SI SPERIMENTERÀ L’INSEGNAMENTO CON GLI STUDENTI DELLA SCUOLA ALBERGHIERA DI AGLIANO TERME (AT) E DELL’ENOLOGICA DI ALBA (CN). LE PRIME LEZIONI A GENNAIO 2022
Le
Donne del Vino vorrebbero introdurre il vino fra le materie di studio degli
Istituti Turistici e Alberghieri di tutta Italia. Il Piemonte è una regione
pilota, insieme a Sicilia ed Emilia Romagna.
Partirà già a gennaio 2022 la
sperimentazione del Progetto D-Vino in due istituti:A.F.P. Colline
Astigiane di Agliano Terme (Asti) e della Scuola Enologica di Alba
(Cuneo). Se funzionerà, la sperimentazione si allargherà in tutta Italia nell’annualità
2022/2023. Poi, tutti auspicano che la necessità della formazione sul vino
diventi largamente diffusa e centinaia di Istituti Alberghieri e Turistici
introducano tale insegnamento. Il progetto, in Piemonte coordinato dalla
sommelier e docente Roberta Lanero, è stato presentato recentemente all’Alberghiero di Agliano.
«L'agenzia formativa delle Colline Astigiane è orgogliosa di ospitare nella sede di Agliano Terme, l'evento Progetto D-Vino, interessante opportunità di crescita e confronto per i nostri ragazzi delle classi quarte, futuri operatori del turismo enogastronomico» ha detto il direttore della scuola Davide Rosa.
Presente
l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, Marco
Protopapa: «Le Donne del vino dimostrano anche in questa occasione la
sensibilità propria dell’associazione nel diffondere la conoscenza del
patrimonio vitivinicolo attraverso un nuovo progetto che coinvolge il mondo
dell’istruzione. Ritengo infatti che promuovere la cultura del vino tra coloro
che diventeranno i futuri operatori dell’incoming sia un valore aggiunto
all’interno dei programmi di studio. Abbiamo bisogno di professionisti
appassionati e preparati per promuovere e valorizzare le nostre produzioni di
qualità e sono lieto che l’iniziativa lanciata da Donne del Vino coinvolga fin
da subito il Piemonte considerando che tra i giovani è cresciuto l’interesse
per le materie agronomiche ed enogastronomiche legate all’ospitalità territoriale,
come ho potuto personalmente constatare».
Anche
l’assessore regionale all'Istruzione, Lavoro, Formazione professionale e
Diritto allo Studio Universitario Elena Chiorino dà la sua approvazione
all’iniziativa: «Ritengo davvero interessante e condivisibile l’iniziativa
promossa dall’Associazione Donne del Vino di introdurre, presso gli istituti
alberghieri, l’insegnamento della cultura del vino, materia intesa come l’arte,
la religione e la musica e altri pilastri che fanno parte della nostra cultura
italiana. Un elemento di sapere nel bagaglio di formazione della scuola: perché
il vino è uno degli elementi identitari del nostro Paese. Porre le fondamenta
per formare figure professionali in grado di approcciarsi al meglio al mondo
del lavoro è tra le azioni prioritarie che sto conducendo come Assessore e con
questa iniziativa ritengo che i nostri giovani potranno avere una marcia in più
tra cantine, ristoranti o distretti turistici sempre alla ricerca di personale
qualificato in grado di saper comunicare i vari aspetti del vino. Un’iniziativa
che ritengo meritevole anche perché, indirettamente, si sostengono tutte quelle
imprese che hanno dimostrato, soprattutto durante la pandemia, di saper
coniugare tradizione e innovazione con prodotti artigiani di alta qualità che
sfidano i confini nazionali e con il valore aggiunto del grande cuore di chi
realizza. Quel "Made in Italy" che non è soltanto un brand, o un modo
di dire, ma che rappresenta l'eccellenza dei prodotti artigianali italiani nel
mondo: un immenso patrimonio da valorizzare, proteggere e trasmettere
attraverso i nostri giovani».
«Facciamo
un appello alle associazioni di sommelier, assaggiatori, diplomati WSET,
dottori in scienze gastronomiche perché preparino i docenti necessari a
insegnare a centinaia di classi in ogni regione italiana» ha ricordato Ivana
Brignolo Miroglio, delegata delle Donne del Vino del Piemonte.
Dopo
i due anni della fase sperimentale le 950 Donne del Vino intendono rimanere nel
progetto formativo solo come destinatarie delle visite didattiche perché hanno
al loro interno produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier,
comunicatrici, esperte di marketing, e sono quindi in grado di proporre agli
studenti un’esperienza diretta di tutta la filiera produttiva del vino. Nel
sogno di tutti c’è una nuova generazione di manager che continui la sua
formazione anche dopo il ciclo scolastico facendo della conoscenza del vino e
dell’agroalimentare un punto di forza del proprio profilo professionale.
PERCHÉ INSEGNARE IL VINO NEGLI ISTITUTI
TURISTICI E ALBERGHIERI
Attualmente
alcuni presidi di Scuole Alberghiere hanno già attivato i corsi sul vino mentre
nessun Istituto Turistico ha insegnamenti di questo tipo. Nella realtà, invece,
i futuri responsabili delle sale dei ristoranti così come i futuri manager di
uffici turistici, agenzie di viaggio o alberghi hanno bisogno delle nozioni
base sul vino e sui territori del vino.
Infatti
il vino costituisce circa un terzo dei ricavi dei ristoranti. Sul fronte
turistico vediamo che l’enogastronomia è la prima attrattiva dei viaggiatori
stranieri diretti in Italia e anzi un visitatore su quattro è mosso
principalmente da quella. Il 62% dei cataloghi dei tour operator contiene
un’offerta enogastronomica. Ci sono circa 10.000 cantine attrezzate per la wine
hospitality in costante ricerca di personale e circa altre 20.000 imprese del
vino aperte al pubblico.
In
un’Italia dove l’agroalimentare è sempre più importante per il turismo non è
possibile continuare a insegnare solo arte, territori e geografia turistica (66
ore per 3 anni) ai futuri manager dell’incoming.
I VANTAGGI DELLA FORMAZIONE SUL VINO AI FUTURI
MANAGER DELLA RISTORAZIONE E DEL TURISMO
Una
formazione più aderente ai bisogni dei comparti produttivi in cui gli studenti
si preparano a entrare avvantaggia tutti e principalmente loro aprendogli
maggiori prospettive lavorative.
In
generale innalza il livello dell’offerta turistica e funziona come un
acceleratore per i territori del vino che hanno bisogno di personale formato
nell’intera filiera che produce, commercializza e somministra il nettare di Bacco.
Persone che siano in grado di accrescere la conoscenza e l’apprezzamento di vino
di qualità soprattutto fra i visitatori stranieri e soprattutto relativamente
alle denominazioni meno conosciute.
In ultimo ma
non meno importante la formazione a cui le Donne del Vino intendono dare
l’avvio, ha lo scopo di favorire il consumo responsabile fra i giovani. Intende
creare degli ambasciatori della cultura enologica in grado di influenzare i
coetanei in una logica di peer education. Infatti, anche se l’assaggio del vino
sarà riservato solo ai maggiorenni, una parte importante della formazione sarà
finalizzata al contrasto dell’abuso e del binge drinking.
Associazione Nazionale Le Donne del Vino
02 867577,
www.ledonnedelvino.com , info@ledonnedelvino.com
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