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martedì 24 giugno 2025

Alle cantine Bera di Neviglie si presenta “Una vita allo specchio”, libro di Carlo Massone dedicato a Massimo Berruti, artista e campione di pallapugno

 


 
 

Neviglie (CN), 27 giugno 2025 – ore 21:00 – Cantine Bera, Località Castellero 12

Un’occasione per raccontare una figura straordinaria, che ha unito arte e sport, radici di Langa e visione internazionale: si terrà a Neviglie, nelle cantine Bera di Località Castellero 12, venerdì 27 giugno alle 21:00 la presentazione del volume “Una vita nello specchio” (edito nel 2024 da Nino Aragno Editore) di Carlo Passone, dedicato a Massimo Berruti (foto sopra), artista di fama e campione di pallapugno.

L’incontro sarà accompagnato da diversi momenti speciali, in omaggio alla versatilità e profondità della figura di Berruti. Giuliano Rigo eseguirà due brani originali scritti (Il braccio del campione e Torino 1954) su testi di Davide Sandalo, entrambi dedicati al protagonista della serata.

A completare l’omaggio, una mostra di opere firmate da Massimo Berruti e la presentazione di una galleria virtuale dedicata all’artista, realizzata dal figlio Dario Berruti.

Al termine dell’incontro, seguirà un brindisi con Alta Langa DOCG e Moscato d’Asti DOCG Bera.

Valter Bera, ricorda così il suo primo incontro con Berruti: “Conoscevo Massimo quando ancora giocava nelle serie minori. Ero adolescente, mio padre Sisto mi portava a vederlo a Neive: era già un talento cristallino. Poi è diventato un campione. Anni dopo l’ho ritrovato come artista, e fui colpito dalla potenza di un suo ritratto di Beppe Fenoglio. Da lì è nata una profonda amicizia”.

L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria al numero telefonico 0173 630194. I posti sono limitati.


Massimo Berruti
 (Rocchetta Palafea 1948) è stato campione italiano di pallapugno per sei volte tra gli anni ’70 e ’80, diventando il terzo giocatore più forte di tutti i tempi. Dopo diversi infortuni decise di lasciare il mondo del “Balon” per la pittura, attività alla quale si dedica con successo ancora oggi e che lo ha portato a esporre i propri lavori in tutto il mondo.


                                          un'opera recente dell'artista


Bera: una tradizione vitivinicola secolare

L’azienda vitivinicola Bera si trova nel cuore delle Langhe, tra Alba e Asti, lungo la strada che da Barbaresco e Neive conduce a Neviglie. Un paesaggio antico, disegnato da vigneti, boschi e tartufaie, che racconta la profonda vocazione di questo territorio alla viticoltura.

Fondata sulla tenacia di Sisto Bera e Maria Sandri a metà Novecento, l’azienda ha conosciuto una svolta decisiva negli anni Settanta con l’ingresso del figlio Valter, che ha avviato un percorso di specializzazione nel Moscato e nell’Asti Spumante, valorizzando al contempo i vitigni tradizionali come Nebbiolo, Barbera e Dolcetto.

Oggi Bera è una realtà consolidata, con 40 ettari vitati e una conduzione familiare che unisce esperienza e visione: Valter Bera guida l’azienda insieme alla moglie Alida Chiarle e ai figli Umberto e Riccardo. Il Moscato rappresenta l’anima della produzione, mentre il Nebbiolo ne ispira l’evoluzione, con la proposta di diversi cru di Barbaresco.

Il legame con il territorio si è rafforzato ulteriormente con l’acquisizione di una cascina a Monforte d’Alba, nei cru Mosconi e Ginestra, dove nascono le etichette di Barolo.

Con radici solide e uno sguardo rivolto al futuro, Bera è oggi un punto di riferimento per il Moscato d’Asti e l’Asti DOCG, per il Barbaresco DOCG e per il Metodo Classico storico del Piemonte, oggi Alta Langa DOCG.

 

                                                    la famiglia Bera 

 

www.bera.it | Social: @BeraWinery #berawines

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venerdì 20 giugno 2025

SUCCESSO PER “ALTA LANGA ROMA” 700 accreditati, 75 cuvée in degustazione, 34 produttori di Alte Bollicine Piemontesi allo Spazio Field di Palazzo Brancaccio

 

gruppo dei produttori presenti 

Più di 700 ospiti accreditati75 vini di altrettante cuvée in degustazione suddivisi tra bianchi, rosati e riserve, nella tipologia brut e pas dosé, 34 produttori presenti , tre masterclass sold out guidate da Marco Reitano, sommelier del ristorante Tre Stelle Michelin La Pergola (Rome Cavalieri – The Waldorf Astoria): le Alte Bollicine Piemontesi hanno conquistato la Capitale lo scorso 16 giugno con “Alta Langa Roma”, evento andato in scena allo Spazio Field di Palazzo Brancaccio e rivolto al mondo dell’Horeca e della stampa, organizzato per il secondo anno consecutivo dal Consorzio Alta Langa.

Numeri che testimoniano un successo crescente e un legame sempre più saldo tra Alta Langa DOCG e Roma, frutto di un lavoro attento e puntuale del Consorzio, iniziato già nell’autunno del 2023, con una tappa del format “Alta Langa DOCG: Anima di un Territorio” e proseguito nel 2024 con la prima edizione della manifestazione.



 Anche quest’anno, i produttori del Consorzio hanno accolto l’invito a incontrare operatori, esperti e appassionati a Roma con la volontà di consolidare una presenza delle Alte Bollicine Piemontesi nella Capitale - ha commentato il presidente del Consorzio Alta Langa Giovanni Minetti -. L’intenzione del consorzio è infatti quella di creare un appuntamento fisso e ricorrente con gli operatori e il pubblico professionale, un’occasione unica per presentare le annate attualmente in commercio di Alta Langa DOCG (metodo classico tutto millesimato, cioè con l’indicazione della vendemmia in etichetta) attraverso l’interpretazione di ciascun produttore, ma anche per far conoscere sempre di più e meglio le caratteristiche del territorio di origine, unico e straordinario”.


Dichiara l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte 
Paolo Bongioanni, che ha preso parte all’evento: “L’Alta Langa Docg - che la Regione ha proclamato Vino piemontese dell’anno 2025 - tappa dopo tappa sta letteralmente conquistando sempre nuovi pubblici e opinion leader e facendo conoscere la propria straordinaria personalità di bollicine Metodo Classico. Una marcia iniziata con la presentazione alla Nuvola Lavazza di Torino, proseguita fra l’altro a Vinitaly, a Copenaghen, pochi giorni fa a Saint-Jean-Cap-Ferrat nel paese dello Champagne, e ora a Roma nella prestigiosa cornice di Palazzo Brancaccio. Il mio vivo apprezzamento per il lavoro che il Consorzio sta facendo per conquistare sempre nuovi pubblici a un’eccellenza del vino piemontese che merita di crescere in tutte le sue potenzialità”.

Con l’intento di fare un focus sul territorio delle terre alte di Langa, a Roma ha fatto il suo debutto ufficiale “ONDE”, un nuovo progetto del Consorzio Alta Langa. Si tratta di un’installazione che riprende fedelmente le curve di livello dell’areale dell’Alta Langa DOCG attraverso una composizione di sottili strati in legno sovrapposti e verniciati nella distintiva tonalità giallo-oro. Caratterizzato da un design moderno e riconoscibile, il plastico è pensato per diventare elemento iconico degli eventi del Consorzio, offrendo informazioni geografiche e narrative sulle straordinarie caratteristiche del territorio di origine. Un mare di colline che porta la memoria di un antico bacino marino e che oggi accoglie i vigneti per la produzione del metodo classico piemontese per eccellenza.

Nel corso dell’evento, Giacomo Colamarino, bar manager di Ai Piani Sottobanco, ha proposto in degustazione “Alta Langa Passion”, un cocktail speciale ideato per l’occasione che unisce all’Alta Langa DOCG lo sciroppo di passion fruit, il succo di lime, la vodka, oltre a una guarnitura di lime. 

Alta Langa DOCG si rivela un’eccellenza italiana capace di sorprendere anche nella miscelazione – ha detto Colamarino - con il suo carattere elegante e la sua struttura, è stata l’ispirazione perfetta per creare un cocktail esclusivo, pensato per celebrare l’incontro tra il Piemonte e Roma”.

Alta Langa DOCG incontra Roma: dieci locali protagonisti

Come avvicinamento all’evento, dieci rinomati locali romani sono stati protagonisti di un servizio fotografico che ha portato l’allure dell’Alta Langa DOCG nella Città Eterna. L’Alta Langa DOCG ha incontrato la ristorazione romana per raccontare tante storie di passione e maestria, dalla sala al cuore delle cucine, in un viaggio fotografico che ha celebrato i sapori e alcuni dei protagonisti della scena gastronomica romana. Gli scatti sono stati pubblicati sui canali social del Consorzio sottolineando, attraverso i volti dell’alta ristorazione romana, lo spirito contemporaneo delle Alte Bollicine Piemontesi.  I locali coinvolti: MirabelleFollie del Villa Agrippina a Gran Meliá Hotel, L’Arcangelo, Armando al Pantheon, Sushisen, Romané di Stefano Callegari, Baccano, Idylio by Apreda del The Pantheon Iconic Rome Hotel, Ai Piani, Osteria Chiari.

 




Le Partnership

Le partnership con S. Bernardo e Artimestieri ONLUS con il progetto “SALVA IL TAPPO!” hanno consentito nel corso della manifestazione, rispettivamente, il completo recupero delle bottigliette “ELY” in plastica 100% riciclata e di tutti i tappi di sughero usati dai produttori, materiali che saranno interamente avviati al riciclo. Partner tecnici dell’evento sono stati anche gli straordinari formaggi de La Tradizione e gli oli del Frantoio Gallotti.

 

I produttori di Alta Langa DOCG presenti ad Alta Langa Roma:

Agricola TT, Banfi, Bera, Bosca, Bricco Maiolica, Cavallero, Cantina Clavesana, Cascina Bretta Rossa, Colombo, Contratto, Coppo, Cuvage, Deltetto, Enrico Serafino, Ettore Germano, Ferraris Agricola, Fontanafredda, Gancia, Ghione, Giulio Cocchi, La Torre di Castel Rocchero, Marcalberto, Marco Capra, Mauro Sebaste, Piazzo Comm. Armando, Podere Gagliassi, Rapalino F.lli, San Biagio, Tenuta Carretta, Tenuta Langasco, Tenuta Rocca, Terre del Barolo, Tosti1820, Vite Colte.

 

 

 

 

@altalangadocg #altalangadocg #altalangaroma

martedì 17 giugno 2025

Cascina Castlèt al “The World’s 50 Best Restaurants” 2025 con il Moscato d’Asti e il Passum 2020

 


 
 

Le due etichette dell’azienda di Costigliole d’Asti sono state selezionate per la Welcome Dinner ufficiale e la Chef’s Feast del prestigioso evento in programma a Torino dal 16 al 19 giugno

 

Cascina Castlèt vola in alto. Anzi, altissimo: sarà l’unica azienda a rappresentare il Moscato d’Asti docg e la Barbera d’Asti Superiore docg al “The World’s 50 Best Restaurants” 2025, l’evento più atteso e prestigioso del panorama gastronomico mondiale, in programma a Torino dal 16 al 19 giugno.

Martedì 17 giugno, nella cornice esclusiva del ristorante Piano35 al Grattacielo San Paolo, il Moscato d’Asti docg 2024 di Cascina Castlèt sarà l’unico Moscato d’Asti selezionato per la Welcome Dinner ufficiale: una cena a posti riservati per chef, organizzatori e ospiti internazionali.

Il giorno successivo, mercoledì 18 giugno, durante la Chef’s Feast, la grande festa dedicata a oltre 350 tra chef, brigate di cucina, giornalisti e addetti ai lavori, sarà invece servito il Passum Barbera d’Asti docg Superiore 2020.

«Essere scelti con due vini simbolo dell’Astigiano in un evento di questa portata è una grande emozione – dice Mariuccia Borio, anima di Cascina Castlèt –. Il Moscato d’Asti e la Barbera d’Asti Superiore sono le nostre radici, ma anche la nostra visione: vini che sanno essere immediati e profondi, quotidiani e straordinari. È bellissimo che siano proprio loro a raccontare chi siamo, a chi arriva da ogni parte del mondo».

La partecipazione di Cascina Castlèt si inserisce nel programma promosso da Piemonte Land of Wine, partner ufficiale dell’evento, con il sostegno della Regione Piemonte e del Comune di Torino. 

Cascina Castlèt: chi siamo

Oltre trenta ettari di vigna che racchiudono un sogno diventato progetto. Un progetto che nasce da due idee semplici: rispettare la natura ed essere al passo con la tecnologia. Questa è Cascina Castlèt. Siamo a Costigliole d’Asti, sulle colline tra Langa e Monferrato. Un sogno realizzato per l’imprenditrice vitivinicola Mariuccia Borio. 

Da sempre i Borio coltivano la loro proprietà con vitigni autoctoni, quelli che più parlano della famiglia, Barbera, Moscato, Uvalino, Nebbiolo, ma negli anni hanno scommesso anche su Cabernet Sauvignon e Chardonnay.

Nascono così i vini Cascina Castlèt, da uve risolute e con nomi coraggiosi, Passum, Policalpo, Avié, Litina, Goj, Ataj e Uceline. Ogni nome racchiude una storia, un racconto, un piccolo aneddoto della famiglia e del territorio.

La cantina di Cascina Castlèt ha due anime: una vecchia cantina, interrata e al cui interno sono presenti grandi botti in rovere e un nuovo locale di affinamento, con barrique, tonneaux e macchine moderne. L’azienda produce energia pulita con un impianto fotovoltaico e utilizza un moderno impianto di fitodepurazione naturale delle acque reflue di cantina.

Tutto questo vuole essere coerente con il principio che coniuga il rispetto della natura e l’essere al passo con la tecnologia, in ogni fase di vinificazione. La cantina ha un wine shop con ampi spazi per l’accoglienza e la degustazione. 

I vini vengono bevuti in tutto il mondo: da New York a Tokyo, da Oslo a Sydney fino alle Antille Olandesi.

 

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martedì 10 giugno 2025

VERDUNO PELAVERGA DOC: CENA DA DAVIDE PALLUDA ALL’ENOTECA DI CANALE (CUNEO) PER CELEBRARE I 30 ANNI DELLA DENOMINAZIONE E DEL RISTORANTE STELLATO

 


 

In occasione del trentesimo anniversario della Denominazione di Origine Controllata (DOC) Verduno Pelaverga, l’Associazione “Verduno è Uno” organizza insieme allo chef Davide Palluda una cena speciale, il 25 giugno, presso il ristorante stellato All’Enoteca di Canale (Cuneo).

La serata rappresenta un connubio tra eccellenza enologica e alta gastronomia nel segno della celebrazione: i vini Verduno Pelaverga DOC dei 17 produttori dell’Associazione saranno protagonisti, accompagnati dai piatti preparati dallo chef Palluda, che da sempre valorizza il territorio attraverso una cucina contemporanea e rispettosa delle materie prime.


Come si fa a non amare il Verduno Pelaverga DOC? - commenta Palluda - Come si può non rimanere affascinati da una voce fuori dal coro? Molti vini rossi del nostro amato territorio vivono di muscoli e potenza. Il Verduno Pelaverga DOC  invece stupisce per eleganza e carattere. Frutti rossi, fiori e la nota di pepe bianco lo rendono unico e perfetto con la mia cucina”.


Il Verduno Pelaverga DOC – spiega il presidente dell’associazione, Diego Morra - è molto più di un vino. È un racconto secolare che lega natura, tradizione e innovazione. Un vitigno che, grazie alla tenacia e all’ostinazione dei produttori di Verduno, è riuscito a sopravvivere e a distinguersi nel panorama enologico italiano. Questo trentennale è per tutti noi un'occasione per condividere con il mondo un vino che amiamo, ma anche un pezzo di storia italiana, un patrimonio di saperi, tecniche e passioni che fanno del Verduno Pelaverga DOC un portabandiera unico del territorio piemontese e delle Langhe in particolare”.

La cena del 25 giugno si inserisce nel ricco programma di eventi organizzati per il trentennale della DOC Verduno Pelaverga, che nel 2025 si sta svolgendo in Italia e all’estero e che culminerà con una speciale giornata dedicata ai professionisti della stampa il 9 settembre prossimo a Verduno.


Informazioni sull’evento:

25 giugno 2025, Ristorante All’Enoteca, via Roma 57, Canale (CN)
Orario: 20:00
Prezzo: 120 euro a persona, inclusi i vini
Posti limitati,  informazioni e prenotazioni: info@davidepalluda.it / 0173 95857


 

RISTORANTE ALL’ENOTECA DI CANALE

All’Enoteca nasce nel 1995 a Canale, nel cuore del Roero, ed è guidato sin dall’inizio dallo chef Davide Palluda. Nel 2000 arriva la stella Michelin, ma il cuore del progetto resta immutato, raccontare il territorio attraverso una cucina che valorizza la materia prima con rispetto, sensibilità e visione contemporanea. Nel 2025 il ristorante celebra 30 anni di attività. Un traguardo che non è solo un anniversario, ma l’occasione per guardare indietro e avanti: alla coerenza di un percorso e all’energia di una continua evoluzione.



ASSOCIAZIONE VERDUNO È UNO

Tra le due guerre mondiali e nel dopoguerra l’azienda Comm. G.B. Burlotto aveva mantenuto attiva l’antica tradizione di vinificare il pelaverga piccolo in purezza. Negli anni Cinquanta e Sessanta, la produzione era divenuta esigua e difficilmente superava le 1000 bottiglie all’anno. Era frutto della vendemmia separata delle piante di pelaverga piccolo ancora presenti nei vigneti di Nebbiolo, Barbera e Dolcetto di proprietà dell’azienda e di alcuni viticoltori del paese.
Nel 1972, su iniziativa del Castello di Verduno, si impiantarono nuovi vigneti interamente a pelaverga piccolo: la strada fu seguita via via da altri produttori.

Questo passaggio rappresenta il nucleo storico per l’avvio del progetto dell’associazione dei produttori di Verduno, che si costituirà ufficialmente nel 2000, ma operava in via informale dagli anni Ottanta. Le aziende fondatrici furono sei: oltre al Castello di Verduno, Fratelli Alessandria, Commendator G.B. Burlotto, Gian Carlo Burlotto – Cantina Massara, Bel Colle, Vinandolo di Antonio Brero.
Il progetto fu condiviso da tecnici e vinificatori. Le istituzioni sposarono la causa, a partire dal Comune di Verduno che mise a disposizione un terreno di proprietà nel cru Monvigliero per la creazione di una vigna sperimentale. Furono coinvolte nelle attività di ricerca le Facoltà di Agraria e gli Istituti di Coltivazioni Arboree delle Università di Torino e Milano, l’Istituto Sperimentale per la viticoltura di Asti, il Seminario Permanente di Luigi Veronelli. 

Grazie al lavoro di squadra, si arrivò alla valorizzazione del vitigno fino all’istituzione della Doc Verduno Pelaverga nel 1995, un anno dopo l’iscrizione al Registro Nazionale delle Varietà di Vite (codice 330).
La prima bottiglia vestita con la “fascetta” è frutto del lavoro di tutti, anziché di una singola azienda: una versione istituzionale, con etichetta realizzata ad hoc dall’artista svizzero Henri Spaeti.
L’associazione conta oggi 17 soci, per una produzione di 247mila bottiglie  dalla vendemmia 2023 (+20,8% rispetto alle 205mila circa prodotte nel 2022, dati Valoritalia).




IL VERDUNO PELAVERGA DOC

Approvato per la DOC con Decreto Ministeriale del 20/10/1995 (e successivamente aggiornato con le modifiche del 2007, 2011, 2014 e 2015), il disciplinare del Verduno Pelaverga (o Verduno) isola un piccolo areale di produzione che include il territorio del comune di Verduno e una porzione sita nei comuni contigui di Roddi e La Morra.
Si prevede una sola tipologia, il rosso fermo-secco ottenuto da uve pelaverga piccolo per almeno l’85%. Al restante 15% possono contribuire altre varietà a bacca nere idonee alla coltivazione nella regione Piemonte, ma quasi tutti i vini in commercio sono da pelaverga piccolo in purezza. Non sono specificati nel disciplinare i tempi minimi di affinamento e il tipo di contenitore da utilizzare per la maturazione.
La superficie idonea a produrre Verduno Pelaverga supera di poco i 30 ettari: 25,18 nel comune di Verduno, 3,96 nel comune di Roddi d’Alba, 1,62 nel comune di La Morra (dati Servizi Regione Piemonte – Anagrafe Agricola Unica), storicamente sfruttati in buona percentuale. Le bottiglie annue effettivamente rivendicate, infatti, oscillano nell’ultimo lustro tra i 150 e i 180mila esemplari, fino alle 247mila della vendemmia 2023.

 

 #verdunopelaverga30

sabato 31 maggio 2025

ALTA LANGA ROMA: LUNEDÌ 16 GIUGNO LE ALTE BOLLICINE PIEMONTESI NELLA CAPITALE Allo Spazio Field di Palazzo Brancaccio per una grande degustazione B2B

 


 

Torna nella Capitale Alta Langa Roma, la manifestazione B2B dedicata alle Alte Bollicine Piemontesi.


L’appuntamento è per lunedì 16 giugno 2025, dalle 10.30 alle 17.30, allo Spazio Field a Palazzo Brancaccio – con ingresso da via Merulana 248.

Più di 30 produttori associati al Consorzio presenteranno al pubblico una selezione delle loro cuvée di metodo classico attualmente in commercio, in tutto oltre 70 etichette suddivise tra bianchi, rosati e riserve, nella tipologia brut e pas dosé.

L’evento è riservato a operatori del settore Horeca e stampa, è ad ingresso libero ma previa registrazione a questo link.

Nel corso della giornata si terranno delle masterclass su invito condotte da Marco Reitano, sommelier del ristorante La Pergola *** (Rome Cavalieri – The Waldorf Astoria).

“Dopo il successo della prima edizione – commenta Marco Reitano – l’Alta Langa DOCG torna a Roma e porta con sé le sue bollicine di carattere, espressione autentica dei versanti alto collinari piemontesi a ridosso dell’Appennino ligure. La seconda edizione conferma l’interesse crescente della Capitale per questo metodo classico, sempre più presente nelle carte dei vini dell’alta ristorazione e tra le preferenze di un pubblico attento ed esigente. Un appuntamento che consolida il legame tra Roma e una delle denominazioni più promettenti del panorama spumantistico italiano di alta qualità”. 

 


Le aziende partecipanti: Agricola TT, Banfi, Bera, Bosca, Bricco Maiolica, Cavallero, Cantina Clavesana, Cascina Bretta Rossa, Colombo, Contratto, Coppo, Cuvage, Deltetto, Enrico Serafino, Ettore Germano, Ferraris Agricola, Fontanafredda, Gancia, Ghione, Giulio Cocchi, La Torre di Castel Rocchero, Marcalberto, Marco Capra, Mauro Sebaste, Piazzo Comm. Armando, Podere Gagliassi, Rapalino F.lli, San Biagio, Tenuta Carretta, Tenuta Langasco, Tenuta Rocca, Terre del Barolo, Tosti1820, Vite Colte.

Alta Langa DOCG incontra Roma: dieci locali protagonisti

Nei giorni precedenti l’evento, dieci rinomati locali romani saranno protagonisti di un servizio fotografico che porterà l’allure dell’Alta Langa DOCG nella Città Eterna.

L’Alta Langa DOCG incontrerà la ristorazione romana per raccontare tante storie di passione e maestria, dalla sala al cuore delle cucine, in un viaggio fotografico che celebra i sapori e alcuni dei protagonisti della scena gastronomica romana. Gli scatti verranno pubblicati sui canali social del Consorzio per raccontare, attraverso il volto dell’alta ristorazione romana, lo spirito contemporaneo delle Alte Bollicine Piemontesi.

I locali coinvolti: MirabelleFollie del Villa Agrippina a Gran Meliá Hotel, L’Arcangelo, Armando al Pantheon, Sushisen, Romané di Stefano Callegari, Baccano, Idylio by Apreda del The Pantheon Iconic Rome Hotel, Ai Piani, Osteria Chiari.

Debutta “Onde”: un’installazione simbolo del territorio

Durante la giornata farà il suo esordio ufficiale un nuovo progetto del Consorzio Alta Langa, ideato per raccontare in modo innovativo il territorio d’origine.

L’installazione riprende fedelmente le curve di livello dell’areale dell’Alta Langa DOCG attraverso una composizione di sottili strati in legno sovrapposti e verniciati nella distintiva tonalità giallo-oro. Caratterizzato da un design moderno e riconoscibile, il plastico è pensato per diventare elemento iconico degli eventi del Consorzio, offrendo informazioni geografiche e narrative sulle straordinarie caratteristiche del territorio di origine. Un mare di colline che porta la memoria di un antico bacino marino e che oggi accoglie i vigneti per la produzione del metodo classico piemontese per eccellenza.

Il cocktail: “Alta Langa Passion”

Nel corso dell’evento si potrà degustare un cocktail speciale ideato per l’occasione da Giacomo Colamarino, bar manager di Ai Piani Sottobanco: si chiama Alta Langa Passion e unisce all’Alta Langa DOCG lo sciroppo passion fruit, il succo di lime, la vodka, oltre a una guarnitura di lime.

Alta Langa DOCG si rivela un’eccellenza italiana capace di sorprendere anche nella miscelazione: con il suo carattere elegante e la sua struttura, è stata l’ispirazione perfetta per creare un cocktail esclusivo, pensato per celebrare l’incontro tra il Piemonte e Roma” commenta Colamarino.

Il 17 e 18 giugno il Consorzio Alta Langa sarà main sponsor della manifestazione Buonissima Summer Edition a Torino.



IL CONSORZIO ALTA LANGA

 

Il Consorzio Alta Langa è nato nel 2001, con l’obiettivo di tutelare un prodotto nato dopo molti anni di ricerche e studi approfonditi sulla vocazionalità dell’area. Riunisce viticoltori e produttori appassionati e lungimiranti che, spinti da un grande orgoglio piemontese, hanno fondato e fatto crescere questa denominazione giovane ma con radici profonde che affondano nella storia. La grande scommessa, che unisce tutti, è quella di produrre un vino importante e identitario.

 

A oggi il Consorzio conta 90 produttori e 90 viticoltori associati. 

 

Il Consorzio vanta una partnership di lunga data con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, di cui è Main Sponsor, e l’Alta Langa DOCG Official Sparkling Wine, e con il mondo Slow Food, in particolare con la Banca del Vino e con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Il Consorzio è inoltre partner tecnico del Teatro Regio di Torino.

L’Alta Langa DOCG è stato nominato “Vino dell’Anno Regione Piemonte” 2025.

 

L’ALTA LANGA DOCG

 

L'Alta Langa Docg raccoglie l’eredità e prosegue la tradizione del primo metodo classico d’Italia, nato proprio in Piemonte alla metà del 1800.

La denominazione ha ottenuto la Doc nel 2002 e il massimo riconoscimento qualitativo della Docg nel 2011, e oggi ha una produzione di oltre tre milioni di bottiglie.

 

L’Alta Langa Docg è prodotto con uve Pinot nero e Chardonnay tra il 90 e il 100%, vinificate in purezza o insieme in percentuale variabile; il blend può essere integrato con un 10% di uve da vitigni autorizzati alla coltivazione all’interno dell’area di origine, di colore bianco o nero ma non aromatiche.

 

Le tipologie sono bianco o rosé, nelle versioni brut o pas dosé e si avvale di un lungo tempo di affinamento sui lieviti, come prevede il disciplinare: almeno 30 mesi. Caratteristica distintiva dell’Alta Langa è quella di essere uno spumante esclusivamente millesimato, cioè frutto di un’unica vendemmia: ogni bottiglia riporta sempre in etichetta l’anno della raccolta delle uve, legandosi indissolubilmente alle particolari caratteristiche di quella specifica vendemmia, effettuata rigorosamente in modalità manuale e con le uve riposte in piccoli contenitori. Viene prodotto in un territorio alto collinare (oltre i 250 metri slm) che abbraccia le province di Asti, Cuneo e Alessandria: una terra che dall’Appennino vede le cime innevate delle Alpi e respira il profumo del mare. Una terra che raccoglie l’eredità tramandata dagli avi e mantenuta intatta per molto tempo senza subire trasformazioni radicali. Un territorio prezioso, da sostenere e da scoprire, con una grande biodiversità.  Terra letteraria, terra straordinaria ricca di racconti di resistenza - bellica e culturale -, che ha fatto fronte al cambiamento dei tempi senza perdere memoria e identità.

 

 

I NUMERI DEL CONSORZIO E DELL'ALTA LANGA DOCG:

  • 90 Case spumantiere associate al Consorzio 
  • 490 ettari di vigneto tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • Il “vigneto Alta Langa” è coltivato per 2/3 a Pinot nero e per 1/3 a Chardonnay
  • 3.200.000 di bottiglie potenziali prodotte dalla vendemmia 2024
  • Mercato interno: 85%
  • Export: 15%

 

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