Presso le storiche
cantine di La Morra, andrà in scena un grande evento dedicato alla convivialità
e allo stare insieme. Protagonista della serata il Fallegro 2012, un Langhe
Favorita Doc «sorprendentemente versatile e moderno»
Una
festa di mezza estate per celebrare la compagnia, la convivialità e la bellezza
dello stare insieme. Un vino giovane, rinfrescante e perfetto - quasi per
definizione - per suscitare l’allegria: il Fallegro Langhe Favorita Doc 2012.
E infine, un ventaglio di eccellenze gastronomiche piemontesi. È questo il
gustoso setting che i Poderi Gianni Gagliardo hanno preparato per
la Festa dell’Allegria,
tradizionale appuntamento estivo che premia i consumatori del Fallegro
con un party dedicato esclusivamente a loro.
Il
4 luglio, a partire dalle 19.00, presso l’aia delle storiche Cantine Gagliardo
di La Morra, la Festa dell’Allegria sarà un momento informale e
piacevole per conoscere l’azienda e brindare con l’annata 2012 del Fallegro: un
Langhe Favorita Doc gentile e versatile, adatto ai brindisi delle calde
sere d’estate, agli aperitivi, al pasto e anche al dopocena.
La
partecipazione alla Festa dell’Allegria è su invito, ritirabile
gratuitamente presso tutti i punti che servono o vendono il Fallegro: «Abbiamo
voluto creare un evento dedicato a chi beve il Fallegro», spiega Gianni
Gagliardo, «una festa contadina che mettesse in contatto il produttore e il
consumatore in un contesto di assoluta familiarità e convivialità. Il carattere
principale del nostro Fallegro è la piacevolezza – continua
Gagliardo – caratteristica che lo rende un vino unico, in grado di accompagnare
qualsiasi piatto: dagli stuzzichini ai frutti di mare, dalla pasta al sushi, dalla
pizza ai salumi fino alla frittura di pesce e a crostacei».
Il Fallegro dei Poderi Gianni Gagliardo nasce dalle migliori
selezioni di uva favorita, un vitigno del Roero con una storia importante e
particolare. Dimenticato e quasi estinto fino a pochi anni fa, oggi il Favorita
ha riscoperto la sua vocazione da grande vino: «Il Fallegro è stata la mia
personale riscoperta di un vitigno abbandonato di cui, da giovane, sentivo
sempre parlare con profondo rispetto e ammirazione. Un’uva con una storia antica,
legata alle vie del sale e agli ambienti mediterranei. Oggi, un importante vino
bianco dall’incredibile fragranza, freschezza e dal gusto sorprendentemente
moderno».
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