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lunedì 13 marzo 2017

Bosio Family Estates alle maggiori fiere vinicole, con le sue colline nel cuore



 Il tavolo dei relatori  del Forum (Foto Vittorio Ubertone)
 
BFE, Bosio Family Estates, il gruppo controllato dalla famiglia Bosio di Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo, a cui fanno capo marchi e aziende come Bosio vini, Luca Bosio, Truffle Hunter Leda e la Bel Colle di Verduno, parteciperà ad alcune tra le più importanti fiere del vino in Europa e in Asia

Al Prowein in calendario dal 19 al 21 marzo a Dusseldorf in Germania BFE sarà allo stand 16a46; al Vinitaly di Verona, che aprirà i battenti dal 9 al 12 aprile, nell’area Hall 10 p2; mentre al Seoul International W&S Fair (27-29 aprile) nell’area D15.
Nei giorni scorsi, nella sede della Bel Colle di Verduno, BFE ha allestito una degustazione di Nebbioli da tutto il mondo.

“Chiamatemi Nebbiolo” il titolo evocativo del forum

Storici del vino e del territorio, giornalisti, docenti universitari ed enologi si sono ritrovati per celebrare il vitigno Nebbiolo in tutte le sue declinazioni.
Il giovane enologo Luca Bosio, che con il padre Valter e la mamma Rosella conduce l’azienda di famiglia, ha voluto dedicare una giornata di studio all’uva Nebbiolo e ai vini che se ne ottengono in Italia e nel resto del mondo.
Il format è stato quello del talk show con relatori di livello come Anna Schneider, esperta di Ampelografia, Vincenzo Gerbi, docente di Enologia e l’enologo Lorenzo Tablino anche scrittore, storico e giornalista del vino.

Ne è scaturita  una tavola rotonda agile e interessante tra le curiosità e i misteri che ancora ci sono attorno al vitigno da cui in Piemonte nascono il Barolo e il Barbaresco.

Conosciuto fin dall’antichità sulle origini del vitigno Nebbiolo non si sa molto e di certo non se ne conosce l’origine. «È possibile che i vitigni che lo hanno originato si siano estinti» ha detto Anna Schneider che ha tratteggiato una sorta di carta d’identità del Nebbiolo, amante dei climi continentali, lontani dal mare, difficile da coltivare ma, come ha ricordato Vincenzo Gerbi, in grado di «governarsi da solo in Cantina quando si siano fatte tutte le cure necessarie e corrette».
Lorenzo Tablino ha ricostruito la storia del vino Nebbiolo, tra esperimenti enologici che hanno prodotto vini a base nebbiolo molto diversi tra loro, dagli spumanti ai vini fermi. «Un vitigno versatile che resta un punto fermo dell’enologia».
 I vini in degustazione al Forum sul Nebbiolo (foto Vittorio Ubertone)
Nucleo centrale del forum la degustazione di 16 Nebbioli da Nord e Sud Piemonte (Barolo, Barbaresco e Monferrato compresi), Valtellina e anche da Usa, Messico e Australia. A guidare gli assaggi Gianni Fabrizio, curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso.

I palati italiani hanno preferito i vini nazionali (Barolo e Barbaresco sugli scudi) anche se i nebbioli di altre parti d’Italia e qualche straniero hanno dimostrato qualità e potenzialità.
«Giornate come queste servono a dimostrare quanto il mondo del vino abbia bisogno della ricerca e della divulgazione per crescere e svilupparsi» è stato il commento del professor  Gerbi al termine del forum.

«Come famiglia e come maison non abbiamo mai smesso di sperimentare e tentare nuove strade convinti come siamo che l’amore per le nostre colline si rifletta nei vini che produciamo» ha sottolineato Luca Bosio.
 

 Il tavolo degli assaggiatori che hanno partecipato alla degustazione  (foto Vittorio Ubertone)

 

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