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lunedì 15 marzo 2021

Millennium: una nuova etichetta di olio extravergine di oliva Isnardi per la propria identità



Gli olivi non vanno mai in pensione.
L’olivo è l’albero immortale, sacro per le divinità greche. La civiltà del Mediterraneo è contraddistinta olivo

Gli alberi di olivo vivono a lungo, superano i mille, i duemila anni.
Ve ne sono tanti, alcuni celebri, contraddistinti da fusti maestosi, nodosi, memoria di tanti passaggi, stagioni, gelate e ripartenze.

Nel parco attorno allo stabilimento Isnardi, a Pontedassio, ve ne sono alcuni.  Sono le sentinelle dell’azienda.
Ormai un simbolo anche per l’abitato, centro della valle Impero, Liguria occidentale, luogo, appunto, di olivi e di olio. 


Gli olivi millenari di Isnardi si trovano benissimo, lì dove sono, curati, potati, capaci di dialogare idealmente con il “bosco di olive” dei terrazzamenti valligiani. Appunto, non sono olivi in pensione, ma producono, ancora e sempre. 


La bella stagione olivicola 2020-2021 ha regalato anche questa emozione. Una produzione limitata, solo 99 bottiglie numerate di olio tratto da olive di alberi plurisecolari. 


Da olive sapientemente trattate con ogni riguardo dai capaci mastri frantoiani dell’azienda e un olio che è stato imbottigliato in una confezione che ancora una volta distingue per innovazione: forma slanciata in ceramica, lettere goffrate in oro. Nasce così l’olio extravergine di oliva Millennium.

Non è in commercio, perché da alberi millenari è bello non profittare. 
Sarà la famiglia Isnardi a farne regalo, semplicemente ed esclusivamente regalo, considerando che ogni bottiglia di ottimo olio extravergine di oliva è già un’opera d’arte e in questo caso l’arte nasce da un connubio tra sapienza dell’Uomo e forza della Natura. Il tutto per un olio che, all’assaggio ha tanto di ligure, nella sua dolcezza e nella sua piacevolezza.

 COME UN NONNO



venerdì 12 marzo 2021

ELVIO COGNO E NAS-CËTTA: ELOGIO DELLA BIODIVERSITÀ

 



Nas-Cëtta di Novello è il simbolo del progetto Elvio Cogno, azienda guidata da Valter Fissore e Nadia Cogno nel cuore del Barolo, a Novello

Proteggere il patrimonio vitivinicolo locale e le diverse espressioni territoriali sono i valori su cui si basa la progettualità dalla sua fondazione. L’identità è strettamente legata al Barolo e alla valorizzazione del Cru Ravera da cui si originano  le singole selezioni Vigna Elena, Bricco Pernice e Cascina Nuova.
Tuttavia, Elvio Cogno e il genero Valter Fissore, negli anni ’90, decisero di recuperare per primi  una varietà autoctona, la Nascëtta, che rischiava di scomparire nonostante la storia ne avesse dimostrato la qualità.

Tutto risale al 1991 quando Elvio e Valter hanno la possibilità di assaggiare questo vino stappando una bottiglia del 1983 del produttore Franco Marengo. Se ne innamorano subito, accorgendosi al primo assaggio delle sue potenzialità.
Il richiamo è il Sauternes, ma dagli studi storici che vengono poi effettuati si comprende che già alla fine dell’Ottocento la Nas-Cëtta era raccontata come
“un’uva delicatissima e vino squisito”, che veniva paragonata addirittura ai grandi vini del Reno. Da lì nasce la volontà di recuperarla, e poi lo sprone verso altri produttori, che accolgono con entusiasmo il progetto.


Oggi la Nas-Cëtta di Novello è tutelata dall’Associazione Produttori di Nas-Cëtta di Novello, nata nel 2014, di cui Valter Fissore è presidente, che conta 12 produttori uniti dalla fiducia e l’amore per questa varietà indissolubilmente legata al territorio. Una scelta che li ha portati a sacrificare coraggiosamente qualche ettaro destinato al Nebbiolo da Barolo per impiantare questo vitigno a bacca bianca. Grazie all’impegno dell’Associazione, la Nascetta prodotta a Novello è dal 2010 DOC Langhe Nas-Cëtta di Novello.

Anas-Cëtta, la Langhe Nascetta DOC del comune di Novello di Elvio Cogno, usa l’antico nome tradizionale del vigneto.  Si presenta come un vino bianco di origine mediterranea, la cui sapidità riporta ai grandi vitigni degli ambienti caldi; al naso è fine ed elegante e di buona intensità, con sentori complessi e persistenti di fiori di campo ed erbe aromatiche, di agrumi e di frutti esotici. In bocca stupisce la piacevolezza di beva, la sapidità e la mineralità che rinfrescano il sorso e proseguono lungamente nel finale, con note di miele di acacia, salvia e il rosmarino.



mercoledì 10 marzo 2021

Il Vermouth di Torino solo rallentato nel 2020. Importanti programmi di tutela e promozione previsti dal Consorzio.


Il 2021 si apre con interessanti novità per il Consorzio del Vermouth di     Torino
 

IL MARCHIO

 

È stato definito il logo ufficiale del Consorzio, caratterizzato dall’elemento distintivo della “V” di Vermouth di Torino e dalla foglia di Artemisia. Vengono riportate le due denominazioni usate nella storia e previste dalla legge: sia il più francese “Vermouth”, sia il piemontesizzato “Vermut”, diventato celebre in tutto il mondo, a partire dalle sue origini piemontesi.

Il Consorzio ha fatto un primo grande passo con il deposito del marchio Vermouth di Torino/Vermut di Torino in Italia, Unione Europea, Regno Unito e USA, attività coerente con l’impegno di promuovere e difendere il nome dell’Indicazione Geografica non solo nella UE, ma in tutto il mondo.

La “V” di Vermouth di Torino con il simbolo dell’Artemisia sarà pertanto destinata a contraddistinguere la conformità dei prodotti a un disciplinare regolato dalla legge europea per i produttori iscritti al Consorzio.

Il percorso condurrà ora a nuovi programmi di promozione e tutela dell’IG in uno sforzo collettivo dei produttori storici e nuovi che stanno lavorando ad un importante programma per i prossimi anni.

L’INCERTEZZA DI UNA PANDEMIA GLOBALE

Il Vermouth di Torino ha registrato un previsto rallentamento nel suo processo di crescita causato dalla diffusione della pandemia globale che ha comportato a fine 2020 una flessione del 17% dei volumi di produzione rispetto al 2019. Lo scorso anno si è concluso infatti con una produzione al di sotto dei 4 milioni di bottiglie, rispetto agli oltre 4.5 milioni prodotti nel 2019.

Questa flessione è dovuta al fatto che il Vermouth di Torino, una tipologia premium rispetto ai vermouth senza IG, vede soprattutto nel settore Ho.Re.Ca il suo canale di elezione, con barman e bartender i principali partner e ambasciatori del prodotto, pesantemente colpiti da un anno a questa parte.

I soci produttori del Consorzio del Vermouth hanno espresso con più azioni la solidarietà ai professionisti del settore, anch’essi colpiti dagli effetti umanamente ed economicamente pesanti della pandemia.

Ci si aspetta, tuttavia, che il buon slancio di crescita che il Vermouth di Torino ha visto negli ultimi anni, possa riprendersi e continuare al più presto, in presenza di una generale ripartenza economica con la riapertura completa delle attività.

NUOVI SOCI

L’ingresso di nuovi soci e le frequenti richieste di partecipazione delineano un desiderio sempre più chiaro di proteggere una denominazione caratterizzata da una lunga storia e un forte legame con il Piemonte.

Da gennaio, sono cinque le nuove aziende associate: Antica Torino SRL, Arudi Vermouth & Bitters, Distilleria Santa Teresa dei F.lli Marolo, Vico Luigi e la Cooperativa Erbe Aromatiche di Pancalieri. L’ingresso in particolare di quest’ultima, che privilegia tra le sue coltivazioni quella dell’Artemisia, denota la vocazione di filiera del Consorzio del Vermouth di Torino, il quale, nel disciplinare di produzione, prescrive l’obbligo di utilizzare esclusivamente Artemisia coltivata nel territorio della Regione.

I nuovi soci vanno così ad aggiungersi ai precedenti 17 iscritti: Amarot, Cav. Pietro Bordiga, Fratelli Branca Distillerie/Carpano, Davide Campari/Cinzano, La Canellese, Giulio Cocchi, Compagnia dei Caraibi, F.lli Gancia & C., Gruppo Italiano Vini, Martini & Rossi, Valsa Nuova Perlino, Del Professore, Antica Distilleria Quaglia, Giacomo Sperone, Torino Distillati, Tosti1820, Turin Vermouth.

 EVENTI E PROSSIME ATTIVITÀ E GLI ANNIVERSARI DA FESTEGGIARE

Il panorama di incertezza di oggi non permette di programmare con sicurezza i grandi eventi nazionali ed internazionali del settore, tuttavia il Consorzio sta lavorando all’organizzazione di programmi culturali e didattici che avranno luogo nel 2021.

In modo particolare, quest’anno si festeggerà il trentennale della creazione dell’Indicazione Geografica. È infatti il 14 giugno 1991 la data storica di pubblicazione del Regolamento che designò il riconoscimento ufficiale del “Vermouth di Torino” come denominazione geografica protetta dall’Unione Europea.

Per riconoscere l’importanza di questo momento, il 14 giugno 2021 il Vermouth di Torino presenterà un importante evento mediatico: La Grande Conferenza Stampa del Vermouth di Torino, una conferenza con degustazione dedicata alla stampa specializzata, che avrà luogo a Milano.

Buon compleanno, allora, Vermouth di Torino, per i trent’anni della denominazione, i 10 anni dalla rinascita e i 300 anni di storia moderna.

È sempre l’ora del Vermouth di Torino.

Link di approfondimento

Link alla Clip “Come si fa il Vermouth”

https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=zW3q2A9QYXw 

Link alla mappa della diffusione nel mondo del Vermouth di Torino

https://drive.google.com/file/d/1NhIIUCA-7Ew6lZ7c0qGkOeSmwdlXrZ1D/view?usp=sharing

Link Web e Social

www.vermouthditorino.org

FB | tag @VermouthTorino | link https://www.facebook.com/VermouthTorino

IG | tag @vermouthditorino | link: https://www.instagram.com/vermouthditorino/

Youtube | Vermouth di Torino | link https://www.youtube.com/channel/UCRXocb5qLdYZS3axQWgfCsA

Per ulteriori informazioni:

 

Media Relations Vermouth di Torino

Elisabetta Beraldo

press@vermouthditorino.org

 

Presidente Roberto Bava

presidente@vermouthditorino.org

 

 

                          Mappa della diffusione del Vermouth di Torino nel mondo 

 

 

 

giovedì 4 marzo 2021

LA VITE SIMBOLO DI RINASCITA E DI SOSTENIBILITÀ PER LA FESTA DELLE DONNE DEL VINO 2021

 


  

DALL’8 AL 16 MARZO APPUNTAMENTO ONLINE A TEMA «DONNE, VINO E AMBIENTE» PER LE 900 SOCIE DELL’ASSOCIAZIONE GUIDATA DA DONATELLA CINELLI COLOMBINI

 

La vite come simbolo di rinascita, di sostenibilità, di rispetto della terra: le 900 associate alle Donne del Vino hanno scelto questa immagine come filo conduttore della Festa nazionale delle Donne del Vino, la 5ª edizione dell’evento organizzato dall’Associazione nazionale presieduta da Donatella Cinelli Colombini in occasione dell’8 marzo.  

Si rinnova anche per il 2021 un tema molto sentito: «Donne, Vino, Ambiente». Uno sguardo tutto femminile sulle tematiche legate a sostenibilità, risparmio energetico, riduzione degli sprechi, razionalizzazione dell’utilizzo dell’acqua. L’emergenza pandemica, come già accaduto nel 2020, ha spostato le iniziative online e sui social: ogni associata manderà la sua testimonianza attraverso una fotografia che la vede accanto a un filare della vigna, dove un palo di legno è dipinto di verde, o accanto a una barbatella in vaso verde che simboleggiano l’impegno delle Donne del Vino per l’ambiente e il loro amore per le viti. Centinaia di fotografie «green» invaderanno la rete dall’8 marzo con un messaggio di speranza. L’iniziativa vedrà coinvolte non solo le italiane, ma le Donne del Vino di tutto il mondo, con cui l’Associazione italiana ha creato dal 2019 una rete internazionale che continua a lavorare e a crescere anche in epoca Covid.


«La Festa nazionale delle Donne del Vino mette sotto i riflettori l’apporto di creatività, rinnovamento e qualificazione fornito dalle donne al proprio comparto produttivo – dice la presidente Donatella Cinelli Colombini (foto) - Ancora una volta le Donne del Vino saranno attive e unite, e invitano a guardare al futuro con fiducia e in modo costruttivo perché le scelte di oggi, in tema di ambiente, avranno effetti sul futuro dell’agricoltura italiana».

Hashtag dell’evento: #festadonnedelvino2021 #donnevinoambiente #donnedelvino #womenofwine

PROGETTO #TUNONSEISOLA: UN NUOVO SPAZIO VIRTUALE DI ASCOLTO

Oltre alle iniziative in rete, in occasione dell’8 marzo, parte anche il progetto #tunonseisola con un nuovo spazio virtuale di ascolto. Il pensiero dell’Associazione è rivolto anche a tutte quelle donne che in questo momento si trovano in una situazione di forte disagio. I dati Istat rivelano che in dicembre 2020, di 101mila posti di lavoro persi, 99mila erano donne. Un fenomeno che sta toccando tutto il mondo e che la situazione Covid-19 ha portato prepotentemente alla luce. Tristemente anche le violenze domestiche sono più che raddoppiate, i femminicidi sono aumentati.  Il dato, segnalato in un report dell'Istat sulle violenze alle donne, spiega che nei primi 6 mesi del 2020 la situazione si è aggravata con un numero di delitti pari al 45% del totale degli omicidi, contro il 35% dei primi sei mesi del 2019. Dati allarmanti che non ci possono lasciare indifferenti. #tunonseisola sarà uno spazio virtuale sul sito delle Donne del Vino (www.ledonnedelvino.com) per tutte le donne che hanno bisogno di aiuto. Chiunque abbia necessità di supporto potrà scrivere spiegando il problema, tutto in forma strettamente riservata e sarà messa in contatto con socie che potranno aiutarla.

CHI SONO LE DONNE DEL VINO

Le Donne del Vino sono un’associazione senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi oltre 900 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. Altre info sul sito e sul blog: www.ledonnedelvino.com



 

Associazione Nazionale Le Donne del Vino

02 867577, www.ledonnedelvino.com, info@ledonnedelvino.com

 

martedì 2 marzo 2021

Pronto per essere stappato il PRIMO Piemonte Moscato Secco DOC disponibile sul mercato.

 

Si chiama "Pasucrà" termine piemontese che sta' a significare "non dolce". Un vino nuovo ma contemporaneamente antichissimo figlio della tradizione contadina del "filtrato dolce" che col passare dei mesi diventava sempre meno dolce, ottenuto con il Moscato Bianco, il più importante vitigno aromatico del mondo.

Un vino antico che però era rimasto "nascosto" fino ad oggi e senza una DOC (Denominazione di Origine Controllata) all'ombra di suo fratello, il Moscato d'Asti dolce.

Dopo la coltivazione del vigneto, tutta manuale, le uve vengono raccolte alcuni giorni prima rispetto a quelle del nostro Moscato d'Asti Sanmaurizio.

Dopo la pigiatura le vinacce vengono lasciate in macerazione a freddo per almeno 24 ore e successivamente sofficemente pressate per ottenere un mosto ricco di polifenoli e dal colore giallo dorato intenso che viene fatto fermentare fino ad ottenere un vino completamente secco ma fresco e moderatamente alcolico di 12,5°. Fruttato, straordinariamente
aromatico e agrumato, può anche essere servito quasi ghiacciato a partire da 6° fino 14°c. Molto adatto ad a accompagnare coquilles, cruditè, piatti orientali, crostacei, molluschi, verdure, antipasti, primi e carni bianche.

 


Per informazioni 
0141831596

014487197 (anche whatsapp)
info@fortetodellaluja.it