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sabato 22 luglio 2023

DOPO IL SUCCESSO DI TORINO, MILANO E GENOVA, “ALTA LANGA DOCG: ANIMA DI UN TERRITORIO” FA IL BIS In autunno il format del Consorzio Alta Langa farà tappa a Roma, Napoli e Verona

 


Alta Langa DOCG: Anima di un Territorio è il progetto che il Consorzio Alta Langa ha ideato con l’obiettivo di far conoscere a un pubblico qualificato e attentamente selezionato di professionisti del settore Horeca i vini della denominazione in abbinamento ai sapori veri e autentici delle terre alte di Langa, tutti seduti insieme attorno a un’unica tavola per agevolare il piacere della convivialità alla scoperta dell’Alta langa e della sua vocazione di “vino gastronomico" 

Tra le ultime settimane di maggio e le prime di giugno, il Consorzio ha dato vita ad appuntamenti tra Torino - con Piermassimo Cirio (Trattoria Madonna della Neve di Cessole, Asti) -, Milano - con Gemma Boeri (Osteria da Gemma di Roddino, Cuneo) - e Genova - con Vilma Forneris (La Vecchia Osteria di Castellino Tanaro, Cuneo): più di 60 ospiti tra ristoratori, enotecari, sommelier e giornalisti specializzati sono intervenuti agli incontri per dialogare sui vini Alta Langa, sul loro utilizzo in carta, sui fattori di interesse, sulle modalità della proposta di abbinamentoQuesti gli ingredienti vincenti del format, che ha riscosso molto successo: perciò il Consorzio ha deciso di rilanciare.

 


“Il tour di Alta Langa DOCG: Anima di un Territorio proseguirà in autunno con tre nuove tappe tra Roma, Napoli e Verona - spiega la presidente del Consorzio, Mariacristina Castelletta -.  È un format inedito che ha riscontrato grande apprezzamento: siamo tutti insieme attorno a un’unica tavola per approfondire la conoscenza della nostra denominazione attraverso l’assaggio, guidato da un sommelier professionista, di cinque vini che rappresentano le diverse tipologie previste dal nostro disciplinare. Scopriamo così la sorprendente versatilità di abbinamento e la grande vocazione di vino gastronomico da gustare dagli starter fino alla fine del pasto.  Sono orgogliosa e grata che ci sia un pubblico sempre più numeroso, interessato alle Alte Bollicine Piemontesi, così speciali e uniche”.

 

Commenta il direttore del Consorzio Alta Langa, Paolo Rossino: “Con Alta Langa DOCG: Anima di un Territorio il Consorzio promuove i vini Alta Langa e allo stesso tempo promuove il territorio di origine, adottando delle azioni ad ampio raggio che permettono di far conoscere l’autenticità e la bellezza dell’Alta Langa attraverso la chiave di lettura gastronomica: coinvolgere in questo viaggio le osterie storiche delle terre alte, essenza e presidio del territorio, è per noi un grande onore, e l’apprezzamento che gli ospiti dei primi tre appuntamenti hanno riservato alla proposta dimostra che è la strada giusta da seguire”.

domenica 16 luglio 2023

Al Festival L’Isola in Collina presentazione in contemporanea di due romanzi: Il re della memoria di Massimo Cotto vincitore del Premio Selezione Bancarella e Romanzo delle tre righe di Filippo Larganà

 Venerdì 21 luglio dalle 19 nel cortile della Cantina Tre Secoli di Ricaldone


Due romanzi di due autori, entrambi giornalisti e all’esordio come romanzieri, presentati insieme nel cuore di uno dei festival musicali e culturali più storici del Piemonte, che si svolge al centro di colline e vigne famose per la produzione di vini pregiatissimi.

L’appuntamento è per venerdì 21 luglio, dalle 19, nel piazzale della Cantine Tre Secoli di Ricaldone nell’Alessandrino (la Cantina ha anche una sede a Mombaruzzo nell’Astigiano) nell’ambito della 28ª edizione dell’L’Isola in Collina, il festival dedicato al cantautore Luigi Tenco e organizzato dall’Associazione Culturale che porta il suo nome e di cui è presidente Giuseppe Alpa.

I romanzi in questione sono: Il re della memoria (Gallucci Bros Editore), di Massimo Cotto, giornalista professionista, tra i massimi esperti italiani di musica rock e pop, dj, scrittore, autore, conduttore radiofonico e voce di Virgin Radio. Cotto, che ha già pubblicato libri sulla musica e i suoi protagonisti, è alla sua prima prova con il romanzo. Un esordio positivo perché il suo “Il re della memoria” ha recentemente vinto il premio Selezione Bancarella 2023.



L’altro libro che sarà presentato il 21 luglio all’Isola in Collina s’intitola Romanzo delle tre righe (Amazon editore). L’autore è Filippo Larganà, anche lui giornalista professionista, esperto di produzioni vinicole e territorio e curatore dei contenuti editoriali del blog saporidelpiemonte.net.
Anche Larganà è al suo primo romanzo che ha già ottenuto recensioni positive su media e blog letterari. 



Entrambi i romanzi possono essere compresi nel genere “noir” ed esplorano, con linguaggi diversi, gli ambiti più reconditi e inquietanti dell’animo umano. 


Singolare il format scelto per la presentazione delle due opere: Cotto e Larganà si faranno domande a vicenda sui rispettivi libri, in una originale intervista reciproca. E naturalmente anche il pubblico potrà dialogare con gli autori.

Al termine non mancheranno le degustazioni di vini tipici della zona, come Moscato d’Asti, Asti Spumante e Brachetto d’Acqui.

venerdì 14 luglio 2023

Domenica 23 luglio al Castello di Camino (Alessandria) BARATUCIAT, VITIGNO IN CAM(M)INO TRA VALSUSA, LANGHE E MONFERRATO

 


 

Una giornata per riscoprire questo antico vitigno bianco piemontese: banco di assaggio, pranzo monferrino sulla terrazza e una masterclass guidata da Gianpiero Gerbi e Paolo Massobrio

Una giornata intera dedicata al Baratuciat, un antico e raro vitigno un tempo coltivato in Valle di Susa, oggi riscoperto e rivalutato, che si sta facendo sempre di più conoscere e apprezzare per le sue straordinarie attitudini viticole ed enologiche. 

Accadrà domenica 23 luglio al Castello di Camino (Alessandria). Il titolo scelto dagli organizzatori è «Baratuciat, vitigno in cam(m)ino tra Valsusa, Langhe e Monferrato».

Quindici le aziende partecipanti:
Agricola Dellavalle, Camino; Agricola Sulin, Grazzano Badoglio; Azienda Agricola Agriforest di Bosio G., Almese; Azienda Agricola Ametlier, Susa; Azienda Agricola Summer Wolff, Montaldo di Cerrina; Azienda Agricola Vitivinicola Cavallero Lorenzo, Vesime; Azienda Vitivinicola Prever, Villarbasse; Azienda Vitivinicola Reha, Reano; Cantina Hic et Nunc, Vignale; Cantina Sperimentale “Bonafous”, Chieri; Cascina Iuli, Montaldo di Cerrina; Enrico Druetto, Alfiano Natta; Isabella Vini 1712, Murisengo; Poderi Ruggeri Corsini, Monforte d’Alba; Scovero Andrea, Costigliole d’Asti.


 

Programma

La giornata si aprirà alle 10,30 con una breve presentazione del Baratuciat, della sua storia e delle sue caratteristiche. Seguirà una Master class dedicata a questo vino nelle sue diverse tipologie (spumante, bianco fermo, passito) e sfumature, legate soprattutto ai differenti territori di coltivazione (Valsusa, Monferrato, Langhe). Guideranno l’enologo Gianpiero Gerbi e il giornalista enogastronomico Paolo Massobrio. Dalle 12 alle 19 banco di assaggio nel salone delle feste del castello, con la possibilità di degustare i vini Baratuciat dei produttori di Valle di Susa, Langhe e Monferrato, in tutte le sue differenti tipologie. Dalle 12,30 alle 19 possibilità di abbinare ai vini uno spuntino monferrino, che si potrà consumare sulla terrazza del castello. Mercatino del Baratuciat.

Ingresso al castello,15 euro, con degustazioni libere al banco di assaggio, visita ai saloni principali, al parco e alla terrazza del castello. Si potranno inoltre acquistare i vini direttamente dai produttori.  Per partecipare alla masterclass sarà necessaria la prenotazione, fino a esaurimento posti: telefono +39 342 562 2632, email agr.dellavalle@gmail.com . Costo per la masterclass (comprensivo dell’ingresso al castello e degustazioni libere): 20 euro.

 

Il Baratuciat: la storia

Tutti i testi e gli studi sul Baratuciat sono stati fatti dagli ampelografi piemontesi Anna Schneider e Stefano Raimondi (IPSP-CNR).

Nessun sinonimo vero e proprio, anche se, nelle zone ove era tradizionalmente presente, i viticoltori locali ne ricordano varianti del nome anche piuttosto distanti, come “Bertacuciàt”, o “Berlu ‘d ciàt”. Si sono trovati riferimenti storici locali, risalenti alla fine del 1800, per un “Berlon ‘d ciat bianco”. La prova della sua presenza nell'area compresa tra la Bassa Valle di Susa e la pianura limitrofa è rappresentata da un documento redatto dalla Commissione ampelografica della Provincia di Torino inserito nel Bullettino Ampelografico del 1877, dove al fascicolo VIII viene citato un vitigno indicato come Berlon ‘d ciat bianco, presente in piccole proporzioni nel comune di Villarbasse.

 Il Baratuciat oggi

Attualmente il vitigno si ritrova in ceppi sparsi nei vecchi vigneti dei comuni di Villarbasse, Buttigliera e Almese ed è stato oggetto di un lavoro di studio e caratterizzazione sia agronomica che enologica. L’analisi con marcatori molecolari del DNA non ha evidenziato alcuna corrispondenza genetica con altri vitigni dell’Italia nord occidentale. Una certa vicinanza genetica è invece emersa tra Baratuciàt e Cascarolo, un vecchio vitigno di uva bianca che pare geneticamente importante per l’evoluzione dell’assortimento varietale piemontese.

Caratteristiche agronomico-produttive

Il Baratuciàt, vitigno dal precoce ciclo vegeto-produttivo, presenta un elevato vigore e una produttività media; generalmente richiede una potatura lunga per via della scarsa fertilità delle gemme basali. Tuttavia non è particolarmente esigente dal punto di vista dell’ambiente e delle pratiche colturali da adottare: il germogliamento, che avviene piuttosto precocemente (circa contemporaneo al vitigno Arneis), lo espone al rischio di gelate tardive, pertanto se ne consiglia l'impianto in terreni ben esposti e non soggetti al fenomeno dell'inversione termica, abbastanza frequente nelle vallate alpine. Il Baratuciàt è piuttosto resistente alle principali patologie fungine, mentre in primavere piovose e fredde può andare incontro al fenomeno della colatura, benché in genere la produzione risulti costantemente buona. Talvolta il vigore può essere eccessivo e, soprattutto in giovani impianti, l'entrata in produzione risulta essere ritardata.

Caratteristiche enologiche

È un’uva dotata di una spiccata acidità e per questo si adatta molto bene alla produzione di basi spumante. Il vino si presenta generalmente di colore giallo paglierino scarico con gradevoli tonalità verdi, con un profumo intenso caratterizzato da note prevalenti di mela verdi e ananas, e con peculiari sentori di eucalipto e fieno. Al sapore il prodotto risulta molto interessante, di struttura importante, equilibrato e con buona dotazione acida. La buona resistenza delle uve alle muffe, lo rende idoneo anche all’appassimento, per la produzione di vini passiti.