Asti, Palazzo Mazzetti
a cura di Alberto Marchesin,
Paola Nicita, Alice Raviola,
Andrea Rocco
28 ottobre 2017 – 25 febbraio 2018
La Fondazione Palazzo Mazzetti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e
la Città di Asti, in collaborazione
con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di
Alessandria, Asti e Cuneo e le Diocesi di Asti, Torino, Casale Monferrato,
Acqui Terme presentano la mostra “Nella
città d’Asti in Piemonte”. Arte e cultura in epoca moderna, che verrà
inaugurata a Palazzo Mazzetti venerdì 27 ottobre alle ore 18.
La mostra
conclude le celebrazioni del 25° anniversario di nascita della Fondazione Cassa
di Risparmio di Asti, da sempre “motore” di sviluppo e crescita del nostro
territorio e presenta numerose opere restaurate con il contributo della
Fondazione e importanti prestiti da musei italiani e stranieri. I dipinti sono
accompagnati da argenti, paramenti sacri e sculture.
L’iniziativa ha
ottenuto la medaglia del Presidente della Repubblica, il patrocinio della
Regione Piemonte, della Provincia di Asti, del Mibact e del Ministerio de Cultura de España.
Tra i pezzi più rari: Bottega spagnola (?), Reliquiario della Vera Scarpetta della Madonna, 1606, Asti, Opera Pia Isnardi
L’esposizione di quest’anno si inserisce in un contesto denso di studi e debitore di una forte tradizione che si lega a un’analisi sempre più articolata dell’Astigiano. Basti pensare alle mostre Acquisizioni e restauri (2000), a cura di Elena Ragusa; Tra Belbo e Bormida (2003), a cura ancora di Ragusa e Angelo Torre; Il Teatro del Sacro(2009), a cura di Rossana Vitiello. Ancora una volta i risultati presentati hanno avuto come premessa imprescindibile le campagne di catalogazione ministeriale avviate dalla Soprintendenza, a cui si è affiancato – dal 1998 – il censimento della Conferenza Episcopale Italiana: schedature che hanno evidenziato la ricchezza del patrimonio artistico conservato nel territorio provinciale.
L’esposizione di quest’anno si inserisce in un contesto denso di studi e debitore di una forte tradizione che si lega a un’analisi sempre più articolata dell’Astigiano. Basti pensare alle mostre Acquisizioni e restauri (2000), a cura di Elena Ragusa; Tra Belbo e Bormida (2003), a cura ancora di Ragusa e Angelo Torre; Il Teatro del Sacro(2009), a cura di Rossana Vitiello. Ancora una volta i risultati presentati hanno avuto come premessa imprescindibile le campagne di catalogazione ministeriale avviate dalla Soprintendenza, a cui si è affiancato – dal 1998 – il censimento della Conferenza Episcopale Italiana: schedature che hanno evidenziato la ricchezza del patrimonio artistico conservato nel territorio provinciale.
Il lungo arco
cronologico adottato permette non solo una rilettura storica e figurativa
dell'Astigiano con particolare attenzione alle scelte della committenza, ma
consente anche di osservare le vicende della storia di Asti in epoca moderna –
storiograficamente piuttosto trascurate a fronte del fulgido passato medievale
della città dei banchieri “lombardi” – alla luce della ribalta europea
garantita dai legami del luogo e della dinastia sabauda con la monarchia
spagnola.
L’assedio di
Asti del giugno 1615, documentato da un ciclo di importanti tele (concesse in
prestito dal Museo Del Greco di Toledo) – di recente attribuite alla bottega
del celebre pittore Giovanni Battista Crespi detto il Cerano – commissionate
dal marchese dell’Hinojosa, governatore dello Stato di Milano, fu solo uno dei
momenti di contatto della città con Madrid: già le nozze di Carlo Emanuele I
con l’Infanta Catalina Micaela d’Asburgo, figlia di Filippo II, avevano
irradiato in Piemonte pratiche devozionali e gusti di matrice iberica, ad Asti
testimoniati dalla processione dell’Entierro
e dal zapato – relicario in argento(ossia la Sacra Scarpa della Madonna, già presso i Carmelitani di Asti e oggi
conservata presso l’Istituto Opera Pia Isnardi di Asti).
La stessa
vicinanza con Milano, oltre che con la Repubblica di Genova finanziatrice della
corona spagnola, determinò la presenza in loco di mercanti forestieri e la
diffusione del commercio lungo le direttrici padane e liguri. D’altro canto,
ridottasi dalla seconda metà del Seicento l’influenza spagnola e rafforzatosi
invece il governo sabaudo sulla provincia (destinata a perdere la funzione di
baluardo militare a vantaggio di Alessandria), Asti e dintorni restarono al
centro delle trattative fra Torino e il Papato circa il possesso dei cosiddetti
“feudi della Chiesa d’Asti”, il che favorì la circolazione di nunzi e vicari
provenienti da Roma in un quadro ancora piuttosto dinamico e attestato
dall’attività di figure vescovili forti quali Innocenzo Milliavacca e Maurizio
Caissotti di Chiusano.
Le loro
commissioni e quelle delle élite astigiane, pendolari fra il luogo d’origine e
la corte di Torino, così come i cabrei ecclesiastici e le relazioni degli
Intendenti regi fungono da linee guida nell’esposizione di opere e oggetti di
qualità rilevante e frutto di una cultura non necessariamente localistica, ma
aperta alle suggestioni regionali e internazionali più in voga.
Giovanni Tommaso Groppa, Ostensorio di San Secondo, 1714, Asti, Chiesa Collegiata di San Secondo |
Scheda tecnica
Asti, Palazzo Mazzetti - Corso Vittorio Alfieri, 357
dal
28 ottobre 2017 al 25 febbraio 2018
Orari
da
martedì a domenica, dalle 10,30 alle 18,30 (ultimo ingresso 17,30).
Biglietti
intero
€ 5.00, ridotto € 3.00 (gruppi, minori di 18 e maggiori di 65 anni, scuole,
titolari di apposite convenzioni). Gratuito minori di 6 anni, un accompagnatore
per gruppo, due insegnanti per classe, disabili con accompagnatore, guide
turistiche, giornalisti con tesserino.
Libero
accesso per i possessori di Abbonamento Torino Musei, Torino + Piemonte Card e
Torino + Piemonte Card Junior.
Astimusei e lo
smarticket.
Con
il biglietto di ingresso viene consegnato lo SmarTicket con il quale è
possibile accedere, oltre che a Palazzo Mazzetti, ai seguenti siti/musei: Domus
Romana – Cripta e Museo di Sant’Anastasio – Complesso di San Pietro (durante i
rispettivi orari).
Per
informazioni
Palazzo
Mazzetti - Corso Vittorio Alfieri, 357 - 14100 Asti - Tel. 0141 530403
Ufficio
stampa
Palazzo
Mazzetti - Corso Vittorio Alfieri, 357 - 14100 Asti - Tel. 0141 530403
Catalogo:
Sagep Editori – Genova.
Nessun commento:
Posta un commento