L’85ª FIERA INTERNAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO
D’ALBA CELEBRA IL TABUI, MITICO CANE
DA CERCA CHE ACCOMPAGNA IL TRIFOLAU ALLA RICERCA DELL’ORO BIANCO DI LANGHE, ROERO
E MONFERRATO
Dal 10 ottobre al 15 novembre torna in Piemonte la
prestigiosa
Fiera dedicata al Tartufo Bianco d’Alba. Due mesi
di appuntamenti che metteranno in luce lo splendido territorio di Alba, delle
Langhe e del Roero, da poco inserito nella
lista dei siti Patrimonio dell’Umanità – UNESCO.
L’85ª edizione sarà dedicata al cane da tartufo, una vera e propria istituzione locale,
merito di un fiuto a dir poco eccezionale! Come sempre, grande spazio sarà
riservato al Tartufo Bianco d’Alba all’interno del Mercato Mondiale del Tartufo
Bianco d’Alba e all’enogastronomia, in particolare attraverso i Foodies Moments
presieduti da grandi chef che esalteranno le eccellenze gastronomiche del
territorio. Da non perdere, infine, gli eventi folcloristici che fanno da
cornice alla Fiera: le sfilate storiche in costume, dall’Investitura del
Podestà fino al Borgo si Rievoca, le mostre, i convegni, gli eventi sportivi e
quelli musicali…una Fiera tutta da scoprire.
Per trovarlo ci vuole un fiuto speciale. Ci vuole
il naso di un cane ben addestrato nelle Langhe, nel Roero e in Monferrato, dove
le preziose pepite, che hanno reso famosa Alba nel mondo, nascono ogni autunno.
Quattro zampe tanto amate e preziose da aver dedicato loro l’Università dei
cani da Tartufo di Roddi, accademia dove i migliori quadrupedi si addestrano
per conseguire il diploma nella cerca del tartufo. Proprio al cane da cerca, al
suo innato fiuto e al legame strettissimo con il trifolau, sarà dedicata l’85ª edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, in programma da sabato 10 ottobre a domenica 15 novembre nella città capitale delle
Langhe.
Dopo la prestigiosa anteprima del Palio degli Asini
di domenica 4 ottobre e dopo l’inaugurazione di venerdì 9 ottobre, seguiranno due mesi ricchi di eventi enogastronomici, folcloristici e culturali
che accenderanno i riflettori su Alba e sul territorio di Langhe e
Roero: un angolo d’Italia sempre più apprezzato, a ogni latitudine, come
dimostra il recente inserimento del paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero e
Monferrato nella prestigiosa lista dei siti patrimonio dell'Umanità - UNESCO. E
che, proprio in autunno, si arricchisce di colori e sapori unici per diventare
una delle destinazioni più ricercate del turismo nazionale e internazionale.
L’85ª EDIZIONE
CELEBRA IL CANE DA TARTUFO
Definito “magnifico
esemplare”, da sempre il cane da tartufo è compagno inseparabile e insostituibile
della sua controparte umana, il trifolau.
Le razze più indicate per la ricerca del tartufo sono quelle pure quali il
Lagotto, il Bracco Tedesco, lo Spinone, il Setter, il Fox Terrier, ma la storia
e la tradizione piemontese e albese hanno introdotto l’utilizzo di razze
incrociate: si tratta del mitico tabui,
come vengono chiamati i bastardini che, dopo un efficace addestramento, rispondono magnificamente allo scopo e accompagnano i trifolau nelle loro missioni notturne.
L’addestramento del tabui è tanto importante che a Roddi è nata un’Università che si prefigge di formare e
valorizzare i migliori cercatori a quattro zampe. «Felice quel cane che studia»:
è questa la scritta che accoglie gli “allievi”. Dalla metà dell’Ottocento sino
a oggi la scuola dei cani da tartufo è stata gestita dalla famiglia Monchiero di Roddi, la dinastia dei “Barot”, poi diventata Università
grazie al riconoscimento di un’altra leggenda del tartufo, Giacomo Morra, che negli anni ’30
ne certificò l’importanza.
Il cane da tartufo è
simbolo per eccellenza dell’amicizia e della complicità dell’animale con
l’uomo, affiancandolo nel lavoro, nella fatica e nella gioia della scoperta.
Tanto da diventare un topos letterario, quello della fedeltà incondizionata,
che ha attraversato le pagine di grandi scrittori come Landolfi, Manganelli,
Montale, Primo Levi, Calvino, Pavese, Pirandello e Svevo.
Proprio Cesare Pavese, nel suo romanzo La Casa in Collina, utilizza la figura
del cane per far riflettere il protagonista Corrado sulla sua vita e il suo isolamento
dal mondo, ma anche sulla sua consapevolezza di esistere: «Fin da ragazzo – scrive Pavese – mi pareva
che andando per i boschi senza un cane, avrei perduto troppa parte della vita
e dell'occulto della terra».
TAVOLA ROTONDA: “UN’ALLEANZA PERFETTA:
IL TRIFOLAU E IL CANE DA TARTUFO”
L’epica e il mito di
Langa e Roero vogliono che i migliori cani da tartufo siano i tabui, ovvero i cani bastardini. È un
mito tanto radicato al punto che nessuno ha mai approfondito lo studio dei cani
da tartufo, lasciando che il vero protagonista di questo affascinante mondo
fosse avvolto da un velo di mistero.
Convinti che un approfondimento
scientifico nulla tolga alla leggenda, anzi la irrobustisca e impreziosisca,
domenica 11 ottobre alle ore 17.00 nella sala Beppe Fenoglio, all’interno del
Cortile della Maddalena di Alba, si
terrà la tavola rotonda: Un’alleanza
perfetta: il trifolau e il cane da tartufo.
L’incontro prende
l’avvio da un’idea della Fondazione Casa
del Tartufo Bianco d’Alba di Montà, nell’ambito del progetto della rete
museale che vede come protagonisti e partner i comuni di Alba, Roddi e Montà. I
contenuti scientifici saranno sviluppati dai professori Pauciullo e Mussa della
Facoltà di Veterinaria di Torino, sotto il coordinamento dei professori
Zoccarato e Julini.
La tavola rotonda
presenterà in anteprima i risultati della ricerca svolta dal professor
Pauciullo in collaborazione con l’Associazione
Trifulau Albesi su campioni di cani da tartufo di Montà d’Alba e di Roddi.
Il professor Mussa svilupperà i temi legati al benessere dei cani da tartufo,
cercando di sfatare miti e luoghi comuni.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito
Nessun commento:
Posta un commento