LA NOVITÀ DEL NATALE 2021 DELL’AZIENDA DI TORRE SAN
GIORGIO (CN) NASCE DA UNA PARTNERSHIP CON LA CIOCCOLATERIA ARTIGIANA DI TORINO.
OLTRE UN MILIONE E MEZZO DI LIEVITATI ALL’ANNO, EXPORT IN 27
PAESI E NUOVI PROGETTI AGRICOLI IN ALTA
LANGA
Un’alleanza «made
in Piemonte», quella tra Albertengo Panettoni di Torre San Giorgio (Cn) e Guido
Gobino di Torino, nata in vista del Natale 2021: è il nuovo Panettone Pera e
Cioccolato creato dall’azienda cuneese in partnership con la
cioccolateria artigiana torinese. Si tratta di un panettone della Selezione
Piemonte, in cui sono protagoniste materie prime prodotte nella regione.
Dalla “regina” dell’Alta Langa, la Nocciola
Piemonte IGP delle Langhe coltivata
nella Tenuta San Giorgio Pian delle Violette, azienda
agricola della famiglia Albertengo a Levice, in Alta Langa. La Tonda Gentile è riconosciuta come la migliore nocciola al
mondo, e viene utilizzata sia nella glassa che nella decorazione dei Panettoni.
Altra materia prima è il burro di
panna ricavato da latte piemontese,
trasformato da un’azienda vicinissima ad Albertengoin una filiera controllata
per garantire gusto e qualità. E infine, il Moscato delle colline di Santo Stefano Belbo, dolce e aromatico, un’eccellenza vinicola piemontese.
Un’alleanza con la loro terra che si rinnova anche
in importanti investimenti in Alta Langa: dal 2012, Albertengo ha avviato un
progetto agricolo per produrre Nocciole Piemonte IGP
delle Langhe.
«Nove anni fa abbiamo cominciato a mettere insieme
i terreni e a sistemare l’area a corpo unico che oggi è la nostra Tenuta San Giorgio Pian delle Violette a
Levice – dicono Livia e Massimo Albertengo, titolari
dell’azienda con mamma Caterina
- 14 ettari tutti impiantati a nocciole. Sono 7 mila piante, di cui la metà
entrate in produzione nel 2019. L’obiettivo è di utilizzare solo la nocciola
prodotta nella nostra azienda per glassaree decorare i nostri lievitati».
Il Panettone Pera e
Cioccolato, ricco di morbidi pezzi di pera e gocce di cioccolato Guido Gobino,
ricoperto con glassa e decorato con nocciole intere, va ad aggiungersi agli
altri tre prodotti realizzati con materie prime piemontesi che completano la
Selezione Piemonte: il Panettone Gran Moscato, glassato, decorato con
nocciole intere senza scorze di agrumi; il Panettone Classico Glassato,
decorato con nocciole intere, uvetta e canditi; e il Panettone Classico
senza glassa con uvetta e canditi.
Oltre trent’anni di Panettone ai vini
Albertengo nasce in
Piemonte, una terra di grandi vini e di forte cultura enologica: misurarsi con
ricette che esaltano questo ingrediente e questa tradizione straordinaria è
stato un passo importante e allo stesso tempo una sfida. Così alla fine degli
anni ‘80, sollecitati da clienti e amici, la famiglia Albertengo ha iniziato a
utilizzare il vino come ingrediente del Panettone. Sono stati pionieri: i primi
esperimenti sono stati fatti con il Moscato d’Asti, a cui si sono aggiunti i
passiti di Moscato, il passito di Pantelleria, la grappa, i distillati e,
ultimi, il Brachetto d’Acqui e il vin santo. All’impasto non vengono aggiunti
solo vini dolci: funzionano anche unioni meno convenzionali, come quelle con
Fiano, Torcolato e Albana. La produzione di panettoni al vino ha raggiunto
dimensioni importanti: quasi un quarto della produzione Albertengo. Sono
disponibili in tutti i formati, da 100 grammi a 20 chili.
Moscato
Passito: specialità nata
dall’unione tra il dolce e pregiato Moscato Passito dei Vignaioli di Santo
Stefano Belbo e il soffice impasto del Panettone Albertengo. Ricco di morbida
uvetta, ricoperto con glassa e decorato con mandorle.
Brachetto
d’Acqui: una grande specialità
nata dall’incontro tra il dolce e profumato Brachetto d’Acqui Docg Giulio
Cocchi e il soffice impasto del Panettone Albertengo.
Vin
Santo: una grande
specialità nata dall’incontro tra l’intenso e aromatico Vin Santo Santa
Cristina Valdichiana Toscana e il soffice impasto del Panettone Albertengo.
ALBERTENGO
PANETTONI E COLOMBE|LA STORIA
Maestri
dell’arte bianca già dalla fine dell’Ottocento, gli Albertengo sfornavano pane
fresco ogni mattina per gli abitanti di Torre San Giorgio, in provincia di
Cuneo, in un’antica panetteria ai piedi del Monviso.
Negli
anni Cinquanta del secolo scorso Domenico Albertengo, che aveva ereditato il
mestiere dai suoi nonni, intuì che era arrivato il momento di aggiungere
qualcosa di nuovo alla produzione di famiglia e iniziò a preparare i suoi primi
panettoni e colombe alla piemontese: nel soffice impasto dei lievitati
Albertengo, la grande conoscenza dell’arte della panificazione, dei segreti
della lievitazione naturale e dell’importanza di materie prime di qualità
rappresentarono fin da subito le chiavi di un successo straordinario; i riconoscimenti
non si fecero attendere.
Insieme
a Domenico, all’epoca giovanissimo, c’era la moglie Caterina, che lo affiancava
e credeva in lui e nei suoi progetti. Ancora oggi, da presidente, Caterina
segue con occhio attento le scelte, la crescita dell’azienda e dei nipoti Giorgia
e Amedeo, figli di Massimo e futuri eredi della Albertengo. Insieme a
lei, i figli Livia e Massimo: con circa un milione e mezzo tra panettoni e
colombe prodotte ogni anno, Albertengo sa riunire la sapienza della pasticceria
artigianale ai metodi di lavorazione e alla garanzia di qualità di una grande
azienda moderna.
Lo slogan aziendale è: «I Piemontesi sono fatti di un’altra pasta!».
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