La performance
peggiore viene registrata dalle imprese dell’agricoltura e del commercio
In base ai dati del
Registro imprese delle Camere di commercio, emerge come nel 2019 siano
nate 25.972 aziende in Piemonte, a fronte delle 24.156 nuove iscrizioni
registrate nel corso del 2018. Al netto delle 27.489 cessazioni
(valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio, in leggero aumento rispetto
alle 26.136 del 2018), il saldo appare negativo per 1.517 unità.
Lo stock di imprese
complessivamente registrate a fine dicembre 2019 presso il Registro imprese
delle Camere di commercio piemontesi ammonta così a 428.457 unità,
confermando il Piemonte in 7ª posizione tra le regioni italiane, con il 7,0%
delle imprese nazionali.
Il bilancio tra nuove iscrizioni e
cessazioni si traduce in un tasso di crescita del -0,35%,
lievemente migliore rispetto al dato registrato nel 2018 (-0,45%), e ancora in
controtendenza rispetto alla media italiana (+0,44%) del
2019. Tra le regioni, la crescita più sensibile in termini assoluti si
registra, ancora una volta, nel Lazio (con 9.206 imprese in più rispetto al
2018, corrispondenti a un tasso di crescita dell’1,4%, il migliore tra le regioni),
seguito da Campania (5.746) e Lombardia (+5.073). Sul fronte opposto, oltre al
Piemonte (-1.517), sono Emilia-Romagna (-1.431) e Marche (-909) le regioni che
hanno fatto segnare le contrazioni più apprezzabili nel numero di imprese
registrate mentre, in termini percentuali, a segnare maggiormente il passo è
stato il Friuli Venezia Giulia (-0,7%).
“Il tasso di crescita delle imprese
piemontesi è ancora negativo, e soprattutto in controtendenza rispetto al dato
italiano: nel 2019 abbiamo perso oltre 1.500 imprese. L’ossatura del sistema
produttivo regionale continua, infatti, ad essere costituita soprattutto da
aziende di piccole e medie dimensioni, pur ospitando anche realtà più grandi:
sicuramente la frammentazione produttiva non ha aiutato le imprese del
territorio a resistere al meglio alle prolungate difficoltà. Le Camere di
commercio, in sinergia con gli altri attori istituzionali, continueranno a
offrire tutti gli strumenti necessari per porre fine a questo trend, grazie a
servizi di accompagnamento all’imprenditorialità, match tra domanda e offerta
lavorativa e know how innovativo” commenta Vincenzo Ilotte,
Presidente Unioncamere Piemonte.
Non emergono novità di rilievo
analizzando la natimortalità delle imprese per classe di natura giuridica. A
conferma di un trend ormai consolidato, infatti, il bilancio del tessuto
imprenditoriale resta positivo quasi esclusivamente per merito delle imprese
costituite in forma di società di capitale, che hanno registrato nel
2019 un tasso di crescita del +2,58%. Continuano a ridursi, invece, le società
di persone (-2,19%) e le ditte individuali (-0,56%), stabile invece
l’aggregato delle altre forme (-0,04%).
Le imprese artigiane
nel 2019
Concentrando
l’attenzione sull’aggregato costituito dalle imprese artigiane emerge
come, anche nel 2019, queste realtà costituiscano una fetta importante del
tessuto produttivo regionale e nazionale.
Le oltre 115mila
aziende artigiane presenti sul territorio piemontese rappresentano circa il
27% delle imprese totali della regione. La presenza artigiana risulta più forte
nel nostro territorio rispetto alla media delle altre regioni italiane. A
livello nazionale, infatti, l’artigianato raccoglie il 21,3% delle realtà
imprenditoriali.
L’anno appena concluso è
stato ancora critico per questa parte del sistema imprenditoriale locale che ha
registrato un tasso di crescita del -0,51%, risultato lievemente
peggiore rispetto a quello del tessuto imprenditoriale preso nel complesso, ma
in miglioramento se confrontato con la performance evidenziata dalle aziende
artigiane nel 2018 (-1,12%).
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