Organizzati
da Città e
Cattedrali e Museo della Sindone
In Piemonte
e in Val d’Aosta, così come nel resto dell’Italia, esiste uno straordinario
patrimonio culturale ecclesiastico con un notevole valore storico e artistico,
oltre che devozionale.
Grazie al progetto Città e Cattedrali, ideato
dalla Fondazione CRT e
dalle Diocesi del territorio, con il concorso della Regione Piemonte e del
Mibact, e iniziato nel 2005 con la finalità del restauro, della manutenzione
straordinaria e della valorizzazione delle Cattedrali del Piemonte e della
Valle d’Aosta, è stato creato un
programma di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico fruibile sul
territorio.
I
luoghi di storia e arte sacra sono aperti e organizzati in itinerari di visita
geografici e tematici, accessibili anche sul web grazie al portale www.cittaecattedrali.it, che raccoglie le schede descrittive
dei beni e le informazioni utili alla visita (orari di apertura, distanze tra
un luogo e l’altro, contatti telefonici, servizi).
In occasione
dell’ostensione della Sindone Città e Cattedrali e il
Museo della Sindone inaugurano
Le strade della Sindone, quattro
itinerari di visita in Piemonte e in Valle d’Aosta, che saranno fruibili dal
venerdì alla domenica. Sarà inoltre organizzato sul territorio un interessante
calendario di eventi, congressi e mostre sulla Sindone (per i dettagli
consultare www.cittaecattedrali.it).
Si tratta di itinerari pensati e organizzati
intorno a temi strettamente legati alla storia della Sindone che permetteranno
di effettuare viaggi di conoscenza e esperienze di visita attraverso alcuni tra
i più significativi luoghi culturali presenti sul territorio piemontese e
valdostano.
La sensibile
diffusione della notorietà e del culto della Sindone in Piemonte e in Valle
d’Aosta, è da correlarsi alla progressiva influenza sul territorio della casata
dei Savoia e al contemporaneo propagarsi dello spirito della Riforma Cattolica, anche e soprattutto attraverso
importanti figure come quella di San Carlo Borromeo.
L’accoglienza
in molti dei beni culturali ecclesiastici inseriti negli itinerari sarà
garantita dalla presenza di volontari preparati ad accompagnare i visitatori
attraverso narrazioni coinvolgenti. Il progetto delle “Strade della Sindone”
non sarà limitato al periodo dell’Ostensione 2015: gli itinerari andranno a
costituire un’offerta stabile nel tempo per pellegrini e visitatori.
Il primo itinerario, LA
STRADA DI SAN CARLO, si
ispira al pellegrinaggio di San Carlo Borromeo del 1578, da Milano verso
Torino. San Carlo partì a piedi da
Milano nel settembre 1578 con dodici compagni, assolvendo al voto di venerare
la Sacra Sindone, espresso per la fine della pestilenza milanese.
L’itinerario
si snoda attraverso diversi luoghi che seguono il pellegrinaggio di San Carlo
verso Torino che fu compiuto in quattro giorni sotto la pioggia e interpretato
come una forma di esercizio spirituale, diviso tra preghiera, meditazione e
penitenza fisica, si potranno visitare le Cattedrali dove san Carlo predicò di Novara e Vercelli (che tra l’altro ospitò la Sindone tra il 1553 e il 1561).
Sempre a Vercelli si potranno ammirare l’Abbazia S. Andrea, S. Cristoforo e la
Confraternita S. Bernardino.
Nel suo
viaggio più noto del 1578, così come nei viaggi successivi che compì da Milano
verso Torino nel corso della sua vita, San Carlo scelse di passare al ritorno
dal Sacro Monte di Varallo. Nella costruzione del Sacro Monte di Varallo
furono impegnati pittori, scultori e architetti di fama, tra cui Gaudenzio
Ferrari e i Lanino. Dalla seconda metà del Cinquecento, il complesso, detto “La
nuova Gerusalemme”, si trasformò secondo le esigenze della Controriforma, sotto
il controllo di San Carlo Borromeo e del Vescovo di Novara Bascapè, in un
grandioso spettacolo unitario, destinato alla diffusione della fede mediante il
coinvolgimento emotivo dello spettatore. Il
percorso dei Sacri Monti, luoghi simbolo della religiosità barocca e oggi sito
dell’Unesco costituiscono dunque una parte rilevante dal punto di vista storica
e artistica di questa proposta di itinerario. Si potranno conoscere e ammirare oltre
a Varallo con la Cappella della
sindone, Crea, Belmonte, Oropa, Graglia
(con l’affresco della sindone del XVII sul portone dell’edificio
detto dei Gastaldi), Orta, Griffa e
Domodossola.
Completano
il percorso la Cattedrale di Biella e
il Castello di Masino, antica residenza dei Conti Valperga,
discendenti di Arduino di Ivrea, primo re d'Italia, che contiene al suo interno
una cappella dedicata a San Carlo Borromeo.
Il secondo itinerario,
LA STRADA PER TORINO,
racconta come, nel grande viaggio
da Chambery a Torino (1578), la reliquia sia con buone probabilità transitata attraverso il Piccolo San Bernardo passando
per Aosta, Ivrea, Ciriè.
In origine
il pellegrinaggio di San Carlo era diretto in Savoia, a Chambery quando Emanuele
Filiberto di Savoia trasferì la reliquia a Torino ufficialmente per agevolare
il viaggio del Cardinale, ma sostanzialmente per stabilire definitivamente la
sede della Sindone, che i Savoia consideravano il simbolo religioso di
legittimazione della casata, nella nuova capitale. Da allora è
custodita in Palazzo reale, nella secentesca Capella della Sindone di Guarino
Guarini.
Questo
itinerario segue e coincide con la strada dei pellegrini e dei viandanti
denominata Via Francigena.
Ad Aosta si potrà visitare la Chiesa di Sant'Orso. Già esistente nel V secolo, venne
ricostruita all'epoca del vescovo Anselmo (994-1025), assumendo le
dimensioni
attuali,con tre navate e il campanile inglobato in quella centrale, a sinistra dell'ingresso.
A questo periodo appartengono anche gli importanti affreschi di cui restano
testimonianze nel sottotetto. All’interno si trova l'altare della S. Sindone,
su cui campeggiano immagini del Sacro Sudario, della Visitazione e di San
Pantaleone, circondate da tondi con i Misteri del Rosario. Il Museo
del Tesoro della cattedrale di Aosta presenta una significativa selezione del
patrimonio d'arte sacra della Valle d'Aosta.
All’ingresso
del paese di Issogne: Chapelle du
Sainte Sudarie, posta all’ingresso del paese, fondata probabilmente dal priore di
S. Orso, Giorgio di Challant.
La devozione
della famiglia Challant alla Sindone era legata alla funzione di luogotenente
della Savoia assegnata ad suoi esponenti, impegnati così quali custodi del
castello di Chambéry e della Sainte-Chapelle, in cui era conservata la preziosa
reliquia.
Altri luoghi
da visitare sono Agliè, dove sarà
esposta nella Chiesa Parrocchiale una copia della Sindone a grandezza naturale,
opera di Fantinus (1706), normalmente ospitata nella Chiesa di Santa Marta e,
ad Ivrea, la Cattedrale e San Nicola
da Tolentino.
Il terzo itinerario, LA
STRADA DELLE ALPI, corre
lungo i valichi alpini che la Sindone percorse più volte al seguito della corte
sabauda: nel corso del Medioevo, infatti, le corti erano spesso itineranti per
ragioni di ordine militare, politico ed economico. Già nel1476 Jolanda di Savoia, moglie del
duca Amedeo IX il Beato, attraversò le Alpi portando con sé le reliquie della
cappella di Chambery, e verosimilmente anche la Sindone. Si è propensi a
ritenere che questo primo spostamento possa essere avvenuto attraverso la Valle
di Susa, anche se, per motivi di segretezza che rendono rara la documentazione,
i percorsi del lenzuolo, prima del suo definitivo trasferimento a Torino, sono
circondati da un’affascinante aura di mistero.
In
Valle di Susa si potranno visitare l’Abbazia
di Novalesa, Fondata nel 726 per volere del patrizio merovingio Abbone,
governatore di Susa e della Maurienne, l’abbazia è una delle più antiche
dell’arco alpino occidentale. Le testimonianze artistiche ed architettoniche
più antiche sono costituite dalle quattro cappelle site all’interno della cinta
abbaziale (fra cui la Cappella di Sant'Eldrado, con affreschi di grande valore
artistico datati al 1096-97, recanti scene della vita dei SS. Eldrado e Nicola
e il Pantocratore), databili tra l’VIII e l’XI secolo.
Sempre
in Valle di Susa si trova la Sacra di S. Michele, monumento simbolo del Piemonte, fondata tra il 983 e il 987, fu uno dei
più importanti centri della cultura monastica benedettina europea. San Carlo
Borromeo dopo l’ostensione del 1578, passò a
visitare la Sacra di San Michele, che si erge in posizione strategica
all’imbocco della Valle di Susa, sulla cima del monte Pirchiriano (m.962).
Altri luoghi dal visitare in Valle sono la cattedrale
di Susa, il Santuario Madonna dei
Laghi ad Avigliana, che contiene un affresco dedicato al sacro telo e la Precettoria
di Sant’Antonio di Ranverso a Buttigliera Alta, sorta a partire dal 1188 per volere dei
canonici dell’ordine di Sant’Antonio di Vienne, i quali si dedicarono
all’assistenza dei pellegrini sulla Via Francigena e alla cura dei malati di
herpes zoster (il “fuoco di Sant’Antonio”). L’interno, riccamente affrescato,
ha visto all’opera Giacomo Jaquerio, attivo nella prima metà del ‘400 e
annoverato come il più importante promotore del gotico internazionale in
Piemonte. Da segnalare anche il bellissimo polittico della Natività con i SS.
Rocco, Sebastiano, Antonio abate e Bernardino da Siena, realizzato nel 1531 da
Defendente Ferrari, cui fa da corredo una predella decorata con scene della
vita di Sant’Antonio Abate.
Al viaggio
verso la Liguria è dedicato il quarto
itinerario, LA STRADA DEL MARE.
Dal suo
arrivo nel 1578, la Sindone risiedette stabilmente a Torino, fatta eccezione
per due episodi. Nel mese di giugno del
1706 venne trasferita a Genova per sfuggire all’assedio dei francesi.
Durante
questo trasporto una tappa documentata è quella di Cherasco, dove la Sindone fu
esposta per tre giorni a Palazzo Salmatoris, come testimonia una lapide
commemorativa; il viaggio proseguì alla volta di Genova passando per Mondovì e
Ceva. Oltre a questo episodio, la Sindone lasciò Torino solo nel nel 1939,
quandò fu trasferita al santuario di Montevergine, in provincia di Avellino, per
metterla al riparo durante il conflitto mondiale.
A Scarnafigi si potrà ammirare nella
Cappella del Santo Sudario (1637-1644) la pala d’altare opera di Giovanni
Claret, raffigurante Maria di Magdala, Maddalena e Maria madre di Gesù di
fronte a due angeli che estraggono dal sepolcro il lenzuolo con l’immagine
sindonica; a Racconigi, in una delle
dimore di casa Savoia, la cappella della Sindone, con la Sacra Sindone retta da
tre cherubini entro una cornice fiorita, (opera della seconda metà del XVII
secolo); a Cherasco, nella Chiesa di
S. Pietro un affresco della Sindone e l’Oratorio di S. Iffredo; a Magliano Alfieri, nel Castello, la
cappella gentilizia dello SS. Sacramento con l’affresco del XVIII secolo,
attribuito al pittore Pietro Paolo Operti, che raffigura la Sindone sorretta da
angeli; a Benevagienna la Cappella
Campestre del Santo Sudario con una pregevole tela di fine XVII secolo della
Sindone sostenuta da San Donato e Sant’Agostino, la Parrocchiale dell’Assunta
con sopra il portale, un affresco del 1659 con San Donato tra il beato Amedeo
di Savoia e la Beata Paola Gambara che sorreggono la Sindone, la Chiesa di San
Francesco con una tela riquadro del 1500-1600 raffigurante la Vergine,
Sant’Antonio e una Santa che sostengono il Sacro Lino, e a Vicoforte, al Santuario, due opere di Sebastiano Taricco, in una cappella del 1600, con decorazione della volta
con il trionfo della croce con Angeli reggenti la Sindone e la tela dell’altare
raffigurante San Benedetto e San Carlo che adorano la Sindone.
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