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lunedì 24 ottobre 2016

A COSTIGLIOLE D’ASTI UNA CELEBRAZIONE INTERNAZIONALE PER LA BARBERA - 28 ottobre/1 novembre



 

BARBERA IL GUSTO DEL TERRITORIO DIVENTA “BARBERA TERROIR”
                        FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA BARBERA
                            da venerdì 28 ottobre al 1° novembre


Il cestino colmo di uve Barbera rappresenta la nuova veste che indossa quest’anno lo storico evento di Costigliole d’Asti “Barbera il Gusto del Territorio”, che si fregia anche del titolo di “Festival Internazionale della Barbera”, prima e nuova interpretazione proiettata verso una grande valorizzazione. Nuovi segni quindi, che fanno comprendere l’importante passo in avanti che sta compiendo questa manifestazione, arricchendosi e approfondendo con grande stile qualitativo gli elementi costituenti il territorio che si intende celebrare, con uno sguardo appunto “internazionale”, rivolto cioè agli appassionati di tutto quel mondo che si sta affacciando in modo sempre più consistente sulle colline costigliolesi marchiate Unesco.

Il Festival è curato nel coordinamento da Pier Ottavio Daniele con amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Borriero, ed in particolare con l’assessore al turismo Michela Surano, oltre che con la Cantina Comunale dei Vini guidata da Giorgio Gozzellino, l’ICIF, la Pro Loco, l’Associazione Costigliole Cultura, WineaT, la comunità collinare Tra Langa e Monferrato, il Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, la banca e la fondazione C.R. Asti e la Regione Piemonte. 
 
Tante  collaborazioni per un intenso programma che presenta molti e preziosi contenuti, ricco di ospiti e appuntamenti, esteso su cinque giornate e che ha inizio venerdì 28 ottobre: alle ore 18 nella Sala Polivalente accanto alla Cantina dei Vini di via Roma, l’inaugurazione della mostra di pittura e scultura della Associazione Artisti Chieresi; alle ore 19, nel teatro comunale, la presentazione della Guida Slow Wine con Giancarlo Gariglio cui seguirà, alle ore 21, la proiezione del docufilm “BARBERA GIRLS – Tappo 12” con brindisi finale.

La manifestazione entra nel vivo sabato 29 ottobre: alle ore 10 del mattino, presso l’Orangerie dell’ICIF, altra novità è il “MASTER OF AGNOLOTTO dedicato a Lidia Alciati”, una splendida celebrazione della nostra preziosa cucina e di una delle sue riconosciute interpreti: una vera lezione sulla preparazione degli agnolotti insieme a Mariuccia Ferrero, cuoca del ristorante San Marco di Canelli (la partecipazione è gratuita, con prenotazione al n° tel. 329.2284049). Alle ore 11, presso la Sala del Consiglio Comunale, il “Brindisi di Inaugurazione” accompagna la presentazione della “Mezza Stagione teatrale”, mentre alla vicina Cantina dei Vini si apre il Banco d’Assaggio che propone una degustazione di 200 diversi vini (bicchiere e tasca a 10 euro). Alle ore 19 nel teatro comunale, Sergio Miravalle presenta il nuovo numero della rivista “Astigiani” e l’annuale “Bagna Cauda Day” e alle ore 20.30 nell’Osteria “La Barbera” del castello, si terrà la “Cena Internazionale” che propone la Barbera d’Asti in abbinamento con le cucine del mondo: evento enogastronomico curato dall’ICIF (la scuola internazionale di cucina) che presenta i gusti di Messico, India e Russia accanto agli agnolotti della cuoca stellata Mariuccia Ferrero. Un incontro culinario di alto livello che ha come ospite Piercarlo Grimaldi, Magnifico Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, e accoglie la proiezione del docufilm “Bello da Mangiare. Di contenuto, di contenitore – le raviole al plin”. (Cena a euro 50 vini inclusi. Posti limitati. Prenotazioni al n° tel. 329.2284049). In questa giornata il castello è aperto alle visite dalle ore 16 alle ore 19 e la Pro Loco propone la cena nella Sala Polivalente.

Domenica 30 ottobre è il “Barbera e Tartufo Day”, le vie e le piazze di Costigliole d’Asti sono coinvolte dalla mostra-mercato del tartufo, che nei ristoranti  e osterie del territorio si può gustare attraverso i piatti tradizionali accompagnato con il vino Barbera d’Asti, mentre la Pro Loco propone il pranzo nella Sala Polivalente. Il Banco d’Assaggio alla Cantina dei Vini è aperto dalle ore 10 alle ore 23, mentre alle ore 21 nel teatro comunale l’appuntamento è con il divertente spettacolo a ingresso gratuito “Serata di Spirito” con Pippo Bessone (già Tre Lilu) che interpreta “Padre Filip e la mezz’ora canonica”. Lo spettacolo sarà seguito da un altro gustoso momento: l’anteprima del panettone artigianale prodotto a Costigliole d’Asti in abbinamento alle grappe delle locali distillerie. In questa giornata le visite al castello sono previste dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 19. E’ aperta anche la chiesa di San Gerolamo dalle ore 16 alle ore 18 per le visite al Museo d’Arte Sacra.

Rispettando la tradizione, lunedì 31 ottobre accoglie un appuntamento dedicato in particolare agli operatori di settore e agli appassionati di vino, ma aperto ovviamente a tutti: alle ore 17.30 presso il castello è in programma il workshop “I Principali Terroir della Barbera”, una interessante degustazione guidata che vede il contributo di Gianni Lercara dell’ICIF; l’agronomo e presidente del Consorzio Barbera d’Asti Filippo Mobrici; Jonathan Gebser, Davide Panzieri e Pier Ottavio Daniele per Slow Wine e poi i produttori Claudio Dacasto, Gianni Bertolino, Giorgio Gozzellino, Pietro Ratti, Dante Garrone, Elena Bassignana e Andrea Costa a rappresentare i diversi territori piemontesi del Barbera (degustazione su prenotazione, tel. 329.2284049). Nella stessa giornata il Banco d’Assaggio è aperto dalle ore 11 alle ore 23 nella Cantina dei Vini che alle ore 21 ospita lo spettacolo di musica, poesia e racconto “Quella Barbera della Sera”, con Gianpiero Nani e Bati Bertolio: lo spettacolo è a ingresso libero e prevede anche la distribuzione dello zabaglione al Barbera “Rousmà” e una degustazione di Vermouth.

Martedì 1 novembre rimane aperto il Banco d’Assaggio dalle ore 11 alle ore 21 e la Pro Loco propone il pranzo nella Sala Polivalente. L’ultimo atto di questa intensa celebrazione che Costigliole d’Asti dedica alla Barbera, si compie al teatro comunale dove, alle ore 18.30, viene proposto un aperitivo in musica: “Jazz in Cantina con il Claudio Chiara Quartet”, che chiude questa edizione della manifestazione e già invita a Costigliole d’Asti per il prossimo anno.

Durante i cinque giorni dell’evento sarà anche possibile ammirare presso la Cantina dei Vini l’esposizione di Massimo Evandroprima d’la buta” e le fotografie aeree del costigliolese Franco Bello. Per avere ogni informazione relativa all’evento: tel.: 329.2284049 – 0141.962202/962210, segreteria@costigliole.it.
 
La locandina con l'appuntamento  presentato dall'ICIF che prevede la CENA INTERNAZIONALE di sabato 29 ottobre
 
 
 

venerdì 21 ottobre 2016

FUTUR BALLA - AD ALBA (Cn) GRANDE MOSTRA DEDICATA A GIACOMO BALLA 29/10 - 27/02/2017



Alba, Fondazione Piera Pietro e Giovanni Ferrero

 
Mostra a cura di Ester Coen

La Fondazione Ferrero di Alba rende omaggio a Giacomo Balla (Torino1871 – Roma 1958), figura straordinaria di pittore e fondamentale raccordo tra l’arte italiana e le avanguardie storiche, con una mostra di risonanza internazionale, a cura di Ester Coen

In linea con la storia ventennale delle proprie esposizioni d’arte, legate allo sviluppo della cultura del territorio, la Fondazione Ferrero si avvale della collaborazione scientifica della GAM di Torino e della Soprintendenza Belle Arti del Piemonte per la realizzazione della mostra e delle attività educative ad essa collegate.

Il progetto dedicato a Giacomo Balla prevede un’esposizione articolata in sezioni tematiche: il realismo sociale e la tecnica divisionista; le compenetrazioni iridescenti e gli studi sulla percezione della luce; l’analisi del movimento e il futurismo.

Nelle opere che seguono il primo apprendistato torinese, lo sguardo penetra la realtà dolorosa e crudele delle classi ai bordi della società. Un ampio numero di opere documenterà questa fase – tra fine ottocento e primi novecento – durante la quale, in parallelo a temi tra sofferenza e alienazione, l’artista svilupperà un’altissima sensibilità tecnica, le cui origini affondano nel divisionismo piemontese. La pennellata ricca di filamenti luminosi, il forte contrasto tra chiari e scuri, la scelta di tagli prospettici audaci ed estremi rappresenterà per i futuri aderenti al Manifesto del Futurismo un modello unico e straordinario da seguire.

La mostra di Alba evidenzierà poi l’adesione alla poetica del Futurismo. Dal realismo dei primi dipinti si assisterà alla trasposizione dei precedenti principi compositivi nella materia dinamica e astratta delle Compenetrazioni iridescenti a larghi tasselli cromatici, alla ricomposizione della nuova realtà in movimento nelle Linee di velocità.

In un progressivo avvicinamento ai segni matematici puri: verticale, diagonale, spirale, il linguaggio di Balla scopre nuove categorie della rappresentazione nei suoi parametri primari, nell’amplificazione del fenomeno fisico, isolato, sezionato e inquadrato in tutta la sua verità di materia vibratile. Una visione capace di attingere alle massime profondità, ma di sfondare anche i limiti della cornice, in un gioco di rilancio verso la vita.

Le opere del percorso appartengono a prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane ed estere e sarà possibile ammirare capolavori straordinari, difficilmente concessi in prestito: il Polittico dei viventi, nella sua completezza, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e dall’Accademia di San Luca di Roma, La mano del violinista dalla Estorick Collection di Londra, la Bambina che corre sul balcone dal Museo del Novecento di Milano, il Dinamismo di un cane al guinzaglio dalla Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, il Volo di rondini del Museum of Modern Art di New York, la Velocità astratta + rumore in prestito dalla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, che sarà accostata alla Velocità astratta. L’auto è passata della Tate Modern di Londra, e ancora un’Automobile in corsa proveniente da The Israel Museum of Gerusalemme. Solo per accennarne alcuni.

 

 

Orari

lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 15 - 19; sabato, domenica e festivi ore 10 - 19

martedì chiuso

giorni di chiusura: 24, 25, 31 dicembre 2016, 1° gennaio 2017

Info

Fondazione Ferrero: ufficio stampa 346 3325466 0173 295094 ufficiostampa@fondazioneferrero.it   www.fondazioneferrero.it  

 
Autoritratto del 1902

Giacomo Balla (Torino, 18 luglio 1871 – Roma, 1º marzo 1958). E’ tra i primi protagonisti del divisionismo italiano. Diviene poi un esponente di spicco del Futurismo, firmando assieme a Marinetti e gli altri futuristi, i manifesti che sancivano gli aspetti teorici del movimento. Frequenta l’Accademia Albertina di Belle Arti dove conosce Pellizza da Volpedo. Nei primi anni del novecento comincia a dipingere quadri di matrice Pointilliste, senza tuttavia seguire rigorosamente il programma scientifico di Seurat e Signac. Nel 1895 lascia Torino per stabilirsi a Roma, dove abiterà per tutta la vita. Nel 1903, conosce alla Scuola libera del nudo Umberto Boccioni, Gino Severini e Mario Sironi. Nasce un legame tra lui e Boccioni che li condurrà verso strade diverse di ricerca sulla via futurista. Quando nel 1909 Filippo Tommaso Marinetti pubblica il primo Manifesto futurista, si unisce al movimento con Boccioni, Carrà e Russolo. Nel 1910 esce il Manifesto dei pittori futuristi. L’11 aprile 1910 assieme a Boccioni, Carrà, Russolo e Severini firma Il manifesto tecnico della pittura futurista. Nell’ottobre del 1918 pubblica il "Manifesto del colore", dove analizza il ruolo del colore nella pittura d’avanguardia. Nel 1937 però scrive una lettera al giornale "Perseo" con la quale si dichiara estraneo alle attività futuriste. Da quel momento è accantonato dalla cultura ufficiale, sino alla rivalutazione, nel dopoguerra, delle sue opere e di quelle futuriste in genere.

giovedì 20 ottobre 2016

TERRA! - I SEGRETI DELLA PORCELLANA 21 ottobre/23 gennaio PALAZZO MADAMA-Torino

 
 
 
Materie prime, capolavori barocchi e forme contemporanee

21 ottobre 2016 23 gennaio 2017

Palazzo Madama Sala Ceramiche


Piazza Castello Torino


Palazzo Madama presenta dal 21 ottobre 2016 al 23 gennaio 2017 in Sala Ceramiche la

mostra I segreti della porcellana. Materie prime, capolavori barocchi e forme
contemporanee.

L’esposizione – a cura di Cristina Maritano, conservatore di Palazzo Madama, con Lorenzo Mariano Gallo e Annalaura Pistarino del Museo di Scienze Naturali di Torino –

costituisce la quarta tappa del ciclo espositivo Terra!, che collega sotto un comune denominatore Palazzo Madama insieme ai musei legati alla storia della ceramica di
Castellamonte, Savona, Mondovì, Albissola Marina e Albisola Superiore.

Attraverso un approccio pluridisciplinare, Palazzo Madama racconta gli aspetti storici e tecnologici della produzione della porcellana, tecnica ceramica ben rappresentata
nelle raccolte del museo, dove è custodita una delle collezioni più importanti al mondo per consistenza e qualità dei pezzi.

La mostra illustra con opere e materie prime il passaggio dalla porcellana tenera - esemplificata dalla porcellana medicea, da quella di Saint-Cloud e di Sèvres – alla
porcellana dura, rappresentata da due importanti vasi di Palazzo Reale.
Opere realizzate a Meissen per il Palazzo Giapponese di Augusto il Forte, furono inviati al Re di  Sardegna
Vittorio Amedeo II nel 1725. Essi documentano sia il primo periodo della direzione di J.F. Böttger, sia l'uso della porcellana come dono diplomatico.

Arricchiscono il percorso della mostra a Palazzo Madama anche alcuni trattati scientifici
per raccontare le tappe della conoscenza delle porcellane orientali in Europa: dall'opera di Giulio Cesare Scaligero al Museo Metallico di Ulisse Aldrovandi al Museo Cospiano.

La mostra prosegue con uno sguardo sulla storia della manifattura di Sèvres in Francia, che
dopo la scoperta di giacimenti di caolino sul suolo francese nel 1768, vicino a Limoges, avvierà un complesso e costoso processo di conversione industriale, abbandonando
progressivamente la produzione di porcellana tenera a vantaggio di quella dura.

Infine, grazie alla collaborazione con il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, viene esposta una campionatura di terre e minerali utilizzati anticamente nelle
manifatture europee per la produzione della porcellana dura e di quella tenera, evidenziando le differenze nei procedimenti. I campioni furono spediti nel 1833 dal
direttore della fabbrica di Sèvres, Alexandre Brongniart, ad Angelo Sismonda, professore di mineralogia dell'Università di Torino, e sono recentemente venuti alla luce nei depositi del Museo di Scienze Naturali. Una testimonianza di come nell'Ottocento positivista continuasse tra gli scienziati lo scambio di informazioni sulle materie prime utilizzate nella fabbricazione della porcellana.

Ad arricchire il percorso anche le opere di The Bounty Killart, gruppo di giovani artisti torinesi emergenti su scala internazionale, che si ispirano alle porcellane settecentesche,
reinterpretandole in chiave ironica e contemporanea. Da sempre The Bounty Killart considera l’arte del passato (antico, rinascimentale, recente) fonte principale della propria
produzione. Reinterpretando le immagini restituiscono loro la parola, rendendole portatrici di nuovi significati e, soprattutto, trasformandole nell’oggetto principale di un’attività
ludica da cui ha origine gran parte del processo conoscitivo. Le sculture in ceramica presentate a Palazzo Madama si inseriscono in questa linea di pensiero, mostrando all’opera
non solo l’estro d’immaginazione, ma anche la perizia della tecnica.



 
 
Visite guidate in mostra con i curatori

Giovedì 17 novembre 2016 - ore 17.30 | Le terre della porcellana


Incontro a cura di Lorenzo Mariano Gallo e Annalaura Pistarino (Museo di Scienze Naturali)

Mercoledì 18 gennaio 2017 – ore 17.30 | I segreti della porcellana
Incontro a cura di Cristina Maritano (Palazzo Madama - Torino)
 


 

martedì 18 ottobre 2016

Prosegue fino a giugno 2017 la mostra “Rèclame – la pubblicità nei manifesti delle cantine di Canelli dal 1895 al 1930”


Inaugurata sabato 23 settembre scorso, in occasione della manifestazione “Canelli città del vino” la mostra “Rèclame – la pubblicità nei manifesti delle cantine di Canelli dal 1895 al 1930” proseguirà fino a giugno 2017, in occasione del prossimo evento canellese.

La mostra sarà visitabile ogni giorni nei seguenti orari:

lunedì dalle 10 alle 13; da martedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18

 
L’esposizione raccoglie le testimonianze dell'evoluzione della pubblicità murale attraverso i manifesti delle quattro cantine dichiarate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nell'ambito del 50° sito italiano.
Nelle cantine Bosca, Contratto e Coppo sarà possibile visitare la mostra relativa ai propri manifesti nell'ambito del normale tour di visita. I manifesti della ditta Gancia, per motivi organizzativi, sono esposti presso i locali dell'Enoteca Regionale di Canelli situata in via G.B. Giuliani.
Sono esposti pannelli che raccontano la storia dell'azienda, le note biografiche degli artisti che hanno realizzato le opere. Alcune aziende esporranno per l'occasione anche alcuni manifesti originali.

La mostra mette in risalto anche alcune curiosità, per la ditta Bosca, ad esempio, il più noto e celebrato cartellonista italiano, Marcello Dudovich, ha realizzato il suo unico manifesto del settore Vini e Spumanti; Contratto propone uno suoi dei primi pezzi in cui è raffigurata una parte di Canelli e lo stabilimento prima della ristrutturazione; l’azienda Coppo mette in mostra una scultura di ottima fattura rappresentate un puttino intento a tappare con le mani una bottiglia di spumante, scultura che rappresenta la tradizione famigliare e la attribuisce ad un giovane Manzù, probabilmente unica opera giovanile esistente del grande scultore.
 
 
 
 

La ditta Gancia espone uno dei primissimi manifesti del vino italiano, del 1895, opera del pittore Alberto Rossi.

L’esposizione è dislocata tra Palazzo G.B. Giuliani (via Giuliani 29); Coppo via Alba 68; Contratto via Giuliani 56; Bosca via Giuliani  23 .

Per informazioni rivolgersi a Ufficio IAT telefono 0141-820280 o email
iat @comune.canelli.at.it
 
 

 
La mostra è stata voluta dal Club per l'Unesco di Canelli (presidente Simona Chiarlo Depaoli) e curata dai soci Gian Carlo Ferraris, (artista e grafico pubblicitario nonché collezionista ed esperto della storia della pubblicità del vino), e Pier Sergio Bobbio, (conoscitore degli archivi municipali ed aziendali e della storia delle attività economiche canellesi), con l'intento di valorizzare l'enorme patrimonio artistico detenuto dalle cantine storiche che hanno, di fatto, determinato la nascita della pubblicità legata a questo settore. La pubblicità, la reclam (in piemontese) o rèclame (italiano o francese) .
 

lunedì 17 ottobre 2016

65° ANNIVERSARIO ONAV: IL VINO SI FA DANZA! - Asti, 29 ottobre 2016


 

Si festeggia ad Asti la fondazione dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino.

Per celebrarla, Onav mette in scena uno spettacolo straordinario grazie alla  coreografia realizzata in esclusiva per ONAV dal ballerino della Royal Opera House Luca Rapis, allievo di Maurice Béjart.

Asti, 29 ottobre 2016

 

Un racconto racchiuso in un calice, un percorso che avanza da 65 anni e che non accenna a fermarsi. È questa la storia di ONAV - Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino che sabato 29 ottobre celebrerà i suoi 65 anni di attività nel mondo enologico.

Un matrimonio inossidabile, quello tra ONAV e il vino, che verrà raccontato con immagini, suoni e colori in una giornata speciale.

Ad accogliere i festeggiamenti sarà ovviamente la città di Asti, che nel 1951 ha visto nascere ONAV grazie alla volontà della Camera di Commercio e di alcuni personaggi di spicco ed esperti  del settore. Erano passati pochi anni dalla fine della guerra ed il vino italiano faceva fatica a riprendere immagine e mercati  internazionali. Da allora l'Onav ha dato un contributo importante, tramite i suoi esperti assaggiatori, a migliorare costantemente la qualità media dei nostri vini, che ormai da anni  sono tra i più noti ed apprezzati nel mondo.

Nella mattina di sabato 29 ottobre 2016 al Teatro Alfieri, sarà messa in scena una vera e propria rappresentazione originale che, lungo il fil-rouge che va dal grappolo al calice, ripercorrerà le tappe più significative dell’associazione: dalla sua fondazione ai personaggi che l’hanno diretta e sostenuta, dal riconoscimento giuridico al progetto Co.N.V.I., ideato e promosso da ONAV, fino alla premiazioni dei soci che negli anni hanno sostenuto e sviluppato tutte le attività, diventando elementi essenziali dell’associazione.

Cuore dello spettacolo sarà “Dalla terra al bicchiere”, coreografia originale creata in esclusiva per ONAV da Luca Rapis, allievo di Maurice Béjart. “Ho accettato la sfida di creare uno spettacolo inedito per ONAV – spiega Luca Rapis – perché mi ha affascinato l’idea di poter unire l’arte del vino a quella della danza, realizzando qualcosa di assolutamente originale. L’ispirazione mi è stata data dal movimento stesso del vino versato in un prezioso calice di cristallo che, come accarezzandolo, crea una danza di estrema sensualità, richiamando alla mente la passionalità espressa nella coreografia di un corpo puro”. Una passione che ONAV ha recentemente ribadito introducendo il claim “wine, passion & skill”.

La seconda parte della mattinata proseguirà ripercorrendo le tappe fondamentali della storia dell’associazione, sulle arie che hanno fatto da colonna sonora ai momenti più importanti vissuti dall’Italia negli ultimi 65 anni, interpretate da cantanti lirici di fama nazionale.

Una festa che sarà un fantastico viaggio nel tempo e nelle emozioni, alla scoperta di quella “wine, passion & skill” che rende unico il mondo del vino e di cui ONAV, per prima in Italia, si è fatta interprete.

 

L’accesso al teatro sarà consentito fino alle 09.30

 

giovedì 13 ottobre 2016

LE ACQUAVITI HIJA ILEGÌTIMA AMPLIANO IL CATALOGO PELLEGRINI S.P.A


 



Pellegrini S.p.A. presenta una nuova linea di Acquaviti di vinaccia uniche ed esclusive, dal look vintage, che nascono dall'unione di due mondi lontani e differenti.


 
La gamma Pellegrini S.p.A. si arricchisce e si rafforza con un nuovo affascinante progetto, nato dalla volontà di valorizzare Acquaviti di vinaccia selezionate tipicamente italiane attraverso un processo di affinamento in barili nei quali erano stati precedentemente fatti invecchiare i Rum della selezione Pellegrini Private Stock provenienti da Jamaica, Trinidad de Tobago, Barbados e Fiji. La permanenza per 9 mesi in barili da Rum delle Acquaviti, già invecchiate in origine per 24 mesi, ha donato loro caratteristiche uniche.

 

Hija Ilegìtima (figlia illegittima) è il nome suggestivo di questa linea di distillati nata dall'unione di due mondi differenti, dall'incontro di due realtà lontane e di prodotti così diversi tra loro come i Rum, i cui sentori sono rimasti ben presenti nelle botti, e le Acquaviti. I barili da Rum, nati a seconda vita, hanno permesso di ottenere prodotti innovativi, atipici, unici nel loro genere, con sfumature davvero interessanti.

 

Prodotti per veri appassionati, bottiglie a tiratura limitata, tutte numerate e con un packaging accattivante, anche per la scelta della bottiglia e dell'etichetta in stile "vecchia farmacia".

 

Il grado delle singole Acquaviti è lo stesso del Rum di partenza, dunque un "alto grado" che contraddistingue una qualità e una purezza dei prodotti con pochi pari sul mercato.


Si consiglia di berle a temperatura ambiente, ma mai superiore ai 20°. Il bicchiere consigliato è l'old fashioned, dopo qualche minuto di ossigenazione.

 

Per restare sempre aggiornati sulle novità e sulle proposte di Pellegrini S.p.A. è possibile visitare il sito www.pellegrinispa.net  e seguire le pagine social ufficiali Facebook e Twitter.

 

 


mercoledì 12 ottobre 2016

Mito e storia del Fiorano Rosso 1956 - Tenuta di Fiorano di A.J. Boncompagni Ludovisi




 

La più vecchia bottiglia di taglio bordolese italiano, etichettata e reperibile sui mercati per la gioia dei collezionisti di tutto il mondo, ci risulta essere quella del Fiorano Rosso 1956 della Tenuta di Fiorano del Principe Alessandro Jacopo Boncompagni Ludovisi.

Il Fiorano Rosso è, con molta probabilità, il primo taglio bordolese in Italia proposto alla vendita al pubblico con una sua etichetta e che continua tutt’ora ad essere prodotto: il suo “genitore” fu il principe Alberico Boncompagni Ludovisi, la “continuità”, con stessa etichetta, uvaggio, filosofia e maestranze in vigna e in cantina, è opera del nipote Alessandro jacopo Boncompagni Ludovisi.

La storia moderna della Tenuta di Fiorano risale alla prima metà del secolo scorso:“[..] a Fiorano, il vino si cominciò a produrlo all’incirca nel 1930, ma da viti locali. Fu nel 1946, quando ricevetti da mio padre la proprietà agricola di Fiorano, che giudicai scadente il vino prodotto e consultai l’enologo dottor Giuseppe Palieri, il quale mi propose di innestare sulle viti di Fiorano il cabernet e il merlot alla proporzione reciproca del 50% e, separatamente, la malvasia di Candia e il sémillon per il vino bianco. Così feci subito e mi valsi del dott. Palieri finché visse [..]”.[da Fiorano, memorie e girandole di A. Castagno - Vitae - settembre 2014]

Di Giuseppe Palieri -direttore dell’azienda vitivinicola di Maccarese dove nel 1960 produceva il San Giorgio, un taglio bordolese che però non è arrivato fino a noi-e del suo lavoro, si parlava già in un volume del 1935 di Vittorio Racah: “Varietà di viti a doppia funzione”. Il Principe Alberico si rivolse a lui per impiantare un vigneto completamente differente dalle tradizioni locali che producesse un vino di grandissima qualità.

Intanto, negli stessi anni, anche il marchese Mario Incisa della Rocchetta aveva lavorato appassionatamente al “suo” taglio bordolese (in terra bolgherese troviamo il cabernet franc a far da vassallo al cabernet sauvignon) per la produzione del Sassicaia: "Dal 1948 al 1967, il Sassicaia rimase dominio strettamente privato, e fu bevuto solo nella Tenuta", si apprende dal sito della Tenuta San Guido. Infatti la prima bottiglia in commercio del Sassicaia fu quella relativa all’annata 1968.

Il Marchese Mario e il Principe Alberico frequentavano verosimilmente lo stesso ambiente aristocratico romano, per cui si può dire che l'idea di voler produrre grandi vini in Italia -all’epoca identificati nel blend bordolese- si riconduce a quella cerchia molto legata alla Francia con la quale poter condividere una certa idea di qualità, di bello e di rinascita dalla Guerra. L’impronta di una visione più personale, tra Mario e Alberico, si può cercare nella ricerca dei consulenti: il primo si avvale di professionisti internazionali e fa uso di barrique, il secondo segue una strada più italiana avvalendosi anche della consulenza di Tancredi Biondi Santi e optando per l'utilizzo di botti grandi.

Dunque due storie fondamentali per la nascita di una nuova era del vino italiano, della quale, per fortuna, abbiamo ancora testimonianza concreta delle storiche origini: meno di un anno fa, l’8 novembre 2015, all'asta internazionale di vini ad Hong Kong, organizzata dalla Gelardini&Romani Wine Auction, il lotto 285, relativo ad una singola bottiglia di Fiorano Rosso 1956 ha fatto salire la febbre agli appassionati di vini storici; partendo da una base d’asta di 1,400 HK$ è stato alla fine battuto a 9,000.00 HK$, pari ad un valore di circa 1.070 euro.

www.tenutadifiorano.it
 
 

venerdì 7 ottobre 2016

REGINE & RE DI CUOCHI 9 ottobre – 27 novembre - Chiesa di San Domenico - Alba


 
 

Domenica 9 ottobre, alle ore 10.30, si inaugura in San Domenico la grande mostra dedicata alla cucina d’autore. Ospiti speciali  Enrico Crippa, Ugo Alciati, Pasquale Laera e Michelangelo Mammoliti

 

REGINE & RE DI CUOCHI  è  la prima mostra dedicata alla cucina italiana d’autore e ai suoi protagonisti.Il cibo, gli ingredienti e la cucina sono espressione dell’identità, della storia, delle tradizioni, dei valori di una società. Ben oltre il nutrimento sono espressione del lavoro e del talento umano, una forma d’arte e di rappresentazione con un autore: il cuoco.
Come per la musica, la letteratura, il teatro, l’arte, la moda e il design, la cucina italiana ha fatto storia e rappresenta una delle più apprezzate forme di creatività artistica.

Regine & Re di Cuochi racconta tutto questo in una mostra che sarà visitabile da domenica 9 ottobre a domenica 27 novembre, ad Alba, nei locali della Chiesa di San Domenico, dal lunedì al venerdì (ore 10.00 -12.30 e 14.00-18.00) e sabato e domenica con orario continuato (ore 10.00 - 18.30).

Il pubblico sarà guidato all’interno del processo creativo di grandi cuochi grazie ad un percorso espositivo multisensoriale e immersivoche combina tecnologia multimediale, materiale fotografico, documentario e oggetti simbolo che ogni protagonista ha voluto esporre.La mostra, attraverso dei cilindri espositivi, consentirà di conoscere i grandi interpreti della cucina italiana contemporanea, tra cui: Massimiliano Alajmo, Guido e Lidia Alciati, Matteo Baronetto, Heinz Beck, Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo, Moreno Cedroni, Enrico e Roberto Cerea, Antonello Colonna, Carlo Cracco, Enrico Crippa, Pino Cuttaia, Gennaro Esposito, Alfonso Iaccarino, Antonia Klugmann, Paolo Lopriore, Valentino Marcattilii, Gualtiero Marchesi, Aimo Moroni, Norbert Niederkofler, Davide Oldani, Piergiorgio Parini, Fabio Picchi, Valeria Piccini, Fulvio Pierangelini, Niko Romito, Nadia e Giovanni Santini, Davide Scabin, Salvatore Tassa, Mauro Uliassi e Gianfranco Vissani.

 

Regine &Re Di Cuochisarà inaugurata ufficialmente domenica 9 ottobre alle ore 10.30 presso la Chiesa di San Domenico. Parteciperanno Enrico Crippa, Ugo Alciati, Pasquale Laera e Michelangelo Mammoliti.

 

«Regine & Re di Cuochi svela al grande pubblico i segreti della cucina d’autore durante uno degli eventi enogastronomici più importanti del nostro territorio, la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba – dichiara Liliana Allena, presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Attraverso l’installazione di grandi cilindri espositivi, ci si potrà immergere in un’esperienza multisensoriale alla scoperta del genio di cuochi di altissimo livello, molti dei quali oggi lavorano nelle Langhe, nel Roero e nel Monferrato e rappresentano un’eccellenza delle nostre colline».

 

REGINE & RE DI CUOCHI

La mostra è realizzata dall’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e la Città di Albacon il supporto della Regione Piemonte e della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Con il patrocinio del Mipaaf, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, e il contributo della Camera di Commercio di Cuneo e Ubi, Banca Regionale Europea.

 

COMITATO PROMOTORE

Roberto Casiraghi, Cristiana Colli, Marina Covi Celli, Mario Cucinella, Paola Rampini.

COMITATO SCIENTIFICO

Marco Bolasco, Elisia Menduni, Bob Noto, Nicola Perullo, Fabio Rizzari, Massimiliano Tonelli, Erica Bacellani.

IDEAZIONE E COORDIMANENTO MOSTRA

Andrea Casiraghi, Roberto Casiraghi, Paola Rampini.

ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA MOSTRA

Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e Famija Albèisa

CONCEPT ALLESTITIVO E PROGETTO GRAFICO

Zetalab

PROGETTO ALLESTIMENTO

MarioCucinellaArchitects

REALIZZAZIONE DELL'ALLESTIMENTO

Exporent, Litterae, Vi.ma