Pagine

domenica 23 aprile 2023

IL 13 E 14 MAGGIO TORNA NIZZA È BARBERA DUE GIORNI DI BRINDISI DEDICATI ALLA «ROSSA PIEMONTESE»



 IL SECONDO WEEKEND DI MAGGIO A NIZZA MONFERRATO (ASTI) SARÀ BARBERA FORUM CON 70 PRODUTTORI E 400 ETICHETTE. DOMENICA ANTEPRIMA DELLA NUOVA RISERVA DEL NIZZA DOCG. OSPITI LA GORGONZOLA DOP E I PRODOTTI GASTRONOMICI DELLA FILIERA CORTA «T’AMO»

 

Il 13 e 14 maggio torna Nizza è Barbera, l’evento dedicato alla Barbera d’Asti docg e al Nizza docg. Questo è un anno importante perché si assaggerà la prima Riserva del Nizzadocg proveniente dalle sei macroaree della zona di produzione. Sarà presentata in anteprima domenica alle 17, nell’ex chiesa della Santissima Trinità. La degustazione è guidata dall’Associazione Produttori del Nizza, con l’intervento del presidente Stefano Chiarlo e dei produttori.

Nizza Monferrato si trasforma dunque in una grande capitale del vino: 70 produttori da incontrare con 400 etichette in degustazione di Barbera d'Asti docg e Nizza docg. Ospiti i prodotti gastronomici della filiera corta «T’Amo».Anche quest’anno il Barbera Forum, al Foro Boario, apre già al sabato mattina e si entra esclusivamente per fasce orarie con tre turni giornalieri (10-13; 14-17; 17,30-20,30). Prenotazioni: http://www.nizzaebarbera.wine/

A Palazzo Crova, sede dell’Enoteca Regionale del Nizza, degustazioni esperienziali e olfattive sulla Barbera. Pranzo e cena con banco d'assaggio dei vini dei produttori di Nizza è Barbera all’Osteria Vineria La Signora in Rosso. Seminario con abbinamento di Gorgonzola, Barbera d’Asti docg e Nizza docg. Notte bianca con negozi aperti e proposte gastronomiche nel centro cittadino, dove saranno allestiti treWine Point – in piazza Garibaldi, in via Pio Corsi e in piazza XX Settembre - con una selezione di etichette di Barbera d’Asti docg e Nizza docg in degustazione. In piazza Garibaldi, in piazza XX Settembre e nel centro storico l’Associazione Commercianti Nicesi «Nizza con il cuore» organizza uno street food locale. Domenica in bici nelle vigne del Nizza, raduno automobilistico di Ferrari, Porsche e Lamborghini, mercatino del gusto nel centro storico.

Nizza è Barbera è organizzata dal Comune di Nizza Monferrato e dall’Enoteca Regionale di Nizza con il supporto di Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Associazione Produttori del Nizza e Astesana Strada del Vino. La manifestazione ha il patrocinio della Regione Piemonte, Provincia di Asti e Camera di Commercio di Asti. 

«Abbiamo avuto una crescita dei produttori presenti alla manifestazione – sottolinea  Simone Nosenzo, sindaco di Nizza Monferrato – segno che c’è sempre un maggior interesse per la filiera del vino e soprattutto del Nizza docg: nell’ultimo anno ci sono stati molti nuovi investitori, chi storicamente ha qui l’azienda continua a investire. Anche i flussi dell’enoturismo riprendono, siamo tornati ai numeri di prima della pandemia. Molti stranieri acquistano e ristrutturano vecchi cascinali, creando case vacanze e b&b e portando un nuovo turismo dal loro Paese a conoscere il nostro territorio».

«L’economia del vino e del turismo diventano sempre più importanti per Nizza e tutto il Sud Astigiano – annuncia Mauro Damerio, presidente dell’Enoteca regionale del Nizza – Un’alleanza forte che continua a far crescere l’economia della zona. Nizza è Barbera è una manifestazione che, da tanti anni, sa trasmetterei valori e il messaggio giusto ai consumatori. È anche una festa rivolta ai più giovani. Quest’anno coinvolgeremo alla mescita dei wine point i ragazzi e le ragazze che studiano all’Università di viticoltura ed enologia di Alba e Asti in modo che riescano a raccontare la Barbera ai winelover che arriveranno in città».

«Nizza è Barbera è una manifestazione “pop” di successo  che porta migliaia di persone, in particolare i giovani, ad avvicinarsi alla Barbera, a frequentare il bel centro storico di Nizza Monferrato e a conoscere ed apprezzare i suoi prodotti tipici - dichiara il presidente dell’Associazione dei Produttori del Nizza Stefano Chiarlo - Questo evento, nel corso degli anni, ha saputo alzare l’asticella della qualità con un servizio del vino sempre più professionale e, allo stesso tempo, senza perdere l’anima gioiosa e di condivisione. Quest’anno vi saranno tanti spunti di approfondimento: verranno coinvolti i ristoranti con tematiche di abbinamento cibo-vino e ci saranno molti seminari, tra i quali la Masterclass di conoscenza del Nizza con focus su “la prima annata in uscita del Nizza Riserva” che vedrà la partecipazione di 6 produttori di 6 micro-territori diversi del Nizza Docg. Il secondo seminario, organizzato da AstesanaStrada del Vino, vedrà l’abbinamento di Barbera d’Asti e Nizza con il gorgonzola e il cardo gobbo».

«Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato è da sempre vicino alla manifestazione, un evento dalla lunga storia, nato nel territorio, per il territorio e capace di portare avanti un operato lungimirante e significativo: esprimere l’identità del Monferrato attraverso le eccellenze vitivinicole presentate – ricorda Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato-. "Nizza è Barbera" è un momento importante per tutta la zona, soprattutto perché permette alle aziende di avere un contatto diretto con il pubblico, dando la possibilità di incontrare vis à vis i consumatori, coloro che scrutano, studiano, consumano e che desiderano scoprire il territorio. Un’occasione preziosa e da non trascurare, soprattutto quest’anno dopo le varie restrizioni dovute alla pandemia che hanno coinvolto le passate edizioni. Auguriamo alla manifestazione il successo meritato e che l’ha sempre caratterizzata».

«Un ringraziamento particolare va ai commercianti nicesi ricorda Arturo Cravera, Assessore al Commercio e Turismo di Nizza Monferrato, affiancato dal presidente dei Commercianti nicesi Alfonso Dolgetta – numeri uno nell’accoglienza e sempre in prima fila per trasformare Nizza è Barbera in un momento speciale. Quest’anno con un impegno importante da parte loro che hanno coordinato tutta la parte del food dell’evento. I commercianti nicesi vi aspettano con i loro menù dal sabato a pranzo alla cena di domenica».

«La viticoltura è un comparto importante per l’economia della nostra città e della nostra zona- conclude Domenico Perfumo, Assessore all'Agricoltura di Nizza Monferrato-. Ringrazio tutti i produttori per l’impegno e l’entusiasmo con cui contribuiscono a rendere bellissima Nizza è Barbera».

 

                                                      Foto Andrea Pesce 

 IL PROGRAMMA DI SABATO E DOMENICA:

SABATO 13 MAGGIO. S’inizia alle 9,30 con il brindisi d’apertura al Foro Boario di piazza Garibaldi. Dalle 10 alle 20,30 sarà Barbera Forum con ingresso a turni: 70 produttori presentano 400 etichette di Nizza docg e Barbera d’Asti docg. Si entra per fasce orarie: 10 – 13 / 14 – 17 / 17,30 – 20,30. Assaggi a cura delle aziende della filiera corta T’Amo con i loro prodotti enogastronomici. Costo d'ingresso al Barbera Forum: 25 euro. Dalle 11 alle 11,45 degustazioni esperienziali e olfattive al Museo del Gusto per cogliere le caratteristiche e le differenze olfattive tra Barbera d’Asti docg e Nizza docg. A cura di Silvia Giordano, Smell Camp. Costo 30 euro. Prenotazione necessaria: 380 5220809, informa.revents@gmail.com. Dalle 12 alle 20 pranzo e cena al ristorante vineria La Signora in Rosso con banco assaggio di Barbera d’Asti: si potranno degustare le etichette presenti al Barbera Forum in abbinamento ai piatti proposti dalla vineria. Prenotazione necessaria - posti limitati: 0141 793350 – 329 7137204. Alle 17, nell’ex chiesa della Santissima Trinità, seminario di degustazione del Gorgonzola Dop con la Barbera d’Asti docg e il Nizza docg, a cura del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, con la collaborazione di Astesana Strade del Vino e del Cibo, del Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola e del Consorzio di Tutela del Cardo Gobbo di Nizza Monferrato. Ingresso gratuito, posti limitati, prenotazione consigliata: 335 77 82 217, info@astesana-stadadelvino.itDalle 19 nelle vie e piazze del centro storico di Nizza, gastronomia, musica e negozi aperti. Dalle 19WinePointin piazza Garibaldi e in via Pio Corsi: in assaggio Barbera d’Asti docg e Nizzdocg. In piazza XX Settembre, si pranza e si cena con lo street food: cibi e cucine di strada e proposte gastronomiche del territorio dei locali nicesia cura dell’Associazione Commercianti Nicesi “Nizza con il Cuore”.

 DOMENICA 14 MAGGIO. Dalle 10 alle 20,30 prosegue il Barbera Forum nel Foro Boario con ingresso a turni: si entra per fasce orarie: 10 -13 |14 -17 | 17,30 - 20,30. Partenza da piazza Garibaldi di “In bici nelle vigne del Nizza”, tour guidato in bicicletta alla scoperta dei cru del Nizza docg a cura dell’Associazione Produttori del Nizza, in collaborazione con Mon Bike Tour ed Experience 4U. Sono tre i tour: 10-12,30, 13-15,30 e 16-18,30. Info e prenotazioni: cell.3357199927 email: info@ebiking.it. Costo: 10 euro solo escursione + 25 euro affitto e-bike. Dalle 11 prosegue il WinePoint. Dalle 10 Mercatino del Gusto nel centro storico. Alle 10,30 la Barbera d’Asti incontra le Ferrari, le Porsche e le Lamborghini, raduno automobilistico a cura del Red Passion Owner’s del Nizza. Dalle 11 alle 11,45 degustazioni esperienziali e olfattive al Museo del Gusto per cogliere le caratteristiche e le differenze olfattive tra Barbera d’Asti docg e Nizza docg. A cura di Silvia Giordano, Smell Camp. Costo 30 euro. Prenotazione necessaria: 380 5220809, informa.revents@gmail.com. Si pranza e si cena alla Vineria La Signora in Rosso con il banco assaggio della Barbera. Prenotazione necessaria - posti limitati: 0141 793350 – 329 7137204. Dalle 11 alle 20 pranzo e cena anche nel centro storico e in piazza XX Settembre con street food a cura dell’Associazione Commercianti Nicesi “Nizza con il Cuore”. Alle 17 nell’ex chiesa Santissima Trinità, ci sarà la Prima della Riserva Nizza docg: i produttori presentano la loro prima Riserva proveniente da sei macroaree della zona di produzione del Nizza docg, a cura dell’Associazione Produttori del Nizza, con l’intervento del presidente Stefano Chiarlo e dei produttori. Prenotazione necessaria - euro 25 - posti limitati. Orario: dalle 17 alle 19. Info: 320.1414335 mail. info@enotecanizza.it.

 Altre info: www.nizzaebarbera.wine 

HASHTAG: #NizzaèBarbera
PAGINE FACEBOOK: Nizza è Barbera e Enoteca Regionale di Nizza Monferrato
TWITTER: @enotecanizza

Folto pubblico di degustatori nella passata edizione 
 

 

 

venerdì 21 aprile 2023

LO SCRITTORE MARCO MALVALDI ALL'ENOTECA BAVA DI COCCONATO PER PRESENTARE IL SUO NUOVO LIBRO “OSCURA E CELESTE”



Si svolgerà all’Enoteca Bava di via Stazione 1 a Cocconato (Asti), venerdì 28 aprile alle 21, la presentazione del nuovo libro di Marco Malvaldi, “Oscura e celeste” (Giunti editore)

A dialogare con lo scrittore toscano ci sarà il “libraio itinerante” Davide Ruffinengo, che con il suo progetto "Profumi per la Mente" porta i libri nelle case, a scuola, nei teatri e nelle aziende per dare voce ai libri e rigenerare la curiosità dei lettori.  

Questa sarà l’unica data astigiana di presentazione e una delle prime in assoluto: il libro infatti uscirà solo due giorni prima, il 26 aprile. 

 

Ingresso libero fino a esaurimento posti. Gradita la prenotazione a benvenuti@bava.com. 

La presentazione sarà seguita da un brindisi e, per chi lo desidera, da una visita alle cantine storiche Bava. 


IL LIBRO
-
 Con “Oscura e celeste” Malvaldi torna al genere del giallo storico, riportando in vita il padre della scienza moderna: Galileo Galilei, toscano verace, amante del vino e della tavola, incline alle facezie ma capace di volgere il proprio straordinario ingegno alla conoscenza.  

Anno del Signore 1631. L’Europa è in guerra, le risorse scarseggiano ed è in corso una pandemia: a Firenze la peste infuria, il Granduca dà disposizioni per limitare i contagi ma c’è chi sa trarre beneficio dalle situazioni di emergenza; tra gli altri, un “filosofo naturale” che con la scusa del morbo ha ottenuto di stampare il suo ultimo libro in città anziché a Roma, eludendo gli accaniti controlli dell’Inquisizione. È Galileo Galilei, l’uomo che con il suo “cannone occhiale” ha scoperto le fasi di Venere e i satelliti di Giove, che fa esperimenti sul pendolo e sulla caduta dei gravi e adesso sta per pubblicare il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo: un’opera scritta in volgare affinché tutti possano capire che non l’uomo con i suoi dogmi bensì il Sole sta al centro dell’universo. La vista di Galileo, però, è sempre più appannata, e le sue minute devono essere trascritte per il tipografo dalla figlia Virginia, che ha preso il velo nel convento di San Matteo in Arcetri. E come osservando attentamente la Luna si scopre che è coperta di macchie, così anche un luogo di preghiera, a frequentarlo assiduamente, rivela aspetti inattesi: c’è chi dice, per esempio, che in una cella il lume rimanga acceso troppo a lungo; che una notte si sia udito il suono di un corpo che cade...Galileo dovrà portare luce in un mistero più buio di una notte senza stelle, ma nulla può fermarlo perché lui sa che ogni cosa illuminata ha una parte oscura: sta a noi capire da che lato osservarla. E quando arriviamo a vederla nella sua interezza, ci avviciniamo alla nostra natura celeste. 



L’AUTORE
-
 Marco Malvaldi, classe 1974, laureato in chimica presso l'Università di Pisa, ha provato a fare il cantante lirico, ma ha abbandonato dopo poco per tornare alla professione di chimico. Esordisce nella narrativa nel 2007 con la serie dei vecchietti del Bar Lume, pubblicata da Sellerio: La briscola in cinque (2007), Il gioco delle tre carte (2008), Il re dei giochi (2010), La carta più alta (2012), Il telefono senza fili (2014); La battaglia navale (2016), A bocce ferme (2018). Da questa serie a partire dal 2013 è stata tratta una serie televisiva dal titolo I delitti del Bar Lume. Ha pubblicato anche Odore di chiuso (Sellerio, 2011, Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti), giallo a sfondo storico, Milioni di milioni (Sellerio, 2012), Argento vivo (Sellerio, 2013), Buchi nella sabbia (Sellerio, 2015) e i saggi L'architetto dell'invisibile ovvero come pensa un chimico (Cortina Raffaello, 2017), Le due teste del tiranno. Metodi matematici per la libertà (Rizzoli, 2017), Per ridere aggiungere acqua. Piccolo saggio sull'umorismo e il linguaggio (Rizzoli, 2018), La misura dell'uomo (Giunti, 2018), Vento in scatola (Sellerio, 2019) e Bolle di sapone (Sellerio, 2021). Suoi racconti sono inclusi nelle antologie di Sellerio: Un Natale in giallo (2011), Capodanno in giallo (2012), Ferragosto in giallo (2013), Regalo di Natale (2013, La tombola dei troiai), Carnevale in giallo (2014, Costumi di tutto il mondo).  Nel luglio 2013 vince il Premio letterario La Tore Isola d'Elba. Nel 2019 pubblica per il Mulino assieme a Stefano Marmi Caos.


 

BAVA - AZIENDA VITIVINICOLA

Sono più di 100 le vendemmie della famiglia Bava, da quando Giuseppe inaugurò a Cocconato l’albergo con ristorante, sala da ballo e cantina. L’edificio sorgeva proprio accanto alla linea ferroviaria Asti - Chivasso che stava nascendo tra le colline, a pochi passi dalla stazione: di lì a poco, la ferrovia avrebbe permesso trasporti e commerci più agevoli sulla direttrice di Torino, favorendo scambi e incontri. A capo della cantina oggi c’è il nipote del fondatore, Piero Bava: riconosciuto nel 2016 come uno dei “Patriarchi della Barbera”, Piero porta avanti la tradizione della famiglia con i suoi figli Roberto, Giulio e Paolo e i nipoti, Francesca e Giorgio. Tre diverse generazioni al lavoro fianco a fianco per offrire, su oltre 50 mercati nel mondo, vini che parlano di Piemonte, di autenticità, sostenibilità, rispetto per il territorio, radicati valori familiari e di ospitalità, di passione, di gusto. 

In un secolo si fa la storia: si disegna e si definisce uno stile - in vigna, in cantina -, si fa il giro del mondo molte volte tra incontri, degustazioni, brindisi in tutte le lingue.  

I vigneti della famiglia si sono estesi negli anni dal Monferrato fino alla Langa da Barolo (oggi 50 ettari, alternati a 20 ettari di boschi, noccioleti e prato per preservare la biodiversità). La produzione rappresenta uno spaccato enologico significativo di quest’angolo del Piemonte, tra diverse declinazioni di Barbera e di Nebbiolo, l'Albarossa, gli aromatici Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Moscato d’Asti e Ruché di Castagnole Monferrato e alcuni vitigni internazionali sapientemente interpretati, come lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc.

 

 

 

 

martedì 4 aprile 2023

BOOM ENOTURISMO, I DATI DELLA NUOVA INDAGINE NOMISMA-WINE MONITOR AL VINITALY 2023

 


 Le cantine turistiche del Movimento Turismo del Vino triplicano e diversificano l’offertaper i viaggiatori eno-appassionati. Determinante il ruolo delle donnenelle cantine turistiche delle Donne del Vino, ma non mancano le criticità

I Comuni Città del Vino confermano il loro ruolo centrale nello sviluppo dell’enoturismo


Presentato a Vinitaly il 3 aprile con la ministra Daniela Santanchè la più grande indagine mai realizzata sul turismo del vino in Italia: 265 cantine e 145 comuni di distretti enologici che fotografano un turismo che accelera, con l’aumento nel numero e nelle tipologie delle esperienze offerte.

A Verona, il 3 aprile di 30 anni fa nasceva il Movimento Turismo del Vino, la prima associazione sull’enoturismo e oggi Città del Vino, Donne del Vino, La Puglia in Più e il Movimento celebrano l’anniversario mostrando gli spettacolari dati di crescita di questo comparto.

L’indagine a cura di Nomisma - Wine Monitor diretta da Denis Pantini e realizzata da Roberta Gabrielli e Paola Piccioni va a costituire l’Osservatorio sul turismo del vino ed è la più estesa mai realizzata in Italia.

«Le eccellenze italiane, come il vino, sono un forte traino per il turismo: un settore che può dare grandi possibilità occupazionali ai nostri giovani - ha detto il Ministro del Turismo Daniela Santanchè - Anche per questo dobbiamo investire nella loro formazione e per questo in legge di bilancio abbiamo istituito un fondo di 21 milioni di euro». «Lavorare nel comparto turistico richiede sacrificio - ha proseguito il Ministro - che va ricompensato. Per questo stiamo pensando con il ministro Calderone come sostenere le aziende». E ancora: «L’enoturismo cresce perché è legato a un’esperienza, vuol dire poter camminare nei vigneti: per vedere la vendemmia arriveranno 10 milioni di visitatori. Ma c’è ancora tanto da fare: primo la cartellonistica appropriata, poi potenziare il digitale e destagionalizzare il turismo per stabilizzare anche i lavoratori. La promozione è ancora troppo frammentata, deve essere organizzata: dobbiamo avere la capacità di fare rete». 

A lei si unisce Dario Stefàno, docente di Economia delle imprese turistiche all’Università Lumsa e di Enoturismo  alla Luiss Business School,  a cui si deve il riconoscimento normativo sulle cantine turistiche del dicembre 2017: «Riempie di soddisfazione constatare come l’introduzione di una normativa agile ma puntuale, abbia messo le ali agli investimenti nelle cantine turistiche italiane che, negli ultimi 10 anni, hanno raddoppiato e in certi casi triplicato l’offerta di esperienze prevedendo intrattenimento, pasti, pernottamenti, serate a tema, esperienze legate al vino, allo sport e alla cultura».

 

IL RUOLO DA PROTAGONISTE DELLE DONNE NELL’OFFERTA E NELLA DOMANDA ENOTURISTICA

Donatella Cinelli Colombini, che 30 anni fa creò Cantine aperte e il Movimento Turismo del Vino, si unisce alla presidente delle Donne del Vino, Daniela Mastroberardino, per evidenziare il ruolo femminile. Infatti, benché le cantine turistiche italiane siano dirette soprattutto da uomini (55%), il management della wine hospitality è soprattutto femminile (73%).

La wine hospitality delle Donne del Vino si differenzia per una maggiore diversificazione dell’offerta: non solo vino, ma anche attività legate al benessere, alla ristorazione (28%) e ai corsi di cucina (40%), alla ricettività (36%), allo sport (piscine 15%) e all’organizzazione di visite a luoghi limitrofi o di collegamento a eventi culturali (50%). In altre parole, le donne stanno efficacemente trasformando l’attrattiva vino in una proposta di soggiorno di uno o più giorni con attività legate all’arricchimento culturale e alla rigenerazione che ha origine nella natura.

«Una proposta di turismo pensata come un’esperienza culturale attiva e coinvolgente – dicono Cinelli Colombini e Mastroberardino - Ora dobbiamo puntare a formare addetti sempre più competenti e preparati all'accoglienza: un visitatore soddisfatto diventa un autorevole brand Ambassador di territorio e prodotto».

 

LE TIPOLOGIE DI CANTINE TURISTICHE ITALIANE

La tipologia di cantina turistica più diffusa in Italia è quella piccola e familiare (39%) che appare particolarmente presente in Campania, Puglia e Umbria. Seguono le cantine con rilevanza storica o architettonica (14%) che hanno le percentuali più alte in Veneto e in Piemonte. Le imprese con marchio famoso o storico sono il 12% del totale e sono particolarmente diffuse in Veneto e Sicilia.

Piemonte, Toscana, Friuli e Sicilia si caratterizzano per imprese del vino con particolari bellezze paesaggistiche e naturalistiche (11%) mentre in Puglia e in Umbria è più alta la quota di cantine ben organizzate per l’incoming.

«Siamo molto soddisfatti – sottolinea Nicola D’Auria, Presidente nazionale Movimento Turismo del Vino – della crescita dei servizi enoturistici avvenuta negli ultimi 10 anni. E speriamo che tutte le Cantine del Movimento, comprese quelle lontane da itinerari e flussi turistici consolidati – criticità emersa in modo chiaro dalla ricerca – possano contribuire a risvegliare e coinvolgere i diversi territori. Ma un dato emerge in modo chiaro e incontrovertibile: se prima il turismo del vino viaggiava spedito, ora corre velocissimo. E non c’era notizia migliore per celebrare il 30° compleanno della nostra associazione».

 

LE CRITICITÀ DELL’ENOTURISMO ITALIANO

L’indagine evidenzia due elementi critici: il 44% delle cantine sono lontane dai circuiti turistici o enoturistici, problema particolarmente evidente in Friuli Venezia Giulia, Umbria e Campania. Inoltre, la metà delle cantine chiude al pubblico nel fine settimana e nei giorni festivi. Chiusura che riguarda anche molti uffici turistici, costituendo un serio problema rispetto ai flussi dei visitatori che sono invece concentrati nei giorni di festa.   

 

CITTÀ DEL VINO ED ENOTURISMO

«Essere Città del Vino rappresenta sempre più un valore aggiunto – sottolinea il presidente di Città del Vino, Angelo Radica a commento del 19esimo Osservatorio sul turismo del vino, il secondo realizzato da Nomisma Wine Monitor - proprio per una maggiore consapevolezza che hanno gli amministratori locali delle buone pratiche da promuovere in favore dello sviluppo del turismo del vino; il rapporto ci conferma che chi amministra una Città del Vino matura nel tempo una maggiore sensibilità e capacità di intervento e programmazione».

Per i 145 sindaci intervistati, infatti, essere Città del Vino significa promuovere e valorizzare il vino e la sua cultura (per il 76%); essere all’interno di una rete, di un progetto condiviso per poter creare strategie di marketing turistico (65%); avere una capacità di raccontare e di creare occasioni di promozione del territorio, dei suoi prodotti e delle sue aziende (48%).

Il Rapporto evidenzia anche gli ambiti in cui i Comuni possono migliorare per favorire l’enoturismo: potenziamento degli uffici di informazione turistica e loro apertura nei giorni festivi; sostegno alla formazione del personale anche per gli uffici pubblici in materia enoturistica; dotazione di strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale; maggiore condivisione delle collaborazioni e fare sempre più rete.

Nella foto da sinistra: Paolo Corbini e Angelo Radica (Città del Vino), Nicola D’Auria (Movimento Turismo del Vino), Roberta Gabrielli (Nomisma), Daniela Santanchè (Ministra Turismo), Dario Stefàno (Docente enoturismo Luiss),  Donatella Cinelli Colombini e Daniela Mastroberardino (Donne del Vino). 

 

 

 

sabato 1 aprile 2023

COCCHI AL VINITALY 2023 - HALL 10 STAND Q3 I NUOVI MILLESIMI DEL METODO CLASSICO ALTA LANGA DOCG, VERMOUTH DI TORINO E UNA LISTA COCKTAIL DEDICATA ALLA KERMESSE VERONESE

 


Il gusto di 132 anni di storia tra metodo classico Alta Langa DOCG e Vermouth di Torino nel Padiglione 10 Stand Q3 da Cocchi al Vinitaly di Verona, da domenica 2 a mercoledì 5 aprile 2023

 

I NUOVI MILLESIMI DI ALTA LANGA DOCG DI COCCHI AL VINITALY - Da non perdere, a nei giorni della manifestazione, l’assaggio dei nuovi millesimi di Alta Langa DOCG Cocchi, a partire dal Totocorde 2017: etichetta bandiera dell’Alta Langa Cocchi, una classica cuvée di uve Pinot nero e Chardonnay la cui qualità deriva da uve impeccabili, una competenza nella produzione di vini spumanti e una lunga fermentazione nelle storiche cantine. 

Bianc ‘d Bianc si presenta con il millesimo 2017 Una cuvée speciale che esalta la forza del territorio attraverso l’espressione dello Chardonnay in purezza. 

La cuvée è composta dalle uve coltivate in vigne dalla terra bianca marnoso-calcarea che rendono il vino sapido e longevo, il biotipo coltivato è di tradizione borgognona. Cocchi è stata la prima azienda a produrre un Alta Langa DOCG da solo Chardonnay. 

Per Rösa, prodotto con solo Pinot nero, il millesimo è il 2018. Il vino conserva uno spettacolare colore rosa ed è uno spumante di grande temperamento, il suo stile speziato, che si accentua con il tempo, lo rende idealmente un grande brut gastronomico. Cocchi è stato il primo produttore a pensare e a realizzare un Alta Langa DOCG rosato. 

Pas Dosé è il brut nature di Cocchi, prodotto con Pinot nero in purezza, da annate importanti, con uve caratterizzate da concentrazione e acidità ben bilanciate e che fin dalla vendemmia lasciano prevedere una cuvée da lungo affinamento. Questo vino è stato inserito dalla rivista americana Wine Enthusiast tra i 100 Best Wines del 2022 e si presenta al Vinitaly con il millesimo 2016

 

VERMOUTH E VINI AROMATIZZATI DI COCCHI AL VINITALY – Le bollicine Cocchi, stavolta di metodo italiano, saranno protagoniste anche nei cocktail realizzati a Vinitaly insieme all’ormai leggendaria e premiatissima gamma dei vermouth e dei vini aromatizzati Cocchi: “Cocchi Sparkling Cocktails @Vinitaly2023”, questo il nome della lista dedicata all’edizione 2023 della grande kermesse veronese.  

L’appuntamento allo stand Cocchi con i cocktail si svolgerà nelle giornate di domenica 2 aprile, lunedì 3 aprile e martedì 4 aprile alle 11 e alle 16, e nella giornata di mercoledì 5 aprile alle 11

In assaggio “Est and West” con Cocchi Americano, “Sbagliato” con Storico Vermouth di Torino e Cocchi Brut, “Cocchi Spritz Rosa” con Aperitivo Americano Cocchi Rosa e Brachetto d’Acqui Cocchi e “Cocchi Sangria” con Vermouth Amaro Dopoteatro e Asti DOCG. 

 

 

 

 

 

ALLE ORIGINI DEL NEBBIOLO DEL MONFERRATO: NASCE “SERRE DI TUFFO”, DAI VIGNETI STORICI BAVA


Si presenta in anteprima al Vinitaly di Verona nello stand Bava padiglione 10 - Q3 dal 2 al 5 aprile 2023 Serre di Tuffo, Monferrato DOC Nebbiolo Superiore 

 Un nuovo vino che è in realtà un potente ed evocativo ritorno alle origini. Un Nebbiolo del Monferrato, proprio come quello che la famiglia Bava ha prodotto storicamente nelle vigne di Tuffo, piccolo borgo di Cocconato, nell'Astigiano, dove risiede dal 1616. 

 Nel racconto di Piero, il “patriarca” dei Bava, vino, territorio famiglia si intrecciano: “Un tempo - ricorda Piero Bava - quasi tutti a Tuffo avevano un pezzetto di terra; una parte veniva coltivata a vite, ed era la parte alta delle colline. Già nel Settecento, la famiglia Bava aveva terreni di proprietà sui bricchi delle Serre, un punto panoramico della frazione da cui si vedono chiaramente l’arco alpino e il Monviso, sul crinale dell’antica Strada delle Serre. A inizio Novecento la famiglia si spostò nel fondovalle, accanto alla ferrovia, dove fu fondata la cantina che ancora oggi, a distanza di un secolo, è sede dell’azienda”. 

 

Dalle finestre dalla cantina si scorge, in piena luce sulla collina di fronte, la storica vigna di fianco alla chiesa del borgo, nella stessa posizione descritta da una rara mappa catastale del 1790 (tra le poche completate durante il regno sabaudo) che reca il medesimo toponimo, Cadodo, indicato già allora come di proprietà della famiglia. 

 Il riconoscimento della DOC Monferrato a questo Nebbiolo sigilla questa lunga presenza storica e riconosce la vocazione delle colline di Cocconato alla produzione del Nebbiolo, che vede a Cadodo e sui bricchi delle Serre le migliori esposizioni.  

 Serre di Tuffo Bava esce con l’annata 2020: dieci mesi di invecchiamento in botti di legno che fanno meritare al vino l’appellativo “Superiore”.  

Va ad aggiungersi alla produzione della cantina di Cocconato, nota per le sue Barbere - dallo Stradivario, vino signature dei Bava, al Pianoalto Nizza e a Libera -, e per il Barolo e i nebbioli della cascina nel cru Scarrone, Castiglione Falletto, in Langa. 

 Dei tratti del Nebbiolo del Monferrato, in Serre di Tuffo si ritrova il colore rubino brillante, il profilo olfattivo floreale e speziato, il tannino tipico ma rotondo che assicura al vino longevità. Da questa storica vigna, il cui suolo bianco calcareo e ruvido copre le marne affioranti, il vino porta in dote il carattere, l’esaltazione della fragranza e la freschezza, coniugando eleganza e struttura e dimostrando fieramente la tradizionale vocazione di Cocconato per quest’uva.