Un
ettaro di terreno che ospita circa 500 vitigni storici, già scomparsi in
diverse aree d’Italia e del mondo e ora visibili solo qui nelle Langhe, ai
piedi di uno dei castelli di proprietà del Conte Camillo Benso di Cavour. Un’esperienza
di visita esclusiva, dove il passato può essere visto e toccato con mano
Un'esperienza unica nel tempo e nello spazio,
alla scoperta di vigneti rari o ormai scomparsi provenienti dall’Italia
settentrionale e dalle più remote aree del mondo. Questo e non solo è la Collezione Ampelografica
Grinzane Cavour, museo a cielo aperto e scrigno dove vengono conservate
anche le uve che hanno dato origine al pregiato Nebbiolo, il re dei vigneti.
Una vera esperienza di scoperta storica ed enologica che il Consorzio
Albeisa si impegna a sostenere,
attraverso la cura dei vitigni antichi e rari che costituiscono la
Collezione. Un luogo unico, visitabile esclusivamente poche settimane all’anno,
nel periodo che precede la vendemmia e con la guida dei ricercatori Cnr Anna
Schneider e Stefano Raimondi che quotidianamente animano l’attività di ricerca
sulla biodiversità vinicola che avviene tra queste vigne.
“Questo vigneto rappresenta per il visitatore
un’esperienza di viaggio nel tempo e nella viticoltura italiana e
internazionale grazie al quale può immergersi in pieno nella conoscenza di
vitigni parte di un patrimonio storico e scientifico inestimabile. – commenta
Marina Marcarino, Presidente di Albeisa – Per questo motivo stiamo lavorando
per dare un nuovo impulso alle visite guidate e permettere a tutti i visitatori
e agli appassionati di conoscere una parte importante della tradizione e della
ricchissima cultura enologica che si
respira su queste colline uniche”.Il Consorzio Albeisa è quindi impegnato per
incentivare le finalità didattiche della Collezione storica, in quanto vero e
proprio esempio del mantenimento della biodiversità della zona, e regalare così
al pubblico un’esperienza di visita unica attraverso il racconto e la scoperta
del territorio e di quella cultura del vino che rendono le Langhe senza eguali
al mondo.
La Collezione nasce nel 1992 quando il Centro
Miglioramento Genetico della Vite del CNR di Torino piantò un primo vigneto
rimasto attivo fino al 2014 in un lotto di terreno adiacente al vigneto
attuale, oggi esteso più di un ettaro. Da quell’anno, il lavoro non si è mai
fermato: molteplici varietà di uve sono state accolte nel vigneto, grazie anche
agli studi dei ricercatori e alle segnalazioni di viticoltori, vivaisti,
appassionati.
“Nell’ettaro
e mezzo che la collezione occupa abbiamo la possibilità di studiare vigne che arrivano
dalla Liguria, dalla Valle D’Aosta e anche da paesi come l’Armenia o l’Uzbekistan.
- Spiega Stefano Raimondi, ricercatore - Addirittura, il vigneto più antico
presente nel territorio risale al 1200, una particolare varietà di Pignolo Spano che ora sta
man mano scomparendo in molte zone”.
Ora più che mai il desiderio è quello di
riuscire a trasmettere al pubblico il valore di queste ricerche mettendo al
centro proprio la Collezione Grinzane Cavour e il patrimonio che essa conserva.
Per info
e visite: info@albeisa.com
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