Pagine

venerdì 29 novembre 2019

IL TERRITORIO DI LANGHE MONFERRATO ROERO PROTAGONISTA DELLA CAMPAGNA DI PROMOZIONE DELL’ITALIA NEL MONDO A CURA DELL’AGENZIA NAZIONALE DEL TURISMO (ENIT)




Le Langhe Monferrato Roero nel mondo: USA, Londra, Berlino, Barcellona, Varsavia, Monaco, Amsterdam, San Paolo e Argentina.

All'interno della campagna leisure 2019 dell'Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT) è stata inserita un’immagine del territorio di Langhe Monferrato Roero. La scritta “Langhe-Monferrato-Roero, Piedmont” e l'immagine del territorio sta facendo il giro del mondo. La headline - che è stata tradotta nelle diverse lingue di mercato - recita "Vivi la bellezza di brindare alla vita. Sei in Italia".

L’immagine rientra all'interno della campagna leisure "A beauty to treasure", che è stata lanciata nel 2019 dall'ENIT. La scelta delle immagini permettono di dare una visione non scontata ma nel contempo spettacolare del territorio italiano mentre, dal punto di vista dei contenuti, la campagna presenta una headline fortemente legata al visual.

Questo soggetto particolare si è rivelato uno dei più popolari e importanti della campagna in quanto permette di veicolare il tema dell'enogastronomia e quello del patrimonio dell'UNESCO, accostandolo, semanticamente, ad un copy estremamente positivo.

La comunicazione è stata anche rafforzata da accenni al tartufo ed alla sua importanza in due prodotti multimediali dell'ENIT: un video leisure ed un video dedicato al patrimonio UNESCO, sempre dell'Agenzia, che sono stati proiettati in numerosissime occasioni, in primis lo scorso WTM di Londra.

Tra gli altri momenti di divulgazione del territorio di Langhe Monferrato Roero dell’ENIT ricordiamo: la campagna OOH in Argentina, la campagna Westmister a Londra, la campagna Time Square – American Eagle a NYC, la brandizzazioni taxi WTM a Londra, la promozione in aeroporto di Monaco, la promozione in aeroporto Schipol di Amsterdam, la campagna OOH B2C TTWarsaw di Varsavia, la campagna MarkthalleNeun di Berlino, la campagna Shottenring di Vienna, la promozione in aeroporto El Prat di Barcellona, la promozione nella stazione Railway Heathrow di Londra, la promozione al metropolitan San Paolo di San Paolo.

Grazie alla connessione con il mondo del food, in aggiunta, il soggetto che vede protagoniste le colline di Langhe Monferrato Roero, è stato usato anche in alcune delle attività di comunicazione legate alla Settimana della cucina italiana nel mondo. In aggiunta, la presenza dell'hashtag #treasureitaly permette di estendere all'area pubblicizzata l'idea centrale della comunicazione ENIT, ovvero di un patrimonio come un tesoro da custodire, tesaurizzare e da fruire in maniera sostenibile, accortezze ancora più vere come nel caso di un territorio prezioso qual è quello dell'area in questione.

lunedì 25 novembre 2019

“ORO INCENSO MIRRA – PRESEPI NEL MONFERRATO” IV EDIZIONE: LA MANIFESTAZIONE IN DIECI COMUNI DEL MONFERRATO ASTIGIANO



Dall’8 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020,
1200 presepi tra Albugnano, Aramengo, Camerano Casasco, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Cocconato, Grana, Monale, Montegrosso d’Asti e Schierano frazione di Passerano Marmorito


Quarta edizione per Oro incenso mirra – Presepi nel Monferrato, rassegna presepistica organizzata dall’omonima associazione che coinvolge dieci comuni dell’Astigiano in un percorso ideale tra oltre 1200 rappresentazioni della Natività.

Dall’8 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020 la manifestazione legherà Albugnano, Aramengo, Camerano Casasco, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Cocconato, Grana, Monale, Montegrosso d’Asti e Schierano in un ricco calendario di mostre, eventi e appuntamenti dedicati al Natale.

Dice Silvia Colpani, presidente dell’associazione Oro incenso mirra – Presepi nel Monferrato: “Alcuni tra i borghi più belli del Monferrato hanno scelto di unire risorse, creatività e intenzioni per svelare e promuovere un volto inedito del territorio della nostra provincia: l’incanto dell’atmosfera natalizia tra le nostre colline, resa ancora più calda dalle tante diverse rappresentazioni della Natività disseminate sul territorio. Tra capolavori e versioni rare, presepi piccolissimi e presepi grandissimi, prove d’artista, materiali insoliti, collezioni provenienti da ogni parte del mondo, la rassegna si rinnova e cresce anno dopo anno. In questa nuova edizione anche il comune di Castagnole delle Lanze è entrato nella squadra portando “in dote” un’offerta di oltre 200 nuovi presepi”.


L’EDIZIONE 2019/2020 – Come negli anni passati, ognuno dei paesi coinvolti declinerà il tema dell’iniziativa con un’offerta presepistica e di eventi collaterali.


Albugnano
Nella conca di Vezzolano si trova un gioiello dell’arte romanica, la Canonica di Santa Maria, cosiddetta Abbazia di Vezzolano. In questa imperdibile cornice si trova il singolare presepe della restauratrice Anna Rosa Nicola. L’opera saprà stupire con nuovi dettagli, scorci di vita quotidiana in miniatura, una rappresentazione veritiera dei mestieri più originali e talvolta dimenticati. Da non perdere anche il centro storico di Albugnano e il suo Belvedere, balcone sul Monferrato alla ricerca dei tipici addobbi natalizi sparsi per il paese.

Aramengo
Il Comune di Aramengo - in collaborazione con Anna Rosa Nicola, l’artista Giorgio Franco e il Centro Francescano Culturale Rosetum presenta la mostra “Presepe… che meraviglia”. Un percorso di 18 paesaggi attraverso i quali ci si inoltra nei diversi significati degli elementi che compongono il presepe. In frazione Marmorito, piazza del Peso, sarà allestito il presepe realizzato dalla comunità di Marmorito.

Camerano Casasco
Sotto i voltoni in tufo delle cantine del castello, vicino all’antico forno comunale del 1700, si può visitare il presepe meccanico degli antichi mestieri costruito dallo scultore Gennaro Cosentino; frutto di 25 anni di lavoro, del presepe fanno parte circa 40 statue in legno, animate dal meccanismo di decine e decine di motori elettrici che lo stesso Cosentino ha progettato. Nei giorni di apertura del presepe è possibile visitare anche i preziosi stucchi dei maestri Luganesi (1650 circa) nella chiesa parrocchiale recentemente restaurati. Nella ex chiesa parrocchiale del borgo medievale di Casasco sarà allestito un presepe con statue originali del 1700.


Castagnole delle Lanze
Entra da questa edizione nel circuito di Oro incenso mirra – Presepi nel Monferrato anche Castagnole delle Lanze dove sarà possibile visitare circa 200 presepi realizzati con materiali poveri e semplici che richiamano prodotti e tradizioni del territorio. Nel borgo storico del paese si potranno infatti ammirare gli originali allestimenti realizzati dai volontari dell’Associazione Culturale Torre del Conte Paolo Ballada di Saint Robert, insieme ai residenti di Castagnole delle Lanze, compresi i bambini e alcuni artigiani locali. È d’obbligo la tappa al parco della Rimembranza: ad accogliere i visitatori il presepe a misura d’uomo.


Castagnole Monferrato
Nelle cantine della settecentesca Tenuta La Mercantile saranno allestiti diversi presepi. In particolare, da non perdere il Presepe del Vino: opera di Marco e Piera Roggero e di Stefano Parodi è un presepe ispirato alla vendemmia e alla commedia dialettale “Gelindo ritorna”; il paese di Castagnole è protagonista del presepe fatto dagli ospiti della Casa di Riposo “Coniugi Valpreda Capitolo” coordinati da Betty Pavese. Saranno esposti anche circa 200 altri presepi e la nuova realizzazione del presepe all’uncinetto di Carla Fresia. È ambientato tra gli antichi romani l’originale presepe di Roberto Grillo. Coordinamento di Fulvio Durando.
Per tutto l’arco della rassegna si potrà degustare il Ruché di Castagnole Monferrato.


Cocconato
Nel paese riconosciuto ufficialmente tra “I Borghi più Belli d’Italia” si potranno visitare le nuove creazioni tra circa 150 presepi esposti negli angoli caratteristici del centro storico e tra i punti panoramici con una suggestiva illuminazione notturna.
Nel Salone Comunale nel Cortile del Collegio si terrà la mostra “Presepi d’Artista”: rappresentazioni artigianali di maestri presepisti sempre curiose e Interessanti come il presepe con 40 movimenti a cui Maurizio Longobardi lavora dal 2014, il nuovo allestimento dell’ormai celebre presepe all’uncinetto di Adriana Gandini, le realizzazioni più recenti dei presepisti del gruppo “Artigiani del Presepe Torino” (Antonio Aiello, Adriano Gatto, Roberto Niglio, Pierluigi Calogiuri), il presepe di don Renato Della Costa e Beppe Puglia, il pezzo unico intagliato in legno dell’artista polacco Jan Laonczack, la nuova versione del presepe in foglie di mais di Paola Bonetto, le originali creazioni di Antonella Armosino (in setacci di varie dimensioni con diversi cereali, in rilievo su piatti di ceramica, in quadro con sabbie di fiume).
A grandezza naturale poi il bel presepe animato realizzato da artisti cocconatesi e illuminato nelle ore notturne: ogni anno nuovi personaggi disposti lungo la scalinata e tutt’intorno alla chiesa di Santa Maria della Consolazione.
L’apicoltore Francesco Collura e il suo allievo Marco Roati proporranno una decina di arnie in cui diversi artisti creeranno presepi ispirati al lavoro delle api; altri presepi saranno realizzati nelle arnie dai ragazzi della IV elementare della scuola di Cocconato, guidati dal Gruppo Artigiani del Presepe Torino, e verranno posizionati lungo il percorso di visita nella “via delle api”.

Grana
Il prezioso presepe realizzato da Nino Di Muzio, oggi gestito dal figlio Cristiano, è esposto nei locali sottostanti la Chiesa in piazzetta Maria Ausiliatrice.  La tecnica è artigianale: alcune statue sono costruite a mano, con resina e stoffa. Il presepe occupa circa 100 metri quadri, con 380 personaggi e due sinagoghe in legno, oltre a un castello, il palazzo di Erode, varie abitazioni.  Davanti al presepe, la rievocazione dell’Annunciazione, dei profeti e un piccolo villaggio con il vecchio mulino ad acqua. Suggestivi giochi di luce scandiscono i momenti dell’alba, del giorno, del tramonto e della notte.


Monale
Il percorso parte dal presepe realizzato da Remo Marangon - le cui statue, ad altezza naturale, ritraggono alcuni dei concittadini monalesi - e arriva fino al castello. Si possono ammirare anche le statue di terracotta prodotte dai cittadini di Monale nei corsi guidati dall’artista Martino Canavese.  La mostra si conclude con il presepe intagliato nel legno da Canavese, dove la Sacra Famiglia è a grandezza naturale.  Oltre 100 presepi provenienti da tutto il mondo sono esposti nel Salone Polivalente.


Montegrosso d’Asti
Il grande presepe meccanico interamente costruito a mano da Maurizio Nanni e curato nei particolari con personaggi in movimento e la scena scandita dalle diverse fasi del giorno e della notte sarà esposto fino al 26 gennaio nell’edificio “Scalo Ferroviario” adiacente alla stazione. Ambientati in due vagoni storici si potranno visitare anche diversi presepi tra i quali quelli realizzati dalle scuole dell’Istituto Comprensivo di Montegrosso d’Asti.  

Schierano, frazione di Passerano Marmorito
A partire dal 2010 Schierano espone presepi per le strade del paese come messaggio francescano di pace, fede e tradizione.  Ogni anno i presepi, creati dagli abitanti, aumentano e ora raggiungono il numero di 250 circa.
Vengono esposti davanti alle chiese, alle porte delle case e sulle finestre, nei vicoli e lungo la strada principale che attraversa il caratteristico paese.  La loro illuminazione notturna crea un’atmosfera natalizia calda e affascinante.  I presepi, realizzati con semplicità e materiali naturali, sono dedicati a papa Francesco e al suo trisnonno Giuseppe Bergoglio nato a Schierano nel 1816.

IL CONCORSO SU INSTAGRAM – Dall’8 dicembre partirà un contest fotografico su Instagram in collaborazione con community di @ig_piemonte: gli scatti dovranno rappresentare i presepi, anche viventi, presenti ad Albugnano, Aramengo, Camerano Casasco, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Cocconato, Grana, Monale, Montegrosso d’Asti, Schierano e dovranno essere pubblicate con l’hashtag #presepimonferrato19 e il geotag indicante la località del presepio.  
Saranno valide le foto inedite postate su Instagram fino al 6 gennaio. 
I tre scatti maggiormente significativi saranno selezionate da una giuria tecnica e premiate con vini, salumi e il medaglione della rassegna. 
Organizzazione: @presepimonferrato 

Media Partner: @ig_piemonte @ig.asti @ig_langheroeromonferrato


SITO INTERNET: www.presepinelmonferrato.it
PAGINA FACEBOOK: @oroincensomirra
PAGINA INSTAGRAM: @presepimonferrato
HASHTAG: #presepimonferrato19




VIGNAIOLI MONTEPULCIANO A VILLA NECCHI CAMPIGLIO - MILANO


Venerdì 29 Novembre 2019 dalle ore 18:00 alle 21:00 presso Villa Necchi Campiglio (Via Mozart, 12 Milano)

L’ASSOCIAZIONE VIGNAIOLI MONTEPULCIANO #quelliveriditoscana PRESENTA LA FILOSOFIA DI PRODUZIONE ED I VINI DEGLI ASSOCIATI IN UNA LOCATION D’ECCEZIONE OSPITI DI VILLA NECCHI CAMPIGLIO A MILANO


I Vignaioli di Montepulciano #quelliveriditoscana hanno scelto una location d’eccezione per presentare a Milano il Vino Nobile di Montepulciano: Villa Necchi Campiglio Bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano. Nel pomeriggio di venerdì 29 novembre sarà possibile fare un viaggio del gusto, pur rimanendo nel centro di Milano, per scoprire un grande vino attraverso le diverse interpretazioni di questo gruppo di produttori dell'antica denominazione, passeggiando per le sale della prestigiosa dimora storica.


Villa Necchi Campiglio, è una icona del decò anni Trenta nel cuore di Milano circondata da un silenzioso giardino, custode di strepitosi capolavori d’arte, dove si respira ancora intatta l’atmosfera del bel mondo della Milano tra le due guerre. Villa donata al FAI da Gigina Necchi Campiglio e Nedda Necchi, nel 2001. All’interno sono esposte opere di varie collezioni donate nel tempo: tele di Tiepolo e Canaletto fino a Sironi, De Chirico, Martini e Wildt e di grandi artisti del Novecento come Picasso, Fontana, Modigliani, Matisse ed altri.

Il viaggio del gusto per scoprire i vini dei Vignaioli di Montepulciano sarà accompagnato dal connubio tra sapori toscani e del territorio lombardo con la collaborazione delle Condotte Slow Food di Milano e Montepulciano-Chiusi. Inoltre sarà ospite la Comunità Slow Food per la Valorizzazione dell'Olivo Minuta di Chiusi che ci farà scoprire un Olio Extra Vergine d'Oliva particolare della raccolta appena conclusa.

Una grande passione quella del vino e del proprio territorio per i Vignaioli Montepulciano.

Per informazioni e prenotazioni (obbligatoria perché a numero chiuso)
Paola Fatichenti cell. 3398246670



Per ulteriori informazioni su Villa Necchi Campiglio:  

venerdì 15 novembre 2019

LE GIORNATE DEL GRAN BOLLITO MISTO IN PROVINCIA DI ASTI - IL BUE INCONTRA IL CAPPONE





Fiera del Bue e del Manzo di Nizza Monferrato - Domenica 1° dicembre

Fiera Storica del Cappone di San Damiano d’Asti - Domenica 8 dicembre

Fiera del Cappone di Vesime - Sabato 14 dicembre

Dal 1 al 15 dicembre in agriturismi e ristoranti.

Il bue incontra il cappone. Per la prima volta una grande eccellenza piemontese incontra un altrettanto grande eccellenza, per fare ancora più grande un piatto simbolo della nostra regione: il Gran Bollito Misto di Razza Piemontese. Con questi presupposti nascono “Le Giornate del Gran Bollito Misto”. L'iniziativa è di tre amministrazioni comunali dell'Astigiano che organizzano altrettante fiere storiche: la Fiera del Bue e del Manzo di Nizza Monferrato del 1 dicembre, la Fiera storica del Cappone di San Damiano d'Asti dell'8 dicembre e la Fiera del Cappone di Vesime del 14 dicembre.
Con il coinvolgimento di Ara Piemonte, Coalvi e Coldiretti Asti, “Le giornate del Gran Bollito Misto: il Bue incontra il Cappone” approderanno anche negli agriturismi e nei ristoranti per una rassegna che andrà dall'1 al 15 dicembre.

Giovedì 14 novembre, alla Coldiretti di Asti è stata presentata l'iniziativa alla presenza dei tre sindaci, Simone Nosenzo (Nizza M.), Davide Migliasso (San Damiano), Pierangela Tealdo (Vesime), degli assessori Domenico Perfumo (Nizza M.) e Flavio Torchio (San Damiano), dei rappresentanti degli allevatori di Cappone, Lucia Canta (San Damiano) e Mirco Tealdo (Vesime), del presidente della pro loco di Vesime, Stefano Diotti, del presidente e del direttore di Coldiretti Asti, Marco Reggio e Diego Furia. “Per la prima volta – ha detto Marco Reggio - un unico progetto di valorizzazione e promozione viene messo a punto con la volontà di trovare una sinergia tra queste tre manifestazioni, in modo da incrementare le potenzialità territoriali ed enogastronomiche dei tre territori. Il progetto mira anche ad agevolare i due tipi di allevamento, tanto prestigiosi quanto impegnativi per gli allevatori e sicuramente meno redditizi di altre attività più massificate”.

Aggiungi didascalia

L'iniziativa ha anche un aspetto culturale e didattico: le voliere con i migliori esemplari di cappone saranno esposte non solo alle due fiere del cappone di San Damiano e Vesime, ma anche alla fiera del bue e del manzo di Nizza Monferrato, arricchendo così la manifestazione per la gioia di grandi e piccini. Parimenti, nelle altre due manifestazioni, saranno esposti due buoi di razza Piemontese.

Ma sarà sicuramente la specificità dell'eccellenza gastronomica a creare l'interesse maggiore. Sarà riproposta l’altissima qualità dell’antica ricetta del gran bollito misto dove, tra i sette ammennicoli, figurerà dunque il cappone anziché la gallina.
Le Giornate del Gran Bollito Misto – ha detto Simone Nosenzo – nascono da un'idea dell'assessore Perfumo che, volendo arricchire ulteriormente la nostra Fiera del Bue, ha contattato Coldiretti. Ragionando tutti assieme e dopo un lavoro durato alcuni mesi, siamo approdati a questo incontro con il cappone che siamo sicuri attirerà l'interesse di molti visitatori. Inoltre abbiamo anche previsto un Mercato di Campagna Amica, sistemato accanto al ring con i buoi”.
Anche noi volevamo rilanciare la nostra Fiera storica del Cappone – ha dichiarato Davide Migliasso -, andando ad arricchire il programma e cercando un maggiore coinvolgimento degli allevatori e del mondo agricolo, vero motore economico del nostro territorio. Siamo lieti di invitare tutti alla “cerimonia di iniziazione” del cappone fra i sette ammennicoli del Gran bollito misto. Per noi sarà l'occasione per ragionare, con uno chef, una dietologa e il servizio sanitario dell'Asl, delle proprietà della carne di cappone e del veicolo promozionale che con esso si può attuare sul territorio”.
A chiudere la rassegna dei pranzi con il Gran Bollito Misto – ha dichiarato Pierangela Tealdo – spetterà a Vesime, cercando di cogliere le sfumature dei nostri bellissimi territori e anche le differenti tradizioni. Il nostro cappone è bianco, quello di San Damiano è biondo, credo sia la prima volta che assistiamo a questo incontro e sono sicura che, anche grazie al bue, sarà un arricchimento per tutti e sicuramente un gran piacere per i palati”.
Le giornate del Gran Bollito Misto ricomprenderanno, dall'1 al 15 dicembre, una rassegna negli agriturismi Terranostra Campagna Amica e nei ristoranti della zona aderenti all'iniziativa, che proporranno menù con il Gran bollito misto di bue di razza Piemontese con il cappone di San Damiano e/o di Vesime. In questo periodo anche le macellerie locali proporranno i migliori tagli di bue e cappone.
Sul sito internet www.mangiofuori.com si potranno trovare tutti i programmi delle manifestazioni e i menù proposti.

Possiamo dire che oggi si segni una data storica – ha detto Diego Furia in chiusura di conferenza stampa – con la sinergia fra tre manifestazioni e l'avvio di un progetto che mette al centro i nostri allevatori, perché non dobbiamo dimenticare che il nostro territorio ha il riconoscimento Unesco grazie al mondo agricolo che lo ha reso unico. Come unica sarà l'occasione di poter apprezzare il bue grasso con il cappone”.
il "Bue Grasso" sarà in mostra alla Fiera di Nizza Monferrato 


Nella fotografia in alto, in piedi da sinistra: Flavio Torchio  e Domenico Perfumo assessori manifestazioni delle Città di San Damiano d’Asti e di Nizza Monferrato, il  presidente e il direttore di Coldiretti Asti, Marco Reggio e Diego Furia, gli allevatori Lucia Canta e Mirco Tealdo, Stefano Diotti presidente pro loco Vesime, seduti, da sinistra i sindaci di San Damiano, Vesime e Nizza, Davide Migliasso, Pierangela Tealdo, Simone Nosenzo.


giovedì 14 novembre 2019

“DONNE DEL VINO DEL MONDO UNITEVI!” A SIMEI MILANO 2019 IL PRIMO FORUM MONDIALE DELLE DONNE DEL VINO




IL 20 E 21 NOVEMBRE UN EVENTO INTERNAZIONALE COINVOLGERÀ 12 DELEGAZIONI DALL’AUSTRALIA ALL’ARGENTINA, DALLA GEORGIA AL PERÙ. SIMONETTA DONI È IL PERSONAGGIO DELL’ANNO 2019

Donne del Vino del Mondo uniamoci! L’invito parte dalle Donne del Vino italiane. La risposta è stata un’ondata di entusiasmo: le rappresentanti delle Associazioni femminili del vino arriveranno da tutto il mondo per trovarsi a Simei Milano 2019, la più grande fiera mondiale di attrezzature per la produzione e il confezionamento del vino e beverage. Il Primo Forum mondiale delle Donne del Vino si è potuto realizzare grazie all’Unione Italiana Vini e Simei. L’appuntamento è per mercoledì 20 novembre, alle 15 (Padiglione 11, Sala Convegni-Wine bar). Un’enologa e una produttrice arriveranno da Austria(11 Frauen und ihreweine), Argentina(AMUVA), Australia(Fabulous Wine Ladies Wine Society), Cile(MUV Chile), Croazia(WOW), Francia(Cerlesdes Femmes du Vin), Georgia(Baia’s Wine), Germania(Vinissima), Nuova Zelanda(Women in Wine), Perù(Las Damas del Pisco), Stati Uniti(Wonder Women of Wine).

Il programma del primo forum mondiale del vino al femminile è stato messo a punto da Tiziana Mori, responsabile comunicazione esterna GIV Gruppo Italiano Vini e artefice del network internazionale delle Donne del vino.
«L’ambizione – spiega Mori - è di costituire un network basato sullo sharing cioè lo scambio di esperienze, viaggi, know how, opportunità di formazione e di business, comunicazione».
«Seguendo il principio che “l’unione fa la forza” il vino al femminile ha risposto al nostro appello– dice Donatella Cinelli Colombini, presidente Le Donne del Vino - L’obiettivo è di accrescere le opportunità affinché il processo verso la parità fra le botti in termini di carriera, retribuzioni e riconoscimento sociale, avvenga più rapidamente possibile».

Durante il “Forum of the women in wineworldwide”, oltre alla firma del protocollo di intesa che collega in un networking le principali associazioni dell’enologia al femminile, le delegate estere e le Donne del vino italiane parteciperanno giovedì 21 novembre (ore 10, Sala Convegni Pad. 15), all’incontro “Donne e Vino: opportunità e sfide”, incentrato sulle aspettative e le nuove risorse che attendono il mondo del vino in termini di turismo ed economia circolare. Porteranno i loro contributi Carlos Santos, Ceo di Amorim Cork Italia, Roberta Garibaldi, docente universitaria e maggiore esperta di turismo enogastronomico, e Flavio Aragozzini, Senior Country Manager di LCI Lavorazione Carta Riciclata Italiana.

Un messaggio alle Donne del Vino arriva da Ernesto Abbona, presidente Unione Italiana Vini:«L’Italia ha visto nascere la prima associazione a livello internazionale delle donne del vino che oggi tornano a scegliere il nostro paese per organizzare la loro prima convention mondiale. Èmotivo, per tutti noi, di orgoglio e riconoscenza verso una realtà di “genere” che sta trasformando il modo di essere e sentire il vino. E lo è tanto più per Unione Italiana Vini che ha visto crescere l’associazione condividendone, con discrezione, percorsi, difficoltà e successi. Se con il mensile DNews abbiamo dato voce alle donne del vino italiane attraverso le pagine del nostrosettimanale, Il Corriere Vinicolo, oggi, con grande piacere e soddisfazione offriamo, ancora con il nostro SIMEI, un palcoscenico alla prima convention mondiale del vino al femminile. Ci sentiamo fortunati per questa liaison che regala al nostro mondo una ventata di vivacità, freschezza e intelligenza. Auguri, donne del vino: il futuro ha bisogno della vostra passione!».

Ad arricchire questo programma davvero denso, la sera del 20 novembre, ci sarà la premiazione del Personaggio dell’anno delle Donne del Vino. Per questo riconoscimento è stata scelta Simonetta Doni, la “stilista del vino”, la donna che ha vestito alcune delle bottiglie italiane più famose nel mondo dando vita a un autentico rinnovamento della comunicazione e del marketing del food &wine. Simonetta Doni incarna nella forma più alta il tema dell’anno “Donne vino e design” che le Donne del Vino hanno sviluppato, nel corso del 2019, con eventi, convegni e charity in favore delle giovani designer.
Negli ultimi anni, la crescita delle donne nella produzione, commercializzazione e consumo del vino, ha cambiato il look delle produzioni enologiche e il disegno delle etichette. In questo ambito Simonetta Doni, con il suo modo di vestire e comunicare il vino, costituisce un esempio del grande apporto che le donne danno al vino italiano.

DONNE VINO PRODUZIONE E CONSUMI: LE NOVITÀ 2019

Nell’agricoltura italiana, secondo gli ultimi dati Censis, le donne a capo di aziende agricole coltivano il 21% del SAU – Superficie agricola utilizzabile ma producono il 28% del PIL agricolo. Dal 2003 al 2017 le donne manager rurali sono cresciute del 2,3% - unico comparto economico tradizionale con questa variazione positiva- portando un pensiero differente e orientato all’accoglienza e alla diversificazione. Un rinnovamento che ha contribuito (un “maltingpot” insieme alla crescita di stranieri e tecnologia) in modo positivo alla crescita dell’intero settore.

Roberta Garibaldi, nel 2° Rapporto sul turismo enogastronomico in Italia 2019, evidenzia come nel turismo enogastronomico emergono piccole differenze di genere: così nel turismo del vino prevalgono gli uomini (40,3%-38%), stessa situazione negli eventi e festival a tema vino. Fra le attività associate all’enoturismo le donne prediligono la cultura (84%) e gli uomini l’attività fisica (35%). Entrambi vanno volentieri nei distretti enologici con il partner, ma poi il gentil sesso è il più attratto dei due dall’assaggio del vino locale (46%) e dallo shopping per portare un ricordo goloso ad amici e parenti.

Interessante anche il rapporto di Wine Intelligent 2019 sugli acquisti del vino: le donne sono più attente degli uomini al rispetto della natura e all’etica con cui un vino è prodotto (53%). Sono meno influenzate dai critici e più dagli amici ma spendono meno dei maschi. Sempre Wine intelligence 2019, sfata un mito sul rosato: non è un vino da donne, tanto che in Australia, Cina (59%) e soprattutto in Giappone (62%) è consumato prevalentemente dai maschi.

CHI SONO LE DONNE DEL VINO
Le Donne del vino sono un’associazione senza scopi di lucro che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi quasi 850 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. Altre info sul sito e sul blog: www.ledonnedelvino.com 

Associazione Nazionale Le Donne del Vino
02 867577, www.ledonnedelvino.com , info@ledonnedelvino.com 



LE CANTINE PELLEGRINO PRODUCONO IL PRIMO MARSALA "SINGLE BARREL"



Da una singola botte custodita nelle storiche cantine di famiglia, nasce il primo Marsala Single Barrel mai prodotto prima da Pellegrino.  Un avvenimento unico, non solo per il marchio siciliano ma per tutta l’enologia dell’isola, che viene celebrato attraverso un’etichetta speciale, prodotta in edizione limitata e numerata   

La storia della famiglia Pellegrino prende avvio nel 1880 con la commercializzazione del marsala, il vino siciliano più famoso al mondo, ormai diventato leggenda. Dalla fondazione ad oggi sono trascorsi quasi 140 anni, che hanno permesso di maturare grande esperienza, sia in vigna che in cantina: sei generazioni per quella che a buon diritto può essere considerata una delle più importanti dinastie imprenditoriali della Sicilia. 

Ancora oggi nelle cantine storiche di Marsala, affina l’omonimo vino prodotto da uve di varietà autoctone. Un luogo delle meraviglie caratterizzato da inebrianti profumi di marsala e legno, luci soffuse e un grande silenzio per non disturbare il lungo riposo che rende questo vino così unico. Le pareti della cantina sono adornate da lunghi filari di botti, tini e barrique i cui legni, sempre diversi, interagendo con vino e ossigeno, danno vita a dei marsala dalle personalità uniche e distintive.

È qui che il Mastro cantiniere, di anno in anno, degusta e assembla i marsala della stessa tipologia e annata contenuti nelle diverse botti per dare vita a quello destinato ad essere imbottigliato. Ma quest’anno è successo qualcosa di inaspettato e sorprendente. Una singola botte di rovere da 21hl, la N.167, contenente marsala vergine riserva dell’annata 2001, per circostanze fortuite ed inspiegabili, ha avuto una resa così eccezionale da decidere di dedicarle un’etichetta. L’interazione tra vino, ossigeno e legno ha creato un marsala unico per profumi, sentori ed equilibrio tale da meritarsi un ruolo da protagonista per la prima volta nella storia della Pellegrino.

E’ il primo marsala Single Barrel della storia – afferma Benedetto Renda, presidente di Cantine Pellegrino – e infatti non era mai successo prima che una singola botte di marsala venisse eletta dal Mastro cantiniere a esprimersi in assolo, come un grande strumento: il suo legno ha creato un miracolo di profumi, sentori ed equilibrio. Un marsala perfetto nella sua unicità, nato da un’unica botte, la n. 167, da cui prende il nome. Questo Single Barrel, prodotto in tiratura limitata e numerata, è rivolto a una ristretta cerchia di estimatori e collezionisti”.

A un anno dalla presentazione del progetto Marsala Revolution – che ripropone in chiave contemporanea cinque diverse tipologie di marsala, per avvicinare un pubblico sempre più giovane ed esigente a uno dei prodotti storici italiani – Pellegrino continua l’attività di promozione e valorizzazione del vino simbolo della storia di famiglia. La nuova etichetta Marsala N. 167 Single Barrel, con il suo packaging unico e accattivante, è uno dei più preziosi marsala mai prodotti da Pellegrino.

Per quanto riguarda le note tecniche, il vino è caratterizzato da un colore mogano con riflessi ambrati che ha sviluppato - in oltre 15 anni di invecchiamento - un ampio sentore di legno e note speziate di chiodi di garofano e cannella. Al naso si percepiscono lievi sfumature di scorze di agrumi, prugna e cacao. Al palato, invece, è un marsala imponente, con notevole sapidità e acidità; caldo e balsamico, con forti aromi di legno e liquirizia e lievi note di cacao.

Prezzo in enoteca: euro 90 (tiratura numerata)

Marsala Single Barrel è disponibile in alcune enoteche italiane selezionate, tra cui:

          Enoteca Il Cavallante – Milano
          Enoteca La Botte Bianca – Ostia (RM)
          Enoteca Picone – Palermo



MARSALA  SINGLE BARREL VERGINE RISERVA 2001
VINO LIQUOROSO DOC
Nato da una singola botte di rovere, un marsala secco che in oltre 15 anni
ha sviluppato  intensi profumi di legno e spezie, oltre ad un imponente gusto,
caldo e balsamico.
UVE
Grillo, Catarratto e Inzolia
TERRITORIO DI ORIGINE
Entroterra marsalese
TERROIR
Terreno: medio impasto, leggermente argilloso. Altimetria: da 100 a 200 metri sul livello del mare.
Clima: mediterraneo, inverni miti, precipitazioni limitate, estate molto calda e ventilata.
VINIFICAZIONE E AFFINAMENTO
Epoca di raccolta nella seconda decade di settembre, a maturazione avanzata.
Fermentazione a temperatura di 20°-22°C. Fortificazione con alcol puro di vino fino
al raggiungimento della gradazione ottimale.
Affinamento di oltre 15 anni in una singola botte di rovere da 20hl.
DEGUSTAZIONE
Colore: mogano con riflessi ambrato.
Profumo: intenso con ampio sentore di legno e note speziate di chiodi di garofano e cannella. Lievi sfumature di scorze di agrumi, prugna e cacao.
Gusto: imponente al palato con notevole sapidità e acidità; caldo e balsamico, con forti aromi di legno e liquirizia e lievi note di cacao.
ABBINAMENTI
Tradizionale: dolci secchi, sigari semisecchi.
Non convenzionale: affumicati di tonno.
Servire a 12°-14°C. GRADO ALCOLICO 19% vol FORMATO 75 cl

mercoledì 13 novembre 2019

VINO. Mondo accademico e Assaggiatori ancora insieme per l’alta formazione




Vito Intini: “Assaggio tecnico, una delle skill richieste ai futuri Manager dell’Enoturismo”

Mondo delle Università e degli Assaggiatori sempre più uniti verso l’obiettivo dell’alta formazione attorno al vino. Dopo aver inaugurato a settembre SUMAV - Scuola Universitaria per Maestri Assaggiatori di Vino, il primo percorso accademico dedicato all’assaggio tecnico istituito presso l’Università degli Studi di Torino, ONAV ha stretto una sinergia con Accademia Symposium, la Scuola di formazione agroalimentare in Franciacorta.
Questa volta si tratta di un corso ITS in Smart Manager dell’Enoturismo che, a partire dal prossimo 30 novembre, intende formare 20 tecnici superiori per il controllo qualitativo, la valorizzazione e il marketing delle produzioni agrarie, agro-alimentari e agro-industriali. Un biennio scolastico costruito anche in collaborazione con ONAV Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Corsorzio Franciacorta, con l’obiettivo di formare figure professionali in grado di apportare valore aggiunto allo sviluppo locale, favorendo l’abbinamento tra conoscenza del vino, comunicazione e innovazione, gestione turistica e cultura del territorio.

Al termine del diploma gli studenti otterranno l’attestato di Esperto Assaggiatore 2° livello – spiega Vito Intini (nella foto), presidente ONAV Organizzazione Nazionale Assaggiatori di VinoLa nostra associazione svolgerà due corsi completi, uno di primo e uno di secondo livello: i futuri Manager dell’Enoturismo impareranno a degustare un vino, utilizzando tutti i sensi e seguendo un’attenta analisi sensoriale per condividere le percezioni attraverso un linguaggio appropriato. Assaggiare un vino significa entrare nel profondo della storia e della cultura di un territorio, instaurare con esso un legame emozionale che completa l’esperienza di conoscenza. Ma l’assaggio deve essere anche rigoroso e tecnico per riuscire a trasmettere ai visitatori la giusta comprensione del vino inteso come prodotto-filiera e tutela della qualità”.
Il corso nasce da un fabbisogno territoriale di figure in grado di lavorare con professionalità e competenza nell’ambito del turismo del vino italiano, che sta acquistando sempre più fama internazionale e che ha portato all’approvazione del decreto sull’enoturismo a marzo 2019. Ogni anno oltre 14 milioni di turisti visitano le cantine italiane, generando un valore economico che supera i 2,5 miliardi di euro. Un trend in costante crescita in tutta Italia, con previsioni di grande sviluppo grazie allo strutturarsi di filiere dedicate e ad eventi di grande affluenza, come le prossime olimpiadi Milano-Cortina. Ottenuto il diploma, si potrà accedere alla laurea triennale proposta dalla Cattolica o al mondo del lavoro.



lunedì 11 novembre 2019

DUE MAXI PANETTONI AL MOSCATO ALBERTENGO BATTUTI ALL’ASTA MONDIALE DEL TARTUFO BIANCO D'ALBA DI GRINZANE CAVOUR



PEZZI DA 10 E 20 CHILI PRODOTTI DALL’AZIENDA DI TORRE SAN GIORGIO (CUNEO) SONO VOLATI IN CINA E A HONG KONG CON TARTUFI E MAGNUM DI BAROLO E BARBARESCO

Due super Panettoni al Moscato Albertengo sono stati battuti tra i lotti della XX edizione dell'Asta Mondiale del Tartufo Bianco d'Alba,evento internazionale di solidarietà ospitata al Castello di Grinzane Cavour e in contemporanea a Hong Kong, Mosca e Singapore.


Negli ultimi due lotti dell’Asta, tra bellissimi esemplari di tartufi e magnum di Barolo e Barbaresco, sono stati assegnati anche due lievitati del peso di 10 e 20 chilogrammi firmati da Albertengo, storica azienda di Torre San Giorgio (Cn), che ogni anno produce un milione e mezzo tra panettoni e colombe. In particolare, il Panettone al Moscato compirà trent’anni nel 2020 ed è rappresentativo della “piemontesità” degli Albertengo.
Il Panettone da 20 kg era nel lotto finale con un Tartufo Bianco d'Alba del peso di 1.005 grammi, conquistato da un imprenditore di Hong Kong per la cifra di 120 mila euro.Il 10 chili, invece, è stato battuto con un tartufo Bianco d’Alba di 470grammi, aggiudicato per a 12 mila euro dallo chef cinese Yong Zhang, che ha da poco ottenuto la quarta stella Michelin.
Presenti all’Asta Livia e Massimo Albertengo: «È stata una grande emozione – commentano – un evento di solidarietà di cui la Langa e tutto il Piemonte devono essere orgogliosi».
Il ricavato complessivo dell'edizione 2019 dell'Asta Mondiale del Tartufo Bianco d'Alba ammonta a 420.000 euro, una delle somme più alte raccolte nella storia dell’evento. Sarà devoluto alla Fondazione Nuovo Ospedale Alba Bra Onlus e altri soggetti meritevoli sul territorio;  all'Istituto “Mother's Choice” di Hong Kong che aiuta bambini senza famiglia e giovani madri in difficoltà; a Mosca il sostegno andrà al Dmitry Rogachev National MedicalResearch Center of PediatricHematology, Oncology and Immunology, centro di ricerca d'avanguardia specializzato per le malattie ematologiche, oncologiche ed immunologiche dell'infanzia e nella diagnostica molecolare; a Singapore, tributaria dei fondi raccolti sarà la World Food Future – Educate, discern, nourish, realtà di promozione dell'educazione al cibo e della consapevolezza dei consumi.

ALBERTENGO PANETTONI |LA STORIA
Maestri dell’arte bianca già dalla fine dell’Ottocento, gli Albertengo sfornavano pane fresco ogni mattina per gli abitanti di Torre San Giorgio, in provincia di Cuneo, in un’antica panetteria ai piedi del Monviso.
Negli anni Cinquanta del secolo scorso Domenico Albertengo, che aveva ereditato il mestiere dai suoi nonni, intuì che era arrivato il momento di aggiungere qualcosa di nuovo alla produzione di famiglia e iniziò a preparare i suoi primi panettoni alla piemontese: nel soffice impasto del panettone Albertengo, la grande conoscenza dell’arte della panificazione, dei segreti della lievitazione naturale e dell’importanza di materie prime di qualità rappresentarono fin da subito le chiavi di un successo straordinario; i riconoscimenti non si fecero attendere.
Oggi questa tradizione è portata avanti dai figli di Domenico, Livia e Massimo: con circa un milione e mezzo tra panettoni e colombe prodotte ogni anno, Albertengo sa riunire la sapienza della pasticceria artigianale ai metodi di lavorazione e alla garanzia di qualità di una grande azienda moderna.
Albertengo è specializzato nella produzione di maxi formati del Panettone Classico da 5, 10 e 20 chili e nell’ormai trentennale produzione di panettoni al vino.
Tra le novità del 2019, il Panettone al Vin Santo, quello al Brachetto d’Acqui, il Panettone ai Marron Glacés e quello alla mela.

Albertengo in numeri:

Anno di fondazione: 1905
Personale: 40 dipendenti (a cui vanno aggiunti gli 80 stagionali)
Superficie dello stabilimento: 20 mila metri quadri coperti
Produzione annua: un milione e mezzo di pezzi (di cui 75% Panettoni, 25% Colombe)
Certificazioni: Iso 18000 e Iso 14000
Associazioni: Confapi Cuneo e Unione Italiana Food
Fatturato annuo: 11,5 milioni di euro
Rete di distribuzione: negozi specializzati, enoteche, pasticcerie, omaggistica
Quota export: 25% (Albertengo esporta in 27 Paesi del mondo, tra Europa, America, Africa, Asia, Oceania).