Quaranta case associate al Consorzio che producono 70 diverse etichette di Alta
Langa Docg; 90 viticoltori, 3 milioni di chilogrammi di uva raccolti dalla vendemmia
della scorsa estate su circa 300 ettari di vigneto (1/3 chardonnay, 2/3 pinot
nero), 2 milioni e mezzo di bottiglie che vedranno la luce tra non meno di
30 mesi, come prevede il disciplinare, lasciate ad affinare nelle cantine.
Un valore commerciale di prodotto stimabile circa 100 milioni di euro. Questa,
in numeri, la fotografia attuale della denominazione Alta Langa
In un anno di incertezze e complessità, il Consorzio Alta Langa ha saputo ripensarsi
e scegliere obiettivi ambiziosi, senza perdere il senso della progettualità,
del rigore e della forte coesione tra i diversi attori del sistema.
Dichiara
il presidente del Consorzio, Giulio Bava: “In un periodo con minori
occasioni di incontro, le vendite inevitabilmente rallentano ma l'Alta Langa
non teme flessioni: produrre Alta Langa è un mestiere da ottimisti, che ci
insegna il senso dell'attesa. Questo 2020 di difficoltà colpisce relativamente
la nostra denominazione perché i millesimi che abbiamo oggi sul mercato sono
quelli del 2015 e 2016 e sono tutti venduti in quanto la produzione di allora
era inferiore al milione di bottiglie".
AVVIATO LO STUDIO PER UN DOSSIER TECNICO SULL’ALTA LANGA - Nel 2020 è stato
approvato e avviato un articolato piano di studi e di ricerche che condurrà
alla realizzazione di un dossier tecnico e di racconto completo della denominazione.
Attraverso la collaborazione di esperti, si approfondiranno e si codificheranno
aspetti rilevanti che vanno dai miti e dalla storia delle alte bollicine piemontesi
fino alle caratteristiche del terroir; dagli indirizzi in materia di
sostenibilità fino all’impatto economico della denominazione sulle colline di
Langa; dalla conservazione delle bottiglie fino alle tecniche di servizio, la
degustazione dei vini e gli abbinamenti.
Lo studio sarà indirizzato in primo luogo ad accrescere la consapevolezza e la cultura
dell’Alta Langa Docg tra i produttori e avrà una funzione divulgativa.
L’ALTA LANGA DEDICA A TORINO IL SERVIZIO FOTOGRAFICO INVERNALE - Per il suo
servizio fotografico invernale, Alta Langa ha scelto Torino: le inconfondibili
atmosfere del capoluogo sabaudo, tra la magia delle luci d’artista, piazze,
strade ed eleganti architetture, la collina che abbraccia sinuosa il corso del
Po e il fascino dell’arco alpino con le cime innevate sullo sfondo, saranno
protagoniste degli scatti che il Consorzio sta realizzando in questi giorni.
Ognuno degli scatti - circa quaranta in totale - sarà dedicato a uno specifico
produttore e a una sua cuvée di Alta Langa.
Le foto saranno pubblicate giorno dopo giorno sui profili Facebook e Instagram del
Consorzio (@altalangadocg) e prossimamente raggruppati in una gallery sul sito
istituzionale (
www.altalangadocg.com)
nutrendo e rafforzando quel sentimento di “Orgoglio Piemontese” che ancora
oggi, come nei primi anni di vita del Consorzio, ispira l’Alta Langa.
ALTA
LANGA DOCG - L’Alta
Langa Docg è il metodo classico tradizionale del Piemonte. Una denominazione
con una storia molto lunga: fu il primo metodo classico a essere prodotto in
Italia, fin dalla metà dell’Ottocento, nelle “Cattedrali Sotterranee” oggi
riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco.
È
fatto di uve Pinot Nero e Chardonnay, in purezza o insieme in percentuale
variabile; può essere bianco o rosé, brut o pas dosé e ha lunghissimi tempi di
affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: almeno 30 mesi.
L’Alta
Langa è esclusivamente millesimato, riporta cioè sempre in etichetta l’anno
della vendemmia.
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