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lunedì 30 marzo 2015

LE STRADE DELLA SINDONE - Itinerari in Piemonte e in Valle d’Aosta


 

Organizzati da Città e Cattedrali e Museo della Sindone


 

In Piemonte e in Val d’Aosta, così come nel resto dell’Italia, esiste uno straordinario patrimonio culturale ecclesiastico con un notevole valore storico e artistico, oltre che devozionale.

Grazie al progetto Città e Cattedrali, ideato dalla Fondazione CRT e dalle Diocesi del territorio, con il concorso della Regione Piemonte e del Mibact, e iniziato nel 2005 con la finalità del restauro, della manutenzione straordinaria e della valorizzazione delle Cattedrali del Piemonte e della Valle d’Aosta, è stato creato  un programma di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico fruibile sul territorio.

I luoghi di storia e arte sacra sono aperti e organizzati in itinerari di visita geografici e tematici, accessibili anche sul web grazie al portale www.cittaecattedrali.it che raccoglie le schede descrittive dei beni e le informazioni utili alla visita (orari di apertura, distanze tra un luogo e l’altro, contatti telefonici, servizi). 

In occasione dell’ostensione della Sindone Città e Cattedrali e il Museo della Sindone inaugurano Le strade della Sindone, quattro itinerari di visita in Piemonte e in Valle d’Aosta, che saranno fruibili dal venerdì alla domenica. Sarà inoltre organizzato sul territorio un interessante calendario di eventi, congressi e mostre sulla Sindone (per i dettagli consultare www.cittaecattedrali.it).

Si tratta di itinerari pensati e organizzati intorno a temi strettamente legati alla storia della Sindone che permetteranno di effettuare viaggi di conoscenza e esperienze di visita attraverso alcuni tra i più significativi luoghi culturali presenti sul territorio piemontese e valdostano.

La sensibile diffusione della notorietà e del culto della Sindone in Piemonte e in Valle d’Aosta, è da correlarsi alla progressiva influenza sul territorio della casata dei Savoia e al contemporaneo propagarsi dello spirito della Riforma Cattolica, anche e soprattutto attraverso importanti figure come quella di San Carlo Borromeo.

L’accoglienza in molti dei beni culturali ecclesiastici inseriti negli itinerari sarà garantita dalla presenza di volontari preparati ad accompagnare i visitatori attraverso narrazioni coinvolgenti. Il progetto delle “Strade della Sindone” non sarà limitato al periodo dell’Ostensione 2015: gli itinerari andranno a costituire un’offerta stabile nel tempo per pellegrini e visitatori.

Il primo itinerario, LA STRADA DI SAN CARLO, si ispira al pellegrinaggio di San Carlo Borromeo del 1578, da Milano verso Torino. San Carlo partì a piedi da Milano nel settembre 1578 con dodici compagni, assolvendo al voto di venerare la Sacra Sindone, espresso per la fine della pestilenza milanese.

L’itinerario si snoda attraverso diversi luoghi che seguono il pellegrinaggio di San Carlo verso Torino che fu compiuto in quattro giorni sotto la pioggia e interpretato come una forma di esercizio spirituale, diviso tra preghiera, meditazione e penitenza fisica, si potranno visitare le Cattedrali dove san Carlo predicò di Novara e Vercelli (che tra l’altro ospitò la Sindone tra il 1553 e il 1561). Sempre a Vercelli si potranno ammirare l’Abbazia S. Andrea, S. Cristoforo e la Confraternita S. Bernardino.

Nel suo viaggio più noto del 1578, così come nei viaggi successivi che compì da Milano verso Torino nel corso della sua vita, San Carlo scelse di passare al ritorno dal Sacro Monte di Varallo.  Nella costruzione del Sacro Monte di Varallo furono impegnati pittori, scultori e architetti di fama, tra cui Gaudenzio Ferrari e i Lanino. Dalla seconda metà del Cinquecento, il complesso, detto “La nuova Gerusalemme”, si trasformò secondo le esigenze della Controriforma, sotto il controllo di San Carlo Borromeo e del Vescovo di Novara Bascapè, in un grandioso spettacolo unitario, destinato alla diffusione della fede mediante il coinvolgimento emotivo dello spettatore. Il percorso dei Sacri Monti, luoghi simbolo della religiosità barocca e oggi sito dell’Unesco costituiscono dunque una parte rilevante dal punto di vista storica e artistica di questa proposta di itinerario. Si potranno conoscere e ammirare oltre a Varallo con la Cappella della sindone, Crea, Belmonte, Oropa, Graglia (con l’affresco della sindone del XVII sul portone dell’edificio detto dei Gastaldi), Orta, Griffa e Domodossola.

Completano il percorso la Cattedrale di Biella e il Castello di Masino, antica residenza dei Conti Valperga, discendenti di Arduino di Ivrea, primo re d'Italia, che contiene al suo interno una cappella dedicata a San Carlo Borromeo.

 
Il secondo itinerario, LA STRADA PER TORINO, racconta come, nel grande viaggio da Chambery a Torino (1578), la reliquia sia con buone probabilità transitata attraverso il Piccolo San Bernardo passando per Aosta, Ivrea, Ciriè.

In origine il pellegrinaggio di San Carlo era diretto in Savoia, a Chambery quando Emanuele Filiberto di Savoia trasferì la reliquia a Torino ufficialmente per agevolare il viaggio del Cardinale, ma sostanzialmente per stabilire definitivamente la sede della Sindone, che i Savoia consideravano il simbolo religioso di legittimazione della casata, nella nuova capitale. Da allora è custodita in Palazzo reale, nella secentesca Capella della Sindone di Guarino Guarini.

Questo itinerario segue e coincide con la strada dei pellegrini e dei viandanti denominata Via Francigena.

Ad Aosta si potrà visitare la Chiesa di Sant'Orso. Già esistente nel V secolo, venne ricostruita all'epoca del vescovo Anselmo (994-1025), assumendo le dimensioni                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            attuali,con tre navate e il campanile inglobato in quella centrale, a sinistra dell'ingresso. A questo periodo appartengono anche gli importanti affreschi di cui restano testimonianze nel sottotetto. All’interno si trova l'altare della S. Sindone, su cui campeggiano immagini del Sacro Sudario, della Visitazione e di San Pantaleone, circondate da tondi con i Misteri del Rosario. Il Museo del Tesoro della cattedrale di Aosta presenta una significativa selezione del patrimonio d'arte sacra della Valle d'Aosta.

All’ingresso del paese di Issogne: Chapelle du Sainte  Sudarie, posta all’ingresso del paese, fondata probabilmente dal priore di S. Orso, Giorgio di Challant.

La devozione della famiglia Challant alla Sindone era legata alla funzione di luogotenente della Savoia assegnata ad suoi esponenti, impegnati così quali custodi del castello di Chambéry e della Sainte-Chapelle, in cui era conservata la preziosa reliquia.

Altri luoghi da visitare sono Agliè, dove sarà esposta nella Chiesa Parrocchiale una copia della Sindone a grandezza naturale, opera di Fantinus (1706), normalmente ospitata nella Chiesa di Santa Marta e, ad Ivrea, la Cattedrale e San Nicola da Tolentino.

 

Il terzo itinerario, LA STRADA DELLE ALPI, corre lungo i valichi alpini che la Sindone percorse più volte al seguito della corte sabauda: nel corso del Medioevo, infatti, le corti erano spesso itineranti per ragioni di ordine militare, politico ed economico. Già nel1476 Jolanda di Savoia, moglie del duca Amedeo IX il Beato, attraversò le Alpi portando con sé le reliquie della cappella di Chambery, e verosimilmente anche la Sindone. Si è propensi a ritenere che questo primo spostamento possa essere avvenuto attraverso la Valle di Susa, anche se, per motivi di segretezza che rendono rara la documentazione, i percorsi del lenzuolo, prima del suo definitivo trasferimento a Torino, sono circondati da un’affascinante aura di mistero.

In Valle di Susa si potranno visitare l’Abbazia di Novalesa, Fondata nel 726 per volere del patrizio merovingio Abbone, governatore di Susa e della Maurienne, l’abbazia è una delle più antiche dell’arco alpino occidentale. Le testimonianze artistiche ed architettoniche più antiche sono costituite dalle quattro cappelle site all’interno della cinta abbaziale (fra cui la Cappella di Sant'Eldrado, con affreschi di grande valore artistico datati al 1096-97, recanti scene della vita dei SS. Eldrado e Nicola e il Pantocratore), databili tra l’VIII e l’XI secolo.

Sempre in Valle di Susa si trova la Sacra di S. Michele, monumento simbolo del Piemonte, fondata tra il 983 e il 987, fu uno dei più importanti centri della cultura monastica benedettina europea. San Carlo Borromeo dopo l’ostensione del 1578, passò a visitare la Sacra di San Michele, che si erge in posizione strategica all’imbocco della Valle di Susa, sulla cima del monte Pirchiriano (m.962). Altri luoghi dal visitare in Valle sono la cattedrale di Susa, il Santuario Madonna dei Laghi ad Avigliana, che contiene un affresco dedicato al sacro telo e la Precettoria  di Sant’Antonio di Ranverso a Buttigliera Alta, sorta a partire dal 1188 per volere dei canonici dell’ordine di Sant’Antonio di Vienne, i quali si dedicarono all’assistenza dei pellegrini sulla Via Francigena e alla cura dei malati di herpes zoster (il “fuoco di Sant’Antonio”). L’interno, riccamente affrescato, ha visto all’opera Giacomo Jaquerio, attivo nella prima metà del ‘400 e annoverato come il più importante promotore del gotico internazionale in Piemonte. Da segnalare anche il bellissimo polittico della Natività con i SS. Rocco, Sebastiano, Antonio abate e Bernardino da Siena, realizzato nel 1531 da Defendente Ferrari, cui fa da corredo una predella decorata con scene della vita di Sant’Antonio Abate.
 
Al viaggio verso la Liguria è dedicato il quarto itinerario, LA STRADA DEL MARE.

Dal suo arrivo nel 1578, la Sindone risiedette stabilmente a Torino, fatta eccezione per due episodi.  Nel mese di giugno del 1706 venne trasferita a Genova per sfuggire all’assedio dei francesi.

Durante questo trasporto una tappa documentata è quella di Cherasco, dove la Sindone fu esposta per tre giorni a Palazzo Salmatoris, come testimonia una lapide commemorativa; il viaggio proseguì alla volta di Genova passando per Mondovì e Ceva. Oltre a questo episodio, la Sindone lasciò Torino solo nel nel 1939, quandò fu trasferita al santuario di Montevergine, in provincia di Avellino, per metterla al riparo durante il conflitto mondiale.

A Scarnafigi si potrà ammirare nella Cappella del Santo Sudario (1637-1644) la pala d’altare opera di Giovanni Claret, raffigurante Maria di Magdala, Maddalena e Maria madre di Gesù di fronte a due angeli che estraggono dal sepolcro il lenzuolo con l’immagine sindonica; a Racconigi, in una delle dimore di casa Savoia, la cappella della Sindone, con la Sacra Sindone retta da tre cherubini entro una cornice fiorita, (opera della seconda metà del XVII secolo); a Cherasco, nella Chiesa di S. Pietro un affresco della Sindone e l’Oratorio di S. Iffredo; a Magliano Alfieri, nel Castello, la cappella gentilizia dello SS. Sacramento con l’affresco del XVIII secolo, attribuito al pittore Pietro Paolo Operti, che raffigura la Sindone sorretta da angeli; a Benevagienna la Cappella Campestre del Santo Sudario con una pregevole tela di fine XVII secolo della Sindone sostenuta da San Donato e Sant’Agostino, la Parrocchiale dell’Assunta con sopra il portale, un affresco del 1659 con San Donato tra il beato Amedeo di Savoia e la Beata Paola Gambara che sorreggono la Sindone, la Chiesa di San Francesco con una tela riquadro del 1500-1600 raffigurante la Vergine, Sant’Antonio e una Santa che sostengono il Sacro Lino, e a Vicoforte, al Santuario, due opere di Sebastiano Taricco, in una cappella del 1600, con decorazione della volta con il trionfo della croce con Angeli reggenti la Sindone e la tela dell’altare raffigurante San Benedetto e San Carlo che adorano la Sindone.

 
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