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mercoledì 22 novembre 2023

SCUOLA ALBERGHIERA E SITO UNESCO, AL VIA UNA COLLABORAZIONE SU DIDATTICA ED EVENTI

 


FIRMATO AD AGLIANO TERME IL PRIMO PROTOCOLLO D’INTESA TRA UNA SCUOLA ALBERGHIERA L’AFP COLLINE ASTIGIANE E L’ASSOCIAZIONE PER IL PATRIMONIO DEI PAESAGGI VITIVINICOLI DI LANGHE-ROERO E MONFERRATO

È stato firmato questa mattina ad Agliano Terme (At) il protocollo d’intesa tra la Scuola Alberghiera Afp Colline Astigiane di Agliano Terme e Asti e l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, che si occupa di gestire il sito UNESCO riconosciuto Patrimonio dell’Umanità nel 2014.

Un accordo «finalizzato – si legge sul documento - a stabilire una collaborazione tra le parti su attività didattica dedicata alla conoscenza e valorizzazione dei territori Patrimonio dell’Umanità. In quest’ambito l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, su richiesta dell'Agenzia, organizzerà tali incontri formativi». E ancora: «Eventuali forme di collaborazione su progetti e attività previsti dai Bandi del Ministero per i Beni e le attività Culturali a valere sulla Legge 77/2006 “Misure di tutela e fruizione a favore dei siti UNESCO”. Non si escludono ulteriori forme di collaborazione annesse all'ideazione e realizzazione di progetti su bandi indetti da enti pubblici o privati». A dare il benvenuto la direttrice della scuola alberghiera Alessandra Sozio.

«È la prima convenzione che viene firmata tra una scuola alberghiera di formazione professionale e il nostro Ente – dice Giovanna Quaglia, presidente dell’Associazione - Coinvolgere le istituzioni scolastiche in iniziative legate al territorio permette agli studentɘ di comprendere meglio la storia, la cultura e le peculiarità del luogo in cui vivono. Auspichiamo che questo avvenga attraverso progetti educativi e attività didattiche rivolti ai più giovani. Collaborare con un’istituzione scolastica ha quindi l’obiettivo di sviluppare programmi e iniziative culturali ed educative che mettano in luce gli elementi che rendono il nostro territorio così speciale e sempre più preparato ad accogliere un turismo lento e consapevole».

«La nostra idea è di formare i ragazzɘ partendo anche dal territorio in cui vivono – commenta Annalisa Conti, presidente della scuola alberghiera – Ho creduto molto in questo riconoscimento da assessore provinciale e oggi credo sia fondamentale dedicare ore di formazione a scuola per l'insegnamento del valore di un territorio. Devono non solo saper raccontare un piatto ma spiegare da dove arriva quel piatto. Tra le attività che ci piacerebbe promuovere ci sono i gemellaggi e gli scambi culturali con studentɘ di altre zone Unesco. Il prossimo anno si festeggeranno i 10 anni dal riconoscimento Unesco ai Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato: vogliamo coinvolgere i nostri studentɘ in prima persona negli eventi delle celebrazioni e farne dei testimonial delle loro belle colline».

Presenti alla cerimonia il sindaco di Agliano Terme Marco Biglia, il sindaco di Canelli Paolo Lanzavecchia, l’assessore al Turismo del Comune di Asti Loretta Bologna, il vice presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato Filippo Mobrici, la presidente dell’Associazione Davide Lajolo Laurana Lajolo e il presidente dell’Associazione Le culture del territorio Andrea Faccio.

 

                                   Annalisa Conti e Giovanna Quaglia


CHI È L’AGENZIA DI FORMAZIONE PROFESSIONALE: 50 ANNI DI STORIA

La Scuola Alberghiera di Agliano Terme ha appena compiuto 50 anni. Dal 1972, l’istituto forma professionisti della ristorazione e nel campo alberghiero.

I corsi di cucina e sala bar dell’Agenzia di Formazione Professionale delle Colline Astigiane coinvolgono oggi 120 allievi nella sede di Asti e 100 nella sede di Agliano Terme. Una cinquantina i docenti, tra cui cinque chef (gli ex allievi Ivan Cussotti e Paolo Ghi, oltre a Maura Fassi dell’ex Gener Neuv, Gino Minacapilli e Gianni Bonadio) e quattro maître in sala (Franco Mo e gli ex allievi Luca Icardi, Elena Berruti e Simone Bergo). Ai giovani in obbligo di istruzione, l’Agenzia può offrire la scelta di percorsi formativi triennali per la qualifica professionale di Operatore dei servizi ristorativi nei settori cucina e sala bar, titolo riconosciuto nei concorsi e necessario per avviare un’attività come pubblico esercizio. Dopo la qualifica, chi vuole continuare negli studi, può ottenere il diploma professionale frequentando il quarto anno. Oltre ai corsi di base si tengono corsi per disoccupati adulti del territorio per favorire opportunità di nuova occupazione e proficui reinserimenti lavorativi.

Si organizzano anche corsi di cucina per l’Università della terza Età, corsi serali di cucina e degustazione vini per occupati e appassionati. Porte aperte anche alle altre scuole con i laboratori per i bimbi della primaria e delle medie. Ci sono poi corsi rivolti all’orientamento al lavoro corsi per adulti disoccupati che hanno interesse a lavorare nel settore turistico e della ricettività alberghiera e corsi di aggiornamento sulla sicurezza per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.

Nel 2013 la Scuola Alberghiera ha ottenuto l’accreditamento della Regione Piemonte ai Servizi al Lavoro e inizia a erogare attività di incontro domanda/offerta di lavoro. A oggi l’Agenzia lavoro è impegnata in diversi progetti di politiche attive. Responsabile del servizio è Alessandra Sozio, anche direttore della Scuola.  Presidente del Consiglio di amministrazione è Annalisa Conti. Fanno parte del consiglio Marialuisa Foti, Graziana Renata Rizzolo, Filippo Mobrici, Lucia Barbarino, Federica Massimelli. Sindaco unico è Alfredo Poletti. La scuola è gestita dalla società consortile “Colline Astigiane” con soci i comuni di Agliano Terme, Nizza Monferrato e Canelli, la Comunità Collinare Val Tiglione e dintorni, la Cassa di Risparmio di Asti, l’azienda vinicola Bersano di Nizza e l’olivicola ligure Fratelli Carli di Oneglia.

Per ulteriori informazioni sui corsi della scuola, si possono contattare le segreterie didattiche di Agliano Terme (0141 954079) e di Asti (0141 351420).

 

martedì 21 novembre 2023

I PRODUTTORI DEL VINO SONO ANCHE SENTINELLE DEI TERRITORI»

 


LE DONNE DEL VINO RIVELANO IL RUOLO PROTAGONISTA DELLA GENTE DEL VINO NELLA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO CULTURALE E PAESAGGISTICO DEI TERRITORI IN CUI OPERANO

 Ecco tutti i dati dell’indagine “Donne vino e salvaguardia dell’identità culturale dei territori del vino” condotta da Marta Galli Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism

 

Per la prima volta la “gente del vino” mostra il suo volto di custode e valorizzatore del contesto in cui opera inteso come storia locale, architetture, paesaggio, cultura materiale legata all’enologia e agli alimenti. Nessun altro comparto produttivo ha una simile attitudine nella salvaguardia del proprio territorio. Basti pensare che in Italia vengono cementificati due m2 di suolo al secondo e invece il 44% di chi ha un’impresa nel vino è in edifici storici e tutti (96,6%) ritengono che sia necessario restaurare le costruzioni antiche piuttosto che costruirne di nuove.  Infatti il 44,7% del campione intervistato ha ripristinato edifici preesistenti e per farlo ha usato soprattutto (56,1%) imprese del posto. L’indagine su “Donne, vino e salvaguardia dell’identità culturale dei territori del vino” è stata condotta da Marta Galli, direttore operativo Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano, è stata presentata a Firenze in occasione del 35° anniversario delle Donne del vino nate proprio in questa città nel 1988.


 «Un segno di speranza in un Paese dove le alluvioni vengono amplificate da un eccessivo sfruttamento del suolo e i “non luoghi” sono sempre più diffusi  -  dice la presidente nazionale delle Donne del Vino Daniela Mastroberardino - resta da vedere se il campione di 237 socie produttrici in tutte le regioni italiane – l’associazione è composta da professioniste con ruoli dirigenti in cantine, ristoranti, enoteche e poi sommelier, consulenti, comunicatrici - corrisponde a un’uguale attitudine virtuosa dei colleghi maschi, ma vogliamo sperare di sì». 

«L’indagine ha portato alla luce un aspetto ancora inesplorato dell’attività di chi produce, vende o fa consumare il vino: l’attitudine a conservare l’identità e la cultura locale per usarla nello storytelling delle bottiglie - ha detto Donatella Cinelli Colombini, past president nazionale e delegata delle Donne del Vino Toscane. «Infatti il 94% del campione usa la storia locale per contestualizzare i propri vini» ha commentato Marta Galli dando anche altri elementi di riflessione: «Il 44% di chi ha un’impresa utilizza edifici storici e il 49% ha un’opera d’arte in azienda».

«Ovviamente nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta di sculture di Donatello o affreschi del Ghirlandaio, anche se in alcune aziende del vino ci sono anche quelli, ma essere attenti custodi di eredità del passato, è comunque importante» ha concluso Donatella Cinelli Colombini.
Per quanto riguarda la salvaguardia della biodiversità e della cultura materiale le Donne del Vino costituiscono un esempio virtuoso da imitare «con pochissime eccezioni (96,9%) usa vitigni autoctoni nella produzione dei propri vini, e oltre la metà punta proprio su quelli per raccontarsi» ha spiegato Marta Galli. «Altrettanto plebiscitario (94,5%) l’utilizzo di alimenti e ricette locali in abbinamento alle bottiglie evidenziando un bisogno di identità e radici che va a tutto vantaggio della salvaguardia degli antichi saperi».

Dati accolti con entusiasmo dalla vicepresidente della Regione Toscana e Assessora all’Agricoltura Stefania Saccardi, dal suo dirigente Gennaro Giliberti che sono intervenuti all’incontro: «I risultati di questa ricerca  presentata dall’Associazione Donne del Vino - ha detto Saccardi - confermano l’attenzione e la professionalità di cui la Toscana è stata sempre portatrice in agricoltura che, come vediamo, ha plasmato il paesaggio rurale e dato vita a un repertorio di saperi immateriali come tradizioni, abitudini, leggende, ma anche saperi materiali come architetture e strumenti. La viticoltura in particolare, in cui si fa strada sempre di più la sensibilità propria delle donne, che sanno coniugare la strategia vitivinicola e la produzione con l’attrattività turistica, la bellezza del prodotto e dei territori, l’armonia ambientale, sociale, economica, ha aperto la strada a una nuova visione del territorio che va oltre quella economica, diventando visione storica, identitaria di valori, biologico/naturale. Non è un caso che gli agricoltori della nostra regione, impegnati ormai da tempo a mettere in campo buone pratiche agricole finalizzate a ridurre il più possibile l’impatto ambientale delle produzioni, abbiano mostrato una precoce apertura rispetto ai temi della sostenibilità. E i dati presentati oggi ce lo raccontano, dicendoci che nelle politiche vitivinicole la Toscana è sulla buona strada grazie al lavoro delle nostre imprese e al fatto che nelle politiche della Regione il tema della sostenibilità ambientale ed economica ha progressivamente assunto un ruolo centrale. Un tema destinato a crescere ulteriormente in futuro grazie anche al contributo, all’impegno, alla lungimiranza e sensibilità delle Donne del Vino».

Erano presenti anche Carlos Santos CEO Amorim Cork Italia e gli storici d’arte Cristina Acidini, Stefano Filipponi, Gian Antonio Golin che hanno introdotto la visita pomeridiana al restauro della Cappella Bardi in Santa Croce testamento artistico di Giotto. L’intervento, che durerà tre anni, è stato affidato dall’Opera di Santa Croce, all’Opificio delle Pietre Dure e ha il sostegno decisivo dell’Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano (ARPAI) e della Fondazione CR Firenze, oltre che del ministero per i Beni e le Attività Culturali. La visita al restauro è stata voluta e promossa dalla consigliera nazionale delle Donne del Vino Dominique Marzotto.

«Questo anniversario pone giustamente l’accento sul prezioso ruolo culturale svolto dall’Associazione Donne del Vino – ha detto Cristina Acidini, presidente Opera di Santa Croce - L’impegno di tante imprenditrici del settore enologico per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio e dei beni culturali e artistici di cui sono ricche le loro aziende e i territori in cui esse operano è davvero rilevante e costituisce un’esperienza modello di azione culturale diffusa. Per questo l’Opera di Santa Croce, la cui missione principale è proprio quella di tutela e valorizzazione, con grande piacere partecipa alla celebrazione di questo anniversario, accogliendo le Donne del Vino provenienti da tutta Italia per condividere con loro il valore e la bellezza del patrimonio che le è stato affidato».

 


 

mercoledì 8 novembre 2023

BAGNA CAUDA DAY 2023 DIVENTA BAGNA PAX: «METTETE DEI CARDI NEI VOSTRI CANNONI»

 


 LA PIÙ GRANDE BAGNA CAUDA COLLETTIVA IN CONTEMPORANEA AL MONDO È IN PROGRAMMA IL 24, 25 E 26 NOVEMBRE E 1, 2 E 3 DICEMBRE 2023

 

 Il Bagna Cauda Day è la più grande bagna cauda collettiva e contemporanea al mondo. Si celebrerà in più di 150 locali tra ristoranti, cantine storiche, agriturismo, con una disponibilità di trentamila posti a tavola. L’iniziativa è promossa per l’undicesimo anno dall’Associazione culturale Astigiani e si svilupperà in due fine settimana: 24, 25, 26 novembre e 1, 2, 3 dicembre.

«Il Bagna Cauda Day di quest’anno lancia un messaggio importante divenuto purtroppo ancor più di attualità. Abbiamo affidato a Gino Vercelli, fumettista di vaglia, il compito di disegnare lo slogan “Bagna Pax: mettete dei cardi nei vostri cannoni”. Un forte richiamo alla voglia di pace e di convivialità che già l’anno scorso con la Caritas ci aveva fatto organizzare una bagna cauda con ospiti ucraini e russi - raccontano da Astigiani - Tutti i bagnacaudisti che nell’ultimo fine settimana di novembre e nel primo week end di dicembre andranno a gustare la bagna cauda nei locali aderenti riceveranno in omaggio il bavagliolone in stoffa».

La manifestazione, diffusa in tutto il Piemonte, in Valle d’Aosta e Liguria conta anche significative presenze all’estero. In Cina celebreranno il Bagna Cauda Day i piemontesi che lavorano a Shanghai, si festeggerà il Bagna Cauda Day anche in Giappone, alla trattoria I Bologna a Wakayama e al Bar B di New York.

Da sottolineare quest’anno l’adesione al progetto di due realtà importanti: Slow Food e l’alleanza dei cuochi che impegna i ristoratori aderenti (opportunamente segnalati) a usare per la loro bagna cauda i prodotti dei presidi, dall’aglio alle acciughe, dai peperoni all’olio evo.

                                                                   La conferenza stampa 

Anche l’Atl Langhe Monferrato Roero comunicherà il Bagna Cauda Day tra gli appuntamenti più importanti del territorio sottolineando come la bagna cauda sia “l’altro profumo dell’autunno piemontese”.

«Siamo diventati una meta per tanti visitatori da tutto il mondo – hanno detto il presidente dell’Atl Mariano Rabino e il direttore Bruno Bertero - Langhe Monferrato Roero è “Destinazione con la migliore offerta enogastronomica” agli Oscar del turismo assegnati da The Data Appeal Company – Gruppo Almawave all’interno del TTG Travel Experience di Rimini, considerando la reputazione online: dobbiamo dare messaggi di alto livello ed essere all'altezza della sfida. Il Bagna Cauda Day trasmette il valore della convivialità e ha il merito di far conoscere i tanti ristoranti e le trattorie meno note ma importanti sul territorio».

Anche quest’anno, come già nel 2019, con la bagna cauda cucinata insieme da una cuoca palestinese e una ebrea, e nel 2022, con l’incontro a tavola tra ucraini e russi, torna il Bagna Pax: è un appuntamento assai speciale, organizzato dalla Caritas di Asti per venerdì 1° e sabato 2 dicembre, a cena, nel cantinone del Foyer delle Famiglie di via Milliavacca ad Asti.

«La pace è dialogo, il dialogo avviene seduti intorno a un tavolo – ha detto Marco Prastaro, vescovo di Asti - La bagna cauda mette insieme ingredienti che insieme non stanno: la pace si fa anche nella possibilità di ciò che appare inconciliabile invece diventa possibile. L'incontrarsi a tavola genera qualcosa di positivo dove la pace è possibile».

L’iniziativa della Caritas e dell’associazione Astigiani che omaggerà i bavaglioloni del Bagna Cauda Day, vedrà anche il contributo dell’organizzazione professionale agricola Cia di Asti che offrirà cardi e verdure.  

«Abbiamo coinvolto un gruppo di giovani che serviranno ai tavoli e caratterizzeranno la serata a tema pace in un clima di convivialità» anticipa Beppe Amico, presidente Caritas Asti.


Domenica 26 novembre
, in occasione del Mercato della Terra di Torino, sarà Bagna Cauda Market: i migliori produttori selezionati da Slow Food proporranno in vendita le materie prime per fare un’eccezionale bagna cauda anche a casa: dalle 9 in via Fenoglietti 14.

Per sapere quali sono i locali che aderiscono all’originale formula sarà sufficiente andare sul sito www.bagnacaudaday.it e scorrere gli elenchi, suddivisi per aree geografiche: Astigiano, Monferrato, Langhe, Torinese, Alto Piemonte e non solo.

Per ogni locale è pubblicata una scheda con il numero di posti messi a disposizione, telefono e mail per prenotare.

Prevista anche la possibilità di avere la bagna cauda a casa, già pronta con tutte le verdure giuste nei ristoranti che propongono la versione “Sporta a ca’”.

Novità di quest’anno sarà la possibilità data ai bagnacaudisti di esprimere un indice di gradimento su l’accoglienza e la convivialità ricevuta.

Torna anche il Bagna Bike, un’uscita in bicicletta per godersi il panorama del foliage autunnale, organizzato da EbikeOne, negozio di vendita, assistenza e noleggio di bici da strada ed e-bike aperto a Quarto Inferiore da Corrado Mancini.

Nelle due domeniche, 26 novembre e 3 dicembre, prima di sedersi a tavola a rinnovare il rito della Bagna Cauda, gli amanti delle due ruote potranno raccogliere l’invito a pedalare sulle colline del Ruché. Ebikeone mette a disposizione le sue ebike a noleggio.

Il costo del tour: 15 euro; noleggio ebike: 45 euro; menu bagna cauda: 28 euro.

Info e prenotazioni: 335 7573 794, info@ebikeone.it

Cartella stampa e foto scaricabili qui: https://we.tl/t-1BVLI3EMvF 

ATTENTI AL SEMAFORO

La fortunata formula non cambia. Il prezzo di riferimento del piatto in tutti i locali sarà di 28 euro. La bagna cauda potrà essere proposta in varie versioni segnalate da un semaforo: Come dio comanda (rosso), eretica (giallo) o atea senz’aglio (verde). Previsto anche il Finale in gloria con tartufo. Il vino è proposto al prezzo di 12 euro a bottiglia.

Il Bagna Cauda Day vede alleate quattro importanti case vinicole astigiane leader della Barbera: Bava di Cocconato, Braida di Rocchetta Tanaro, Cascina Castlèt di Costigliole e Coppo di Canelli. Il Bagna Cauda Day finanzia concrete azioni di solidarietà sociale e sulla tutela ambientale.

«Crediamo nell’azione concreta della messa a dimora di alberi – spiegano da Astigiani - Il Bagna Cauda day contribuirà a finanziare la nascita del Bosco degli Astigiani sulle colline di Viatosto su un terreno di oltre 5 ettari messo a disposizione del Comune di Asti dalla Banca d’Asti. Possiamo dire che andando a mangiare la bagna cauda si contribuirà così a far crescere un grande parco pubblico nel segno della sostenibilità ambientale a tutela della biodiversità”.

Il Bagna Cauda Day ha anche una mascotte: sono le Acciù in stoffa pezzi unici portafortuna anche in versione “Acciculata” di finissimo cioccolato prodotto dal torronificio Barbero.

E non mancherà la ricerca nelle scuole “Bagna alla lavagna” dedicata ai cambiamenti dell’alimentazione tra le generazioni.

Sabato 2 dicembre sarà inoltre assegnato il premio Testa d’aj a persone che nella vita hanno saputo andare controcorrente.

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