Pagine

giovedì 31 ottobre 2019

IL 22, 23 E 24 NOVEMBRE TORNA IL "BAGNA CAUDA DAY"




LA PIÙ GRANDE BAGNA CAUDA COLLETTIVA IN CONTEMPORANEA AL MONDO: AD ASTI, IN PIEMONTE E NEL MONDO SI PREPARA IN 150 RISTORANTI, OSTERIE E CANTINE STORICHE

Saranno 16 mila i fujot che si accenderanno tutti insieme nel weekend di venerdì 22, sabato 23 e domenica 24 novembre per il Bagna Cauda Day, la settima edizione della festa più profumata dell’anno.
In tanti stanno già prenotando, anche da altre regioni e dall’estero, direttamente nei 150 locali che aderiscono e che sono segnalati sul sito www.bagnacaudaday.it.

Il Bagna Cauda Day è un evento ironico, complesso e articolato, ma soprattutto divertente: è organizzato dall’Associazione culturale Astigiani, coinvolge molte migliaia di appassionati e si svolge ogni anno nell’ultimo fine settimana di novembre per celebrare il rito collettivo della Bagna Cauda.


Il tipico piatto della tradizione piemontese è al centro di un sistema gastronomico secolare che partendo da una salsa calda di aglio, olio e acciughe, dove intingere le verdure di stagione, è diventato un pilastro della cultura conviviale.

Tante le novità 2019. Saranno svelate durante tre conferenze stampa: la prima ad Asti, terra natia dell’evento, lunedì 4 novembre alle15,30 in municipio. In quest’occasione si presenta il calendario “Asti porta d’autunno” che annovera anche la Fiera del Tartufo organizzata dal Comune.
Secondo appuntamento di presentazione a Torino lunedì 11 novembre alle 15,30, alle Cantine Risso di corso Casale 79, locale storico del Bagna Cauda Day, e martedì 12 novembre alle 15,30 alla Vineria Mezzolitro di Alessandria.

L’idea degli organizzatori è di ridare dignità a un piatto popolare ma nobile come la Bagna Cauda e di riportarla al centro della proposta gastronomica che parte dal Piemonte e coinvolge numerose realtà in tutto il mondo. La Bagna Cauda è un piatto autentico, senza divieti e ingredienti nascosti. Aperto aogni cultura e tradizione.

Tavolata femminile al "Bagna Cauda Day)
Lo slogan del gruppo è: solo per chi non ha la puzza al naso!
Che cos’è il Bagna Cauda Day e come funziona

Sono 3 giorni di festa per rinnovare il rito antico della bagna cauda. La formula non cambia: sono coinvolti 150 i locali (cantine storiche, ristoranti, vinerie, associazioni) dell’Astigiano, Monferrato, Langa, Roero, Torino, Piemonte e all’estero. Negli anni hanno aderito al Bagna Cauda Day anche locali da Berlino a New York, dal Costa Rica all’Argentina e perfino a Tonga, isola nel Pacifico. Ognuno proporrà la sua Bagna Cauda in tre versioni segnalate da un semaforo: rosso “come dio comanda” (tradizionale), giallo per indicare la versione “eretica” e verde per la “atea” rispettivamente con poco e senz’aglio. Dall’anno scorso, è stata introdotta la possibilità del “finale in gloria”, ossia di concludere la bagna cauda secondo tradizione con un uovo cotto direttamente nel fujot “spolverato” da una grattatina di tartufo bianco d’Alba. Il prezzo di questa profumata aggiunta andrà dai 10 ai 15 euro in base alle quotazioni dei tartufi bianchi. 
Il prezzo è uguale per tutti: 25 euro, dagli stellati alle trattorie di paese, che darà diritto a un posto a tavola e a una bagna cauda abbondante, variegata e colorata dalle verdure. 12 euro il prezzo dei vini doc e docg a bottiglia proposto direttamente dai produttori nei locali aderenti.
Ci sarà anche il “Kit del dopo bagnacauda” con dentifricio “Baciami subito”, magnesia, cola, grappa, cioccolato.

E non mancherà “Acciù” la mascotte portafortuna in stoffa.
Ogni bagnacaudista avrà in omaggio-souvenir il tovAGLIOlone d’autore in stoffa quest’anno firmato da Giacomo Ghiazza, autore di storyboard per Hollywood.

Sarà distribuita anche la nuova edizione del Vademecum della Bagna Cauda con le testimonianze, la storia e la ricetta di questo piatto straordinario.
 
Il Bagna Cauda Day è plastic free dalla sua prima edizione:0 zero plastica per piatti posate e bicchieri nel rispetto dell’ambiente e della tradizione
Torna, dopo il successo dello scorso anno anche il servizio Bagna Ca’, la bagna cauda a domicilio, compresa di verdure e fujot.

La Confederazione italiana agricoltori(Cia) di Asti organizza il mercatino di prodotti tipici del Bagna Cauda Day, che si tiene in piazza San Secondo ad Asti sabato 23 novembre e domenica 24 a partire dal mattino (ore 10). Sono una quindicina i banchi delle aziende agricole che espongono e vendono salumi, formaggi, dolci, torrone, conserve, miele, verdura e frutta autunnale.

Una parte degli utili della manifestazione saranno devoluti in opere di concreta solidarietà dall’Associazione Astigiani. Perché la Bagna Cauda fa bene. Nel 2018 sono stati consegnati 6000 euro: il contributo maggiore di 4.500 euro è andato a Anffas onlus ASTI, l’associazione di famiglie che si occupa di persone oltre i 18 anni con disabilità relazionali e comportamentali; 500 euro al Centro diurno di assistenza ai senza tetto della parrocchia di San Domenico Savio – San Lazzaro; 500 euro al Progetto Sarah che nel nome di una nostra concittadina prematuramente scomparsa porta aiuti in Madagascar; 500 euro per l’acquisto di una porzione di foresta amazzonica in Ecuador, attraverso la Fondazione Progetto Otonga del missionario astigiano padre Giovanni Onore.

Aprirà il Bagna cauda day 2019, venerdì 22 alle 18, un rito olimpico e la consegna del premio Testa d’aj a chi nella vita ha dimostrato di saper andare controcorrente. Le prime edizioni hanno visto la consegna del premio al filosofo Guido Ceronetti, all’autore televisivo Antonio Ricci e al teologo padre Enzo Bianchi.
Gli organizzatori sveleranno il nome dei premiati dell’edizione 2019 in conferenza stampa.
Elenco aggiornato del programma e dei ristoranti aderenti e posti disponibili su www.bagnacaudaday.it
#bagnacaudaday2019
fb: Bagna Cauda Day
instagram e twitter: @bagnacaudada


martedì 29 ottobre 2019

Robiola di Roccaverano DOP: quando si gioca in casa! Appuntamenti di fine stagione organizzati dal Consorzio



Ricordi di un anno densi di iniziative e ultimi appuntamenti di novembre a Canelli ed Acqui Terme  nel resoconto del Consorzio che volentieri diffondiamo 

Sono trascorsi 10 mesi dall’inizio dell’anno, l’anno in cui abbiamo voluto festeggiare il quarantennale del riconoscimento della DOP. Il 14 gennaio c’è stato il calcio d’inizio presso il Circolo dei Lettori a Torino e da quella data un calendario ricco di eventi, incontri, convegni, manifestazioni e degustazioni si è sviluppato regalandoci tante soddisfazioni. Il costante aumento dell’apprezzamento del nostro formaggio da parte dei consumatori, la critica positiva degli addetti ai lavori, la consapevolezza di produrre un prodotto buono e sano – parole non dette da noi ma pronunciate dagli organi preposti ai controlli sanitari sugli animali e sulle Robiole - e le tante pubblicazioni che la stampa specializzata e non ci hanno riservato.

Un anno dall’atmosfera esaltante che ci obbliga a fare sempre meglio, a continuare a lavorare con impegno e serietà, ad essere contadini e imprenditori, produttori e divulgatori del nostro operato.

Sono ancora vivi i ricordi dei momenti più importanti di questa annata che ha ancora molto da offrire. Da Torino ad Asti, con il convegno “Dalla Molecola alla Tavola”; passando per Roccaverano con l’apertura della Scuola della Robiola di Roccaverano DOP e la grande Festa Carrettesca. E poi gli eventi e le manifestazioni, tanti e tutti importanti: Vinitaly e Cheese, giusto per citare i più rinomati.
gnocchi alla Robiola Dop di Roccaverano 

Un anno in cui è doveroso ringraziare tante persone: grazie ai consumatori e agli estimatori, che sono sempre in crescita, alle Istituzioni che ci hanno sostenuto, ai Consorzi con cui abbiamo collaborato, alle Fondazioni Bancarie, agli organizzatori dei eventi che ci hanno scelto per essere al loro fianco, ai giornalisti e ai blogger che hanno parlato della Robiola di Roccaverano DOP e di noi tutti.

Il nostro formaggio si produce in 10 Comuni della Provincia di Asti e in 9 Comuni in Provincia di Alessandria, motivo per cui non potevano essere che due eventi “Casalinghi” a completare l’anno dei festeggiamenti. Saremo con grande piacere presenti a Canelli, città astigiana, nel contesto della Fiera regionale del Tartufo, antica Fiera di San Martin che andrà in scena il 9 e il 10 Novembre. In questa manifestazione il Consorzio di Tutela della Roccaverano per tutto il giorno 10 proporrà le degustazioni del celebre formaggio caprino.

Sarà poi la volta dell’alessandrino e più precisamente ad Acqui Terme dove saremo presenti in occasione della quindicesima Mostra Regionale del Tartufo e quarantesimo anniversario della Robiola di Roccaverano DOP denominata “Acqui e Sapori”. La Mostra è calendarizzata per i giorni 22/23/24 Novembre. Proprio in apertura, il giorno 22 alle ore 17.00 presso Palazzo Robellini, verrà riproposto l’incontro “Dalla Molecola alla Tavola” al fine di ricordare al pubblico quelle che sono le doti, qualitative e salutistiche, della Roccaverano DOP.
Vi prenderanno parte:
Lorenzo LUCCHINI (Sindaco di Acqui Terme) – Saluto del Primo Cittadino
Fabrizio GARBARINO (Presidente Consorzio Roccaverano) – Introduzione e moderazione
Dott.ssa Maria Grazia BLENGIO (Responsabile Scientifica Consorzio Roccaverano)
Dott.ssa Paola NANO (Slow Food)
Dott. Mario NEGRO (Asl Alessandria)
Dott. Vittorio DESSIMONE (Asl Alessandria)
Filippo MOBRICI (Presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato)
Elio SICCARDI (Delegato Organizzazione Assaggiatori Formaggio)
ed è stato invitato anche l'assessore regionale all'agricoltura Marco Protopapa
Il pomeriggio di concluderà con una degustazione di Robiole di Roccaverano DOP presso l'Enoteca Regionale di Acqui Terme.

Entrambe le manifestazioni piemontesi propongono un ricco calendario di appuntamenti ideali per il palato e per il divertimento, sia per gli adulti che per i bambini. Consigliamo vivamente di prendere visione dei programmi presso i siti on line preposti.
Chiudiamo così – giocando in casa – questo 2019 che siamo certi rimarrà indelebile nella nostra storia, nel mondo della Robiola di Roccaveranp DOP, dei suoi uomini e delle sue donne.
Grazie a tutti per averci sostenuto e buona Roccaverano.


lunedì 28 ottobre 2019

APERTE LE ISCRIZIONI PER GRANDI LANGHE 2020



IL 27 E 28 GENNAIO AD ALBA SI DEGUSTANO LE NUOVE ANNATE DELLE DOCG E DOC DI LANGA E ROERO. L’EVENTO DEDICATO AGLI OPERATORI DI SETTORE E FIRMATO DAI CONSORZI DI TUTELA SI PREPARA ALLA QUINTA EDIZIONE

Sono aperte le iscrizioni per partecipare a Grandi Langhe 2020, la due giorni di degustazione delle nuove annate di Docg e Doc di Langhe e Roero in programma il 27 e il 28 gennaio ad Alba. Da questa edizione, la quinta, l’evento diventa annuale e sarà sempre a fine gennaio, diventando di fatto il primo appuntamento nell’eno-calendario delle anteprime del vino in Italia. In regia due Consorzi di tutela: il Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e il Consorzio Tutela Roero.

Dal 2013, Grandi Langhe è un evento riservato agli operatori professionali: l’edizione 2019 ha registrato oltre 2000 ingressi di buyers, ristoratori, enotecari, sommeliers, da oltre 30 paesi europei ed extra europei. Parteciperanno 200 cantine con oltre 1500 etichette in degustazione. Quest’anno si potranno assaggiare le nuove annate di Barolo 2016, Barbaresco 2017 e Roero 2017, e delle altre denominazioni di Langhe e Roero.


«Grandi Langhe è un evento imperdibile ed essere i primi sul calendario delle degustazioni ci porta indubbiamente dei vantaggi. Spostare la manifestazione a fine gennaio e renderla annuale sono state senz’altro scelte vincenti» ha dichiarato il Presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani Matteo Ascheri (nella foto).
«Nel 2020 poi, dopo aver ‘giocato in casa’ con Grandi Langhe, presenteremo le nuove annate di Barolo e Barbaresco a New York. Con il Barolo & Barbaresco World Opening – BBWO porteremo infatti 200 produttori nel cuore di Manhattan per una grande degustazione dedicata alle Menzioni Geografiche Aggiuntive».
«La grande forza del nostro territorio risiede anche nella capacità dei Consorzi di fare squadra come accade per Grandi Langhe. Come Consorzio del Roero, il nostro focus per il 2020 sarà l’Italia: il 5-6 aprile i nostri produttori saranno alla Reggia di Venaria per i Roero Days», ha aggiunto il Presidente del Consorzio Tutela Roero 
Francesco Monchiero.

Anche nel 2020, Grandi Langhe si allea e segue a ruota Nebbiolo Prima, l’anteprima organizzata dall’Albeisa - Unione Produttori Vini Albesi per la stampa specializzata, «facilitando la partecipazione della stampa estera ad entrambe le manifestazioni» ricorda il direttore del Consorzio Barolo Barbaresco Andrea Ferrero.


Grandi Langhe sarà in un'unica location, il Palazzo Mostre e Congressi, e gli spazi espositivi saranno suddivisi in base ai Comuni di provenienza delle cantine. Un’occasione per cogliere a fondo il valore delle Menzioni Geografiche Aggiuntive (MeGA) di Barolo, Barbaresco, Roero, Dogliani e Diano e di conoscere gli altri vini del territorio. Alle MeGA saranno anche dedicati dei seminari di approfondimento, condotti da Alessandro Masnaghetti.
È possibile accreditarsi direttamente sul sito www.grandilanghe.com. L’ingresso è riservato agli operatori professionali.




Ufficio stampa Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani:

Ilaria Bertini – comunicazione@langhevini.it  – 3938132901

giovedì 24 ottobre 2019

FATTORE COMUNE terza edizione – Quando il prodotto è sinonimo di territorio -8 -9 Novembre – Recco e Sori (GE)



Terza edizione di “FATTORE COMUNE” il progetto nato come evento mirato a sviluppare sinergie tra quelle eccellenze italiane, tutelate dall’UnioneEuropea, che vantano la protezione accordata alla denominazione dei rispettivi Comuni da cui provengono


Prodotti tipici che identificano nel proprio nome, la provenienza, accomunandone qualità e territorialità:ad organizzare il momento di promozione dei prodotti anche quest’anno è Il Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio IGP.

Un incontro tra eccellenze che si è indubbiamente rivelato nelle prime due edizioni come una importante occasione per produttori, Consorzi, Amministrazioni e Istituzioni, durante il quale presentare e raccontare i percorsi fatti, i risultati e gli obiettivi raggiunti; un vero laboratorio di esperienze e nuove idee.

Nelle scorse annate i prodotti protagonisti sono stati: il Lardo di Arnad DOP della Valle d’Aosta, la Robiola di Roccaverano DOP del Piemonte, i Maccheroncini di Campofilone IGP della Marche, il Prosciutto di Norcia IGP dell’Umbria e il Pane di Genzano IGP del Lazio per l’edizione del 2017.
Il Barolo DOCG e il Bra duro e tenero DOP per il Piemonte, il Puzzone di Moena DOP per il Trentino Alto Adige, il Lardo di Colonnata IGP per la Toscana, i Funghi di BorgotaroIGP per l’Emilia Romagna nel 2018. Naturalmente non è mancatala Focaccia di Recco col formaggio IGP indiscussa padrona di casa.

Quest’anno, oltre alla celebre Focaccia, saranno presenti: tre prodotti provenienti dal Piemonte, il Consorzio Castelmagno DOP, il Consorzio Riso di Baraggia DOP e il Consorzio GAVI DOCG, dalla Lombardia il Consorzio Salame d’oca di Mortara IGP e dall’Emilia Romagna il Consorzio dei Salumi Piacentini DOP.

Immagine del Talk-show  2018

L’evento, per la giornata dell’8 Novembre, sarà suddiviso in due momenti, il primo presso il Teatro di Sori con gli interventi delle Istituzioni e degli organi preposti al controllo dei prodotti ai quali seguirà un “talk show” aperto ai media, food blogger e personaggi d’opinione in cui produttori, Consorzi e Amministrazioni pubbliche presenti potranno illustrare il proprio operato e le DOP o IGP del territorio di provenienza.
Il secondo momento è previsto a Recco all’interno di uno dei più prestigiosi locali del Consorzio della Focaccia: Ristorante Manuelina dove a partire dalle ore 20.00 verranno allestiti spazi dedicati ai Consorzi presenti a questa edizione, con relativi banchi di assaggio e degustazione, presso i quali sarà un piacere condividere le tipicità dei prodotti, e sarà anche un’occasione di dialogo e di scambio di opinioni con gli ospiti accreditati.

Il giorno 9 Novembre sarà decisamente più ludico, dopo una piacevole visita al borgo marinaro di Camogli con le sue case color pastello e con sosta gourmet presso la Focacceria Revello, è previsto a Recco un pranzo ligure e uno show cooking al ristorante Da Lino.

 
 Veduta di Recco e del Golfo Paradiso 

martedì 22 ottobre 2019

VERCELLI: CASA D’ARTE VIADEIMERCATI presenta importante collettiva dal 26 ottobre al 30 novembre


                     S.P.A.  Stoffe Polimeri Acciai

Collettiva con Filippo Biagioli, Alighiero Boetti, Cracking Art, Pep Marchegiani, Omar Ronda, Marco Lodola, Renzo Nucara, HelidonXhixha, IlirjanXhixha,

Inaugurazione sabato 26 ottobre 2019 ore 18,00

Finissage sabato 30 novembre 2019 ore 18,00
con il concerto di Kaori Matsui al pianoforte e Giampio Mastrangelo al flauto.


Riprende l’attività espositiva della Casa d’Arte con una spettacolare collettiva: S.P.A. ovvero Stoffe, Polimeri e Acciai interpretati da importanti Artisti.
"deduco che mi straccerai il cuore"

Per le stoffe Filippo Biagioli, capofila indiscusso della Analphabetic Art, disegna e realizza tessuti con ricami che illustrano l’Arte Analphabetica o quella rituale. Biagioli ha esposto in tutta europa, in Asia, in America latina e negli Stati Uniti d’America. Su Alighiero Boetti è inutile soffermarsi essendo uno dei più importanti esponenti del movimento Arte Povera e dell'Arte Concettuale.

 opera di Omar Ronda

Riguardo ai polimeri saranno esposte le chiocciole, i gabbiani e le tartarughe della Cracking Art, le Marilyn frozen di Omar Ronda , le resine di Renzo Nucara e le sculture luminose, statue in plexiglas illuminate internamente, di Marco Lodola, un Maestro dell’Arte contemporanea che ha saputo coniugare Arte e innovazione.

Infine gli acciai con le sculture di IlirjanXhixha e di HelidonXhixha conosciutissimo per le grandi installazioni all’aperto come Il Cavallo della Ferrari a Maranello, una scultura in acciaio inossidabile alta 5 metri o come Iceberg realizzata per la 56a Biennale di Venezia, una monumentale scultura in acciaio lucidato a specchio che è stata lasciata fluttuare nella laguna di Venezia.

Terminiamo la presentazione della collettiva con uno degli Artisti contemporanei più trasgressivi: Pep Marchegiani. I suoi lavori stupiscono per la perfezione della realizzazione e per l’indubbia provocazione.



La collettiva chiuderà sabato 30 novembre alle 18,00 con un concerto di due prestigiosi musicisti: Kaori Matsui al pianoforte e Giampio Mastrangelo al flauto che eseguiranno musiche di Carl Reinecke, Claude Debussy, Alfredo Casella e Takashi Yoshimatsu.

Come di consueto, stuzzichini e bollicine a volontà!

CASA D’ARTE VIADEIMERCATI

Via G.B. Morosone 3

13100 Vercelli

Orari dalle 17 alle 19.30 su appuntamento
Telefono: +39 347 2554103  +39 328 672545

INGRESSO LIBERO

lunedì 21 ottobre 2019

Cuvée Valentina il nuovo Alta Langa docg di Belcolle (Verduno) firmato da Bosio Family Estates



Un nuovo Metodo Classico, un Alta Langa docg, che ha un nome di donna e che nasce dalle conoscenze e dalle mani di un uomo


E' sempre una buona notizia la nascita di un nuovo spumante Alta Langa docg. è la prova che la denominazione continua a crescere come proposte ed interesse in un mercato di gamma medio-alta e di qualità, con buone prospettive di crescita anche nei numeri di bottiglie commercializzate, in costante aumento da quando è nata ufficialmente la denominazione.

Non poteva esserci abbinamento migliore per la Cuvée Valentina, Alta Langa a denominazione d’origine controllata e garantita, l’ultimo nato di Belcolle, la cantina di Verduno (Cuneo) che fa parte del gruppo BFE, Bosio Family Estates, guidato dalla famiglia Bosio di Valdivilla, frazione collinare di Santo Stefano Belbo.
 Luca Bosio con la moglie Valentina 
L’azienda è condotta dall’enologo Luca Bosio insieme al padre Valter e la madre Rosella. 
Spiega Luca: «Cuvée Valentina è dedicato a mia moglie Valentina Arione che collabora nell’azienda di famiglia. Una dedica che per noi ha molti significati, primo fra tutti quello di indicare il futuro della nostra Casa vinicola, della nuova famiglia Bosio, quella formata da me e da mia moglie, che trae origine dalla famiglia dei miei nonni e dei miei genitori». 

Una visione intima e famigliare che trova nel nuovo Alta Langa docg Cuvée Valentina, a marchio Belcolle, il perfetto legame tra tradizione e innovazione. 

«Ci siamo avvicinati a questo progetto con umiltà e attenzione – dice ancora Luca Bosio -. Lo spirito che ci ha spinto a realizzare questo progetto – aggiunge - è stato quello di completare la gamma di grandi vini firmati Belcolle insieme alla voglia, che è da sempre un segno distintivo della nostra famiglia e del nostro lavoro, di valorizzare e raccontare il nostro splendido territorio facendo vivere vini che interpretino al meglio la sua identità unica e rara».

 La famiglia Bosio al completo 



L’Alta Langa docg Cuvée Valentina, come da disciplinare, è realizzato con uve chardonany e pinot nero vendemmiate a Loazzolo, nel cuore della Langa astigiana. I grappoli, inoltre, sono raccolti in una delle prime storiche vigne che negli Anni 90 furono destinate alla produzione di Alta Langa. 


I filari coltivati su versanti collinari a 380 metri sul livello del mare, un microclima particolarissimo che dona all’uva caratteristiche uniche, un’ampia varietà di cloni e tipizzazioni delle viti e un affinamento sui lieviti di almeno 36 mesi, sono i fattori che contribuiscono a formare un bouquet di profumi e sapori e che fanno dell’Alta Langa docg Cuvée Valentina uno spumante raffinato e speciale, ideale per tutte le occasioni, assoluto protagonista di un paesaggio e di un territorio che non a caso si trova al centro di un’area vitivinicola che è patrimonio dell’Umanità ed è tutelata dall’Unesco.

«L’Alta Langa docg Cuvée Valentina è uno dei sogni che abbiamo realizzato e il primo di altri che ancora realizzeremo, come famiglia e come Casa vitivinicola» è il commento finale di Luca Bosio.
 
Altre info:


 
 


domenica 20 ottobre 2019

16 Novembre:Grande degustazione e workshop Perché il Vermouth di Torino è di Torino!


Per la prima volta a Torino i 18 soci fondatori presentano: degustazioni, miscelazioni e workshop alla scoperta del Vermouth di Torino, da oltre tre secoli eccellenza e orgoglio della città.
Banco d’assaggio:
aperto al pubblico, stampa e operatori con i seguenti orari:
14:30-17:00 ANTEPRIMA RISERVATA A STAMPA E OPERATORI
17:00-21:00 APERTURA AL PUBBLICO, STAMPA E OPERATORI

Workshop
aperti a tutti, con i seguenti orari:
h. 16:00-17:00 Imparare a conoscere il Vermouth di Torino: la verve di un simbolo della tradizione piemontese, ricette segrete, uso di erbe e spezie e profili sensoriali, Pierstefano Berta e Giusi Mainardi. Workshop con degustazione di estratti di artemisie.

h. 18:00-19:30 Com’è nato il Vermouth di Torino. Storia di una magica alchimia, Fulvio Piccinino.
Workshop con degustazione di Vermouth.

I due workshop sono a numero chiuso, sono inclusi nel costo del biglietto di ingresso ma per partecipare è necessario prenotare attraverso la Segreteria AIS Piemonte:
via email segreteria@aispiemonte.it o
al numero 011/5217946 attivo nei seguenti orari:
lunedì dalle 14 alle 18; martedì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; mercoledì dalle 15 alle 18; giovedì dalle 9 alle 13.

Modalità di ingresso
Biglietto d’ingresso al pubblico € 10 – senza prenotazione necessaria ed acquistabile al check-in.
Operatori e stampa potranno accreditarsi gratuitamente al seguente link
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-il-vermouth-di-torinoa-torino-75656038247 fino ad esaurimento posti.

Elenco produttori presenti:
Berto, Bordiga, Calissano, Carlo Alberto, Carpano, Casa Martelletti, Chazalettes, Cinzano, Del Professore, Drapò, Giulio Cocchi, Gancia, La Canellese, Martini & Rossi, Peliti’s, Sperone, Tosti, Vergnano.


Per informazioni
segreteria@vermouthditorino.org

 

mercoledì 16 ottobre 2019

Si è chiusa la vendemmia 2019 per il Nizza Docg e iniziano subito le attività promozionali dell'Associazione Produttori del Nizza


 

appuntamenti con la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Mombercelli- 19 e 20 ottobre

e l’inaugurazione della Panchina del Nizza a Castelnuovo Belbo (27 ottobre)

 

La vendemmia 2019 nella zona di produzione del Nizza Docg è ormai giunta alla fine, e l’Associazione Produttori del Nizza è in grado di fare una prima valutazione della raccolta. La fase vegetativa è cominciata, come ormai consuetudine negli ultimi anni, in anticipo, visto l’inverno tutto sommato mite.
Il freno posto dai mesi di aprile e maggio, caratterizzati invece da temperature al di sotto delle medie, hanno poi riportato a un normale andamento, da annata classica.
La primavera fredda si è poi repentinamente trasformata in un’estate afosa, per fortuna interrotta dalle consistenti piogge del 16 e del 29 luglio che hanno permesso alle viti di sopportare senza problemi le alte temperature di agosto. I diversi microclimi da vallata a vallata hanno comportato una maturazione non uniforme delle uve Barbera, e per i vigneti posti in altitudine e per quelli del versante Sud i produttori hanno dovuto aspettare per poter procedere alla raccolta.
La vendemmia si è poi svolta in condizioni ottimali, con giornate soleggiate e asciutte, e anche caratterizzate da ottime escursioni termiche tra giorno e notte che hanno assai favorito lo sviluppo degli aromi primari dell’uva. Alla raccolta, l’uva si è presentata sana e ricca di contenuto zuccherino, e quindi i vini avranno corpo, una buona gradazione alcolica e anche una grande freschezza.
Da un punto di vista quantitativo, le rese – che da disciplinare non possono superare i 70 quintali per ettaro – sono risultate nella media, e non pochi sono i produttori che hanno ricorso a diradamenti anche importanti.

Insieme alle prime valutazioni sulla vendemmia, sono arrivati anche i dati relativi all’imbottigliato nei primi otto mesi del 2019, che dimostrano come si sia verificato un incremento del 51% rispetto al medesimo periodo dell’anno passato. In pratica, dal 1° di gennaio al 31 agosto 2019 il numero delle bottiglie di Nizza Docg hanno raggiunto quasi le 417.000 unità, ossia il medesimo quantitativo di tutto l’imbottigliato 2018.

Chiusa la fase della vendemmia, l’Associazione inaugura l’attività promozionale 2019-2020 con due importanti eventi sul territorio, che testimoniano come l’unione tra produttori e amministrazioni comunali sia sempre più stretta e coordinata. Comuni e Associazioni hanno da tempo deciso di cooperare per promuovere il proprio territorio rendendolo sempre più fruibile a un turismo consapevole e intelligente e uno dei primi passi in questo senso era stato compiuto il 30 giugno scorso a Moasca con l’inaugurazione, ai piedi dello splendido castello, del Muretto del Nizza con le mattonelle in ceramiche che riportano le etichette di tutti i Nizza Doccg dei produttori all’Associazione.

Il primo evento post vendemmia sul territorio è fissato per sabato 19 e domenica 20 ottobre a Mombercelli, in occasione della 39ª edizione della Fiera Nazionale del Tartufo Bianco. In questo caso dunque i produttori dell’Associazione uniranno i loro Nizza Docg a un altro grande prodotto del territorio, il tartufo bianco appunto. Il sindaco di

 
Mombercelli Ivan Ferrero, nell’illustrare il ricco programma della manifestazione, racconta come questa “sarà una grande vetrina che vedrà come protagonisti i gusti e i profumi del nostro territorio, ma non solo, perché come ospite speciale ci sarà Pantelleria rappresentata dallo chef Salvatore Bottaro, ambasciatore del gusto dell’isola e dai vini della Cantina Basile. Ma ci sarà anche un gemellaggio tra la nostra fiera e quella di Città di Castello, il comune umbro che fa parte dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo. Per due giorni dunque Mombercelli sarà il luogo ideale dove scoprire un’Italia delle tradizioni, ma contaminata dall’innovazione”.
Gli appuntamenti che vedranno come protagonisti i vini dell’Associazione Produttori del Nizza sono due. Sabato 19, presso la Trattoria del Pozzo di Cortiglione d’Asti avrà luogo la Truffle Dinner Experience, una cena gourmet preparata a quattro mani da Paolo Repetti chef del ristorante e da Salvatore Bottaro, con Enzo Iachetti come testimonial.
Parte del ricavato della cena andrà all’Associazione ICIO Onlus per la realizzazione di un pozzo in Africa. Domenica 20 invece, a partire dalle ore 11 in piazza Affari angolo via Ravazza si terrà un grande banco di assaggio di Nizza Docg curato dall’Associazione Produttori del Nizza e da Ais Piemonte che ospiterà anche i vini della Cantina Basile di Pantelleria.

La domenica successiva, il 27 ottobre, sarà la volta di Castelnuovo Belbo, dove sarà inaugurata la Big Bench, ossia la panchina gigante voluta dall’amministrazione comunale e finanziata dal Grand Canyon Country Pub di Castelnuovo per donare ai turisti la possibilità di una visione panoramica sui vigneti e sulla campagna. Il sindaco di Castelnuovo Belbo Aldo Allineri sottolinea come la Panchina del Nizza sia stata posizionata accanto a una grande quercia per permettere ai turisti una sosta all’ombra dalle prime ore del pomeriggio fino a sera. “Sul retro vi è un ampio parcheggio al centro di due colline che tra breve saranno piantate a vigneto. La panchina è stata posizionata su un percorso sterrato già molto frequentato da appassionati di trekking e mountain bike”, spiega il sindaco che aggiunge come questa operazione di abbellimento del territorio voluta dall’Amministrazione Comunale voglia trasmettere ai turisti la formula “Un Gran vino bevuto su una Grande panchina donata dal Grand Canyon e posta su una Grande collina con vista mozzafiato”.

A sottolineare il profondo legame tra vino, territorio e cultura, accanto alla panchina è stata posta una barrique chiamata “bibliobotte” perché al suo interno si trovano dei libri in libero scambio secondo la ormai consueta formula “prendi un libro, porta un libro”. La Panchina del Nizza sarà inaugurata domenica 27 ottobre alle ore 11 alla presenza delle autorità e dei produttori dell’Associazione.

Grande soddisfazione per questo sempre maggiore coordinamento con il territorio èespressa dal presidente dell’Associazione Gianni Bertolino, che commenta: “La collaborazione tra produttori e amministrazioni locali sta dando finalmente il senso di un territorio coeso. Sono vent’anni che i produttori lavorano a questo attraverso l’attività dell’Associazione. Possiamo dire che ce l’abbiamo fatta, anzi, che il Nizza Docg ce l’ha fatta”.

 


venerdì 11 ottobre 2019

La meraviglia del vino, nasce la Guida alle Cantine Made in Piedmont!


 

Una guida dedicata agli enoturisti che vogliono mettere
 al centro della loro esperienza l’incontro diretto con il
 vino, i luoghi, e le persone che lo producono

 

Sono molte le guide ai vini e altrettante le guide turistiche, ma quasi nessuna è una guida alle cantine. In un settore dove vengono privilegiate le recensioni enologiche o le informazioni generaliste, è una novità porre l’attenzione sul vino come esperienza di persone e di luoghi, non come prodotto commerciale, considerando l’utente finale un visitatore e non un consumatore.

Presentata ad Alba il 9 ottobre scorso,  nella Sala Convegni del Palazzo Banca d’Alba, la Guida alle Cantine edita da Made in Piedmont (associazione che raccoglie oltre 80 importanti cantine della Regione), tenta di raccontare il vino attraverso l’accoglienza. Quella dei vitivinicoltori che, in Piemonte, sono spesso gli stessi proprietari della cantina, tipicamente a conduzione famigliare; e quella dei servizi messi a disposizione dell’enoturismo, dalle semplici degustazioni alle passeggiate in vigna, dalla possibilità di dormire tra i filari al ristorante allestito “tra le botti”, dalle cooking class alle attività all’aria aperta: e-bike, equitazione, wine-trekking, picnic, yoga e arte tra i filari.

ENOTURISMO, IL FUTURO DELLA CANTINA

L’enoturismo esperienziale, diretta conseguenza di un consumo “culturale” del vino, è ormai un trend consolidato, che fa della cantina il centro di riferimento per la promozione e la valorizzazione delle attività turistiche sul territorio, non necessariamente legate all’enogastronomia. Un fenomeno che non vede crisi. A livello globale, enoturismo e turismo gastronomico valgono (dati World Tourism Organization), qualcosa come 77 miliardi di dollari, di cui 3,5 miliardi vengono assorbiti dal nostro Paese, per un totale di 14 milioni di visitatori in giro per le colline italiane. Il profilo dell’enoturista è quantomai interessante:spende in media 85 euro al giorno, che salgono a 160 quando pernotta. Nello specifico, una cantina dotata di accoglienza può fare tesoro delle visite: gli enoturisti incidonoin media per il 26,9% sul fatturato e costituiscono il più efficace canale di vendita diretta e fidelizzazione.

«La nostra Guida alle Cantine, prima nel suo genere», spiega GianniGagliardo, produttore e presidente dell’Associazione Made in Piedmont, «ha lo scopo di facilitare il viaggio dei visitatori alla scoperta del Piemonte del vino, aiutandoli a pianificare le tappe. Ogni produttore è unico: si distingue per carattere e personalità. È questo che rendepeculiare il suo modo di fare il vino e di offrirlo ai suoi ospiti».

DA PRODOTTO AD ESPERIENZA

Pianificare il viaggio, conoscere il territorio, scegliere le attività da fare in cantina, incontrare il produttore vis-à-vis. La Guida alle Cantinedi Made in Piedmont è progettata per essere uno strumento agile e pratico, utile, pensato per i wine lover e per le loro esigenze. Una bussola che aiuta ad orientarsi all’interno della sconfinata offerta di vini piemontesi, con un importante cambio di ottica. Non si parte dai giudizi sulle etichette, ma dai territori. Si parte, o meglio, si riparte, a raccontare il vino dai luoghi dove nascono, maturano e vengono raccolte le sue uve, dalle mani e dalle migliaia di vite che ogni giorno dedicano la loro passione e professionalità alla vite.

La Guida alle Cantine di Made in Piedmont è un «benvenuto a braccia aperte sulla soglia delle barricaie», continua il presidente Gagliardo, «l’attitudine tutta piemontese a invitare gli ospiti a far parte, per un po’, della famiglia. È questa accoglienza fatta di gesti particolari che cambia tutto: il vino non è più lo stesso, da prodotto diventa meravigliosa esperienza».

LA GUIDA

La Guida alle Cantine dell’Associazione Made in Piedmont verrà distribuita nei principali luoghi di interesse turistico del Piemonte: Atl e uffici turistici, Enoteche Regionali, ristoranti e alberghi, strutture ricettive. In più copie sarà sempre consultabile presso le cantine aderenti al progetto.

Descrive i quattro principali territori vitivinicoli del Piemonte: le Langhe, il Roero, il Monferrato e le Terre del Gavi, ciascuno dei quali illustrato con mappe e notizie di interesse turistico. Il viaggio si snoda su 31 comuni piemontesi e 56 produttori, raccontati attraverso schede che “simulano” la visita in cantina e contengono tutti i servizi offerti, fornendo per ciascuno il contatto diretto alla prenotazione o alla richiesta di informazioni. Un sommario intelligente, al fondo della guida, indicizza ciascuna struttura per nome, territorio e Comune di appartenenza.

Accanto alla guida cartacea, l’Associazione Made in Piedmont ha creato il relativo portale(guidaallecantine.com). Qui le mappe diventano geolocalizzate e c’è la possibilità di gettare un “occhio sui vigneti” grazie alle wine webcam installate sui meravigliosi paesaggi riconosciuti Patrimonio dell’Umanità Unesco.

«La nostra Guida alle Cantine non potrà che crescere per numeri e popolarità, includendo sempre più cantine, territori e produttori: ci auguriamo che possa diventare ilpunto di riferimento per l’enoturismo in Piemonte», conclude Gianni Gagliardo.

 

LA GUIDA IN NUMERI

2.000 guide stampate
56 cantine censite in 31 diversi comuni
4 territori narrati (Langhe, Roero, Monferrato,Gavi)
2 lingue (italiano e inglese)
1 portale – www.guidaallecantine.com

                           

L’ASSOCIAZIONE MADE IN PIEDMONT
www.madeinpiedmont.eu

Nata nel 2010 dalla sinergia di una cinquantina di cantine fondatrici, oggi Made in Piedmont conta oltre 80 aziende associate in tutte le principali aree vitivinicole del Piemonte: Langhe, Roero, Monferrato, Terre del Gavi e Alto Piemonte. Obbiettivi dell’Associazione sono la promozione del territorio; la sua crescita armonica coordinata; la valorizzazione del patrimonio collettivo rappresentato dai paesaggi, dalle esperienze e dalla vita produttiva degli associati. Al centro dell’operato dell’Associazione ci sono azioni volte al superamento dell’individualismo aziendale a favore di una visione comunitaria delle colline del vino, oggi riconosciute dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.


 un momento della presentazione ufficiale della nuova guida