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sabato 31 ottobre 2020

Aperta la sfida dei territori enoturistici Concorso Enologico Internazionale Città del Vino - 20-23 maggio 2021


A Castelvetro di Modena, nel Castello di Levizzano, bottiglie di qualità da tutto il mondo. Le cantine si iscrivono online

Nuove date per il prestigioso Concorso Enologico Internazionale Città del Vino, sospeso l’anno scorso a causa della pandemia e in programma dal 20 al 23 maggio 2021 a Castelvetro di Modena, nel Castello di Levizzano. Si sono infatti appena aperte le iscrizioni online per le cantine italiane e straniere, coinvolte con la collaborazione di Recevin - Rete Europea delle Città del Vino - della Federazione Internazionale Iter VitisLesChemin de la Vigne - Itinerario Culturale Europeo - e di AMPV, l’associazione che riunisce le Città del Vino del Portogallo.

Le terre dei Lambruschi ospiteranno le commissioni d’assaggio internazionali nell’antica struttura medievale che domina il borgo di Castelvetro di Modena per questo concorso giunto alla XIX edizione; che si spera spumeggiante nella “casa” del Lambrusco Grasparossa, una delle tipologie di questi vini tipici modenesi, reggiani e mantovani.

 Il concorso enologico internazionale Città del Vino nasce per valorizzare la cultura e l’economia del vino, i vini di qualità e i loro territori e paesaggi, con un’attenzione sempre maggiore al biologico, ai vitigni autoctoni e alle piccole produzioni. Il concorso nato vent’anni fa è infatti uno strumento dialleanza tra pubblico e privato, tra amministrazioni locali e produttori virtuosi e proprio per questo premia sia Comuni che le aziende vitivinicole.

Il Concorso Enologico Internazionale Città del Vino prevede i seguenti premi speciali: il Forum Spumanti, indetto dal comune di Valdobbiadene (Treviso), il premio BioDiVino, in collaborazione con l’associazione Città del Bio, e il premio Mondo Merlot dedicato ai vini con almeno l’85% di Merlot prodotti in Italia, in collaborazione con il comune di Aldeno (Trento). 

Un riconoscimento speciale è destinato quest’anno ai vini a base Sangiovese di Romagna, dedicato alla figura del grande regista riminese Federico Fellini grazie al patrocinio di “Fellini 100”, che aveva previsto varie iniziative nel centenario della nascita dell’artista, in parte saltate per limitazioni anti Covid-19. Nonostante il rinvio al 2021, il premio speciale “I Vini dell’Amarcord” sarà comunque assegnato alle cantine che presenteranno vini a base Sangiovese di Romagna e Rebula Doc della provincia di Rimini e della Valle del Rubicone. Il premio è realizzato con l’Ambasciata delle Città del Vino d’Europadi Rimini, diretta da Alfredo Monterumisi.

Le informazioni per i produttori
Al concorso possono essere inviati i campioni di vini presentati da tutte le tipologie di aziende e devono essere a Denominazione di Origine Protetta e/o a Indicazione Geografica Protetta. Le categorie: rossi, bianchi, rosati, fermi e spumanti, frizzanti, passiti e liquorosi delle annate 2019 e dall’annata 2018 e precedenti. Un campione di vino equivale a 6 bottiglie della stessa tipologia.

La valutazione dei campioni verrà effettuata dal 21 al 23 maggio da apposite commissioni internazionali a maggioranza di commissari esteri ed enologi, e composte anche da esperti assaggiatori, sommelier e giornalisti con provata esperienza; le valutazioni saranno espresse autonomamente da ogni componente e il punteggio finale sarà ottenuto in base alla media aritmetica delle singole valutazioni, previa eliminazione di quella più alta e quella più bassa. 

I punteggi ottenuti consentiranno di assegnate la Gran Medaglia d’Oro (oltre 92/100), la Medaglia d’Oro (oltre 87/100) e la Medaglia d’Argento (oltre 82/100). È prevista anche la Medaglia di Bronzo (punteggio minimo 80/100) ma di fatto non viene mai assegnata. Non solo, ma l’edizione 2019 vide l’assegnazione di sole Medaglie d’Oro a dimostrazione dell’alta qualità media dei vini in concorso. Analoghi parametri serviranno per assegnare le medaglie del Forum Spumanti, di Mondo Merlot e BioDiVino. A questo proposito occorre ricordare che la somma di tutte le medaglie attribuite ai campioni che hanno ottenuto il miglior risultato non può superare il 30% del totale dei campioni presentati al Concorso, secondo quanto stabilisce l’O.I.V. l’Organizzazione Internazionale Vite e Vino che patrocina l’evento assieme al Ministero per le politiche agricole.

Le cantine vincitrici potranno fregiarsi del riconoscimento applicando sulle loro bottiglie il bollino ufficiale del concorso, per promuovere il successo ottenuto presso i consumatori e la clientela.

 


 

 

 

giovedì 29 ottobre 2020

LA FIERA INTERNAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO D'ALBA FA 90: SOSPESA IN PRESENZA, SI PASSA AL DIGITALE


Concluso il terzo weekend, la Fiera continua online attraverso le esperienze dell’Alba Digital Truffle Lab e del Langhe Digital Wine Lab

Si è concluso, con la giornata di domenica, il terzo weekend della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba – anticipata dal weekend dedicato al Folclore, il primo fine settimana di ottobre – in quella che passerà alla storia come l’edizione del coraggio. Nel suo 90° anniversario, il più grande appuntamento mondiale dedicato al Tubermagnatum Pico ha raccolto la sfida, proponendo un’edizione capace di innovarsi e trasformarsi con grandissima flessibilità, visti i continui mutamenti di scenario imposti dal diffondersi della pandemia da Covid-19. Dal prossimo weekend, dunque, si passa al digitale.

“In ottemperanza alle ultime disposizioni del DPCM varato dal Governo, d’intesa con l’Amministrazione comunale la Fiera del Tartufo verrà sospesa fino al prossimo 24 novembreafferma la presidente dell’Ente Fiera, Liliana Allena –. Qualora ci fossero i presupposti, monitorando l’andamento della curva epidemiologica, valuteremo le nuove condizioni, di concerto con tutti gli attori con i quali fin qui abbiamo collaborato, per ragionare su una possibile riapertura in presenza. Per il momento, non sarà peròpossibile visitarla essendo presenti fisicamente. Dal 6 novembre si potrà vivere online l’esperienza del Tartufo Bianco d’Alba e dei prestigiosi vini che il nostro territorio è capace di regalare, attraverso la vetrina digitale delle eccellenze piemontesi che proprio quest’anno abbiamo lanciato presso la pertinenza del Castello di Roddi, nel nostro Truffle Hub”.

“In queste settimane abbiamo investito molto nella Fiera del Tartufo e siamo riusciti a realizzarla, rappresentando un esempio a livello nazionale. Dopo quattro fine settimana di successo, partiti con il weekend del Palio e del Folclore, l’evento è stato sospeso, ma se la situazione migliorerà e le circostanze lo consentiranno valuteremmo la possibilità di una riapertura, consapevoli che la sicurezza delle persone viene prima di tutto”, dichiarano il sindaco della Città di Alba, Carlo Bo, e l’assessore a Turismo e Manifestazioni, Emanuele Bolla.

“Con grande rammarico, ma profondo senso di responsabilità, abbiamo accolto prima la decisione dell’Amministrazione comunale, poi le indicazioni governative, che hanno imposto di sospendere la Fiera del Tartufo Bianco d’Alba commenta il direttore dell’Associazione Commercianti Albesi, Fabrizio Pace. Un’edizione che, fino all’ultimo minuto, ha visto comunque presenze importanti di turisti, accolti sempre scrupolosamente nel rispetto dei protocolli sicurezza. L’indotto che la Fiera ha saputo portare al territorio è stato, fin quando possibile, come sempre di alto livello. Grazie all’accordo con il Comune di Alba e l’Ente Fiera, qualora l’evolversi della situazione epidemiologica lo permetta, siamo speranzosi di poter riaprire e portare a compimento il grande sforzo organizzativo profuso”.

Il bilancio di questi tre weekend è comunque decisamente positivo: a partire dai cooking show presso l’Alba Truffle Show in Sala Beppe Fenoglio, sempre sold-out, passando per le proposte a misura di famiglia dell’Alba Truffle Bimbi, presso il Palazzo Mostre e Congressi intitolato a Giacomo Morra, fino ad arrivare al dato sugli ingressi nel Cortile della Maddalena, con oltre 20.000 persone che hanno visitato il Mercato Mondiale del Tartufo e la rassegna AlbaQualità.

 

Nel frattempo cresce l’attesa per l’evento internazionale dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, che quest’anno festeggerà la sua XXI edizione, in calendario domenica 8 novembre: anche questo in modalità digitale, vedrà collegati con il Castello di Grinzane Cavour partecipanti da Hong Kong, Mosca, Singapore e Dubai.

 


Entrando nello specifico delle esperienze digitali, due sono le proposte che partiranno dal Truffle Hub di Roddi. Attraverso l’Alba Digital Truffle Lab, i Giudici del Tartufo del Centro Nazionale Studi Tartufoaccompagneranno i partecipanti alla scoperta del fungo più pregiato del mondo. Il format sarà arricchito dalle nozioni sul metodo di ricerca, dalle basi organolettiche per la qualità del Tartufo Bianco d’Alba. A chi acquisterà online l’esperienza, verrà spedito a domicilio un box contenete prodotti tipici del territorio e una coppia di tovagliette all’americana realizzata da Frette.

 

Per gli amanti del vino sarà inoltre possibile prendere parte al Langhe Digital Wine Lab, che offrirà degustazioni digitali guidate alla scoperta dei grandi vini piemontesi, in collaborazione con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Consorzio Alta Langa DOCG grazie alla partnership con Microsoft Italia, attraverso la piattaforma Teams. Un ricco calendario di appuntamenti fruibili in ogni parte del mondo – attraverso cui si scoprirà la caratterizzazione organolettica delle varie tipologie di vino, la degustazione e l’abbinamento dei vini con il cibo – consentirà ai partecipanti di vivere le emozioni che solo i grandi vini sanno regalare, sotto la guida esperta di sommelier dell’AIS Piemonte. Per il servizio – disponibile in tutta Italia, Europa e sulla East Coast degli Stati Uniti – basterà iscriversi con qualche giorno di anticipo, registrarsi e attendere l’arrivo del kit per la degustazione.


Per tutte le informazioni sulle modalità di partecipazione online agli eventi della Fiera e per le prenotazioni, consultare il sito web www.fieradeltartufo.org.


 

mercoledì 21 ottobre 2020

Turismo tra le colline dell’Unesco Apre a Canelli il resort L’Aja della Mirusina, luogo di charme che promuove il territorio a livello internazionale

  




«Qualche ora fa  stavo parlando con un operatore turistico dell’Emilia Romagna. Quando gli ho detto che dovevo tornare in Piemonte per l’inaugurazione di un resort non voleva crederci. “È un miracolo” mi ha detto». Le parole di Mauro Carbone, direttore dell’ente turistico Langhe Monferrato e Roero sintetizzano lo spirito che si è vissuto sabato, 17 ottobre, alla presentazione del resort L’Aja della Mirusina, struttura di charme che sorge alle porte di Canelli, nell’Astigiano e che, con servizi e spazi attrezzati, punta a una clientela qualificata italiana e straniera senza dimenticare il territorio con un’enoteca dedicati a vini ed eccellenze gastronomiche locali. 

All’origine del progetto c’è la famiglia Scagliola, imprenditori di lungo corso al timone della Enos, azienda storica nel settore delle macchine enologiche che proprio a Canelli ha un polo di ricerca, progettazione e costruzione leader sui mercati mondiali. 

È toccato a Orietta Scagliola raccontare, davanti a una platea purtroppo ridotta e distanziata in osservanza delle disposizioni sanitarie vigenti, come e perché sia nato il progetto di un nuovo resort canellese proprio in periodo non facile né per l’economia nazionale né per il settore turistico. «La nostra famiglia, mio padre Armando e mia madre Ornella, mia sorella Leonise e io, aveva un sogno, un’idea da concretizzare. Avevamo toccato con mano come non fosse facile collocare interi gruppi di visitatori nella nostra città. C’era bisogno di una struttura grande e di livello. È nato così il progetto dell’Aja della Mirusina». 

L’area, ventimila metri di superficie, fu individuata in regione San Giovanni, lungo l’Asti-Mare, la strada che collega Asti a Canelli. Al centro, in origine, sorgeva un’antica villa padronale con annesse stalle. Il luogo ha radici storiche che risalgono addirittura al XIII/XIV secolo. Secondo alcune ricerche, infatti, fu un rifugio per viandanti e pellegrini gestito dai Templari e dall’Ordine dei Cavalieri di Malta. In ultimo diventò proprietà di famiglie di produttori vinicoli e, poi, per lunghi anni, il fondo fu del tutto inutilizzato. 

Ora tutta la tenuta, con la presenza in zona di ben quatto Cantine vitivinicole tra le tante che operano a Canelli e fanno da corona alle Cattedrali Storiche dello Spumante, insieme al nuovo resort, è diventata una sorta di “cittadella del vino e dell’accoglienza” che valorizza e qualifica la città di Canelli dove, nel 1865 nacque il primo spumante d’Italia e da cui partì il progetto che nel 2014 portò i paesaggi vitivinicoli piemontesi a diventare, primi tra le aree vinicole italiane, Patrimonio dell’Umanità Unesco. 

Mauro Bandini, di una famiglia di albergatori alessandrini, è il gestore a cui la famiglia Scagliola ha affidato la struttura. Ha spiegato specifiche e servizi del resort, dalle 20 camere, tra singole, doppie e triple che possono ospitare un cinquantina di ospiti, alle colazioni rigorosamente con prodotti del territorio, all’enoteca con vini canellesi e una selezioni di grandi etichette piemontesi, alla piscina immersa in un grande e curato parco tra alberi secolari sotto le cui fonde, si dice, si possano raccogliere pregiati tartufi, e poi prati all’inglese, giardini all’italiana, aree di erbe aromatiche senza dimenticare le colonnine per la ricarica di auto e bici elettriche fino alla scelta green di avere camere completamente plastic free.
«L’Aja della Mirusina è un resort che è un po’ un unicum in questa zona. Siamo certi che abbia enormi potenzialità sia a livello di clientela nazionale e internazionale sia come servizi al territorio» ha commentato Bandini. 
  
Tra gli interventi degli ospiti da segnalare quelli di Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemonte, che ha plaudito allo spirito imprenditoriale degli Scagliola; degli assessori regionali Marco Protopapa (Agricoltura e Cibo), «La valorizzazione delle nostre agroeccellenze passa anche da strutture di questo tipo» e Marco Gabusi (Protezione Civile), «Da ex sindaco di Canelli sono felice che questo progetto, di non facile realizzazione, sia oggi operativo a favore della città e anche di tutto il Piemonte»; del sindaco di Canelli, Paolo Lanzavecchia: «Questo resort e la scelta di investire su questo territorio della famiglia Scagliola sono un segno di orgoglio e di coraggio che va supportato e imitato»; dell’assessore della Provincia di Asti, Angelica Corino: «Il nostro ente è vivo e vitale e farà di tutto per stare vicino ai Comuni in cui agiscono queste realtà virtuose», di Annalisa Conti, vicepresidente dell’associazione Paesaggi Vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato Unesco e presidente dell’Agenzia di Formazione professionale delle Colline Astigiane (la scuola che prepara cuochi, barman, camerieri e operatori della ristorazione) di Agliano Terme, «L’Unesco non è solo turismo, ma anche cultura e paesaggio e sensibilità e voglia di investire e operare per il territorio che deve coinvolgere tutti», di Mauro Carbone, direttore dell’ente turismo Langhe Monferrato e Roero che, tra le altre cose, ha anche segnalato come oggi, con tutte le grandi difficoltà che pandemia ha causato al settore, sono proprio le mete piemontesi, distanti dai grandi centri metropolitani e dai consueti percorsi turistici, a essere scelte per l’altissima sicurezza sanitaria e il naturale distanziamento. 

La chiusura della presentazione è stata affidata a Leonise Scagliola, sorella di Orietta che ha sottolineato la realizzazione del progetto famigliare e auspicato una sempre più stretta collaborazione tra le aziende che operano “nel” e “per” il territorio. 

Infine alcune curiosità e note di colore: Orietta e Leonise Scagliola hanno spiegato come il nome “Mirusina” abbia un significato famigliare, ma che «ognuno è libero di trovarne uno proprio». E a proposito di sinergia di territorio l’aperitivo per celebrare la presentazione del resort L’Aja della Mirusina è stato curato dai ristoranti canellesi, ognuno ha curato un piatto e una ricetta, mentre i vini sono stati proposti dalle quattro aziende che hanno vigneti e Cantine nell’area del resort: Barisel, Ca’ de Lion, L’Armangia e Pianbello. 

Contatti

A: Regione San Giovanni 110/112 - CANELLI (At)
P: 0141.1710103
E: info@mirusina.it



Nella foto dell'inaugurazione da sinistra: Mauro Badini, Leonise e Orietta Scagliola con la madre Ornella, il sindaco di Canelli, Paolo Lanzavecchia e Serena Pascali Bandini. 



 


mercoledì 7 ottobre 2020

Cinque appuntamenti dal 9 ottobre al 6 novembre. Il Festival del Paesaggio Agrario riflette sullo sviluppo delle comunità rurali


  

Riqualificazione del paesaggio, sviluppo sociale ed economico delle comunità locali, cambiamenti climatici in agricoltura, tutela dei beni materiali e immateriali. Sono i temi della XII edizione del Festival del paesaggio agrario in programma dal 9 ottobre al 6 novembre per iniziativa dell’Associazione culturale Davide Lajolo dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, ente gestore del sito UNESCO. Cinque incontri tra Asti, Nizza Monferrato e Santo Stefano Belbo, in collaborazione con l’Amministrazione provinciale di Asti e Alessandria, l’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Asti, la Fondazione Cesare Pavese, la Città di Nizza Monferrato, il Polo Universitario Uni-Astiss, il Centro Studi sulla collina e il Master di sviluppo locale dell’Università del Piemonte Orientale.

Prendendo spunto dalle parole di Cesare Pavese “Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti” (La Luna e i Falò), il Festival rifletterà sullo sviluppo delle comunità rurali con l’obiettivo di fornire una cassetta degli attrezzi ad amministratori, produttori e operatori economici.

Il punto di partenza sono gli obiettivi previsti dal Piano di sviluppo rurale 2021-2026 dell’Unione Europea, che intendono rafforzare il tessuto socioeconomico delle aree rurali puntando sui giovani, la bio-economia, l’inclusione sociale, la tutela dell’ambiente e l’azione sul clima. Parole chiave del programma sono: sicurezza alimentare, ricerca, tecnologia e digitalizzazione. 

Il Festival, sottolinea Laurana Lajolo, ideatrice del programma, “nei suoi dodici anni di attività, ha seguito il percorso del riconoscimento UNESCO, ha evidenziato problematiche e criticità della coltura della vite e della tutela paesaggistica, ha anticipato alcuni orientamenti di sviluppo. Quest’anno punta la sua attenzione alla qualificazione degli insediamenti abitativi in territorio rurale e a un rilancio dei legami di comunità, non sottacendo le profonde trasformazioni in atto dovute ai cambiamenti climatici”. 

Per l’ente gestore del sito UNESCO è particolarmente significativa l’attenzione che il Festival intende dedicare agli amministratori locali. 

“Il coinvolgimento dei Comuni è stato essenziale per ottenere il riconoscimento dall’UNESCO e continua ad essere fondamentale per la tutela e la valorizzazione del sito – commenta Gianfranco Comaschi, presidente dell’Associazione Patrimonio. Questa edizione si caratterizza per l’approfondimento dedicato ai piccoli comuni, ai borghi che con la loro storia e le loro peculiarità sono parte integrante del valore universale. Le problematiche che gli amministratori sono costretti ad affrontare ogni giorno sono tante, a cominciare dalla funzionalità di servizi essenziali che in molte aree sono ancora carenti, dalla viabilità alle reti informatiche. In assenza di interventi concreti e rapidi, il territorio non potrà godere a pieno il prestigio collegato al riconoscimento mondiale”.   

Il direttore del sito UNESCO, Roberto Cerrato sottolinea che “il progetto di Festival realizzato in sinergia con l’Associazione Davide Lajolo e Laurana Lajolo in particolare, ha sfidato le avversità e le difficoltà del momento: pur con tutte le precauzione del caso abbiamo scelto di confermare gli appuntamenti in presenza, perché il dialogo e il confronto tra persone che si guardano negli occhi è senza dubbio più forte e pervasivo. Il Festival – prosegue Cerrato – sarà  l’occasione per fare una riflessione sullo sviluppo del territorio con chi lo gestisce e ne progetta il futuro a livello politico, urbanistico, culturale e scientifico. Uno dei momenti di confronto riguarderà l’impatto dei cambiamenti climatici. Un tema su cui stiamo lavorando con un importante progetto finanziato dal MIBACT che ci porterà anche a colloquiare con altri siti UNESCO nel mondo, in primis la Borgogna”.

Gli incontri si aprono con la proiezione di video dedicati a Davide Lajolo, a Cesare Pavese, a esposizioni d‘arte. Partecipano agli incontri studiosi, professionisti, operatori agricoli, rappresentanti di categoria, dirigenti dei settori economici, amministratori.

Il Programma

L’Anteprima del festival si è svolta a Vinchio 29-30 agosto  con la manifestazionePaesaggio è arte Dialogo nelle vigne di Vinchio zona di eccellenza UNESCO tra i casottie le opere di 13 artisti in collaborazione con Comune di Vinchio, Vaglio Serra, Cantina di Vinchio – Vaglio Serra.

Il primo incontro, a cura dell’Ordine degli Architetti, ha il titolo Ri-leggere e ri-abitare il paesaggio e si terrà venerdì 9 ottobre alle ore 15.30 nella sede dell’Ordine  ad Asti (p. Goria 1). I relatori, confrontando le loro esperienze di lavoro e di progettazione, si interrogheranno sulla qualità degli interventi urbanistici e architettonici per salvaguardare e valorizzare l’armonia del paesaggio con  la partecipazione delle comunità locali. In apertura verrà proiettato il video Paesaggio è arte.

Dopo i saluti del presidente dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli Gianfranco Comaschi, del direttore Roberto Cerrato e del Vicepresidente Regione Piemonte Fabio Carosso, si aprirà la tavola rotonda coordinata dall’arch. Marco Pesce con Fabio Musso presidente Ordine Architetti PPC Prov. Asti,  Fabrizio Aimar  consigliere dell’Ordine, Daniela Ciaffi Politecnico di Torino - Labsus, Cristina Coscia vicepresidente Ordine Architetti PPC Prov. Torino, ing. Marco Valle progettista Revisione del Piano Territoriale della Provincia di Asti. Interveranno Paolo Lanfranco presidente Provincia di Asti e Marcello Coppo Vicesindaco di Asti.

Il secondo incontro si terrà sabato 17 ottobre alle ore 15.30 nel Salone della Provincia di Asti. Il tema èI servizi per lo sviluppo economico e sociale dei paesi. La globalizzazione favorisce la dilatazione delle metropoli, ma il contagio del Coronavirus  fa ripensare al ruolo sociale e urbanistico dei paesi. Servono servizi e reti di collegamento per riqualificare i centri rurali e favorire il turismo e nuovi insediamenti abitativi. Alla tavola rotonda, coordinata da Beppe Rovera e Laurana Lajolo, parleranno il presidente della Provincia di Asti Paolo Lanfranco, il presidente della Provincia di Alessandria Gianfranco Lorenzo Baldi, Gianluca Forno in rappresentanza dell’Anci Piemonte, Marco Bussone presidente nazionale delle Unione delle comunità montane,  Gianfranco Comaschi, presidente Associazione Paesaggi vitivinicoli e segretario generale del Comune di Acqui Terme, Roberto Cerrato direttore Associazione Paesaggi vitivinicoli,Vincenzo Gerbi Università di Torino e l’ urbanista Augusta Mazzarolli 

L’incontro si aprirà con la proiezione del video Davide Lajolo Vinchio è il mio nido.

Domenica 18 ottobre, ore 16, presso la Fondazione Cesare Pavese di S. Stefano Belbo il terzo incontro dal titolo “Paesi tuoi” – La comunità contadina. Spiega Laurana Lajolo: “Con la pandemia abbiamo “scoperto” il tempo lungo e lo spazio circoscritto dell’antica civiltà contadina. Abbiamo apprezzato l’antico senso di solidarietà della comunità rurale. Ma quale futuro possiamo ipotizzare oggi per le piccole comunità?” Ne discutono con Laurana Lajolo l’antropologo Piercarlo Grimaldi, il sociologo Renato Grimaldi e Franco Vaccaneo studioso di Pavese.

Pierluigi Vaccaneo, direttore Fondazione, ricorderà lo scrittore Cesare Pavese 70 anni dopo la sua scomparsa.

Enrico Ercole e Sergio Bobbio presenteranno i progetti  I suoni della campagna, Paesaggi sonori-  50° sito UNESCO italiano", ideati da Club per l'UNESCO di Asti, di Canelli e dal Centro UNESCO di Torino

In apertura il video CesarePavese e Pinolo Scaglione – Nuto: il racconto de “La luna e i falò” con Aldo Delaude. All’attore verrà consegnato il Premio Davide Lajolo – Il ramarro 2020.

Sabato 24 ottobre, alle 10 al Foro Boario di Nizza Monferrato si svolgerà il quarto incontro Agricoltura e cambiamenti climatici

Quali effetti hanno prodotto e produrranno i cambiamenti climatici sul paesaggio vitivinicolo? Come salvaguardare il nostro territorio e le sue produzioni d’eccellenza?  Alla tavola rotonda coordinata  Beppe Rovera e Laurana Lajolo, e organizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale,  interverranno Alberto Maffiotti direttore Arpa Alessandria Asti, Michela Marenco  presidente Confagricoltura Donna Alessandria - Associazione Donne del vino, Maria Grazia  Baravalle, direttore Confagricoltura Asti, Alessandro Durando presidente CIA Asti, Marco Reggio presidente Coldiretti Asti, Simona Cavallero Monferace, Lorenzo Giordano presidente Cantina Vinchio-Vaglio Serra, Giacomo Pondini direttore Consorzio Astispumante, Filippo Mobrici direttore Consorzio Barbera, Mauro Damerio presidente Enoteca regionale di Nizza Monferrato, Studenti Laboratorio di chimica e biologia molecolareLiceo scientifico G. Galilei Nizza Monf.to. Partecipano Marco Protopapa Assessore Regione Agricoltura Regione Piemonte e Simone Nosenzo sindaco di Nizza Monf.to 

Verranno presentati due progetti: Innovazione tecnologica a supporto della tradizione versus il cambiamento climatico nel sito UNESCO,illustrato dal direttore Roberto Cerrato e da Marco Devecchi Presidente Centro Studi per lo sviluppo rurale della Collina, e Galleria  virtuale del paesaggio e dell’ artea cura di For ARTS 

In chiusura verrà proiettato Grazie alla terra  le videointerviste di Laurana Lajolo e Beppe Rovera ai giovani agricoltori (Festival 2019).

Il XII Festival del Paesaggio si chiude il 6 novembre ad Astiss

Alle 15,30 si aprirà l’incontroBeni materiali e immateriali: investimenti per lo sviluppo, realizzato in collaborazione con il Polo Universitario Uni-Astiss, il Centro Studi per lo sviluppo rurale della collina, il Master di sviluppo locale UNIPO. Parteciperanno Mario Sacco presidente Fondazione CRA e Uni-Astiss, 

Giorgio Galvagno Presidente Cassa di Risparmio di Asti, Marco Devecchi presidente Centro Studi per lo sviluppo rurale della collina Università di Torino, Enrico Ercole direttore Master di sviluppo locale Università Piemonte orientale, Mauro Carbone direttore ATL Alba-Asti, Gianfranco Comaschi presidente Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato, Roberto Cerrato direttore sito UNESCO,  Paolo Lanfranco presidente Provincia di Asti, Maurizio Rasero sindaco di Asti. Coordinano Beppe Rovera e Laurana Lajolo.

Piercarlo Grimaldi presidente e Sergio Miravalle direttore della rivista Astigiani illustreranno il progetto Il Bosco degli Astigiani. Dalle radici culturali a quelle botaniche.A.P.S. ALCHIMIE URBANE proporrà il progetto Nuovi Luoghi - Percorso didattico esperienziale per la co-progettazione e l’autocostruzione di spazi innovativi per l’educazione.

 

Gli incontri si svolgeranno rispettando le regole vigenti in materia di sicurezza. 

 

Info: Associazione culturale Davide Lajolo - 348.7336160info@davidelajolo.it

www.davidelajolo.itwww.adlculture.it 

Associazione Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato

www.paesaggivitivinicoliunesco.it 

info@paesaggivitivinicoliunesco.it 

sabato 3 ottobre 2020

L’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano realizza in ottobre una serie di eventi di teatro, musica e memoria a conclusione del percorso di raccolta di testimonianze sul 2020, un anno che è di fatto storia.

 


Il progetto generale coinvolge i comuni di Aramengo, Albugnano, Berzano San Pietro, Camerano Casasco, Castagnole Lanze , Castagnole Monferrato , Cocconato , Cortazzone , Ferrere , Grana , Monale , Montegrosso d'Asti , Passerano Marmorito , San Damiano d'Asti , San Martino Alfieri , Scurzolengo , Tonco , Valfenera , Villanova d'Asti ed è realizzato con il patrocinio della Provincia di Asti ed il contributo della Regione Piemonte e della Fondazione CRAsti e della Fondazione CRT.

E’ attuato con la Rete Ecomusei Piemonte e il Laboratorio Ecomusei, in partnership con il nuovo Ente Turismo Langhe Monferrato Roero.

Per la sua realizzazione è coinvolto lo staff artistico e scientifico dell’ARchivio TEatralità POpolare, sezione di lavoro della Casa degli alfieri.

Il progetto è stato pensato e progettato durante il lockdown e attuato da giugno, raccogliendo e rielaborando artisticamente e in forma video le testimonianze di chi vive nel territorio dell’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano.

Ora si attua la “fase due”, la rielaborazione in forma di spettacoli le testimonianze, con un importante programma di appuntamenti da ottobre, nei fine settimana.

Commenta la presidente dell’Ecomuseo BMA, Elisabetta Serra: “Questo viaggio forzato nella paura, solitudine e trepidazione, che abbiamo compiuto senza uscire di casa: ci ha segnati. Gli uomini e le donne che hanno scelto la professione artistica ci hanno aiutato a rendere testimonianza di quello che ha significato per noi il 2020.

Quelle che verranno messe in scena e messe in musica sono le nostre emozioni, i nostri sentimenti, le nostre parole per raccontarlo. Quello che vedremo, nelle tappe della restituzione, siamo noi.”

Aggiunge Paolo Lanfranco, Presidente della Provincia di Asti: “Abbiamo promosso con convinzione questo progetto perché la forza dell’Astigiano è anche nelle sue radici, nella sua memoria e nella capacità di trasformarli in qualcosa di vitale per il presente. Conoscere e conservare la memoria del presente anche con una prospettiva storica sia utile, ma non per coltivare la cenere ma per rintuzzare le corde vitali degli astigiani. La storia la si scrive anche nel presente.”

Evento principale a ottobre sarà una camminata teatrale dal titolo “Guarda che silenzio che c’è”, in forma itinerante per il pubblico, che verrà realizzato sabato 10 a Cortazzone, domenica 18 a Castagnole Monferrato e sabato 24 a Valfenera ambientandolo in suggestivi spazi e luoghi di questi paesi.

La parte teatrale, in tre tappe all’aperto, è una creazione dell’ARchivio TEatralità POpolare e Faber Teater con otto attori e musicisti in scena; quella musicale al chiuso, a cura di Joint Music, ospiterà il Bruskers Guitar Duo e il Trio Quodliet.

Il pubblico, in piccoli gruppi che rispettano le vigenti norme di sicurezza, è invitato a percorrere le tappe di un’ideale pellegrinaggio condotto dagli artisti: un rito di passaggio, uno spazio e un tempo per riflettere, per mettersi a confronto con se stessi.  Sarà un viaggio che condurrà all’ascolto delle vive parole raccolte dai testimoni sul territorio astigiano, così come di pagine di letteratura immortale. Di questo materiale si sono “nutriti” gli artisti in scena, che ora offrono la loro prospettiva poetica in cambio di quanto hanno ricevuto. Creare bellezza, in musica e parole, creare segni significativi per immortalare questo momento storico, al di là di ogni giudizio, celebrare gioie e fatiche quotidiane, dolori e paure, vicinanze e lontananze.

Dopo un momento di pausa, dopo una degustazione di eccellenze del territorio, il pubblico concluderà il percorso con una quarta tappa musicale al chiuso.

Un’esperienza collettiva e intima per ricordare chi se n’è andato via. Ricordare che tutti noi, anche se ammaccati, ci siamo ancora.

Due gli orari: ore 15 e ore 17, a gruppi con prenotazione obbligatoria cell.3392532921.

Ci saranno inoltre altri tre appuntamenti.

Domenica 11 ottobre a Ferrere alle ore 15,30 nella piazza del Municipio “Fiabe e leggende in viaggio con l’asina” con Claudio Zanotto Contino e Geraldina La Sommaire, a seguire nella Chiesa dei Battuti, a cura di Joint Music, un concerto acustico con il Bruskers Guitar Duo.

Sabato 17 ottobre a Berzano San Pietro nell’omonimo punto panoramico sulla sommità del paese, alle ore 16,30 “Pinin e le masche” del Teatro degli Acerbi; l’avvicinamento al luogo della suggestiva narrazione potrà essere effettuato tramite un percorso naturalistico.

Infine domenica 25 ottobre alle ore 15,30 a Passerano Marmorito, nell’aia di fronte dall’Ala, il nuovo spettacolo “Il testamento dell’ortolano” con Massimo Barbero, da un racconto di Antonio Catalano.

Ulteriori appuntamenti a novembre e dicembre, per concludere il percorso e per continuare il viaggio di turismo culturale nei comuni dell’Ecomuseo.

Info: www.ecomuseobma.it www.archivioteatralita.it e su facebook e instagram.

PROGRAMMA SINTETICO

Cortazzone (AT)

Sabato 10 ottobre

ore 15 e 17 a gruppi, itinerante in quattro tappe *

“Guarda che silenzio che c’è”

Camminata teatrale tra le cose umane

Archivo Teatralita’ Popolare e Faber Teater

ore 16,30 e 18,30 fino ad esaurimento posti

CONCERTO ACUSTICO

Bruskers Guitar Duo

 

Ferrere (AT)

Domenica 11 ottobre ore 15,30

Fiabe e leggende in viaggio con l’asina

Claudio Zanotto Contino e Geraldina La Sommaire

ore 16,30  fino ad esaurimento posti

CONCERTO ACUSTICO

Bruskers Guitar Duo

 

Berzano San Pietro (AT)

Sabato 17 ottobre ore 16,00

Pinin e le masche

Teatro degli Acerbi

 

Castagnole Monferrato (AT)

Domenica 18 ottobre

ore 15 e 17 a gruppi, itinerante in quattro tappe *

“Guarda che silenzio che c’è”

Camminata teatrale tra le cose umane

Archivo Teatralita’ Popolare e Faber Teater

ore 16,30 e 18,30 fino ad esaurimento posti

CONCERTO MUSICA CLASSICA

Trio Quodliet

 

Valfenera (AT)

Sabato 24 ottobre

ore 15 e 17 a gruppi, itinerante in quattro tappe *

“Guarda che silenzio che c’è”

Camminata teatrale tra le cose umane

Archivo Teatralita’ Popolare e Faber Teater

ore 16,30 e 18,30 fino ad esaurimento posti

CONCERTO ACUSTICO

Bruskers Guitar Duo

 

Passerano Marmorito (AT)

Domenica 25 ottobre ore 15,30

Il testamento dell’ortolano

Teatro degli Acerbi

Ingresso gratuito

*prenotazione obbligatoria 3392532921