Pagine

mercoledì 30 marzo 2022

I PRODUTTORI DELLO SPUMANTE METODO CLASSICO ALTO ADIGE DOC IN VISITA TRA VIGNETI E CANTINE DELL’ALTA LANGA DOCG


 

Un incontro tra produttori di metodo classico piemontesi e altoatesini: si è svolto in questi giorni  (dal 27 al 29 marzo) in Piemonte il viaggio dei produttori dell’Associazione spumanti Alto Adige DOC Metodo Classico che hanno visitato aziende dell’Alta Langa DOCG, degustando le cuvée dei soci del Consorzio


Josef Reiterer (Cantina Arunda Metodo Classico), Hannes Cleon (Cantina vini e spumanti Braunbach), Alois Ochsenreiter (Azienda Agricola Haderburg), Josef Romen (Cantina Kettmeir), Lorenz Martini (Cantina Spumanti Lorenz Martini Comitissa), Stefan Kapfinger (Cantina Merano), Klaus Pfitscher (Tenuta Pfitscher), i produttori dell’Alto Adige presenti in Piemonte; con loro Alexandra Cembran (responsabile marketing del Consorzio Vini Alto Adige).


Un confronto aperto, diretto e costruttivo, che ha messo di fronte due territori vinicoli dalla grande personalità e vocazione e ha permesso ai rispettivi rappresentanti di conoscere le storie, le pratiche, le scelte, e i vini delle due zone.


Il percorso del gruppo altoatesino in Piemonte ha toccato la Banca del Vino di Pollenzo, la cantina di Fontanafredda e quella di Ettore Germano a Serralunga d’Alba, i vigneti di Enrico Serafino a Cerreto Langhe, l’azienda agricola Marcalberto a Santo Stefano Belbo, Pianbello a Loazzolo, Contratto a Canelli. Alle degustazioni hanno preso parte con i loro vini i produttori Umberto Bera, Carlo Deltetto e Roberto Garbarino. La cena ufficiale si è svolta al Fàula Ristorante - Casa di Langa a Cerreto Langhe; una tappa anche in una meta storica dell'enogastronomia dell'Alta Langa astigiana, il Ristorante Madonna della Neve di Cessole.

 
Abbiamo apprezzato nei vini Alta Langa una uniformità precisa, una grande riconoscibilità e un altissimo livello - ha detto Josef Reiterer, il primo produttore a vendere esclusivamente spumante metodo classico in Alto Adige -. Più variazioni nei vini altoatesini, frutto di un disciplinare che offre un più ampio ventaglio di opzioni. In entrambe le espressioni, si coglie comunque l’essenza di una bollicina fatta da artisti”.




Siamo stati felici di aprire le nostre cantine e le nostre bottiglie per i produttori dell’Associazione spumanti Alto Adige DOC Metodo Classico - ha detto il presidente del Consorzio Alta Langa Giulio Bava -. Assaggiare i loro vini insieme ai nostri ci ha permesso di apprezzare vini molto luminosi, di grande piacevolezza e qualità diffusa”.




domenica 27 marzo 2022

GRIGNOLINO, IL «NOBILE RIBELLE» CHE PIACE AI GIOVANI, AGLI STRANIERI E AGLI IMPORTATORI

 

SUCCESSO PER LA PRIMA EDIZIONE DELL’EVENTO ORGANIZZATO DALL’AIS A GRAZZANO BADOGLIO. DUE GIORNI DI ASSAGGI, GRANDE INTERESSE E CONFRONTI CON GLI 85 PRODUTTORI DELL’ASTIGIANO, DEL MONFERRATO CASALESE E DEL MONFERACE

Piace ai giovani e agli stranieri, interessa i giornalisti di settore ed è sempre più presente nel portfolio degli importatori stranieri: il Grignolino, l’autoctono monferrino dal carattere un poco spigoloso, dopo anni di silenzio, torna ad avere un certo appeal su consumatori, critica enogastronomica e addetti ai lavori. Un’inversione di tendenza sempre più evidente negli ultimi anni, che ha portato molti viticoltori a crederci di nuovo e a impiantare nuovi vigneti nell’Astigiano e nel Casalese.

Ne hanno avuto la conferma nel weekend gli organizzatori di «Grignolino, il Nobile Ribelle», una due giorni ospitata a Grazzano Badoglio e dedicata alle numerose interpretazioni di questo vitigno che, con i suoi tannini vivaci, si presta a diversi tipi di vinificazione (in acciaio, in legno, in anfora) e d’invecchiamento. 


In tantissimi sono arrivati a degustare le oltre cento etichette prodotte nelle 85 aziende vitivinicole dell’Astigiano e del Monferrato Casalese che hanno risposto alla chiamata dell’Ais – l’Associazione Italiana Sommelier del Piemonte con le delegazioni di Asti e Casale. La manifestazione ha avuto il contributo del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, del Consorzio Colline del Monferrato Casalese, delle Associazioni dei Produttori di Grignolino d’Asti Doc-Piemonte Doc Grignolino e Monferace.



«Una prima edizione straordinaria – commentano gli organizzatori – Il Grignolino coinvolge e suscita curiosità anche tra i palati più esperti. Abbiamo avuto giornalisti che tornavano dai Grands Jours de Bourgogne e hanno fatto tappa a Grazzano Badoglio interessati a scoprire questo vino. È la dimostrazione che siamo all’inizio di una nuova era felice per questo vitigno che esprime bene l’anima del Monferrato».

Hanno fatto la loro parte i sommelier delle due delegazioni che hanno trasmesso la loro passione agli assaggiatori, raccontando aneddoti e curiosità sulla storia del Grignolino. Apprezzati anche gli abbinamenti culinari proposti dalla chef Francesca Persano, detta “Miss Dado” del ristorante Vimini di Torino: i suoi piatti di carne e di pesce hanno permesso di sperimentare la versatilità che questo vino può avere in tavola.In versione più moderna, è stato servito come base per i cocktail creati dalla fantasia diNicola Mancinone del Confessionale Vermouth and Mix Bar.

La produzione di Grignolino oggi si avvicina ai 2 milioni e mezzo di bottiglie, ma la potenzialità supera i 5 milioni: quasi un milione sono doc Grignolino d’Asti, 450 mila doc Grignolino del Monferrato Casalese,940 mila doc Piemonte Grignolino.

L’Ais e partner danno appuntamento alla primavera 2023 per la seconda edizione di «Grignolino, il Nobile Ribelle». Tra le novità, potrebbe esserci una giornata in più, il lunedì, dedicata a ristoratori, enotecari e operatori di settore.



venerdì 25 marzo 2022

958 SANTERO AFFIDA A DISCOVERY IL LANCIO DEL SUO NUOVO SPRITZ

 

Prendete un  nuovo modo di intendere il più classico degli aperitivi italiani, scegliete una delle più stimolanti città del mondo, costruite una storia dinamica e divertente e diffondetela attraverso un network televisivo  giovane e contemporaneo. Otterrete il lancio del nuovo 958 Santero Spritz, l’ultimo progetto di 958 Santero in materia di aperitivi


Ottenuto con la sapiente opera di esperti liquoristi, prodotto miscelando attentamente infusi ed estratti di erbe e piante aromatiche ad essenze di buccia d
arancia, con un moderato tenore alcolico di appena 13°, Spritz 958 Santero è un prodotto nuovo e con un appeal unico e originale, dal colore gradevolmente aranciato, con profumi darancia e soprattutto un gusto aggrumato abbinato a sentori delle erbe e piante aromatiche. Ideale il matrimonio mixology con le bollicine firmate 958 Santero per una nuova declinazione dello Spritz, uno degli aperitivi italiani che hanno fatto scuola nel mondo.

Il lancio di
Spritz 958 Santero doveva essere qualcosa di speciale. È stato scelto Discovery come partner, perfettamente in linea con il mood di Spritz 958 Santero, per una campagna di comunicazione in esclusiva dal 27 marzo sui canali del gruppo: Real Time, NOVE, DMAX, Food Network e Motor Trend.


Inoltre, i team di Discovery Media Brand Solutions e Discovery Creative, la factory creativa interna al gruppo, hanno realizzato  la produzione dello spot, interpretando in pieno le esigenze di 958 Santero e rendendo al meglio l’idea di un
Spritz 958 dallo stile moderno e alla moda, in grado di spezzare la routine quotidiana.

È stato deciso di ambientare la narrazione dello spot in un ambiente lavorativo, al centro dell’Italia che produce, ma che è anche capace di ritagliarsi momenti di condivisione, allegria, festa che oggi più che mai vanno recuperati, valorizzati, salvati.

In questo la sinergia tra 958 Santero e Discovery per il lancio di
Spritz 958 Santero è stata proficua e altamente creativa, in grado, come dimostra il video commercial, di produrre uno storytelling positivo, fresco, efficace, supportato da uno slogan adeguato: “958 Santero.
Prendi la vita con più Spritz”.                 


Per ulteriori informazioni:

Ufficio stampa Santero:

tel: 0141841212

Ufficio stampa Discovery Italia:

Daniela Capra – Communication Senior Executive  daniela_capra@discovery.com

venerdì 18 marzo 2022

È «GRIGNOLINO: IL NOBILE RIBELLE» A GRAZZANO BADOGLIO (AT)

 


 OLTRE CENTO ETICHETTE IN DEGUSTAZIONE IL 26 E 27 MARZO NELL’EX SCUOLA:85 PRODUTTORI DELL’ASTIGIANO, DEL MONFERRATO CASALESE E DEL MONFERACE. LA REGIA È DI AIS ASTI E CASALE

È stato definito in tanti modi: ribelle, selvatico, anarchico «testabalorda». Un tempo accompagnava i più raffinati menù delle Casate Reali, primi in Savoia, ma i suoi tannini spiccatigli conferiscono un carattere un po’ spigoloso ma anche la capacità di invecchiare bene. Oggi il Grignolino, vitigno autoctono del Monferrato, torna ad avere un suo appeal sui consumatori, soprattutto i più giovani.

Sarà protagonista con 85 produttori e oltre cento etichette in degustazione sabato 26 e domenica 27 marzo a Grazzano Badoglio (Asti)per la prima edizione di «Grignolino, il Nobile Ribelle», evento organizzato dall’Ais - Associazione Italiana Sommelier del Piemonte, con le delegazioni di Asti e Casale, supportate dal Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, dal Consorzio Colline del Monferrato Casalese, dalle Associazioni dei Produttori di Grignolino d’Asti Doc-Piemonte Doc Grignolino e Monferace.

IL PROGRAMMA

A dar voce al «nobile ribelle» saranno i sommelier delle due delegazioni che parleranno di grignolino in tutte le sue diverse sfumature, ne racconteranno storia, territori e diversi stili di vinificazione e affinamento.La due giorni si svolgerà dalle 11 alle 18, nei locali dell’ex scuole. L'evento sarà a ingresso libero senza prenotazione con un costo per la degustazione di 15 euro (10 per i soci Ais).La parte ristorativa è stata affidata a Francesca Persano, meglio conosciuta come “Miss Dado” che attualmente gestisce la struttura e Vimini, un ristorante in centro a Torino, che realizzerà due menù, uno di carne e uno di pesce, per offrire la possibilità non solo di mangiare e di avere una scelta varia ma anche di sperimentare i diversi abbinamenti possibili con il grignolino, vino dalla grande versatilità. I locali ospiteranno la mostra dello Studio C&C di Paolo Albertelli. Il barman Nicola Mancinone del Confessionale Vermouth and Mix Bar, proporrà alcuni cocktails base grignolino per avvicinare anche i più restii a questo vitigno, dandogli una veste nuova e alternativa.

Info: Daniele Guaschino (3387547028), Paolo Poncino (3397339813), Eleonora Giroldi (3920948799)

ANCORA QUALCHE CURIOSITÀ SUL GRIGNOLINO

L’origine del nome è incerta: qualcuno sostiene che Grignolino derivi da “grignole”, termine dialettale astigiano che indicava anticamente i vinaccioli, che in questa varietà sono più numerosi rispetto ad altri vitigni e sono responsabili della sua marcata tannicità. Per altri sarebbe legato all’espressione “grigné”, in piemontese sorridere, perché a un sorriso assomiglierebbe l’espressione che, causa tannini, si disegna sul volto di chi lo beve.
Secondo gli studi della studiosa Enza Cavallero, il primo documento scritto in cui si cita il Grignolino (come Berbexinius) è un atto d’affitto datato 1249, trascritto dai monaci del Capitolo di Sant’Evasio di Casale Monferrato. Tra gli appassionati di Grignolino, ci fu Umberto I di Savoia. 
Il re d'Italia lo amava così tanto che non solo lo voleva in tutti i menù più importanti di Casa Savoia, ma lo celebrò durante la sua visita all'Esposizione e Fiera dei vini nazionali del 1891 ad Asti. Anche il medico Giovanni Lanza, che fu presidente del Consiglio dal 1869 al 1873, fu produttore egli stesso a Roncaglia di Casale Monferrato. 
Fu Gino Veronelli a ribattezzarlo l’«anachicotestabalorda». E anche Jorge Mario Bergoglio appena eletto pontefice fu subito ribattezzato il Papa del Grignolino perché le sue origini sono di Portacomaro d’Asti, terra dove da sempre si coltiva questo vitigno. La produzione oggi si avvicina ai 2 milioni e mezzo di bottiglie: sfiora il milione la doc Grignolino d’Asti, 450 mila la doc Grignolino del Monferrato Casalese,940 mila la doc Piemonte Grignolino.