I cultori del vino "a tutto legno", strutturato e poderoso in ogni sua caratteristica, hanno sempre snobbato la Barbera monferrina in versione vivace, che pure aveva una sua radice storica ben precisa ed è sempre stata apprezzata dai consumatori in Piemonte e nelle regioni limitrofe: Val d'Aosta, Lombardia e Liguria. Giacomo Bologna lo sapeva bene e non trascurò la produzione di un vino allegro e piacevole che ben rispecchia la versatilità della Barbera, che sa essere "importante" ma anche, come ricorda il nome particolarmente indovinato "Monella". Riporto volentieri il comunicato degli amici Raffaella e Beppe Bologna, che ricorda i 50 anni di un vino nel quale l'azienda di Rocchetta Tanaro continua (giustamente) a riporre attenzione produttiva e marketing attento.
Originariamente La 'Monella' terminava la fermentazione in bottiglia, per questo presentava un perlage delicato, che accarezzava il palato con un frutto morbido e ricco. La moderna 'Monella' è prodotta con tecniche di ultima generazione ed esprime un frutto più succoso, sottolineato dalla sua freschezza e ben integrato con la tipica effervescenza.
Il suo stile è una tradizione consolidata in Piemonte ed è spesso descritto come il vino di famiglia. Un vino che si gode a tavola e che si sposa perfettamente con i sapori ricchi e sostanziosi della cucina locale. 'La Monella' si beve 'giovane' ed affascina con i suoi sapori di frutta fresca di amarena, ribes e mirtilli. La succulenta acidità del vitigno Barbera, il corpo asciutto e magro, il fine perlage conferiscono al vino un’austera sapidità e lo rendono un’ideale accompagnamento per i cibi. Un capolavoro di tradizione!
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