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martedì 26 febbraio 2019

BAROLO, SABATO 2 MARZO È FESTA DELLE DONNE DEL VINO DEL PIEMONTE

 

OSPITI DELLA CANTINA L’ASTEMIA PENTITA, SI PARLERÀ DI «DONNE VINO E DESIGN» E DEI LINGUAGGI DI ROTTURA NELLA COMUNICAZIONE DEL VINO. BRINDISI CON I VINI DELLE PRODUTTRICI PIEMONTESI. ALTRI EVENTI A ROCCHETTA TANARO (AT), SERRALUNGA D’ALBA (CN) E VIGNALE MONFERRATO (AL)

Sabato 2 marzo è Festa delle Donne del Vino del Piemonte a Barolo: la delegazione, guidata da Ivana Brignolo Miroglio, sarà ospitata dalla Cantina L’Astemia Pentita. Innovativa azienda nel mondo del vino per il linguaggio fuori dagli schemi utilizzato nell’architettura e nella comunicazione scelto dall’imprenditrice Sandra Vezza, anche anima di una delle firme più conosciute del design internazionale, la Gufram. Così le Donne del Vino hanno scelto lei per festeggiare l’evento lanciato dall’Associazione nazionale e dedicato quest’anno al tema «Donne vino e design».

Soprattutto un invito alle winelovers e ai winelovers. Un’occasione per raccontare l’apporto di creatività, rinnovamento e qualificazione fornito del “gentil sesso” al proprio comparto produttivo.  Un modo orgoglioso ma anche costruttivo per dire che il vino sta cambiando look e questa rivoluzione è rosa. 
Se per 8000 mila anni la produzione del vino è stata un retaggio maschile, oggi le donne guidano un terzo delle cantine italiane e il 24% delle imprese commerciali al dettaglio del vino (dati Cribis- Crif). A livello mondiale sono loro a comprare la maggior parte delle bottiglie, il 40% dei corsisti wineexpertWsetsono donne e in Asia, le giovani con gli occhi a mandorla stanno assumendo un ruolo protagonista del mercato.
PROGRAMMA SABATO 2 MARZO 2019

17.00 Calice di benvenuto a cura de L’Astemia Pentita Musiche di Simona Colonna, cantante e violoncellista
18.00 Talk show con gli interventi di Ivana Miroglio - Delegata Le Donne del Vino Piemonte Sandra Vezza - L’Astemia Pentita Arch. NanàAudrito - Studio 65 Laura Milani - CEO e Direttore IAAD, Founder La Scuola Possibile Roberto Fiori - Giornalista La Stampa

19.00 Aperitivo a cura de Le Donne del Vino Piemonte

È possibile visitare la cantina su prenotazione, dalle 17.00 alle 18.00 e dalle 19.00 alle 20.00
Info e prenotazioni: piemonte@ledonnedelvino.com

Hashtag dell’evento: #festadonnedelvino2019#donnevinodesign#donnedelvino#donnevinopiemonte#womenofwine
La Festa delle Donne del Vino è un evento diffuso in tutta Italia. L’elenco delle iniziative viene pubblicato nel sito www.festadonnedelvino.it. Ecco le altre in Piemonte:

RAFFAELLA BOLOGNA - BRAIDA – ROCCHETTA TANARO (AT)Le e i winelover sono attesi da Braida a Rocchetta Tanaro (At) per un particolare percorso di visita e degustazione dedicato al valore design nel mondo della Barbera Braida, dalle etichette al calice.A partire da sabato 2 marzo (orario 14 -18) e per tutta la settimana successiva fino al 9 marzo (9:30-12:30 e 14:30-17:30), sempre su prenotazione, la visita nella cantina storica di via Roma 94 a Rocchetta Tanaro mostrerà in particolare lo studio e l’evoluzione del design nelle etichette de La Monella, Montebruna, Bricco dell’Uccellone, Bricco della Bigotta e Ai Suma. Info e prenotazioni: welcome@braida.it  – cell. 335 1559195 – tel. 0141 644113.
ELENA BONELLI – ETTORE GERMANO – SERRALUNGA D’ALBA (CN).
Presentazione del progetto punto vendita extra aziendale realizzato di concerto tra tre figure femminili: la committenza, la designer e l’architetto illuminotecnica.Visita della cantina con esposizione dei concetti creativi, bozzetti e realizzazioni.Al termine degustazione di 3 vini a base di nebbiolo: spumante brut metodo classico, Barolo del Comune di Serralunga e Barolo Selezione Cerretta, con quintetto jazz.Gradita prenotazione: costo 10 euro.L’incasso verrà devoluto in beneficenza.  Info e prenotazioni: Elena Bonelli – tel. +39 0173613528 – info@ettoregermano.com.

LAURA ZAVATTARO – LA SCAMUZZA – VIGNALE MONFERRATO (AL). Donne, vino e design con esposizione di opere dell’artista Gianluca Verzetti in cantina. Dal 2 al 9 marzo. Info e prenotazioni: 328 5463142.

 foto di gruppo delle "Donne del Vino" piemontesi
CHI SONO LE DONNE DEL VINO

Le Donne del vino sono un’associazione senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi oltre 800 associate in tutta Italia tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni.Le Donne del Vino piemontesi sono oltre 100, di cui 60 produttrici, 9 ristoratrici, 9 sommelier e il resto enotecarie, giornaliste, Pr. Altre info sul sito e sul blog: www.ledonnedelvino.com

 

lunedì 25 febbraio 2019

Michele Chiarlo acquisisce nuovi vigneti nell'area di produzione del "Nizza" docg

 
La cantina di Calamandrana consolida il suo percorso strategico di valorizzazione dei migliori vigneti piemontesi, rafforzando il  suo legame col Monferrato e con la denominazione Nizza.
 
 
Michele Chiarlo continua a investire sul Nizza docg. In un periodo particolarmente felice per la neonata denominazione e per il Nizza Cipressi, che nel 2018 ha conquistato la vetta dei Top 100 dell’autorevole testata americana Wine Enthusiast, la famiglia Chiarlo ha deciso di acquistare altri 10 ettari di vigneti all’interno dell’areale del Nizza docg.
 
Con questa acquisizione, il patrimonio viticolo di proprietà della cantina nella zona di produzione del Nizza docg, che già contempla 10 ettari nella storica tenuta de La Court, sale a 20 ettari, arricchendosi di due nuovi appezzamenti, rispettivamente di 2,5 ha nel comune di Castelnuovo Calcea, nel cru Montemareto, e di 7,5 ha a Mombercelli, nel cru Moncucco Cavino.
 
 “Siamo felici di aver avuto la possibilità di annettere al nostro patrimonio viticolo due appezzamenti così vocati all’interno di una denominazione che abbiamo fortemente voluto e che abbiamo intenzione di continuare a supportare nella sua crescita – dichiara Stefano Chiarlo, titolare assieme al fratello Alberto e al padre Michele della Michele Chiarlo – Fin dagli albori di questa DOCG, ai tempi in cui nostro padre Michele ricopriva il ruolo di primo presidente della neonata Associazione del Nizza, abbiamo creduto che questo vino, che oggi sta ricevendo importanti riconoscimenti dalla critica nazionale e internazionale, avesse tutte le carte in regola per entrare nella rosa dei grandi rossi piemontesi. Gli investimenti su questo territorio sono una prova concreta delle sue grandi potenzialità, che come produttori e membri dell’Associazione è nostro desiderio continuare a valorizzare in vigna e a promuovere sui mercati internazionali
 
Entrambi i vigneti si estendono all’interno della parte centrale dell’areale del Nizza docg. La parcella di Montemareto (2,5 ettari) è caratterizzata da una forte pendenza e da un’invidiabile esposizione a sud che consente di avere, durante il periodo estivo ed autunnale, un notevole numero di ore di luce. I suoli sono di origine sedimentaria marina con prevalenza di marne chiare sabbioso limose e un’importante presenza di microelementi tra cui calcio e magnesio. caratteristiche che contribuiscono alla produzione di vini strutturati, longevi ed equilibrati.
 
Pochi chilometri più a nord si sviluppano invece i 7,5 ettari di vigneto con esposizione sud situati all’interno del cru Moncucco Cavino. Qui le colline si fanno più dolci e i terreni bianchi tipici di quest’area si colorano di sfumature azzurre, dovute alla consistente presenza di argille di lugagnano. In quest’area infatti scarseggia la componente sabbiosa in favore di quella limosa che si rivela in vini caratterizzati da freschezza, acidità e mineralità.
 
 “Sarà un onore per noi confrontarci con questi nuovi appezzamenti ed è nostra intenzione, se si presenteranno le giuste occasioni, di continuare ad investire nei grandi territori piemontesi, perché da sempre la vocazione della nostra famiglia è quella di vinificare nelle più prestigiose denominazioni del Piemonte ” – conclude Stefano Chiarlo.
 

 

mercoledì 20 febbraio 2019

Muretti a secco simbolo della viticoltura eroica patrimonio dell’Umanità


E’ la seconda pratica rurale riconosciuta dall’Unesco dopo la coltivazione dell’alberello pantesco

 

I territori individuati dall’Unesco per i muretti a secco (Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Slovenia, Spagna e Svizzera) corrispondono alle zone vocate per la viticoltura eroica.

«Il riconoscimento da parte dell’Unesco della pratica rurale dell’arte dei muretti a secco, che è stata iscritta nella lista degli elementi dichiarati patrimonio culturale immateriale dell’umanità, rappresenta una grande testimonianza per la viticoltura eroica nell’intera area del Mediterraneo e per i territori in forte pendenza, onorando e qualificando ulteriormente il lavoro dei vignaioli eroici». A dirlo è Roberto Gaudio, presidente Cervim, che evidenzia come l’arte dei muretti a secco - appartenente a Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Slovenia, Spagna e Svizzera – ricalchi la geografia della viticoltura eroica, che è ovviamente più ampia.

È la seconda volta – ricorda il Cervim -, dopo la pratica tradizionale della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, che viene attribuito questo riconoscimento a una pratica agricola e rurale; ed anche l’isola siciliana è uno dei territori simbolo dei vini estremi di grande qualità.

«I muretti a secco sono identitari del paesaggio della viticoltura eroica. E la non trasferibilità di questi paesaggi – aggiunge Gaudio - li caratterizza con valori culturali, identitari e di attrattiva economica e turistica, in quanto custodi del territorio e del paesaggio. Indubbia e ormai riconosciuta, grazie anche al lavoro del Cervim portato avanti in questi anni, la grande valenza paesaggistica di questi ambienti. Grazie ai viticoltori eroici che, nei secoli, con fatica e perizia attraverso un lavoro encomiabile hanno saputo plasmare territori impervi e difficili, si è arrivati al riconoscimento a patrimonio dell’umanità per questo paesaggio irripetibile».

 

Gli altri riconoscimenti Unesco inerenti la viticoltura eroica – Rispettivamente nel 1997 e nel 2000 vi è stato il riconoscimento, quale paesaggio culturale (anche per la presenza dei vigneti) del Parco Nazionale delle Cinque Terre e della Regione della Wachau in Austria; nel 2001 vi è stato per la prima volta il riconoscimento, quale paesaggio viticolo, della Regione del Douro in Portogallo, seguita nel 2004 dall’Ilha do Pico nelle Isole Azzorre, dalla zona del Lavaux in Svizzera nel 2007 ed infine da Langhe, Roero e Monferrato nel 2014; nello stesso anno vi è stato anche il riconoscimento della coltivazione della vite ad alberello dell’isola di Pantelleria, primo elemento culturale al mondo di carattere agricolo riconosciuto dall’Unesco.
 

 

martedì 19 febbraio 2019

NUOVA GESTIONE DEL WINE BAR DELL’ENOTECA NOI VIGNAIOLI PIEMONTESI DI CASTAGNITO


 

INAUGURAZIONE VENERDÌ 22 FEBBRAIO DALLE 18 CON
 APERITIVO E MUSICA

 
Nuova gestione del wine bar dell’Enoteca Noi Vignaioli Piemontesi di Castagnito, sulla strada tra Asti e Alba: Raffaella Marchetti rileva l’attività ampliando l’offerta di ristorazione. Si avvarrà della collaborazione di Marco De Giorgis.
Dagli Anni 90, l’enoteca di Vignaioli Piemontesi è una vetrina del vino e dell’eccellenza agroalimentare del Piemonte.
Entrambi i nuovi gestori hanno una lunga esperienza nel settore commerciale del vino: Raffaella, enologo, ha lavorato per 18 anni per un’importante cooperativa piemontese; Marco è stato  consulente commerciale acquisti e vendite per una cooperativa e un’azienda vitivinicola.
La nuova gestione inaugura venerdì 22 febbraio con un aperitivo in musica dalle 18 alle 24: un barman proporrà cocktail base vino e vermouth.

Tutti i venerdì sera tornerà l’aperitivo e una cena a tema conuno chef ospite e un produttore di vino.
Situata in una posizione strategica, a Castagnito, sulla strada tra Asti e Alba, oltre alla vendita diretta di vino e prodotti tipici, l’enoteca wine bar offre un menu per il pranzo e un servizio vineria all’ora dell’aperitivo. Inoltre è possibile prenotare degustazioni guidate per gruppi, feste di compleanno o percelebrare ricorrenze, pranzi e cene di lavoro.
Ampia la proposta di etichette delle cantineassociate alla Vignaioli Piemontesi e nelle aziende vitivinicole del Piemonte: la scelta spazia tra 700 etichette di vino, 160 grappe, liquori e distillati, vermouth.

Accanto al vino, c’è un’accurata scelta di produzioni artigianali: oltre 180 articoli tra pasta all’uovo, grissini, specialità sott’olio, confetture, olio, miele, formaggi, dolci e, in stagione, anche tartufo bianco d’Alba.

L’enoteca è anche un luogo d’incontro, di confronto, di serate di degustazione a tema. Si trova in località Baraccone, in Via Alba 15.
 
Orario apertura gennaio-agosto: martedì-sabato 10,30-19.

Info e prenotazioni: +39 0173 210350, enoteca@noivignaioli.it.

 

mercoledì 13 febbraio 2019

L’Associazione Produttori del Nizza annuncia la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della UE del riconoscimento della Docg


 
 

Gianni Bertolino
“Questo è l’ultimo atto di un lungo iter che ha visto come protagonisti tutti i produttori del Nizza Docg, uniti nella consapevolezza di avere un grande vino, che aveva diritto ad avere una propria denominazione di origine controllata e garantita”. Queste le parole con le quali il presidente dell’Associazione Produttori del NizzaGianni Bertolino  ha commentato l’appena avvenuta pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del riconoscimento comunitario del Nizza Docg. Bertolino ricorda tutte le tappe di questo lungo iter, da quell’anno 2000 che, grazie all’opera di un primo nucleo di produttori, vide la nascita della sottozona Nizza all’interno della denominazione Barbera d’Asti Superiore. Ma quei produttori sapevano perfettamente che questo era solo il primo passo, perché il fine ultimo condiviso da tutti era appunto quello di ottenere una denominazione propria.

“E’ stato un percorso lunghissimo – ricorda ancora Bertolino – e forse nessun’altra denominazione italiana ha dovuto attendere così tanto, ma ne è valsa la pena. La Docg Nizza è finalmente arrivata con la vendemmia 2014 e le prime bottiglie sono uscite a partire dal 1° luglio del 2016. Grazie ai nostri sforzi, alla tanta comunicazione fatta e al grande favore ricevuto fin dall’inizio da parte della stampa specializzata nazionale e internazionale, il Nizza Docgè ormai considerato da tutti una realtà ben definita.”

Il primo presidente dell’Associazione, fondata nel 2002, è stato Michele Chiarlo, che oggi si dichiara “soddisfattissimo, abbiamo faticato tanto ma abbiamo ottenuto quello che meritavamo. Adesso il Nizza Docg passa dalla porta principale e può andare avanti sicuro sulla sua strada”.

Anche Gianluca Morino, che ha retto l’Associazione come presidente per ben tre mandati dal 2005 al 2014, esprime tutta la sua soddisfazione: “Mi auspico che il riconoscimento europeo sia il punto di partenza per un’autonomia forte del Nizza Docg, che si fonda sulla coesione dell’Associazione”.

Mauro Damerio, presidente dal 2014 dell’Enoteca Regionale del Nizza, si unisce alla gioia dei produttori: “Ho vissuto fianco a fianco dei produttori questi ultimi cinque anni di attesa, ma sapevamo che questo era l’unico punto di arrivo possibile. Adesso tutti noi possiamo continuare a lavorare con serenità”.

Infine, Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti 
e Vini del Monferrato, si congratula con i produttori sottolineando che “il Consorzio e le aziende hanno dato il massimo per ottenere questoimportante riconoscimento, frutto di un complesso e articolato lavoro che oggi ha consentito al Nizza di fregiarsi di un marchio di qualità garantita riconosciuto in tutto il mondo”.
 
Il riconoscimento dell’Unione Europea (che pone fine al regime di etichettatura transitoria previsto in questi casi) dunque dà ufficialità a un vino già ampiamente riconosciuto dai mercati e molto apprezzato dai consumatori. Ne sono conferma la crescita esponenziale degli ultimi anni nel numero dei vigneti rivendicati a Nizza Docg (oggi sono circa 200 su un potenziale stimato di 720) e delle bottiglie prodotte, che con la vendemmia 2018 raggiungono quasi il mezzo milione di unità. Le aziende associate ormai sono 60 e la loro determinazione ha fatto nascere, nel 2018, la Mappa del Nizza realizzata da Enogea di Alessandro Masnaghetti, frutto di un lavoro che si è svolto nell’arco di tre anni e che ha dato vita a uno strumento scientifico per l’individuazione chiara dei cru del territorio.
Il 2019 si è dunque aperto alla grande per tutti i produttori del Nizza Docg, e Bertolino conclude rivendicando il lavoro svolto da quel folto gruppo di vignaioli che “ha lavorato incessantemente per quasi un ventennio al riconoscimento dell’unicità dei propri vigneti.”

E allora, W il NizzaDocg e, per favore, chiamiamolo semplicemente così.
 vigne del Nizza

 

 

 
 

 

                                                                                                                      

lunedì 11 febbraio 2019

GASTRONOMIX - Canavese e Monferrato Wine&Food 18-23 FEBBRAIO : Ivrea,Vercelli,Asti

 
 
 

Se Collisioni porta in Piemonte rockstar da tutto il mondo, le stelle attese nel Monferrato e nel Canavese a febbraio sono i grandi cuochi europei, che arriveranno per il nuovo evento in programma dal 18 al 23 Febbraio grazie all’iniziativa del Consorzio Vini DOCG Caluso, Carema e Canavese, che, in collaborazione con il Consorzio Barbera D'Asti e Vini del Monferrato e con il Consorzio Riso di Baraggia, sarà protagonista di un nuovo grande evento ideato dal Progetto Wine & Food di Collisioni.

 Si chiamerà Gastronomix.  E come suggerisce il titolo, non si parlerà solo di vino, ma anche  di food e cucina piemontese ed europea, con l’idea di creare vere e proprie “collisioni” culinarie tra chefpiemontesi e chef provenienti da tutta Europa, con particolare attenzione agli chef del nord Europa che pochi giorni fa hanno monopolizzato il podio dell’ultima edizione del Bocuse d’Or.

Gastronomix offre una grande opportunità di dialogo tra produttori, chef , sommelier, giornalisti di settore, europei e nazionali. Ognuno nel proprio ruolo contribuisce a promuovere e diffondere la conoscenza delle nostre eccellenze agroalimentari” sottolinea l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero “Altrettanto fondamentale è il ruolo che svolgono i Consorzi nella promozione e nella tutela della qualità dei prodotti, i vini del Canavese e Monferrato, e il riso di Baraggia Dop, che danno valore aggiunto a tutto il territorio”.

L'evento sarà l’occasione per scambiarsi esperienze, approfondire la cultura del vino e del food, conoscere in profondità i grandi prodotti artigianali italiani,  mescolare tradizioni e, chissà, inventare nuove collaborazioni che possano farci oltrepassare per qualche giorno i confini nazionali. si aprirà nel territorio del Canavese per spostarsi poi ad Asti, tra degustazioni, laboratori food e cene aperte al pubblico a cura di grandi chef europei.

"Una grande occasione di visibilità internazionale per la città di Asti, culla delle tradizioni enogastronomiche piemontesi,  che ospiterà grandi chef da tutta Europa con cene aperte al pubblico" commenta il Presidente del Consorzio Barbera d'Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici:"Un'iniziativa fatta ai fini di promuovere la grande versatilità gastronomica dei nostri vini autoctoni del Monferrato e del Canavese". In Canavese siamo davvero felici di avere questa grandissima opportunità, che per noi rappresenta un’iniziativa importante per dare visibilità internazionale al nostro lavoro” prosegue Caterina Andorno, Presidente del Consorzio Vini DOCG Caluso, Carema e Canavese. “Un percorso reso possibile dalla collaborazione di tutti i partner dell’evento e dell’Assessorato all’Agricoltura, con il Contributo del PSR Regione Piemonte”.

A guidare la manifestazione, come sempre, Ian D’Agata, direttore creativo del Progetto Wine&Food di Collisioni (nonchè di Indigena, il festival che si tiene annualmente a Barolo e Costigliole D'Asti e direttore scientifico del corso3iC), che sarà accompagnato da alcuni dei più quotati Chef europei, alcune stelle del nostro territorio, grandi sommelier, giornalisti e influencer da tutta Europa. Si parlerà di Piemonte, con le sue materie prime e la sua tradizione gastronomica in abbinamento ai grandi vini del territorio, ma anche di cucine europee e contaminazioni tra tradizioni gastronomiche diverse

I PROTAGONISTI

Protagonisti dell'evento saranno i grandi vini del Canavese, del Monferrato e il Riso di Baraggia, unica varietà di riso italiana a vantare la denominazione di origine. L'Erbaluce di Caluso, grande bianco piemontese,  vino gastronomico e camaleontico per eccellenza capace di abbinarsi a piatti di cucine anche lontane culturalmente; il Carema,  il rosso del Cavanese  (al centro di un recente interesse internazionale per l'uva nebbiolo al di là della zona delle langhe) e i grandi rossi del Monferrato con la loro spiccata vocazione gastronomica (la Barbera d’Asti in primis, il Ruchè, il Grignolino, ma anche le Malvasie, l’Albarossa e l’Albugnano).
 I tanti professionisti wine&food che ci raggiungeranno dai diversi paesi europei saranno chiamati ad assaggiare le denominazioni piemontesi in abbinamento ai grandi prodotti food della regione. 

Saranno con noi nomi importanti come Christopher Haatuft, Chef norvegese fondatore della cucina neo-fjordica dell’esclusivo ristorante LYSVERKET di Bergen, circondato dai fiordi patrimonio UNESCO;
 Marianne Lumb, pluripremiata chef inglese, primo posto Harden's London Restaurant Award e Top Gastronomic Award, che nel suo ristorante a Notting Hill Londra ha soddisfatto star quali Sophie Ellis Bextor, Pink Floyd e Jude Law;
la superstar della cucina danese Jeppe Foldager , Medaglia d’argento al Bocuse D’or,
Maximilian Kindel
, già vincitore del premio San Pellegrino come miglior emergente nel 2018, ora Chef presso il Ristorante due Stelle Michelin FACIL nel cuore del quartiere storico di Berlino, Mitte;
Gunnar Forssell, decano della cucina svedese,  medaglia d’oro presso l’Accademia di Gastronomia di Stoccolma conquistata per lo straordinario contributo alla diffusione della cucina made in Sweden in tutto il mondo. E ancora dalla Svezia, Karl Ljung, vincitore del premio Chef Of The Year, acclamato da pubblico e critica con il suo nuovo ristorante L’AVVENTURA.
  L'ungherese Adam Pohner, del prestigioso ristorante KISTUCSOK, che si è distinto in patria guadagnandosi il diritto di rappresentare l’Ungheria alle finali europee del Bocuse D'or.
Kristofer Josefsson, Chef acclamato dalla critica nordica, di casa presso il prestigioso WIHELM in Danimarca;
  Parteciperà anche lo Chef Joe Barza, presentatore del programma televisivo Top Chef in Medio Oriente, Charlie Tayler, chef londinese di cui si è occupato recentemente il Financial Times,  e promettenti sommeiler quali Priscilla Van der Voort, già Head sommelier del ristorante Wanterproef, presso il “Bund” di The Hague (Paesi Bassi), e ancora tanti chef, giornalisti e sommelier da Polonia, Spagna e Regno Unito.

 All'appuntamento non mancheranno le stelle piemontesi ed italiane, come il Due Stelle Michelin piemontese
Gian Piero Vivalda, gli stellati Walter Ferretto de “Il Cascinalenuovo”, che da anni porta avanti una tradizione gastronomica che sa coniugare la grande cucina piemontese, una grande carta di Barbera D’Asti e l’innovazione; Davide Palluda, Chef del ristorante “All’Enoteca” e fondatore del Laboratorio DP. E ancora Andrea Ribaldone, de “l’Osteria l’Arborina” definito da Guida de l’Espresso, “miglior performance dell’anno”. Gabriele Boffa, chef del Relais Sant’Uffizio a Penango, reduce da esperienze in Messico, Francia e Spagna;
Arcangelo Dandini, leader riconosciuto della grande Nuova Cucina Romana che rivede i classici della tradizione del Lazio in chiave moderna.E ancora molti giornalisti internazionali del settore come Karsten Thurfjell, Penna D’Oro della Accademia Nazionale di Gastronomia in Svezia; Lars Bjerregaard firma di punta della rinomata rivista danese Gastromand, la francese Anne Reverdy redattrice di Panier de Saison, Bartek Kiezun food editor di KUKBUK e docente di cultura gastronomica italiana in Polonia, Eric Riewer, giornalista con collaborazioni, tra gli altri, con Le Monde, Le Revue du Vin de France e la rivista di enogastronomia Gault & Millau.

 "Con Gastronomix si apre una pagina importante per i nostri produttori” commenta il direttore scientifico Ian D’Agata  “Se infatti il Progetto Vino di Collisioni ha consentito in questi anni l'arrivo sul territorio di centinaia e centinaia di altissimi professionisti del settore vino, negli anni Gastronomix farà lo stesso col food, consentendo una maggiore interazione dei nostri prodotti agricoli e vini d’eccellenza con i più quotati Chef a livello mondiale: appassionarli alla nostra tradizione è la chiave per far arrivare i nostri vini e i nostri prodotti sulle tavole che contano davvero, consentendo così la loro penetrazione nei mercati esteri”.
IL PROGRAMMA

Gastronomix si aprirà il 18 febbraio a Ivrea,  con due giornate dedicate alle denominazioni vinicole del Canavese e al Riso di Baraggia. Sotto la guida di Ian D'Agata, i professionisti potranno approfondire la loro conoscenza dei grandi vini del Canavese in una giornata di masterclass, seminari e degustazioni tenute dal pluri-premiato autore di Native Wine Grapes of Italy, che in estate farà uscire in tutto il mondo la sua nuova grande fatica letteraria:Italy’s Native Wine Grape Terroirs (sempre per la University of California Press) in cui un intero capitolo viene dedicato al terroir dell’Erbaluce (la prima pubblicazione universitaria approfondita su questo argomento in lingua inglese in un libro a a carattere altamente divulgativo e di larga diffusione) e si concentrerà sulla caratteristica versalità del vitigno Erbaluce capace di  dare non solo grandi vini bianchi, ma anche spumanti Metodo Classico e vini dolci ottenuti con tecnica di appassimento. I partecipanti potranno inoltre degustare alcuni piatti tipici della tradizione canavesana in abbinamento ai vini in occasione della serata di gala il cui menù è firmato da Mariangela Susigan, chef stellato del Ristorante Gardenia di Caluso, in collaborazione con Luciano Tabozzi chef del ristorante al Cantun Del Lago a Candia nel quale si terrà l’evento.  Il giorno seguente sarà di scena il Riso di Baraggia, l'unica Dop italiana del riso, che nasce in un territorio unico per ecosistema e terroir nelle provincie di Biella e Vercelli, con seminari per raccontare le diverse varietà di riso Arborio, Carnaroli e S.Andrea  e le loro caratteristiche, gli usi in cucina e i relativi abbinamenti, a cura del Consorzio di Tutela della DOP Riso di Baraggia biellese e vercellese.

Il 20 e il 21 di febbraio l'appuntamento si sposterà nel Monferrato. Qui il programma prevede due giornate  di tavole rotondee think-tank dove chef, sommelier e giornalisti food&wine avranno l'occasione di presentare il proprio percorso e il proprio lavoro e di scoprire i grandi vini del Monferrato e del Canavese in abbinamento ai grandi prodotti piemontesi, che si terranno presso la suggestiva location del Castello di Costigliole d’Asti, sede del consorzio.  
La sera l'evento si sposterà in alcuni locali storici di Asti, grazie alla partnership con L’Associazione Ristoratori e Albergatori Astigiani, per proseguire con attività di educational e Cooking-lab, che vedranno chef del territorio cimentarsi in lezioni e tavole rotonde con gli chef internazionali presso l’Enoteca  La Buta e la adiacente Osteria il Podestà. Al centro dei labortori, delle masterclass e delle cene i grandi vini del Monferrato, con la loro altissima vocazione gastronomica, e la loro versatilità in tavola,  dalla padrona di casa, la Barbera d'Asti, al Grignolino, il Ruchè, l'Albarossa, ma anche l'Albugnano le Malvasie, vini capaci di dialogare con tradizioni gastronomiche anche lontane da quella italiana, come dimostra il loro successo nel mondo.

Infine, nelle serate di Venerdì 22 e Sabato 23 febbraio, sono previste due cene tematiche aperte al pubblico su prenotazione. Venerdì 22 febbraio presso il ristorante L’Angolo del Beato nel centro della città di Asti, Gunnar Forssell, il decano della cucina nordica, e già Chef of the Year nel 2014,  presenterà una cena tradizionale svedese in abbinamento ai grandi vini del Monferrato e del Canavese (costo della cena 60 euro).
Mentre Sabato 23 sarà di scena al ristorante stellato Ca’ Vittoria di Tigliole d’Asti, lo Chef inglese Charlie Tayler, di cui ha avuto modo di occuparsi recentemente anche il Financial Times, ora all'esclusivo Ristorante Alyn Williams nel cuore del ricco quartiere di Mayfair a Londra (costo della cena 65 euro). Il prezzo sarà comprensivo di vini grazie alla collaborazione  con Consorzio Barbera d'Asti e Vini del Monferrato
eConsorzio Vini DOCG Caluso, Carema e Canavese.


 

venerdì 8 febbraio 2019

DAL 2 AL 9 MARZO È FESTA DELLE DONNE DEL VINO IN TUTTA ITALIA


Eventi individuali e collettivi a tema «Donne vino e
design»per la Festa della Donna 2019. Sotto i riflettori la
 nuova estetica del vino coniugata al femminile
 
 
Un modo per celebrare la Festa delle donne che diventa Festa delle Donne del Vino e mette sotto i riflettori l’apporto di creatività, rinnovamento e qualificazione fornito del “gentil sesso” al proprio comparto produttivo.  Un modo orgoglioso ma anche costruttivo per dire che il vino sta cambiando look e questa rivoluzione è rosa.
«L’immagine del vino del terzo millennioappare decisamente femminilizzata grazie al nuovo ruolo delle donne nella produzione, nel commercio e soprattutto nei consumi – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente nazionale dell’Associazione - Per 8.000 anni il vino è stato un ambito quasi solo maschile, ma ormai non è più così. Oggi le donne guidano un terzo delle cantine italiane e il 24% delle imprese commerciali al dettaglio del vino (dati Cribis- Crif). A livello mondiale sono loro a comprare la maggior parte delle bottiglie, il 40% dei corsisti wineexpertWsetsono donne e in Asia, le giovani con gli occhi a mandorla stanno assumendo un ruolo protagonista del mercato. Ecco che la bellezza del vino diventa più importante che nel passato, proprio a seguito del maggior peso del giudizio femminile. Per loro infatti l’immagine conta, anzi conta molto».

gruppo di aderenti all'associazione
Il mondo del vino diventa fashion, si lega alle scelte culturali delle persone che lo producono e lo consumano. La bottiglia e gli accessori da vino si trasformano in arredi civettuoli della casa e della tavola e non sono più solo strumenti di un servizio ben fatto. Persino il colore di etichette, packaging, luoghi e accessori del vino viene influenzato dalla femminilizzazione: meno blu, nero e grigio, più rosso e pastelli. Anche il linguaggio che viene utilizzato è spesso fuori dagli schemi, quando non di rottura rispetto alla tradizione, portando ad accendere la discussione sulle nuove forme di comunicazione.
La Festa delle Donne del Vino è un evento diffuso che si svolge in tutte le regioni italiane con eventi collettivi e individuali, nelle cantine, nei ristoranti e nelle enoteche delle socie. L’elenco delle iniziative viene pubblicato nel sito www.festadonnedelvino.it e riguarda iniziative molto diverse fra loro. Sono unite dal tema nazionale 2019 «Donne Vino e Design» e hanno una regia e una comunicazione centralizzata.
Hashtag dell’evento: #festadonnedelvino2019 #donnevinodesign #donnedelvino #womenofwine

 Associazione Nazionale Le Donne del Vino


 
  

 

martedì 5 febbraio 2019

SAN VALENTINO fra le colline Patrimonio Unesco con "CANELLI SPARKLING LOVE": TAPPI DI SPUMANTE PER CELEBRARE L’AMORE!




Sabato 16 e domenica 17 febbraio, gli innamorati potranno far incidere sui caratteristici tappi di spumante il proprio nome o un messaggio d'amore personalizzato

C’è chi dice che un diamante sia per sempre. Ma a Canelli, la città dove sono nate le bollicine italiane, a sigillare l’amore non poteva che essere un tappo...di spumante.
In occasione del weekend di San Valentino, sabato 16 febbraio, lo storico borgo astigiano immerso fra le colline del Monferrato inaugurerà una speciale installazione dedicata a tutti gli innamorati.
Sui caratteristici tappi a “fungo”, simbolo di uno dei vini più amati e conosciuti nel mondo, sarà possibile incidere il proprio nome o un personale messaggio d’amore.
I tappi di spumante saranno poi “incastonati” nei pannelli collocati tra le vie della città a formare una installazione permanente e diffusa dal nome "Canelli sparkling love".
Un‘opera in divenire, che crescerà nel tempo grazie alle coppie che proprio a Canelli sceglieranno di brindare al proprio amore.
«Ci auguriamo di vedere questa installazione moltiplicarsi nel tempo - dice il sindaco di Canelli, Marco Gabusi -. Da quando lo spumante è nato nel nel 1860, proprio nelle cantine storiche della nostra città, è sempre stato il vino con cui brindare ai momenti belli della vita e alle emozioni. Proprio come quelle forti che regala una storia d’amore».


I tappi “sparkling love” potranno essere acquistati presso l’Enoteca regionale di Canelli e dell’Astesana tutto l’anno (il costo è di 5 euro per la coppia di tappi abbinata a due calici di Asti Docg), ma saranno distribuiti gratuitamente in occasione del weekend di San Valentino, sabato 16 e domenica 17 febbraio (l’inaugurazione è in programma sabato pomeriggio alle ore 15.30 con ritrovo davanti alla sede dell’Enoteca Regionale, in via Giuliani 29).
Un’occasione per scoprire e passeggiare attraverso la storica via delle antiche case spumantiere - Bosca, Gancia, Coppo e Contratto, visitabili su prenotazione - che ancora oggi custodiscono e tramandano lo Spumante Metodo Classico nelle loro cantine, le spettacolari Cattedrali Sotterranee patrimonio Unesco.
 

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Muniti di tappo ci si potrà poi incamminare lungo la “Via degli Innamorati”, il romantico sentiero inaugurato a fine settembre e dedicato ai celebri personaggi dell’artista francese Reymond Peynet, che proprio a Canelli trascorse un week-end, partecipando all'inaugurazione di una mostra dei suoi lavori presso la Distilleria Bocchino.
Un percorso disseminato di opere sul tema dell’amore dove troveranno spazio anche i tappi “sparkling love”, conducendo passo dopo passo in cima al belvedere di Canelli, una terrazza panoramica affacciata sulle colline del Moscato, entrate a far parte del Patrimonio mondiale dell’Umanità.
 Una installazione di Antonio Catalano già collocata sul percorso

sabato 2 febbraio 2019

Concorso nazionale Oscar Green 2019:"con le idee innovative si può osare il futuro


 

Torna “Oscar Green”, il premio nazionale per l’innovazione dei giovani in agricoltura. Fino al 18 marzo prossimo possono partecipare tutte le imprese condotte da un under 40 che abbiano saputo innovare nella tradizione. Le iscrizioni si possono effettuare online, attraverso il sito www.oscargreen.it e anche con l'aiuto della segreteria di Coldiretti Giovani Impresa che organizza il concorso, ad Asti si può contattare il numero telefonico 0141.380.431.
“Osare è futuro” è il tema dell'edizione 2019, perchè in questi ultimi anni i giovani agricoltori hanno dimostrato di sapere osare, facendo registrare un vero boom nell'iscrivere nuove imprese per iniziare nuove attività. Fra i motivi della scelta di intraprendere nuove attività agricole, c'è sicuramente anche il legame con i nonni che hanno saputo tramandare ai nipoti il fascino di un mestiere al contatto con la natura e predisposto ad accogliere la creatività tipica dei giovani.
Dalla sintesi ideale fra le nuove e le vecchie generazioni, proprio in un periodo economico difficile, il settore primario ha saputo sviluppare in chiave moderna antichi saperi, dimostrando che “osare si può”.
“L'innovazione nella tradizione – ci svela Danilo Merlo, leader di Giovani Impresa Coldiretti Asti e Piemonte – è il segreto principale dei giovani agricoltori di successo. Prendendo esempi dal passato, ai giorni nostri si possono elaborare idee che quasi sicuramente incontreranno i favori dei consumatori”.
Sono molti gli esempi di successo basati sull'innovazione nella tradizione, intercettati, in tredici edizioni, dal concorso nazionale “Oscar Green”. Come ha fatto Marco Francesconi di Moasca, giovanissimo allevatore di capre, vincitore nella scorsa edizione della selezione regionale per la sua creatività introdotta nell'azienda agricola della zia,  inventando “Yo-Ice” un ghiacciolo allo yogurt di latte caprino. Anche Paolo Novara di Capriglio, approdato nell'edizione precedente alle finali nazionali, per aver saputo inventare il prosciutto di coniglio, proveniente dal suo allevamento della riscoperta razza autoctona del Monferrato.

Modernità ed innovazione nella tradizione dunque piace ed incontra il favore dell'opinione pubblica. “D'altra parte – sottolinea Danilo – le cose buone non hanno tempo. E' così, un po' per tutti i prodotti, e vale per tutte le colture agricole e per tutti i palati dei consumatori”.
 
IL CONCORSO
Giovani agricoltori che investono il proprio futuro nella terra, ragazzi che non senza difficoltà puntano tutto sul settore agricolo perché credono fortemente nelle proprie idee innovative. Reinventarsi rinnovando antiche tradizioni di famiglia, regalando al nostro secolo un’agricoltura più creativa, dinamica e che crea occupazione. Per questi giovani, pionieri di un nuovo modello di sviluppo, come ricorda Veronica Barbati, Delegata Nazionale di Giovani Impresa Coldiretti, è stato creato il premio Oscar Green. Il concorso ha lo scopo di dare la meritata visibilità a chi ha saputo osare, a tutti quei ragazzi che hanno costruito (molti partendo da zero) con grandi sacrifici, realtà imprenditoriali che sono diventate parte dell’eccellenza Made in Italy.
 
SEI LE CATEGORIE
Impresa3.Terra premierà i progetti di quelle giovani aziende agroalimentari che hanno creato una cultura d’impresa esemplare, riuscendo a incanalare creatività, originalità e grande abilità progettuale per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura italiana coniugando tradizione e innovazione.
Campagna Amica valorizzerà i prodotti tipici italiani su scala locale, nazionale e mondiale rispondendo alle esigenze dei consumatori in termini di sicurezza alimentare, qualità e tutela ambientale.
Sostenibilità ambientale è la parola d’ordine di quei progetti che promuovono un modello di sviluppo sostenibile, riducendo al minimo la produzione di rifiuti, risparmiando energia e materiali attraverso processi che tutelano l’ambiente.
Fare Rete prende in esame quei modelli di imprese, cooperative, consorzi agrari, società agricole e start up, capaci di creare reti sinergiche in grado di massimizzare i vantaggi delle aziende agroalimentari e del consumatore finale.
Noi per il sociale promuove quei progetti volti a rispondere a bisogni della persona e della collettività, grazie alla capacità di trasformare idee innovative in servizi e prodotti destinati a soddisfare esigenze generali e al tempo stesso creare valore economico e sociale.

Creatività centra l’attenzione sull’originalità di idea, di prodotto e di metodo.

 

I PREMI

Tutte le imprese che parteciperanno al concorso riceveranno un attestato di partecipazione e avranno la possibilità di aggiudicarsi i riconoscimenti regionali con conseguente importante visibilità mediatica anche in occasione della notte degli Oscar Green del Piemonte. Entro il 15 maggio, progetti più meritevoli avranno accesso alla fase nazionale per entrare nelle top 15 ed ottenere:

entreranno nel DVD “Oscar Green 2019”;

avranno spazi di promozione sui media nazionali;

le loro storie e i loro video saranno pubblicati sul sito Oscar Green per tutto il 2020;

avranno una consulenza gratuita da parte di Credit Agri Italia per un progetto di sviluppo di impresa e l’accompagnamento al finanziamento dello stesso.