Pagine

martedì 27 febbraio 2018

Alba e Asti saluteranno la primavera con la prima edizione de " LA DOLCE VALLE"



 

Il 23, 24 e 25 marzo le due città dolcemente insieme

in una rassegna diffusa dedicata al Dolce

 

 

Alba e Asti, nei giorni del 23, 24 e 25 marzo 2018 diventeranno palcoscenico e vetrina della prima rassegna dedicata interamente al Dolce, in tutte le sue declinazioni.

 

Un evento voluto ed organizzato dall’associazione La Dolce Valle costituita dal Consorzio dell’Asti Docg, il Consorzio Tutela Nocciola Piemonte Igp e l’Associazione Produttori Miele Piemonte.

 

Due città, da sempre vicine e lontane, per la prima volta unite nel nome della Dolcezza, pronte a raccontarla quintessenza di un sapore che si potràgustare, toccare, respirare e vivere in contemporanea nelle piazze di Asti e Alba.

 

Un progetto ambizioso, che ha l’obiettivo di valorizzazione di un territorio, l’area del sud Piemonte riconducibile alla Valle del Tanaro, e di promuovere un saper fare al contempo tradizionale e innovativo, rappresentato dagli imprenditorie dagli artigiani del settore dolciario presenti ad Asti e Alba con le loro eccellenze: materie prime e prodotti di una filiera simbolo di qualità assoluta e riconosciuta come tale a livello internazionale.

 

Il cioccolato, il miele, la nocciola PiemonteIgp, l’Asti e il Moscato d’Asti Docg animeranno, nel primo week end di primavera, i luoghi storici delle due città: Palazzo Michelerio, Piazza Roma, Palazzo Ottolenghi, Palazzo Alfieri ad Asti; Piazza Duomo, il Cortile della Maddalena, Sala Beppe Fenoglio, Piazza Michele Ferrero ad Alba, per citare solo alcuni dei palazzi storici, cortili, vie e portici dove avranno luogo iniziative a tema Dolcezza e dove saranno presenti numerose realtà artigianali ed industriali del territorio.

È stato realizzato un logo dai colori che ricordano il giallo del Moscato, del miele e il marrone del cioccolato. Il tutto racchiuso in un paio di labbra che diventano bacio, gesto simbolo della manifestazione.

Non mancheranno momenti di chiacchiere dolci con personaggi del mondo del giornalismo e della televisione, spazi dedicati alle famiglie, “Giostre, Fiabe e Merende”,momenti di racconto e gioco,laboratori a tema dolcezza. Maestri cioccolatieri e pasticcieri condurranno adulti e bambini in percorsi di creazione dei dolci, invogliando il pubblico, tra zucchero e farina, a mettere le “Mani in Pasticceria”.

 

La Dolce Valle vi aspetta. L’evento, gratuito, sarà aperto al pubblico nei giorni di sabato 23 e domenica 24 marzo e le due città saranno unite da un servizio navetta per dare la possibilità di spostarsi con tranquillità e facilità tra Alba e Asti e viceversa. Un viaggio che, attraverso il sapore della dolcezza, indica la strada verso un’esperienza sensoriale senza eguali, attraverso luoghi e prodotti simbolo di un territorio Patrimonio dell’Umanità UNESCO, unico al mondo.

 

Tutte le informazioni e il programma de La Dolce Valle saranno disponibili sul sito


 

SOCIAL

È possibile restare aggiornati con La Dolce Valle attraverso le pagine social ufficiali dell’evento

 



 

HASHTAG

È possibile interagire con la Dolce Valle attraverso l’hashtag ufficiale dell’evento #IsweetU

Sabato 3 marzo è “social” Festa delle Donne del Vino



 


Novità 2018 sono moltissimi eventi sul web con diffusione di video e filmati, ma anche cantine aperte e un’alleanza con il Women of Wine Festival di Hong Kong

Saranno eventi soprattutto virtuali che inonderanno i social di filmati e video con il vino al femminile. È questa la principale novità della Festa delle Donne del Vino 2018, seconda edizione, in programma sabato 3 marzocon un tema: “Donne vino e cinema”.
Un tema che si presta a un’edizione più social e più moderna della festa: «Molti video verranno diffusi per raccontare la vita delle Donne del vino con ironia, autenticità ma anche tanto orgoglio – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente dell’Associazione nazionale Le Donne del Vino che promuove la festa -Questa è un’autentica novità e un tentativo di usare i moderni strumenti di comunicazione per sovraesporre il ruolo delle donne come produttrici, comunicatrici e consumatrici di vino. Tutte possono partecipare con testimonianze e racconti video anche chi non è Donna del Vino. Il progetto è di creare una nuova tendenza,una sorta di Women of Wine pride». La diffusione online e durante gli eventi farà conoscere personaggi e storie femminili pieni di valori e saperi, un universo in gran parte poco conosciuto, ma molto entusiasmante e in crescita.
 

Sabato 3 marzo è la data di inizio degli appuntamenti che proseguiranno per tutto l’anno e coinvolgeranno tutte le donne del vino e le wineloverd’Italia.
Video e social, ma anche una parte più “tradizionale” del programma che riguarda le visite nelle imprese delle Donne del Vino: cantine, enoteche, ristoranti, agenzie di PR, redazioni, centri di consulenza enologica. Visite accompagnate da assaggi, mini lezioni sul vino, brindisi diffusi, gli inviti in cantina, gli appuntamenti a cena. Eventi diffusi in tutta Italia: dal Piemonte alla Sicilia, dall’Emilia Romagna alla Puglia, dalla Campania alla Sardegna fino alla Toscana e all’Abruzzo. Tutti gli eventi sono sul sito ufficiale della manifestazione www.festadonnedelvino.it

Hashtag dell’evento: #festadonnedelvino2018#donnevinocinema#donnedelvino #womenofwine

 
Un’altra novità dell’edizione 2018 è l’alleanza tra la Festa delle Donne del Vino e il Women of Wine Festival (WOW) di Hong Kong.  L’evento italiano diventa quindi un network internazionale.
«Con la Master of Wine DebraMeiburg– dice la presidente Cinelli Colombini – abbiamo creato un legame tra la nostra festa e il Women of Wine Festival che si svolgerà il 1° marzo a Hong Kong per celebrare la giornata internazionale delle donne e i maggiori successi femminili nel vino. Durante la prima edizione ha avuto un pubblico di 400 persone ma ha raggiunto, attraverso i media 4 milioni di wine lovers». 
DebraMeiburg è uno dei wineexpert più noti al mondo: è il primo Master of Wine in Asia ed è 7° fra le donne del vino più influenti del mondo nella classifica del Global Ranking, il suo show televisivo trasmesso nei taxi cinesi ha 70 milioni di utenti al mese ed è consulente per il vino delle linee aeree Cathay Pacific.
DATI SULLA PRESENZA FEMMINILE NELLE IMPRESE ITALIANE E NELLE IMPRESE DEL VINO
Secondo gli ultimi dati Unioncamere, il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche. Il 35% della forza lavoro agricola è femminile. Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso (dati Cribis- Crif).

CHI SONO LE DONNE DEL VINO
Le Donne del vino sono un’associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi 770 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Altre info sul blog: www.ledonnedelvino.com

 

Associazione Nazionale Le Donne del Vino

domenica 25 febbraio 2018

L'ASSOCIAZIONE PRODUTTORI DEL NIZZA PRESENTA LA PROPRIA MAPPA




 

Realizzata da Enogea, la Mappa del Nizza

rappresenta uno strumento indispensabile

per la conoscenza del territorio di produzione

 
E' stata presentata sabato 24 febbraio, alla presenza di produttori, giornalisti e operatori di settore, la Mappa del Nizza, uno dei più moderni strumenti di rappresentazione di un territorio vitivinicolo. Il Foro Boario della cittadina del sud Astigiano ha visto ancora una volta riuniti i produttori per un'occasione importante, che sottolinea la volontà di crescere di questa giovane Docg, che con la vendemmia 2014 è passata da essere una sottozona della Barbera Superiore d'Asti a rappresentare una denominazione a se stante, con caratteristiche proprie. I produttori ci hanno sempre creduto, e hanno compiuto tutto i passi per arrivare a questo riconoscimento, lavorando sulla qualità del prodotto, impegnandosi nel farlo conoscere in Italia e all'estero, per poi finalmente arrivare a chiedere una denominazione che ha riconosciuto l'unicità di questo vino e ne ha fissato regole e confini.
 Gianni Bertolino

Anche se contiamo ancora piccoli numeri, siamo il vino prodotto con uve Barbera che più è cresciuto in termini percentuali negli ultimi anni”, afferma con soddisfazione Gianni Bertolino, presidente dell'Associazione Produttori del Nizza, che conta 51 aziende associate. E i numeri di questa crescita sono importanti. Da un punto di vista di ettari vitati, nel triennio 2015-2017 quelli iscritti all'albo della Docg Nizza sono aumentati del 50% ogni anno, arrivando intorno ai 200 ettari, precisa Bertolino, sono meno di un terzo di quelli stimati come potenziale della denominazione, che si aggira intorno ai 700-750 ettari.

Dal punto di vista degli ettolitri di Nizza Docg prodotti, anche in questo caso il triennio 2015-2017 sta segnando crescite di circa il 45% all'anno. Nel 2017 gli ettolitri prodotti sono stati 8.754, contro i 5.978 dell'anno precedente.

Una denominazione in forte ascesa e molto vivace, dunque, anche grazie a un gruppo coeso di produttori e di un cambio generazionale avvenuto in tempi recenti che vede a dirigere gran parte delle aziende giovani imprenditori, animati da spirito di iniziativa e di una gran voglia di far apprezzare sempre di più il Nizza in Italia e nel mondo.

La realizzazione della Mappa del Nizza rientra in questa volontà dei produttori di dare agli operatori e agli appassionati un ulteriore strumento di conoscenza del territorio. Per questo l'Associazione l'anno scorso si è rivolta ad Alessandro Masnaghetti di Enogea per “mappare” il proprio territorio, evidenziandone i cru e le loro peculiarità.

Masnaghetti non è certo nuovo a questo tipo di lavoro, visto che ha già realizzato una trentina di mappe tra Italia e Francia (Médoc e Sauternes) e che da un paio di anni sta lavorando in Napa Valley con Antonio Galloni di Vinous. I vitivinicoltori piemontesi per primi hanno percorso la strada delle mappe che si basano su un lavoro capillare, per arrivare ad avere una visione di insieme di una determinata zona di produzione.

 

 

 Per realizzare la Mappa del Nizza sono stati necessari  molti mesi di lavoro, durante i quali  l'autore ha battuto il territorio palmo a palmo e ha incontrato i produttori. Secondo Masnaghetti, la tradizione locale è l'elemento fondamentale per delimitare i confini di un cru, perché sono proprio coloro che hanno vissuto il territorio da generazioni che hanno la memoria storica dei toponimi e delle posizioni delle vigne. Altro elemento importante per arrivare a definire estensione e morfologia di un cru è il paesaggio, perché proprio i cambiamenti di paesaggio e di vegetazione danno indicazioni importanti sulla tipologia di suolo e di conseguenza segnano dei confini, dei mutamenti.

Uno studio affascinante, che non equivale a una zonazione ma che fotografa in maniera precisa il territorio di produzione del Nizza, con i suoi 18 Comuni. E un nuovo importante strumento per promuovere un territorio bellissimo tutelato dall'Unesco.

 

giovedì 22 febbraio 2018

BARBERA D’ASTI E ALTRI VITIGNI AUTOCTONI DEL MONFERRATO ALL’ESTERO


 

EVENTO IN ESCLUSIVA PER LA PRIMA VOLTA A ZURIGO: SEMINARI SOLD OUT

TOUR NEGLI STATI UNITI: BANCHI D’ASSAGGIO E SEMINARI

Il 4 marzo a Bruxelles con Ian D’Agata per formare gli influencer del futuro

 

Seminari ed eventi promozionali all’estero andati sold out. Tour mondiali con partner internazionali, per portare oltreoceano le produzioni vitivinicole tutelate dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Sono i prossimi eventi, alcuni esclusivi, organizzati a febbraio e marzo a Zurigo e in America e che vedranno protagoniste le 13 denominazioni tutelate dal Consorzio che ha sede nel castello di Costigliole d’Asti.

Sono oltre 300 gli operatori accreditati al primo evento promozionale dedicato in esclusiva alla Barbera d’Asti e ai vini del Monferrato, che si svolge a Zurigo, il 26 febbraio 2018, nel prestigioso palazzo Zunfthaus zur Zimmerleuten nel cuore finanziario della città elvetica. Organizzato dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, si avvale della collaborazione di Vinum, la più diffusa rivista di vino in Europa, leader nei Paesi di lingua tedesca con oltre 87mila copie stampate. 

Tre i seminari in programma per far conoscere la Barbera d’Asti docg, la Barbera d’Asti Superiore docg e i vitigni autoctoni del Monferrato a importatori, distributori, enotecari, ristoratori, sommelier, giornalisti, ma anche appassionati di vino. I seminari saranno guidati da Christian Eder, giornalista e corrispondente per l’Italia della rivista Vinum. I produttori del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato in partenza per Zurigo sono 18.

Tra i mercati di riferimento per l’export dei vini tutelati dal Consorzio - spiega il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici - un ruolo importante lo riveste la Svizzera. La percentuale di Barbera d’Asti e dei vini del Monferrato esportati nel 2017 nei cantoni elvetici rappresenta circa il 5% degli oltre 11 milioni di bottiglie esportate ogni anno (il 50% all’incirca della produzione totale)”. “Il 30% dei vini promossi dal Consorzio - prosegue Mobrici - raggiunge invece l’America, con prevalenza di Canada e Stati Uniti. Per questo, tra le strategie di promozione avviate, ci sono due tour internazionali, abbinati a masterclass in collaborazione con Slow Wine e Gambero Rosso”.

Il Consorzio, infatti, sarà tra i partner dello Slow Wine Tour 2018 negli Usa, per presentare le denominazioni tutelate. La prima tappa sarà il 27 febbraio ad Atlanta (Georgia), il 1° marzo New York, il 5 marzo Houston (Texas) e il 7 marzo San Francisco (California). Ogni tappa prevede banchi d’assaggio e incontri con qualificati esperti del settore, mentre la giornata nella Grande Mela avrà anche una sezione aperta al pubblico. Due i seminari previsti invece a Chicago (28 marzo) e a Toronto (8 giugno) in occasione del Gambero Rosso World Tour 2018 che si svolgeranno in concomitanza ai ‘Grand Tasting Tre Bicchieri del Gambero Rosso’, dedicati alla storia e alle ricchezze del territorio vitivinicolo di Asti e del Monferrato. I seminari si rivolgono a un pubblico di professionisti e media e saranno condotti dai curatori della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso.

Il 4 marzo 2018, inoltre, è prevista una tappa a Bruxelles per il lancio di un’innovativa attività di promozione delle denominazioni tutelate dal Consorzio, in collaborazione con Ian d’Agata (uno dei più influenti scrittori e professori internazionali del vino) e il progetto ‘Indigena’ di Collisioni Vino. Si tratta del primo di una serie di nuovi eventi promozionali rivolti agli operatori internazionali di domani (influencer, sommelier, master of wine). Saranno formati giovani esperti che traghetteranno nel futuro della ristorazione e del mercato internazionale le etichette dei vini da vitigni autoctoni del Monferrato.

Infine, il Consorzio ha confermato la partecipazione al Prowein di Düsseldorf dal 18 al 20 marzo 2018. Sono oltre 30 le aziende del Consorzio che partecipano.

 

 

 

mercoledì 21 febbraio 2018

I giardini di Pantelleria e il “valore” dell’acqua


 

 
Il messaggio di Donnafugata e del FAI - Fondo Ambiente Italiano: dalla sapienza contadina, una lezione di sostenibilità per il futuro

 

L’Acqua di domani è questo il tema dell’incontro che si terrà, nell’ambito del XXII Convegno Nazionale dei Delegati e dei Volontari FAI, sabato 24 febbraio al Teatro Massimo di Palermo, con lo scopo di richiamare l’attenzione su un tema di stringente attualità: l’acqua come risorsa vitale e preziosa che si fa sempre più scarsa.
 

L’azienda vitivinicola Donnafugata, presenterà al Convegno l’esempio del Giardino Pantesco, che ha restaurato e donato nel 2008 al Fondo Ambiente Italiano; agli oltre 600 delegati e volontari FAI, José Rallo – quinta generazione alla guida dell’azienda di famiglia – illustrerà le particolarità dei giardini di Pantelleria, autosufficienti dal punto di vista idrico e quindi esemplari per il futuro di un uso sostenibile dell’acqua.

 
 
 
 
 
Torri in pietra lavica, costruite a secco, simili a nuraghi che racchiudono al loro interno un solo albero, i giardini panteschi offrono una straordinaria testimonianza degli accorgimenti messi in atto in un territorio dove i fattori naturali sono decisamente avversi, e ancor di più per la coltivazione degli agrumi: l’assenza di sorgenti d’acqua dolce, un clima con elevate temperature estive, piogge scarse e venti intensi. Ed è proprio sulla scarsità di acqua, sulle minacce dei cambiamenti climatici e dei processi di desertificazione in porzioni sempre più ampie del pianeta, che il giardino pantesco ci invita a riflettere.

“Quando mio padre Giacomo colse con entusiasmo l’auspicio di Marco Magnifico, Vicepresidente esecutivo del FAI, affinché un giardino pantesco fosse donato al Fondo Ambiente Italiano – afferma José Rallo – lo fece per far conoscere questa antica architettura agraria, simbolo di sostenibilità nel rapporto tra l’uomo e la natura. E’ bello che da Palermo, Capitale Italiana della Cultura 2018, i giardini di Pantelleria possano offrire un motivo di riflessione sul valore dell’acqua, nel suo impiego in agricoltura, e più in generale in tutte le attività umane. Il Convegno Nazionale di Palermo è per noi, che del FAI siamo Corporate Golden Donor, un’ulteriore occasione – conclude José Rallo – per offrire un convinto sostegno al Fondo Ambiente Italiano e presentare i valori del comune impegno.”
Il giardino pantesco ci ricorda che Pantelleria – più che di pescatori – è un’isola di contadini, i quali con ammirevole ingegno e sacrificio, hanno garantito alla propria comunità, i frutti di una preziosa fabbrica delle vitamine necessarie per scampare ai rischi dello scorbuto. I giardini sono anche i testimoni di quella sapienza contadina che anima la viticoltura ancora oggi attiva su circa 400 ettari dell’isola e che ne rappresenta la principale fonte di sostentamento: una tradizione che si è guadagnata il riconoscimento di Patrimonio dell’umanità Unesco per la coltivazione della vite di Zibibbo ad alberello, pratica agricola creativa e sostenibile.

“Quanto amore e quanto sudore in questi vigneti” ripeteva Giacomo Rallo – fondatore di Donnafugata per rendere il senso di quella che è la viticoltura eroica di Pantelleria, di cui il vino Passito è un’icona di eccellenza nel mondo, come nel caso del Ben Ryé di Donnafugata. Una viticoltura che insieme ai giardini, ai capperi, agli ulivi striscianti e ai muretti a secco dei terrazzamenti, rappresenta l’identità del paesaggio agrario di Pantelleria: un patrimonio da proteggere e valorizzare.

domenica 18 febbraio 2018

Valorizzazione dei paesaggi della viticoltura eroica. Focus ad Aosta


Convegno venerdì 23 febbraio, ore 14.30, all’Institut Agricole Regional
Prima parte con interventi tecnico-scientifici, a seguire una tavola rotonda tecnico-politica

 

“Conoscenza, salvaguardia e valorizzazione dei paesaggi della viticoltura eroica”. E’ questo il titolo del convegno, organizzato dall’Assessorato Agricoltura della Regione autonoma della Valle d’Aosta e dal Cervim, in programma ad Aosta, venerdì 23 febbraio (inizio ore 14.30).


I lavori, vedranno una prima parte, tecnico-scientifica in cui si tratteranno gli aspetti relativi alla valorizzazione, gestione e salvaguardia dei paesaggi viticoli eroici, di territori riconosciuti come patrimonio Unesco e dell’importanza dell’istituzione degli Osservatori del Paesaggio. La seconda parte, invece, vedrà una tavola rotonda, tecnico-politica, con la partecipazione, tra gli altri, del viceministro alle politiche agricole, Andrea Olivero.

 

«La valenza paesaggistica della viticoltura eroica - sottolinea il presidente Cervim, Roberto Gaudio – è sempre più riconosciuta, anche a livello europeo. Il legame della viticoltura eroica con la tutela e la valorizzazione del paesaggio è fondamentale per lo sviluppo delle aree montane e ad alta pendenza; anche l’ingresso del Cervim in Uniscape con il ruolo di Osservatore va in questa direzione; anche per questo uno degli obiettivi dei prossimi mesi sarà quello di promuovere un Osservatorio del paesaggio a livello europeo, quale strumento per la sensibilizzazione sui valori identitari e la tutela del paesaggio vitivinicolo delle aree eroiche».

Il convegno di Aosta rappresenta una tappa di avvicinamento al sesto Congresso internazionale sulla viticoltura di montagna e in forte pendenza, in programma dal 26 al 28 aprile 2018 in Spagna, a La Laguna, Isola di Tenerife, ed organizzato dal Cervim.  

 


venerdì 16 febbraio 2018

A PAOLO VIOLA LA SPECIALE "TAVOLETTA D'ORO COCKTAIL AL CIOCCOLATO" DI COCCHI E COMPAGNIA DEL CIOCCOLATO


 
La speciale “Tavoletta d’oro – Cocktail al cioccolato” assegnata dalla Compagnia del Cioccolato in collaborazione con Giulio Cocchi è andata a Paolo Viola, giovanissimo barman da poco alla guida del lounge bar Terrazza Calabritto di Milano, per la sua ricetta “From New York to Milan”

La consegna del premio è avvenuta ieri, 15 febbraio, in occasione della di apertura del Salon du Chocolat di Milano.

Un riconoscimento autorevole, una categoria inserita dallo scorso anno nell’ambito del ventennale premio “Tavoletta d’oro” che fa entrare a pieno titolo la miscelazione nel mondo del cioccolato d’autore e del cacao d’origine.

La Compagnia del Cioccolato da sempre è fortemente interessata ad approfondire gli abbinamenti tra cioccolato e differenti vini, distillati e bevande e questa materia è un fondamentale segmento nelle sue attività didattiche.

Menzioni speciali per le ricette di Anthony Ventrella “Amore Amaro”, Elisa Favaron “Frottola viennese”, Carlotta Linzalata “Il Serpente Piumato”.

 Roberto Bava, ad della Cocchi (al centro) premia Paolo Viola
 

COCCHI AL SALON DU CHOCOLAT  - Cocchi sarà presente al Salon du Chocolat (MiCo Milano Portello) fino al 18 febbraio con i suoi vini aromatizzati. Quest’anno l’impegno di Cocchi nel mondo della mixology con il cioccolato prende corpo anche grazie a prestigiose collaborazioni internazionali: il 17 febbraio a partire dalle 18 appuntamento sul Palco Centrale del Salon con il seminario dal titolo "Il cacao nel bicchiere: cocktail al cioccolato nella miscelazione internazionale". Insieme a Roberto Bava, amministratore delegato di Cocchi ci saranno Brian Gonzalez Fernandez ed Helder Jose Fortes Silva a illustrare la loro interpretazione dell’uso del cioccolato nella mixology. Presenteranno le loro ricette, “Barolo Cioccolato” e “Cocchicino”, premiate nelle competizioni di cocktail al cioccolato indiette da Cocchi rispettivamente in Inghilterra e Olanda.

La storia d’amore tra Cocchi e il cioccolato è di lunga data. Da molto tempo è noto l’eccellente abbinamento tra Barolo Chinato Cocchi e cioccolato, tanto che nel 2016 il Barolo Chinato Cocchi è stato proclamato “Vino ideale da cioccolato” proprio al Salon du Chocolat.

Questo perfetto connubio è anche celebrato nella pralina al Barolo Chinato Cocchi elaborata dal cioccolatiere toscano Andrea Slitti, un successo ormai pluriennale, e dalla ganache allo Storico Vermouth di Torino Cocchi creata due anni fa dal cioccolatiere torinese Guido Gobino.

Da tempo Cocchi diffonde la cultura dell’abbinamento perfetto tra cioccolato e vini aromatizzati con seminari e degustazioni in italia e nel mondo.

 

#cacaococktail2018

 
GIULIO COCCHI - Giulio Cocchi, casa storica astigiana, dal 1891 lega il suo nome agli spumanti, in particolare il metodo classico, oggi Alta Langa, e ai vini aromatizzati.

Nello Storico Vermouth di Torino Cocchi, motore e protagonista del moderno “rinascimento” della categoria del Vermouth, rivivono più di due secoli di tradizione che legano universi affascinanti, quello del vino e quello delle spezie, in un percorso che dalle tavole della corte dei Savoia conduce ai bar di tutto il mondo.
Insieme allo Storico Vermouth di Torino, campione nella categoria Top Trending Vermouth nella classifica di Drinks International 2018, si potranno degustare al Salon du Chocolat il Vermouth Amaro "Dopo Teatro", la Riserva la Venaria Reale, l'Americano nelle versioni bianco e rosa e il Barolo Chinato, tutti con abbinamenti inediti, golosi e sorprendenti. 

 

 Paolo Viola al suo "Sensory Bar"
 

 

LE RICETTE:

 

FROM NEW YORK TO MILAN – PAOLO VIOLA

45 ml Wild Turkey Rye Whisky al cioccolato gianduia, 30 ml  Storico Vermouth di Torino Cocchi, 10 ml riduzione di Moscato d’Asti, 5 ml Barolo Chinato Cocchi.

 

AMORE AMARO – ANTHONY VENTRELLA

6 cl whisky The Arran Malt, 15 grammi composto fatto con Barolo Chinato Cocchi e massa di cacao amaro della Costa d’Avorio 100% DIVO, 2 cl Sloe Gin, 0,5 cl Pimento Drum

 

FROTTOLA VIENNESE – ELISA FAVARON

25 g cioccolato fondente fuso (Domori Trinitario 70% Tanzania), 30 ml Cocchi Storico Vermouth di Torino, 20 ml Liquore al cioccolato Mozart, 15 ml Gosling's Black Seal Rum.

A parte: 20 ml Apricot Brandy Joseph Cartron 1 barspoon succo di limone 

 

IL SERPENTE PIUMATO – CARLOTTA LINZALATA

30 ml Storico Vermouth di Torino Cocchi infuso ai chicchi di caffè, 25 ml riduzione di Barolo Chinato Cocchi al pepe e vaniglia,15 ml Mezcal, 15 ml Sciroppo di cioccolato e peperoncino, 1dash bitter alla vaniglia, 1dash bitter al cioccolato.

 

BAROLO CIOCCOLATO – BRIAN GONZALEZ FERNANDEZ

60 ml Cocchi Barolo Chinato, 10 ml Vida Mezcal infuso con cacao, 5 ml Maraschino, 3 dashes Chocolate Azteca Bitter

 

COCCHICCINO –  HELDER JOSE FORTES SILVA

60 ml Cocchi Barolo Chinato, 35 ml Don Q Spiced rum infuso con Cacao e caffè, 15 ml Campari, 4 dashes Fee brothers Black walnut bitters, albume d’uovo

 


 

 


 

 


 


 


 

 





giovedì 15 febbraio 2018

Piemonte Anteprima Vendemmia 2017: «Produzione in calo del 19,8%, ma crescono gli ettari vitati e bene l’export»


 Dati e analisi dell’annata appena conclusa presentati
 in Vignaioli Piemontesi

È stata la vendemmia del grande caldo con tanti eventi anomali - una germogliazione precoce della vite, una terribile gelata a fine aprile e un’estate equatoriale - che hanno messo a dura prova i viticoltori del Piemonte. Poca uva, maturata in fretta. Eppure gli esperti la classificano nel gruppo delle annate eccellenti per i rossi e molto buona-ottima per i bianchi. Anche il 2017, in Piemonte, promette vini importanti e longevi.  Questa l’analisi fatta da enologi, agronomi e giornalisti di settore in Piemonte Anteprima Vendemmia 2017, l’annuale pubblicazione curata da Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte in cui si analizzano dati tecnici e valutazioni sulla vendemmia appena passata e sull’andamento economico generale del comparto vitivinicolo. È stata presentata a Castagnito, nella sede di Vignaioli Piemontesi, a metà strada tra Alba e Asti, le due province del vino. Il presidente Giulio Porzio ha invitato il comparto vino e tutti i portavoce dei principali Consorzi di tutela piemontesi per fare insieme un’analisi approfondita di quei dati.

Dalla Regione Piemonte, arriva lo spunto per avviare la discussione: «Infinite potenzialità e bellezza del territorio ma anche estrema fragilità: il nostro è un territorio che deve essere preservato e tutelato. Per questo è necessario aprire una riflessione sulla sostenibilità in vigna e in agricoltura, sulla salvaguardia del territorio e sulla valorizzazione dei nostri vitigni perché il Piemonte è soprattutto terra di vitigni autoctoni; una scelta che viene da lontano, da quando i produttori hanno capito con la pratica viticola ed enologica la grandezza dei vitigni piemontesi rispetto a quelli che potevano arrivare da altri mondi».
Patrimonio vuol dire anche reddito e reddito vuol dire giovani che restano e lavorano la terra - dice il presidente di Vignaioli Piemontesi Giulio Porzio – Negli ultimi anni abbiamo migliorato il prezzo della vendita del vino, grazie al lavoro di squadra e ad annate che ci hanno aiutato. Adesso occorre aprire una seria riflessione sulle nostre denominazioni: ha senso che ci siano 11 tipologie di Dolcetto sul mercato? Non sarebbe meglio accorpare delle doc per semplificare la comunicazione e la comprensione del consumatore?».

Il giornalista Giancarlo Montaldo ha presentato i dati economici del Piemonte vitivinicolo 2017: in particolare si è soffermato su alcuni dati generali (superficie, produzione, vitigni autoctoni e internazionali), anche in un confronto analitico e strategico con il passato, per sottolineare l’evoluzione positiva che il comparto vitivinicolo regionale ha conseguito. Ha poi presentato le schede economiche ed evolutive relative a 4 parametri (superficie rivendicata, produzione effettiva, imbottigliamenti e giacenze) di otto tra i più importanti vini piemontesi, mettendo in evidenza i differenti stati di salute dei vari vini.
I DATI DELLA VENDEMMIA 2017
Ricordiamo in sintesi quali sono i dati della vendemmia 2017: è stata una annata caldissima, con temperature altissime e scarse precipitazioni. La raccolta delle uve è stata molto precoce. Tra i vigneti del Piemonte, la produzione di vino è stata poco più di due milioni di ettolitri in calo del 19,8 % sul 2016. In Italia si stima una produzione di circa 38,9 milioni di ettolitri (-28% sul 2016).

Una vendemmia comunque molto soddisfacente per il Piemonte: dalle analisi e valutazioni svolte costantemente dal servizio tecnico di Vignaioli Piemontesi, coordinato da Daniela Tornato e Michele Vigasio, tutti i vitigni sono collocati in vetta della classifica, ovvero le 5 stelle dell’eccellenza a Barbera, Dolcetto, Grignolino, Nebbiolo, Pelaverga, Vespolina. Gli altri vitigni stanno nella sfera dell’ottimo, con 4 stelle.
Le aziende vitivinicole in Piemonte sono 18.000 su 67.000 totali, mentre gli ettari vitati – in crescita per la prima volta dopo tanti anni - sono circa 44.200 (potenziale 46.200). L’export si conferma attorno al miliardo di euro su un export agroalimentare complessivo di 4,5 miliardi di euro. 

Un export che interessa circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% nei paesi comunitari e il 30% nei paesi extra Ue. I principali paesi importatori sono Germania, Gran Bretagna, USA, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone
Solo per la promozione Ocm sui mercati dei Paesi terzi per l’internazionalizzazione e l’export delle aziende vitivinicole piemontesi, la Regione ha stanziato per la campagna 2017/2018 risorse pari a 10.427.850 euro.

Il 33% della produzione vitivinicola in Piemonte arriva dal mondo della cooperazione: 37 cantine cooperative piemontesi sono associate e rappresentate da Vignaioli Piemontesi con 6.242 aziende vitivinicole.