 2017

"ATHOS" Monferrato Doc Chiaretto - VINI CALDERA

Interessante novità firmata Vini Caldera,  ideale per la bella stagione:"Athos" Monferrato Doc Chiaretto, da uve Dolcetto e Freisa

Una grande  cantina con  volte alte 7 metri  in  mattoni "a vista" è il  migliore biglietto da visita  per questa dinamica azienda vinicola familiare.
La vite e il vino sono una presenza  molto antica in questo territorio,   ancora compreso  nel Comune di Asti , dal quale dista un pugno di chilometri e  che introduce alle dolci colline del Monferrato.

Recentemente ristrutturata e resa molto accogliente  per le visite e le degustazioni, la struttura venne creata ai primi del '900 da Prospero Caldera e ben presto i vini prodotti iniziarono a partire per molte  destinazioni, comprese quelle estere come Francoforte e altre città europee, avvalendosi  della ferrovia che passava a breve distanza, collegando gli importanti centri di Asti e Casale.

Non è distante dalla sede  anche il "Bricco Marmorito" dove abitava, in una classica cascina monferrina, la famiglia  Bergoglio, poi emigrata in Argentina,  dove nel dicembre 1936 nacque  Jorge Mario Bergoglio  futuro Papa Francesco.

Da alcuni anni, Fabrizia Caldera  rappresenta la quarta generazione della famiglia, affiancata dal marito Roberto Rossi. Entrambi  sono entusiasti appassionati di vini di qualità  ed hanno acquisito un buon bagaglio di conoscenze, da trasmettere  al   figlio Fabio, entrato recentemente nell'attività.

Partendo da vigneti e uve selezionati delle aree  regionali più vocate, con la consulenza produttiva del noto enologo e  wine-maker astigiano Mario Redoglia, nascono  vini  Doc o Docg interessanti e già premiati  per la loro qualità in varie occasioni nei concorsi enologici nazionali e regionali,  come Barbera (in varie tipologie), Grignolino, Ruchè di Castagnole Monferrato (anche in una versione da uve surmature), Dogliani. Piemonte Chardonnay. Gavi, Spumante Brut Pinot-Chardonnay. Piemonte Moscato.
 
Un'interessante novità produttiva firmata Vini Caldera,  legata alla primavera 2017 riguarda "Athos" Monferrato Doc Chiaretto, da uve Dolcetto e Freisa selezionate con particolare cura.

Già dall'etichetta di taglio moderno, che si discosta da quelle della linea aziendale da tempo consolidata, risulta chiara la volontà di evidenziarne anche sul mercato le caratteristiche.

Si tratta di un vino che coinvolge subito all'assaggio, dopo averne ammirato il bel colore rosato tenue .

Come  descritto nella scheda organolettica che segue, nel profumo troverete note intense e piacevoli  di frutta e floreali ed al palato  svilupperanno sensazioni appaganti e ben amalgamate in un insieme molto ben riuscito,  esaltato da una gradazione alcolica perfettamente calibrata.

Il produttore consiglia,  giustamente, di consumarlo preferibilmente giovane, ma data la sua buona struttura,  Athos potrà  trascorrere senza traumi almeno  un paio d'anni in bottiglia.

In vista della stagione calda lo vedrei bene ad accompagnare tutto il pasto, compresi i piatti a base di pesce non troppo elaborati, ma anche i classici spuntini fruibili  a tutte le ore a base di salumi e formaggi non stagionati. Per apprezzarne al meglio le doti, questo vino è consigliabile consumarlo fresco ma non troppo freddo (temperatura ideale attorno ai 12°)

Da provare.


MONFERRATO DOC CHIARETTO

"ATHOS"

 

CARATTERISTICHE

ORGANOLETTICHE 

 

Colore: rosato delicato

Profumo: fruttato e floreale.

Sapore: secco, armonico, intrigante

 e vellutato.

Conservazione: da consumarsi preferibilmente   giovane                                                                                                             giovane.

 

Temperatura di servizio: 12° C.

 

Abbinamenti consigliati: adatto agli aperitivi, ma per la sua morbidezza è facilmente abbinabile a tutto pasto.                                                                                     

 

CARATTERISTICHE TECNICHE

 

Uve: Dolcetto e Freisa

Grado alcool: 13 vol.

Provenienza delle uve: Montaldo Bormida.

Terreni: franco-limosi

Produzione per ettaro: 90 quintali.

Vinificazione: breve macerazione a freddo e svinatura del mosto che dopo l'illimpidimento, viene messo a fermentare a temperatura controllata.

Temperatura di fermentazione:   16° C.

Affinamento: maturazione in vasca di acciaio.

Fermentazione manolattica: no.

 

Vini Caldera
Portacomaro Stazione 53 B
14100 Asti Italy
+39 0141 296154
mail:
info@vinicaldera.it  

 

 

Visite alla cantina (dotata di un comodo parcheggio antistante) e degustazioni con vendita diretta .

La sede è facilmente raggiungibile deviando,  seguendo l'indicazione, dalla strada Asti-Casale che attraversa l'abitato di località  Portacomaro Stazione.

Percorsi pochi metri sulla sinistra si nota subito la cantina dove Fabrizia Caldera ha raccolto  ed esposto molti interessanti fotografie , documenti, timbri  sulla  sua storia ultracentenaria , oltre ad alcuni rari attrezzi storici enologici, che rendono ancora più interessante la visita.


 
 

domenica 19 marzo 2017

IL VINITALY DELLE DONNE DEL VINO DEDICATO AI VITIGNI AUTOCTONI


SONO SEI LE DEGUSTAZIONI DAL 9 AL 12 APRILE A VERONA: DUE SUI VINI RARI GUIDATE DAL GIORNALISTA IAN D’AGATA
Il Vinitaly 2017 delle Donne del Vino sarà dedicato ai vitigni autoctoni: una scelta coraggiosa che punta sulla difesa dei vitigni italiani e particolarmente su quelli più rari e quasi estinti
Un’azione che vedrà protagoniste la maggior parte delle Donne del Vino produttrici e si riassume nella parolaautoctono. “Durante Vinitaly 2017 i vitigni italiani saranno protagonisti di sei iniziative legate dallo stesso tema e principalmente le degustazioni di 25 vini ottenuti da viti autoctone di cui esistono pochissimi ettari di vigneto” spiega la presidente Donatella Cinelli Colombini facendo riferimento anche alle tre degustazioni dedicate a Falanghina, vitigni toscani complementari del Chianti, del Brunello, oltre che alla distribuzione di viti pugliesi e alla carta dei vini della cena evento che concluderà Vinitaly.
Due saranno le degustazioni sui vitigni autoctoni rari, entrambe guidate da Ian D’Agata, senior editor Vinous, direttore scientificoVinitaly International Academy, autore di “Native Wine Grapes of Italy”, unico libro scritto da un italiano ad avere vinto il premio Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year.

Si tratta delle più grandi degustazioni di questo genere mai realizzate – spiega la presidente Cinelli Colombini - Avranno una platea straordinaria di Master of Wine, Master Sommelier, buyer, giornalisti da tutto il mondo guidati da uno dei maggiori esperti mondiali di vitigni autoctoni italiani: Ian D’Agata. È un evento memorabile e mai realizzato prima: rappresenta una pietra miliare nella riscoperta dei vitigni italiani meno conosciuti e a rischio di estinzione”.
LE DUE DEGUSTAZIONI DEGLI AUTOCTONI RARI CON IAN D’AGATA
La prima degustazione sarà realizzata per Vinitaly International Academy la settimana prima di Vinitaly (3-7 aprile): 13 vini rari saranno presentati a super esperti provenienti da tutto il mondo fra cui Master of Wine e Master Sommelier.

La secondadegustazione è in programma domenica 9 aprile alle 15, in collaborazione con VeronaFiere: verrà sempre guidata da Ian D’Agata. È stato lui a scegliere i 18vini e una grappa da presentare a 80 giornalisti e esperti internazionali usando un criterio di priorità, rarità e rappresentatività dell’intero territorio nazionale, una scelta che accomuna vitigni con potenziale enologico molto diverso ma con uguale necessità di salvaguardia in una logica di conservazione del germoplasma italiano.
È proprio questa idea di difesa del patrimonio viticolo italiano più raro e in pericolo di scomparsa che rende straordinariamente importante l’azione delle Donne del vino. Un’azione che vuole spingere le vignaiole a un rinnovato impegno sui vitigni rari come elementi di diversità utili per dare identità enologica e maggiore attrattiva enoturistica ai territori del vino.

FALANGHINA, I VITIGNI TOSCANO, IL BRUNELLO DELLE DONNE

L’azione delle Donne del Vino in favore dei vitigni autoctoni comprende anche la degustazione di Falanghina delle produttrici della Campania e la tavola rotonda con assaggio sui vitigni toscani complementari del Chianti in alternativa ai vitigni internazionali. Ultimo ma non meno importante la degustazione guidata da Kerin O’Keefe(italian editor di Wine Enthusiast e autrice di “Brunello di Montalcino, Understanding and AppreciatingOne of Italy’sGreatestWines,”). La degustazione è sul Brunello prodotto da Donne, organizzata da Wine Enthusiast al quale le Donne del Vino danno un supporto esterno.

CENA E BRINDISI DI FINE VINITALY
La cena evento di mercoledì 12 aprile nel Palazzo della Gran Guardiadi Verona conclude Vinitaly in modo gioioso facendo tagliare un’enorme torta al presidente Maurizio Danese, al direttore generale Giovanni Mantovani e al brand manager Gianni Bruno.  La serata vedrà protagoniste quattro delegazioni regionali delle Donne del vino: Campania, Liguria, Sardegna e Toscana. Ciascuna con un artigiano del gusto che effettuerà un piccolo show cookinge molte specialità regionali da gustare insieme ai vini da vitigni autoctoni provenienti dalle cantine delle donne di tutta Italia.
CHI SONO LE DONNE DEL VINO
Le Donne del Vino sono un’associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi 750 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste.

Blog: www.ledonnedelvino.it


 Donatella Cinelli Colombini  con il celebre giornalista  Jan d'Agata

martedì 14 marzo 2017

Golosaria tra i castelli del Monferrato:week-end a tutto gusto tra le colline europee dello Sport

 

Sabato 1 e domenica 2 aprile l'undicesima edizione della rassegna che celebra le cose buone tra le colline elette Comunità Europea dello Sport


Procedono a  pieno ritmo i preparativi per l’11^ edizione di Golosaria tra i castelli del Monferrato, la rassegna itinerante ideata dal giornalista Paolo Massobrio che sabato 1 e domenica 2 aprile metterà a sistema gli operatori del gusto “made in Monferrato” con feste, incontri, degustazioni e attività en plein air che coinvolgeranno oltre 20 location tra le province di Alessandria e Asti, secondo un programma che offrirà un affaccio privilegiato sulle colline divenute Comunità Europea dello Sport.
 
Un appuntamento consolidato da ormai undici anni, creato fin dagli inizi in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e poi via via con la partecipazione di altre realtà del territorio monferrino per radicare un evento che è ormai tradizione all’inizio della Primavera. E si parlerà di “Gusto”: per il vino, che troverà spazio nelle sale del Castello di Uviglie (Rosignano Monferrato) con la seconda edizione di Barbera & Champagne. Per due giorni in scena il meglio del vino rosso piemontese (oltre a Barbera d’Asti e del Monferrato anche Ruchè e Freisa) accanto alle produzioni dei piccoli vignerons d' Oltralpe e a 50 espressioni spumantiere provenienti da ogni parte d’Italia, accompagnati da ostriche, fassone, panini gourmet e da un entusiasmante programma di degustazioni guidate. Ma gusto lo sarà anche per il cibo, declinato in infinite varianti al Castello di Casale Monferrato dove saranno protagonisti 70 magnifici produttori del best seller ilGolosario di Paolo Massobrio ma anche 15 fra Cucine di Strada e birrifici artigianali. E qui l'Enoteca Regionale del Monferrato presenterà per il terzo anno Stupujtime!, una serie di degustazioni di prodotti vinicoli del Monferrato con 20 aziende partecipanti e 40 vini proposti in assaggio. Una roccaforte del gusto che nella serata di sabato, dalle 20.00 alle 24.00, sarà animata anche da un DjSet sotto le stelle che unirà allo street food, alle birre artigianali e all'enoteca di Stupujtime un Cocktail Bar che reinterpreterà i drink della tradizione proponendoli in originali varianti monferrine: dal Barbaspritz al Barbatonic allo Spritz Monferrino, mentre tutta la città per due giorni si animerà in musei, chiese, monumenti ed edifici storici come Palazzo Gozzani Treville, che per la prima volta aprirà le sue porte al pubblico di Golosaria rispettando gli orari della manifestazione.
 
Ma oltre a Casale e Rosignano Monferrato, saranno più di 20 le location coinvolte per questo grande weekend di gusto, a partire da uno dei due capoluoghi, Asti, che renderà accessibili al pubblico le sale e le collezioni museali di due palazzi storici della città, Palazzo Mazzetti e Palazzo Gazelli di Rossana.
 
Moltissime saranno anche le opportunità offerte nei castelli: da quello di Gabiano al castello Sannazzaro di Giarole, baluardi storici di Golosaria, che attraverso visite guidate condurranno alla scoperta dei loro giardini e delle preziosissime stanze. Quindi il castello di Piovera, che nella giornata di domenica sarà vetrina di altri prodotti tipici, il castello di Piea, che mostrerà i suoi splendidi narcisi in fiore, ma anche Villa Gropella (Valenza), dimora storica che aprirà al pubblico il grande parco.
 
E poi i paesi, tanti, che si animeranno con feste, degustazioni ed eventi ad hoc. Ad Altavilla Monferrato, Cascina Cerola per due giorni legherà il Monferrato al mondo del Giappone con la festa dei ciliegi in fiore e declinerà il tema dello sport con le passeggiate all'aria aperta proposte dalla Scuola Nordic Walking di Alessandria, mentre l'antica Distilleria Mazzetti celebrerà I suoi 170 anni con visite guidate alla barricaia e degustazioni gratuite di liquori, distillati e cose buone. Profumi e sapori antichi si troveranno poi ad Alfiano Natta, che farà riassaporare il pane di una volta con la riapertura dell'antico forno di Sanico, mentre Albugnano aprirà le porte della magnifica canonica di Vezzolano e la Tenuta Montemagno farà godere del suo panorama mozzafiato sulle colline, riportando indietro nel tempo con una cena (sabato) in stile medievale e la rievocazione di antichi giochi (domenica). E poi Castell'Alfero, Castelnuovo Don Bosco, Moncalvo e Montechiaro d'Asti, ma anche Viarigi, Fubine, che darà spazio all'artigianato locale agli infernot patrimonio dell'Umanità e Ozzano Monferrato, con un programma di visite e degustazioni alla scoperta delle eccellenze e dei prodotti De.Co locali. Quindi Vignale, che domenica consegnerà insieme a Paolo Massobrio il premio all'“Amica e Amico del Grignolino”, riconoscimento assegnato a personaggi della cultura e dell'enogastronomia legati profondamente a questo vino, che quest'anno avrà come protagonisti lo storico Roberto Maestri, che ha creato il primo Archivio digitale del Monferrato, e la cantante Andrea Mirò, mentre l'amministrazione comunale assegnerà la speciale “Targa Tambass” al campione di tamburello, vignalese d'origine, Alessio Monzeglio. Ma il Grignolino sarà protagonista anche a Serralunga di Crea, con due giornate di assaggi e degustazioni guidate nei locali della Grignolinoteca, mentre  Grazzano Badoglio per la due giorni aprirà le cantine dei produttori locali (sabato) e le corti delle più belle dimore del paese (domenica), oltre ad alcuni infernot e al chiostro aleramico che farà da scenario alla festa di chiusura, con il taglio della torta dedicata al primo marchese del Monferrato Aleramo.

Una parentesi speciale sarà poi dedicata allo sport, declinato non solo in attività outdoor e agili percorsi tra le colline da compiere a piedi, su due ruote o con le moderne biciclette a pedalata assistita da conoscere e provare al castello di Casale e a Grazzano Badoglio  con itinerari dedicati, ma anche nella rievocazione di antichi giochi, celebrati nelle piazze con sfide avvincenti e campanilistiche. A partire da Vignale Monferrato, che sabato 1 aprile darà spazio al “tambass” o tamburello a muro con l'inaugurazione di una mostra dedicata, mentre domenica ospiterà la partita del campionato di Serie A che vedrà scendere in campo la squadra locale e quella di Portacomaro. Sempre domenica, il tamburello sarà protagonista anche a Montiglio, con la mostra dal titolo “Tambass - il gioco “monferrino” del tamburello nella storia e a Montiglio” ospitata nei locali dell’Archivio Storico Comunale e al castello di Gabiano, dove alle 16.00, si terrà un incontro dedicato alla storia dello sport in Monferrato, che affonda le sue radici fin nel Medioevo. Anche Montechiaro d'Asti farà scendere in campo la squadra locale contro la compagine di Castell'Alfero, ma i giochi di un tempo saranno celebrati con suggestive rievocazioni anche alla Tenuta Montemagno (domenica) e a Fubine (domenica), con una parentesi sulle biglie di terra.
 
Tanti gli spunti che si potranno cogliere in un'edizione di Golosaria che si preannuncia più effervescente che mai, con tanti itinerari da organizzare e un programma in continuo aggiornamento da scoprire giorno per giorno sul sito www.golosaria.it
 
 
 
 

lunedì 13 marzo 2017

Bosio Family Estates alle maggiori fiere vinicole, con le sue colline nel cuore



 Il tavolo dei relatori  del Forum (Foto Vittorio Ubertone)
 
BFE, Bosio Family Estates, il gruppo controllato dalla famiglia Bosio di Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo, a cui fanno capo marchi e aziende come Bosio vini, Luca Bosio, Truffle Hunter Leda e la Bel Colle di Verduno, parteciperà ad alcune tra le più importanti fiere del vino in Europa e in Asia

Al Prowein in calendario dal 19 al 21 marzo a Dusseldorf in Germania BFE sarà allo stand 16a46; al Vinitaly di Verona, che aprirà i battenti dal 9 al 12 aprile, nell’area Hall 10 p2; mentre al Seoul International W&S Fair (27-29 aprile) nell’area D15.
Nei giorni scorsi, nella sede della Bel Colle di Verduno, BFE ha allestito una degustazione di Nebbioli da tutto il mondo.

“Chiamatemi Nebbiolo” il titolo evocativo del forum

Storici del vino e del territorio, giornalisti, docenti universitari ed enologi si sono ritrovati per celebrare il vitigno Nebbiolo in tutte le sue declinazioni.
Il giovane enologo Luca Bosio, che con il padre Valter e la mamma Rosella conduce l’azienda di famiglia, ha voluto dedicare una giornata di studio all’uva Nebbiolo e ai vini che se ne ottengono in Italia e nel resto del mondo.
Il format è stato quello del talk show con relatori di livello come Anna Schneider, esperta di Ampelografia, Vincenzo Gerbi, docente di Enologia e l’enologo Lorenzo Tablino anche scrittore, storico e giornalista del vino.

Ne è scaturita  una tavola rotonda agile e interessante tra le curiosità e i misteri che ancora ci sono attorno al vitigno da cui in Piemonte nascono il Barolo e il Barbaresco.

Conosciuto fin dall’antichità sulle origini del vitigno Nebbiolo non si sa molto e di certo non se ne conosce l’origine. «È possibile che i vitigni che lo hanno originato si siano estinti» ha detto Anna Schneider che ha tratteggiato una sorta di carta d’identità del Nebbiolo, amante dei climi continentali, lontani dal mare, difficile da coltivare ma, come ha ricordato Vincenzo Gerbi, in grado di «governarsi da solo in Cantina quando si siano fatte tutte le cure necessarie e corrette».
Lorenzo Tablino ha ricostruito la storia del vino Nebbiolo, tra esperimenti enologici che hanno prodotto vini a base nebbiolo molto diversi tra loro, dagli spumanti ai vini fermi. «Un vitigno versatile che resta un punto fermo dell’enologia».
 I vini in degustazione al Forum sul Nebbiolo (foto Vittorio Ubertone)
Nucleo centrale del forum la degustazione di 16 Nebbioli da Nord e Sud Piemonte (Barolo, Barbaresco e Monferrato compresi), Valtellina e anche da Usa, Messico e Australia. A guidare gli assaggi Gianni Fabrizio, curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso.

I palati italiani hanno preferito i vini nazionali (Barolo e Barbaresco sugli scudi) anche se i nebbioli di altre parti d’Italia e qualche straniero hanno dimostrato qualità e potenzialità.
«Giornate come queste servono a dimostrare quanto il mondo del vino abbia bisogno della ricerca e della divulgazione per crescere e svilupparsi» è stato il commento del professor  Gerbi al termine del forum.

«Come famiglia e come maison non abbiamo mai smesso di sperimentare e tentare nuove strade convinti come siamo che l’amore per le nostre colline si rifletta nei vini che produciamo» ha sottolineato Luca Bosio.
 

 Il tavolo degli assaggiatori che hanno partecipato alla degustazione  (foto Vittorio Ubertone)

 

venerdì 10 marzo 2017

Caravaggio, La Mostra Impossibile - a Fossano dal 10 marzo al 2 luglio 2017



Il Comune di Fossano (Cn), la Rai e Rai Com, in collaborazione con la Diocesi di Fossano e ProgettoMondo Mlal, presentano Caravaggio, La Mostra Impossibile: quaranta capolavori di Michelangelo Merisi, riprodotti con tecnologie d’avanguardia ad altissima definizione, nel rigoroso rispetto delle dimensioni, dei colori e della luce originali. La mostra, allestita nel Castello degli Acaja e nel Museo Diocesano, è stata inaugurata il 9 marzo e resterà aperta fino al 2 luglio.

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I visitatori possono ammirare i capolavori, i cui originali sono esposti nelle chiese e nelle collezioni private di tutto il mondo - dagli Uffizi al Prado, dalla National Gallery all’Ermitage, dal Metropolitan Museum di New York al Kunsthistorisches Museum di Vienna – raccolti in un unico ambiente.

Il progetto delle "mostre impossibili", ideato da Renato Parascandolo con la direzione scientifica del prof. Ferdinando Bologna - autorevole collaboratore di Roberto Longhi - nasce dalla considerazione che nell’epoca della riproducibilità digitale dell’opera d’arte l’utilizzo rigoroso e filologico delle riproduzioni rappresenta un’istanza di democrazia culturale che ha in Paul Valery, Walter Benjamin e André Malraux i suoi precursori: la realizzazione di un sogno a lungo coltivato da studiosi, critici e appassionati di storia dell’arte.

La mostra, realizzata da Munus, una delle più attive strutture nazionali di gestione di servizi museali e mostre, è arricchita da un vasto corredo di opere multimediali che le conferiscono un particolare valore didattico: dalle sequenze tratte da film, sceneggiati e spettacoli teatrali sulla vita e l’opera del Caravaggio, alle “musiche dipinte” in quattro famosissimi quadri: Riposo durante la fuga in Egitto, i due Suonatori di liuto e Amore vincitore.

Grazie a questa iniziativa del Comune di Fossano, il Castello degli Acaja, che già ospita una frequentata e ricca biblioteca, si orienta a diventare una moderna “casa della cultura digitale”.
 
INFO TECNICHE

Sedi: Castello degli Acaja, Piazza Castello;

Museo Diocesano, Via Vescovado 8; Fossano (Cn)

Periodo mostra: 10 marzo – 2 luglio 2017

Orario: Venerdì dalle 15.00 alle 22.00

Sabato e Domenica dalle 10.00 alle 19.00

Ingresso: Intero € 10,00; ridotto € 5,00; ridotto scuole € 3,00. Per le famiglie con due figli, un bambino entra gratis

Informazioni: +39.06.88522480; www.munus.com

 

  

 

mercoledì 8 marzo 2017

Michele Chiarlo – Arte in Cantina i magnifici 9 artisti del Parco "Orme su La Court”


 
Nelle Cantine Michele Chiarlo di Calamandrana dall’11 marzo al 11 Giugno espone Dedo Roggero Fossati

 
Si intitola "Stones-sculture “ a cura di Dedo Roggero Fossati la mostra  che animerà le Cantine Chiarlo dall’11 marzo al 10 giugno 2017.  

 
La mostra inaugura un percorso espositivo battezzato “Arte in cantina- i magnifici 9 artisti del Parco Orme su La Court” con la direzione artistica di Gian Carlo Ferraris.
L’intento dell’iniziativa è quello di richiamare ad esporre i migliori esponenti dell’arte contemporanea già protagonisti dei suggestivi allestimenti al Parco Orme su La Court di Calamandrana. ( Lele Luzzati, Gian Carlo Ferraris, Ugo Nespolo, Marcello Mannuzza, Fabio Cavanno 1613, Mark Cooper, Peppino Campanella). 
                                    
Dopo l’efficace intervento di ristrutturazione delle cantine Chiarlo, del giardino verticale,  del wine shop e della barricaia espositiva di cui si è occupata architetto Simona De Paoli Chiarlo in sinergia con designer Mariano Mulazzani e Verde Profilo,  sono stati richiamati ad esporre, dopo 15 anni,  gli artisti di La Court con esposizioni dai 3 ai 6 mesi di permanenza negli spazi della cantina a Calamandrana con possibilità di visita e su prenotazioni di degustazione vini classici del Piemonte.
 
L’inaugurazione si svolgerà sabato 11 marzo alle ore 18, in strada Canelli 99 a Calamandrana, con ingresso libero e visite guidate alle cantine con winery tour su prenotazione.
Lo spazio ha già ospitato altri eventi d’arte e si offre come  palcoscenico della mostra. 

E non può mancare, in una giornata all’insegna dell’arte e del vino, una visita al parco artistico Orme su La Court, per ammirare altre opere d’arte collocate tra i filari dei vigneti.
 
Dedo Roggero Fossati, nato nel 1948, si laurea in medicina e chirurgia nel 1975. Appassionato di scultura, la pratica dall'adolescenza , cimentandosi con il legno, la ceramica, il ferro e la fusione a cera persa.
Eterno dilettante, è affascinato anche dalla scultura della pietra, specialmente l'arenaria, la pietra del nostro territorio, le cui forme native gli ispirano la traccia per realizzare le proprie opere.
 
La mostra è visitabile dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, il sabato e la domenica su prenotazione.

Per info e tour guidati rivolgersi ad Alberto Colla  a.colla@chiarlo.it   , tel. 0141769030

www.chiarlo.it
 

vedute del Parco Artistico "La Court" nell'omonima Tenuta a Castelnuovo Calcea, che ospita molte opere
 
 


GRANDI LANGHE DOCG: PALCOSCENICO INTERNAZIONALE DEI VINI PIEMONTESI


 
DAL 2 AL 4 APRILE LA TERZA EDIZIONE DELL’APPUNTAMENTO CON L’ECCELLENZA VINICOLA DELLE LANGHE NEL CUORE DEL PATRIMONIO UNESCO

Si avvicinano le date che i professionisti del mondo del vino non potranno fare a meno di annotare in agenda. Dal 2 al 4 aprile 2017 infatti torna per la terza volta l’appuntamento con Grandi Langhe DOCG, la manifestazione a cadenza biennale organizzata dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, in collaborazione con Consorzio Roero e Albeisa, aperta esclusivamente ad operatori professionali nazionali ed internazionali.
Tre giorni di degustazioni svolte nei diversi comuni di origine, in location uniche, che permetteranno di conoscere i vini direttamente dai produttori e stringere nuovi accordi commerciali. «È il valore aggiunto di questa manifestazione – spiega il presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Orlando Peccheninopoter portare gli operatori internazionali del settore a degustare le nostre eccellenze nel loro luogo d’origine, ovvero apprezzandone da vicino quello che, al di là della qualità del prodotto, è il nostro valore aggiunto inimitabile, oggi non a caso ritenuto un Patrimonio Mondiale dell’Umanità proprio grazie all’aspetto vitivinicolo».
Oltre 200 le aziende coinvolte, per un totale che supera le 500 etichette in degustazione. I banchi d’assaggio saranno allestiti in locali di grande prestigio: dai castelli alle suggestive sale dei palazzi comunali, tutto il territorio si metterà in mostra per fare da cornice a questo grande appuntamento, unico nel suo genere. «I numeri dell’edizione 2015 infatti parlano chiaro – ci racconta il Presidente dell’Associazione Albeisa, Alberto Cordero di Montezemolo -  oltre mille ingressi in tre giorni di evento, ventidue i Paesi di tutto il mondo rappresentati, 246 produttori presenti con oltre 400 etichette in degustazione. Ogni anno i numeri migliorano e la partecipazione aumenta quindi anche per questa edizione ci aspettiamo grandi risultati».  Grazie alla collaborazione tra i Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Langhe e Dogliani, il Consorzio di Tutela del Roero e l’associazione Albeisa, il programma di Grandi Langhe 2017 si arricchisce inoltre della storica anteprima internazionale Nebbiolo Prima, evento collaterale riservato ai soli giornalisti, durante il quale verranno presentate in anteprima le nuove annate di Barolo, Barbaresco e Roero attraverso degustazioni alla cieca per la stampa nazionale ed internazionale.
Protagonisti indiscussi di questo imperdibile appuntamento saranno quindi i grandi vini Docg delle Langhe: il Barolo, il Barbaresco, il Diano d’Alba, il Dogliani e il Roero.
«Su queste colline, la viticoltura è da secoli l'anima dell'economia – dice il presidente del Consorzio di Tutela del Roero, Francesco Monchiero -  il riconoscimento dell’Unesco che è stato assegnato alla zona delle Langhe, Roero e Monferrato viene quindi assegnato non solo ad un territorio vitivinicolo, ma soprattutto al lavoro di uomini e donne che da sempre hanno investito per produrre delle etichette uniche e per sostenere il patrimonio paesaggistico e ambientale in cui vivono».
Si potranno quindi degustare per tre giorni vini d’eccellenza e qualità riconosciuta nel mondo come riconosciuto è il valore universale della regione vitivinicola da cui provengono.