IL LOGO, DISEGNATO DAL MAESTRO UGO NESPOLO, ACCOMPAGNERÀ LE NUMEROSE INIZIATIVE PROPOSTE DAL COMUNE PER IL RILANCIO DEL PAESE DI CESARE PAVESE
Filo conduttore del progetto non può che essere la cultura, intesa come occasione di scambio, di incontro, di crescita e di contaminazione, dal punto di vista architettonico, urbanistico, turistico e produttivo. Il punto cardine di questo percorso è la figura di Cesare Pavese, che proprio il 9 settembre del 1908 era nato a Santo Stefano Belbo.
“Con questo progetto vogliamo valorizzare sempre più l’eredità lasciata a questa nostra terra dal suo figlio più amato, attraverso un vero e proprio piano di riqualificazione territoriale che coinvolgerà l’intera comunità e punta a rafforzare la rete turistica, garantendo una ricaduta economica, culturale e sociale – afferma il sindaco Laura Capra (foto sopra) –. Così i luoghi pavesiani diventano il palcoscenico della nuova rinascita di Santo Stefano Belbo, ‘il più bello di tutti i paesi’, un paese fisicamente chiuso tra le colline coltivate a vite, ma concettualmente aperto a ogni forma di inclusività e di partecipazione, con il fine ultimo di valorizzare tutte le eccellenze che lo caratterizzano, attraverso interventi di ristrutturazione e riqualificazione degli edifici storici e attraverso la promozione delle risorse culturali, ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche che il nostro territorio può offrire”.Gli obiettivi strategici del piano prevedono il rafforzamento degli attrattori culturali per lo sviluppo di flussi turistici, lo sviluppo di servizi per la comunità territoriale e per i turisti, la valorizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali.
Per farlo, l’Amministrazione comunale intende dare vita a sinergie e partenariati con enti, istituzioni e realtà aziendali locali(in un’ottica di sviluppo integrato con particolare attenzione a idee innovative) epromuovere programmi di formazione didattico-educativi per bambini e giovani studenti. Il tutto conservando, valorizzando e promuovendo l’identità culturale del Comune di Santo Stefano Belbo (attraverso il coinvolgimento attivo degli abitanti, con particolare attenzione al rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale)con un’attenzione particolare alla sostenibilità, sviluppando inoltre un piano di promozione turistica ad hoc, anche attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie digitali e multimediali.
I protagonisti di questo percorso, insieme all’Amministrazione comunale e alla cittadinanza di Santo Stefano Belbo, sarannola Fondazione Cesare Pavese, l’Associazione VITIS (acronimo di “valorizzazione, innovazione, turismo e territorio, internazionalizzazione di Santo Stefano Belbo”), la Regione Piemonte con la sua DMO Visit Piemonte, l’Unione Montana Alta Langa, l’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e i Ministeri della Cultura e del Turismo.Fondamentale sarà, inoltre, il ruolo di sponsor e investitori privati, chiamati a sostenere il progetto che avrà ricadute economiche importantiper tutto il territorio.
Un ruolo chiave sarà giocato dalla Fondazione Cesare Pavese, chiamata a tenere le fila delle numerose attività immateriali connesse al progetto generale, sviluppate in forte sinergia e collaborazione.
“Con il piano di sviluppo l’Amministrazione comunale ha dato coraggio ai sogni di Santo Stefano Belbo, superando i limiti delle nostre colline, osando ampliare i nostri orizzonti – afferma Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione, che proprio ieri sera ha dato avvio alla ventunesima edizione del Pavese Festival –. Anche Pavese guardava oltre confine, all’America: un pioniere, per la sua epoca. Da lui dovremmo imparare a ibridare le cose e contaminarle fra loro, combinando in maniera nuova quello che già c’è: in fondo, è proprio quello che ‘Un paese ci vuole’ propone di fare”.
Ancora, tra le altre
iniziative in programma, la realizzazione di
un Museo Multisensoriale,la valorizzazione del percorso che porta alla
Casa Natale di Cesare Pavese e alla Casa di Nuto, la rifunzionalizzazione
di piazza Umberto I, con il recupero dell’Antica Ala Mercatale,
la riqualificazione del “Borgo Stazione” mediante il recupero della
vecchia stazione ferroviaria per attività legate alla mobilità a favore del
turismo, la creazione di due passerelle ciclo-pedonali sul fiume Belbo e
l’avvio di attività presso la Casa per Ferie “Cesare Pavese” di Valdivilla.
“Un paese ci vuole è un sogno che vorremmo realizzare assieme a tutta la comunità santostefanese: dal singolo cittadino alle realtà produttive più evolute – conclude il sindaco Laura Capra, ringraziando tutta l’Amministrazione, i dipendenti degli uffici comunali e i professionisti coinvolti nell’elaborazione del dossier che verrà presentato in tutte le sedi utili a far crescere il progetto –. Essere comunità, essere ‘terra e paese’ significa lavorare ricercando la nostra identità nel nostro passato, traendone la forza per crescere insieme, guardando al futuro, come singoli e come collettività”.
Perché, citando
Pavese, “Un paese vuole dire non essere soli”…
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