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lunedì 30 maggio 2022

TUTTO PRONTO A TORINO PER LA PRIMA DELL’ALTA LANGA: 115 CUVÉE IN DEGUSTAZIONE, 46 AZIENDE PRESENTI


  

Lunedì 6 giugno al Museo di Italdesign (Moncalieri) in anteprima il nuovo calice istituzionale “Terra”
 

Torino si prepara ad accogliere la nuova edizione de La Prima dell’Alta Langa, la grande degustazione di tutte le cuvée dei soci del Consorzio Alta Langa dedicata a operatori professionali, buyer, enotecari, ristoratori, distributori, barman, giornalisti.


Si svolgerà lunedì 6 giugno, a partire dalle 9.30 e fino alle 18.30. La sede scelta è quella del Museo di Italdesign Moncalieri, fra modelli di auto futuristiche, contemporanee, parte dell’heritage dell’azienda piemontese che, dal 1968, offre stile, progettazione, costruzione prototipale e di pre-serie a brand di tutto il mondo nei campi dell’automotive e del product design.


Sono ben 115 le etichette di Alta Langa in degustazione - tra vini bianchi, rosati, riserve, grandi formati, millesimi rari – per 46 diversi produttori che saranno presenti all’evento: numeri che - rapportati alla prima edizione della manifestazione, nella primavera 2018, quando al Castello di Grinzane Cavour si riunirono gli allora 18 produttori del Consorzio per presentare le loro 40 cuvée - raccontano la veloce crescita e il consolidamento della denominazione delle “alte bollicine piemontesi”.

Pochi posti ancora disponibili: all’evento si può accedere soltanto tramite registrazione sul sito istituzionale del Consorzio: bit.ly/laprima22

 

Informazioni: eventi@altalangadocg.com

 

UN NUOVO CALICE ISTITUZIONALE PER L’ALTA LANGA - Chi parteciperà a La Prima dell’Alta Langa quest’anno potrà vedere e provare in anteprima assoluta “Terra”, il nuovo, iconico calice istituzionale che verrà presentato proprio durante l’evento: dalla collaborazione con Italdesign è nato, infatti, un calice che intende rappresentare il giusto connubio tra funzione e aspetto, dove la forma conserva le prestazioni tecniche ma allo stesso tempo valica i canoni estetici tradizionali di un calice da vino. La collaborazione tra Consorzio e Italdesign è iniziata dieci anni fa, nel 2012, quando fu presentato al pubblico il calice “Grande”, ideato da Giorgetto Giugiaro in esclusiva per il Consorzio Alta Langa.

 

 

CONSORZIO ALTA LANGA

 

Il Consorzio Alta Langa è nato nel 2001, dopo molti anni di ricerche e studi approfonditi e metodici sulla vocazione dell’area. È da sempre molto attivo: viticoltori e produttori sono coinvolti nello sviluppo di un vino, di una denominazione e di un territorio.
Tutti legati da una grande scommessa: quella di un vino che non sarà pronto prima di sei anni dall’impianto e che per questo deve necessariamente essere importante.
A oggi il Consorzio conta 50 case spumantiere associate e 90 vigneron.
Dal 2013 il presidente del Consorzio è Giulio Bava, vicepresidente è Giovanni Carlo Bussi.

L'Alta Langa Docg è lo spumante brut storico del Piemonte. La denominazione ha oggi una produzione di 3 milioni di bottiglie dalla vendemmia 2021 e una storia molto lunga alle spalle: fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, fin dalla metà dell’Ottocento. L’Alta Langa ha ottenuto la Doc nel 2002 e la Docg nel 2011 (retroattiva al millesimo 2008).

È fatto di uve Pinot nero e Chardonnay, in purezza o insieme in percentuale variabile; può essere bianco o rosé, brut o pas dosé e ha lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: almeno 30 mesi.  A ulteriore testimonianza della perenne ricerca della migliore qualità, l’Alta Langa è esclusivamente millesimato, è cioè frutto di un’unica vendemmia e riporta sempre in etichetta l’anno della raccolta delle uve.  


Viene prodotto in un territorio collinare (dai 250 metri slm in su) che abbraccia le province di Asti, Cuneo e Alessandria: una terra che guarda le cime innevate delle Alpi e respira il mare e che raccoglie l’eredità conservata dagli avi, mantenuta intatta per molto tempo senza subire trasformazioni radicali come è avvenuto invece nelle basse colline. Quello dell’Alta Langa è un territorio prezioso, da sostenere, in cui è salvaguardata la biodiversità.  Terra letteraria, terra straordinaria di resistenze - di guerre e di culture -, che ha fatto fronte ai cambiamenti e li ha assecondati senza perdere il suo bagaglio di memoria e la sua forte identità.


I NUMERI DEL CONSORZIO E DELL'ALTA LANGA DOCG:

  • 50 case spumantiere associate
  • 90 diverse etichette prodotte
  • 377 ettari di vigneto (175 in provincia di Cuneo, 164 in provincia di Asti, 38 in provincia di Alessandria)
  • Il vigneto Alta Langa è coltivato per 2/3 Pinot nero e per 1/3 Chardonnay
  • 3.000.000 di bottiglie prodotte dalla vendemmia 2021
  • Mercato interno: 90%
  • Export: 10%

giovedì 19 maggio 2022

CAMBIO DELLA GUARDIA AI VERTICI DEL CONSORZIO ALTA LANGA: MARIACRISTINA CASTELLETTA È IL NUOVO PRESIDENTE


  

Cambio della guardia ai vertici del Consorzio Alta Langa: il nuovo presidente è Mariacristina Castelletta (Tosti 1820). Ad affiancarla come vicepresidente, in continuità con gli anni precedenti, sarà Giovanni Carlo Bussi, viticoltore di San Marzano Oliveto. Castelletta succede a Giulio Bava, che ha guidato la compagine per tre mandati consecutivi tra il 2013 e il 2022.

Presidente e vice sono stati eletti dal Consiglio di Amministrazione dell’ente, scelto a sua volta nell’Assemblea dei Soci della scorsa settimana.  Oggi, nel Cda guidato da Castelletta e Bussi, siedono: Piero Bagnasco (Fontanafredda), Giulio Bava (Giulio Cocchi), Umberto Bera (Bera), Domenico Conta (Enrico Serafino), Sergio Germano (Ettore Germano), Antonio Massucco (Banfi), Alessandro Picchi (Fratelli Gancia), Giacinto Balbo (viticoltore di Bubbio e Cassinasco), Luciano Ferrero (viticoltore di Mango), Gianpaolo Menotti (viticoltore di Castel Rocchero).

Da otto anni nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio Alta Langa, Mariacristina Castelletta si occupa del marketing dell’azienda di famiglia, Tosti1820, e fa parte anche del Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Vermouth di Torino.

Sono onorata ed entusiasta di rappresentare la denominazione Alta Langa Docg. Un grazie infinito va a Giulio Bava, che con la sua presidenza ha traghettato la nostra denominazione in questa importante fase di affermazione e sviluppo. Un ringraziamento sincero anche a Giovanni Carlo Bussi: sono felice di ritrovarlo al mio fianco, per la sua grande esperienza e generosità nei confronti del Consorzio. I miei prossimi tre anni alla guida del Consorzio saranno all’insegna della continuità con ciò che è stato fatto finora. L’obiettivo è quello di proseguire nel percorso di crescita della denominazione, sia in termini di autorevolezza che di numeri” dice la neoeletta  presidente (foto in alto) .

La denominazione Alta Langa Docg sta crescendo e lo sta facendo bene – spiega ancora Castelletta -. Più di 50 produttori oggi fanno parte del Consorzio, le cuvée prodotte sono complessivamente 90. Costante la base agricola, composta da circa 90 viticoltori. Il vigneto si estende adesso per 377 ettari (175 in provincia di Cuneo, 164 in provincia di Asti, 38 in provincia di Alessandria) e dalla vendemmia 2021 abbiamo avuto 3 milioni di bottiglie”.

EVENTI - Sul fronte della promozione, i passi sono stati consistenti. Lunedì 6 giugno si svolgerà una nuova edizione de La Prima dell’Alta Langa, la grande degustazione di tutte le cuvée dei soci del Consorzio aperta a un pubblico di operatori professionali (buyer, enotecari, ristoratori, distributori, barman, giornalisti). Dopo il successo delle due edizioni di Grinzane Cavour e di quella di Milano, l’evento si svolgerà stavolta a Torino, nel Museo di Italdesign, fra modelli di auto futuristiche, contemporanee.
Saranno ben 115 le diverse etichette di Alta Langa in degustazione – tra vini bianchi, rosati, riserve, grandi formati, millesimi rari – per 46 diversi produttori presenti all’evento: numeri che – rapportati alla prima edizione della manifestazione, nella primavera 2018, quando al Castello di Grinzane Cavour si riunirono gli allora 18 produttori del Consorzio per presentare le loro 40 cuvée – raccontano la veloce crescita e il consolidamento della denominazione delle “alte bollicine piemontesi”.

UN NUOVO CALICE ISTITUZIONALE PER IL CONSORZIO - Chi parteciperà a La Prima dell’Alta Langa quest’anno vedrà in anteprima assoluta “Terra”, il nuovo, iconico calice istituzionale che verrà presentato proprio durante l’evento: dalla collaborazione con Italdesign è nato, infatti, un calice che intende rappresentare il giusto connubio tra funzione e aspetto, dove la forma conserva le prestazioni tecniche ma allo stesso tempo valica i canoni estetici tradizionali di un calice da vino. La collaborazione tra Consorzio e Italdesign è iniziata dieci anni fa, nel 2012, quando fu presentato al pubblico il calice “Grande”, ideato da Giorgetto Giugiaro in esclusiva per il Consorzio Alta Langa.

PARTNERSHIP E PROGETTI - Prosegue anche la partnership con la Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba: da sette anni “alte bollicine piemontesi” sono Official Sparkling Wine della manifestazione, accompagnando i momenti istituzionali e tutti i cooking show degli chef italiani e internazionali che preparano i loro piatti a base di tartufo. Lo scorso settembre poi, è stato avviato l’importante progetto con il Centro Nazionale Studi Tartufo per la sensibilizzazione dei soci viticoltori che dedicano una porzione di terreno alla piantumazione di alberi simbionti del tartufo, nell’ottica del mantenimento delle tartufaie sul territorio delle colline alte di Langa.

IL DOSSIER - In dirittura d’arrivo i lavori per l’articolato dossier tecnico e di racconto completo della denominazione iniziato lo scorso anno: attraverso la collaborazione di esperti, sono stati approfonditi e codificati aspetti rilevanti che vanno dai miti e dalla storia delle alte bollicine piemontesi fino alle caratteristiche del terroir; dalla conservazione delle bottiglie fino alle tecniche di servizio, la degustazione dei vini e gli abbinamenti. Lo studio sarà indirizzato in primo luogo ad accrescere la consapevolezza e la cultura dell’Alta Langa Docg tra i produttori e avrà una funzione divulgativa.

 

                                               


                                                 
CONSORZIO ALTA LANGA

 

Il Consorzio Alta Langa è nato nel 2001, dopo molti anni di ricerche e studi approfonditi e metodici sulla vocazione dell’area. È da sempre molto attivo: viticoltori e produttori sono coinvolti nello sviluppo di un vino, di una denominazione e di un territorio.
Tutti legati da una grande scommessa: quella di un vino che non sarà pronto prima di sei anni dall’impianto e che per questo deve necessariamente essere importante.
A oggi il Consorzio conta 50 case spumantiere associate e 90 vigneron.
Dal 2013 il presidente del Consorzio è Giulio Bava, vicepresidente è Giovanni Carlo Bussi.

L'Alta Langa Docg è lo spumante brut storico del Piemonte. La denominazione ha oggi una produzione di 3 milioni di bottiglie dalla vendemmia 2021 e una storia molto lunga alle spalle: fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, fin dalla metà dell’Ottocento. L’Alta Langa ha ottenuto la Doc nel 2002 e la Docg nel 2011 (retroattiva al millesimo 2008).

È fatto di uve Pinot nero e Chardonnay, in purezza o insieme in percentuale variabile; può essere bianco o rosé, brut o pas dosé e ha lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: almeno 30 mesi.  A ulteriore testimonianza della perenne ricerca della migliore qualità, l’Alta Langa è esclusivamente millesimato, è cioè frutto di un’unica vendemmia e riporta sempre in etichetta l’anno della raccolta delle uve.  

Viene prodotto in un territorio collinare (dai 250 metri slm in su) che abbraccia le province di Asti, Cuneo e Alessandria: una terra che guarda le cime innevate delle Alpi e respira il mare e che raccoglie l’eredità conservata dagli avi, mantenuta intatta per molto tempo senza subire trasformazioni radicali come è avvenuto invece nelle basse colline. Quello dell’Alta Langa è un territorio prezioso, da sostenere, in cui è salvaguardata la biodiversità.  Terra letteraria, terra straordinaria di resistenze - di guerre e di culture -, che ha fatto fronte ai cambiamenti e li ha assecondati senza perdere il suo bagaglio di memoria e la sua forte identità.

 

mercoledì 18 maggio 2022

Concorso Vittorio Alfieri e l’Attore 2022 - Dedicato a Gabriele Accomazzo

 


Un’ occasione per coronare un sogno per gli aspiranti attori dai 18 ai 35 anni. Torna per la settima edizione il concorso “Vittorio Alfieri e l’attore 2022”
 

 La Fondazione Gabriele Accomazzo per il Teatro  in collaborazione con Uni Astiss Polo Universitario Rita-Levi Montalcini, e Fondazione Centro di Studi Alfieriani di Asti, sotto la direzione artistica di MarioViecca, organizza per i prossimi mesi di di giugno, luglio e agosto 2019 l’iniziativa dedicata al grande drammaturgo Vittorio Alfieri.

 

Il progetto si articola su due ambiti: il Seminario intensivo sulla commedia “La Finestrina” di Vittorio Alfieri e il Concorso teatrale Gabriele Accomazzo X edizione con i 10 partecipanti al seminario.

Entrambi sono rivolti ad una selezione di 10 attori under 35 su base nazionale desiderosi di approfondire le tematiche alfieriane in termini di messa in scena e performance.

 

 

          Seminario intensivo su La Finestrina di Vittorio Alfieri

La Fondazione Gabriele Accomazzo per il Teatro realizza questo progetto prettamente formativo che si propone di individuare 10 giovani attori sotto i trentacinque anni sul territorio nazionale, che verranno selezionati sulla base dei curricula e delle esperienze lavorative e formative.

 I selezionati parteciperanno ad un seminario intensivo gratuito sulla commedia La Finestrina di Vittorio Alfieri, con professionisti del mondo accademico e dello spettacolo.

Il seminario, che avrà la durata di 8 giorni, si terrà nella città di Asti presso gli spazi di Uni Astiss Polo Universitario Rita Levi-Montalcini e Palazzo Alfieri.

 

Il seminario sarà tenuto principalmente dall’attore e regista Marco Viecca, e il Direttore della Fondazione Centro di Studi Alfieriani, Prof.ssa Carla Forno.  

 

        

Concorso teatrale Gabriele Accomazzo X edizione

Il seminario sfocerà in un concorso teatrale aperto al pubblico con i 10 partecipanti al seminario, che accederanno quindi di diritto al concorso, su testi alfieriani tratti da La Finestrina di Vittorio Alfieri, della durata di un giorno dedicato al giovane attore scomparso Gabriele Accomazzo.

 

Il concorso si terrà nella Città di Asti ed i candidati verranno giudicati da una commissione di esperti provenienti dal mondo dello spettacolo, cultura, giornalismo, formazione e pubblico. I tre migliori partecipanti riceveranno una borsa di studio in denaro offerta dai genitori di Gabriele Accomazzo.

 

Nell’ottica di un’evoluzione professionale, si identificheranno come in passato, al termine del concorso, attori che potrebbero fare parte di future produzioni o iniziative.

 

Il bando è scaricabile sul sito www.gabrieleaccomazzo.it nell'apposita sezione dedicata al seminario e al concorso o direttamente al link: http://files.spazioweb.it/67/35/6735e667-69bc-4a8f-b5ee-75228b54c84e.pdf 

 

 

 

                                                                  

FONDAZIONE GABRIELE ACCOMAZZO PER IL TEATRO

Sede Legale: Area Fabrizio De André ex caserma Colli di Felizzano

Tel. 0039011642869-00393487355672 Fax 00390110511520 –

E-mail accomazzo@virgilio.it –

 Sito www.gabrieleaccomazzo.it

Pec fondazionegabriele@pec.it

martedì 10 maggio 2022

STATUE E SCULTURE DI PANE IN MOSTRA ALL’ANTICA TENUTA SCARPA



 SABATO 21 MAGGIO ALLE 18,30 NELL’AZIENDA DI NIZZA MONFERRATO

 (ASTI) INAUGURA l’ESPOSIZIONE «BROTRAUM» DELL’ARTISTA

 MATTEO LUCCA. RESTERÀ APERTA FINO AL 12 GIUGNO

Corpi di donne e uomini creati con un «materiale» alimentare di uso quotidiano: il pane. Le originali sculture dell’artista Matteo Lucca saranno in mostra dal 21 maggio al 12 giugno nella terra della Barbera, all’Antica Tenuta Scarpa di Nizza Monferrato (Asti), dove dall’anno scorso arte e vino si alleano per dar vita a un percorso culturale nell’arte contemporanea.
«Brotraum», la stanza del pane, è il terzo appuntamento con l’arte proposto dalla cantina nicese dopo le mostre «Calici e Tessuti» e «Convivium».L’inaugurazione è sabato 21 maggio alle 18,30 con una degustazione dei vini Scarpa.

L’allestimento con i corpi di pane scolpiti da Lucca vuole far rinascere il concetto delle Wunderkammer, le stanze dellemeraviglie rinascimentali, queglistudioli dove si custodiva l’eccellenza e gli oggetti preziosi da mostrare ai curiosi ospiti.
E proprio in comune con quegli oggetti delicati che i corpi di pane esposti ricordano la fragilità di un materiale così semplice ma così importante e indispensabile, da sempre sinonimo di nutrimento per i popoli del mondo.

Un’opera di pane sarà anche esposta a Palazzo Crova, per concessione del Comune di Nizza Monferrato: «Una bella sinergia tra vino, arte e territorio – dice Davide Champion, nuovo Amministratore delegato della cantina –che porteremo avanti anche quest’anno per supportare giovani artisti emergenti.
Le esposizioni sono un’opportunità in più per i tanti visitatori e turisti che, in questi mesi, stanno girando sulle nostre colline e cercano un connubio tra cultura ed enogastronomia».

«L’arte è una ricchezza che traina anche pubblici diversi e come Amministrazione siamo felici che se ne senta l’esigenza – aggiunge l’assessore alla Cultura del Comune di Nizza Monferrato Ausilia Quaglia - l’offerta culturale diffusa nel territorio rende più appetibile la nostra bella città e ringraziamo la Cantina Scarpa per il percorso culturale intrapreso».

«Il pane – spiega l’artista Matteo Lucca - è carico di simboli e significati che toccano la vita dell’uomo nella sua storia, nelle tradizioni popolari, nella cultura dei popoli, fino ad arrivare alle tradizioni religiose e spirituali. Così per me usare il pane è un modo per raccontare l’uomo nei suoi diversi aspetti, come corpo e come cammino esistenziale».

«A Cantina Scarpa - commenta il curatore Matteo Chincarini - volevo portare un artista che dialogasse con il prodotto realizzato in questi spazi e quale materiale migliore del pane può dialogare con il vino. Una combinazione in termini laici che descrive un’unione inscindibile presente da sempre nella storia culturale dell’uomo. Matteo Lucca interpreta questo materiale con delicatezza rispettando la sua storia e dandogli nuova vita».

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 12 giugno. La visita è compresa nella degustazione. Si prenota sul sitowww.scarpawine.com. Altre info: 0141721331 ciao@scarpawine.com

                                                                  Matteo Lucca 


BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Matteo Lucca nasce a Forlì e si forma all'Accademia di Bologna. La sua ricerca appare fin dalle prime opere incentrata sul corpo e sul viso umani, passando per vari materiali come piombo, rame e tessuti e solo in ultimo approdando al pane. Sono corpi aridi, senz’acqua, fragili ed effimeri come il pane. Fragranti come il pane. Corpi forgiati e plasmati dall’elemento fuoco che imprime su di loro il segno della sua forte presenza come a voler ribadire la fragilità dell’uomo di fronte alla natura. Nascono così le opere di Lucca. Dalla terra. Dal fuoco. Dal grano. Le opere di Lucca da subito colpiscono e ci fanno specchiare nella realtà storica della nostra specie. Il pane è il cibo della fratellanza e della condivisione per eccellenza, e allo stesso tempo simbolo inevitabile di ribellione in momenti difficili e rivoluzionari.Pane e arte sono quindi qui accomunati dalla voglia di essere nutrimento per l’altro, l’artista esterna così il desiderio dell’offerta di sé.L’artista ha esposto a Napoli, Berlino, Perugia, Düsseldorf, Bologna e in diverse esposizioni collettive.

 

ANTICA TENUTA SCARPA DI NIZZA MONFERRATO

Fondata nel 1854 a Nizza Monferrato, nell’Astigiano, dal veneziano Antonio Scarpa, la storica cantina Scarpa ha da sempre messo al centro della propria attività la produzione e la vinificazione delle uve più nobili delle zone di Monferrato e Langa: in particolare la Barbera e il Nebbiolo per Barolo e Barbaresco. Grande attenzione viene riservata tradizionalmente ai vini da uve autoctone come freisa, ruché, brachetto, dolcetto.

Un’azienda che oggi prosegue lungo la via segnata da Mario Pesce, enologo nicese che dagli anni ’40 contribuì a rendere Scarpa ciò che è oggi, creatore di una delle etichette di riferimento nel mondo della Barbera, La Bogliona.

Terroir e cultura è il binomio che guida l’attività della cantina, con l’adozione di pratiche di sostenibilità nei vigneti e la scelta di lunghi tempi di affinamento in cantina. Nelle cantine Scarpa a Nizza Monferrato si possono trovare bottiglie rare e vini risalenti fino alla vendemmia del 1962.

Un’esperienza unica che comprende anche tre vermouth: ricette storiche per il Bianco e il Rosso con l’utilizzo di erbe locali e l’uso di Moscato d’Asti docg, e un nuovo prodotto assoluta novità sul mercato: un vermouth extra-dry non filtrato.

 

SCARPA IN NUMERI:

VIGNETI: 30 ettari (il corpo principale attorno al podere I Bricchi nella zona di Nizza Monferrato oltre alle recenti acquisizioni di 2 ettari a Verduno, nel cru Monvigliero e 2 ettari a Neive, cru Canova).

REFERENZE:
Barbera d’Asti Docg Casa Scarpa; Barbera d’Asti Docg I Bricchi; Barbera d’Asti Superiore Docg La Bogliona

Nebbiolo d’Alba Doc Bric Du Nota; Barbaresco Docg Tettineive; Barolo Docg Tettimorra; Dolcetto d’Acqui Doc; Monferrato Doc Freisa

Monferrato Rosso Doc Rouchet; Vino Rosso Selva Di Moirano; Brachetto d’Acqui;

Vermouth di Torino Rosso; Vermouth Bianco; Vermouth Extra-Dry Non Filtrato

Moscato d’Asti Docg Tacco 12

 

 


ANTICA TENUTA SCARPA

info@scarpawine.com

Via Montegrappa 6, 14049

Nizza Monferrato (AT)

www.scarpawine.com

sabato 7 maggio 2022

Il 14 e 15 maggio il primo Albarossa Festival a Cavatore (AL)



Edoardo Raspelli, Antonello Maietta, Filippo Mobrici e la Pro Loco
 
di Ponti con il suo storico Polentone, saranno gli ospiti premiati alla prima edizione dell’Albarossa Festival 


Il borgo in pietra di Cavatore, in Provincia di Alessandria, situato a cinque chilometri da Acqui Terme, con i suoi 500 metri di altitudine, rappresenta il primo passo verso l’Appennino piemontese.

La natura incontaminata dei suoi monti si fonde con un’atmosfera ricca di fascino e storia: l’antica torre risalente al XIII secolo, fa capolino dal bricco più alto, mentre la chiesetta medievale di San Lorenzo accoglie i visitatori all’ingresso del paese. 

In pieno centro storico, ha sede la cinquecentesca “Casa Felicita”, un edificio storico le cui cantine sabato 14 maggio 2022 diventeranno “il Caveaux dell’Albarossa”, il luogo ideale per affinare le grandi riserve della doc piemontese.
L’Albarossa è l’ultimo vitigno autoctono nato in Piemonte nel 1938, ad opera del botanico e allora preside della facoltà di viticoltura ed enologia dell’Università di Torino. Dalmasso ottenne l’Albarossa incrociando la Barbera con il Nebbiolo di Dronero meglio conosciuto come Chatus.

A quasi un secolo dalla sua scoperta, il risultato della piacevolezza del vino Albarossa è sorprendente, tanto che viene considerato dagli esperti uno dei vini piemontesi più apprezzati nel mondo per le sue caratteristiche di freschezza ed eleganza. 

Ad oggi, gli ettari coltivati tra Langhe, Monferrato e Roero sono circa 60 e la produzione annua si attesta attorno alle 360.000 bottiglie.

A Cavatore sabato 14 e domenica 14 maggio l’Associazione Produttori Albarossa, in
collaborazione con il Comune di Cavatore, il Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Ais Alessandria e la Fondazione Radici organizzerà la prima edizione di “Albarossa Festival” con la possibilità di conoscere da più vicino il vino ed i suoi produttori.