La
grande versatilità dell’uva barbera nel dare origine a vini con caratteristiche
sensibilmente differenti tra loro, è fatto noto da chi segue da vicino la
produzione di questo storico vino
piemontese, il cui vitigno è diffuso
largamente in tutte le principali
aree vitivinicole regionali:dal
Monferrato alle Langhe con il Roero e nei Colli Tortonesi.
Nel presentare alla stampa presso la sede della Cantina di Vinchio e Vaglio
Serra uno spumante prodotto con il METODO CLASSICO da sole uve barbera,
che costituisce una novità molto
interessante, Giuliano Noè, tra i più noti ed esperti winemaker a livello nazionale, ha
ricordato gli studi pregressi molto approfonditi e la sperimentazione che hanno portato a questo primo risultato, in un percorso che rappresenta una storia lunga e
affascinante Affiancato dal presidente e dal direttore della Cantina
Lorenzo Giordano e Ernestino Laiolo, Noè ha illustrato “I TreVescovi Rosè”, uno spumante
metodo classico che vuole ricordare non solo nel nome, ma anche nei
caratteri tipici del prodotto di origine, l’omonima e molto nota Barbera d’Asti
superiore docg.
Prodotto con uve selezionate di una grande annata, il 2010,
vinificate con molta cura e lasciando che un pallido colore rosato sia testimone del vitigno
e dell’uva da cui trae origine. “I Tre Vescovi rosè” è frutto di
una ciclo produttivo che inizia prima della vendemmia, la scelta
delle uve viene fatta con grande attenzione, per ottenere una materia prima
di ottima qualità, perfettamente sana e giustamente matura, con una ricchezza
zuccherina non eccessiva.
L'uva, raccolta in cassette, viene pressata integra, in modo soffice, per
ottenere circa il 50% di mosto fiore dalla quantità di partenza.
Dopo una decantazione naturale, il mosto viene fatto fermentare a
temperatura controllata in piccole botti per un periodo di circa tre mesi,
dopodiché inizia quello che rappresenta per il vino un momento
fondamentale, in quando dà inizio ad
una seconda vita.
Il vino, ormai brillante e
stabile,aggiunto di zucchero, di lieviti particolari viene imbottigliato,
chiuso con un tappo speciale e posto a fermentare (seconda fermentazione)
in ambiente opportunamente condizionato (15-18 gradi) al riparo della luce.
Qui inizia la trasformazione, lenta e incessante, di un vino in uno
spumante ad opera di meravigliosi microrganismi che elaborano lo zucchero
producendo alcool e anidride carbonica la quale, imprigionata dal tappo, si
amalgama finemente col vino e darà origine al momento della stappatura alla
spuma e al perlage.
Dopo 24 mesi si realizza la prima “sboccatura”, la fase finale della storia
che consiste in una serie di operazioni che hanno come scopo di eliminare i
lieviti dalle bottiglie, di colmarle e di tapparle con il classico tappo a
fungo, il nostro spumante metodo classico I TRE VESCOVI è quindi pronto per essere degustato.
Il risultato è un vino dal
colore rosato pallido con riflessi gialli che ricordano quello che in
francese viene definito pelle di cipolla (peau d’oignon), dal profumo
complesso, una buona eleganza, con sentori di crosta di pane e piacevoli
note fruttate mantenendo un’ottima armonia.
Al gusto si presenta sapido, vivo, con una ottima struttura e persistenza,
una piacevole nota vanigliata sul finale, che riconfermano le impressioni
olfattive.
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