Performance, arte,
fotografia e scrittura: questi i linguaggi degli artisti chiamati a dialogare
sulla corsa, sul movimento, sul mondo che cambia, sulle scelte e
sull’immaginazione. Ma anche sul rapporto di dipendenza e reciprocità tra uomo
e natura, pensiero e materia, astratto e concreto, vita, morte e risurrezione.
Una mostra d’arte che chiude il progetto iniziato nel 2020.
This Must Be: il
progetto Il progetto This Must Be è iniziato nel febbraio 2020, in piena
pandemia, con la volontà di proporre, attraverso attività di “walk and run”,
una riflessione sul corpo umano da due punti di vista: come strumento con cui
prender coscienza del proprio essere al mondo e costruire un’identità e come
potente interfaccia di comunicazione che consente di intessere relazioni con
gli altri e di presentarsi al mondo. La prima fase, battezzata #ThePlace, si è
conclusa nel settembre 2020 con un’installazione multidisciplinare alla
Fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo.
Al centro della ricerca, l’arte del camminare
e la filosofia del correre raccontate da quattro diversi artisti attraverso
altrettanti linguaggi espressivi: performance, video, fotografia e scrittura.
La seconda fase, #ULTRA, partendo da una libera interpretazione dei testi di
Cesare Pavese, nell’agosto 2021, ha esplorato il potere comunicativo e
simbolico del corpo, vissuto attraverso l’attraversamento fisico del paesaggio
esterno (l‘ultra maratona in solitaria di Claudio Lorenzoni) e del proprio
personal landscape (la performance di scrittura in flusso di coscienza di
Valentina Cei). Movente di tutto, il rapporto di dipendenza e reciprocità tra
uomo e natura, pensiero e materia, astratto e concreto, amore ed odio, vita,
morte e rinascita.
Il dialogo a distanza che ne è nato è stato presentato al Pavese Festival 2021, nella forma di un
libro/diario scritto su carta di pietra. Per la terza ed ultima fase #TheWay
gli interpreti sono stati chiamati a trovare il modo di rappresentare, ciascuno
con il proprio medium, una parola non scritta, non cantata, non detta.
Quale
sarà il filo che li unirà? Gianpaolo Demartis proietterà una serie di
fotografie scattate durante le perfomances di Valentina Cei. Maria Mesiano
esporrà le foto scattate durante questi mesi in Langa, da Camo a Brancaleone
Calabro; Bruno Biddau invece presenterà le polaroid aventi come tema tutti gli
oggetti ritrovati da Lorenzoni durante le sue corse. Irene Rubiano presenterà
un’installazione di metafotografia, il Collettivo Clito un manufatto dedicato
al “banditismo”; Domenico De Maio i calchi dei piedi di Lorenzoni post ultra
maratona.
Ci saranno inoltre esposti i piccoli collage della Premiata Famiglia
Rivoltella.
Quando: 11 settembre 2022 ore 10 OPEN Orari apertura pubblico: dalle 9 alle 20
End: 30 settembre 2022
Info:
www.visitgorzegno.it Il progetto è realizzato in collaborazione con Museo a
cielo aperto di CAMO, Fondazione Cesare Pavese, Comune di Santo Stefano Belbo,
Proloco di Camo, Museo della Seta di Racconigi, Sul Filo della Seta, La Via
Verde della Seta, Città di Racconigi, Comune di Gorzegno
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