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mercoledì 31 ottobre 2018

Cantine Amerio di Canelli (Asti) presenta il suo “Segreto”, l’Asti Extra Dry docg nato nel segno di una nuova Cantina nel cuore di una cittadella del vino


 
 
Un nuova cantina vinicola, al centro di una cittadella del vino con strutture di accoglienza nel segno delle produzioni vitivinicole, alle porte di una delle città piemontesi simbolo dell’enologia italiana dove più di un secolo fa nacque il primo spumante d’Italia, e un nuovo vino, un Asti Extra Dry, versione non dolce del famoso Asti docg, che rinverdisce il primato piemontese delle prime bollicine italiane

Del progetto,  in fase di realizzazione, si è parlato lunedì 29 ottobre, all’Enoteca regionale di Canelli e dell’Astesana, in provincia di Asti


da sinistra: Barbero, Pietro Cirio, Gabusi, Mario Cirio, Dogliotti e Scaglione (foto Vittorio Ubertone per SdP)
 
La nuova sede è quella di Cantine Amerio, storica azienda canellese, oggi controllata da tre imprenditori vinicoli, i fratelli Mario e Pietro Cirio e l’enologo Gianluca Scaglione.
Sorgerà alle porte della città sulla strada che porta ad Asti, proprio di fianco a un complesso voluto da altri imprenditori canellesi, la famiglia Scagliola, attiva nel campo delle macchine enologiche altra eccellenza del territorio insieme alla vitivinicoltura, che prevede un albergo di charme, una vineria e un’enoteca che proporrà esclusivamente vini di produttori canellesi. È questa l’architettura della nuova cittadella del vino di Canelli.

Ha spiegato Pietro Cirio: « La posizione della nuova sede, voluta e costruita da noi sulla direttrice per Asti, e l’estrema vicinanza con strutture di accoglienza di proprietà della famiglia Scagliola e che saranno gestite direttamente da noi, pongono la nuova sede di Cantine Amerio al centro di un progetto unico, non solo per l’Astigiano, ma per l’intera regione».

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Canelli, anche presidente della Provincia, Marco Gabusi: «Queste scelte imprenditoriali vanno favorite perché procedono nel solco della tradizione e dell’innovazione utili per costruire il futuro di Canelli, delal provincia e dell’intera regione».

È intervenuto anche il presidente del Consorzio dell’Asti, Romano Dogliotti che ha confermato come l’Asti nella tipologia non dolce sia un’opportunità per la filiera del moscato.

Il progetto della nuova Cantina è stato affidato allo studio di architettura MKP di Canelli. L’architetto Alberto Barbero ha chiarito la genesi del progetto e il rapporto tra struttura e ambiente. «Siamo partiti dall’interpretazione delle architetture storiche legate alle cantine vinicole ottocentesche – ha detto -.Linee semplici ed essenziali che abbiamo abbinato a riferimenti paesaggistici e territoriali come la collina, insieme ad accorgimenti di sostenibilità ambientale come pannelli fotovoltaici e colonnine per la ricarica di veicoli elettrici»
 

È toccato quindi all’enologo Gianluca Scaglione svelare le caratteristiche del nuovo Asti Extra Dry, chiamato Segreto, firmato Cantine Amerio. «A poco più di un anno dal lancio della tipologia non dolce dell’Asti docg da uve moscato – ha detto il tecnico - ci siamo concentrati su un metodo di vinificazione che personalmente avevo sperimentato tempo fa per la produzione di un particolare spumante a metodo classico. Con l’uso di particolari lieviti e accorgimenti di cantina siamo riusciti a eliminare quella nota mandorlata che spesso tende ad emergere negli Asti Secco con un residuo dolce ancora marcato. Anche per questo il nostro Asti non dolce abbiamo deciso di produrlo in versione extra dry, quindi il più secco possibile».

Infine l’appello di Pietro Cirio a favore dell’ambiente agricolo e del paesaggio: «Siamo nel cuore della zona Unesco dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte – ha detto l’imprenditore – e noi vignaioli dovremmo essere i primi custodi del patrimonio paesaggistico e ambientale che ci è stato affidato. Solo così, insieme ai nostri vini, la buona tavola e l’accoglienza inappuntabile potremo conquistare i visitatori, italiani e stranieri, che sempre di più scelgono il nostro territorio»
 
http://www.cantineamerio.it/


lunedì 29 ottobre 2018

A MATERA DONNE DEL VINO DA TUTTO IL MONDO CONTRO LA VIOLENZA - Venerdì 16 novembre


 
IL 16 NOVEMBRE SI ASSEGNA IL PREMIO ALLA GIORNALISTA MATILDE D’ERRICO

«VIOLENZA SULLE DONNE STOP, BISOGNA PREVENIRE. UNIAMOCI A LIVELLO MONDIALE»
 

Un Forum internazionale di Donne del Vino,la consegna del premio «Personaggio dell’Anno 2018» a Matilde d’Errico (nella foto)  e un tema forte: la violenza contro le donne.
Venerdì 16 novembre le Donne del Vino si danno appuntamento a Matera, la città dei Sassi, patrimonio dell’Umanità Unesco e Città europea,per un evento che segna una pietra miliare nella storia dell’enologia: per la prima volta le donne del vino di tutto il mondo fanno rete con un forum virtuale.
Altro tema forte della convention di Matera la violenza sulle donne con il premio a Matilde D’Errico scrittrice, giornalista, autrice e conduttrice televisiva da anni impegnata nel contrasto al femminicidio e la consegna delle somme raccolte dalle Donne del Vino a due associazioni che lavorano per prevenire gli atti violenti.
 
La convention di Matera – organizzata dalla delegata DDV della Basilicata Carolin Martino e dalla consigliera nazionale Sabrina Soloperto con l’aiuto di Eventi d’Autore - conclude i festeggiamenti per i 30 anni dell’associazione italiana, laprima, la più grande e strutturata a livello internazionale, che proprio qui mette le basi di un network con le associazioni simili di Argentina, Australia, Croazia, Francia, Germania, Spagna, Svizzera e USA. Alla prima convention virtuale di Matera, che serve per conoscersi e raccontarsi, seguirà un vero forum a Milano. L’appuntamento è fissato nel novembre 2019, in occasione di SIMEI, salone delle macchine per l’enologia. «L’obiettivo – spiega la presidente Donatella Cinelli Colombini (nella foto) - è di fare network fra le associazioni mondiali offrendo maggiori opportunità alla compagine femminile dell’enologia. Un rapporto circolare che ha il fine di diffondere reciprocamente le informazioni sulle attività, favorire stage, scambi di know how e viaggi nelle regioni viticole».

Dall’incontro di Matera, l’Associazione lancerà un messaggio importante: stop alla violenza sulle donne. Nel 2018 le Donne del Vino italiane hanno vissuto il dramma del femminicidio con una delle sue socie, lasommelier Donatella Briosi, uccisa dall’ex marito a Udine.Una tragedia che ha unito le Donne del vino in un’opinione largamente condivisa di cui si fa portavoce la presidente «la repressione degli uomini violenti non basta a fermare i delitti c’è bisogno di prevenzione».
Da qui la scelta di Matilde D’Errico come «Personaggio dell’anno 2018» per la sua opera in favore delle donne oggetto di violenza fisica e psicologica. La D’Errico ha usato i programmi televisivi, di cui è autrice (Amore Criminale) e conduttrice (Sopravvissute),per rivelare, a un vastissimo pubblico, le dinamiche degli amori deviati che producono sofferenza. Un modo intelligente di fare prevenzione e un’autentica rivoluzione in favore dei diritti delle donne, perfettamente in linea con il sentiment della Donne del vino dopo l’uccisione di Donatella Briosi. Una tragedia che ha segnato l’associazione attivandola in una raccolta fondi che ha fruttato circa 10.000 euro a cui si aggiungono i ricavi dell’asta di vini pregiati a Villa Brandolini D’Adda di Vistorta organizzata dalla Delegazione Friuli Venezia Giulia.
Sarà proprio Matilde D’Errico a consegnare il denaro delle Donne del Vino a due associazioni del Friuli Venezia Giulia, regione dove viveva ed è stata uccisa Donatella Briosi.  Si tratta della onlus“Voce Donna” che da vent’anni assiste le donne vittime di violenza, in forma gratuita, offrendoloro servizi nell’immediato e nel percorso riabilitativocon la garanzia del completo anonimato.  L’altra beneficiaria è“In prima persona, Uomini contro la violenza sulle Donne”, associazione fondata nel 2017 da imprenditori pordenonesi e indirizzata direttamente agli uomini violenti. 
La convention di Matera è anche un momento gioioso per le Donne del Vino che concludono le celebrazioni del loro trentennale con una cena di gala e con un’escursione nel Vulture ospiti delle produttrici donne di vini vulcanici.

L’alleanza con Antica Pasticceria Muzzi
A Matera nasce un’alleanza tra le Donne del Vino e l’Antica Pasticceria Muzzi che dal 1795 alimenta una vocazione per l’artigianalità nei prodotti lievitati da ricorrenza, nata a Foligno (PG) e oggi riconosciuta a livello internazionale. Nasce così un sodalizio che continuerà per tutto il 2019 e ha l’obiettivo di diffondere e tutelare il patrimonio delle tradizioni legate al vino e all’artigianalità dei dolci da ricorrenza, in un percorso che vede i due protagonisti assieme per valorizzare il ruolo della donna in un settore di eccellenza italiana, come quello agroalimentare.
I partner delle Donne del Vino a Matera
A Matera le Donne del Vino hanno preziosi partner che le supportano. Oltre all’Antica Pasticceria Muzzi, sono: Eventi d’Autore, Scatolificio Udinese, AmorimCork Italia, Grafiche Quartana, P&P Promotion,Unicredit e Matera 2019 Open Future.

IL 23, 24 E 25 NOVEMBRE TORNA IL BAGNA CAUDA DAY


 

LA PIÙ GRANDE BAGNA CAUDA COLLETTIVA IN CONTEMPORANEA AL MONDO. AD ASTI, IN PIEMONTE E NEL MONDO SI PREPARA IN 150 RISTORANTI, OSTERIE E CANTINE STORICHE L’ACCENSIONE DI 15 MILA FUJOT PER L’EVENTO 2018, GIUNTO ALLA 6ª EDIZIONE

Il sito Bagnacaudaday.it  pubblica un primo elenco di locali di Asti, del Piemonte e del resto del mondo dove si svolgerà dal 23 al 25 novembre la sesta edizione del Bagna Cauda Dayla festa più profumata dell’anno. Sono già più di diecimila i posti, ma ne arriveranno altri per soddisfare le voglie dei bagnacaudisti, molti dei quali in arrivo anche da altre regioni e dall’estero.     

Il Bagna Cauda Day (ma lo si può pronunciare in piemontese anche Bagna Cauda d’aj) è un evento ironico complesso e articolato, organizzato dall’Associazione culturale Astigiani, che coinvolge molte migliaia di appassionati e si svolge nell’ultimo fine settimana di novembre per celebrare il rito collettivo della Bagna Cauda.  

Il tipico piatto della tradizione piemontese è al centro di un sistema gastronomico secolare che partendo da una salsa calda di aglio, olio e acciughe, dove intingere le verdure di stagione, è diventato un pilastro della cultura conviviale.


classica tavolata nella foto di Giulio Morra
«Il “profumo” d’aglio, la complessità della preparazione, la ricerca di materie prime eccellenti hanno però rischiato di relegarla al di fuori della ristorazione. Con il Bagna Cauda Day – dicono gli organizzatori - vogliamo riportare la Bagna Cauda al centro della proposta gastronomica che parte dal Piemonte e coinvolge numerose realtà in tutto il mondo. In nome dell’amicizia, del gusto di stare insieme del valore di riscoprire sapori intensi, veri, autentici. La Bagna Cauda è un piatto senza divieti e ingredienti nascosti. Aperto ad ogni cultura e tradizione. Come diciamo noi: è riservato a chi non ha la puzza al naso!».

Diamo un po’ numeri

1 Un evento unico per rinnovare il rito antico della bagna cauda con un’idea nuova e un tocco d’ironia

3 giorni di incontri e festa. La sesta edizione, mantiene la formula e aggiunge novità. Oltre che ad Asti, il Bagna Cauda Day vede il coinvolgimento di realtà importanti in tutto il Piemonte e anche all’estero. Hanno aderito al Bagna Cauda Day anche locali da Berlino a New York, dal Costa Rica all’Argentina e perfino a Tonga nel Pacifico.

10 euro il prezzo dei vini doc e docga bottiglia proposto direttamente dai produttori nei locali aderenti

23-24-25 novembre 2018 le date del Bagna Cauda Day, la sera di venerdì 23, mezzogiorno e cena sabato 24 e domenica 25

25 euro il costo fisso della Bagna Cauda, uguale in tutti i locali, dagli stellati alle trattorie di paese, che darà diritto a un posto a tavola eauna bagna cauda abbondante, variegata e colorata dalle verdure.

Ogni bagnacaudista avrà in omaggio-souvenir il tovAGLIOlone d’autore in stoffa quest’anno firmato da Massimo Ricci, pittore e illustratore di Nizza Monferraro che ha interpretato con ironia il popolare ritornello della canzone “Quel mazzolin di fiori” parodiandolo in “Quel mazzolin di cardi…” .

Sarà distribuita anche la nuova edizione del Vademecum della Bagna Cauda con le testimonianze, la storia e la ricetta di questo piatto straordinario. 

150 i locali (cantine storiche, ristoranti, vinerie, associazioni) dell’Astigiano, Monferrato, Langa e Roero e nel resto del mondo proporranno la loro Bagna Cauda in tre versioni segnalate da un semaforo: rosso come “Dio comanda” (tradizionale), giallo per indicare la versione “eretica” e verde per la “atea” con poco e senz’aglio.

Novità di quest’anno la possibilità del “finale in gloria”, ossia di concludere la bagna cauda secondo tradizione con un uovo cotto direttamente nel fujot “spolverato” da una grattatina di tartufo bianco d’Alba. Il prezzo di questa profumata aggiunta andrà dai 10 ai 15 euro in base alle quotazioni dei tartufi bianchi. 

15.000 i comodi posti a tavola complessivi, tutti in spazi riscaldati, senza code e tempi di attesa che si possono prenotare telefonando direttamente ai locali indicati sul sito www.bagnacaudaday.it  

0 zero plastica per piatti posate e bicchieri nel rispetto dell’ambiente e della tradizione

Molte le curiosità, le conferme e le novità in arrivo.

Da non perdere il coraggioso e appassionato “Barberakiss” il bacio di mezzanotte che i bagnacaudisti si scambieranno in piazza San Secondo ad Asti, in altre piazze e nei ristoranti nella serata di sabato 24. In collaborazione con il Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato.

 Il Bagna Cauda Day sarà anche l’occasione per conoscere l’Asti docg secco che il Consorzio dell’Asti offrirà nei ristoranti e nei locali a bagnacaudisti come aperitivo di benvenuto.  

Ad Asti i portici della centrale piazza San Secondo ospiteranno sabato 24 e domenica 25 il Bagna Cauda Market organizzato in collaborazione con la Confederazione italiana agricoltori e il Comune di Asti.

La domenica mattina ad Asti si corre la terza Marcia Cauda, organizzata dalla società sportiva Vittorio Alfieri.

Ci sarà anche il “Kit del dopo bagnacauda” con dentifricio “Baciami subito”, magnesia, cola, grappa, cioccolato ecc.

E non mancherà “Acciù” la mascotte portafortuna in stoffa.

Torna, dopo il successo dello scorso anno anche il servizio Bagna Ca’, la bagna cauda a domicilio, compresa di verdure e fujot.

Elenco aggiornato del programma e dei ristoranti aderenti e posti disponibili su www.bagnacaudaday.it

Una parte degli utili della manifestazione saranno devoluti in opere di concreta solidarietà dall’Associazione Astigiani. Perché la Bagna Cauda fa bene. Lo scorso anno furono destinati 6.500 euro. Gli organizzatori sperano con l’aiuto di tutti di superare la cifra.

Durante il Bagna cauda day, domenica 25 alle ore 18 a palazzo Ottolenghi sarà assegnato anche il premio Testa d’aj a chi nella vita ha dimostrato di saper andare controcorrente. Le prime edizioni hanno visto la consegna del premio al filosofo Guido Ceronetti e all’autore televisivo Antonio Ricci.

 
Foto di Franco Bello

lunedì 22 ottobre 2018

“48 ORE”DI GRANDI LANGHE DOC E DOCG: AD ALBA IL 28 E IL 29 GENNAIO 2019 AL VIA LA QUARTA EDIZIONE



Un’unica location e un focus di due giorni per degustare tutte le nuove annate in anteprima: queste alcune delle novità della nuova edizione di Grandi Langhe

La quarta edizione di Grande Langhe Doc e Docg, in programma il 28 e il 29 gennaio 2019, è già un evento per gli operatori di settore italiani e stranieri. Non solo per il numero di vini proposti, grazie all’introduzione di quelli a Denominazione d’Origine Controllata, ma perché sarà l’occasione di degustare anche le nuove annate del Barolo (2015),Barbaresco (2016) e Roero (2016).

Oltre 250 cantine, 1.500 etichette in degustazione, buyer, sommelier, enotecari e professionisti del vino provenienti da tutto il mondo.

Sarà anche una edizione ricca di novità: cambiano infatti location, periodo e numero di giorni. Grandi Langhe sarà infatti interamente ospitata ad Alba, la capitale del vino e del tartufo bianco, scelta in quanto cuore pulsante e punto di riferimento di questa terra dove da secoli la viticoltura è l’anima dell’economia. Inoltre, l’altra grande novità introdotta dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e dal Consorzio del Roero è l’anticipo dell’evento al mese di gennaio che consentirà ai professionisti di settore e ai giornalisti (a cui la rassegna è riservata) di degustare per primi in assoluto le nuove annate direttamente nei territori che hanno dato loro vita e prima che abbia inizio la stagione delle grandi fiere internazionali.

Una vera e propria anteprima, quindi, che grazie ad un’unica location e alla presenza di tutti i vini in entrambe le giornate, consentirà ai partecipanti di non dover scegliere e di non perdersi nulla di questa nuova “48 ore”.

Ad Alba gli spazi espositivi saranno suddivisi in base ai Comuni di provenienza delle diverse cantine: una divisione territoriale ordinata, per consentire ai partecipanti di apprezzare la varietà del prodotto, frutto dell’appassionato lavoro sulle colline della zona degli uomini e delle donne delle Langhe. Un’occasione per cogliere a fondo il valore delle Menzioni geografiche (MGA) di Barolo, Barbaresco, Roero e Diano e di conoscere gli altri vini del territorio.

Come accade dal 2013, sono previste degustazioni di numerose tipologie ed etichette e soprattutto sarà possibile confrontarsi direttamente con i produttori, in grado come nessun altro di raccontare origine, passione, tradizione che si mescolano in ogni singola bottiglia generata nella terra dei vini: le Grandi Langhe.

Per partecipare all’evento iscrizione online: www.grandilanghe.com

 

 

venerdì 19 ottobre 2018

IL MISCELATORE RECORD FUTURISTA 2018 È SALVATORE VITA:PROCLAMAZIONE AL MUSEO NAZIONALE DELL’AUTOMOBILE DI TORINO


 
 
 

Fiumi di polibibite al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino in occasione della finale della terza edizione del concorso Miscelatore Record Nazionale 2018 che si è svolta il 18 ottobre: il titolo è andato a Salvatore Vita (nella foto), autore della polibibita Leletteodisiaca.
 
Nella competizione organizzata dalla casa astigiana Giulio Cocchi insieme ad altre aziende storiche della liquoristica italiana, la polibibita presentata dal romano Vita, classe 1980,  in forze all’”Osteria la Carbonara dal 1906” è stata scelta, come ha detto il presidente della giuria tecnica Fulvio Piccininoper l’estrema cura anche sotto l’aspetto della presentazione, nel rispetto dei canoni della Miscelazione Futurista, oltre che per la grande presenza scenica del miscelatore, la sua capacità di interpretare e creare un’ambientazione coerente”.
Un’esperienza fantastica che intreccia arte e miscelazione – commenta Salvatore Vita -. Cocchi continua a mantenere alto lo spirito futurista permettendo a noi miscelatori di dare risalto alla nostra tecnica rivestendola di  valori culturali. La mia polibibita in particolare, Lelettrodisiaca, vuole essere un risveglio, una pozione liquida scaldante, afrodisiaca, rigenerante, che rende omaggio all’elettricità di alimenti e liquidi, con ingredienti che puntano a ricaricare il corpo umano con elettroliti naturali”.


 la giuria
Creatività e originalità della ricetta, tecnica di esecuzione, conoscenza e valorizzazione dei prodotti della liquoristica italiana, coerenza storica e rispetto dei dettami della miscelazione futurista, presentazione della polibibita, gusto, riproducibilità: questi i criteri che  hanno guidato la giuria tecnica (composta, oltre a Piccinino, da Rossella De Stefano, direttore di Bargiornale, Nerina Di Nunzio, direttore IED Roma, Cinzia Ferro, Miscelatore Record Nazionale 2016, Elisa Favaron, Miscelatore Record Nazionale 2017, Mirko Turconi, bar Manager Piano 35 Lounge Bar e l’AD di Cocchi Roberto Bava) nella scelta del Miscelatore Record Nazionale 2018.
Questo il commento di Roberto Bava: “Quale luogo migliore del Museo Nazionale dell’Automobile che ha ospitato la finale per celebrare, anche quest’anno, l’arte delle polibibite. Inventata dai futuristi stessi come Marinetti, Barosi, Balla, Depero, la Miscelazione Futurista segue lo stile nazionale di allora tra autarchia, sensorialità e certamente l’importanza del movimento: velocità e dinamismo”.
 

La Menzione Speciale Campari è andata a Rino Bussolo (Password Speakeasy / Password Bartender School - Castel Frentano, Chieti) che presentava la polibibita “Lo Stuzzicatore”. A Valerio Trentani (Alchimia, Milano) che si era iscritto con Gli intelletti di Marinetti è stata conferita invece la Menzione Speciale Vecchia Romagna. Valerio Dussich, ideatore della polibibita Il Sensazionale realizzato con la S.P.O.S.A. è stato premiato con L’Ardito Miscelatore in Destrutturata Gomma (Miscelatore Gommoso), opera d’arte realizzata per l’occasione da Diego Maria Gugliermetto: una scultura in tiratura limitata di 50 esemplari autografi e numerati che rappresenta il miscelatore futurista nell’atto della sua missione: la preparazione della polibibita perfetta.
 
Il voto popolare, novità di quest’anno della competizione, ha premiato Luca Menegazzo (Estremadura Café di Verbania) che ha portato in concorso la polibibita E adesso (b)pasta!!!!.
 

Gli altri concorrenti di questa edizione sono stati Marco Fedele (Botaniko, Roma) che ha preparato la polibibita Dai su alzati da giù; Michele Guagliardo (Il Roma, Ravenna) autore de Il bene del Futurismo; Luca Roatta (Relais Cuba Chocolat, Cuneo) con Cif-CiafMassimo Stronati (Vina Enoteca, Palo Alto, California) che ha inventato È pronto! Nonna Italia’s Bruschetta.

Salvatore Vita porta a casa, oltre al suo esemplare di Miscelatore Gommoso, le bottiglie speciali messe a disposizione da Strega e Nardini e i biglietti per volare all’Athens Bar Show (6 e 7 novembre) dove celebrerà il dettato futurista sullo sfondo del Partenone anche nel corso di una serata dedicata nel cocktail bar A for Athens.

La serata, aperta al numeroso pubblico di curiosi e appassionati, è stata presentata dalla conduttrice Chiara Buratti e accompagnata dalle improvvisazioni di Mirko Dettori. Una fiammante "ITALA 11", auto da corsa monoposto del 1925 progettata dall'ingegnere Giulio Cesare Cappa, completava l'allestimento dell'evento.

Nel palmarès del Miscelatore Record Nazionale, Salvatore Vita succede a Elisa Favaron (Palazzo delle Misture, Bassano del Grappa) autrice della polibibita La Sfacciata nel 2017 e Cinzia Ferro (Estremadura Café, Verbania), che nel 2016 presentò la polibibita Svetta.

Uno stile di miscelazione spettacolare, che esalta i prodotti della liquoristica storica nazionale, preparazioni che si trasformano in performance uniche e irriverenti, miscele bizzarre, sorprendenti e provocatorie, vere e proprie opere d’arte temporanee concepite per suscitare emozioni, riflessioni, commenti e azioni: questa è la Miscelazione Futurista.

 
L’ELETTRODISIACA:

2 cl aquavite Nardini

4,5 cl Barolo Chinato Cocchi

2 cl caffè aromatizzato con bucce di limone

2 cl di Vov

2 rondelle di banana

1,5 cl di liquore Strega Alberti

Tre spruzzi di Mistrà Pallini esterno al bicchiere

 

Versare tutti gli ingredienti in un frullatore, aggiungere ghiaccio a pezzetti e frullare per pochi secondi.Versare in una Coppa Martini di rame preraffreddata.Guarnire con una banana sul bordo del bicchiere con la punta sporcata di peperoncino
In abbinamento: cubi di arancia salata, cioccolato fondente Venchi, mandorle tostate salate, formaggio caprino, peperoncini piccanti ripieni con capperi.
INGREDIENTI UDITIVI: Respiro umano, Tuono, a seguire suoni che ci hanno accompagnato dall'inizio del secolo scorso ai giorni nostri, in ripetizione.
INGREDIENTI VISIVI NON EDIBILI: Fili di rame, fili elettrici, scultura di ferro, rame, lampade elettriche e cellulare con visione ipnotica.
 
TORINO FUTURISTA - Torino, che con le sue architetture industriali e la sua cucina fu città d’elezione per il movimento futurista, si conferma per il terzo anno conseuctivo capitale della Miscelazione Futurista: “Il rinnovamento architettonico futurista, con il suo carico iconoclastico, prese vita a Torino – dice Fulvio Piccinino, barman ed esperto, autore del volume “La Miscelazione Futurista” -. La città immaginata dai due geniali architetti futuristi Antonio Sant’Elia e Mario Chiattone ebbe la sua applicazione con la Fiat Lingotto, la nuova via Roma e la Torre Littoria che fu teatro anche dei primi voli, del primo circolo aereonautico che vedeva fra i fondatori Cinzio Barosi, fervente futurista autore della polibibita Avanvera. Ma la rivoluzione futurista a Torino si realizzò sotto altre sembianze, quelle della Cucina, estesa anche al mondo del bere, considerata da Marinetti come l’Ottava Arte”.

 

IL MUSEO NAZIONALE DELL’AUTOMOBILE DI TORINO è uno dei musei automotive più famosi al mondo. Custode di una collezione tra le più rare e interessanti nel suo genere, con oltre 200 vetture originali di 80 marche diverse, il MAUTO è un viaggio lungo un secolo attraverso la storia dell’automobile per raccontare la sua evoluzione da mezzo di trasporto a oggetto di culto. Non manca una sezione futurista: FERVORE MECCANICO DEL NOVECENTO è la sezione del percorso museale interamente dedicata al Futurismo. Un’istallazione multimediale suggestiva restituisce la sensazione del fervore meccanico che animava quegli anni e approfondisce la storia di uno dei movimenti culturali più interessanti del 1900.


IL PROGETTO - L’iniziativa della competizione, unica nel suo genere, prosegue idealmente il progetto iniziato quattro anni fa con la pubblicazione del volume La Miscelazione Futurista. Polibibite: la risposta autarchica italiana ai cocktail degli anni Trenta (prima edizione 2014) a cura di Fulvio Piccinino, inserito tra i 10 migliori libri di miscelazione al mondo al Tales of the Cocktail di New Orleans e ristampato in un’edizione arricchita nel 2016. Alla pubblicazione del volume si è affiancata un’intensa attività di seminari sulla miscelazione futurista a partire dall’autunno 2014 in Italia e nel mondo.


I PARTNER - Al progetto futurista hanno preso parte quest’anno insieme a Cocchi anche Campari, Fabbri, Luxardo, Nardini, Pallini, Strega, Tassoni e Vecchia Romagna.

Info: www.miscelazionefuturista.com

 

Hashtag: #miscelatorerecord2018 #miscelazionefuturista #polibibite

 

Giulio Cocchi è una casa storica fondata ad Asti nel 1891.

È conosciuta per i suoi vermouth (in particolare lo Storico Vermouth di Torino, Dopo Teatro Vermouth Amaro e Vermouth Riserva La Venaria Reale), l’Aperitivo Americano (bianco e rosa), il Barolo Chinato e per lo spumante metodo classico Alta Langa Docg.

Artigianalità della produzione, rigore nella scelta degli ingredienti e altissima qualità hanno reso la Giulio Cocchi sin da subito nota nel mondo, come dimostrano i documenti delle esportazioni di inizio Novecento: da New York a Londra, da Sydney all’Africa Coloniale e al Venezuela.

Info: www.cocchi.it 

mercoledì 17 ottobre 2018

Il vitigno Barbera in costante crescita di riconoscimenti per i rossi sulla guida del GAMBERO ROSSO. La soddisfazione del Consorzio


 

Sono undici i Tre Bicchieri assegnati quest’anno alla Barbera da Gambero Rosso, ognuno merito del vitigno che nel territorio del Monferrato riesce ad esprimere tutto il suo potenziale qualitativo. Quattro volte campione Tre Bicchieri la Barbera d’Asti docg, denominazione che con 22 milioni di bottiglie rappresenta la produzione enologica del Piemonte, tre Barbera del Monferrato doc e altre quattro volte è stato premiato il Nizza, punta di diamante di un territorio vocato per la coltivazione del vitigno Barbera che con questa docg dimostra tutta la sua forza. Medaglia anche per due etichette d'eccezione denominate Piemonte doc: Moscato Passito e Pinot Nero. Nella scorsa edizione erano state sei le etichette tutelate dal Consorzio tra i premiati.
Il presidente del Consorzio Barbera d’Asti, che ha sede nel castello di Costigliole d'Asti Filippo Mobrici:
Grande soddisfazione per questi premi, che sono un riconoscimento dell’importante lavoro nel mondo Barbera che stanno svolgendo le nostre aziende. E’ un segnale inconfutabile, che tutta la filiera si è impegnata negli ultimi anni per alzare l’asticella della qualità, parola chiave delle nostre denominazioni di origine
Il presidente dell’associazione Produttori del Nizza docg, Gianni Bertolino:
Certamente la crescita qualitativa delle barbere in questo territorio é innegabile, e i riconoscimenti ottenuti quest’anno non sono che la testimonianza che avvalora questo trend

Queste le etichette premiate:

Coppo (Canelli AT) – L’Avvocata 2017 – Barbera d’Asti docg

Luigi Spertino (Mombercelli AT) – La Mandorla 2016 - Barbera d’Asti docg

Montalbera (Castagnole M.to AT) – Nuda 2015 - Barbera d’Asti docg

Pico Maccario (Mombaruzzo AT) – Lavignone 2017 - Barbera d’Asti docg

Borgo Isolabella (Loazzolo AT) – Augusta 2014 – Nizza docg

Michele Chiarlo (Calamandrana AT) – La Court  2015 – Nizza docg Riserva

Roberto Ferraris (Agliano Terme AT) –  Libertà 2015 - Nizza docg

Tenuta Olim Bauda (Incisa Scapaccino AT) – 2015 – Nizza docg

Castello di Uviglie (Rosignano M.to AL) – Barbera del Monferrato doc

Facchino (Rocca Grimalda AL) – Barbera del Monferrato doc

Accornero (Vignale M.to AL) - Barbera del Monferrato doc

Vite Colte (Barolo CN) – La Bella Estate 2016 – Piemonte Moscato Passito
Cascina Pastori (Bubbio AT) – Apertura 2015 – Piemonte
 
 

Alla scoperta dei funghi 2018 20 - 23 ottobre Borgo Medioevale del Valentino di Torino


 
 

Il Gruppo Micologico Torinese  e il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino presentano la mostra “Alla Scoperta dei funghi 2018 “ che avrà luogo nei giorni 20 - 23 ottobre 2018, presso il Borgo Medioevale del Valentino, viale Virgilio 107 Torino

Presenti circa 200 specie di funghi "freschi", raccolti dai soci del Gruppo Micologico Torinese, prevalentemente in Piemonte.

L'esposizione, realizzata con il contributo del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, è corredata da materiali esplicativi e didattici, per far conoscere i diversi aspetti legati a questi organismi vegetali: ambiente, medicina, letteratura, legislazione, alimentazione, sindromi, storia e pregiudizi.

Una sezione è dedicata ai funghi coltivati, a quelli velenosi e in generale al tema della tossicologia.

In mostra anche microscopi antichi, libri illustrati d'epoca, calchi di funghi, "tavolo del micologo", abiti del boulaiè (in piemontese, persona che raccoglie i funghi).

Domenica 21 ottobre alle ore 17, la Dr.ssa Camoletto, conservatore responsabile della Sezione Botanica del MRSN, terrà un incontro dal titolo “ Alla scoperta dei funghi … in Piemonte”, durante il quale illustrerà l'importanza dei funghi nell'evoluzione del regno vegetale e alcune curiosità sui funghi del Piemonte e sui nomi locali che li identificano nei vari territori della regione.

 
Amanita Muscaria

 

Ingresso libero

Luogo e orario

Torino | Borgo Medievale del Valentino - Viale Virgilio 107

Sabato 20: dalle 14.00 alle 19.00 - domenica 21: dalle 9.00 alle 19.00

 

Lunedì 22 e martedì 23: dalle 9.00 alle 18.00
Visite guidate per scolaresche e gruppi su prenotazione

Tel. +39 011 5211788

 

Informazioni


 

 

martedì 16 ottobre 2018

Il Premio Classico 2018 assegnato a Silvia Bencivelli, giornalista e divulgatrice scientifica


 
Consegna del Premio Classico 2018   il 10 novembre a Canelli (At)         
Il Premio Classico 2018 va alla giornalista e comunicatrice scientifica Silvia Bencivelli (nella foto). Di seguito  la motivazione del premio a firma del direttore artistico, Marco Drago, e una sintetica biografia della premiata.

Il premio le sarà consegnato sabato 10 novembre, alle 18, a Palazzo Giuliani, nel nome e nel segno di Giambattista Giuliani, a cui il festival è dedicato, linguista di fama mondiale nato a Canelli nel 1818, che pose le basi della lingua italiana e di cui ricorre il bicentenario della nascita. 

Silvia è stata relatrice in questa ultima edizione del Festival Classico il cui tema è stato proprio il rapporto tra linguaggio e scienza con riferimenti alla divulgazione scientifica.


Hanno ricevuto il Premio Classico: Diego Bianchi (Zoro), giornalista e conduttore tv attento analista della lingua italiana nell’era dei socialnetwork; Emma Bonino, politica italiana ed europea, studiosa e traduttrice delle culture non italiane; Jasmine Trinca, attrice e interprete, anche attraverso dialoghi difficili, di personaggi veri e controversi.

Lo staff di Festival Classico

 

Perché il Premio Classico 2018 a Silvia Bencivelli
di Marco Drago

direttore artistico del Festival Classico



Il premio Classico 2018 va a Silvia Bencivelli, giornalista e comunicatrice scientifica nata a La Spezia nel 1977, laureata in medicina e chirurgia a Pisa e specializzata in Comunicazione della Scienza.
La sua attività instancabile di giornalista scientifica si svolge su innumerevoli piani (un blog seguitissimo, trasmissioni radiofoniche e televisive, pubblicazione di saggi e romanzi); in un campo fino a ieri dominato dalle figure ormai archetipiche degli Angela padre e figlio, Silvia Bencivelli rappresenta la punta di diamante di una “new wave” di comunicatori scientifici che vanno salutati con entusiasmo. Con lei intendiamo anche premiare l’attività (spesso su base volontaria) di molti studiosi – spesso giovanissimi - che hanno scelto di informare e insegnare avvalendosi del web, lontani dalle aule universitarie.
Ma le motivazioni di questo premio Classico 2018 non si fermano qua. Intendiamo infatti premiare anche la determinazione di Bencivelli nel combattere – non solo a parole – il flagello del bullismo via web e delle cosiddette “fake news” o “bufale” pseudoscientifiche.
In un periodo storico che sarà ricordato come quello del trionfo dei social media, scienziati e comunicatori scientifici si trovano nella difficile posizione di dover difendere verità inconfutabili da vere e proprie tempeste di opinioni sparate a casaccio dal cosiddetto “popolo del web” (in buona o cattiva fede non ci è dato saperlo).
Nel 2013, dalle pagine di “Tuttoscienze”, supplemento del quotidiano La Stampa, Silvia Bencivelli denunciava l’infondatezza di tutte le fantasiose teorie che gravitavano intorno al concetto di “scie chimiche”. Nulla di strano, si dirà. Eppure, quell’articolo, corredato di dati e informazioni facilmente verificabili da chiunque, diventò il pretesto per un infame linciaggio via web messo in atto dal sedicente esperto di scie chimiche Rosario Marcianò e da molti suoi seguaci. Dopo appena mezz’ora dalla pubblicazione online dell’articolo, sulla casella di posta elettronica della giornalista arrivò una email di Marcianò che in sintesi chiedeva: «Non ti vergogni?». Da quel momento cominciò l’incubo: un mail-bombing ostinato e una pletora di messaggi aggressivi su Facebook, Youtube, Twitter.
Silvia Bencivelli, esasperata, si rivolse a un avvocato e non si fece scoraggiare dalla proverbiale lentezza della giustizia italiana. Il processo si è svolto e, finalmente, nell’aprile di quest’anno, è arrivata la sentenza: Marcianò è stato condannato a otto mesi di carcere per diffamazione. Una sentenza molto importante, capace di creare un precedente e che, si spera, renderà più difficile la vita agli odiatori di professione.
Rigore scientifico, modernità dei mezzi e dei modi e senso di giustizia più forte della paura: ecco in sintesi le ragioni dell’assegnazione del Premio Classico 2018 a Silvia Bencivelli.
 
Biografia

Silvia Bencivelli è giornalista scientifica, scrittrice e conduttrice radiotelevisiva.
È tra i conduttori di Pagina3 e di Radio3 Scienza su Radio3 Rai. In TV ha lavorato con Rai scuola (Nautilus e Memex) e con Rai3 (Tutta Salute, Presa Diretta, Cosmo).
Scrive per la Repubblica e i suoi allegati, per Le Scienze, Focus, Mind e altre testate. Insegna giornalismo scientifico all’Università La Sapienza di Roma e in altre sedi.
Tra i suoi libri, il romanzo Le mie amiche streghe (Einaudi, 2017), finalista al Premio Chianti 2018, e il saggio È la medicina, bellezza! (con Daniela Ovadia, Carocci, 2016), nella cinquina del Premio Galileo 2017. Il suo primo libro ("Perché ci piace la musica", Sironi 2007 e 2012) è stato tradotto in tre lingue.
Ha vinto il Premio speciale per la divulgazione scientifica e sociale sull’Hiv/Aids del Premio giornalistico Riccardo Tomassetti, il premio Piazzano per il giornalismo scientifico, il premio Paolo Antonilli per i collaboratori esterni dei giornali, il premio Mimosa Boreale 2017 e il premio Donna è – Cultura 2017, il premio Fdg (Federazione Nazionale Diabete Giovanile) per la comunicazione e altri premi per il documentario "Segna con me", uscito nel 2013 e firmato con Chiara Tarfano.