«Qualche ora fa stavo parlando con un operatore turistico dell’Emilia
Romagna. Quando gli ho detto che dovevo tornare in Piemonte per l’inaugurazione
di un resort non voleva crederci. “È un miracolo” mi ha detto». Le parole di
Mauro Carbone, direttore dell’ente turistico Langhe Monferrato e Roero
sintetizzano lo spirito che si è vissuto sabato, 17 ottobre, alla presentazione
del resort L’Aja della Mirusina, struttura di charme che sorge alle porte di
Canelli, nell’Astigiano e che, con servizi e spazi attrezzati, punta a una
clientela qualificata italiana e straniera senza dimenticare il territorio con un’enoteca
dedicati a vini ed eccellenze gastronomiche locali.
All’origine del progetto c’è la famiglia Scagliola, imprenditori di lungo corso
al timone della Enos, azienda storica nel settore delle macchine enologiche che
proprio a Canelli ha un polo di ricerca, progettazione e costruzione leader sui
mercati mondiali.
È toccato a Orietta Scagliola raccontare, davanti a una platea purtroppo
ridotta e distanziata in osservanza delle disposizioni sanitarie vigenti, come
e perché sia nato il progetto di un nuovo resort canellese proprio in periodo
non facile né per l’economia nazionale né per il settore turistico. «La nostra
famiglia, mio padre Armando e mia madre Ornella, mia sorella Leonise e io,
aveva un sogno, un’idea da concretizzare. Avevamo toccato con mano come non
fosse facile collocare interi gruppi di visitatori nella nostra città. C’era
bisogno di una struttura grande e di livello. È nato così il progetto dell’Aja
della Mirusina».
L’area, ventimila metri di superficie, fu individuata in regione San Giovanni,
lungo l’Asti-Mare, la strada che collega Asti a Canelli. Al centro, in origine,
sorgeva un’antica villa padronale con annesse stalle. Il luogo ha radici
storiche che risalgono addirittura al XIII/XIV secolo. Secondo alcune ricerche,
infatti, fu un rifugio per viandanti e pellegrini gestito dai Templari e
dall’Ordine dei Cavalieri di Malta. In ultimo diventò proprietà di famiglie di
produttori vinicoli e, poi, per lunghi anni, il fondo fu del tutto
inutilizzato.
Ora tutta la tenuta, con la presenza in zona di ben quatto Cantine vitivinicole
tra le tante che operano a Canelli e fanno da corona alle Cattedrali Storiche
dello Spumante, insieme al nuovo resort, è diventata una sorta di “cittadella
del vino e dell’accoglienza” che valorizza e qualifica la città di Canelli
dove, nel 1865 nacque il primo spumante d’Italia e da cui partì il progetto che
nel 2014 portò i paesaggi vitivinicoli piemontesi a diventare, primi tra le
aree vinicole italiane, Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Mauro Bandini, di una famiglia di albergatori alessandrini, è il gestore a cui
la famiglia Scagliola ha affidato la struttura. Ha spiegato specifiche e
servizi del resort, dalle 20 camere, tra singole, doppie e triple che possono
ospitare un cinquantina di ospiti, alle colazioni rigorosamente con prodotti
del territorio, all’enoteca con vini canellesi e una selezioni di grandi
etichette piemontesi, alla piscina immersa in un grande e curato parco tra
alberi secolari sotto le cui fonde, si dice, si possano raccogliere pregiati
tartufi, e poi prati all’inglese, giardini all’italiana, aree di erbe
aromatiche senza dimenticare le colonnine per la ricarica di auto e bici
elettriche fino alla scelta green di avere camere completamente plastic free.
«L’Aja della Mirusina è un resort che è un po’ un unicum in questa zona. Siamo certi che abbia enormi potenzialità sia a livello di clientela nazionale e internazionale sia come servizi al territorio» ha commentato Bandini.
«L’Aja della Mirusina è un resort che è un po’ un unicum in questa zona. Siamo certi che abbia enormi potenzialità sia a livello di clientela nazionale e internazionale sia come servizi al territorio» ha commentato Bandini.
Tra gli interventi degli ospiti da segnalare quelli di Fabio Carosso,
vicepresidente della Regione Piemonte, che ha plaudito allo spirito
imprenditoriale degli Scagliola; degli assessori regionali Marco Protopapa
(Agricoltura e Cibo), «La valorizzazione delle nostre agroeccellenze passa
anche da strutture di questo tipo» e Marco Gabusi (Protezione Civile), «Da ex
sindaco di Canelli sono felice che questo progetto, di non facile
realizzazione, sia oggi operativo a favore della città e anche di tutto il
Piemonte»; del sindaco di Canelli, Paolo Lanzavecchia: «Questo resort e la
scelta di investire su questo territorio della famiglia Scagliola sono un segno
di orgoglio e di coraggio che va supportato e imitato»; dell’assessore della
Provincia di Asti, Angelica Corino: «Il nostro ente è vivo e vitale e farà di
tutto per stare vicino ai Comuni in cui agiscono queste realtà virtuose», di
Annalisa Conti, vicepresidente dell’associazione Paesaggi Vitivinicoli
Langhe-Roero e Monferrato Unesco e presidente dell’Agenzia di Formazione
professionale delle Colline Astigiane (la scuola che prepara cuochi, barman,
camerieri e operatori della ristorazione) di Agliano Terme, «L’Unesco non è
solo turismo, ma anche cultura e paesaggio e sensibilità e voglia di investire
e operare per il territorio che deve coinvolgere tutti», di Mauro Carbone,
direttore dell’ente turismo Langhe Monferrato e Roero che, tra le altre cose,
ha anche segnalato come oggi, con tutte le grandi difficoltà che pandemia ha
causato al settore, sono proprio le mete piemontesi, distanti dai grandi centri
metropolitani e dai consueti percorsi turistici, a essere scelte per
l’altissima sicurezza sanitaria e il naturale distanziamento.
La chiusura della presentazione è stata affidata a Leonise Scagliola, sorella
di Orietta che ha sottolineato la realizzazione del progetto famigliare e
auspicato una sempre più stretta collaborazione tra le aziende che operano
“nel” e “per” il territorio.
Infine alcune curiosità e note di colore: Orietta e Leonise Scagliola hanno
spiegato come il nome “Mirusina” abbia un significato famigliare, ma che
«ognuno è libero di trovarne uno proprio». E a proposito di sinergia di
territorio l’aperitivo per celebrare la presentazione del resort L’Aja della
Mirusina è stato curato dai ristoranti canellesi, ognuno ha curato un piatto e
una ricetta, mentre i vini sono stati proposti dalle quattro aziende che hanno
vigneti e Cantine nell’area del resort: Barisel, Ca’ de Lion, L’Armangia e
Pianbello.
Contatti
Nella foto dell'inaugurazione da sinistra: Mauro Badini, Leonise e Orietta Scagliola con la madre
Ornella, il sindaco di Canelli, Paolo Lanzavecchia e Serena Pascali Bandini.
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