Dall’Australia all’Argentina, dalla Nuova Zelanda al Perù, 11 associazioni di enologia femminile siglano un Partnership Agreement per far cresce progetti comuni e professionalità individuali
È un patto d’alleanza in cinque punti che
impegna 11 associazione del vino al femminile nel mondo a
favorire viaggi e esperienze formative delle altre, trasforma la festa delle
Donne del vino italiane in un evento mondiale, organizza degustazioni scambievoli
e trasferimento di informazioni al fine di incrementare i rapporti fra le socie
dei vari Paesi e la conoscenza dei mercati.
È stato siglato oggi durante la IIª
Convention mondiale delle Donne del Vino ospitata al Simei Milano, il
salone delle macchine per l’enologia. Le Donne del Vino italiane,
guidate dalla presidente Donatella Cinelli Colombini, in veste di
capofila: «Le Donne del Vino con 1020 socie sono la più grande e la più attiva
associazione di enologia al femminile a livello internazionale – commenta la
presidente - In un mondo sempre più diviso le donne dimostrano come sia
possibile collaborare facendo leva su ciò che unisce: la voglia di migliorarsi
professionalmente, sconfiggere la diseguaglianza di genere e promuovere la
cultura del vino».
Le altre partecipanti erano Amuva –
Argentina, The Fabulous Ladies’ Wine Society-Australia, 11 Frauen und ihre
Weine - Austria, Chile, Wow- Croazia, Femmes de Vin - Francia, Baia’s
Wine – Georgia, Vinissima – Germania, Women in Wine - Nuova Zelanda, Las Damas
del Pisco - Perù.
Il primo esito è arrivato
spontaneamente: Corrina Wright premiata con il titolo Enologo
dell’anno 2022 dalla Australian Society of Viticulture and Oenology ASVO ha
visitato le cantine delle Donne del Vino della Campania portando il Fiano in
purezza e la Falanghina metodo classico prodotti in Australia per confrontarli
con quelli autoctoni in una degustazione organizzata da Valentina
Carputo. Le peruviane dopo Simei visiteranno le cantine delle Donne del
Vino del Piemonte mentre le cilene stanno preparando un winery tour tra Veneto
e Lazio.
Per tutte le delegate estere partecipanti
al Forum è stato organizzato un bellissimo viaggio nelle provincie di Brescia e
Verona per approfondire la conoscenza della denominazione Lugana e del vitigno
Turbiana attraverso degustazioni e visite guidate nelle cantine Ca
Lojera di Ambra Tiraboschi, Perla del Garda di Giovanna Prandini, Olivini di
Giordana Olivini.
IIL 2° Forum of the Women in Wine
Worldwide ha avuto il suo momento clou con il convegno «Lo scenario del vino:
evoluzioni e prospettive».
Le relazioni sono state moderate da
Alessandra Fedi, wine educator. Contributi interessanti di Carlos Santos Ceo
Amorim Cork Italia, Eugenio Pomarici Ordinario presso l’Università di Padova, Giuseppe
Festa, dell’Università di Salerno. Roberta Garibaldi, Ad di Enit, ha inviato il
suo contributo video con un saluto e una considerazione sullo stato di salute
dell’enoturismo.
Nel pomeriggio il forum intitolato «Donne,
Vino, Futuro», tema dell’anno dell’Associazione italiana, e condotto
da Suzanne Branciforte, wine consultant. La presidente Cinelli Colombini ha
presentato i progetti realizzati dall’Associazione Nazionale Le Donne del VIno
e il Partnership agreement che legherà nel futuro le 11 associazioni
dell’enologia al femminile del mondo. Poi Antonietta Mazzeo, Roberta Urso e
Roberta Lanero hanno presentato il Progetto D-Vino sull’insegnamento
del vino negli Istituti Alberghieri e Turistici.
È stata la volta delle delegazioni estere
che hanno illustrato le loro attività, hanno spiegato la situazione post Covid
nel loro Paese con specifico riferimento al comparto enologico.
Alla fine la firma del Partnership
Agreement e la foto di gruppo a suggellare un momento importante della storia
del vino. Quasi una pietra miliare di una strada verso la parità di genere che
usa lo sharing per accrescere competenze e opportunità delle donne.
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