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venerdì 26 giugno 2020

Lo chef Francesco Oberto arriva a PalásCerequio di La Morra




Tra le tante novità proposte in occasione della riapertura spicca l’arrivo di Francesco Oberto, noto chef stellato piemontese

PalásCerequio, il relais di charme ubicato a La Morra nel cuore di uno dei cru più blasonati del Barolo, riapre ufficialmente con una grande novità: un bistrot gourmet firmato dallo chef Francesco Oberto. La struttura, di proprietà della storica cantina Michele Chiarlo, arricchisce così l’offerta regalando agli ospiti del Palás, e non solo, un’esperienza di altissimo livello anche dal punto di vista gastronomico.

PalásCerequio, nato dieci anni fa dalla ristrutturazione di un antico palazzo nobiliare situato nel cru Cerequio per voleredella famiglia Chiarlo, rilancia scegliendo il giovane Francesco Oberto come nuovo chef.
Quando si è presentata l’occasione, non abbiamo avuto dubbiracconta Stefano ChiarloFrancesco è un giovane di talento e siamo sicuri che saprà dare un grande valore aggiunto alla ristorazione del Palàs. Il relais è nato per offrire il privilegio unico di soggiornare fra i vigneti di Cerequio; poter oggi affiancare a questa esperienza una ristorazione di livello, permetterà agli ospiti di immergersi ancora di più nelle Langhe e nel mondo del vino piemontese, assaporando ogni istante con la giusta calma e consapevolezza”.

Lo chef Oberto porta con sé piatti dallo stile inconfondibile, caratterizzati da una contaminazione moderna delle ricette della tradizione. Non solo, perché inaspettato è l’incontro dellgrandi ricette del Piemonte con il pesce, che arriva fresco ogni giorno dalle coste della Liguria. Le eccellenze delle Langhe sposano nuovi ingredienti in piatti profondamente equilibrati che, pur mantenendo una forte identità tradizionale, non hanno paura di lanciare un messaggio d’innovazione.

Il percorso di Francesco Oberto, da autodidatta a chef stellato, si è sviluppato in un continuo crescendo di responsabilità e, di pari passo, di soddisfazioni. Prima, l’esperienza all’Agenzia di Pollenzo, poi, la trattoria di Bra e infine, la stella Michelin a Cherasco.

Lo chef, che per il momento manterrà la stella nel ristorante Da Francesco a Cherasco, d’ora in poi curerà l’intera offerta gastronomica del Palás, dai piatti del Bistrò Gourmet alle tapas piemontesi dell’Apericru.

Il bistrot Da Francesco al Palás sarà aperto tutti i giorni a pranzo e a cena e accoglierà gli ospiti negli eleganti tavoli affacciati sui vigneti e protetti, nelle giornate più luminose, da una meravigliosa pergola di viti intrecciate (tòpia in piemontese). 

Le novità proposte in occasione di questa riapertura non si limitano all’arrivo dello chef Francesco Oberto: “L’estate al Palás non è mai stata così ricca di opportunità - spiega Roberto Stroppiana, direttore di PalásCerequio. - Fino al 31 agosto,la piscina, recentemente ampliata, sarà aperta anche agli ospiti esterni”.
Grazie all’offerta SummerPalás tutti potranno approfittare, previa prenotazione, del pacchetto che prevede l’ingresso alla piscina per l’intera giornata, il pranzo o la cena preparati dallo chef Oberto e una degustazione di vini Michele Chiarlo.

A completare l’offerta, arrivano anche gli Apericru. L’occasione perfetta perdegustare, con semplicità e immediatezza, le più importanti denominazioni del Piemonte, ovvero Barolo e Barbaresco, scelti dalla collezione di PalásCerequio e dalla cantina Michele Chiarlo. Gli apericru possono essere serviti in qualunque momento della giornata, sulla meravigliosa terrazza del Palás, a bordo piscina o nel Caveau.

PalásCerequio si candida per essere il posto perfetto dove passare le calde giornate estive e non solo, immerso nel verde, con ampi spazi all’aperto, dispone di tutti i comfort, opportunità e sicurezze che questo particolare periodo necessita.



PalásCerequio
Relais di charme e luogo ideale da cui partire alla scoperta delle Langhe, riconosciute dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, PalásCerequio offre nove raffinate suites; quattro dedicate al Passato che riprendono le architetture dei distinti palazzi piemontesi del Settecento e cinque dedicate al Futuro che sono state progettate secondo uno stile minimal e contemporaneo.

Palás Cerequio - Barolo Cru Resort

Borgata Cerequio - 12064 La Morra CN Italy

Phone: +39.0173.50657 - Mobile: +39 349.1367341





mercoledì 24 giugno 2020

Moscato: antico e nobile vitigno. Le "perle" di "Mongioia" a Valdivilla di Santo Stefano Belbo (di Fabrizio Salce)




Oggi mi voglio regalare una piccola parentesi con un vitigno e un’azienda dalla lunga storia. No, precisiamo, in realtà l’azienda è più giovane dell’uva, ma da tantissimi anni lavora con il vitigno in questione: il Moscato.
Siamo in Piemonte nel Comune di Santo Stefano Belbo, località che attraverso con una certa regolarità ogni qual volta mi debba recare a Roccaverano da dove ormai da tre anni vi parlo della Robiola di Roccaverano DOP.

Negli ultimi mesi però da Santo Stefano sono transitato per un altro motivo: la realizzazione di due servizi per la TV. Il primo nella vicina città di Canelli dedicato alle Cattedrali del Vino e l’altro, proprio in paese, da una giovane produttrice di chiocciole metodo Cherasco.

In entrambi i passaggi mi sono ricordato che nella Frazione Valdivilla di Santo Stefano ci sono Maria e Riccardo con i loro meravigliosi Moscati: sono l’azienda Mongioa.

 
Riccardo Bianco e Maria Graziano
Riccardo Bianco è il titolare dell’azienda e al contempo ne è anche l’enologo e l’agronomo. Sua moglie Maria Graziano è colei che diffonde la filosofia del loro lavoro. Vi parlo di una famiglia che è presente sul territorio da ben 6 generazione, ed ecco il motivo per cui all’inizio di questo breve racconto ho scritto di uva e persone dalla lunga storia.
Dal 1998 l’impegno lavorativo è vocato alla valorizzazione del vitigno moscato e i vini sono prodotti esclusivamente da quest’uva. Si cerca così di ottenere il meglio da una tipologia di uva confermando la forte passione per questo l vitigno. Riccardo e Maria sono costantemente impegnati per produrre ai massimi livelli qualitativi e di piacevolezza il Moscato d’Asti. Le vigne vengono lavorate nel rispetto della natura e dell’operato dell’uomo, mentre la cantina si traduce in un vero laboratorio dove la creatività e l’ispirazione sono un tutt’uno con la storia. L’azienda Mongioia, grazie all’impegno di Riccardo, può vantare una pregiatissima selezione di vini a base Moscato dotati di una identità forte e unica.







Ho poi scelto un altro Moscato che amo in modo particolare: il Moscato d’Asti in Anfora denominato Moscata. La prima annata risale al 2017 ed ha richiesto una messa a punto decisamente impegnativa, per la prima volta infatti si è avuta la produzione di un vino dolce in anfora. Un pensiero, quello di Riccardo Bianco, che va oltre, con la volontà di rivalutare il Moscato e il territorio. Anfore dall’impasto di terra e minerali appositamente studiato per rispettare un mosto tanto nobile. E poi il tempo che si rivela il primo ingrediente. Moscata altro non è che il vecchio termine di definizione del Moscato.


Completo con un’altra chicca: Meramentae. Uno spumante Metodo Classico Brut Nature, 30 mesi sui lieviti. Lo spumante che ti stupisce dalla straordinaria versatilità di abbinamento con i vari cibi. La sua prima annata in commercio risale al 2011 mentre la sperimentazione per arrivare al prodotto finito è durata 3 lunghi anni. Un successo ricco di significati e di ricordi per Riccardo, dagli anni egli studi alla scuola enologica di Alba ai momenti delle sperimentazioni fino a notte fonda in cantina con papà. Una grande soddisfazione.
Ci sono poi altri Moscati in produzione in azienda ma oggi mi fermo qui, avrò tempo per scrivere ancora di questo nobile e antico vitigno, di una magica porzione terra piemontese, del lavoro attento e minuzioso di Riccardo e della voglia di Maria di fare conoscere sempre di più al grande pubblico i loro vini. Il Moscato dolce va goduto in ogni momento dell’anno non solo nelle ricorrenze speciali, perché è proprio lui ad essere speciale, condividetelo con le persone care e assaporatene appieno lo stile, l’eleganza e la bevibilità. Cercate i vini anche on line e speriamo che presto si possa ancora raggiungere la cantina Mongioia per una meravigliosa degustazione.

Fabrizio Salce


Mongioia
Fraz. Valdivilla, 40 12058
Santo Stefano Belbo (CN) ITALIA
Tel: + 39 0141 847301
info@mongioia.com 
http://www.mongioia.com 
https://www.facebook.com/MongioiaWinery 


venerdì 19 giugno 2020

Vino e musica per ricominciare Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato e Collisioni firmano la manifestazione di Barolo



Le etichette del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del
 
Monferrato ospiti della due giorni organizzata da 


Collisioni e dalla Crew musicale Tuttafuffa

Giovedì 25 e venerdì 26 giugno, nel cortile del Castello di Barolo (Piazza Falletti 2) allestito nella totale osservanza delle misure di contingentazione, un aperitivo musicale per tornare a mettere al centro i prodotti di eccellenza del territorio piemontese abbinati alla immortale musica del cantautorato italiano, per un connubio che ispira coraggio e bellezza.

Le discese ardite e le risalite, per dirla con una citazione di Lucio Battisti che tratteggia eloquentemente la voglia di ripartire dopo mesi di restrizioni. È infatti la musica di Lucio Battisti e dei cantautori a tessere il filo della serata.
Una degustazione delle etichette del Consorzio – dalla Barbera d’Asti alla Barbera d’Asti Superiore, dal Cortese del Monferrato al Grignolino d’Asti, dal Piemonte Chardonnay al Ruchè di Castagnole Monferrato – prima della musica dei Tuttofuffa, un Dj Set che ripropone i grandi classici della musica italiana.

Un messaggio per esprimere in quale il modo il territorio piemontese sia pronto a ripartire, rispettando le misure di sicurezza e lasciandosi guidare dalle ispirazioni suggerite dai patrimoni enologici, gastronomici e culturali italiani e, in particolare, delle colline Unesco. 

Un’occasione di socialità che trova nel vino un elemento di aggregazione eun ponte verso nuove situazioni di ritrovo e di incontro, ma che ricorda anche il valore turistico, enogastronomico e economico di un territorio unito da uno stesso desiderio di ricominciare.

Nel segno di questo principio, il Consorzio ha lanciato una campagna promozionale radiofonica su scala nazionale, per restituire centralità al territorio attraverso il richiamo deis uoi vini.


«L’evento di Barolo è un segnale importante per i nostri produttori e il nostro pubblico –dice Filippo Mobrici, Presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato È la prima occasione che abbiamo per ripartire, per tornare in quegli spazi che avevamo dovuto abbandonare a causa dell’emergenza sanitaria. Con prudenza e rispetto della sicurezza,dobbiamo tornare a guardare avanti».

La formula delle serate prevede 3 calici di vini bianchi e rossi del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato e apericena delle ore 20,00.

Per prenotazioni: info@collisioni.it  (indirizzo al quale segnalare un recapito telefonico al quale poter essere ricontattati).



giovedì 18 giugno 2020

"CANELLI IN PICNIC" SI PROPONE PER UN TURISMO ESTIVO PIACEVOLE E SICURO


Canelli, in provincia di Asti,  è da sempre profondamente legata alla produzione di vini , vermouth e distillati di grande qualità.
Qui nacque nel 1865 il primo spumante italiano, prodotto da Carlo Gancia.
Il 22 Giugno 2014 il territorio di Canelli e dell'Asti Spumante , sono stati inseriti nell'ambito dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato, come Patrimonio dell'Umanità UNESCO.
Si tratta del 50° sito UNESCO italiano e del primo paesaggio culturale vitivinicolo italiano.

Un importante riconoscimento internazionale che  ha dato nuova linfa al turismo locale  e  che il Covid, come ovunque, ha ovviamente in pratica sospeso per i mesi primaverili di quest'anno.

L'amministrazione comunale non si è persa d'animo e ha  provato ad immaginare come riaccogliere al meglio i turisti.
Cosi in collaborazione ristoratori, aziende agricole e vitivinicole del territorio, le spettacolari  Cattedrali Sotterranee, abbiamo lanciato un'iniziativa per la prossima estate, che sarà caratterizzata da un turismo di prossimità, un turismo outdor .

Canelli e i paesi limitrofi, diverranno la location perfetta per un'iniziativa estiva per eccellenza all'aria aperta: il PIC NIC
Dal prossimo weekend , che segue tra l'altro la giornata internazionale del Pic Nic del 18 Giugno, sulle nostre colline che offrono spazi ampi e viste mozzafiato, si potranno degustare le eccellenze gastronomiche preparate dai nostri ristoratori in abbinamento ai vini del territorio.
A piedi, in bici, e-bike, moto, auto, con ogni mezzo si possono raggiungere posti fantastici dove rilassarci in completa sicurezza e senza affollamenti.

Canelli e la Langa Astigiana sono pronte ad accogliere i turisti!

Allegate le brochure di presentazione per maggiori dettagli ed il link breve al sito su cui trovare tutte le info su menu' ed aziende agricole aderenti: bit.ly/c-picnic 



martedì 16 giugno 2020

DAVIDE VIGLINO È IL NUOVO DIRETTORE DI VIGNAIOLI PIEMONTESI

ARRIVA DAL MONDO CONFCOOPERATIVE, 39 ANNI, PRENDE IL POSTO DI GIANLUIGI BIESTRO ALLA DIREZIONE DELLA PIÙ GRANDE ASSOCIAZIONE DI CANTINE SOCIALI E VITICOLTORI D’ITALIA 
Davide Viglino è il nuovo direttore di Vignaioli Piemontesi. Ha ricevuto nei giorni scorsi il testimone di Gianluigi Biestro, lo storico direttore della più grande Associazione vitivinicola d’Italia con 37 cantine cooperative associate in rappresentanza di oltre 6 mila viticoltori. È un uomo da sempre vicino alla cooperazione: classe 1981, Viglino si è diplomato alla Scuola enologica ad Alba nel 2001, subito assunto in Confcooperative per seguire il settore agricolo e vitivinicolo. 
Dal 2017 a oggi è stato Segretario regionale di Fedagri Confcooperative Piemonte. Le sue origini sono agricole: la sua famiglia gestisce l’azienda vitivinicola Vigin a Treiso. Un passaggio di testimone che avviene in un momento non facile per il mondo vitivinicolo, duramente colpito dall’emergenza Covid-19, ma per questo ancora più significativo.

«Sono stati mesi duri per tutti – commenta il presidente Giulio Porzio presentando il suo nuovo direttore (foto sopra) – ma chi arriva dal mondo della cooperazione, sa che i momenti difficili vanno affrontati insieme. Anche questa volta non ci facciamo scoraggiare e cercheremo di trovare nuove opportunità e risposte per il nostro settore».
Insieme al Consorzio Piemonte Land of Perfection, la Vignaioli Piemontesi ha avanzato una serie di richieste formali alla Regione, alcune già pienamente accolte come la pratica della distillazione per eliminare parte delle eccedenze che si sono create: «Un modo per ripartire senza zavorre e per evitare delle speculazioni con drastiche riduzioni dei prezzi – commentano Porzio e Viglino – Abbiamo anche chiesto:incentivi a fronte di riduzioni delle rese in vigna, un contributo per aumentare lo stoccaggio delle cantine con la possibilità di acquisto serbatoi in acciaio, vasche e botti, e un contributo sui costi di fermo e gestione del vino in cantina». Altra richiesta è quella di incrementare il taglio d’annata: «Ad oggi abbiamo la possibilità di utilizzare fino al 15% di altri vini o del medesimo vino di altre annate come taglio della nuova vendemmia. Chiediamo alla Regione la possibilità di portare quel 15% a un 20-30%».
Continuano Porzio e Viglino: «La “vendemmia verde” è prevista dal decreto liquidità e sarà sicuramente attivata a livello nazionale ma siamo in attesa dei decreti applicativi. La Regione sta mettendo in atto una misura per poter distillare anche prodotti con denominazione. Il problema è che, al momento,a bilancio, è stato messo poco meno del 20% della somma che servirebbe per far fronte all’emergenza. Ci aspettiamo un aiuto finanziario e dei segnali più forti al mondo del vino. Confidiamo nel Governatore Alberto Cirio che, insieme all’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, presiede direttamente il tavolo della filiera vitivinicola per affrontare la crisi coronavirus».
Il nuovo direttore spiega, poi, come vede il futuro dell’associazione: «Negli anni, Vignaioli Piemontesi ha saputo evolversi e cogliere le esigenze del settore vitivinicolo, che cambiava. Da semplice associazione di servizi tecnici e amministrativi, oggi è una struttura in grado di seguire le aziende dalla vigna alla cantina fino alle pratiche di finanziamento.Anche nella commercializzazione dei vini sfusi siamo diventati un punto di riferimento per tutto il settore cooperativo facendo da collettore con un ruolo importante per la tenuta dei prezzi ed evitare le speculazioni». Dice Viglino: «Nei prossimi anni, manterremo e daremo continuità alle attività che si sono portate avanti fino ad oggi facendo sempre molta attenzione ai cambiamenti e alle nuove esigenze del mercato vitivinicolo, prima fra tutte la sostenibilità ambientale. Dal 2014 il nostro paesaggio vitivinicolo è stato dichiaratoPatrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco. È compito di tutti custodirlo: occorre accompagnare i nostri imprenditori agricoli a intraprendere pratiche di coltivazione sempre meno impattanti per l’ambiente, a partire dall’innovazione tecnologica fino a nuove metodologie di culture. Il nostro ruolo sarà quello di assistenza e consulenza per mettere insieme la sostenibilità ambientale e quella economica».
  • Il nuovo direttore Viglino farà il suo esordio ufficiale all’Assemblea generale di Vignaioli Piemontesi che si terrà a luglio. Sarà anche l’occasione per salutare e ringraziare Biestro, che dalla nascita di Vignaioli Piemontesi, nel 1997 (dall’unione tra Asprovit e Viticoltori Piemonte) ricopriva quel ruolo.
LA VIGNAIOLI PIEMONTESI IN NUMERI
324soci di cui
ü 34 cantine cooperative con circa 6.000 aziende vitivinicole
ü 290 aziende individuali
• Rappresentano una produzione di 850.000 ettolitri, ovvero il 30% del vino piemontese
16 dipendenti
16.177.152 milioni di euro il fatturato al 31 dicembre 2019
1.341.064 euro spesi per progetti promozionali in Paesi extra Ue in collaborazione con le cantine cooperative e le aziende associate

LE 34 CANTINE COOPERATIVE ASSOCIATE IN PIEMONTE:
·        9 ad Alessandria (Cantina di Alice Bel Colle, Cantina Produttori del Gavi, Cantina Colli di Crea, Cantina del Monferrato, Cantine sociali di Mantovana, Cassine, Rivalta Bormida, Viticoltori del Tortonese, Vecchia Cantina di Alice Bel Colle)
·        12 ad Asti (Antica Vineria di Castel Rocchero, Araldica Castelvero di Castel Boglione, Cantina di Nizza, Cantine Post dal Vin di Rocchetta Tanaro, Barbera Sei Castelli di Agliano Terme, Cantine sociali di Castagnole Monferrato, Fontanile, Mombercelli, Vinchio e Vaglio Serra, Terre dei Santi, Tre Secoli, La Torre di CastelRocchero).
·        8 a Cuneo (Cantina Clavesana, Cantina del Dolcetto Dogliani, Terre del Barolo, Cantina Vallebelbo, Produttori del Barbaresco, Cantina del Nebbiolo di Vezza d’Alba, Vignaioli Pertinace, Terrenostre Cantina Dolcetto e Moscato).
·        3 a Torino (Cantina sociale della Serra, Produttori Erbaluce di Caluso, Produttori Nebbiolo di Carema)
·        1 a Novara (Cantine dei Colli Novaresi)
·        1 a Vercelli (Il Chiosso di Gattinara).

LE 364 AZIENDE VITIVINICOLE ASSOCIATE IN PIEMONTE:
·        141 a Cuneo
·        34 ad Asti
·        2 ad Aosta
·        32 ad Alessandria
·        64 a Torino
·        14 a Novara
·        1 a Pavia
·        1 a Imperia
·        3 in altre province 

Davide Voglino