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mercoledì 7 novembre 2012

"Nizza" potrebbe diventare una Docg autonoma già dalla vendemmia 2013



Un passo avanti verso il riconoscimento del Nizza DOCG

Il Consorzio dei Vini d'Asti e del  Monferrato ha approvato l'inizio ufficiale dell'iter per ottenere la denominazione specifica

Chiunque si sia occupato, anche marginalmente di Barbera, sa bene che una zona particolarmente vocata per la coltivazione di questo vitigno è storicamente rappresentata da Nizza Monferrato e dai comuni limitrofi. Ai produttori della "sottozona" Nizza stava (giustamente) stretta questa definizione, che attenendosi al linguaggio burocratico rischiava di confondere il consumatore potenziale, italiano ed estero, che poteva pensare di avere a che fare non con una "superzona" ma con qualcosa di meno qualificante.
Nizza DOCG identificherà così un preciso territorio ed un vino che, già dal disciplinare di produzione molto selettivo, garantisce una qualità e referenze di grande interesse nell'ambito dei vini prodotti con le uve Barbera, che è comunque il vitigno più diffuso in Piemonte.
 
 
 

Il CdA del Consorzio dei vini d'Asti e del Monferrato, riunitosi a Isola d'Asti il 29 ottobre scorso, si è espresso favorevolmente alla presentazione in sede europea della richiesta di riconoscimento del “Nizza DOCG”, la cui denominazione attualmente rappresenta una delle tre sottozone della Barbera d'Asti.

La decisione ha valore sostanziale poiché, grazie alla sua elevata rappresentatività dei produttori di Barbera d’Asti (erga omnes), il Consorzio ha la facoltà di decidere in autonomia le modifiche ai disciplinari dei vini tutelati, senza più la necessità di ulteriori ratifiche ed autorizzazioni da parte di enti e istituzioni italiane ma portando l’istanza direttamente all’Unione Europea. Sarà questo quindi l’ultimo passaggio che permetterebbe l'identificazione dei vini attraverso la sola dicitura Nizza DOCG.

Un passo considerato importante dai produttori del Nizza per agevolare la comunicazione e la valorizzazione del prodotto, grazie ad un nome semplice ed immediato, più facile da pronunciare e comprendere anche sui mercati esteri, e che rappresenta un forte legame con il territorio di appartenenza.

 Per il Nizza e il nostro territorio è un passaggio importante” - spiega Gianluca Morino, Presidente dell’Associazione Produttori del Nizza, a cui aderiscono più di 40 produttori. “Non c’è alcun concetto negativo di distacco o separazione in questa richiesta, ma la consapevolezza del grande lavoro svolto in questi anni per far crescere il Nizza, insieme ai suoi produttori, e il desiderio di trovare una propria strada per ottimizzare la comunicazione e la valorizzazione del vino e del territorio”.
Sarebbe bello poter ottenere il riconoscimento in tempo per poter rivendicare l'iscrizione all'albo vigneti con matricola Nizza DOCG in tempo già per la prossima vendemmia” - continua Morino.

Dopo attente valutazioni condivise dal Consiglio, si è stabilito di confermare la zona di produzione del Nizza DOCG prevista dal Disciplinare nei 18 comuni intorno a Nizza Monferrato, e la zona di imbottigliamento, che abbraccia le province di Asti, Cuneo e Alessandria, a dimostrazione del desiderio e della volontà di attrarre investimenti sul Nizza da parte delle migliori cantine anche di queste zone.

Ecco in sintesi i passaggi salienti del Disciplinare del Nizza DOCG:

Uve: 100% Barbera

Non è ammesso arricchimento: il grado alcolometrico potenziale minimo delle uve

deve essere pari a 13 gradi

Sono confermati i limiti restrittivi previsti in merito alla resa massima prevista per

ettaro (max 7 tonnellate uva per ettaro) e all’affinamento minimo di 18 mesi, di cui 6

in legno

Introduzione della dicitura “Nizza riserva” (minimo 30 mesi di affinamento, di cui 12

in legno)


 
Info:

ASSOCIAZIONE PRODUTTORI DEL “NIZZA”

 Palazzo Crova - Via Crova, 2 - 14049 Nizza Monferrato (AT)

fax 0125 59725 M +39 347 0423305

  Twitter @ilnizza - Facebook Ilnizza

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