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martedì 20 novembre 2012

Il celebre ristoratore Piero Alciati testimonial della Cantina Privata Bocchino

 
Uno tra i personaggi più noti del mondo della ristorazione piemontese e nazionale, diventa protagonista  della campagna di comunicazione  “Cantine Private - Viaggio esclusivo nelle cantine private d’Italia”
 
Continua nel segno dell’alta qualità, la campagna di comunicazione voluta dalla storica Distilleria Bocchino di Canelli fondata nel 1898, per la linea d’eccellenza Cantina Privata, una selezione delle migliori grappe affinate  in barriques di rovere che Carlo Bocchino collezionò a partire dal secondo dopoguerra e che va ad arricchirsi  della nuova Millesimata 1985, una grappa esclusiva risultato di vinacce di Uve Nebbiolo da Barolo e Moscato,  provenienti dai più prestigiosi Crus situati nel cuore del Piemonte, tra Langhe e Monferrato.
La campagna di comunicazione “Cantine Private - Viaggio esclusivo nelle cantine private d’Italia”, firmata dal  Gruppo Armando Testa, trova il suo fulcro in una docustory a puntate destinata alla rete e ai principali blogger di  settore. Obiettivo del progetto è quello di raccontare il valore, la storia e la tradizione dell’azienda attraverso un  viaggio nelle più importanti cantine private d’Italia, dove ristoratori, enologi ed esperti del settore collezionano  l’eccellenza vitivinicola italiana e mondiale. Carlo Micca Bocchino, Presidente e Amministratore Delegato Distilleria Bocchino, precisa:
Per la seconda tappa abbiamo scelto come compagno di viaggio Piero Alciati, membro della famiglia Alciati, famosa ambasciatrice della cucina piemontese nel mondo, enologo e responsabile della ristorazione presso Eataly a Torino, oltre che titolare dello stellato Guido Ristorante a Pollenzo. Una grande persona e un valido professionista, che continua con il fratello Ugo la tradizione della gastronomia regionale iniziata nel 1961 a Costigliole d’Asti dalla mamma Lidia e dal papà Guido e che crediamo fortemente possa farsi portavoce dei valori che sottointendono il nome Cantina Privata, sinonimo di segretezza, esclusività, collezionismo e per questo garanzia di pregio e di alta qualità”.
 Mi avvicino molto volentieri a Cantina Privata perchè Bocchino è storia che ho vissuto, è la passione di una famiglia per un prodotto eccellente, che porta con sè valori a me cari” queste le parole di Piero Alciati, responsabile della ristorazione presso Eataly a Torino, oltre che ristoratore di grande esperienza, sempre ai massimi livelli.
La cantina è per me uno spazio intimo e privato, il regno dell’attesa, del tempo necessario per ‘far bene’, della  condivisione, della famiglia. Un luogo prezioso, ma non esclusivo, che dà valore alla memoria di cose buone, mai  dimenticate.”
Dopo  una lunga pausa di silenzio la distilleria canellese ritiene fondamentale, nel percorso di comunicazione, ripartire dagli influenzatori, da coloro che, ancor prima del consumatore finale, determinano il successo di una marca, specialmente in un passaggio che segna la strada verso un nuovo  posizionamento.
Dalla scorsa primavera è inoltre on line il nuovo sito www.cantina-privata.it  dove è possibile seguire il “Viaggio  esclusivo nelle cantine private d’Italia”, tramite video e gallery fotografiche, entrare nel vivo della Cantina e scoprire l’intera linea di distillati Cantina Privata: le Grappe di Vitigno del Piemonte e le Selezioni di Annata 8, 12, 18 e 21 anni oltre che iscriversi alla Newsletter Cantina Privata per restare sempre aggiornati sulle future iniziative e novità dell’azienda.
 
 
Direttamente da questo link potete visualizzare il video che vede protagonista Piero Alciati:
 
 

lunedì 19 novembre 2012

COMPLETATA LA VIA FRANCIGENA DEL PIEMONTE


                               
 

Con il tratto “VIA FRANCIGENA VERSO IL MARE. Città, borghi e colline del Monferrato” si completa la Via Francigena che attraversa il Piemonte: ben 650 km di percorso, 107 comuni coinvolti, 5 province toccate (Torino, Vercelli, Biella, Asti e Alessandria) 4 parchi naturali interessati, 368 operatori aderenti.

 Numeri interessanti che testimoniano l’importanza del Piemonte nei secoli quale terra di passaggio dalle Alpi verso la Pianura Padana, con un ruolo di cerniera tra la Via Francigena che da Canterbury portava a Roma attraverso il Colle del Gran San Bernardo in Valle d’Aosta  e il percorso che collegava Santiago di Compostela con la Francia e l’Italia attraverso i Colli del Monginevro e del Moncenisio nella Valle di Susa; uno dei percorsi utilizzati dai pellegrini era la Via Fulvia, antica via consolare romana, che da Torino portava verso il mare, percorrendo le colline del Monferrato e attraversando la Provincia di Asti e i borghi dell’Alessandrino.

Il progetto di valorizzazione e promozione di questo inestimabile patrimonio storico e culturale è stato affidato dalla Regione Piemonte all’ATL Turismo Torino e Provincia nell’ambito del Progetto Interregionale sulla Via Francigena; iniziato nel 2010 con il tratto della Via Francigena di Sigerico (attraverso il territorio Morenico-Canavesano, tratto che entra in Piemonte dalla Valle d’Aosta), seguito dal tratto della Via Francigena della Valle di Susa (che, con il tratto Monginevro/Arles, si collega con il cammino di Santiago di Compostela) e del tratto Torino-Vercelli, oggi si conclude con la valorizzazione del 4 tratto del percorso da Torino alla Liguria, attraverso i territori di Asti e Alessandria, in collaborazione con le ATL di Asti e Alessandria.

Il titolo scelto, “VIA FRANCIGENA VERSO IL MARE. Città, borghi e colline del Monferrato”, connota l’itinerario individuato attraverso il Monferrato, territorio conosciuto per le bellezze paesaggistiche e artistiche, oltre che per l’enogastronomia di qualità.

Il percorso, di circa 170 km, con il coinvolgimento di 84 operatori privati, della ricettività, della ristorazione e dei prodotti artigianali e tipici, parte da Torino e si snoda nelle Province di Asti e Alessandria con una ricchissima offerta di beni culturali romanici, tra cui gran numero di edifici religiosi e abbazie romaniche che si incontrano in particolare nel territorio tra Torino e Asti, come l’Abbazia di Vezzolano, molti dei quali inseriti nel progetto dell’Associazione Internazionale Transromanica, riconosciuta nel 2007 dal Consiglio Europeo quale “Grande Itinerario Culturale”.

Il materiale realizzato ad hoc (tradotto in inglese e francese) comprende una cartina geografica dell’area con l’indicazione del percorso, le distanze, i beni culturali, le aree di sosta, i luoghi dove mangiare, dove dormire, dove acquistare prodotti tipici, i cui indirizzi sono stati riportati sul retro. Sempre sul retro della cartina sono state inserite le descrizioni delle varie tappe del percorso e delle chiese e dei beni culturali presenti lungo il cammino. Il materiale è in distribuzione presso gli Uffici del Turismo di Torino e Provincia, di Asti e di Alessandria e alle principali fiere di settore a cui le ATL partecipano in Italia e all’estero.

I ristoranti presenti nel materiale sono stati selezionati tenendo conto dei seguenti requisiti: una distanza massima di 15 minuti a piedi dal tracciato, apertura al sabato e/o la domenica, pagamento con bancomat/carte di credito e definizione di un menù (2 portate + 1 bevanda) al costo massimo di 20 euro. 

Agli operatori coinvolti nel progetto è stata inoltre consegnata una vetrofania in cui è raffigurato il pellegrino -  simbolo della Via Francigena universalmente riconosciuto – e la scritta “Benvenuti – Welcome – Bienvenu - Bienvenidos” che comunica una organizzazione pronta ad accogliere nel miglior modo i pellegrini e i turisti slow e a venire incontro alle loro esigenze.

Ed infine, ma non per importanza, per un’adeguata ed esaustiva comunicazione della Via Francigena del Piemonte, Turismo Torino e Provincia ha creato un sito dedicato www.turismotorino.org/viafrancigena 
nel quale sono stati inseriti i 4 itinerari e tutte le descrizioni, le tracce gps, il roadbook e gli indirizzi utili. Ma non solo. E’ stato realizzato un trailer di pochi secondi e un video promozionale che presenta i vari tratti della Via Francigena, dalle colline dell’Anfitetaro Morenico del Canavese alla Valle di Susa, passando per Torino e Vercelli sino al Monferrato, con le rispettive caratteristiche ed eccellenze storiche, culturali ed enogastronomiche. Il video sarà visibile sul sito e utilizzato durante le fiere ed eventi promozionali.

Per raggiungere Asti partendo dal Torinese si è scelto di privilegiare un itinerario collinare che tocca importanti luoghi di fede e pellegrinaggio e alcune delle più interessanti pievi romaniche, testimonianze affascinanti del transito in queste zone di pellegrini e mercanti e luoghi allo stesso tempo di grande interesse paesaggistico. Tra i luoghi attraversati dal cammino oltre allo splendido complesso della canonica di Santa Maria di Vezzolano e a Castelnuovo Don Bosco, vanno ricordate  anche la chiesa romanica di San Secondo di Cortazzone, le pievi San Giorgio di Bagnasco di Montafia, San Pietro di Albugnano, San Nicolao di Settime. Il percorso costeggia anche aree naturalistiche di pregio come la Riserva Naturale e Paleontologica di Valleandona per poi arrivare ad Asti con una tappa in località Viatosto con la chiesa di Santa Maria si raggiunge Asti. Nel centro storico il percorso suggerito segue proprio la romana Via Fulvia (attuale Corso  Alfieri) partendo dalla cattedrale gotica e proseguendo con l’ex monastero di Sant’Anastasio, importantissima presenza religiosa sin dal 1000, la Collegiata di San Secondo e il Complesso medioevale di San Pietro, che accoglieva i pellegrini nell’Ospedale dei Cavalieri Gerosolimitani.  Da Asti si esce poi in direzione di Alessandria nella valle del fiume Tanaro attraverso i comuni di Castello d’Annone e Rocchetta Tanaro.

Venendo al  percorso in provincia di Alessandria, questo  non ha la pretesa di essere una ricostruzione storica dettagliata, né di essere esaustivo di una rappresentazione del territorio, bensì si pone come possibile variante del percorso tradizionale di Sigerico, connettendo luoghi di religiosità storici (la Precettoria di San Giovanni di Roncaglia ad Abazia di Masio, Santa Maria e San Siro a Sale, la Pieve di Viguzzolo, la Madonna della Guardia di Genova) e contemporanei (i Luoghi Orionini) e valorizzando paesaggi e luoghi storico-artistici distinti dalle vie turistiche più tradizionali, attraverso un percorso misto: si cammina attraverso collina, pianura, montagna, fino a scorgere il mare dai valichi appenninici e dalla Guardia.

La Presidente di AstiTurismo – ATL commenta così l’iniziativa “L’Astigiano ha una grande tradizione sul fronte del turismo religioso e molte delle presenze registrate sul nostro territorio sono proprio generate da pellegrini in visita al Colle Don Bosco, all’Abbazia di Vezzolano e alle numerose pievi Romaniche che sorgono sulle nostre colline. Il  progetto ci ha offerto la possibilità di mettere in rete la nostra offerta con quella dei territori attigui e pensiamo che solo facendo sistema si possa realmente posizionare sui mercati nazionali e internazionali questo prodotto. L’esperienza dell’Ostensione della Sindone 2010, che ha portato molti pellegrini anche nell’Astigiano, ci consente oggi di collocarci sul mercato del turismo religioso con una maggiore consapevolezza circa le nostre potenzialità. Per la realizzazione del percorso nel tratto di nostra competenza dobbiamo ringraziare il C.A.I di Asti, grazie a loro i  pellegrini potranno effettuare il tragitto quasi totalmente su sentieri e strade secondarie a basso traffico e di usufruire di aree di sosta attrezzate e la collaborazione degli operatori turistici della zona per garantire possibilità di sosta e ristoro e anche  perché no, l’acquisto di prodotti tipici”

PROFILO DEL PELLEGRINO SULLA VIA FRANCIGENA DEL PIEMONTE

Da un’analisi realizzata sui pellegrini che passano per il timbro sulle credenziali all’Ufficio Turistico di Ivrea e Susa e al punto tappa gestito dai volontari dell’Associazione Via Francigena di Sigerico sempre a Ivrea, emerge che l’età del pellegrino è tra i 50-60 anni, sia uomini che donne, provenienti da tutto il Nord Europa ma anche da USA, Canada e Australia, il 30% cammina da Canterbury a Roma, gli altri percorrono alcune tappe dei 1600 km complessivi. I mesi più frequentati sono giugno e agosto e il pellegrino cammina da solo o in piccoli gruppi e ha già fatto altri cammini europei (quasi tutti il Cammino di Santiago) mentre è la sua prima volta sulla Via Francigena. La motivazione principale è conoscere l’arte, la cultura, l’enogastronomia e la gente dei luoghi attraversati e il suo giudizio sul tratto piemontese percorso è molto positivo per segnaletica, accoglienza e ospitalità. Si è stimato il passaggio di oltre 800 pellegrini all’anno mentre sono oltre 1000 i partecipanti che hanno preso parte alle camminate organizzate dall'Associazione Via Francigena di Sigerico. Interessante notare che per quanto riguarda il tratto della Valle di Susa, invece, la provenienza è in maggioranza di francesi e spagnoli,  incrementati rispetto agli anni passati grazie al collegamento con il Cammino di Santiago di Compostela.

 

 

lunedì 12 novembre 2012

NELL'ANNO DEL DRAGO - in mostra 4 importanti artisti contemporanei cinesi

dal 15 novembre 2012 al 10 febbraio 2013

Asti, Palazzo Mazzetti, Corso Vittorio Alfieri 357

Come ben sanno tutti coloro che seguono, anche marginalmente, il mondo dell'arte, il fenomeno Cina è esploso in questi ultimi anni anche in  questo settore.

A livello internazionale molti artisti dell'immensa nazione asiatica sono molto quotati e raggiungono cifre milionarie.
In Italia, escludendo gli addetti ai lavori, l'exploit cinese anche in questo campo probabilmente non è ancora molto conosciuto  dal grande pubblico e quindi l'iniziativa intrapresa ad Asti può essere interessante per far arrivare in città quel turismo culturale che si sta rivelando sempre più rilevante.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Asti in collaborazione con l’Associazione Piemontese Arte presenta, nello spazio espositivo della Fondazione Palazzo Mazzetti ad Asti, una selezione d’importanti artisti cinesi nella mostra “Nell’Anno del Drago” curata da Michelle Lai, Art Manager presso lo Shanghai Sculpture Park in Cina.
Si inaugura giovedì 15 novembre alle ore 17.30 e resta aperta sino al 10 febbraio 2013.
Li Xiao-wei, Luo Fa-hui, Wang Dong-chun e Yu You-han sono i quattro pittori, tutti noti
a livello internazionale, che espongono per la prima volta in Piemonte nell’ambito della
consolidata collaborazione esistente fra l’Associazione Piemontese Arte, presieduta dallo
scultore Riccardo Cordero, e lo Shanghai Sculpture Park diretto dallo scultore giapponese
Masayuki Koorida.
Le 23 opere esposte mostrano uno spaccato delle nuove tendenze
dell’arte contemporanea in Cina e, sebbene in apparenza denotino stilemi occidentalizzanti, lasciano filtrare la permanenza di una tradizione chiaramente orientale.
Come scrive nel suo testo introduttivo al catalogo la curatrice, Michelle Lai, che ha
selezionato gli artisti invitati “… Sebbene appartenenti a generazioni differenti, (gli artisti)
provengono tutti dalle esperienze (storico sociali) menzionate. Essi hanno tutti provato
intensamente a cercare diverse interpretazioni di forme e linguaggi per creare  un’espressione artistica di questa nuova generazione.
E’ nostro grande piacere collaborare a questa mostra e dare un contributo agli scambi internazionali della cultura tra Cina e Italia…”.
L’iniziativa, sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti attraverso la neo
Fondazione Palazzo Mazzetti, sarà inoltre arricchita da una serie di eventi collaterali ad
ingresso libero, organizzati con la collaborazione dell’Istituto Confucio di Torino, con finalità didattico divulgative per sviluppare una più approfondita conoscenza della cultura cinese attraverso alcuni temi selezionati, quali la scrittura per ideogrammi, la musica e l’arte di tagliare la carta.
Tutti gli eventi si terranno presso la sede espositiva o in locali attigui e avranno luogo
dal mese di dicembre per concludersi il 10 febbraio, data in cui ricorre il Capodanno cinese, nonché data di chiusura della mostra stessa.
 
scheda della mostra

NELL’ANNO DEL DRAGO
 
a cura di Michelle Lai
Asti, Palazzo Mazzetti
 Artisti
Li, Xiao-wei Luo, Fa-hui Wang, Dong-chun Yu, You-han
 
Promotore:
 Fondazione Palazzo Mazzetti, Asti
Organizzazione:
Associazione Piemontese Arte
 
Patrocinio di:
Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Città di Asti
Collaborazione:
Shanghai Sculpture Park, Cina
Sede espositiva:
Palazzo Mazzetti, Corso Vittorio Alfieri 357, Asti
Apertura mostra:
dal 15 novembre 2012 al 10 febbraio 2013
Orario:
continuato da martedì a domenica, 10:30 – 18:30 (lunedì chiuso)
Ingresso al museo intero 5,00€, ridotto 3 €, scuole gratis
Ingresso alla mostra gratis
Catalogo: a colori, distribuito in sede
Info:  www.piemontearte.com  Tel. 011 248.1790  www.palazzomazzetti.it  Tel. 0141 530.403
                                         Palazzo Mazzetti
                                
 
 

 

 


 

domenica 11 novembre 2012

Vini in polvere: annunciato il ritiro. Forse si riuscirà a bloccarne il mercato

 
                                                          Il presidente Marini con i wine-kit 
 
 
Dopo le denunce presentate da Coldiretti, la Commissione Europea intenzionata a bloccare i wine kit.
 
Da tempo imperversavano sul mercato degli inquietanti "wine kit“ rivolti al consumatore finale per "produrre" in casa propria "vini" con polverine chimiche.
Per favorire l'acquisto da parte di un pubblico non certo composto da chi ama il vino autentico, invitandolo a giocare "al piccolo enologo", procurandosi se va bene un bel mal di pancia,  si sfruttano le denominazioni più note.
Ora la vicenda potrebbe concludersi, almeno nella UE,  ma dimostra che l'attivismo dei creatori di vini farlocchi non è mai stato archiviato.
Produrre vini con l'ausilio della chimica è storia non nuova, i sofisticatori sono sempre stati molto attivi in materia, ma arrivare addirittura al "kit" forse ha passato quel confine atto a scatenare sacrosante reazioni da chi il vino lo produce in modo naturale.
"Il pronunciamento della Commissione Europea c'è stato – dichiara il presidente provinciale Coldiretti di Asti, Roberto Cabiale – ora occorre provvedere immediatamente al ritiro dall’intero mercato comunitario dei “miracolosi” wine kit che promettono con semplici polveri di ottenere in pochi giorni vini dalle etichette più prestigiose. Accogliamo favorevolmente le dichiarazioni del Commissario Europeo all’agricoltura Dacian Ciolos, aspettavamo una risposta su quello che consideriamo un vero scandalo”.
La risposta del Commissario è arrivata in seguito ad una interrogazione parlamentare: “la Commissione è stata informata delle pratiche commerciali a cui si fa riferimento nell’interrogazione e, durante l’ultima riunione del Comitato di gestione dell’OCM unica, ha provveduto a informare le delegazioni degli Stati membri che tali pratiche violano le norme in materia di etichettatura nel settore vitivinicolo stabilite dalla legislazione europea. La Commissione ha precisato che i prodotti in questione non possono essere commercializzati utilizzando una denominazione di origine protetta (DOP) o un’indicazione geografica protetta (IGP), nemmeno attraverso una semplice evocazione del nome. Gli Stati membri devono adottare tutti i provvedimenti necessari a prevenire l’uso illecito del nome di una DOP o di un’IGP ritirando dal mercato tali prodotti”.
Coldiretti stima che nei diversi Paesi dell’Unione Europea almeno venti milioni di bottiglie di pseudo vino vengano ottenute attraverso wine kit prodotti in Canada ma anche in Svezia. Nel Paese scandinavo è stata scoperta una fabbrica che, a Lindome, vicino a Goteborg, produce e distribuisce in tutto il continente e del tutto indisturbata oltre 140mila wine kit all’anno dai quali si ottengono circa 4,2 milioni di bottiglie.
I wine kit della società Vinland vengono venduti con i marchi Cantina e Doc’s che fanno esplicito riferimento alla produzione italiana, ma anche ad un marchio di qualità tutelato dall’Unione Europea, e promettono in soli 5 giorni di ottenere in casa vini come Valpolicella, Lambrusco, Sangiovese o Primitivo, per i quali vengono addirittura fornite le etichette da apporre sulle bottiglie. Una evidente anomalia sulla quale si è impegnato ad intervenire anche il vicepresidente della Commissione Agricoltura del parlamento Svedese Bengt-Anders Johansson ai microfoni di Jimmy Ghione della trasmissione Striscia la Notizia.
Coldiretti ha scoperto, seguito e denunciato tutta la vicenda del vino in polvere, il presidente nazionale Sergio Marini da giorni attendeva una risposta: “Abbiamo chiesto alle autorità nazionali di intervenire immediatamente anche attraverso l’Unione Europea per fermare uno scempio intollerabile che mette a rischio con l’inganno l’immagine e la credibilità dei nostri vini più prestigiosi conquistata nel tempo grazie agli sforzi fatti per la valorizzazione di un prodotto che esprime qualità, tradizione, cultura e territorio”.
Si tratta di un esempio eclatante – rimarca il presidente Cabiale che è anche un produttore vitivinicolo - della superficialità con cui troppo spesso in Europa si trattano i temi della qualità alimentare e della trasparenza dell’informazione ai consumatori sull’origine e sui processi che portano gli alimenti sulle nostre tavole. Il vino si fa con l'uva prodotta in vigna e trasformata nella cantina e va eventualmente invecchiato secondo precise regole e non si ottiene certo con le bustine in polvere dalle quali si realizzano miscugli che non hanno neanche il diritto di chiamarsi con il nome del nettare di bacco”.
Coldiretti Asti, per altro, in questi anni ha lavorato molto per accrescere il livello qualitativo dei vini del territorio, ha promosso addirittura la nascita del Centro Studi Vini del Piemonte, che ha sede a San Damiano d'Asti, e giovedì prossimo a Vesime si appresta a divulgare i dati della nuova annata con l'Anteprima della Barbera d'Asti.
Purtroppo – sottolinea Cabiale – tutti i nostri sforzi rischiano di essere vanificati da situazioni come queste, i vini in polvere sono una vera truffa e motivo di disorientamento di ogni iniziativa di promozione e di marketing nei confronti del consumatori. Contiamo vivamente che presto si ponga la parola fine a questo scempio, un vero furto di identità per il vino”.

mercoledì 7 novembre 2012

"Nizza" potrebbe diventare una Docg autonoma già dalla vendemmia 2013



Un passo avanti verso il riconoscimento del Nizza DOCG

Il Consorzio dei Vini d'Asti e del  Monferrato ha approvato l'inizio ufficiale dell'iter per ottenere la denominazione specifica

Chiunque si sia occupato, anche marginalmente di Barbera, sa bene che una zona particolarmente vocata per la coltivazione di questo vitigno è storicamente rappresentata da Nizza Monferrato e dai comuni limitrofi. Ai produttori della "sottozona" Nizza stava (giustamente) stretta questa definizione, che attenendosi al linguaggio burocratico rischiava di confondere il consumatore potenziale, italiano ed estero, che poteva pensare di avere a che fare non con una "superzona" ma con qualcosa di meno qualificante.
Nizza DOCG identificherà così un preciso territorio ed un vino che, già dal disciplinare di produzione molto selettivo, garantisce una qualità e referenze di grande interesse nell'ambito dei vini prodotti con le uve Barbera, che è comunque il vitigno più diffuso in Piemonte.
 
 
 

Il CdA del Consorzio dei vini d'Asti e del Monferrato, riunitosi a Isola d'Asti il 29 ottobre scorso, si è espresso favorevolmente alla presentazione in sede europea della richiesta di riconoscimento del “Nizza DOCG”, la cui denominazione attualmente rappresenta una delle tre sottozone della Barbera d'Asti.

La decisione ha valore sostanziale poiché, grazie alla sua elevata rappresentatività dei produttori di Barbera d’Asti (erga omnes), il Consorzio ha la facoltà di decidere in autonomia le modifiche ai disciplinari dei vini tutelati, senza più la necessità di ulteriori ratifiche ed autorizzazioni da parte di enti e istituzioni italiane ma portando l’istanza direttamente all’Unione Europea. Sarà questo quindi l’ultimo passaggio che permetterebbe l'identificazione dei vini attraverso la sola dicitura Nizza DOCG.

Un passo considerato importante dai produttori del Nizza per agevolare la comunicazione e la valorizzazione del prodotto, grazie ad un nome semplice ed immediato, più facile da pronunciare e comprendere anche sui mercati esteri, e che rappresenta un forte legame con il territorio di appartenenza.

 Per il Nizza e il nostro territorio è un passaggio importante” - spiega Gianluca Morino, Presidente dell’Associazione Produttori del Nizza, a cui aderiscono più di 40 produttori. “Non c’è alcun concetto negativo di distacco o separazione in questa richiesta, ma la consapevolezza del grande lavoro svolto in questi anni per far crescere il Nizza, insieme ai suoi produttori, e il desiderio di trovare una propria strada per ottimizzare la comunicazione e la valorizzazione del vino e del territorio”.
Sarebbe bello poter ottenere il riconoscimento in tempo per poter rivendicare l'iscrizione all'albo vigneti con matricola Nizza DOCG in tempo già per la prossima vendemmia” - continua Morino.

Dopo attente valutazioni condivise dal Consiglio, si è stabilito di confermare la zona di produzione del Nizza DOCG prevista dal Disciplinare nei 18 comuni intorno a Nizza Monferrato, e la zona di imbottigliamento, che abbraccia le province di Asti, Cuneo e Alessandria, a dimostrazione del desiderio e della volontà di attrarre investimenti sul Nizza da parte delle migliori cantine anche di queste zone.

Ecco in sintesi i passaggi salienti del Disciplinare del Nizza DOCG:

Uve: 100% Barbera

Non è ammesso arricchimento: il grado alcolometrico potenziale minimo delle uve

deve essere pari a 13 gradi

Sono confermati i limiti restrittivi previsti in merito alla resa massima prevista per

ettaro (max 7 tonnellate uva per ettaro) e all’affinamento minimo di 18 mesi, di cui 6

in legno

Introduzione della dicitura “Nizza riserva” (minimo 30 mesi di affinamento, di cui 12

in legno)


 
Info:

ASSOCIAZIONE PRODUTTORI DEL “NIZZA”

 Palazzo Crova - Via Crova, 2 - 14049 Nizza Monferrato (AT)

fax 0125 59725 M +39 347 0423305

  Twitter @ilnizza - Facebook Ilnizza

sabato 3 novembre 2012

Nuova Millesimata 1985 - Tutta l’esclusività e il prestigio di Cantina Privata Bocchino


 

 
Solo un raccolto unicamente eccezionale, le vinacce provenienti dai migliori crus del Piemonte e lunghi affinamenti in un’unica barrique di rovere francese permettono la creazione della nuova Millesimata 1985 di Cantina Privata, una grappa unica ed esclusiva che, con le sue “sole330 bottiglie, si candida a diventare il “must have” di questo Natale 2012.

Fedele alla tradizione che la Distilleria Bocchino prosegue con passione dal 1898, la Millesimata 1985 di Cantina Privata è il risultato di vinacce di Uve da Nebbiolo di Barolo e da Moscato, provenienti dai più prestigiosi Crus situati nel cuore del Piemonte, tra Langhe e Monferrato, distillate con metodo “Carlo Bocchino” in alambicco continuo a vapore che permette al distillato di raggiungere naturalmente la sua gradazione alcolica e di ridurla solo nella fase finale a 46,8°, prima del passaggio in un’unica barrique di rovere francese per l’affinamento. E’ qui che raggiunge la sua massima espressione: il colore ambrato intenso tipico dei distillati dai lunghi invecchiamenti, aromi ricchi e complessi con fragranze iniziali fruttate di albicocca e prugne secche che si completano sul finale con note di arancia candita, più affumicate e tostate. La piena gradazione di 43° racchiude una concentrazione intensa di sensazioni. La presenza del distillato in bocca è armoniosa, il palato è dominato dalla freschezza di fior di vite, pere e pesche e da da una consistenza densa e cremosa.

Resa ancora più preziosa dalla bottiglia serigrafata e dal cofanetto in legno nero lucido, realizzato a mano da un artigiano, la nuova Millesimata 1985 diventa così un pensiero speciale capace di raccontare la storia di un territorio e allo stesso tempo regalare momenti unici di piacere, non solo agli amanti dei distillati, ma a tutti gli estimatori del buon bere.

E se volete qualcosa di davvero unico, personalizzabile e che porti con sè il nome della persona cara a cui state   donando un pensiero speciale, Distilleria Bocchino offre un servizio esclusivo: la possibilità di personalizzare l’etichetta di Cantina Privata Riserva 21 anni con nome e cognome del destinatario. Una prestigiosa idea regalo senza tempo, ma anche un “lusso sopra ogni lusso” per gratificare sé stessi e arricchire... la propria cantina privata.

Per saperne di più: www.cantina-privata.it