Canelli
rivivrà l’epopea dei suoi mitici bottai
L’occasione
è data dalla prima presentazione del libro RE DEI LAVORATORI E RE DEI VAGABONDI - I
bottai di Canelli e dell'Astigiano (1890-1945), di Giuliano Giovine (Ed. Impressioni Grafiche), che avrà luogo venerdì
15 settembre, alle ore 21, nella Sala Aliberti della Biblioteca G. Monticone di
Canelli, via G.B. Giuliani 29.
Questo
volume, appena uscito, è il frutto di una ricerca iniziata quarant’anni fa,
interrotta e poi conclusa negli ultimi due anni. L’autore ricostruisce la
storia sociale dei bottai canellesi e dell'Astigiano attraverso
documenti d’archivio, articoli di giornale e soprattutto impagabili interviste
ai bottai che sono l’espressione di un mondo che non c’è più. Nei loro racconti
vengono rievocati i passaggi nodali dell’origine degli stabilimenti delle
botti, i momenti salienti dell’apprendistato e del lavoro dei bottai, i tratti
essenziali della loro cultura materiale. In particolare vengono evidenziati
quegli aspetti della mentalità identitaria dei bottai che li caratterizzò fino
alla fine della loro vita lavorativa. Il tutto arricchito da un corredo
fotografico straordinario.
La
prefazione è firmata da Pier Carlo e Renato Grimaldi.
IButalé, i bottai canellesi, sono stati
un mito, una leggenda, dagli ultimi anni dell’800 fino agli anni venti del
secolo scorso. Nel periodo d’oro,solo a Canellic’erano ben nove stabilimenti,
con circa 250 lavoratori. Si tramanda che ibottai lavorassero solo tre o
quattro giorni a settimana e che guadagnassero “più di un direttore di banca”. A
Canelli nacque un detto che diceva che “el done di butalé i porto l’or an si
pé”! (le donne dei bottai portano l'oro sui piedi...)
Però,
tanti guadagnati e tanti spesi. Facevano continue feste e “ribote”, erano
grandi bevitori, frequentatori assidui di osterie e taverne, ma erano dei
grandi lavoratori, infaticabili.
Erano
indomabili e non si sottomettevano a nessuna disciplina e perlopiù erano
anarchici convinti!
L'autore
dialogherà col Professor Vittorio Rapetti, storico e insegnante.
Modera
l'incontro Massimo Branda.
La
presentazione, inserita nel programma di CANELLI CITTÀ DEL VINO 2023, è
organizzata da Memoria Viva Canelli in collaborazione con la Biblioteca G. Monticone
e le associazioni Valle Belbo Pulita, Unitre Nizza-Canelli e Club per l'Unesco
di Canelli e ha il patrocinio del Comune di Canelli, della Provincia di Asti e
dell'Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e
Monferrato.
Giuliano Giovine
è nato a Canelli (At) nel 1949 e risiede a Torino. Operaio per dieci anni,
laureatosi in Pedagogia, è stato cultore di Storia Contemporanea alla facoltà
di Scienze Politiche di Torino. Docente per trent’anni, di cui gli ultimi venti
come insegnante di Filosofia e Storia nei licei. Collabora alla rivista Iter.
Vittorio Rapetti
è nato ad Acqui Terme, dove è stato a lungo insegnante di scuola superiore. Studioso
di storia contemporanea e componente dell’Istituto per la Storia della
Resistenza di Alessandria, collabora alle riviste Quaderno di storia contemporanea e Iter. Ha pubblicato numerosi saggi di storia economica (tra i quali
Uomini, colline e vigneto in Piemonte
e Alessandria provincia viticola) e
socio-religiosa. Si è occupato di didattica costituzionale (con la mostra Dalla Resistenza alla Costituzione) e di
storia locale, curando, tra i molti altri, Gli
ultimi testimoni, di Gianna Menabreaz.
Per maggiori informazioni: 335 7758153
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