Gianni Bertolino |
“Questo è l’ultimo
atto di un lungo iter che ha visto come protagonisti tutti i produttori del
Nizza Docg, uniti nella consapevolezza di avere un grande vino, che aveva
diritto ad avere una propria denominazione di origine controllata e garantita”.
Queste le parole con le quali il presidente dell’Associazione Produttori del
NizzaGianni Bertolino ha commentato l’appena avvenuta pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del riconoscimento comunitario del Nizza
Docg. Bertolino ricorda tutte le tappe di questo lungo iter, da quell’anno 2000
che, grazie all’opera di un primo nucleo di produttori, vide la nascita della
sottozona Nizza all’interno della denominazione Barbera d’Asti Superiore. Ma
quei produttori sapevano perfettamente che questo era solo il primo passo,
perché il fine ultimo condiviso da tutti era appunto quello di ottenere una
denominazione propria.
“E’ stato un percorso
lunghissimo – ricorda ancora Bertolino – e forse nessun’altra denominazione
italiana ha dovuto attendere così tanto, ma ne è valsa la pena. La Docg Nizza è
finalmente arrivata con la vendemmia 2014 e le prime bottiglie sono uscite a
partire dal 1° luglio del 2016. Grazie ai nostri sforzi, alla tanta
comunicazione fatta e al grande favore ricevuto fin dall’inizio da parte della
stampa specializzata nazionale e internazionale, il Nizza Docgè ormai
considerato da tutti una realtà ben definita.”
Il primo presidente
dell’Associazione, fondata nel 2002, è stato Michele Chiarlo, che oggi si
dichiara “soddisfattissimo, abbiamo faticato tanto ma abbiamo ottenuto quello
che meritavamo. Adesso il Nizza Docg passa dalla porta principale e può andare
avanti sicuro sulla sua strada”.
Anche Gianluca
Morino, che ha retto l’Associazione come presidente per ben tre mandati dal
2005 al 2014, esprime tutta la sua soddisfazione: “Mi auspico che il
riconoscimento europeo sia il punto di partenza per un’autonomia forte del
Nizza Docg, che si fonda sulla coesione dell’Associazione”.
Mauro Damerio,
presidente dal 2014 dell’Enoteca Regionale del Nizza, si unisce alla gioia dei
produttori: “Ho vissuto fianco a fianco dei produttori questi ultimi cinque
anni di attesa, ma sapevamo che questo era l’unico punto di arrivo possibile.
Adesso tutti noi possiamo continuare a lavorare con serenità”.
Infine, Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti
e Vini del Monferrato, si congratula con i produttori sottolineando che “il Consorzio e le aziende hanno dato il massimo per ottenere questoimportante riconoscimento, frutto di un complesso e articolato lavoro che oggi ha consentito al Nizza di fregiarsi di un marchio di qualità garantita riconosciuto in tutto il mondo”.
Il riconoscimento
dell’Unione Europea (che pone fine al regime di etichettatura transitoria
previsto in questi casi) dunque dà ufficialità a un vino già ampiamente
riconosciuto dai mercati e molto apprezzato dai consumatori. Ne sono conferma
la crescita esponenziale degli ultimi anni nel numero dei vigneti rivendicati a
Nizza Docg (oggi sono circa 200 su un potenziale stimato di 720) e delle
bottiglie prodotte, che con la vendemmia 2018 raggiungono quasi il mezzo
milione di unità. Le aziende associate ormai sono 60 e la loro determinazione
ha fatto nascere, nel 2018, la Mappa del Nizza realizzata da Enogea di
Alessandro Masnaghetti, frutto di un lavoro che si è svolto nell’arco di tre
anni e che ha dato vita a uno strumento scientifico per l’individuazione chiara
dei cru del territorio.
Il 2019 si è dunque aperto alla grande per tutti i produttori del Nizza
Docg, e Bertolino conclude rivendicando il lavoro svolto da quel folto gruppo
di vignaioli che “ha
lavorato incessantemente per quasi un ventennio al riconoscimento dell’unicità
dei propri vigneti.”
E allora, W il NizzaDocg e, per favore,
chiamiamolo semplicemente così.
vigne del Nizza |
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