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mercoledì 29 settembre 2021

«IL VINO DIVENTI MATERIA DI STUDIO NEGLI ISTITUTI TURISTICI E ALBERGHIERI ITALIANI»



LA PROPOSTA PARTE DALLE DONNE DEL VINO CHE SPERIMENTERANNO L’INSEGNAMENTO IN EMILIA ROMAGNA, SICILIA E PIEMONTE. L’APPELLO AI SOMMELIER: «PREPARATE CENTINAIA DI DOCENTI»

Introdurre il vino fra le materie di studio degli Istituti Turistici e Alberghieri di tutta Italia. È la proposta che parte dall’Associazione nazionale Le Donne del Vino, lanciata a Firenze in occasione degli eventi organizzati in preparazione al G20-Agricoltura.

«Nella logica dei grandi progetti europei come il Farm to Fork e la Next generation, crediamo nel vino come acceleratore di cambiamento sostenibile e accorciatore della distanza fra città e campagna» dice la presidente Donatella Cinelli Colombini.

Le Donne del Vino si faranno carico della sperimentazione di questi insegnamenti in tre regioni pilota: Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia. Uno o due istituti per ogni regione, già in questo anno scolastico. La sperimentazione si allargherà in tutta Italia nell’annualità 2022/2023. Poi, tutti auspicano che la necessità della formazione sul vino diventi largamente diffusa e centinaia di Istituti Alberghieri e Turistici introducano tale insegnamento. Il Progetto D-Vino è coordinato da tre associate: Roberta Urso (Sicilia), Antonietta Mazzeo (Emilia Romagna) e Roberta Lanero (Piemonte).

«Facciamo un appello alle associazioni di sommelier, assaggiatori, diplomati WSET, dottori in scienze gastronomiche perché preparino i docenti necessari a insegnare a centinaia di classi in ogni regione italiana» aggiunge Cinelli Colombini.



Dopo i due anni della fase sperimentale le 950 Donne del Vino intendono rimanere nel progetto formativo solo come destinatarie delle visite didattiche perché hanno al loro interno produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, comunicatrici, esperte di marketing, e sono quindi in grado di proporre agli studenti un’esperienza diretta di tutta la filiera produttiva del vino. Nel sogno di tutti c’è una nuova generazione di manager che continui la sua formazione anche dopo il ciclo scolastico facendo della conoscenza del vino e dell’agroalimentare un punto di forza del proprio profilo professionale. 

PERCHÉ INSEGNARE IL VINO NEGLI ISTITUTI TURISTICI E ALBERGHIERI

Attualmente alcuni presidi di Scuole Alberghiere hanno già attivato i corsi sul vino mentre nessun Istituto Turistico ha insegnamenti di questo tipo. Nella realtà invece, i futuri responsabili delle sale dei ristoranti così come i futuri manager di uffici turistici, agenzie di viaggio o alberghi hanno bisogno delle nozioni base sul vino e sui territori del vino.

Infatti il vino costituisce circa un terzo dei ricavi dei ristoranti. Sul fronte turistico vediamo che l’enogastronomia è la prima attrattiva dei viaggiatori stranieri diretti in Italia e anzi un visitatore su quattro è mosso principalmente da quella. Il 62% dei cataloghi dei tour operator contiene un’offerta enogastronomica. Ci sono circa 10.000 cantine attrezzate per la winehospitality in costante ricerca di personale e circa altre 20.000 imprese del vino aperte al pubblico.

In un’Italia dove l’agroalimentare è sempre più importante per il turismo non è possibile continuare a insegnare solo arte, territori e geografia turistica (66 ore per 3 anni) ai futuri manager dell’incoming.



I VANTAGGI DELLA FORMAZIONE SUL VINO AI FUTURI MANAGER DELLA RISTORAZIONE E DEL TURISMO

Una formazione più aderente ai bisogni dei comparti produttivi in cui gli studenti si preparano a entrare avvantaggia tutti e principalmente loro aprendogli maggiori prospettive lavorative.

In generale innalza il livello dell’offerta turistica e funziona come un acceleratore per i territori del vino che hanno bisogno di personale formato nell’intera filiera che produce, commercializza e somministra il nettare di Bacco. Persone che siano in grado di accrescere la conoscenza e l’apprezzamento di vino di qualità soprattutto fra i visitatori stranieri e soprattutto relativamente alle denominazioni meno conosciute.

In ultimo ma non meno importante la formazione a cui le Donne del Vino intendono dare l’avvio, ha lo scopo di favorire il consumo responsabile fra i giovani. Intende creare degli ambasciatori della cultura enologica in grado di influenzare i coetanei in una logica di peer education. Infatti, anche se l’assaggio del vino sarà riservato solo ai maggiorenni, una parte importante della formazione sarà finalizzata al contrasto dell’abuso e del binge drinking.

 

Associazione Nazionale Le Donne del Vino

www.ledonnedelvino.com  - info@ledonnedelvino.com

 

 

 

 

BAVA ALLA SUA 110ª VENDEMMIA: LA STORICA AZIENDA VITIVINICOLA FU FONDATA NEL 1911 A COCCONATO (ASTI)


 

SI CELEBRANO ANCHE I 90 ANNI DI PIERO BAVA, PRESIDENTE DELL’AZIENDA E “PATRIARCA DELLA BARBERA”

 

Chi, nei prossimi anni, assaggerà uno dei vini Bava della vendemmia 2021, troverà nel calice una Barbera, un Nizza o un Barolo che racchiude ed esprime oltre un secolo di esperienza enoica. Perché quasi mai un vino è il frutto di una sola vendemmia, ma racconta tutta la storia di chi quel vino lo ha pensato, lo ha prodotto, lo ha portato in tavola.

 

110: tante sono le vendemmie della famiglia Bava da quando Giuseppe Bava inaugurò a Cocconato l’albergo con ristorante, sala da ballo e cantina. L’edificio sorgeva proprio accanto alla linea ferroviaria Asti – Chivasso che stava nascendo tra le colline dell’Astigiano, a pochi passi dalla stazione: di lì a poco, la ferrovia avrebbe permesso trasporti e commerci più agevoli sulla direttrice di Torino, favorendo scambi e incontri.

Era il 1911.



Quest’anno Bava taglia un nuovo traguardo come impresa storica. A capo della cantina è il nipote del fondatore, Piero Bava (foto sotto), 90 anni a settembre. Riconosciuto nel 2016 come uno dei “Patriarchi della Barbera”, Piero festeggia il suo compleanno insieme alla cantina: ha messo piede nell’edificio quando aveva soltanto pochi mesi e ancora oggi porta avanti la tradizione della famiglia con i suoi figli Roberto, Giulio e Paolo e i nipoti, Francesca e Giorgio. Tre diverse generazioni al lavoro fianco a fianco per offrire, su oltre 50 mercati nel mondo, vini che parlano di Piemonte, di autenticità, sostenibilità, rispetto per il territorio, radicati valori familiari e di ospitalità, di passione, di gusto.

 


 

In 110 anni si fa la storia: si disegna e si definisce uno stile - in vigna, in cantina -, si fa il giro del mondo molte volte tra incontri, degustazioni, brindisi in tutte le lingue.

Sono decine e decine i menu ideati da Roberto Bava per i suoi leggendari wine dinner che hanno toccato tutti e cinque i continenti. Oggi, appesi alle pareti della cantina, rappresentano il segno tangibile della creatività e della storia di Bava.

I vigneti di proprietà della famiglia si sono estesi negli anni dal Monferrato fino alla Langa da Barolo (oggi 50 ettari, alternati a 20 ettari di boschi, noccioleti e prato per preservare la biodiversità). Le tecniche si sono via via rinnovate, le idee non sono mai mancate. La produzione si è ampliata negli anni: le etichette Bava sono adesso 14, e rappresentano uno spaccato enologico importante di quest’angolo del Piemonte.

                                                 vigna della Pieve a Cocconato
 

 Il primo amore resta la Barbera, a partire dall’espressione del vino più identitario, che è lo Stradivario, una preziosa Barbera d’Asti Superiore dai lunghi tempi di affinamento.

Dai vigneti di Agliano nascono Libera, una Barbera d’Asti solo acciaio, e il Nizza Docg Pianoalto. Viva in bottiglia, Barbera del Monferrato frizzante, è un vino di tradizione monferrina che unisce l’eleganza dello stile di produzione dei vini rifermentati in bottiglia con l’autentica tradizione del Piemonte.

Nella scenografica Vigna della Pieve a Cocconato, oltre a Stradivario, si producono le uve per Thou Bianc, sorprendente Chardonnay piemontese, il Sauvignon Relais Bianc e l’Albarossa.

Dalla cascina di Castiglione Falletto nelle Langhe, in provincia di Cuneo, nel cuore del cru Scarrone, nascono il Barolo Docg Bava e il Langhe Nebbiolo.

Da sempre nella tradizione Bava, gli aromatici del Piemonte: in particolare la Malvasia, (Rosetta e Malvasia Rosé), il Moscato d’Asti e il Ruché di Castagnole Monferrato.

 

EVENTI – Un percorso di visita guidata dedicato alla storia dell’azienda nelle cantine Bava sarà inaugurato nelle prossime settimane. Intanto, sui canali social istituzionali dell'azienda, il viaggio nella storia Bava è iniziato già da qualche mese tra foto d’epoca, ricordi e racconti con l’hashtag #bava110.

 


ANNO DI FONDAZIONE: 1911

PROPRIETARIO: Famiglia Bava (nella foto)

AGRONOMO: Paolo Bava

RESPONSABILE ESPORTAZIONI: Roberto Bava

ENOLOGO: Giulio Bava




TERRITORIO

REGIONE: Piemonte, Monferrato e Langhe

DENOMINAZIONI: Barbera d'Asti Docg, Barbera d'Asti Superiore Doc, Nizza Docg, Barolo Docg, Langhe Doc, Moscato d'Asti Docg, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco Docg, Piemonte Doc, Albarossa Doc, Ruché Docg

ETTARI DI VIGNETO DI VIGNETO DI PROPRIETÀ: 50
ETTARI DI BOSCO E PRATO DI PROPRIETÀ: 20
CASCINE: Cocconato (Asti), Agliano (Asti), Castiglione Falletto (Cuneo)

BOTTIGLIE PRODOTTE ANNUAMENTE: circa 490.000

ETICHETTE PRODOTTE: 14

MERCATI NEL MONDO: 55

AFFILIAZIONI: Consorzio Babera d’Asti e Vini del Monferrato, Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Consorzio dell’Asti Docg, Associazione Produttori del Nizza, Associazione Produttori del Ruchè, Exclusive Brands Torino.

 

Contatti: www.bava.com | Social: @bavawinery

domenica 26 settembre 2021

Cherasco: 7 secoli di storia, 7 buoni motivi per esserci. Gusta Cherasco in scena: 23/24 ottobre 2021

 


Non parliamo dei 7 Samurai di Akira Kurosawa e nemmeno dei Magnifici 7 diretto da John Sturges nell’ormai lontano 1960. Menzioniamo invece ben 7 secoli di storia della deliziosa città di Cherasco (CN). Una storia passata da Federico II di Svevia, dal Casato dei Savoia e quello dei Visconti, accarezzata e influenzata da Ascanio Vitozzi e Napoleone che impose il famoso armistizio di Cherasco, per arrivare alla recente Resistenza Partigiana.

Una storia che si respira tra le vie e i palazzi nobiliari, tra gli anfratti cittadini e il castello. Una storia che si presenta come il primo dei 7 motivi per raggiungere Cherasco nei 2 giorni di ottobre in cui “Gusta Cherasco” sarà un saporito e sfizioso evento di piazza. “Gusta Cherasco” è l’Associazione di promozione dei prodotti agroalimentari d'eccellenza e del turismo enogastronomico del territorio cheraschese. Una lodevole iniziativa nata dalla collaborazione tra Comune di Cherasco e Confcommercio Cuneo (Associazione Albergatori Ristoratori Pubblici Esercizi e Operatori del Turismo).



Un evento reale e non virtuale il secondo motivo per esserci, per gustare pregiati salumi, sfiziosi formaggi, grandi vini, specialità dolciarie della zona e non solo, della regione e non solo. I sapori cheraschesi, come i Baci, il Barolo, le chiocciole, i formaggi caprini, la salsiccia accompagneranno i gusti di altre zone del bel Paese.

Terzo motivo: degustare il territorio e altre terre tra l’ospitalità di una città aperta, abituata da sempre ad organizzare eventi di rilievo: antiquariato, enogastronomia, arte e cultura. Celebri i mercatini e famose le mostre dei grandi pittori.

“Gusta Cherasco” dal vino, in piazza ma al coperto. Ecco il quarto motivo. Non ci saranno problematiche legate alle condizioni atmosferiche e sia il pubblico che gli espositori potranno godersi la 2 giorni in tutta serenità con le dovute precauzioni di legge per il COVID.

Assaggi, degustazioni, laboratori e attimi di cultura enogastronomica. Per il comparto vini la collaborazione con la Strada del Barolo e grandi vini di Langa, la Banca del Vino di Pollenzo e i vini del Versante Occidentale sarà una garanzia per tutti gli appassionati: il quinto motivo.

“Gusta Cherasco sarà un vero incontro tra gli artigiani e i produttori del vino e del cibo tra le mura stellate, quelle mura che trasudano di un passato nobile e aristocratico. Ma oggi Cherasco significa anche una scelta amplissima di luoghi dove pranzare e cenare ad altissimi livelli qualitativi. Tanti i ristoranti e le attività della ristorazione che offrono spunti di ogni genere per qualsiasi palato: a voi la scelta! Sesto motivo.

E per concludere e citare il settimo motivo come potremo dimenticare l’ospitalità dei cheraschesi e il desiderio degli Amministratori Comunali di mettersi in discussione, loro come tutti gli appartenenti all’Associazione “Gusta Cherasco”, un volere essere squadra per rendere la città per 2 giorni un grande Agorà di gusto e amicizia.

Esserci sarà sicuramente un piacevole momento, un ghiotto frangente per coloro che amano il buoni sapori nel contesto di un centro storico di prim’ordine. 7 secoli e 7 motivi questa ci auguriamo che sia “Gusta Cherasco” live.

 



Gusta Cherasco live 23/24 ottobre 2021

Fabrizio Salce – 3383071239

fabrizio@fabriziosalce.it

 

venerdì 10 settembre 2021

“Un paese ci vuole”: Santo Stefano Belbo (Cn) presenta il suo piano di sviluppo

 


 IL LOGO, DISEGNATO DAL MAESTRO UGO NESPOLO, ACCOMPAGNERÀ LE NUMEROSE INIZIATIVE PROPOSTE DAL COMUNE PER IL RILANCIO DEL PAESE DI CESARE PAVESE

 Un traguardo che è, in realtà, il punto di partenza di un ambizioso percorso per Santo Stefano Belbo: con la simbolica picconata al vecchio mulino di via Pistone, l’Amministrazione comunale di Santo Stefano Belbo, guidata dal sindaco Laura Capra, ha dato avvio – nella serata di giovedì 9 settembre – al piano di sviluppo locale “Un paese ci vuole”.

Filo conduttore del progetto non può che essere la cultura, intesa come occasione di scambio, di incontro, di crescita e di contaminazione, dal punto di vista architettonico, urbanistico, turistico e produttivo. Il punto cardine di questo percorso è la figura di Cesare Pavese, che proprio il 9 settembre del 1908 era nato a Santo Stefano Belbo.

“Con questo progetto vogliamo valorizzare sempre più l’eredità lasciata a questa nostra terra dal suo figlio più amato, attraverso un vero e proprio piano di riqualificazione territoriale che coinvolgerà l’intera comunità e punta a rafforzare la rete turistica, garantendo una ricaduta economica, culturale e socialeafferma il sindaco Laura Capra (foto sopra)  –. Così i luoghi pavesiani diventano il palcoscenico della nuova rinascita di Santo Stefano Belbo, ‘il più bello di tutti i paesi’, un paese fisicamente chiuso tra le colline coltivate a vite, ma concettualmente aperto a ogni forma di inclusività e di partecipazione, con il fine ultimo di valorizzare tutte le eccellenze che lo caratterizzano, attraverso interventi di ristrutturazione e riqualificazione degli edifici storici e attraverso la promozione delle risorse culturali, ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche che il nostro territorio può offrire”.

Gli obiettivi strategici del piano prevedono il rafforzamento degli attrattori culturali per lo sviluppo di flussi turistici, lo sviluppo di servizi per la comunità territoriale e per i turisti, la valorizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali.

Per farlo, l’Amministrazione comunale intende dare vita a sinergie e partenariati con enti, istituzioni e realtà aziendali locali(in un’ottica di sviluppo integrato con particolare attenzione a idee innovative) epromuovere programmi di formazione didattico-educativi per bambini e giovani studenti. Il tutto conservando, valorizzando e promuovendo l’identità culturale del Comune di Santo Stefano Belbo (attraverso il coinvolgimento attivo degli abitanti, con particolare attenzione al rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale)con un’attenzione particolare alla sostenibilità, sviluppando inoltre un piano di promozione turistica ad hoc, anche attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie digitali e multimediali.

I protagonisti di questo percorso, insieme all’Amministrazione comunale e alla cittadinanza di Santo Stefano Belbo, sarannola Fondazione Cesare Pavese, l’Associazione VITIS (acronimo di “valorizzazione, innovazione, turismo e territorio, internazionalizzazione di Santo Stefano Belbo”), la Regione Piemonte con la sua DMO Visit Piemonte, l’Unione Montana Alta Langa, l’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e i Ministeri della Cultura e del Turismo.Fondamentale sarà, inoltre, il ruolo di sponsor e investitori privati, chiamati a sostenere il progetto che avrà ricadute economiche importantiper tutto il territorio.

Un ruolo chiave sarà giocato dalla Fondazione Cesare Pavese, chiamata a tenere le fila delle numerose attività immateriali connesse al progetto generale, sviluppate in forte sinergia e collaborazione.

“Con il piano di sviluppo l’Amministrazione comunale ha dato coraggio ai sogni di Santo Stefano Belbo, superando i limiti delle nostre colline, osando ampliare i nostri orizzonti – afferma Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione, che proprio ieri sera ha dato avvio alla ventunesima edizione del Pavese Festival –. Anche Pavese guardava oltre confine, all’America: un pioniere, per la sua epoca. Da lui dovremmo imparare a ibridare le cose e contaminarle fra loro, combinando in maniera nuova quello che già c’è: in fondo, è proprio quello che ‘Un paese ci vuole’ propone di fare”.

 Tra i fautori di questo rilancio di Santo Stefano Belbo, anche il maestro Ugo Nespolo, ideatore del logo (e marchio registrato)“Un paese ci vuole”che, da oggi, accompagnerà il progetto e tutte le attività a esso connesse. Gli iconici occhiali di Cesare Pavese aiuteranno a gettare uno sguardo sulla torre medievale e sulle dolci colline del Moscato, impreziositi dai riferimenti a una delle opere più conosciute dello scrittore santostefanese, La luna e i falò.

 Molti e ambiziosi, anche se pienamente realizzabili in un orizzonte temporale di medio periodo, i progetti inseriti nel piano di sviluppo, con alcune iniziative in partenza – che spaziano dalla ristrutturazione del Vecchio Mulino (foto in calce), che verrà destinato ad attività museale espositiva e didattica, alla riqualificazione del cimitero, con la valorizzazione della Tomba di Cesare Pavese, dalla rifunzionalizzazione dell’edificio della Scuola dell’Infanzia Regina Margherita, con la realizzazione della nuova Scuola dell’Infanzia “L’unica gioia al mondo è cominciare”, al restauro della facciata della Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, cominciando con l’inaugurazione del MOM – Multimedia Outdoor Museum, prevista per questo sabato 11 settembre alle 17.00, con ritrovo presso l’Info Point di piazza Umberto I.
Ancora, tra le altre iniziative in programma, la realizzazione di un Museo Multisensoriale,la valorizzazione del percorso che porta alla Casa Natale di Cesare Pavese e alla Casa di Nuto, la rifunzionalizzazione di piazza Umberto I, con il recupero dell’Antica Ala Mercatale, la riqualificazione del “Borgo Stazione” mediante il recupero della vecchia stazione ferroviaria per attività legate alla mobilità a favore del turismo, la creazione di due passerelle ciclo-pedonali sul fiume Belbo e l’avvio di attività presso la Casa per Ferie “Cesare Pavese” di Valdivilla.

“Un paese ci vuole è un sogno che vorremmo realizzare assieme a tutta la comunità santostefanese: dal singolo cittadino alle realtà produttive più evolute – conclude il sindaco Laura Capra, ringraziando tutta l’Amministrazione, i dipendenti degli uffici comunali e i professionisti coinvolti nell’elaborazione del dossier che verrà presentato in tutte le sedi utili a far crescere il progetto –. Essere comunità, essere ‘terra e paese’ significa lavorare ricercando la nostra identità nel nostro passato, traendone la forza per crescere insieme, guardando al futuro, come singoli e come collettività”.

Perché, citando Pavese, “Un paese vuole dire non essere soli”

                              
 

 

Douja d’Or: il Monferrato insieme Cultura, degustazioni, paesaggio e talk - La scommessa del Consorzio: «Unire le anime e guardare a un nuovo futuro»

 


 «Per il secondo anno consecutivo è di nuovo l’Astigiano a lanciare un concreto messaggio di ripartenza al mondo del vino italiano, con la storica manifestazione della Douja d’Or che torna in presenza. Una vetrina importante per le eccellenze enologiche del Monferrato e del Piemonte, ma soprattutto un segnale di tenace convinzione a mantenere alto e vivo lo spirito del nostro territorio Patrimonio dell’Umanità Unesco».

 

Così Filippo Mobrici, Presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, dichiara a proposito della 55ª edizione della Douja d’Or, ormai pronta a partire. Una rassegna che per il secondo anno consecutivo si terrà nei palazzi storici del centro di Asti e che verrà diluita in quattro fine settimana consecutivi (11 settembre – 3 ottobre). A ospitare il Consorzio sarà il Palazzo del Michelerio (Corso Alfieri 381, Asti), edificio plurisecolare oggi sede del Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano.

Oltre 200 etichette in degustazione, selezione di eccellenze gastronomiche in accompagnamento, cene d’autore a cura di Federico Francesco Ferrero, Doctorchef e vincitore della terza edizione del programma televisivo Masterchef. «Proseguiamo alla Douja d’Or un vero e proprio riscatto del territorio, il territorio che troviamo nel piatto, esaltato dalla scelta degli eccellenti prodotti della terra, che spesso dimentichiamo per rivolgerci, per pigrizia, alla spesa nella grande distribuzione - rivela Federico Francesco Ferrero, DoctorChef  – Ho avuto il piacere di lavorare con le straordinarie volontarie e volontari delle Pro loco che meritano di essere valorizzate con un percorso di formazione e trasferimento di conoscenza che abbiamo battezzato Progetto Pro Loco DOC: un impegno di garanzia di eccellenza, nella scelta, preparazione e promozione dei sapori del territorio».


E ancora talk, incontri e momenti di confronto con ospiti nazionali di ambito artistico, scientifico e culturale. I dettagli del programma raccontano la volontà del Consorzio di tessere una proposta composita e emozionale del proprio territorio di riferimento, il Monferrato, una regione Patrimonio dell’Umanità Unesco. Spiega ancora Mobrici: «Come dimostrano le cifre del nostro comparto di riferimento, le aziende hanno retto egregiamente all’impatto di questo anno e mezzo segnato dalla crisi sanitaria globale, registrando numeri e percentuali ragguardevoli, sintomo di un sistema in piena salute e che può continuare a esprimere tutto il suo potenziale».Una visione che si concretizza, in ambito Douja d’Or, nella sinergia fattiva fra attori diversi. Il coinvolgimento di associazioni e ospiti ha un obiettivo preciso, quello di partire dal vino per incrociare altre risorse e mescolarle assieme, per restituire uniformemente e con nuovi linguaggi tutta la ricchezza del territorio.

Domenica 12 settembre, alle ore 18,30, dialogo con l’olimpionica astigiana Alice Sotero nell’ambito della rassegna I talk della Barbera, ciclo di incontri organizzati dal Consorzio al Palazzo del Michelerio (accesso libero, fino a esaurimento posti).

 

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 Il programma

Gli orari della Douja d’Or al Palazzo del Michelerio sono i seguenti:

venerdì/sabato: dalle 18,00 a 01,00

domenica: dalle 11,00 alle 14,00 e dalle 18,00 alle 22,30

 

·     I banchi di assaggio consentiranno di degustare oltre 200 etichette, fra i bianchi e i rossi del Monferrato.

Un calice: 3 euro

Quattro calici: 10 euro

 

·       Alle degustazioni sarà accostata la possibilità di acquistare una selezione di assaggi in accompagnamento con alcune eccellenze gastronomiche del territorio. Gli assaggi sono a cura di Coldiretti, Cia, Confagricoltura (Asti).

Costo degli assaggi: 10 euro

 

·IlIl Bistrot del Monferrato, area del cortile riservata alle cene d’autore, consentirà di degustare i menù curati dallo chef Francesco Federico Ferrero, DoctorChef, già vincitore della terza edizione del programma televisivo Masterchef Italia, e realizzati dalle Pro loco aderenti alla rassegna Monferrato On Stage. Il Bistrot del Monferrato è organizzato in collaborazione con Fondazione MOS.

Costo delle cene: 40/50 euro (tutti i venerdì e sabato, ore 20,00, su prenotazione, max 40 posti)

 

·    La collaborazione con il Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano, che ha sede proprio al Michelerio, porterà a una sinergia tra il Consorzio e il museo, che venerdì 17 settembre inaugura una nuova collezione di reperti unici al mondo. Fino alla fine della Douja d’Or, il museo resterà aperto anche in orari serali e consentirà di beneficiare di alcune riduzioni del biglietto, proprio nell’ottica di una valorizzazione congiunta fra il mondo del vino e le colline sulle quali esso nasce, le stesse che rappresentano un patrimonio paleontologico di assoluto rilievo.

 

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 Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – Palazzo del Michelerio, Corso Alfieri 381

 Programma sabato 11 settembre (h. 18,30-01,00)

 

·        Ore 20,00 – Bistrot del Monferrato, con la presenza in cucina di DoctorChef Federico Ferrero (su prenotazione, massimo 40 posti, 50 euro).

 

Menù:

[zingara di Fassona, bagna leggera e porcini]

[insalata di fine estate al mirin giapponese]

[il tacchino di San Bernardo, colatura di alici di Cetara e tartufo]

[cremoso alla nocciola e foglia d’oro]

        

Nizza DOCG

 

·        Degustazioni di grandi vini bianchi e rossi del Monferrato, selezionati in oltre 200 etichette, in abbinamento a tipicità gastronomiche della tradizione piemontese a cura di Coldiretti (Asti).

 

1 degustazione: 3 euro

4 degustazioni: 10 euro

Selezione di assaggi in accompagnamento: 10 euro

 

 Programma domenica 12 settembre (11.00-14,00 ; 18,00-22,30)

 

·        Ore 18,30 – Talk della Barbera: con Alice Sotero, olimpionica di pentathlon moderno

 

·        Degustazioni di grandi vini bianchi e rossi del Monferrato, selezionati in oltre 200 etichette, in abbinamento a tipicità gastronomiche della tradizione piemontese a cura di Coldiretti (Asti).

 

1 degustazione: 3 euro

4 degustazioni: 10 euro

Selezione di assaggi in accompagnamento: 10 euro

 

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Con oltre 66 milioni di bottiglie e più di 11 mila ettari vitati, pari a circa il 30% della superficie a Doc e Docg del Piemonte, il Consorzio tutela 13 denominazioni, 4 Docg (Barbera d’Asti, Nizza, Ruchè di Castagnole Monferrato e Terre Alfieri) e 9 Doc (Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato e Piemonte)

venerdì 3 settembre 2021

DOUJA D’OR 2021 - IL VINO AL CENTRO: Asti. 11 e 12 Settembre - 17,18 e 19 Settembre - 24, 25 e 26 Settembre - 1, 2 e 3 Ottobre

 




Dall’11 settembre al 3 ottobre, per 4 weekend, dal venerdì alla domenica, la 55° edizione della Doujad’Or è pronta ad accendere le serate di inizio autunno nelle piazze, nelle strade e nelle più suggestive dimore storiche di Asti etra le colline del Monferrato

Quella del 2021 sarà una grande edizione diffusa nel tempo e nello spazio, organizzata da Camera di commercio di Alessandria-Asti attraverso l’Azienda speciale della Camera di commercio di Asti per la promozione e per la regolazione del mercato, da Piemonte Land of Wine e da Fondazione Asti Musei con il Patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Asti, Comune di Asti e con la partecipazione del Consorzio dell’Asti del Moscato d’Asti Docg, del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, dell’Associazione produttori di vino biologico, in collaborazione con l’Unione Industriale di Asti.

Il tema dell’edizione 2021 sarà “Il vino al centro” e protagonista della Douja d’Or sarà il vino, conosciuto e amato in tutto il mondo: la Barbera d’Asti e i vini del Monferrato, l’Asti spumante e il Moscato d’Asti, le etichette di tutte le denominazioni piemontesi rappresentate da Piemonte Land of Wine - il consorzio che riunisce i 14 consorzi piemontesi del vino ufficialmente riconosciuti dal Ministero dell’Agricoltura - i vini biologici, il vermouth, i vini aromatizzati in purezza e in miscelazione e le grappe.

Il vino, il suo futuro, l’importanza della diffusione della cultura e della conoscenza del vino saranno i temi che attraverseranno tutta la manifestazione, nata per valorizzare un prodotto d’eccellenza sempre più importante per la Regione Piemonte e sempre più amato e apprezzato in tutto il mondo.In quest’ottica la Douja d’Or rientra negli appuntamenti di avvicinamento alla Global Conference on Wine Tourism,il più importante forum mondiale dedicato al turismo enogastronomico che si terrà nel settembre 2022 nelle terre di Langhe Monferrato e Roero.

Il format della Douja d’Or, nel pieno rispetto delle normative anti-Covid e per tutelare tutti i partecipanti, ricalcherà quello sperimentato con grande successo nel 2020: un’edizione diffusa ed itinerante che darà la possibilità al pubblico di conoscere il vino e le eccellenze gastronomiche del territorio.

Il programma sarà ricco di iniziative in tutta la provincia: degustazioni, live tasting, masterclass ma anche arte, incontri, spettacoli teatrali, mostre, visite guidate alla scoperta di Asti, del Monferrato e delle sue colline, patrimonio dell’UNESCO.

 Sul sito www.doujador.it sarà possibile prenotare in anticipo gli appuntamenti

   


 

· LA DOUJA DIFFUSA – CAMERA DI COMMERCIO ALESSANDRIA-ASTI E AZIENDA SPECIALE

Il vino vive con il territorio un legame forte e indissolubile che proprio nei giorni della Douja d’Or esprimerà tutta la sua ricchezza: ristoranti, agriturismi e bar selezionati della provincia di Asti proporranno il Piatto della Douja, un piatto tipico della tradizione, rivisitato o interpretato fedelmente secondo l’antica ricetta, il Menù della Douja, un omaggio alla tradizione dall’antipasto al dolce, e l’Aperitivo della Douja, una degustazione per abbinare il vino ad un piatto di stuzzichini alla scoperta delle DOP e delle IGP locali.

“Dedicata a winelover, gastronauti e estimatori della cultura enogastronomica del Monferrato, la kermesse offrirà ai visitatori la possibilità di costruire il proprio viaggio su misura nel gusto, in base alle proprie passioni ed esigenze" commenta il vice Presidente della Camera di commercio di Alessandria-Asti e Presidente dell'Azienda speciale Erminio Renato Goria.

 


·        PIAZZA SAN SECONDO – DEGUSTAZIONI DEI VINI PIEMONTESI ED ENOTECA DELLA DOUJA

Piazza San Secondo ospita un salotto all'aria aperta in cui accomodarsi e lasciarsi guidare dai sommelier nella scoperta dei vini piemontesi scelti tra oltre 500 etichette di bollicine, bianchi, rosé, rossi, aromatici e passiti, con la possibilità di abbinare alcuni assaggi di prodotti Dop e Igp tra cui formaggi, salumi e nocciole piemontesi, oppure una selezione di pasticceria secca.

L’Enoteca della Douja, una vera e propria enoteca allestita in Piazza San Secondo ad Asti, raccoglie più di 500 etichette a rappresentare le eccellenze della produzione vinicola del territorio. È il posto giusto dove, consigliati da un sommelier, conosceree acquistare i vini più prestigiosi e quelli meno noti ma altrettanto caratteristici e unici della Regione Piemonte.

 

· RIDOTTO DEL TEATRO ALFIERI – PIEMONTELAND OF WINE

Tra i migliori ambasciatori del Piemonte, il vino sa valorizzare appieno la gastronomia del territorio e si adatta perfettamente ai palati internazionali, autentico testimone della storia e dello sviluppo della viticoltura e dell’enologia regionale.

Le Wine Masterclass proposte da Piemonte Land Of Wine in collaborazione con AIS Piemonte sono un percorso di avvicinamento ai vini piemontesi e ai loro territori di origine, un approfondimento sulle denominazioni della regione Piemonte, sui vitigni e sulle uve da cui si producono, un viaggio tra i territori che sono culla del patrimonio enoico regionale. Guidati da un sommelier professionista gli ospiti avranno la possibilità di imparare a degustare un vino e approfondire le tematiche territoriali ad esso collegate.

 

   CORTILE DEL PALAZZO DEL MICHELERIO – CONSORZIO BARBERA D’ASTI E VINI DEL MONFERRATO

All’interno del cortile di Palazzo del Michelerio, circondati da un’atmosfera che richiama i colori e il paesaggio disegnato dalla vite, il Consorzio Barbera d'Asti e Vini del Monferrato offre in degustazione i grandi vini bianchi e rossi del Monferrato in abbinamento ai sapori della tradizione piemontese in un percorso alla scoperta delle eccellenze enologiche del territorio, scegliendo tra più di 200 etichette dei produttori del Consorzio. Palazzo del Michelerio ospita anche talk e momenti di incontro mentre nel Bistrot interno è possibile prenotare la cena dei 4 menù degustazione che si susseguono durante la manifestazione: un’esperienza enogastronomica curata da chef e sommelier. La cena al Bistrot è in collaborazione con Monferrato on Stage e lo chef Federico Ferrero, vincitore Masterchef, le selezioni di assaggi di tipicità gastronomiche in abbinamento alle degustazioni sono a cura di Coldiretti, Cia e Confagricoltura Asti.



PIAZZA ROMA - CONSORZIO DELL’ASTI E DEL MOSCATO D’ASTI DOCG

Una scenografica struttura Cristal ospita 2 Ape Car per offrire al pubblico differenti tipi di degustazione e vivere il mondo rural glam della denominazione. L’Ape Car Asti Mix offrirà la possibilità di scegliere il proprio cocktail preferito con Asti Spumante o Moscato d’Asti docg. L’Ape Car Rural Glam proporrà assaggi in purezza di Asti Spumante in tutte le sue declinazioni (dal pasdosè al dolce) e Moscato d’Asti docg delle numerose aziende produttrici delle bollicine aromatiche d’autore. Sono infatti oltre 1000 le aziende produttrici: 50 case spumantiere, 778 aziende viticole, 153 vinicole, 17 vinificatrici e 15 cantine cooperative con una prospettiva di produzione per il 2021 di quasi 100 milioni di bottiglie. 

Saranno proposti nell’occasione abbinamenti con i prodotti di eccellenza del territorio, realizzati in collaborazione con l’Agrivan Gourmet ed i locali di Piazza Roma: cRust Gourmet Pizza, Bodega Ristorante Messicano e l'Enoteca con Cucina Pompa Magna. 

Il ricavato di tutte le attività verrà devoluto alle associazioni di volontariato Pulmino Amico e Litl di Asti.

 

 

·        CASCINA DEL RACCONTO – VINISSAGE ALLA DOUJA 2021 – ASSOCIAZIONE PRODUTTORI DEL VINO BIOLOGICO DEL PIEMONTE

L’Associazione Produttori del Vino Biologico del Piemonte propone un ricco calendario di appuntamenti per la rassegna “Vinissage alla Douja 2021”: degustazioni guidate, incontri con i produttori, spettacoli teatrali, finger food di chef stellati, vini bio al bicchiere.

Tra le iniziative da segnalare anche la Borsa del Libro Enogastronomico, Libri di vino e cibo a prezzi sostenibili e la Mostra dei fotoracconti del fotografo Giulio Morra e delle opere del maestro Sergio Brumana.

 

 

 

·        CORTILE DI PALAZZO OTTOLENGHI – VERMOUTH – UNIONE INDUSTRIALE PROVINCIA DI ASTI

Cresce la presenza dei Vermouth alla Douja d’Or in questa sesta edizione organizzata dal Gruppo Vini dell’Unione Industriale della provincia di Asti. Nell’area del cortile di Palazzo Ottolenghi è possibile assaggiare i vermouth esposti in purezza ed in miscelazione, degustando i cocktail più rinomati a base vermouth. Sessioni di degustazione della durata di 45 minuti durante le quali il bartender Nicola Mancinone racconta agli avventori la storia del Vermouth soffermandosi sulle qualità organolettiche delle diverse tipologie di vermouth e su aneddoti che hanno reso celebri i cocktail a base vermouth. La degustazione può essere accompagnata da un piatto di salumi e formaggi tipici, realizzato da Borgo Affinatori.

PALAZZO OTTOLENGHI - CONSORZIO TUTELA GRAPPA DEL PIEMONTE E GRAPPA DI BAROLO

Tre serate dedicate alle grappe delle distillerie piemontesi, venerdì 17 e 24 settembre e venerdì 1 ottobre, organizzate dal Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolograzie anche alla collaborazione della Camera di commercio di Alessandria-Astie di Confindustria Asti. Ogni serata propone la tradizionale degustazione guidata di 4 grappe, che per tanti anni ha fatto parte dei programmi della Douja, guidati dai mastri distillatori e dagli assaggiatori di ANAG Piemonte.

Il 24 settembre la serata è anche dedicata ai cocktail a base grappa presentati nel libro “La Grappa nello Shaker” (2018- Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo), proposti insieme ai distillati in purezza.

 

 LE MOSTRE

"Asti, Città degli arazzi". Palazzo Mazzetti ospita fino alla fine di ottobre 2021 l’esposizione dedicata agli arazzi che rappresenta un omaggio all’attività delle due prestigiose manifatture astigiane Scassa e Montalbano, protagoniste di un capitolo importante e unico nell’ambito del rapporto tra la città e l’ambiente artistico e culturale a partire dagli anni Sessanta del Novecento.

La mostra “Una rotaia lunga 170 anni”, ancora a Palazzo Mazzetti è allestita fino al 24 ottobre. Promossa dalla Fondazione SLALA, Sistema Logistico del Nord-Ovest, in collaborazione con la Fondazione Asti Musei, la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e il Comune di Asti, la mostra ricorda i 170 anni (1853-2023) dall’inaugurazione della linea ferroviaria su cui si è fatta l’Italia: la Torino-Genova, nata per collegare la capitale del Regno di Sardegna al suo porto sul mar Ligure, è divenuta nell’arco di pochi decenni la spina dorsale dello sviluppo economico dell’Italia unita, costituendo poi uno degli assi di crescita e uno straordinario strumento per collegare il territorio del Nord-Ovest al resto del Paese, ma soprattutto alle ricche nazioni dell’Europa continentale.

Balene preistoriche”, allestita nell’ex chiesa del Gesù all’interno del prestigioso complesso del Michelerio (17 settembre 2021-17 settembre 2022). Ai visitatori è offerto un percorso espositivo ricco di fascino, che illustra i principali risultati delle ricerche svolte dal team del museo: dallo scavo paleontologico dei reperti al loro studio. L’esperienza del pubblico è resa ancora più suggestiva dal percorso interattivo, inedito per Asti, che include la proiezione olografica di un cetaceo.

 

·         IL TERRITORIO

Il legame tra vino e territorio si concretizza nella collaborazione con Ente Turismo Langhe Monferrato Roero per la promozione e l’accoglienza turistica. Ente Turismo supporta la Doujad’Or attraverso l'organizzazione di azioni mirate che coinvolgono il mondo giornalistico internazionale e i social media. Per le informazioni turistiche sarà attivo l'Info Point di Piazza Alfieri.

Inoltre, a completare l’offerta territoriale dedicata agli enoturisti c’è l’esperienza di "Vendemmia didattica": da settembre fino a metà ottobre sarà possibile sperimentare il lavoro di vendemmia nelle cantine di Langhe Monferrato Roero, su prenotazione al Wine Corner di Piemonte On Wine®.