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giovedì 28 aprile 2022

ABACCABIANCA 2022, I VINI BIANCHI DEL PIEMONTE IN SCENA A VIGNALE MONFERRATO


 
Torna il 14 e 15 maggio l’evento itinerante ideato e organizzato dai sommelier di Ais Asti: quest’anno sarà ospitato a Palazzo Callori. In degustazione 180 etichette di vini e Vermouth

Il Piemonte, terra di grandi vini rossi ma anche di grandi vini bianchi. Ne sono convinti dall’Associazione Italiana Sommelier Piemonte e dalla delegazione di Asti, ideatori di Abaccabianca, un evento itinerante che porta in scena la produzione delle migliori etichette a bacca bianca piemontesi: dal Gavi al Timorasso, dall’Alta Langa al Moscato d’Asti, dall’Erbaluce all’Arneis fino ai vitigni antichi e rari come il Baratuciat e il Caricalasino. La manifestazione torna sabato 14 e domenica 15 maggio a Vignale Monferrato dopo due anni di pausa forzata: la quinta edizione sarà ospitata in uno dei più bei palazzi del Monferrato, Palazzo Callori, per concessione della Regione Piemonte e con il patrocinio del Comune. Due giorni dalle 11 alle 19, dove appassionati, cultori e professionisti del settore enologico potranno degustare ai banchi d’assaggio 180 etichette tra spumanti, bianchi fermi e Vermouth.

«Abbiamo sempre voluto alzare il livello e il nostro lavoro non si è fermato neanche in questi due anni – spiega Paolo Poncino, delegato di Ais Asti che si occupa dell’organizzazione - I nostri sommelier sono già da tempo in giro per le cantine per scovare nuovi prodotti e produttori. L’idea è di fornire una panoramica completa e ragionata di tutto ciò che offre il Piemonte a bacca bianca, con tutte le sfumature derivanti da tecniche di vinificazione, annate diverse, stili agronomici o dimensioni aziendali».

Le novità proposte saranno molte: in assaggio anche 15 vermouth bianchi. Il vino ospite del 2022 è il Verdicchio con 10 etichette in degustazione. Si rinnova la collaborazione con Uvantica per proporre un banco dedicato a 20 vini bianchi rari del Piemonte

I sommelier si occuperanno della presentazione e della mescita dei vini ai banchi di assaggio, suddivisi per zone e tipologie, in modo leggermente rivisitato rispetto alle vecchie edizioni.

L’area food è curata in collaborazione con Bistrotmania, realtà che unisce nove locali piemontesi: Scannabue, Il bistrot del Nazionale di Vernante, Smocking bar, Silos cucina sincera, Gaudenzio vini, Luogo Divino, XXL cafè, Contesto Alimentare e Razzo.

Due le aree di approfondimento con un banco assaggio dedicato al terroir del Moscato d’Asti DOCG con la collaborazione del Consorzio dell’Asti; e un altro al Vermouth con la collaborazione del Consorzio del Vermouth.

L'evento sarà a ingresso libero senza prenotazione con un costo per la degustazione di 25 euro (20 per i soci Ais). Info: Paolo Poncino (3397339813), Eleonora Giroldi (3920948799)

Altre info: www.aispiemonte.it

HASHTAG: #abaccabianca
FACEBOOK / INSTAGRAM: Ais Asti




 

lunedì 25 aprile 2022

NIZZA È BARBERA, TORNA LA DUE GIORNI DI BRINDISI DEDICATA ALLA «ROSSA PIEMONTESE»


 
Sabato 7 e domenica 8 maggio a Nizza Monferrato (Asti) è Barbera Forum con 64 produttori e 300 etichette. Tra le novità, l’apertura delle degustazioni dal sabato mattina con ingressi a turni

 Il 7 e 8 maggio torna Nizza è Barbera. Dopo due anni di pausa, l’evento dedicato alla Barbera d’Asti docg e al Nizza docg torna con un programma rinnovato e molte novità. Nizza Monferrato si trasforma in una grande capitale del vino: 64 produttori da incontrare con 300 etichette in degustazione di Barbera d'Asti docg e Nizza docg. Ospiti il formaggio Roccaverano dop e il Salame Cotto Monferrato. La novità dell’edizione 2022: il Barbera Forum, al Foro Boario, apre già al sabato mattina e si entra esclusivamente per fasce orarie. Prenotazioni: http://www.nizzaebarbera.wine/

 A Palazzo Crova, sede dell’Enoteca Regionale del Nizza, possibili le visite al Museo del Gusto e alla Galleria ART '900. Pranzo e cena con banco d'assaggio dei vini dei produttori di Nizza è Barbera all’Osteria Vineria La Signora in Rosso. Notte bianca con negozi aperti e proposte gastronomiche nel centro cittadino, dove saranno allestiti tre Wine Point – in piazza Garibaldi, in via Pio Corsi e in piazza XX Settembre - con una selezione di etichette di Barbera d’Asti docg e Nizza docg in degustazione. In collaborazione con i sommelier AIS. Domenica in bici nelle vigne del Nizza, raduno automobilistico di Ferrari e arrivo del treno storico, che viaggia per i paesaggi di Langhe, Monferrato e Roero con carrozze degli anni 30 “centoporte”. Alle 17, nell’ex chiesa Santissima Trinità, ci sarà una Masterclass di sei macroaree della zona di produzione del Nizza docg con sei diversi produttori. La degustazione è guidata dall’Associazione Produttori del Nizza, con l’intervento del presidente Stefano Chiarlo e dei produttori.

Nizza è Barbera è organizzata dal Comune di Nizza Monferrato e dall’Enoteca Regionale di Nizza con il supporto di Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Associazione Produttori del Nizza e Astesana Strada del Vino. La manifestazione ha il patrocinio della Regione Piemonte, Provincia di Asti e Camera di Commercio di Asti. 

 

LE DICHIARAZIONI 

«Finalmente si riparte! – dice Simone Nosenzo, sindaco di Nizza Monferrato – lo faremo in sicurezza con piccole modifiche che daranno maggior valore alla manifestazione. L’ingresso a turni accresce in qualità la nostra proposta. Tutti abbiamo voglia di ricominciare, migliorando quello che facevamo prima. Dall’estate scorsa, stiamo ricominciando a vedere gli stranieri in giro per le nostre colline: secondo gli ultimi dati dell’Atl, siamo un’isola felice per i nuovi enoturisti che arrivano dall’estero».

«La risposta dei winelover è stata immediata: abbiamo già dei turni d’ingresso al Barbera Forum sold out – annuncia Mauro Damerio, presidente dell’Enoteca regionale del Nizza – Quest’anno faremo un passo ulteriore con un pubblico più consapevole. Il sabato mattina, inoltre, inaugureremo l’e-commerce dell’Enoteca: i consumatori potranno scegliere tra oltre 500 etichette in vendita online. Sarà un’altra vetrina importante per i nostri associati».

 «La domenica faremo un seminario sul Nizza e sulla grande annata 2016 - ricorda Stefano Chiarlo, presidente Associazione Produttori del Nizza e vice presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – si confronteranno sei produttori in sei territori diversi. Il contatto con il produttore oggi è un valore importante e unico. Nizza è Barbera è una manifestazione che avvicina il pubblico giovanile e lo avvicina al vino nel modo corretto».

 «Saranno oltre 40 le attività commerciali che parteciperanno per creare un grande Villaggio del Gusto - spiega Arturo Cravera, Assessore al Commercio e Turismo di Nizza Monferrato, affiancato dal presidente dei Commercianti nicesi Alfonso Dolgetta – c’è stata una grande collaborazione tra tutti, siamo una bella squadra unita».

 «Grazie ai 64 produttori che scendono in campo: è un impegno non indifferente per le cantine, sempre pronte all’accoglienza» ringrazia Domenico Perfumo, Assessore all'Agricoltura di Nizza Monferrato.

 Durante la due giorni, sarà inaugurato anche il nuovo sportello dell'ufficio turistico: «È uno dei pochi territori dove i turisti stranieri, dopo due anni di pandemia, sono stati più numerosi degli italiani - dichiara Mauro Carbone, direttore Atl Langhe, Monferrato, Roero - Il nostro è un turismo non solo di destinazione ma di reputazione. Questo ci apre a prospettive importanti per i prossimi anni con il turismo internazionale».

 Nizza è Barbera è organizzata dal Comune di Nizza Monferrato e dall’Enoteca Regionale di Nizza con il supporto di Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Associazione Produttori del Nizza e Astesana Strada del Vino. La manifestazione ha il patrocinio della Regione Piemonte, Provincia di Asti e Camera di Commercio di Asti. 

 

                                          foto fi gruppo per gli organizzatori della rassegna 

 

  IL PROGRAMMA DI SABATO E DOMENICA:

 

SABATO 7 MAGGIO. S’inizia alle 9,30 con il brindisi d’apertura al Foro Boario di piazza Garibaldi. Dalle 10 alle 20,30 sarà Barbera Forum con ingresso a turni: 64 produttori presentano le etichette di Nizza docg e Barbera d’Asti docg. Si entra per fasce orarie: 10 – 13 / 14 – 17 / 17,30 – 20,30. Assaggi a cura del Consorzio di tutela della Robiola di Roccaverano Dop e dell’Associazione produttori Salame Cotto Monferrato. Costo d'ingresso al Barbera Forum: 20 euro. Dalle 12 alle 20 pranzo e cena al ristorante vineria La Signora in Rosso con banco assaggio di Barbera d’Asti: si potranno degustare le etichette presenti al Barbera Forum in abbinamento ai piatti proposti dalla vineria. Prenotazione necessaria - posti limitati: 0141 793350, 329 7137204. Dalle 19 nelle vie e piazze del centro storico di Nizza, gastronomia, musica e negozi aperti. Dalle 20 WinePoint sotto il Campanon, la bella torre del municipio: in assaggio Barbera d’Asti docg e Nizz docg a cura dei sommelier Ais. In piazza XX Settembre, street food: cibi e cucine di strada e proposte gastronomiche del territorio dei locali nicesi; animazione musicale di Menericorderox, gruppo di ballo hip hop di Nizza Monferrato e musiche di Consolato Marateia. Il tutto a cura dell’Associazione Commercianti Nicesi “Nizza con il Cuore”.

 


DOMENICA 8 MAGGIO. Dalle 10 alle 20,30 prosegue il Barbera Forum nel Foro Boario con ingresso a turni: si entra per fasce orarie: 10 – 13 / 14 – 17 / 17,30 – 20,30. Partenza da piazza Garibaldi di “In bici nelle vigne del Nizza”, tour guidato in bicicletta alla scoperta dei cru del Nizza docg a cura dell’Associazione Produttori del Nizza, in collaborazione con E-Biking, Mon Bike Tour ed Experience 4U. Sono tre i tour: 10-12,30, 13-15,30 e 16-18,30. Info e prenotazioni: cell.3357199927 email: info@ebiking.it. Costo: 5 euro solo escursione + 20 euro affitto e-bike. Dalle 11 prosegue il WinePoint con i sommelier Ais. Dalle 10 Mercatino del Gusto nel centro storico. Alle 10,30 la Barbera d’Asti incontra le Ferrari, raduno automobilistico di Ferrari a cura del Red Passion Owner’s di Torino. Alle 11,30 arrivo del treno storico, che viaggia per i paesaggi di Langhe, Monferrato e Roero con carrozze degli anni 30 “centoporte”. Info su: www.trenolmr.com. Si pranza e si cena alla Vineria La Signora in Rosso con il banco assaggio della Barbera. Prenotazione necessaria - posti limitati: 0141 793350, 329 7137204. Dalle 11 alle 20 pranzo e cena anche nel centro storico e in piazza XX Settembre con street food. Al mattino animazione a cura di Orange Gym; nel pomeriggio spettacoli circensi e alla sera animazione musicale di scuola di ballo Universal Dance. Il tutto a cura dell’Associazione Commercianti Nicesi “Nizza con il Cuore”. Alle 17 nell’ex chiesa Santissima Trinità, Masterclass di sei macroaree della zona di produzione del Nizza docg con sei diversi produttori. A cura dell’Associazione Produttori del Nizza, con l’intervento del presidente Stefano Chiarlo e dei produttori. Prenotazione necessaria - euro 25 - posti limitati. Orario: dalle 17 alle 19. Info: 320.1414335 mail. info@enotecanizza.it.


Altre info: www.nizzaebarbera.wine

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domenica 24 aprile 2022

DAL 1° AL 29 MAGGIO 2022 A CANELLI (At), LA MOSTRA "4 DONNE NELL'ARTE" - Luce trasparenza colore materia

 


Domenica, 1° maggio, alle ore 16, verrà  inaugurata, nell'antica e suggestiva ambientazione della chiesa barocca di San Rocco nel Borgo di  Villanuova, la mostra “4 DONNE NELL’ARTE”

Dalla piazzetta dove sorge anche la parrocchiale dedicata a San Leonardo, si può ammirare uno spettacolare paesaggio che comprende l'anfiteatro di colline vitate principalmente a Moscato, che circondano  il centro dove è nato il primo spumante d'Italia.

La mostra rimarrà aperta fino al 29 maggio 2022, ogni sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 19 e su prenotazione ai numeri 340 7662920 – 320 7034545

Saranno esposte opere delle artiste Lella Rosso, Manuela Incorvaia, Valentina Aceto e Enrica Maravalle,  che hanno scelto di  esprimere insieme la loro creatività con la luce, il colore e la materia, declinando linguaggi differenti e sempre suggestivi.

Evento organizzato con il patrocinio del Comune di Canelli e la partecipazione della Azienda Agricola GHIONE ANNA di Canelli.

 


 

Lella Rosso

“Tramonto a Macari”, 2018,scultura in vetro Tecnica Tiffany, ferro, ottone, h 50 cm, pezzo unico.

 


 

Lella Rosso

“Il volo”, 2021, scultura in vetro Tecnica Tiffany,  ferro, rame, h 215 x 55 cm, pezzo unico.

 

Le eleganti trasparenze di Lella Rosso coniugano sapientemente la manualità artigianale del vetro con il design e l’arte.

Azzurro cielo, laboratorio artistico di Lella Rosso, crea manufatti in vetro in pezzi unici o in piccola serie nell’ambito dell’arredamento o come arte pura. Vetrate, lampadari, oggettistica, sculture realizzate con la tecnica Tiffany. Nato nel 1991, il laboratorio, con sede in Canelli, Via G.B. Giuliani 22,  ha ottenuto il riconoscimento di “Artigianato di eccellenza del vetro” dalla regione Piemonte nel settore artigianato artistico.

 

 


 

Manuela Incorvaia

“Arcaica”, argilla semirefrattaria, ossidi, cottura 980°, h 60 x 40 x 30 cm circa

 

 


 

Manuela Incorvaia

“Il sotanino rosso”, argilla semirefrattaria, cottura 980°, h 26 x 30 x 22 cm circa

 

La visione poetica di Manuela Incorvaia, con le sue sculture in ceramica, realizza un mondo ricco di figure emozionanti.

Manuele Incorvaia è originaria di Genova ma dal 1995 vive e lavora a Castiglione Tinella (CN). Le sue opere sono una espressione personale poetica e ludica. Notevole è stata la sua attività didattica svolta in Istituti d’Arte, Licei Artistici e Accademie di Belle Arti in Alba, Asti, Genova e Torino.

Nel 2001 ha partecipato, su invito della RAI, alla trasmissione televisiva “Geo & Geo” condotta da Sveva Sagramola nello spazio dedicato all’Artigianato Artistico. Ha partecipato a numerose performances, concorsi e manifestazioni di pittura e scultura ottenendo lusinghieri riscontri come il secondo premio consegnato da Emanuele Luzzati alla “Rassegna gruppi presepiali”, dedicata all’artista Piombino di Albissola.

Vincitrice del concorso “Insieme per vincere”, svoltosi a Bardonecchia per le Olimpiadi Invernali di Torino 2006; nel 2012 vincitrice del 1° premio “Il paese racconta” Vidracco (TO). Ha esposto inoltre in diverse mostre personali e collettive.

Il suo studio si trova in via G.B. Giuliani 8,Canelli (Asti).

 




 

Valentina Aceto

“Ci vuole coraggio a immergersi senza schermo dentro conflitti e paure”,  2021, Olio su tela, 120 x 80 cm

 


 

Valentina Aceto

“Tympanon”, 2017, Scultura marmo bianco, 60 x 40 x 50 cm

 

Il piacevole incontro tra originalità e modernità di Valentina Aceto, scultrice e pittrice,  con gli interessanti giochi di luci e di ombre.

Diplomata nel 2012 al Liceo Artistico Pinot Gallizio di Alba, nel 2018 ha conseguito il diploma accademico di II livello in Scultura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, sotto la guida dei professori Mario Airò, Raffaele Mondazzi, Fabio Viale e Franko B.

Prosegue ora la sua personale ricerca artistica, cercando di trovare soluzioni sempre nuove e sperimentando materiali per lei inconsueti. Pertanto, in questa mostra esporrà circa 15 opere, di cui alcune sculture in marmo, resina e terracotta, come anche le ultime opere pittoriche, quali tele dipinte ad olio o acrilico. I soggetti trattati sono vari e passano attraverso la corporeità e matericità di parti anatomiche, l’analisi del significato dell’idea di “arte” e le intense sfumature di colore sospese tra l’attesa e la frenesia.

 


 

Enrica Maravalle

La torre dei Contini, 2021, olio su tela, 80 x 80 cm

 


 

Enrica Maravalle

Le temps qui passe, 2020,  Olio su tela,

 80 x 60 cm

 

Le opere di Enrica Maravalle in cui le forme e gli accostamenti cromatici indagano nel sogno e nell’immaginario e si tramutano in sentimento e sensazione.

Diplomata al Liceo Artistico a Roma, sua città di origine, ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento del disegno, professione che ha esercitato per molti anni.  Ha inoltre frequentato diversi corsi di specializzazione e le lezioni del pittore Arcangelo Leonardi, fondatore della Rivista AL 2.

Il suo è stato un lungo percorso con l’allestimento di mostre personali in Italia e all’estero e la  partecipazione a mostre collettive.  Sue opere sono presenti in numerose collezioni private. È inoltre presente nel “Catalogo dell'arte moderna pubblicato dalla Editoriale Giorgio Mondadori”.

La sua è  una narrazione figurale equilibrata in cui i colori e le luci filtrano una realtà ben definita da atmosfere ritmate e da calde cromie. Il suo stile afferma e contraddice, attuando situazioni che lasciano libero spazio all’interpretazione affinché chi guarda le sue opere riesca, con la suggestione,  a percepire il mondo segreto che c’è in esse, svelando sensazioni nascoste e sentimenti, indagando, ad esempio, attraverso le linee e i colori di un volto, le mille sfaccettature che compongono l’animo umano.

In questa mostra esporrà oltre trenta dipinti ad olio su tela  con i quali ha inteso rappresentare con la forza del colore un mondo di emozioni, di desideri, di sentimenti nascosti. Il carattere, la tenacia, l’attesa di un evento, la sorpresa, la dolcezza, la poesia di uno sguardo ed infine il sogno. Un mondo interiore e onirico, a volte surreale, a volte statico, a volte in movimento.

 

                                                     Le quattro artiste protagoniste della mostra


                                           La seicentesca chiesa di San Rocco, sede della mostra 

sabato 23 aprile 2022

LUNEDÌ 6 GIUGNO 2022 VA IN SCENA LA PRIMA DELL’ALTA LANGA- 100 cuvée in degustazione, 40 case spumantiere nel Museo di Italdesign a Moncalieri (Torino) Sarà presentato in anteprima il nuovo calice istituzionale “Terra”


   

Si prepara la nuova edizione de La Prima dell’Alta Langa, la grande degustazione di tutte le cuvée dei soci del Consorzio Alta Langa aperta a un pubblico di operatori professionali, buyer, enotecari, ristoratori, distributori, barman, giornalisti.


Si svolgerà lunedì 6 giugno, a partire dalle 9.30 e fino alle 18.30. La sede scelta è quella del Museo di Italdesign Moncalieri (Torino), fra modelli di auto futuristiche, contemporanee, parte dell’heritage dell’azienda piemontese che, dal 1968, offre stile, progettazione, costruzione prototipale e di pre-serie a brand di tutto il mondo nei campi dell’automotive e del product design.


Più di 100 le etichette di Alta Langa in degustazione - tra vini bianchi, rosati, riserve, grandi formati, millesimi rari - per circa 40 diversi produttori che saranno presenti all’evento: numeri che - rapportati alla prima edizione della manifestazione, nella primavera 2018, quando al Castello di Grinzane Cavour si riunirono gli allora 18 produttori del Consorzio per presentare le loro 40 cuvée - raccontano la veloce crescita e il consolidamento della denominazione delle “alte bollicine piemontesi”.


All’evento si potrà accedere soltanto tramite registrazione sul sito istituzionale del Consorzio: www.altalangadocg.com

Informazioni: eventi@altalangadocg.com

 

UN NUOVO CALICE ISTITUZIONALE PER L’ALTA LANGA - Chi parteciperà a La Prima dell’Alta Langa quest’anno potrà vedere e provare in anteprima assoluta “Terra”, il nuovo, iconico calice istituzionale che verrà presentato proprio durante l’evento: dalla collaborazione con Italdesign è nato, infatti, un calice che intende rappresentare il giusto connubio tra funzione e aspetto, dove la forma conserva le prestazioni tecniche ma allo stesso tempo valica i canoni estetici tradizionali di un calice da vino. La collaborazione tra Consorzio e Italdesign è iniziata dieci anni fa, nel 2012, quando fu presentato al pubblico il calice “Grande”, ideato da Giorgetto Giugiaro in esclusiva per il Consorzio Alta Langa.


venerdì 15 aprile 2022

Piemonte Land of Wine al 54° Vinitaly. «Bilancio ottimo. Piemonte regione vinicola importante come la Borgogna o la Toscana. L’obiettivo è quello di essere uniti nelle nostre differenze che sono patrimonio e ricchezza unici»

 


 
Chiusi i battenti del 54° Vinitaly di Verona si tenta un bilancio della partecipazione alla fiera internazionale del vino più importante d’Italia

Lo spazio allestito da Regione Piemonte e Piemonte Land of Wine, al centro del Padiglione 10, che raccoglieva gran parte delle Cantine e dei Consorzi vinicoli piemontesi, mai come quest’anno è stata meta e punto di raccolta per enti e istituzioni, associazioni e consorzi per la presentazione di progetti e iniziative, di nuove campagne di comunicazione e di nuove manifestazioni che hanno il vino come fulcro.    

Difficile dare contezza precisa dei visitatori che hanno avuto accesso allo spazio di Piemonte Land of Wine, non è tuttavia lontano dal vero indicarli nell’ordine delle migliaia di presenze, come centinaia sono stati i brindisi, curati con professionalità dai sommelier della delegazione Ais Alessandria al desk dell’area istituzionale.   

Già nei primi giorni di Vinitaly il vicepresidente di Piemonte Land of Wine, Filippo Mobrici (foto), anche presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, aveva ribadito più volte che la partecipazione al Vinitaly era stata richiesta dalle stesse Cantine vinicole e che la Fiera di Verona resta un appuntamento importante per la presentazione e le relazioni del vino piemontese. Inoltre sia Mobrici sia l’altro vicepresidente di Piemonte Land of Wine, Paolo Ricagno, che è al timone anche del Consorzio Vini d’Acqui, avevano ribadito la necessità per il mondo del vino piemontese di parlare con una voce sola e di portare avanti progetti unitari per il bene di tutta la filiera e di tutti i territori.


Ora, conclusa la 54ª edizione della Fiera scaligera, Mobrici traccia un bilancio della manifestazione e dice: «Nel complesso il mio giudizio non può che essere ottimo. Le aziende hanno buoni report dalle relazioni che hanno avuto in Fiera. Ci aspettavamo un Vinitaly strano, è vero, invece gli operatori ci sono stati; le aziende, animando un Vinitaly post pandemia hanno interpretato al meglio la voglia di fare e costruire del comparto. Certo ci sarà pure chi non è completamente soddisfatto, chi ha deciso di non venire più e chi, d’altra parte, non vede l’ora di tornare a Verona per il 55° Vinitaly. Dipende molto dalle strategie e scelte aziendali. Tuttavia noi, come Piemonte Land of Wine, dobbiamo guardare alla visione complessiva della Fiera e questa è certamente stata fruttuosa sotto tutti gli aspetti».

Mobrici parla anche dell’impegno di Piemonte Land of Wine: «Ci siamo preparati per questo evento e tutto è andato per il meglio. Abbiamo passato l’esame a pieni volti. Devo, per questo, dire grazie a tutto lo staff di Piemonte Land of Wine, di  Unioncamere Piemonte  e della Regione Piemonte che hanno lavorato ottimamente e in sinergia perfetta».

Quindi un accenno all’unità del mondo del vino piemontese: «Essere uniti, nelle nostre diversità, è un imperativo a cui dobbiamo tendere. È e sarà sempre la nostra forza. Dare l’impressione di essere disuniti non è produttivo per nessuno. Il Piemonte, con tutti i suoi territori, da quelli più blasonati a quelli più emergenti, è una grande regione vinicola a livello mondiale e deve essere un brand da spendere in tutto il mondo con la forza di un mosaico dove ogni tessera è importante, preziosa e fondamentale per offrire il meraviglioso e unico disegno del vino del Piemonte».

Infine la chiusura sul futuro: «Gli auspici sono almeno due: che la Fiera di Verona aumenti, come ha già fatto quest’anno, gli sforzi per portare a Vinitaly sempre più operatori stranieri, perché sono quelli che fanno mettere le ali al vino italiano; e che il vino piemontese continui a tracciare la sua strada per un univoco progetto di sviluppo con la consapevolezza nelle proprie enormi potenzialità alimentate da una sessantina di doc e docg, un fatto che non che non ha pari in tutto il mondo. Per questo credo che il prossimo Vinitaly andrà anche meglio di questo».




domenica 10 aprile 2022

Sempre più verde e con le donne al timone. Con slancio, stile e creatività l’enoturismo italiano riprende il largo



Più giovane, più femminile, più sostenibile: il settore si rigenera dopo la battuta d’arresto della pandemia. Ma c’è bisogno di formazione professionale, di una capillare digitalizzazione dei territori e di una cabina di regia nazionale formata dalle migliori competenze. 
Le previsioni per il Paese: il ritorno ai grandi numeri entro il 2022 per il 57% del campione. Toscana regione più attrattiva, ma in Piemonte vince la destagionalizzazione. L’indagine di Nomisma Wine Monitor presentata a Vinitaly con il ministro Stefano Patuanelli


Il turismo del vino italiano è gestito dalle donne e si diversifica nelle varie parti d’Italia sia nei servizi offerti che nel tipo di clientela. È soprattutto nel Centro-Sud che si cerca con creatività di diversificare le tipologie d’offerta mentre nel Nord Ovest c’è un turismo più ricco e di stranieri, ma solo il 18% dei visitatori spende più di 100 euro. Per le piccole e medie imprese l’attività enoturistica è fondamentale e pesa per il 14% e il 12% sul fatturato totale.  

 

Il Covid ha segnato una forte battuta d’arresto, ma per la maggioranza dei sindaci dei territori enoturistici italiani la situazione pre-pandemica è alle porte. L’idea generale è che torneremo presto ai grandi numeri del 2019 (erano 14 milioni le visite, 2,5 miliardi di euro il giro d’affari; fonte XVII Rapporto Città del Vino) e questo risultato, secondo il 57% dei sindaci delle Città del Vino, si realizzerà a livello nazionale entro il 2022; per i più “pessimisti”, invece, dovremo attendere il 2023.

Nel frattempo il turismo del vino è stato costretto a riposizionarsi, ma appropriandosi di nuovi valori e stili, orientato sempre più verso gli spazi aperti, la comunicazione in social network, la formula di esperienza a tutto tondo: la cantina, il vino, l’ambiente, il paesaggio, il borgo, la piazza, la ristorazione, l’offerta culturale e di tempo libero. In una parola: il territorio.

 

Queste le principali novità scaturite dalla nuova indagine dell’Osservatorio nazionale “Città del Vino”, presentato oggi a Vinitaly e promosso da Città del Vino, da Associazione Nazionale Le Donne del Vino e Associazione La Puglia in Più. A intervenire nello Spazio Mipaaf, il ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano PatuanelliDonatella Cinelli Colombini, presidente dell’Associazione Donne del Vino; il Senatore Dario Stéfano, primo a legiferare sull’accoglienza turistica in cantina, Angelo Radica, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino, nonché sindaco di Tollo (Chieti). Ha moderato la giornalista Lara Loreti, Il Gusto (La Repubblica, La Stampa).



Il questionario e l'analisi sono stati curati da Nomisma – Wine Monitor, maggior centro di ricerca italiano sul wine business, sotto la guida di Denis PantiniLe rilevazioni sono state effettuate tra fine gennaio e febbraio 2022 su 92 Comuni italiani e 150 aziende con metodo CawiVediamo nel dettaglio i punti salienti.

 

 L’ENOTURISMO VISTO DALLE CITTÀ DEL VINO


Secondo i Comuni la pandemia ha determinato performance peggiori (35%) e decisamente peggiori (30%) rispetto al 2019, ma per 6 Comuni su 10 il turismo del vino tornerà presto a una situazione pre-pandemia, percepita come temporanea. E per oltre la metà (57%) questo avverrà nel 2022; per il 29% invece bisognerà attendere il 2023. Questa la visione per il proprio Comune, in ambito nazionale invece le proiezioni degli intervistati sono meno ottimistiche: 49% contro 33%. Per i sindaci delle Città del Vino è strategico avere un piano di promozione e comunicazione (91% delle risposte), fondi a sostegno dei Comuni (86%) e delle aziende vitivinicole (84%), fino ad arrivare a incentivi fiscali per l’enoturista (62%); un modo intelligente e nuovo, questo, per sostenere un fenomeno che può dare ancora tanto al Paese, ai territori, all’impresa e al lavoro.

CHI È IL NUOVO ENOTURISTA?

 

 Il nuovo enoturismo è decisamente esperienziale, abbinando il vino alle altre risorse del territorio (79%), è digitalizzato (77%), predilige l’aria aperta (73%), ma è di breve durata (71%) e di prossimità (67%); però anche molto internazionale (66%), aperto alle generazioni (59%) e sempre più al femminile (57%). Il nuovo enoturista è un giovane sotto i 35 anni (60%), con un livello di istruzione inequivocabilmente alto (95%), anche per il reddito superiore (84%). E ancora: in prevalenza un cittadino (75%) che fa vacanze enoturistiche di breve durata (71%) e di prossimità (67%). È tuttavia un turismo del vino più di breve che di lunga durata, più di prossimità che di largo raggio, ancora molto internazionale ma sempre più apprezzato dagli italiani, aperto e trasversale alle generazioni. Un turismo del vino per tutte le età – dai giovani in su – e soprattutto sempre più al femminile, nella domanda come nell’offerta. 

 

I TERRITORI TOP FIVE IN ITALIA

 

I territori top five sono nell’ordine: Toscana, Piemonte, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Guidano la classifica del sud, al sesto e settimo posto, la Sicilia e la Puglia. Invece i principali fattori di attrattività sono di contesto: la cultura e l’arte, il paesaggio, a seguire la qualità e la notorietà dei vini, la capacità di accogliere gli stranieri e la varietà dei territori.

 

FORMAZIONE, VARIETÀ DELL’OFFERTA, SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

 

Invece nella relazione con la filiera sono ritenute molto utili la formazione del personale, i corsi di accoglienza e degustazione, ma anche i servizi commerciali e di marketing per lo sviluppo dell’enoturismo, i corsi di lingue straniere e sulle competenze digitali. Sulla governance i punti di forza espressi dalle Città del Vino sono: la varietà di vitigni e vini (97%), i paesaggi e la bellezza dei territori (96%), la varietà e la qualità gastronomica (95%) e i contesti storico-artistici (90%). Sono da migliorare, tuttavia, la formazione del personale enoturistico in ambito informatico (92%), l’organizzazione dei servizi turistici (85%), la capacità di accogliere gli enoturisti stranieri (77%).

Per i sindaci delle Città del Vino i fattori chiave per il rilancio enoturistico nel 2022 sono la gestione della sostenibilità ambientale, economica e sociale (93%), la tutela del paesaggio rurale (91%), l’accessibilità dei territori - strade, parcheggi, servizi per disabili – (89%), la connettività capillare a banda larga (80%) e la pianificazione territoriale e urbanistica (75%); che sono poi i settori di maggior impegno delle Città del Vino per migliorare la loro attrattività.

 

 

LE DONNE E IL TURISMO DEL VINO

 

La presenza delle donne nelle imprese del vino si concentra nel marketing e comunicazione dove sono l’80% degli addetti, nell’enoturismo e nelle altre attività turistiche dove sono rispettivamente il 76-75% degli occupati. Prevalgono leggermente anche nel commerciale (51%) mentre nel vigneto e in cantina la loro quota crolla al 14%. Possiamo dire quindi che il gentil sesso trasforma il vino tricolore in euro. Nella fase post Covid le donne crescono anche fra i visitatori delle cantine benché non come i millennials che hanno fatto un autentico boom. La maggior presenza di enoturisti donne ha determinato persino la nascita di proposte ad hoc che sono concentrate a Sud (58%) e nelle grandi cantine (77%).

 

NON ESISTE UN ENOTURISMO ITALIANO MA MOLTI MODELLI DI ENOTURISMO

 

Attualmente la wine hospitality si concretizza, nel 99% dei casi, dalla degustazione a cui si associano la vendita diretta (96%) e la visita guidata degli impianti produttivi (94%).  

Fra le cantine, c’è una percentuale del 33-40% che offre anche pasti, pernottamenti o altre attività di tipo agrituristico, anche organizzate in soggiorni a tema. Meno del 20% del totale ha cercato di organizzare qualcosa di davvero particolare come un corso di cucina oppure una esperienza di vendemmia. Le più restie a implementare l’offerta enoturistica “basic” con elementi accessori sono le cantine del Nord Ovest mentre le più strutturate sono nel centro Italia dove la visita con assaggio è spesso arricchita dall’offerta di prodotti tipici, trekking, escursioni ai centri d’arte nei dintorni, corsi di cucina e benessere.

 

A NORD OVEST GLI ENOTURISTI RICCHI E STRANIERI, AL SUD LE ESPERIENZE ENOTURISTICHE PREMIUM

 

La forbice fra aree d’Italia dove l’accoglienza in cantina è più diversificata e quelle dove si esprime su modelli ripetitivi, anche se forse con standard eccellenti, rischia di aggravarsi nel futuro. Infatti nel Nord si registra una scarsa propensione a uscire dallo schema visita + assaggio e vendita (42% nel Nord Est e 47% nel Nord Ovest) mentre il 62% delle cantine del Sud progetta di aumentare il numero delle esperienze che offre. Nel 77% delle grandi cantine vengono organizzate attività ad hoc per i turisti stranieri, circostanza prevedibile vista la loro maggiore presenza nei mercati esteri. La maggior presenza di turisti stranieri la scopriamo nel Nord Ovest (45%) o nel Sud e isole (29%); al centro dominano gli italiani di altre regioni (45%) e al Sud l’enoturismo è più regionale (32%). Le top 5 nazionalità per il turismo straniero vede la Germania prima, seguita da Svizzera, Paesi Bassi, Belgio e Austria. Pesa, su questo risultato, la crisi del turismo statunitense in Toscana, circostanza che ha privato la regione capofila del turismo del vino italiano, della sua tradizionale clientela alto spendente. Questo spiega anche perché l’analisi del valore medio degli scontrini delle cantine veda in testa il “Piemonte e dintorni” e il centro Italia solo in seconda posizione seguito dal Nord Est.

 

SOLO IL 18% DEI VISITATORI SPENDE IN CANTINA OLTRE 100 EURO

 

Va comunque detto che l’acquisto medio degli enoturisti è nella fascia 50-100 euro e solo il 18% dei visitatori spende più di 100 euro. Tenendo presente questa circostanza risulta sorprendente come le esperienze “premium” a prezzo più alto, che costituiscono la vera novità post covid, siano maggiormente presenti fra le offerte del centro e del Sud Italia (42%) invece che nel Nord Ovest (24%). Le animazioni enoiche più costose e elaborate vengono organizzate soprattutto delle cantine più grandi (62%) mentre sono poco presenti fra le attività delle piccole imprese (32%).

In linea generale, la segmentazione delle proposte enoturistiche – per prezzo e impegno organizzativo - è costruita dalle imprese del vino in base a logiche diverse: a nord si basa sulla capacità di spesa dei clienti, al centro, più correttamente, sulla motivazione di viaggio. Scelta che mostra un lodevole attitudine “customer oriented”. L’enoturismo appare più destagionalizzato nel Nord Ovest – probabilmente anche grazie all’abbinamento con il tartufo mentre scendendo verso Sud sembra più concentrato sui mesi estivi. Comunque solo l’8% delle cantine italiane è aperta tutto l’anno.    

 

LE DICHIARAZIONI

 

«Avere una cabina di regia nazionale è fondamentale e i tempi sono maturi per costituirla e rilanciare con una visione d’insieme il turismo del vino, un settore che può decollare con la fine della pandemia assicurando benessere, lavoro, socialità, qualità della vita e dell’ambiente – dichiara il presidente di Città del VinoAngelo Radica -. Chiediamo dunque al Ministro di accogliere la nostra richiesta di istituire al più presto una squadra di esperti, uomini e donne, dei settori pubblico e privato, scientifico e aziendale, capace di sviluppare al meglio le potenzialità enoturistiche del nostro Paese».

 «Raccogliamo l’invito delle Città del Vino al ministro Patuanelli di usare l’indagine come elemento fondante della cabina di regia nazionale dell’enoturismo – dichiara Donatella Cinelli Colombini, presidente delle Donne del Vino – Vorremmo un centro che studi, indirizzi e promuova quello che appare un settore nuovo e performante del business agricolo. Le nostre imprenditrici agricole vogliono far parte di questa squadra per portare idee e valore»

 «I dati della presente ricerca ci restituiscono il sempre più evidente protagonismo che l’enoturismo va assumendo anche nel nostro Paese – dice il senatore Dario Stefàno - a cui si associa un’evidenza tanto nuova e interessante data dalla capacità di questa tipologia di turismo di essere una straordinaria leva per la parità di genere in ambito salariale. In modo quasi paradossale, infatti, proprio in quel settore primario da sempre retaggio e appannaggio maschile, il presente studio conferma la crescita della presenza femminile soprattutto nella parte relativa al commercio e alla promozione che porta a significativi risultati in ambito di “gender pay gap”. A valle di questo studio, è sempre più evidente la necessità di continuare ad avere dati come questi al fine di meglio accompagnare il processo di sviluppo di un fenomeno che, nonostante la crisi da Covid 19, è chiamato a crescere, e che giusto nel 2019 vedeva conferito al nostro Paese l’ambito riconoscimento - a livello globale - di meta preferita per gli enoturisti».