DADAMAINO
(1930 – 2004)
(1930 – 2004)
Fondo Giov-Anna Piras
Via Brofferio 80, Asti
11 ottobre 2014 – 30 novembre 2014
Opening: 11 ottobre 2014, ore 18.00
Orari e giorni di apertura: dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle
12:30 e dalle 15:30 alle 19:00. Chiuso la domenica. Entrata libera.
Sotheby’s
S|2, 31 St George Street, London
20 novembre 2014 – 16 gennaio 2015
Dadamaino è un’artista che dalla
fine degli anni Cinquanta ha operato intorno ai temi della visione, della
percezione del colore, dell’immaterialità connessa a una nuova nozione di tempo
e di spazio, del segno come calligramma di un alfabeto inventato: i recenti
studi su Dadamaino, condotti soprattutto da Flaminio Gualdoni, mettono in luce
la centralità della sua ricerca in un ambito che intende riflettere sugli
elementi fondamentali dell’arte contemporanea.
Le domande che l’artista ha posto lungo la sua quarantennale
attività sull’ambiguità del vedere,
sulla concretezza del fare, sul concetto di programmazione del lavoro, ed anche
sulla nozione ambigua di creatività femminile, collocano la sua riflessione tra
le più attuali nell’arte contemporanea.
La mostra è organizzata dal Fondo
Giov-Anna Piras per l’arte contemporanea e la fotografia, che ha la sua grande
e accogliente sede in Via Brofferio 80 ad Asti. Tel. +39 0141 352111 – E-Mail info@fondopiras.com; in
collaborazione con Sotheby’s, Milano e Londra; l’Archivio Dadamaino (Somma
Lombardo) che presiede all’opera dell’artista, archivia la sua produzione,
promuove iniziative espositive volte allo studio e all’analisi della figura di
Dadamaino nel contesto dell’arte italiana e internazionale.
La retrospettiva di Asti raduna circa ottanta opere
dell’artista milanese e si snoda in uno spazio di circa1500 mq percorrendo
le differenti fasi della sua produzione: questa è caratterizzata dalla successione di momenti
consequenziali ben definiti, che si tende, in generale, a scandire in due
principali periodi:
Un primo periodo, che ha origine nell’ambito delle
ricerche delle “neoavanguardie” e in particolare è connesso al magistero di
Lucio Fontana e Piero Manzoni, si snoda fino alle ricerche legate alla
complementarità del colore. In questa fase l’impegno di Dadamaino è teso a mettere in discussione e riformulare
le origini e la sintassi dei visivo: dall'intervento sulla superficie della
tela fino alle ricerche ottiche e costruttive vere e proprie degli anni
Sessanta e della prima metà degli anni Settanta.
Una seconda fase, sempre legata a un approccio
radicale, tende a porre in discussione le
categorie di tempo e di spazio in
una rinnovata forma “segnica”, una sorta di scrittura. Appartengono a
questa fase le lettere dell'Alfabeto della mente e quindi I Fatti della vita, serie di lavori con
i quali, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, Dadamaino ha
focalizzato l’attenzione su una grafia che è anche traccia, sospesa tra lo
scrivere e il segnare un percorso. Su questa nuova grammatica segnica l’artista
ha operato nelle opere successive, con minime varianti, fino all’ultima fase
creativa dal 2000 al 2004.
Appartiene a questo seconda fase la messa a punto di
opere e installazioni ambientali, tendenti ad annullare le tradizionali
dimensioni della fruizione: si tratta di opere che hanno trovato una consona
collocazione nella celebre sala personale alla Biennale di Venezia del 1980 (I fatti della vita) e successivamente alla Biennale del 1990 (Il movimento delle cose),
installazioni emblematiche che in questa
occasione espositiva si vogliono riproporre nelle originali dimensioni
ambientali.
La mostra è
organizzata per sezioni che rispettano le fasi successive dell’opera
dell’artista:
I
Volumi e volumi a moduli sfasati
II
La ricerca ottico-cinetica: i Componibili, Ricerca del colore, Superfici volumi, Cromorilievi
III
L’inconscio razionale, L’alfabeto della mente
IV
I fatti della vita (Biennale di Venezia 1980)
V
Dagli Interludi a Seind und zeit
VI
Il movimento delle cose (Biennale di Venezia 1990)
Fondo Giov-Anna Piras
Volumi e volumi a moduli sfasati
II
La ricerca ottico-cinetica: i Componibili, Ricerca del colore, Superfici volumi, Cromorilievi
III
L’inconscio razionale, L’alfabeto della mente
IV
I fatti della vita (Biennale di Venezia 1980)
V
Dagli Interludi a Seind und zeit
VI
Il movimento delle cose (Biennale di Venezia 1990)
Fondo Giov-Anna Piras
Via Brofferio 80
14100 Asti
Tel.+39 0141 352111
Tel.+39 0141 352111
E-Mail info@fondopiras.com
Dall’antologica di Asti una selezione di opere verrà
presentata in una seconda tappa presso le sedi di Sotheby’s a Milano e Londra.
Il catalogo
Il
catalogo della mostra, oltre a riprodurre fedelmente le opere esposte, costituisce
una pubblicazione riepilogativa sull’opera dell’artista milanese. Si prevede
una introduzione di Flaminio Gualdoni, un saggio a cura di Paolo Campiglio,
riproduzione delle opere esposte, apparati a cura di Cristina Celario.
1930-1956
Nasce a Milano nel 1930.
Dopo la scuola (si laurea in medicina,
ma non eserciterà mai la professione) si avvicina alla pittura da autodidatta
con lavori di impronta informale
La frequentazione di Fontana,
Castellani e Manzoni la influenza profondamente, portandola a realizzare dal
1959 i Volumi, opere su tela
monocromatiche nelle quali la tela veniva tagliata lasciando visibile lo spazio
retrostante.
Realizza le plastiche semitrasparenti,
chiamate Volumi a moduli sfasati
fustellate a mano, che espone alla Galleria Azimuth ed allo Staedelijk Museum
di Amsterdam.
E' tra i fondatori del movimento
internazionale Nouvelle tendence, con
Alviani, Munari, Soto e Mari, con i quali partecipa a numerose rassegne internazionali.
Si accentua l'indirizzo optical della sua ricerca con gli oggetti ottico-dinamici.
Esegue serie di opere analitiche in
ambito geometrico-percettivo, La ricerca
del colore, che la porteranno in seguito a comporre un alfabeto di sedici
lettere, da lei definito alfabeto della
mente, con il quale compone una personalissima forma di scrittura.
Espone alla Biennale di Venezia nel
1980 (sala personale) ed al PAC di Milano nel 1983.
La sua ricerca si orienta verso
l'inconscio. Realizza opere, le costellazioni
costituite da innumerevoli segni geometrici che si aggregano e si disperdono
nello spazio.
Partecipa a numerose rassegne nazionali
ed internazionali, fra le quali si segnalano:
1993 - Dadamaino. Opere 1958-1993, Casa del Mantegna Mantova
1995 - The
Italian Metamorphosis, 1943-1968, The Solomon R. Guggenheim Museum, New
York
1996 - Dadamaino,
I Fatti Della Vita, Stiftung für konstruktive und konkrete Kunst, Zurigo
1997 - Milano 1950-1959. Il Rinnovamento della Pittura in Italia, Palazzo
dei Diamanti, Ferrara
1998 - Dadamaino. Opere 1975-1981, Palazzo Municipale Morterone
2000 - Dadamaino. Retrospektive 1958-2000, Museum Bochum, Bochum
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