Dal
9 al 18 settembre, con la 56ª edizione della Douja d’Or, rassegna dedicata ai
vini del Piemonte, Asti torna ad essere una delle capitali del vino degustato,
raccontato, prodotto e vissuto, nel cuore del territorio da cui è nata e si è sviluppata
la grande enologia piemontese e italiana
Come
accade ormai dal 2017, Piemonte Land of Wine, il Consorzio che raggruppa tutti
i Consorzi vinicoli di tutela piemontesi e che supporta e collabora all’organizzazione
della Douja d’Or, avrà un ruolo da protagonista nello svolgimento della
manifestazione che per una decina di giorni animerà palazzi d’epoca e piazze
del centro storico di Asti, uno dei più estesi e belli del Piemonte e d’Italia.
Il
quartier generale di Piemonte Land, come negli anni passati, sarà allestito in
piazza San Secondo, un luogo iconico e bellissimo, da cui si raggiungono
comodamente tutte le altre postazioni previste alla Douja d’Or.
Nello
stand di Piemonte Land in piazza San Secondo visitatori e appassionatipotranno
avere accesso a degustazioni di
vini provenienti da tutti i territori del Piemonte in abbinamento a specialità
di eccellenza: pasticceria secca,
formaggi e salumi Dop e Igp piemontesi. Una carta di vini digitale con oltre 500 etichette
consultabili tramite QR code aiuterà nella scelta tra bollicine, bianchi, rosé,
rossi, aromatici e passiti. Gli stessi vini saranno in vendita nell’enoteca
della Douja che Piemonte Land allestirà al piano terra del palazzo del
Municipio che si trova sempre in piazza San Secondo. Da segnalare anche le
masterclass, una decina, che saranno allestite, sempre a cura di Piemonte Land,
a Palazzo Borello, in piazza Medici, sede della Camera di Commercio di
Alessandria e Asti.
Previsti
anche momenti di intrattenimento
serali con Dj Set e musica live.Commenta Filippo Mobrici,
vicepresidente di Piemonte Land insieme a Paolo Ricagno: «Questa edizione 2022
della Douja d’Or di Asti resta, giustamente, ancorata al concetto del “vino al
centro” e da questo bisogna partire per dare la giusta lettura del ruolo di
Piemonte Land of Wine e dei Consorzi vinicoli all’interno della manifestazione.
Un ruolo che non è solo di guida, di indirizzo e di importante sostegno all’evento,
ma vuole essere anche di caratterizzazione di un territorio che ha nel vino il
passato, il presente e il futuro di un’economia estesa oltre all’enologia, all’accoglienza,
al turismo, alla ristorazione, all’imprenditoria di tutti i livelli e settori,
ma che coinvolge anche la cultura, la musica e l’arte con accenni che dalla
storia puntano all’innovazione pura. Tutto questo ha una carta d’identità anche
astigiana di cui la Douja d’Or è, sia pure sempre perfettibile, un
significativo tassello».
Nessun commento:
Posta un commento